Sfoglia il Catalogo ibs044
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6981-7000 di 10000 Articoli:
-
L' Ugo nel pagliaio
"L'Ugo nel pagliaio"""" è una raccolta di pensierini, fotine, raccontini, poesiole e scemenze senili. Tali scritti e tali immagini hanno come scopo l'umorismo, l'ironia, la leggerezza, la goliardia." -
Maree
Che cos'è la memoria? Per Zenia, ormai anziana, è il filo con cui il tempo sutura ferite antiche ma non ancora rimarginate. Sarà durante un'estate trascorsa con le nipoti nei luoghi della sua infanzia che la donna deciderà di sciogliere quel filo e di ripercorrere il proprio passato. Tra frammenti di un diario segreto, lettere rubate e racconti che si fanno parabole, il ricordo disegna il ritratto di una sorella perduta trascinando il lettore sulle tracce di un modo di essere donna sognato e troppo spesso negato. -
La danza degli angeli
New York. Francesca Ferretti è una ragazza italo-americana trasferitasi in America per studiare danza nella prestigiosa Juilliard School. Jamie Conrad è invece un brillante avvocato disposto a tutto per raggiungere il successo, il classico dongiovanni dal quale sarebbe meglio stare alla larga. Durante una serata di pioggia, le loro strade si incrociano e la vita di entrambi cambia profondamente. In breve tempo, vengono travolti da un vortice di passione e sentimento. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma quello stesso destino che li aveva fatti incontrare si accanisce senza tregua sui due amanti, costringendoli a separarsi. E quando la storia sembra ormai essere giunta al capolinea, sarà ancora una volta il destino a decidere per loro. -
Stranieri a casa nostra. Quando gli stranieri siamo noi
Non sempre essere stranieri significa venire da lontano e ritrovarsi in paesi sconosciuti. Per le strade di una Catania di luoghi identitari e non luoghi senza storia, in vite che non sono le nostre, dentro case che non ci appartengono, smemorate periferie, istituzioni e ruoli che non ci riconoscono, fra estranei che chiamiamo famiglia: siamo noi, gli stranieri. -
Tutto quel giallo. Thriller italiano e società dal boom economico al mostro di Firenze
In che modo si riproducono nei film giallo-thriller italiani conflitti e pulsioni presenti nelle stratificazioni sociali? Cosa comporta la loro visione nella realtà concreta di un periodo storico decisivo per il nostro Paese che va dalla fine degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta? Quali vettori valoriali della platea sociale alla cui fruizione sono destinati vengono evidenziati o mascherati? Se il cinema di genere italiano in questi ultimi anni è stato oggetto di approfondite letture ideologiche - si pensi al western italiano o al cosiddetto ""poliziottesco"""" - il giallo-thriller, al contrario, pur mostrando un indice di elevata rilevanza produttiva e popolare, non ha condotto ad altrettante interpretazioni del suo sotto-testo socio-politico. La scommessa implicita nel presente lavoro è colmare almeno in parte tale lacuna, ricorrendo a un doppio approccio, sociologico e storico, per far affiorare il profondo contenuto simbolico racchiuso in pellicole giudicate, spesso a torto, minori."" -
Goffredo Parise e il cinema
Goffredo Parise (Vicenza 1929 – Treviso 1986) è stato un intellettuale del secolo scorso: autore di un vastissimo corpus letterario (Premio Strega 1982 per l’opera Sillabari 2), critico cinematografico e sceneggiatore; ha collaborato con numerose riviste e giornali nazionali. Il saggio focalizza l’attenzione sul rapporto tra l’autore e il cinema: partendo dal Parise spettatore, quindi analizzando i romanzi e i film che ad essi si ispirarono (L’ape regina di Marco Ferreri, 1963; L’assoluto naturale di Mauro Bolognini, 1969; Il fidanzamento di Giovanni Grimaldi, 1975; L’odore del sangue di Mario Martone, 2004), mettendo in evidenza peculiarità e differenze. Un’opera che, accompagnata da un certosino apparato biblio-sito-filmografico, si propone di restituire, almeno in parte, il giusto posto ad una delle maggiori figure di intellettuale e letterato italiano della seconda metà del secolo scorso. -
Claire. Da Minneapolis a Seattle in decappottabile
Pubblicato a puntate nella primavera del 1919 su “The Saturday Evening Post”, poi in volume nell’inverno dello stesso anno, Claire. Da Minneapolis a Seattle in decappottabile (Free Air) è un romanzo on the road al femminile che precorre di quasi trent’anni il capolavoro di Jack Kerouac. Claire, una ricca e sportiva ragazza di New York, guida la sua roadster in un avventuroso viaggio di duemila miglia da Minneapolis a Seattle in compagnia del padre, un manager dai nervi scossi. Il giovane Milt s’innamora di lei, e la segue a discreta distanza con la sua auto (e la gatta Vere de Vere), traendola d’impaccio nei più svariati incidenti di percorso. Il vecchio corteggiatore di Claire, Jeff Saxton, s’insospettisce e cerca di correre ai ripari. -
Cuore doppio. Ediz. integrale
Marcel Schwob (1867-1905) fu nella sua breve esistenza un protagonista della scena letteraria parigina, tra i martedì di Mallarmé e gli inizi del «Mercure de France», che frequentò assiduamente, stringendo relazioni con molti scrittori, con Jarry e Valéry che gli dedicarono le loro prime opere, con Gide, Renard, Colette, Oscar Wilde. Erudito, filologo, è autore di studi sull'argot, su François Villon nella banda criminale dei Coquillards, sulla leggenda di Amleto. Nell'arco di otto anni, tra il 1891 e il 1897, scrisse tutti i suoi racconti - leggende, favole, fantasie - ispirati al meraviglioso nei più diversi registri: dall'avventura all'orrore, al sogno, all'immaginazione surreale, al comico e alla follia, dove porta in scena emarginati, mendicanti, banditi, prostitute, eretici, sempre guidato dall'idea che l'uomo è diviso in due e che il suo ""cuore doppio"""" deve percorrere un lungo cammino per approdare dal terrore alla pietà. La sua prima raccolta, Coeur double, qui ripresentata in versione integrale e con le illustrazioni di Fernand Siméon, portò subito Schwob al centro dell'attenzione letteraria della Parigi fin de siècle."" -
Giocasta e il gatto magro
«Un libro secco e corto», come lo definisce l'autore: è con una coppia di racconti, in modo anomalo e per nulla trionfale, che Anatole France esordisce nel mondo della prosa nel 1879. La protagonista di Giocasta combatte contro un marito noioso e un padre trafficone, sfiorando l'amore senza gustarlo, oppressa da sensi di colpa e visioni di morte fino al tragico epilogo. Celebrazione sgangherata di una Bohème che non crede più in se stessa, Il Gatto Magro è un racconto corale, popolato da una miriade di personaggi scelti per la loro stranezza ed eccentricità, spinti da visioni inafferrabili, lunatici e picari della Belle Époque. Completa il volume la prefazione all'edizione del 1879, espunta da quelle successive, dove troviamo il nucleo originario di un terzo racconto, André, poi rielaborato nella raccolta Il libro del mio amico. France trova nella forma breve lo strumento migliore per ispezionare, guidato da una dotta curiosità, il mondo attorno a sé. In una sorta di Gymnopédie a braccetto con la Storia, l'autore annota, per sé e per il lettore, quanto lo attrae delle vetrine e dei passanti, prima di ripartire per nuove mete: ancora curioso, sempre sereno. -
Farse e moralità
Con ritmo trascinante e cattiveria intellettuale, Mirbeau smonta le convenzioni del linguaggio teatrale del suo tempo, smaschera gli eterni meccanismi del potere e dell'imbecillità, usa e reinventa forme teatrali antiche con esemplare consapevolezza. Farse e moralità comprende sei atti unici: Vecchio matrimonio; L'epidemia; Gli amanti; Il portafogli; Scrupoli e Intervista. Correda il volume il saggio di Pierre Michel Les ""Farces et Moralités"""". Con il saggio Les """"Farces et moralités"""" di Pierre Michel."" -
St. Ives o Le avventure di un prigioniero francese in Inghilterra
Il cavalleresco e impetuoso visconte Anne de Keroual de St. Ives, catturato dagli Inglesi durante le guerre napoleoniche, evade dal castello di Edimburgo. Fughe, inseguimenti, trappole e duelli attendono il giovane ufficiale francese che vuole riconquistare la libertà perduta e ritrovare la donna bionda e gentile di cui si è innamorato durante la prigionia. L'ultimo grande romance di Robert Louis Stevenson. Introduzione di Marco Catucci. -
Chris, lo spaniel nero (Memories). Testo inglese a fronte
Memories, apparso per la prima volta nel 1912, rievoca in tono divertito e commosso, con profondità e humor, le gesta e il carattere del più amato e, forse, più longevo, dei cani posseduti da John e Ada Galsworthy, il cocker spaniel nero Chris. Questo incantevole animale, che l'autore della Saga dei Forsyte prese a modello per lo spaniel nero John, indimenticabile personaggio del romanzo The Country House, sarebbe diventato, in dodici anni, il genio familiare dello scrittore. Prima traduzione italiana, con le illustrazioni originali di Maud Earl dell'edizione di New York, Charles Scribner's Sons, 1914. Con l'album ""I cani di Galsworthy"""" di Marco Cacucci."" -
Il giglio spezzato
New York, 1938. “Per te, Rebecca Lee”. Così, con una scritta di sangue sul muro accanto al cadavere della sua ultima vittima, l'assassino dell'alta società ha lanciato la sua sfida. Rebecca Lee, criminologa e unica erede di una delle famiglie più ricche d'America, non si tira indietro e, nel corso delle indagini, comprenderà che non è in gioco soltanto la cattura di un criminale ma qualcosa di molto più grande e perverso, un oscuro male tentacolare che avvinghia le radici della Good America. -
La vita semplice
Alberto ha undici anni, non parla e guarda il mondo con occhi diversi. Vede tazzine come tartarughe e coltelli come martelli. Una sera di settembre scambia un graffio alla caviglia per un mare di sangue. Da quel momento, la sua famiglia dovrà fronteggiare una spirale di avvenimenti tanto bizzarri quanto pericolosi, ricostruiti a partire dai pensieri di questo ragazzino speciale. Mentre Alberto si riempie di aspettative per una novità che sta per irrompere nella sua vita, i genitori, intorno a lui, cercano di raggiungere un seppur fragile equilibrio. -
A muso duro
Le pulsioni e le passioni, le tragedie e i segreti di una generazione che sognava la rivolta generale trovano la loro rappresentazione in ""A muso duro"""". In questo intreccio, oscuro e reticente, si muove Martino Ribaud, un poliziotto che ama indossare il suo eskimo, retaggio dei trascorsi tra le barricate degli anni '70. È lui che, a trent'anni di distanza, decide di rincorrere i fantasmi del passato, dubitando di quello che troppo a lungo non era sembrato altro che un suicidio."" -
Conversazioni sulla riva del mare. Ricerca dell'intelletto
Un vecchio pittore e un ingegnere amante della filosofia conversano con l'autore sulla riva dell'Atlantico, a Le Pouldu, in Bretagna. Sollecitati dalla costante presenza dell'oceano e dall'esercizio della pittura, i tre si applicano a una ""riflessione sperimentale"""" sull'entendement, l'intelligenza. La forma dialogata, la pittura, il mare, e gli intermezzi lirici che scandiscono il ritmo delle nove conversazioni non sono dei semplici ornamenti o artifici retorici, ma la sorgente stessa dell'analisi filosofica. Con le sue """"Conversazioni sulla riva del mare"""", libro di analisi rigorosa ma pieno di grazia leggera, Alain, prosatore poeta, porta a compimento il poema lucreziano della filosofia contemporanea. Con la nota """"Alain e Le Pouldu"""" di Marco Catucci."" -
Giochi d'amore. Otto novelle (1902-1912)
Se è indubbio e duraturo il successo di Heinrich Mann come romanziere, la sua produzione come novellista è stata spesso sottovalutata e considerata una mera fase preparatoria, propedeutica alla stesura delle opere di maggior respiro. Questa funzione di ""laboratorio"""", di """"palestra"""" non può essere negata, ma è altrettanto vero che è proprio nelle novelle che il lucido sperimentalismo manniano produce alcuni tra i suoi risultati migliori. Lo stile è asciutto e la struttura dei racconti è sostanzialmente teatrale, se non addirittura cinematografica; tanto che lo stesso Autore, in una lettera a René Schickele del 24 ottobre 1908, ammette esplicitamente di non essere capace di scrivere trecento pagine senza suddividerne duecento in scene e dialoghi. Qui presentiamo otto novelle scritte in un decennio (1902-1912) antecedente lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. In esse si riconosce un filo conduttore che le accomuna, quello dell'amore inteso come gioco, osservatorio privilegiato per analizzare i comportamenti umani. Tale gioco, agito teatralmente o autenticamente sofferto oppure ancora interpretato con un amaro, grottesco sense of humor, svela la sostanza delle relazioni tra le persone e del loro sempre difficile rapporto con la società, con gli ideali, con la vita in senso lato."" -
Choro. Le radici della musica del Brasile
Lo choro è il principale genere di musica popolare strumentale brasiliana, nato nella seconda metà dell’Ottocento a Rio de Janeiro attraverso un processo di brasilianizzazione delle danze di origine europea, come la polka, e vivo ancora oggi, non solo in Brasile, in un rapporto di interscambio con altri generi come il samba, il jazz e la musica classica. In questo testo Raffaele Bella ne traccia un percorso storico che, partendo dalle origini e passando per il Novecento (dove emerge su tutti la figura di Pixinguinha), arriva all’epoca attuale, una fase in cui lo choro si sta sviluppando in tutto il mondo, anche in Europa e in Italia, attraverso la diffusione di alcuni strumenti e delle relative tecniche: cavaquinho, chitarra a sette corde e pandeiro, oltre ovviamente ai più “tradizionali” chitarra a sei corde, mandolino, flauto e altri strumenti della tradizione. A partire dal lavoro di alcuni dei maggiori studiosi e divulgatori brasiliani dell’argomento, quali Ary Vasconcelos, Henrique Cazes, André Diniz e altri, l’autore presenta una narrazione che fa tesoro della sua decennale esperienza sul campo, fatta di ascolti, incontri e raccolte di documenti vari quali dischi, spartiti, libri, testimonianze. -
La stirata del Bonci
Belvedere, tranquillo paesone alle porte di Roma, viene sconvolto dal macabro ritrovamento del cadavere di Rodolfo Bonci che giace, in un negozio di via Roma, in un lago di sangue, con la testa spaccata da un ferro da stiro. Ma è stato veramente un omicidio o si è trattato solo di un banale incidente? Toccherà al maresciallo Domenico Rocca dirimere il dubbio e nel frattempo faticherà non poco a tenere a bada Olivia e Rebecca, amiche e appassionate lettrici di thriller. Le due protagoniste, un po' annoiate dal loro tran tran di mamme e lavoratrici e trascinate dalla voglia di emulare le gesta di ben altri detective, sono decise ad indagare sulla singolare stirata che ha steso un pessimo individuo come il Bonci. Trasformano così il solito appuntamento del caffè delle 15 nel briefing quotidiano dell'indagine e il Bar Centrale nella loro base operativa. Tutto sotto gli occhi curiosi e preoccupati del barista Alfio. Nascono così, tra un pettegolezzo e una rivelazione, le piste su cui indagare e, passando da un sospettato a un altro, le due amiche affrontano rischi e infrangono numerosi articoli del Codice Penale e Civile, pur di reperire le prove necessarie a sostenere le loro teorie omicide. Lasciando inascoltati i richiami al buonsenso del pragmatico maresciallo Rocca. -
La buona notte
L'incontro con l'incalzante Alzheimer del padre diviene, per un killer professionista, un filtro ottico ed emotivo attraverso cui scandagliare il presente ma anche il passato: quello dell'attivismo irruento di fine anni Settanta, della violenza omicida e sistematica della maturità e del disfacimento morale della società. Fra incontri pericolosi, un amore tossico e il lento deterioramento del vecchio, il mondo circostante inizia pian piano a diventare stretto per il protagonista. In lui nasce un desiderio di fuga, un bisogno di andare a Nord.