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Non era il cielo
Rocco Della Giovanna è un giovane cresciuto all'ombra del padre, mercante di cavalli in Montefusco, capitale del Principato Ultra del Regno delle Due Sicilie. Negli anni difficili di fine Settecento, la cittadina soffre per l'invasione delle truppe napoleoniche e il sovvertimento di una società antica, ritenuta stabile e perenne. Le convulsioni e le molte violenze che aprono a un mondo nuovo, non impediscono alla Baronessa Augusta Maria Della Novella di notare il giovane. Benché sposata a un Barone potente, attraverso vie nascoste, e con femminili espedienti, diventa l'amante di Rocco. Ben presto la storia d'amore, rovente e clandestina, si confronta con gli eventi causati dall'Esercito della Santa Fede. Ne comanda le truppe il Cardinale Ruffo, incaricato di ristabilire l'ordine costituito e di restituire il Regno ai Borboni. I fatti successivi, intensi e drammatici, accompagneranno Rocco in esperienze gratificanti ma, alla fine, lo condurranno all'epilogo inevitabile della vicenda. -
La vita irreale. Poesia su due toni
Silvio Raffo, cultore di una musa che coniuga modernità e lirismo in un felice binomio. Una poesia intensa, leggibile, comunicativa e insieme di ""alto sentire"""", in cui il sublime """"melodico"""" e l'ironico quotidiano sono le voci - i toni - della duplicità di un sentire profondo. Vita vissuta e vita sognata si rispecchiano in un aereo gioco di canto e controcanto potenziandosi a vicenda nell'unica dimensione congenita all'autore, la dimensione estetica."" -
Il segreto di Julia
Un giallo ambientato a Managua che ruota attorno all'omicidio di Julia Terrubares, l'irrequieta figlia di uno degli uomini più ricchi del Nicaragua. Ad indagare è l'intendente Navarra, un personaggio oscuro e disincantato, insubordinato cronico, ex comandante rivoluzionario, con un debole particolare per alcol e donne. I segreti del suo passato si mescoleranno presto a quelli della morte della ragazza e quello che sembrava un semplice omicidio su commissione, compiuto da una delle bande criminali della città, rivelerà una terribile verità. -
Il vento addosso
Un generale ? occhi di metallo blu ? assegnò loro una missione: rintracciare un uomo senza nome, senza volto, senza amici, senza casa. E così cominciarono a scavare, fra la polvere di vetro d'un appartamento esploso, sotto un diluvio perenne. Incrociarono spettri dalle bianche ciglia, incrociarono un killer col nome d'un angelo nero e i colori d'un serpente corallo, incrociarono una ricercatrice veneziana vestita di pioggia. E portarono alla luce, silenzio su silenzio, una trama assurda, fatta di speculazione edilizia e traffico di rifiuti radioattivi, fatta di 'ndrangheta e mafie dell'est, fatta di politica corrotta e finanza senza pietà. Misero a nudo la rete nera che giorno per giorno consuma il futuro d'un nord Italia rassegnato. Cercarono di capire. Ma divennero essi stesse prede, risucchiati in un gorgo di omicidi e scomparse, fra castelli di luce e sentieri di neve, per le strade ora oscure ora incantate d'un Canavese maledetto. Fino all'inquietante vertiginoso esplosivo epilogo finale, fra maschere che celano maschere, e verità troppo grandi per essere nominate. -
Francisca Chiquinha Gonzaga. Ediz. italiana e portoghese
Pièce teatrale bilingue, in italiano e portoghese, che racconta la vita di una delle più importanti musiciste brasiliane, Francisca Gonzaga, conosciuta come Chiquinha Gonzaga, la madre del ritmo musicale brasiliano chorinho, ritmo ibrido che ha le sue radici nella polka e nel lundu e viene inoltre chiamato ""il tango brasiliano"""". A partire da una rigorosa ricerca sulla vita del personaggio e sulla storia del ritmo musicale in Brasile, il testo propone fatti storici della Rio de Janeiro dell'Ottocento e della conturbata vita affettiva del personaggio, una vera icona della libertà femminile in Brasile."" -
El Boligrafo boliviano
Il diario trasognato di quattro anni vissuti in un paese folle, per metà arrampicato a oltre quattromila metri, per metà disteso tra savana e Amazzonia, in città che sono come imbuti rovesciati profondi più di un chilometro, altre che paiono ricami di zucchero o che sembrano essersi addormentate mezzo secolo fa. Incontrerete miniere crudeli, altipiani struggenti, foreste incantate e soprattutto un'umanità che commuove. -
Padre per errore
Carlo Minervini, impiegato di banca, non gioisce alla notizia che sua moglie, Rita, è rimasta incinta. Nel disorientamento per le responsabilità che la nuova condizione comporta, un solo pensiero si delinea con chiarezza nella sua mente: crescere un figlio speciale. Ma Carlo Minervini non è un travet qualsiasi e non sogna un campione dello sport o un personaggio dello spettacolo; imbevuto di cultura libresca, vuole plasmare un fenomeno nel campo della conoscenza. Quando l'ecografia rivela che Rita ha in grembo una bimba, Carlo, dopo un primo momento di delusione, se ne rallegra, perché ""una bambina è più obbediente, più malleabile, rende più fine e preciso il lavoro di cesello di un genitore"""". Convinto di aver iniziato a scrivere il libro di una vita importante, Carlo impone a sua figlia il nome di Marguerite, in onore della Yourcenar, l'autrice delle Memorie di Adriano. Il piano di Carlo si fa maniacale sin dai primi giorni di vita della piccola, che sottopone a stimoli cognitivi di ogni tipo. Dopo il compimento del secondo anno di età, gioca la carta che ritiene vincente per fare di Marguerite una bambina-prodigio: il programma di apprendimento precoce elaborato da un pedogogo americano. Quando il fallimento scolastico di Marguerite si cumula col distacco dovuto al conflitto generazionale, Carlo capisce con orrore di aver vissuto non la sua vita, ma quella della creatura in cui ha proiettato la sua assurda ossessione parentale."" -
La scala d'oro
I sette racconti de ""La scala d'oro"""" sono la trasmutazione alchemica del sangue di una vita nella linfa della scrittura, filtrata da uno sguardo che, come per uno che sa di dover partire, è già fatto di ricordo. Il Novecento privato di Iovinelli comincia con la costruzione del teatro di famiglia Ambra Jovinelli, all'inizio della """"belle époque"""", e finisce sotto le bombe della guerra nella ex-Jugoslavia. In mezzo ci sono l'impegno politico e il primo amore, i libri e i film, la poesia, la famiglia, il gioco d'azzardo del padre, la minigonna della moglie, la scuola del figlio. Dopo, c'è la delusione. La struttura è la stessa della scala d'oro, """"The Golden stairs"""", il dipinto del preraffaellita Edward Burne-Jones che dà il titolo alla raccolta. La scala è l'immagine del tempo che scorre. Scalino dopo scalino, l'autore oppone la precisione analitica del ricordo alla disgregazione del tempo. Vivendo la letteratura come un'infinita illusione senza lieto fine, Iovinelli racconta la sua vita come un saggio narrante, perché lui sa e ha capito. Perché ha amato, studiato, giocato, letto, scritto, sognato, viaggiato, sofferto, gioito. Vive e dunque scrive."" -
Esca il britanno
Esca è un giovane britanno, figlio di un capo della tribù dei Briganti, intelligente e sensibile, riflessivo e solitario; eccellente cacciatore e valoroso guerriero, si trova coinvolto nella guerra fra il suo popolo e i Romani, perde tragicamente tutti i suoi familiari, è catturato, venduto come schiavo, poi costretto a combattere come gladiatore, e tocca il fondo della disperazione, fino a cercare la morte. Il suo destino ha una svolta quando Esca incontra Marco, un giovane romano che diventa il suo nuovo padrone; attraverso un lungo e tormentato percorso, schiavo e padrone diventeranno amici e poi addirittura fratelli; nel nuovo mondo, pur rimanendo sempre un britanno fedele alle sue origini, Esca otterrà la cittadinanza romana, troverà l'amore, scoprirà la cultura e il mondo dei libri, avrà modo di conoscere e aiutare il futuro imperatore Marco Aurelio ed entrerà anche in contatto con la nuova fede cristiana che si va diffondendo nell'impero. -
Destini
Sette racconti molto differenti fra loro, per tematiche, contesti, complessità culturale. Eppure l'avvocato di successo, il nano con prestigio sociale, l'attrice famosa, l'uomo senza radici, l'ex terrorista, l'anziana signora di popolo e gli altri protagonisti delle storie sono legati da un fil rouge che li offre al lettore come artefici dei loro destini. Destini aperti a ogni possibilità, non scritti una volta per sempre, ma risultanti da lontani e talvolta casuali incontri, da intrusioni nella vita altrui per solidale curiosità, da tentativi di riallacciare rapporti, da volontà di sperimentare i linguaggi che generano e limitano il mondo. Ogni personaggio interpreta la sua parte nella relazione con gli altri e giunge a un esito che può essere avvertito come un destino, ma soltanto perché non contraddice l'intima natura di chi ha partecipato al gioco del reciproco riconoscimento. Ciò vale anche quando il racconto ruota intorno a un oggetto, un bicchiere che si trova in una sorprendente e inquietante condizione simile a quella umana, provando il fascino e l'angoscia di poter esistere come gli uomini. I pensieri e i corpi si intersecano in vari modi: con gesti di silenziosa pietà, in un abbraccio finalmente libero da incertezze o tragicamente intrappolati in un'ambiguità esistenziale ed espressiva. Le parole mostrano i protagonisti, aiutandoli a presentarsi nella scrittura come persone in carne e ossa, con i loro passi che offrono tracce per una problematica comprensione. -
Rombi e altri rombi della rosa dei venti
Il Rhumb è una direzione definita dall'angolo che fa sul piano dell'orizzonte una retta qualsiasi con la linea del meridiano su quel piano. Rhumb è una parola francese da moltissimo tempo. L'ha usata Voiture. Esiste anche il verbo arrumer, poiché Rhumb si è scritto talvolta rumb e talvolta rum. Perché questo nome su una raccolta d'impressioni e d'idee? Come l'ago della bussola rimane sufficientemente costante, mentre la rotta varia, così forse si possono guardare i capricci oppure le applicazioni successive del nostro pensiero, le variazioni della nostra attenzione, gli incidenti della vita mentale, le divagazioni della nostra memoria, la diversità dei nostri desideri, delle nostre emozioni e dei nostri impulsi - come degli scarti definiti dal contrasto con non so quale costanza nell'intenzione profonda e essenziale dello spirito, - specie di presenza a se stessi che la oppone a ciascuno dei suoi istanti. Le osservazioni e i giudizi che compongono questo libro furono per me allo stesso modo come tanti scarti da una certa direzione privilegiata del mio spirito: per cui Rhumbs"". Il volume comprende l'edizione integrale di due opere di Paul Valéry: """"Rhumbs"""" e """"Rhumbs""""."" -
I ricordi di un mercante di quadri. Ediz. integrale
Ambroise Vollard è stato un mercante e collezionista d'arte animato da una insaziabile voglia di novità. Messosi in proprio per sottrarsi alle logiche puramente commerciali che regolavano le compravendite di quadri nella sua Francia di fine '800, ha favorito le carriere di numerosissimi artisti: Cézanne, Picasso, Redon, Renoir, Degas, Matisse, gli impressionisti, i Fauves, i ""Nabis""""... Tutti i suoi successi vengono raccontati con tono leggero e appassionato in questo libro di memorie, tradotto per la prima volta in italiano nella sua versione integrale. Nella sua bottega, in rue Laffitte a Parigi, esporranno gli artisti più in voga e quelli destinati al successo. Accanto ai grandi successi, Vollard confessa anche alcuni errori capitali, come quello di proporre al pubblico Van Gogh senza tuttavia perseverare di fronte alla tiepida accoglienza riservata all'artista dal pubblico: """"Mi sbagliavo completamente a proposito di Van Gogh. Pensavo che non avesse futuro e così, mi sono sbarazzato dei suoi quadri per una manciata di spiccioli""""."" -
Rain non aveva le ali
Da molti anni gira per il mondo e molte persone hanno avuto a che fare con lui. Compare e scompare come un temporale improvviso, ecco perché lo chiamano Rain. Questa figura circondata dal dubbio riesce a comunicare con le coscienze degli altri, ma non sempre dona pace e illuminazione. Non si sa se dispensi verità o punizioni. Danielle Collard, ambiziosa e introversa reporter francese, dedica ogni sua energia a dargli la caccia. Ha votato se stessa a questa ricerca giudicata inutile e campata in aria, inseguita da un passato fatto di incubi e fantasmi che non vogliono saperne di tacere. Perché Danielle Collard ha intrapreso questa crociata? Cosa sta cercando veramente? In un susseguirsi di colpi di scena e scomodi segreti, seguendo i passi della protagonista, alle prese con le proprie debolezze e paure, toccherà all'improbabile eroe Badout, modesto e pigro funzionario della polizia parigina, destreggiarsi tra due mondi paralleli, quello reale e quello sovrannaturale, distinguere l'orrore tangibile da quello immaginario. Badout seguirà una scia di sangue che da Parigi lo porterà in un borgo dimenticato di Roma, promettendosi di fare luce su una serie di fatti che vedranno Danielle Collard preda e allo stesso tempo cacciatrice. Un thriller noir che cavalca due mondi paralleli, quello reale e quello mistico, dove ragione e religione, paure e interrogativi, circondano personaggi dalla natura ambigua, in una storia dove ogni elemento cela un lato nascosto. -
Anny e Kaleb (il gatto magico)
"C'era una volta una grande casa, elegante e luminosa circondata da un florido giardino... dove una bambina dai foltissimi capelli ricci come molle del colore del cioccolato e brillanti come rame lucidissimo""""... Mhm... non sarà che forse preferiamo raccontarla in un'altra maniera questa bellissima storia? Dai Bambini! Cominciamo così. Erano passati diversi minuti da quando Anny teneva le labbra rosa e lucide vicine al vetro dell'ampia finestra e il respiro leggero della bambina sempre componeva una macchia bianca e trasparente su quel vetro. Una macchia che poi, piano piano, scompariva. Anny che guardava fuori. Anny che, da poco, provava una bella sensazione sulla pelle, sotto il maglioncino di morbida lana bianca e candida. Muoveva lo sguardo, spiava e scrutava tra i cespugli e gli alberi bassi del giardino in inverno. Insisteva curiosa, la nostra Anny. Mentre il sole, lontano, era una palla rossa e abbagliante al centro del cielo grigio e ancora chiarissimo. La sua attesa non fu delusa! E Kaleb arrivò (""""Abo Atay!"""" lo avrebbe chiamato lei, """"Babbo Natale!""""), entrò con il rumore di un tuono leggero nella vita della piccola Anny. Precipitò giù dal cielo. Un """"Pataaapunf"""" e Kaleb rotolò di peso giù dal tetto! Lo vide camminare Anny! Batté forte le manine e sbuffò dalle guanciotte camminandogli incontro, felice, verso la porta bianca dell'ingresso. Kaleb, dall'aspetto così regale, col suo pelo rossastro, lucido e curato. I baffi sottili e trasparenti...""""" -
Tutte le avvenure di Christopher Bellew, detto «Smoke», nel Klondike
Christopher Bellew, pigro rampollo di una famiglia agiata di San Francisco, coltiva con scarso successo i propri talenti artistici, vivendo di rendita. Quando un suo vecchio amico decide di solleticarne le ambizioni letterarie mettendogli in mano la redazione del ""Billow"""", rivista perennemente incapace di far fronte ai creditori, il giovane non sa dire di no e si ritrova intrappolato in un lavoro sfiancante e non retribuito. È allora che diventa provvidenziale suo zio John, - un vecchio pioniere - che sta per unirsi a una spedizione diretta nel Klondike. Christopher lo segue, trovandosi catapultato in una natura selvaggia, a lottare solo per restare vivo. Sarà Joy, una donna, a fargli da stella polare, dimostrandogli che la forza interiore non dipende dai muscoli. La corsa all'oro diventa così, per Smoke - questo il nomignolo che gli viene affibbiato - il pretesto per affrontare e vincere i propri limiti. Quando finalmente sembra avere ottenuto quel che voleva - l'oro trascorre il tempo insieme al suo amico Shorty, cercando di rimpinguare la sua ricchezza. Per uno come lui, però, audace e irrequieto, l'avventura è il fine e non il mezzo, un modo per imparare nuove cose di sé e degli altri. Allora il suo viaggio riprende e lo porta a incontrare un """"piccoletto"""" capace di insegnargli il valore del coraggio; una tribù indiana che gli fa fare i conti col suo essere """"bianco""""; e una squaw molto speciale che mette alla prova il suo amore per Joy."" -
Muschio
Sin dai primi versi di questa prima raccolta di Nuria Scapin è ben riconoscibile la natura peculiare di questo poeta: la domanda se ""le parole siano dimore di desiderio"""" come """"il desiderio è dimora per la parola"""", è """"sintomo d'un atteggiamento mentale/che distingue l'uomo dal naturale"""". La poesia di Nuria Scapin è, infatti, poesia del desiderio. Ciò non vuol dire solamente che la parola esprime qui, in varie forme, il desiderio, ma anche che il desiderio è prima di tutto desiderio della parola: parola e desiderio sono in un rapporto di generazione e attrazione reciproca. In questa tensione fondamentale tra i due poli - che è, si dice subito, tensione tra il """"naturale"""" e, diremmo, la conoscenza - si misura tutto il ricco mondo poetico di """"Muschio"""". La presenza ricorrente di fioriture, di foglie autunnali, di lievi fruscii, di battiti d'ala, indica proprio questo ansimante, bruciante desiderio della natura di essere violata nelle parole, il pathos e il terrore di farsi conoscenza. È la natura intera qui a specchiarsi nel poeta-Narciso, il cui corpo """"ospita il mandorlo"""", e la cui parola celebra le nozze tra il cielo e la chiara marina uniforme. Ma questa parola, al tempo stesso, ha un carattere necessariamente nostalgico, e segna una perdita. La studiata tessitura di rime interne, le violente cesure, la lingua che mescola sapientemente forme arcaiche e forme quotidiane, tutto ci restituisce poeticamente la grazia e il mistero che si celebra e si scioglie da noi."" -
Il congresso delle scimmie
Uomini e scimmie sono così geneticamente simili da poter essere posti sullo stesso piano della scala evolutiva? Per trovare una risposta è stato organizzato un congresso. Gli esperti venuti dall'Africa per partecipare a questo movimentato dibattito sono tutti... scimpanzé! A loro l'ardua sentenza. Accetteranno di essere considerati simili agli uomini? I toni si inaspriscono: potere, razzismo, tracotanza, brama... tra invettive e dispute la tensione sale e ognuno si accalora. Come si risolverà questo congresso? Sarà un Davos dell'intelligenza o uno Yalta della specie? Villeurbanne, scimmia-riproduttrice in un centro sperimentale; Congo, bonobo manipolatore e cinico artefice di una terribile macchinazione; Bianga, seducente ed amorevole; e poi Kasai, scimpanzé sempliciotto ed impulsivo. Sono loro gli eroi di questo incontro al vertice ... del nostro albero genealogico. Frédéric Lepage, a metà strada tra La fattoria degli animali di George Orwell e II pianeta delle scimmie di Pierre Boulle, firma un romanzo frastornante intessuto su basi scientifiche inconfutabili. Che cosa separa veramente l'uomo dall'animale? Ecco dunque l'interrogativo posto da questo racconto che mette allo specchio la specie umana senza alcuna concessione. -
Inachevé
Niente più della folgorazione lirica riesce a illuminare un percorso, a descrivere uno stato d'animo, a raccontare una storia. Una storia frammentata quella dell'io narrante, che si dipana dall'infanzia fino agli anni della maturità, interrogandosi febbrilmente pagina dopo pagina se la strada sin lì battuta abbia condotto a maturazione i frutti o non sia, viceversa, costellata di amarezza e disillusione. Né l'uno né l'altro. Il titolo del libro, che - per la sua ""vaghezza"""" - prende a prestito un francesismo, vuole per l'appunto dar conto di una incompiutezza, di un anello che """"non tiene"""" nella catena di avvenimenti ed episodi ora gioiosi ora tristi, ora luminosi ora bui. Incompiutezza nel senso di orfanezza, di mancanza (e nello stesso tempo di ricerca) di un quid che congiunga le tessere in un mosaico perfetto. Tessere fatte di sorrisi e lacrime, di cadute e resurrezioni. Si staglia all'orizzonte (al punto da pervadere ogni riga del """"diario"""") un interrogativo inquietante: c'è un Fato (Tyche, Ananke) che pesa ineluttabilmente sulle nostre esistenze, assumendone l'indiscusso dominio, o ciascuno di noi è faber fortunae suae, artefice del proprio destino? La domanda non troverà mai risposta, essendo i nostri mezzi limitati. Forse l'inachevé - con la struggente, inguaribile malinconia, e non di rado il sentimento di disfatta in cui sfocia - è solo il riflesso di una ferita profonda, la cui cicatrice sta lì a testimoniarlo. La cifra delle riflessioni (quasi tutte """"epistolari"""") si può allora riassumere in un monito: nonostante i disinganni e i tradimenti, la vita va comunque vissuta, nella gioia e nel dolore. Nella beatitudine sconfinata di un attimo, che irreparabile fugge."" -
Questo mistero è grande. Dai «Karamazov» a Franzen e Alice Munro
Viaggio nella grande letteratura, il libro non ha un'impronta dotta. Cerca le emozioni, i desideri che fanno amare, o gradire, un libro. Pur con un'adeguata valutazione storica, privilegia l'atmosfera vitale di opere classiche o contemporanee. Il racconto è al tempo stesso approfondito e agile. Il tema che collega le opere avvicinate è il matrimonio, o l'unione tra un uomo e una donna. Matrimonio e adulterio sono un soggetto primario della letteratura, la cui storia è scandita dalle coppie dei grandi amanti, gloriosi come i grandi guerrieri. Il libro è ricco di altre tematiche e di qualità narrative. L'autore scrive nella prefazione: Un libro, se vale qualcosa, è un dono. E vi è una soglia oltre la quale una cultura selezionata diviene eccellenza, diviene significato. La soglia che il libro invita a passare. -
Non è tutta colpa del pipistrello
Una donna dalla bellezza devastante ma dalla fragilissima psiche è morbosamente ossessionata dal Batman cinematografico interpretato da Christian Bale, tanto da toccare picchi di devianze mentali inaccettabili: è la sensualissima Eleonora Savini. Poi c'è lui, così cocciuto da inseguire un progetto di vita troppo ambizioso persino per i più abbienti, figuriamoci per Lorenzo Parrini le cui cene sono ormai costituite da crackers, formaggio ammuffito e, quando va bene, uno yogurt. Finirà per perdere la dignità scomparendo dal mondo, forse irrimediabilmente... Donatella Rometti invece è arrivata nella capitale da Brindisi in giovane età e nella Feltrinelli dove ora lavora è famosa per una propensione a portare equilibrio tanto forte da spingerla perfino a radunare i pezzi di un crudele puzzle esistenziale attraverso una Roma colorita, ma dispersiva ed una Parigi sempre elegante, ma non estranea alla malavita. Sullo sfondo ci sono loro, maledetti! I libri, una canzone anni '80 e le pellicole del cinema: tutti ""colpevoli"""" d'aver scatenato desideri, delusioni ed incomprensioni in chi pretende di condurre un'esistenza al di là di ciò che il quotidiano propone. I veri responsabili, però, sono altri: tanto i protagonisti del libro quanto i lettori alla fine dovranno """"universalmente"""" riconoscere che quanto accaduto tra Roma e Parigi nel 2014 non è tutta colpa del pipistrello perché ognuno di noi ne è stato in parte responsabile.""