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Cuori imperfetti
Siamo negli anni Sessanta. L'Italia è in pieno boom economico. Il benessere arriva anche a Fornaci di Barga, un paesino della media valle del Serchio, sede della grande fabbrica SMI. Intorno alla fabbrica si sviluppano e s'intrecciano le storie degli abitanti del luogo: Nadia, la bella segretaria non più nel fiore degli anni, persa dietro a un uomo impossibile da avere; Amelia, giovane moglie di Carlo, il vicedirettore dello stabilimento, che non riesce ad avere figli; Giacomo, lo studente che nutre una passione segreta per Nadia e finisce per innamorarsi di Laura, la coetanea che nasconde un terribile segreto. Nell'arco di cinque anni, dal 1964 al 1969, questi, e i molti altri personaggi che via via si aggiungono alla narrazione, intrecciano le loro vite, alla ricerca di una felicità che è sempre dietro l'angolo, ma mai raggiunta del tutto. Intorno a loro, l'Italia cambia, diviene potenza industriale, il benessere modifica l'esistenza di tutti gli abitanti. Patrizia Bartoli ci mostra uno spaccato di ciò che eravamo. Ci racconta la ricerca della felicità e ci suggerisce che la vera felicità, quella piena, è sempre di là da venire, sempre sfuggente. Forse, per raggiungerla basta alzare gli occhi verso quella Luna che proprio nel 1969 gli uomini arrivarono a conquistare. -
Tornando a casa. 101 poesie
Il volume raccoglie molta della produzione poetica di Tommaso Rapino, con pagine che spaziano dall'ardore delle composizioni giovanili a quelle più riflessive, essenziali e profonde, che sposano i turbamenti della nostra epoca trasfigurati da una forte tensione metafisica. Un lungo viaggio tra emozioni umane, riflessioni universali e appassionate dichiarazioni di fede, omaggi alla propria terra e al dialetto abruzzese, seguendo le principali tematiche che accompagnano la vita dell'autore. Un libro personale, intimo, nato dal desiderio di eternare stati d'animo e sentimenti destinati altrimenti a perdersi nel quotidiano, e dalla necessità di condividerli con quanti nutrono la stessa tenerezza. Sensazioni distillate in versi sciolti, privi di enfasi o eccessiva retorica, che con semplicità di linguaggio e immediatezza di immagini arrivano dritti al cuore del lettore. -
Raccontami l'Abruzzo. Vol. 2
"Ancora una volta, quarantaquattro voci forniscono un'immagine complessa e suggestiva della terra abruzzese: piccoli frammenti di un mondo esposto ai colori tenui e insieme forti della nostalgia, segmenti di un tempo che ha lasciato scorrere nelle parole degli affetti e della memoria, nuclei, snodi di un tempo fermato e tenuto vivo nei nomi delle cose, nei visi delle persone care, nei fatti che l'esistenza ha reso degni di essere conservati. Ancora una volta si evince, grazie alla voce dei singoli contributi, che l'Abruzzo è un mondo da declinare sempre al plurale, da ricondurre alle molte sfere dell'identità sia individuale che collettiva, e che anzi il singolo e le moltitudini si integrano e si scandiscono reciprocamente come valore, una qualità e una misura davvero incomparabili. È bello dirsi parte, tessera di un più grande mosaico! E del resto la storia ci attesta che l'Abruzzo è proprio un mosaico di civiltà, di costumi, di mondi, quali la costa, la media collina e la montagna, con linguaggi che hanno saputo indicare l'amore, i miracoli, l'eroismo quotidiano e le belle e ardite resistenze all'urto del mare e dei venti, delle nevi e delle burrasche, dei destini e del fato"""". [Vito Moretti]" -
La deviazione invisibile del mondo occidentale. 70 anni di errori italiani
Una visione dell'attuale politica del Mondo Occidentale. In particolare una critica ragionata e la condanna di quella italiana che, mediante il tollerato plagio demagogico delle masse ha accumulato errori concatenati e devianze dalle esperienze millenarie dell'umanità, ledendo i diritti naturali più elementari, generando la caduta dei valori immateriali, immoralità, incertezze e caos e - soprattutto - distruzione della famiglia naturale fondata sul matrimonio, elemento base essenziale per la creazione e la persistenza di qualsiasi Stato. -
Rapsodia minore
C'è un senso di diffusa musicalità nei versi di Andrea Bucci: non semplicemente una predisposizione, ma il frutto di un'attenta ricerca linguistica. Il lessico è semplice, immediato, naturale, ma tale osservazione non appaia riduttiva, la semplicità è l'esito di un'evidente aspirazione all'essenzialità. I versi denotano buone letture, i cui echi non sono mai puro ornamento, ma attenta e partecipata rielaborazione. L'aggettivazione è misurata, mai eccessiva; assume a tratti toni aspri, quando si fa forte l'eco di un disagio da cui fuggire proprio per mezzo della poesia. Giungerà la notte, ma il poeta è pronto, avverte la forza delle infinite strade dei paesaggi mentali. Frequente è il ricorso alla domanda: il poeta si interroga continuamente, assume su di sé la responsabilità della ricerca di risposte, forse all'uomo negate. Ma è nella ricerca che si cela il vero senso dell'esistenza umana. Si tratta di domande di senso, alle quali in alcuni momenti sembra di aver trovato risposta, ma ecco che, incalzante, si fa sempre strada un nuovo dubbio. La sostanza del mondo è negata all'uomo e attingerla non è in suo potere, se non a tratti, illusoriamente. -
Inesplorato cammino
Inesplorato cammino è un'opera atipica, un dialogo poetico a due voci, un confronto immediato e sincero su tutto ciò che concerne l'esistenza e la condizione umana personale e generale. Sentimenti, aspirazioni, esperienze, delusioni, vita vissuta e realizzata, vita sognata e desiderata, vittorie e sconfitte, tensione conoscitiva e sguardo sul mondo, passato, presente e futuro costituiscono la materia variegata e complessa di questa opera poetica. In cinquanta strofe di versi liberi le due voci liriche, alternandosi, esprimono con timbro, estensione, tecnica e registro diversi tutto quello che emerge dall'osservazione appassionata e dal nitido disvelamento della realtà. Le idee arrivano a cascata e continuano a scorrere come un fiume carsico sotterraneo che, erompendo all'improvviso, si trascina pezzi di suolo e punti di vista. Ma è solo col suo tracimare, che la scrittura può scoprire geometrie di volti e anime corrispondenti alla nuova esplorazione, ritrovarsi fra realtà e finzione, autobiografia e narrazione. Le pagine succhiano nettare dal vortice del presente, ma anche dalle storie che rianimano il passato come se dentro fossero entrati tutti: luoghi, scrittori, poeti, lettori, uomini e donne in cammino. -
Entre nosotros-Tra di noi
"Sembra dunque quasi miracoloso che sia potuto nascere questo libro di poesie, un libro che esalta con forza, anche quando i versi sembrano di una quasi disarmante ingenuità espressiva, e forse proprio per quello, i valori della solidarietà, dell'amore, della pace, della fede (...) ma anche fede nel valore consolatorio della poesia stessa, che sembra qui avere un suo peso nel tentativo di alleviare i dolori del mondo. Si tratta dunque, nella linea di un solco già tracciato, di una poesia che si nutre di un linguaggio semplice e quotidiano, in cui le parole significano le cose, i sentimenti che vogliono esprimere, le emozioni che vogliono comunicare, senza metafore e senza infingimenti""""." -
La scelta e altre poesie (1986-2014)
Dopo i volumi dedicati alle Poesie edite 1980-1992 e alle Poesie inedite 1985-2000, questo libro conclude l'edizione ragionata della produzione poetica di Marco Tornar. Oltre alle due sillogi La scelta - che nel 1996 consacrò definitivamente l'Autore come una delle voci poetiche più importanti della sua generazione - e Sonetti d'amor sacro, pubblicata nel 2014, vengono inclusi in questo volume i componimenti, editi e inediti, non ancora comparsi nei libri precedenti. Dall'immaginismo metaforico della fine degli anni Ottanta al linguaggio poetico più piano e diretto, venato da una polemica civile e a suo modo politica nei confronti della società massificata, fino al recupero della metrica e delle forme classiche della poesia, percorriamo gli ultimi decenni della produzione in versi dell'Autore. La cura filologica e critica del volume è di Sandro Naglia. -
Eserciziario
"Pagine come sede della memoria, scrigno che possa custodire emozioni, cose, gioie e dolori. Pagine che sono baluardo contro una realtà non sempre accogliente, ma anche testimonianza di un atteggiamento di lotta, nel nome della bellezza e della cultura, oltre che di profondi valori. Versi e prosa che si alternano e richiamano, aprono e chiudono il libro in modo efficace e naturale... personaggi che prendono vita e vigore grazie a una scrittura sapiente, incisiva, evocativa. Tutto ciò e altro, in questo libro: «e non andrà sprecato / nessun gesto di offerta / nessuna briciola d'affetto / che parli la lingua semplice dei significati»""""." -
I disincanti
La realtà ci interroga e non ci appaga, nel suo mutevole manifestarsi denso e variegato. I luoghi e gli incontri si allungano nella profondità di meraviglie ed equivoci. La nostra stessa immagine è un'invenzione sfuggente che affonda nelle ore di una vita breve senza impronte. Possiamo soltanto vivere nel tempo muto, nell'emergenza che ci accompagna. Ciascuno cerca se stesso attraverso un significato, una riflessione sulla dimensione umana. L'occasione è la poesia che nel suo slancio ci offre uno spazio multiforme di libertà. Il nostro riscatto può incontrare solo varchi nell'irrazionalità che segna il limite di facili liquidazioni, miti consolatori. Siamo una cosa sola con la ripetitività del tempo, nel distacco o nella vitalità inconsapevole. Siamo i primi a vivere, gli ultimi a comprendere. -
Il labirinto dei pensieri
"Nessuno, proprio nessuno si accorge degli altri..."""". Un viaggio alla ricerca di se stessi attraverso una forte e coinvolgente esperienza d'amore, tra illusioni e smarrimenti, tentativi di fuga nella dimenticanza e insopprimibile, disperato quasi bisogno di esserci, di sentirsi vivi. Attraverso i misteriosi e imprevedibili percorsi che la sorte ci propone/impone, la protagonista compie un cammino di conoscenza di sé che la conduce alla consapevolezza che occorre lottare, non lasciarsi andare, non compiangersi, non arrendersi. Il cammino dell'esistenza non sarà mai lineare, ma Rebecca, la protagonista, comprenderà che in esso si cela la sostanza stessa della vita." -
Dieci racconti
Con lo stile diretto e poetico di Gianni Totaro si è trasportati nei diversi mondi che ha raccontato, in cui personaggi e luoghi sembrano coesistere, a dispetto del trascorre dei secoli e delle ambientazioni. Ognuno di questi dieci racconti, infatti, porta in dono la dinamica del pensiero, mai banale, che permette a ogni lettore di reinventare e rendere propria la scrittura. L'autore riesce a fondere emozioni e sensazioni che legano parole che, di volta in volta, sono sussurrate oppure urlate con dolcezza ed energia, innalzate alla lettura tra il pianto e la gioia, nello sfondo del mare o della montagna d'Abruzzo. Così i dieci racconti convivono grazie e soprattutto a un amore ancora più nobile, che è quello per la scrittura, per la ricerca del particolare, della parola giusta che la sorregge, della forma mai scontata, dello studio dei personaggi sempre convincenti e mai abbandonati al proprio destino. -
Tenue m'apparve allora la materia
Percorrere le vie delle scienze coincide con un viaggio attraverso la poesia. Chi, leggendo la precedenti parole, ha avuto un sussulto, ha un motivo in più per seguire queste pagine, in cui elettroni, teoremi, leggi fisiche, formule e quant'altro di ""scientifico"""" vengono tutti coniugati con le forme della poesia. Il lettore non troverà qui né voli di gabbiani, né rime tra """"cuore"""" e """"amore"""". Potrà scoprire, invece, quanto poetico possa essere un integrale, un reagente limitante, una legge di riflessione, una formula. L'autore, per sostenere chi ha dimenticato qualcosa dei suoi studi, fornisce - tranne in tre casi - una breve chiosa a corredo di ogni poesia, inerente l'argomento ispiratore, ben sapendo che è buona norma non """"spiegare"""" un testo poetico, ma applicando il concetto di eccezione alla regola, per non svantaggiare chi certi argomenti non li mastica abitualmente. Nella prefazione, Giuseppe Napolitano espone, in modo lineare e con eleganza, una chiave di lettura agevole e profonda, ma tra le sue parole si legge anche un invito a una personale via di interiorizzazione dei versi, che è - in fondo - lo stesso invito che rivolge l'autore. Nella premessa, l'autore mostra al lettore il mondo in cui questi è invitato ad entrare, dove le domande sono obbligo e le certezze roba opinabile, dove l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo hanno pari dignità, nascondendo entrambi un unico seme. È un libro che indica una lettura particolare della realtà, invitando a una lettura poetica della scienza e dei suoi percorsi."" -
Dialoghi con la morte. Racconto di un sogno
Nel buio silenzioso, come può essere solo di notte in una casa isolata in campagna, accade che ti trovi a conversare con l'ultima persona che pensi di incontrare nella tua vita. Forse un sogno o forse no, i ""dialoghi"""" ti accompagnano in un viaggio che svela una visione diversa dell'esistenza, della vita e della morte, liberamente ispirata dalle frontiere conoscitive della biologia quantistica, per giungere a un approdo finale che è il punto di partenza di un nuovo imprevedibile corso dell'esistenza."" -
Legio accipitris. La Legione del Falco. Testo latino a fronte
I Romani sono la massima potenza militare ed economica della loro epoca. Si espandono più di qualunque altro popolo, esplorando regioni remote e conquistando territori che i contemporanei hanno a malapena sentito nominare. Forti della disciplina ferrea e sostenuti dalla fedeltà incondizionata alla madre patria, animati da uno spirito guerriero indomito e coraggiosi all'inverosimile, durante le loro campagne affrontano e sconfiggono nemici di ogni genere. In questo caso l'abilità e l'esperienza non bastano per prepararli a ciò che li aspetta. Il loro avversario è diverso da qualsiasi cosa abbiano incontrato prima. Tuttavia non rifiutano mai una sfida e non si tireranno indietro neanche stavolta. -
Caldo da morire
"C'eravamo abituati a convivere con qualche fenomeno atmosferico estremo. Finora sembrava tutto sotto controllo. All'improvviso però la situazione precipita. La natura si ribella e la catastrofe è inevitabile. L'umanità è in pericolo. Un ristretto gruppo di persone, per caso, si ritrova in una baita di montagna di un piccolo villaggio sulle Alpi con il difficile compito di salvare la Terra. Emozioni e colpi di scena s'intrecciano con la vita dell'autore che tira in ballo amici, conoscenti e personaggi pubblici che s'inseriscono nella storia in maniera leggera e divertente, ma con una precisa connotazione. Il finale pone riflessioni e interrogativi.""""" -
Camera a nebbia. Taccuini 2014-2019
Viaggi, libri, musica, film popolano questi taccuini di Sandro Naglia, nuova tappa di quella ""scrittura della vita"""" che l'autore porta avanti da più di venticinque anni. «Più che biografismo, tracciare traiettorie», chiosa in un'annotazione di questo libro il musicista-scrittore: «osservare i percorsi e le improvvise connessioni che si schiudono tra nuove acquisizioni e scoperte». Se i percorsi portano a panorami inediti, sia geografici che culturali, rispetto ai volumi precedenti - l'interesse per la Fisica, ad esempio, donde il titolo del libro -, non manca la continua partecipazione dell'autore all'attualità politica e sociale, vissuta con passione e con sguardo sempre indipendente. «Come una camera a nebbia riesce a rendere visibili le scie disordinate delle particelle subatomiche», questo volume testimonia l'intrecciarsi degli interessi eterogenei dell'autore, da cui tuttavia emerge una coerenza di fondo: la curiositas intellettuale come affermazione di fede nella cultura, unico possibile appiglio nel caos di un mondo sempre più preda di una permeante superficialità."" -
I cimeli ancestrali. Le anime di Leggendra
Protetto da una barriera magica all'interno della foresta di Evergreen, il Villaggio Celato di fatto separa i suoi abitanti dal resto del regno, tenendoli all'oscuro tanto delle brutture, che l'impero non risparmia, che delle bellezze di Leggendra e delle sue caleidoscopiche città. Il desiderio di attraversare quelle terre e di conoscere chi ci vive diventa la massima aspirazione dei giovani villici, in particolare di qualcuno, animato da sentimenti di amor patrio e di vendetta e da una smisurata sete di giustizia. Alhena, la diciassettenne pupilla di mastro Haber Krono, una delle massime autorità del villaggio, insegue e persegue l'ideale di lotta che fu di sua madre, in aperto contrasto con un futuro che sembrerebbe già deciso, se non fosse per quella smania che sente dentro e che a volte si manifesta con delle strane crisi nelle quali rivive situazioni che non le appartengono. Muovendosi fra Nog e Gifter e sempre difendendo a spada tratta i più deboli dalle grinfie dell'impero, ben presto scoprirà che la magia è un dono che cresce, un potere che riempie o svuota, a seconda dell'uso che ne farà chi ne è dotato. -
Non resta più nulla
Tommaso Gatti ha conquistato un suo stile asciutto, di andamento narrativo, nell'elencare in forma poetica sentimenti e situazioni del suo vissuto. I suoi versi sono accesi da un'aggettivazione efficace (""tenera malinconia"""", """"sogno imberbe"""", """"cuore palpitante"""", """"fibrillanti tempi"""", """"scalpitanti primavere"""", """"donne indomite""""). Anche in questa silloge ricorrono i temi delle precedenti ricordi, emozioni, fascino del paese natio con le feste e le ricorrenze. La sua figura, avvolta dai rimpianti, spesso emerge in una sorta di autobiografia mascherata. Attorno a lui si agita un mondo di personaggi veri o inventati (come l'amato nonno o Geppetto dell'omonima poesia) descritti con accenti di umanità e con partecipazione. Spesso il pessimismo prevale inesorabile, quando si preparano bilanci (come in """"I giorni passano""""); ma il poeta possiede la tempra di un combattente e si ribella all'egoismo dominante, ritrovando la sua abituale misura nell'affrontare la vita (""""Il coraggio""""). Nella raccolta il sentimento dell'amore appare sublimato nel chiarore della memoria, oppure esaltato come incontro santo e felice. Gatti, appagato come uomo e come nonno, deplora che ci siano culle vuote, simbolo di una società in declino."" -
Metafisica e percezione. Una teoria contemporanea
È stato presto chiaro all'essere umano capace di riflessione che i sensi ci possono ingannare. Non solo sono strumenti fisici imprecisi e soggetti a prestazioni altalenanti rispetto a un obbiettivo ideale, ma vi è anche un aspetto concettuale che riguarda quello che effettivamente percepiamo quando, per esempio, guardiamo l'albero che sta di fronte a noi. Che cosa succede esattamente? Da pochi decenni conosciamo piuttosto bene il funzionamento del nostro sistema visivo: come la luce si rifletta sugli oggetti e raggiunga la nostra retina e i segnali elettrico-chimici nel cervello diano luogo all'immagine di un albero davanti a noi e agli stati mentali coscienti connessi. In realtà, i meccanismi della coscienza ci sono ancora oscuri (e fa bene Andrea Bucci, in appendice, a rilevare le lacune attuali del riduzionismo materialistico). Ma, in genere, ciò non tocca l'elaborazione che la filosofia da quasi tremila anni conduce. E di cui abbiamo un assaggio in questo agile libro. Presentazione di Andrea Lavazza.