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Le tue valigie sono dalla vicina
Giorgio Cavasin è un Tenente Colonnello della Guardia di Finanza, di stanza a Belluno. Potrebbe avere una vita tranquilla se non fosse che cova una passione segreta: la moto Guzzi V7. Passione fieramente avversa alla moglie che gli impedisce di acquistarla. Cavasin, attraverso mille sotterfugi, riuscirà nel suo intento ma appena in sella alla moto verrà coinvolto in uno spaventoso incidente che lo lascerà illeso, bensì metterà a dura prova il suo matrimonio. Da quello stesso incidente partirà poi un'indagine che coinvolgerà gli strati più alti e insospettabili della società bellunese, rivelando che il malaffare è riuscito a inquinare anche la presunta innocenza di una città così tranquilla. -
Gli schiavi. Testo francese a fronte
Gli Schiavi, un atto unico pubblicato nel 1910, può essere considerato una perfetta sintesi del pensiero di Ryner, in bilico tra anticlericalismo e amore per il cristianesimo delle origini, pacifismo e rivendicazioni sociali, primato della filosofia e riconoscimento delle passioni umane. In questo testo corale emerge il filosofo e veggente Stalagmus, portavoce dell’autore e della sua dottrina individualista, ma anche personaggio contraddittorio e rivoluzionario. All’indifferenza e all’atarassia raccomandata dai pensatori antichi contro le passioni e i turbamenti delle folle che ci circondano, si sostituisce nel filosofo un crescente sentimento di rabbia contro le ingiustizie umane, rese palpabili dalla visione del futuro dell’umanità e delle lotte di potere. Senza ignorare le tendenze e le mode della scena contemporanea, Ryner cercò, anche in questo testo teatrale, di recuperare il dialogo filosofico dell’antichità, portando dispute e ragionamenti sulla scena: un teatro più da leggere che da rappresentare, forse, mosso dalla profonda convinzione che la rivoluzione interiore del singolo preceda ogni cambiamento collettivo. -
Baci e abbracci (e altre solitudini)
Momenti di snodo, fortuiti e inattesi, nella vita dei protagonisti. Il cieco venditore di biglietti della lotteria che conosce l’amore quando il suo amico e collega viene sostituito per malattia. Il domatore che si spegne di crepacuore quando l’anziano leone va a spasso libero per una dimenticanza e finisce abbattuto dalla polizia. Il cameriere che sbotta di fronte all’ipocrisia del politico e lo ricopre di stufato piccante. Un finto Zorro prima eroe e poi delinquente. Un triangolo amoroso sfalsato e impossibile, che smentisce la geometria e imbroglia tutti. Un bambino che matura d’un lampo attraversando il bosco di notte durante una tempesta. Un vecchio insonne e alcolizzato che vede in un malconcio cane randagio la gioventù perduta e lo cerca invano nella notte. Un adulto che nell’ospedale dove si reca a visitare lo zio moribondo incontra una prostituta un tempo famosa in città e ora abbandonata, e rivive la scoperta dell’amore accanto alla conferma del passare inesorabile del tempo. Il pensionato fallito rientrato dall’estero che decide di andare in una residenza per anziani, ma non resiste al grigiore e fugge, imbattendosi in una pazza dell’ospizio che inscena l’amore che non ha mai vissuto. Sono racconti straniti, scontenti, feriti eppure teneramente umani, assediati da uno sconforto ribelle e senza scampo. -
Liriche del primo Novecento ungherese. Testo ungherese a fronte
Le traduzioni delle liriche del primo Novecento ungherese non sono nate con particolari intenzioni. Erano i segnali della purezza di un passato che non poteva essere rimosso, neppure nei suoi aspetti tragici. Momenti di umanità e anche di sua assenza. Gli Amici Eterni dovevano essere presenti. -
Il grande equivoco
Il caso di Massimo Caliari ha a che fare con l’omicidio di un commercialista, le cui raccapriccianti modalità sembrano indicare l’opera di uno psicopatico. Successivamente la città viene scossa da altri due efferati delitti, a breve distanza uno dall’altro, che convincono gli inquirenti della presenza di un serial killer. Ancora una volta Massimo rappresenta la voce fuori dal coro: le sue indagini fanno emergere tradimenti e famiglie sfasciate, odio e sete di vendetta, che coinvolgono una fitta rete di relazioni e persone. Una situazione intricata della quale dovrà trovare al più presto il bandolo della matassa prima che un altro delitto possa essere commesso. -
Tutti i nick di Sara
Chi è Sara? Una donna anonima, non bella, priva di fascino, grassoccia, moglie e impiegata ineccepibile. Eppure qualcuno l’ha massacrata e oltraggiata in casa sua. Ed è stata proprio lei ad aprire all’assassino. Nessuno ha visto né udito nulla. La polizia scopre però una sua vita segreta, che si esplica in un sito online di scrittura, dove nascosta sotto molteplici nickname perseguita un uomo e intesse trappole diaboliche ai danni di vittime innocenti. Che cosa c’è di vero nel mondo virtuale che non si possa tradurre in crimini reali? Da questo interrogativo prendono impulso le indagini del commissario Capurro che si affanna a decifrare gli enigmatici messaggi lasciati da Sara sul pc. Le persone non sono mai come appaiono. Nei sotterranei della psiche fiumi tenebrosi e magmatici alimentano le passioni e non danno tregua alla ragione. -
Détours e altri scritti. Con l'album «René Crevel» di Marco Catucci
Il suicidio del padre, al quale René Crevel assistette a quattordici anni nella scena terribile e assurda della madre che lo conduce a vedere l'impiccato per ammonirlo contro il vizio, si duplica qui nella morte volontaria di entrambi i genitori del protagonista, tentativo disperato di chiudere i conti con l'isteria di questa coppia di atridi. Romanzo tra i più vitali della letteratura surrealista, Détours registra, tra inquietudine esistenziale e ironica derisione, un ""male di vivere"""" che è il nuovo male del secolo."" -
Hotel Kali Yuga
Nella società contemporanea nascono dei giovani pieni di rabbia repressa. Sono intelligenti, ma pieni di delusioni. Una notte la loro rabbia esplode e tutto cambia: nascono dei piccoli criminali che girano l'Italia di notte alla ricerca di prede. Un romanzo fantasy, ma nello stesso tempo sociale e politico. Una storia che mostra la follia di un mondo tecnologico e alienato, dove la cultura sfocia nella lucidità della violenza programmata. Un Inferno odierno nella società del finto Paradiso, in cui la ricerca spirituale si rivela essere l'unica strada per non sprofondare nella totale autodistruzione. -
M. Stammlager III-D: Spandau-Berlin
Cedendo alle reiterate e pressanti richieste del figlio, il vecchio padre, classe 1916, racconta la propria lunga e intensa vita. La storia copre l'arco di tempo che va dal 1915 (inizio della Grande Guerra) all'ottobre del 1945 (fine della seconda guerra mondiale), partendo dall'emigrazione della sua famiglia, boscaioli e falegnami, da Preone, paesino della Carnia, a Saracena, in Calabria, alle pendici della Sila. Qui il padre era giunto con moglie, sei figli e un fratello, per lavorare presso la segheria della ""Rueping"""", ditta tedesca che nel 1910 aveva ottenuto il diritto allo sfruttamento boschivo del territorio. Trascorsa l'infanzia serenamente fra lo scorrazzare nei boschi e i giochi con i fratelli, la sua vita prosegue con la dura esperienza di adolescente boscaiolo nell'immediato primo dopoguerra; il disagio e la fame della grande depressione degli anni Trenta; il ritorno al paese d'origine della famiglia anche a causa della mancanza di lavoro; l'arruolamento volontario in Cavalleria per sfuggire a un lavoro non amato e saltuario, ma anche per il desiderio di evadere dal piccolo mondo familiare; l'inizio delle ostilità della seconda guerra mondiale e le campagne militari di Jugoslavia e Grecia con ricordi drammatici e, a volte, dolci; il trauma dell'armistizio e l'internamento in Germania, dopo un lungo viaggio in un carro bestiame, dapprima a Luckenwalde (M.-Stammlager III-A), a sud di Berlino, quindi a Spandau (M.-Stammlager III-D), a nord di Berlino; la tragica e disumanizzante vita del campo sopportata grazie a un'unica incrollabile volontà: sopravvivere per far ritorno a casa dai propri cari."" -
Pubblico e privato. Le inchieste del commissario Zarotti
Gennaio 2005: in un periodo di profondi mutamenti all'interno della società italiana viene assassinato in pieno centro il magistrato che insieme a Zarotti indaga sui rapporti tra criminalità organizzata, politici e mondo economico. Solo poche ore prima dalle parti di San Siro è stato ucciso un manager di un'importante catena distributiva. Riuscirà la Omicidi a risolvere i due casi? -
Ingenue. A Parigi con Rétif e Marat
Alexandre Dumas (1802-1870), uno dei più celebri romanzieri e drammaturghi dell'Ottocento, autore de I tre moschettieri, de Il Conte di Montecristo, de La Regina Margot e di tanti altri romanzi storici di grande successo, scrisse anche Ingénue, storia romanzata di un episodio della vita di Rétif de la Bretonne durante la Rivoluzione Francese. Per la prima volta tradotto integralmente, il testo è corredato dal saggio introduttivo A Parigi con Rétif e Marat di Marco Catucci. -
Idropatici. Storie di poeti e di liquori
Gli Idropatici di questo libro sono poeti. Anzi, un circolo di artisti di ogni tipo che si ritrovano a bere e leggere versi nei caffè parigini di fine Ottocento. Tra di loro, autori noti, come Paul Bourget, Laforgue, Léon Bloy, ma anche tanti nomi sconosciuti al pubblico italiano, come Maurice Rollinat, Léon Valade o il fondatore del gruppo, Émile Goudeau. In bilico tra saggio e racconto, nutrito dalle traduzioni di testi inediti, questo libro rievoca le serate poetiche e le riviste letterarie, tratteggiando le singolari esistenze di alcuni poeti. All'ombra di Baudelaire e al fianco di Verlaine, gli Idropatici ci mostrano un coro di artisti alla scoperta dell'ironia, capaci, tra parodie e rivalità, di scaldare il lettore con l'unico vino che non gonfia il fegato e che ci fa sentire meno soli: la poesia. -
Mio fratello ha sempre freddo
"Mio fratello ha sempre freddo"""" è il racconto d'esordio di Maria Francesca Tiraterra. Scritto con un lessico plurimo, i cui piani linguistici si contaminano a vicenda, utilizza l'epistola come cifra narrativa per dare forza emotiva a una vicenda familiare e riportare l'esperienza umana ed esistenziale di una donna nel complesso rapporto con Giovanni, il fratello tossico, e con il loro padre. La scrittrice racconta la loro relazione muovendosi con disinvoltura sulla striscia del tempo, dai ricordi d'infanzia a un presente difficile da affrontare, conducendo il lettore nelle intime pieghe relazionali di una famiglia borghese, materia viva su cui si innestano le riflessioni della protagonista che giunge, quasi inaspettatamente, a elaborare un pacato commiato dal dolore di un'esperienza d'amore. È una storia per chi pensa che un mondo migliore sia possibile, pur tenendo presente che è possibile anche un mondo peggiore." -
In viaggio con i padri della letteratura italiana. Dante Petrarca Boccaccio. Saggi di geografia letteraria
Dante Alighieri; alcuni autori stranieri ottocenteschi si sono spinti sulle sue orme seguendo le parole della Divina Commedia, descrivendo alcune delle località evocate dal Poema. Itinerari e città vengono ricostruiti e illustrati lungo le pagine di questo viaggio e il libro riproduce inoltre le carte geografiche sulle quali gli autori hanno indicato i luoghi citati da Dante. Disegni, incisioni e acquarelli illustrano inoltre la zona casentinese dove le orme di Dante sono più evidenti e numerose. Francesco Petrarca viaggiò molto tra l'Italia e la Francia. Si interessò con ampio anticipo di geografia, di topografia e di eventi atmosferici e calamità naturali di cui racconta ogni dettaglio nella sua Guida ad un viaggio in Terra Santa, riprodotta all'interno del volume. Un ricco apparato iconografico illustra i luoghi petrarcheschi. Giovanni Boccaccio; partendo dalla piccola cittadina di Certaldo, il libro racconta il percorso letterario attraverso i luoghi reali o immaginari narrati nel Decameron. -
Fino all'anima e altri scritti sull'amore
Sembrerebbe non esserci posto per l'amore, nelle pagine di uno scrittore come Han Ryner, immerso nelle questioni sociali del suo tempo e convinto assertore dell'atarassia filosofica. Al contrario, raramente Ryner trascurò di trattare nelle sue opere l'eros, in un'ottica filosofica, psicologica o analizzandone le implicazioni sociali (il divorzio, l'amore libero, l'omosessualità). Richiamandosi ai temi e alle atmosfere di Ibsen, il dramma ""Fino all'anima"""" sfrutta le convenzioni del teatro ottocentesco per trasformare il classico triangolo borghese in un dialogo filosofico sui diritti e doveri dell'amore, primo tra tutti quello di essere pienamente se stessi. Diario di un dolore raccontato con delicatezza e senza alcuna retorica è """"Il libro di Pierre"""", dove un padre si rivolge al figlio morto in tenera età, mentre è un dialogo a una voce sola, davanti al cadavere dell'amata, l'atto unico La promessa. Completano il volume il saggio di Ryner """"La filosofia di Ibsen"""" e alcuni racconti e pagine disperse che, tra ricordi autobiografici, apologhi e parabole, testimoniano il potere più grande dell'amore, quello di superare i limiti di una singola esistenza. I testi qui tradotti coprono un arco temporale ampio, che va dal 1893 al 1925: trent'anni di attività di uno scrittore prolifico che, visti i numerosi scritti postumi che continuano a essere riscoperti, nemmeno la morte ha ancora potuto arrestare."" -
Diari 1910-1922
I diari dal 1910 al 1922 di una delle più grandi scrittrici del Novecento. Curati dal marito dopo la morte della scrittrice, sono documenti di grande fascino umano e letterario, nei quali è possibile cogliere dal vivo l'intelligenza psicologica che costituisce la filigrana dei suoi scritti creativi. -
Quasi
Niente è più difficile da fare che fare niente. Il niente è come il tutto, complicato da raggiungere e da giustificare. ""Quasi"""" invece è (quasi) sempre una buona soluzione, una risposta passepartout, un argomento capace di rendere tenui le repliche e che consente di prendere tempo sino a galleggiare in spazi indefiniti. È una misura minore, ma non di molto, rispetto alla completezza di una quantità, di una qualità, di una situazione. Ammette indugi, riserve, scetticismo. Non vince, non perde, non ama, non uccide. Questa breve silloge vuole esprimere una diffidenza nell'attuale, non rassegnata né dolorosa, una lontananza a volte malinconica, il pensiero che lo sconforto non sia mai definitivo, così come il piacere. Vi si trovano attese e imperfezioni, ma un """"quasi"""", in fondo, può essere anche d'incoraggiamento."" -
Avicii. A study in darkness e un'altra storia
Il volume contiene due scritti dedicati al compianto artista svedese Tim Bergling – Avicii. Il primo è un’analisi e un commento sui testi delle sue canzoni, da cui emergono i temi dominanti del suo pensiero e, si potrebbe dire, della sua poesia; il secondo è un racconto ambientato durante la sua fanciullezza, in cui si assiste alla genesi di alcuni di quei temi e alla prima scoperta di una vocazione artistica che ci ha donato alcune fra le canzoni più belle e famose dell’ultimo decennio. -
Borse da viaggio. Shawl straps-Piccole donne in viaggio. Le sorelle Louisa e May Alcott attraverso l'Europa di fine Ottocento
L'invito di Louisa May Alcott al termine di uno dei suoi romanzi, per tutte quelle donne che, timorose, se ne restano sulla riva combattute tra il restare accanto al focolare, come la cultura vittoriana imponeva, e il salpare senza l'accompagnamento di un uomo, verso una terra lontana, una cultura diversa. Il Nuovo Mondo che raggiunge il Vecchio Mondo, in quello che a partire da metà dell'Ottocento fu il Grand Tour americano, inaugurato da Mark Twain con i suoi innocenti pellegrini. Louisa trattò spesso il tema del viaggio e fu una di quelle donne che decisero di lasciare a terra i pregiudizi e salpare con bauli, nécessaires de voyage, sali e crinoline, borse a tracolla, guide, diari e carta da lettere, per tornare più arricchite nell'animo, nella mente e nel cuore. L'esperienza di Louisa e sua sorella May offre materiale per intraprendere un viaggio nella storia dell'odeporica al femminile e in Shawl-Straps, qui riproposto in traduzione, saranno testimoni di eventi quali il passaggio della capitale da Firenze a Roma, l'alluvione del Tevere del 1871 e lo scoppio della guerra franco-prussiana. -
In un regno bello e lontano. Gli almanacchi di fiabe
"Gli almanacchi di fiabe"""" di Wilhelm Hauff, tipici prodotti della letteratura Biedermeier, e opera di un autore """"di talento, ma non di genio"""", morto giovanissimo, furiosamente creativo e attento soprattutto al marketing letterario, si rivelano in realtà """"un'opera polifonica dai molteplici livelli di lettura"""" (S. Acciaioli). Vogliono essere """"l'apologia della fiaba, non la sua apoteosi"""" (H-H. Ewers). Il loro maggior merito è quello di aver traghettato verso un'epoca nuova il genere della fiaba romantica, ormai al tramonto, e di averne fatto uno strumento capace di interpretare la temperie autentica di un'intera fase storica, quella in cui si sono ormai attenuati gli ardori e gli slanci del primo Romanticismo, caduto vittima della Restaurazione seguita al ciclone napoleonico. Padrone di una straordinaria tecnica narrativa, Wilhelm Hauff con queste sue fiabe ci trasporta dall'oriente all'occidente, da Baghdad alla Foresta Nera, dai deserti dell'Arabia alle isole a nord della Scozia, in un vorticoso cambio di orizzonti che guida il lettore verso un mondo """"bello e lontano"""", che non è solo quello della letteratura per l'infanzia, ma che è in grado di divertire e far sognare anche gli adulti."