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Divulgare la mente. Saggi sulla mente e le sue facoltà
Divulgare la mente è una raccolta di brevi saggi sulla Filosofia della mente contemporanea. Essa prende in esame il lavoro di quella parte della comunità scientifica che ha come obiettivo quello di chiarire la natura di uno degli aspetti più controversi e basilari dell'esperienza umana: la natura della mente e delle sue facoltà. Nei suoi saggi l'autore espone criticamente le prospettive filosofiche che attraggono oggi l'attenzione di studiosi provenienti da cinque continenti su mente, percezione, coscienza, memoria, intelligenza artificiale e fenomenologia. Accanto a tesi affermate e argomentazioni conclusive elaborate dalle personalità di spicco del panorama filosofico mondiale ed entrate ormai nell'armamentario di ogni buon ricercatore, Andrea Bucci promuove idee e ipotesi originali su alcuni dei temi principali di uno dei rami fioriti della ricerca filosofica contemporanea. -
Nora II. Dramma in tre atti
Nora, l'eroina di Casa di bambola (1879) di Henrik Ibsen, si sente incompresa dal marito e prende una decisione drastica ed estrema: abbandonare l'intera famiglia, figli compresi. In Nora seconda, sorta di ""sequel"""" del dramma ibseniano, Cesare Giulio Viola immagina che Nora si sia ritirata in Italia, a Capri, e che dopo vent'anni venga raggiunta dalla figlia la quale, nonostante l'abbandono, la ha sempre considerata come una donna coraggiosa ed un modello da imitare. Ma la Nora """"italiana"""" è molto più matura di quella svedese e darà alla figlia consigli ben diversi da quelli che la giovane si aspetta. Nel suo dramma Cesare Giulio Viola distrugge l'icona del femminismo letterario, mostrandocela vittima delle proprie scelte e pentita della propria intransigenza. Se Nora I era stata il simbolo della donna emancipata, Nora II vuole rappresentare il desiderio femminile di essere moglie e madre di famiglia."" -
Tre gesti di ordinaria follia
Si può essere lucidissimi e tuttavia compiere un gesto ""folle"""" che risulta incomprensibile? Questa è la tematica del libro, più dramma psicologico che thriller. Comprende tre romanzi brevi. Nel primo una ragazza sordomuta, tardivamente educata, comprende il mondo solo entro certi limiti e diventa strumento inconsapevole di una nemesi divina. Nel secondo, un divo del cinema al top del successo muore in uno strano incidente, ma una giornalista frustrata in cerca di scoop vuole dimostrare la tesi del suicidio e si ritrova ad indagare sui segreti del morto, destinati ad influenzare la personalità di lei. Nel terzo c'è un bambino al quale i genitori credono di aver dato tutto ciò che gli serviva per crescere bene, ma scopriranno che non è così."" -
Mane
Il sogno notturno spesso ci conduce attraverso luoghi che della realtà mostrano il lato nascosto, proibito, o soltanto desiderato. C'è poi lo stupore del risveglio, quando le immagini oniriche cedono la malia delle loro visioni alla meraviglia del giorno. Di primo mattino è la parole a dare il segnale che collega i due mondi. Ti soccorre la Musa: ogni risveglio è un passaggio, ogni passaggio è un'esperienza di vita nuova. Le parole appaiono traslucide, incomplete, boccioli tra le rosee dita di Eos, che fioriranno in un discorso ancora da cominciare, futuri semi di una messe da raccogliere, dopo aver lavorato per giorni nel campo all'aperto dell'esperienza, e poi nel laboratorio appartato e segreto della scrittura. Vi sono certi momenti in cui una voce dal profondo, ridestati i sensi e la coscienza, suggerisce un ""suono"""", un'immagine, un verbo da declinare, un frammento lucente di ricordo, quel che resta di un attraversamento di sentieri sperduti."" -
Come se il tempo
"Come se il tempo"""" è la seconda raccolta antologica di poesie di Giulia Notarangelo dopo """"La teca di cristallo"""". Scritte tra il 2012 e il 2017, queste poesie confermano la levità e la delicatezza quali tratti di fondo della scrittura dell'autrice. Il libro si divide idealmente in due parti: una breve intitolata """"Haiku"""", e una seconda """"senza titolo"""" che si apre con la poesia """"Memoria"""". Nella prima parte, l'autrice trova una misura perfetta della sua capacità espressiva: l'haiku, appunto, quella breve composizione poetica nata in Giappone nella quale la parola è un istante, un tutt'uno con l'atto di afferrarlo. Quelle di Giulia sono parole leggere, quasi """"senza peso"""", come si intitola uno degli haiku. Parole che """"scivolano incaute"""" verso il lettore, ben consapevoli però del mondo di affetti e di emozioni profondissime che l'autrice le chiama a esprimere. Lievi e intense allo stesso tempo, misurate quasi come se si nascondessero discretamente, le parole non sono però """"mute"""", a dispetto di un altro titolo di haiku basato su questo bisticcio. Raccontano momenti, luoghi, persone, fissano il tempo." -
Lo specchio degli occhi
La pubblicazione di poesie giovanili può essere il desiderio inconfessato di ogni autore, perlomeno finché in vita. Il rischio di vederle disperse è la prima (forse valida) giustificazione, però quel libro che si stringe fra le mani diventa un passato non più cancellabile, magari un complemento, sia pure tardivo, ad altri (di poesie) già pubblicati. Importante è l'essere consci delle componenti narcisistiche che sottendono a questa (per certi versi imbarazzante) decisione. Ma nella storia dell'uomo i primi psicoanalisti sono stati i grandi poeti, e le relazioni fra poesia e inconscio meritano continui approfondimenti. E ancora oggi la psicologia del profondo spiega a fatica perché un bimbo che ha da poco imparato a scrivere riempie quaderni di poesie. -
Il volo degli dei
Donato Continolo si presenta con un altro testo, questa volta ambientato fra la fine della primavera e l'estate, con lo stesso protagonista del racconto precedente: un giovane laureando in Lettere moderne. Nel primo racconto, quello primaverile, abbiamo lasciato il protagonista, in... fase di decollo. Alla ricerca di lavoro, doveva presentarsi presso un'impresa specializzata apparentemente normale, dopo il colloquio con un responsabile. Ma l'ascensore che doveva portarlo al piano prestabilito, anziché fermarsi, continua la sua ascesa oltre il grattacielo, fino a catapultarlo, come un imprevedibile razzo, nel cielo, per poi ritornare sulla... Terra. Fortunatamente l'ammaraggio avviene nella rada della città, a due passi dal faro, un imprevisto le cui conseguenze influenzano e condizionano comunque le sue azioni successive. -
Karma avverso
"Avrebbe dovuto essere un perfetto modello Afrodite, ma una piccola percentuale in ogni lotto non rispecchiava lo standard di qualità. Nel suo caso con molte anomalie. Lidy F0642 4L2 aveva la pelle chiara, ma i capelli castani, un occhio verde e uno azzurro, seni piccoli, ma la cosa che la rendeva invendibile era sepolta dentro di lei: l'assoluta mancanza delle implementazioni comportamentali, delle leggi imposte dai suoi progettisti, che la rendevano libera di agire come qualunque essere umano. Le sue sorelle dovevano obbedire a comandi pre-impiantati, soggette a un controllo che si estendeva perfino sulla vita e la morte. Lei era diversa. Nel suo cervello bio-elettronico i suoi creatori non erano riusciti a imprimere nulla. Era una pagina bianca che spettava a lei scrivere"""". A distanza di migliaia di anni da ora la popolazione umana ha trovato una nuova patria nelle colonie orbitanti che gravitano intorno a pianeti della stella Kepler 20. Lo spazio è diventato un luogo da percorrere, da abitare, da chiamare casa, ma la nostalgia di un mondo verde non abbandona i sogni, nutrito da leggende e da speranze." -
Storie di ieri e di oggi
Una breve raccolta di racconti, tutti a sfondo rurale, che rimandano a ""un tempo che fu"""" nell'Abruzzo della gioventù dell'autore. Ricordi ancora vivi che si concretizzano nella costruzione di personaggi che sono in tutto e per tutto uguali alle persone che hanno popolato la sua gioventù. È un'Arcadia più moderna, alla quale Franco Monaco si accosta con nostalgia. Tra le privazioni che la sua generazione ha patito e i tabù imposti spesso per ignoranza, emergono convenzioni e abitudini che fanno pare del costume e perciò non soggetti al giudizio, a volte spregiudicato, delle generazioni più giovani. Alla fine quello che resta è il radicamento a una terra e alle sue manifestazioni."" -
Il giglio insanguinato
Parigi 1601. Il corpo senza vita dell'arcivescovo Marconi viene rinvenuto dal suo segretario con un giglio bianco fra le mani e la gola squarciata. Fiamma e Giulio Ranieri, baroni italiani ed emissari della Santa Sede, giungono nella città allo scopo di investigare sull'efferato omicidio dell'alto prelato e testare la lealtà del re e della sua corte al papato romano. Dagli sfarzi del Louvre di Enrico IV allo squallore dei vicoli più poveri di Parigi, la ricerca della verità li conduce indietro di trent'anni, a un periodo sanguinoso della Storia di Francia che ripercorreranno addentrandosi nel rigore dei monasteri e dei conventi benedettini, luoghi di assistenza e cura, ma anche di segreti e di lucida espiazione, contraltari dell'ambiente frivolo e lussurioso di una corte vendicativa. -
La toga nera
Benché si svolga in un'epoca lontana, ""La toga nera"""" è un romanzo di attualità, nel quale s'intrecciano le vicende di un magistrato che torna per indossare la toga di giudice nella sua città d'origine, e di un maresciallo dei carabinieri che vi viene trasferito. Ognuno nel rispetto del ruolo assegnato dalla funzione ricoperta, s'impegna a combattere il """"nero"""" che troppe volte oscura la visione corretta della giustizia. La loro è una battaglia resa difficile da comportamenti e ambiguità che ne condizionano il funzionamento e nella quale non ci sono vincitori. Resta la loro testimonianza, che sa restituire la speranza nella costruzione di argini in difesa di una giustizia finalmente """"giusta""""."" -
Sulla pupilla cerula
Clelia, insieme alla madre e alla sua amica francese, si prepara, piena di progetti e di dolci speranze, a godersi la sua vacanza invernale. Tutto sembra procedere bene, secondo i suoi desideri. Ma ella non sa, e dovrà impararlo a su spese, che può far parte del paesaggio della vita ciò che in un primo tempo non vediamo e che soltanto un'inaspettata avventura può farci scoprire. Sarà un'avventura triste o gioiosa? Solo la sua conclusione potrà rivelarlo, una conclusione che mai Clelia avrebbe potuto immaginare. -
Il rifugio dell'anima
L'itinerario poetico di Mirella Cellucci parte dalla dichiarazione programmatica dell'autrice, che proietta nella scrittura un mondo di ricordi e di affetti legati alla sua infanzia: è ""un atto d'amore"""" al quale si accosta indissolubilmente la scelta di non usare la punteggiatura. La grammatica del cuore - si sa - è svincolata da ogni norma e restrizione e segue un dettato emozionale, libero, imprevedibile e sfaccettato, in cui sono il respiro dell'anima e il flusso della memoria e della coscienza a segnare la pagina e a guidare il ritmo delle parole. La memoria dell'autrice è uno scrigno variegato di colori, di sapori e di profumi che accompagnano il lettore lungo un percorso costellato di volti, vicende, luoghi, oggetti e abitudini, tra immagini nitide di un tempo trascorso, trattenute e cristallizzate, però, in un vivido hic et nunc che le ferma come in un'istantanea eterna e le tiene sospese per sempre, salvandole e sottraendole al ciclo infinito della storia."" -
Il falco bianco
Un viaggio, donato come premio in seguito al conseguimento della laurea in veterinaria, si trasforma per Caterina in una lotta per la sopravvivenza. Le terre di un'Austria incontaminata dal passaggio dell'uomo, fanno da sfondo ad un'avventurosa vicenda, intrisa di scoperte emozionanti, prove da affrontare, delusioni da superare. Non mancano, nel racconto di Leonida Mammarella, elementi magici e soprannaturali, come la presenza di un falco bianco che guiderà la protagonista durante il fatidico viaggio diventato ormai simbolo del cammino verso una nuova vita, del passaggio all'età adulta e di un percorso di crescita interiore. -
La rajetta
Una gemma fulgida e di ineguagliabile bellezza ci riporta indietro nel tempo, quando cruente battaglie sui monti delle Dolomiti segnarono la nascita delle genti Ladine. Fissata sull'elmo della fiera Dolasila, segno del suo valore in battaglia, la Rajetta ne segue il percorso sugli altipiani in cui la giovane muove i primi passi di guerriera e dove cerca dapprima una realizzazione diversa per il suo destino di donna: tscheduya e non solo regina, come invece lo è stata la fondatrice della sua stirpe, Moltina, o come lo è sua madre, Moltara, salvo poi il rimpiangere e pagare amaramente la sua scelta. Un romanzo che vagheggia anche le brevi ma cruente lotte tra le leggendarie tribù ladine - Cajutes, Catubrenes, Landrines, Peleghetes Duranni, Lastojeres, Bedojeres e Fanes - per il possesso di una terra feconda, di un corso d'acqua, di un bosco ricco di legna, elementi essenziali nella povera economia di quelle sterili rocce, mentre già a sud, nella più fertile pianura, cominciava ad affermarsi la cultura e la civiltà di un nuovo popolo, i Paleoveneti. -
Esperia, la fuga
Menè, libera, appartiene di nuovo agli Afri. Hermia, vedova del governatore, cela la propria identità per salvaguardare i figli nella sua fuga attraverso terre senza più legge; Kya, comandante degli Afri di Asghar, deve dimostrarsi all'altezza del suo titolo e vendicarsi dell'Impero; l'anima guerriera di Rudiana è combattuta fra orgoglio e passione. Nel frattempo, gli abitanti dell'isola di Espera sono schiacciati tra le macerie del dominio atlantideo e la rivolta afro-hamaxhone, che spinge per costruire un futuro diverso. La rivolta si sta diffondendo nelle città vicine e le comandanti si preparano a entrare in azione: ad Asghar, Asgalan e nella piccola Ittragh. Ma gli aiuti partiti da Menè arriveranno in tempo? Riuscirà Shana, in pena per la sorte delle sue figlie, a impedire che le ferite lasciate dai morsi dell'oppressione atlantidea trasformino la lotta per la libertà in un sanguinoso regolamento di conti? -
Il giardino delle farfalle
Primi anni del dopoguerra. Nella, una bambina di sette anni, trascorre l'estate a casa delle zie, dove vive anche la nonna materna, afflitta da quello che oggi chiameremmo morbo di Alzheimer. La vacanza si prospetta noiosa. Ma, oltre il muro del cortile dove si ritira a giocare, la bambina scopre un giardino pieno di fiori e di farfalle. La proprietaria, una donna schiva e ombrosa che vive pressoché segregata, nasconde un segreto. La scoperta di quel segreto si trasformerà per Nella in una esperienza di vita che coinvolgerà anche la nonna. Lo sguardo puro della bambina saprà vedere oltre, al di là del muro e dei preconcetti e delle paure che isolano le persone. -
Un anno e altri giorni
"La poesia è espressione del mondo, il suo linguaggio più vero e profondo, capace di essere sentito da tutti, la voce più antica, il dire migliore che riesce a raccontarci in un lampo tutte le sfumature dell'esistenza e lo fa meglio di qualunque spiegazione razionale. Poesia è suono, musica, armonia, connessioni tra l'anima e il mondo. La parola evoca la realtà insieme al suo mistero. Diventa incantesimo, affascina e seduce. Daniela D'Alimonte ci rivela mondi con stile e attenzione, sceglie con cura i termini e questa cura è responsabilità verso i lettori e amore verso i contenuti"""". [Federico Moccia] """"Cara Daniela, ho letto le tue poesie e ne ho ricavato un'impressione molto positiva e forte di calore, di intensità emotiva"""". [Antonio Riccardi]" -
La via del ritorno
In questa raccolta di Sandro Marano si intrecciano mito e storia, ragione poetica e ragione storica attorno a tre temi principali: il sentimento del tempo che scorre e pare tutto travolgere, la sacralità della natura oltraggiata e minacciata da un modello di sviluppo dissennato e distruttore, il sogno d'amore con al suo centro la donna quasi uno squarcio d'azzurro nel cielo bigio. Verso la modernità il poeta nutre un sentimento di rivolta, perché, come ha avuto modo di notare lo storico della filosofia Gaetano Bucci, «il Novecento e questo scorcio del nuovo millennio stanno a dimostrare quanto incredibilmente rischiosa e, soprattutto, irreversibile possa essere la china su cui sta scivolando l'uomo, la società che è la sua famiglia, e l'intero pianeta che è la sua casa.» E nella prefazione Daniele Giancane scrive che «il fil rouge di questo poeta è una sorta di senso di cosmico pessimismo non solo sul futuro del pianeta Terra, ma proprio di fronte all'esistenza umana che è - alla fine, per tutti - il destino di una sconfitta. La storia, che è un leit motiv della poesia di Marano, in realtà riconduce al tempo che trascorre inesorabile e alla ""nebbia inesorabile""""."" -
Spigolature storiche e d'arti visive
"Sono tante le suggestioni che assalgono il fruitore mentre sfoglia il libro-catalogo di Bruno Paglialonga. A uno sguardo superficiale, l'Ovale decorativo informale del 1986 può facilmente evocare qualcuna delle mille immagini di arte moderna e contemporanea che assai di frequente ci vengono proposte, a volte come supporto di spot pubblicitari o come riproduzioni da arredamento. Ma lo sguardo consapevole, invece, coglie tutto il fascino di un'opera che attrae, quasi ipnotica per la sapiente scelta delle tecniche, per l'impasto del colore. Un fascino che permane, forse anche accresciuto dalle piccole dimensioni dell'opera. Sarebbe eccessivamente didascalico proseguire in una lettura sequenziale, sistematica, dei testi e delle opere che popolano le pagine di questo libro, ma come resistere al fascino di due ex libris, con titolo, rispettivamente, Pulcinella e L'uovo di C. Colombo, minuscoli gioielli che se mai ve ne fosse bisogno, testimoniano non solo il talento, ma la poliedricità dell'Autore, che padroneggia le tecniche più diverse, tutte però al servizio di un'ispirazione sempre ben presente""""."