Sfoglia il Catalogo ibs039
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 6781-6800 di 10000 Articoli:
-
Frammenti di pane. Un pensiero per ogni giorno dell'anno
"(...) Con la presente raccolta di pensieri per ogni giorno dell'anno, P. Ugo Van Doorne ci offre una perla di spiritualità che certamente ci permetterà di """"arricchirci davanti a Dio"""" (Lc 12,21). Nello spezzare in frammenti quotidiani il pane della Parola, Padre Ugo ci aiuta a sintonizzare la nostra vita con i ritmi della Sacra Scrittura, nella quale troviamo il giusto valore del tempo e il senso della sua suddivisione in giorni... Il presente libro, se letto secondo la cadenza in esso proposta, costringe in un certo senso a ritrovare la misura nel """"giorno"""" che scandisce, e riempie la nostra vita, in modo da poter concretizzare nel semplice arco del quotidiano il nostro impegno di santificazione, secondo l'ammonimento dell'Apostolo: """"Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione"""" (1 Ts 4,3)""""... (Dalla """"Presentazione"""" di S. Ecc. Mons. G. Malandrino - Vescovo emerito di Noto)" -
La luna sfogliata dal vento
«[...] ciò che scrive Antonio Caldarella non vale in quanto tale, ma per gli spunti che gli offrono un modo di abbrivio. Egli, per esempio, non intitola i brani e assai spesso esclude le maiuscole che indicherebbero un inizio, un inizio dopo una stasi. C'è, di immediata, quest'idea di un quaderno di annotazioni, quasi un susseguirsi di momenti frammentati che sono poi quegli stessi istanti del nostro raccapezzarci di essere umani. Momenti che si incollano all'emergere della sensibilità - visiva, olfattiva, tattile, uditiva e riciclati dalla parola: una parola ""giusta"""", la sua, in questo stare tra l'immaginifico della cosa sentita e il suo trasferirsi nella cosa detta.» (Jean-Paul Manganaro)"" -
Alessandro Patti. Un «esiliato di Weimar» che perdette il suo cuore ad Heidelberg
«[...] Le ricerche eseguite e le note che seguono presentano un uomo, il cui destino si legò indissolubilmente, e malauguratamente, alle vicende che portarono la Germania, patria dei suoi studi, alla catastrofe ed il mondo civile alla sua metamorfosi. Di lui si può dire ciò che scrisse, nel 1928, Erich M. Remarque, che appartenne cioè ad una generazione ""distrutta dalla guerra... anche se scampò alle sue granate». (Italico Libero Troja)"" -
La chiusa di Carlo
"I luoghi di questo romanzo, pur entro una tradizione narrativa della Sicilia così ricca e varia, quale è quella fra Ottocento e Novecento, sono, letterariamente, nuovi: la zona fra Siracusa e Avola e Noto, che, di conseguenza, ha il fascino del non ancora detto, della scoperta, dell'avventura di un paesaggio fra mare e campagna rievocato sempre, si sia d'inverno oppure nel cuore dell'estate, con la trepidazione di un affetto gentile che si riverbera, del resto, immediatamente dal paesaggio sui personaggi e sulle storie che essi intrecciano. In questo caso a Chiusa di Carlo, lì, vicino al mare, in campagna"""". Giorgio Bárberi Squarotti" -
Da «versi» a «Nina». Note di critica letteraria
Il volume è stato presentato dal prof. Sebastiano Burgaretta al Convegno, che si è tenuto ad Avola il 21 dicembre 2006, nella chiesa della SS. Annunziata sul tema ""L'opera letteraria di Giuseppe Schirinà"""". Ricordiamo la partecipazione al Convegno di illustri relatori, tra i quali: Sebastiano Burgaretta (Docente, scrittore e saggista), Angelo Fortuna (Dirigente scolastico, scrittore e saggista), Giuseppe Liotta (docente di """"Storia del Teatro"""" al Dams presso l'Università di Bologna), Salvatore Martorana (Dirigente scolastico, saggista, scrittore e studioso di letteratura), Pietro Poidimani (Presidente Globe Italia """"Giuseppe Pitrè"""", giornalista e scrittore), Salvatore Spoto (saggista, giornalista e docente di Italianistica presso la Terza Università di Roma), Carmine Tedesco (Dirigente scolastico, scrittore e saggista), Francesco Urso (Editore)."" -
Nina
«L'arco della vicenda di Nina sembra alludere con sapienza alla vicenda di Alatiel nel Decamerone; la ragazza bellissima, oggetto del desiderio immediato degli uomini che la vedono, e per parte sua, disposta ad accettare quello che le porta la vita, dandosi senza troppi problemi, senza amore, ma per trovare qualche sicurezza, qualche rifugio nella solitudine e nelle disgrazie, qualche gioia, pur pagata sempre a caro prezzo. Schirinà anima vivacemente lo sfondo di storia e di luoghi dove le vicende di Nina si svolgono.» (Giorgio Bárberi Squarotti) -
Intimo d'autrice
«Questa sua raccolta poetica si rivela un vero scrigno di emozioni, dove i sentimenti sono i principi della rappresentazione stessa della sua creatività. L'amore, che diviene gelida indifferenza, spesso sorprende nel bene e nel male. Nelle sue liriche riesce davvero a donare una dimensione magica, quasi impalpabile, ma resiliente e accattivante. La Aldi propone i suoi versi conservando quella caratteristica, che definirei meglio ""esigenza"""" di essere rappresentata sulla scena. L'etimologia della parola """"teatro"""" ci suggerisce il bisogno di guardare con attenzione, ed è proprio questa considerazione che la poetessa riesce a creare in questa raccolta!» (Ettore Marino)"" -
Di gatti, d'amore, di ricordi e di sogni
«Questa volta l'autrice ha voluto dedicare la raccolta ai suoi piccoli pelosi Diabolik - Eva e Gufa - con amore hanno saputo elargire un colore diverso alla sua vita, seppure gli stessi fossero tutti neri neri - a parte Eva, avendo una piccola stellina bianca sotto il mento - volendo così sfatare quanto si racconta in giro. Il suo motto: ""Nella casa dove vive un gatto nero, non mancherà mai l'amore!"""". Purtroppo tutti e tre hanno preso il volo, ritrovandosi insieme lassù con il suo padroncino. Tanta la voglia di accarezzare un altro piccolo pelouche, ma il dolore provato, ancora la frena - difficile trovare la forza, una vera battaglia che prima o poi dovrà pur avere un vincitore. Ogni verso che scorre è la prova dell'amore che sente dentro di sé - sofferenze e gioie sono riunite in un magico bouquet - il loro profumo, il loro miagolio, stordiscono ad oltranza - la loro impronta sulla finestra ancora vive e quel nasino sempre curioso, una compagnia che non tradisce.»"" -
Me stesso più vivo che mai
«Versi forti ma allo stesso tempo fragili di un giovane uomo affamato di Vita e d'infinito; versi semplici pure efficaci e di forte impatto emotivo, da leggere una parola alla volta con gli occhi ma anche con il cuore! Francesco Billy Biolcati mostra la sua voglia di Vita quando afferma di voler ""tornare a sentire il pulsare delle vene"""", il desiderio di nuovi obiettivi, ideali oltre le povere illusioni della banale """"normalità"""" e mostra questa esigenza in tutta la sua sfacciata primaverile genuinità. Ricerca di sentori, sapori da filtrare, intercettare e tradurre, ricerca di quei respiri di vita, che da adulti tendiamo a respingere dentro di noi, spaventati dal cambiamento che possono portare. Complimenti al giovane poeta!» (Nina Esposito)"" -
La finestra dell'anima
La raccolta è un percorso interiore scaturito e scandito sia dai momenti felici che dalle difficoltà che il poeta incontra lungo il cammino della vita. Il tempo, le persone, gli avvenimenti, gli umori sono percepiti e rielaborati dalla sensibilità dell'autore che li ritrasmette attraverso i suo versi che volutamente semplici hanno lo scopo di giungere facilmente all'animo del lettore. -
Ho seminato perle nella tempesta
«Quella di Rita Bonetti è una poesia venata da un certo pessimismo di fondo dove domina una profonda solitudine (""Infine il silenzio/ un balsamo/popolato di sogni"""") e il senso/timore di un abbandono nel mezzo di una natura accogliente ma, tutto sommato, incapace di dare sollievo ai disagi esistenziali perché inafferrabile nella sua perfezione e grandezza. Alcuni componimenti sono animati da un forte desiderio di godere il presente: un """"carpe diem"""" pressante. Molto profondi i versi della poesia che valuta il tempo in chiave metafisica. A volte prevale il senso del sogno e dell'amore in una duplice chiave: - l'amore come fonte di salvezza; - l'amore come fonte di sofferenza Amori tristi, ingannevoli, perduti, deludenti cercano lenimento e conforto nel susseguirsi delle stagioni, in un alito di vento, nella risacca dell'onda, in un tramonto incantato.»"" -
La natura, l'amore, l'umanità
«Leggendo i suoi pensieri in poesia, sembra di ascoltare la voce della sua anima delicata e potente, complessa e semplice allo stesso tempo, ma sempre ricca di emozioni. Le sue poesie hanno la forza, talvolta la fragilità e l'energia della passione con cui vive la sua vita, ricca di esperienze e di dolore, nonostante la sua giovane età e per questo bagaglio interiore, ancora più affascinanti. Questa raccolta dà significato e sostanza al suo impegno, rappresenta una ""somma"""" della sua esperienza e del suo modo di affrontare la vita e, attraverso le sue poesie, riesce a trasmetterci sensazioni, emozioni, riflessioni sul mondo degli affetti, la memoria dell'infanzia, i luoghi cari, la Natura, l'amore, l'attenzione alle ferite delle donne. È una esplorazione incisiva, un viaggio simbolico nella propria anima, a volte dai colori crudi e ribelli, altre dove atmosfere di solidarietà e di amore per la vita e per gli altri risplendono e si innalzano dalla dura realtà.» (Monica Passerini)"" -
Rimbomba d'alloro il canto
«Montagne che abbracciano, che si fanno culla, che rapiscono i sensi e la vista. Montagne tra le quali Sara Casal è nata e ogni giorno ri-nasce. Montagne (le Dolomiti) che ispirano e sono poesia per un animo che vive in una sorta di afflato panico con esse e con la Natura tutta. E Sara, abbracciata, ricambia l'abbraccio, come si vede in questa luminosa copertina, anche con il suo canto che ""rimbomba d'alloro"""". Complimenti Sara Casal e grazie per questi momenti di serena bellezza che ci regali con la tua poesia!» (Loredana Borghetto)"" -
Sulle vele dell'anima
La poesia è il rifugio delle passioni, è il canto silenzioso dell'anima che si declina in armoniose parole che hanno i colori sfumati del cuore. Sogni, emozioni, sentimenti, note di sensazioni che si librano sulle ali di un sospiro di felicità e che fanno della poesia la luce dell'interiorità. La forza della poesia è infatti nella sua fonte: nelle parole che catturano il tempo, con selfie di attimi che si tatuano sui fogli bianchi e che spinte dai venti del sentimento riescono a divulgare echi di emozioni profonde e pure. In questa raccolta l'autrice usa l'inchiostro dell'anima, che muove la sua mano nella creazione della poesia come espressione artistica degli opposti sentire del vivere e che accoglie e rende visibile quel mondo interiore nascosto che si fa luce. -
Ti tenzo in su coro. (Ti ho nel cuore)
C'è un filo unico e ininterrotto che lega queste liriche e che le unisce: è lo sguardo attento che racconta della vita e dintorni, delle miserie e delle bellezze del nostro esistere. Quasi una finestra aperta sul nostro vivere quotidiano tramite un poetico richiamo agli accadimenti della vita, che pur nella sua malinconia, nel distacco, nel tempo che scorre, riesce comunque a cullarci e a farci sentire parte di un tutto meraviglioso e unico. Un poetare delicato che sedimenta nell'animo e, lirica dopo lirica, costruisce un ponte che consente di attraversare il mare delle nostre emozioni. -
Stagione di vento è questo tempo
Il concetto di ""poesia"""" che emerge da queste pagine è propriamente """"filosofico"""": l'operazione poetica è, detto con precisione, quella di avvitare il discorso su alcuni nuclei tematici (l'amore per la """"donna del cuore""""; il ricordo del padre e la vicinanza della madre; una religiosità cristiana intrisa di dubbi e non pacificata) e di affrontarli con un parallelo approfondimento lessicale su un vocabolario volutamente non ampio ma prezioso e netto. Il metodo """"filosofico di cui si diceva è sia stilistico, sia - soprattutto - contenutistico: l'autore cerca di descrivere nei testi la verità dell'esperienza nella misura in cui essa si mostra all'io lirico tanto nella realtà descritta (concreta o spirituale che sia) quanto nella sua rappresentazione... La poesia filosofica è quindi intesa come il più alto e il più potente strumento di percezione, comprensione ed espressione della realtà... A questo approfondimento filosofico fa il paio - con senso della misura e consapevolezza dei mezzi espressivi - una ricerca verso delle """"forme del contenuto poetico"""" attualizzate in modo personale..."" -
Dialoghi distanti
"Penso, in fondo, di dover comunque ringraziare. Anche per i pugnali di ghiaccio sulla schiena. Per i pugni inattesi al cuore per cui ingoiai le parole: quelle parole che eppure gridavano tutte - mute - dentro al pozzo dei miei occhi, dove chi s'accosta rischia di affogare. Ringraziare anche per le cose più brutte. Forse soprattutto per quelle. Le ho vissute due, tre, mille volte. Dapprincipio sulla pelle e poi dentro, in fondo, dove pochi riescono ad arrivare. È lì che ho visto tutto. E quando tutto si spiega e fa male, i poeti aprono le ali. E scrivono"""". (Alessandra Nateri Sangiovanni)" -
La bellezza della vita
"Il poeta Paolo Cillo canta la bellezza nelle sue mille sfaccettature della vita e cosa c'è di più dolce e meraviglioso che rivolgere lo sguardo, la mente e il cuore a tutto ciò che di bello c'è intorno a noi, nell'universo? L'immagine della copertina ritrae una giovane donna sdraiata in un prato verde con lo sguardo rivolto a un futuro di verde attesa, di verde speranza, di liete promesse, in un continuo parallelismo tra bellezza e vita, tra preservazione della vita perché questo lo è anche della bellezza e dell'essenzialità della nostra stessa esistenza. L'incanto e la magia di una vita che nasce ha tutto il fascino e la purezza del bello in assoluto. Viva la bellezza, perché la bellezza è vita"""". (Mariapina Astuni)" -
Tornerà il tempo giusto
Il tema principale della silloge è il tempo, concetto caro all'autrice. In questa silloge la poetessa percorre un intero anno di tempo descrivendo in chiave poetica le emozioni e le sensazioni che i vari mesi e le varie stagioni riescono a trasmettere. Dal gelido inverno all'odore del grano il tempo è nuovamente veicolo di sentimenti che colpiscono direttamente l'anima. Ma l'autrice si porge una domanda, e, chiedendosi se ritorneranno mai le quattro stagioni, si chiede semplicemente se ritorneranno le stesse emozioni vissute in un determinato momento: la risposta non è facile a darsi, e sarà solo il tempo a concedercela, ma non sappiamo quando. -
Putissi all'infinitu ancora scriviri...
"... Da esperto cantastorie, declama i suoi sentimenti, i moti dell'animo che lo spingono a comporre liriche e ci racconta di ciò che è per lui la poesia, i suoi affetti, parla da figlio, da padre e, infine, in questa dolcissima poesia dedicata al nipotino Antonio, nel giorno del suo primo compleanno, rivela la forza dell'amore di nonno. In questi suoi versi si legge la dolcezza che il piccolo suscita nel suo animo e con parole colorite, da siciliano verace, lo paragona al pomodorino ciliegino tanto pregiato e zuccherino. Sorrisi, carezze, gesti amorevoli, giochi, dolcezze del poeta per il piccolo Antoniuccio, espressi in ogni parola, nei suoi slanci di cuore di nonno, che si sente sciogliere dinanzi allo sguardo innocente e diamantino del suo piccolo eroe. Il sentimento che lega Salvatore al nipotino passa attraverso le corde più delicate del cuore... Sì, sei riuscito a trasmettere gioiosamente emozioni e affettuosità, poeta! La copertina col suo bel colore giallo-oro è luce e promessa augurale del nonno al nipote per gli anni futuri"""". (Mariapina Astuni)"