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Fra il nulla e il tutto dove regna amore
«I lettori più avveduti troveranno un piccolo gioco che annoda tutti i testi di questa raccolta. Proprio in questo leggero ""fil rouge"""" che richiama l'un l'altro i componimenti anche a distanza, torna un legame con quell'idea di canzoniere propria della raccolta precedente, e che si fa più manifesta qui, perché è il motivo della ricerca filosofica a renderla necessaria. Nella serietà del """"gioco linguistico"""" da Wittgenstein in poi, o nell'essenza del gioco come """"immagine del mondo"""", per dirla con Fink, Cimino pare trovare la dimensione per sdrammatizzare la tensione testuale e privilegiare non a caso quella calviniana leggerezza che è l'altro elemento di somiglianza con quel Gorgia da Leontinoi di cui da tempo si occupa e che ha visto proprio nel 2019 la pubblicazione di un suo saggio all'interno della raccolta degli """"Atti"""" dell'ultimo Convegno internazionale di studi dedicato al filosofo lentinese.»"" -
Pane al pane vino al vino. Puisii in avulisi e poesie in italiano
"Poesia dal tono scherzoso che fa sorridere, mentre con leggerezza (ma realisticamente) propone un gustoso affresco dell'universo umano. Ma nei verso di Salvatore Coffa c'è soprattutto la demistificazione del poeta-vate, di chi si autoproclama elargitore di verità e creatore di bellezza. Col sorriso, Salvatore ci dice quello che il poeta non deve essere, quello che non è e ci chiede di lasciarlo divertire."""" (Lordana Borghetto)" -
Ti ho scritto chilometri di parole
«La figura di giovane donna, ritratta nella copertina di questo libro, slanciata, protesa verso l'alto e in parte lambita da acque marine spumeggianti è il messaggio che ci invia e ci fa, incontrare e conoscere questa poetessa e la sua ricca sensibilità. Versi dolcissimi, urlati, graffianti, sul tempo dei giorni, dell'alternanza delle vissute stagioni, dei dolori, delle gioie di vita passata. Stagioni e anni densi di parole scritte, pronunciate come inno d'amore alla ricerca della pienezza della vita. L'attimo fuggente, la felicità lo è, il tempo però tiranno, poiché se non lo si afferra, essa stessa ci scappa di mano e ci si accorge che la vita è già passata e non ci resta che fare la conta dei giorni volati via e delle migliaia di parole spese. Il mare è acqua in continuo movimento, in perenne ricambio e divenire di nuova linfa e ritrovate energie, ed è dal nostro elemento vitale, l'acqua, che la poetessa e tutti noi dobbiamo attingere per ritrovare ancora e sempre occasioni di vita e di speranze future.» (Mariapina Astuni) -
Sto scolpendo il senso della vita-Sculptez sensul vietii. Ediz. bilingue
«L'intensità di questi versi ""profumati caricati dal cielo"""" tocca dalle prime parole la sensibilità di chi legge. Giungono direttamente da quel luogo non-luogo di un tempo senza tempo, quel paesaggio talvolta rigoglioso, a volte riarso, a volte glaciale, spesso infuocato: l'anima. C'è un senso di vaghezza, come fosse un voce sfumata ed antica che emerge dalle strofe come una fragranza lontana di ruggine (""""quella distesa sulle colline?"""") mista a rustica avena e dolce miele. Il ritmo è adeguato ai contenuti, e il suono delle parole, pur fuggendo dalle rime e a volte aspro, crea una personalissima partitura musicale. Al lettore non resta che chiudere gli occhi e aprire il cuore, prepararsi ad un salto nell'ignoto, meraviglioso e doloroso che ogni viaggio impone, è il viaggio della Vita che inizia come forse è iniziato il mondo, su """"un volo di gru con l'autunno sulle ali"""" e continua scolpendo ogni giorno """"negli abeti il senso della Vita"""".» (Nina Esposito)"" -
Lascia che io ti canti
«Molto belli questi versi, scritti con l'inchiostro del cuore, quello che non si vede ma si sente, tessitura di immagini e parole vive in cui ricordi ed emozioni si intersecano in un febbrile intreccio di tenerezza e rimpianto, che sempre accompagna la perdita di una persona amata. C'è un uso sapiente dell'anafora, ""ti penso"""" è ripetuto quasi con esasperazione per evidenziare l'urgenza di sciogliere un nodo esistenziale e di tradurlo in qualcosa di condivisibile, tentare una catarsi personale che """"l'angoscia che decora il dolore"""" con toni affascinanti, suggestivi, nebulosi, inquietanti, commoventi, dolci, espansivi, fa diventare collettiva. Il dolore attraverso la parola si distanzia e l'anima può trovare riposte senza fare domande. La lirica si fa leggere tutta d'un fiato e rileggere senza stanchezza, nell'esattezza delle parole, nella laconicità dei versi, si cela un infinito di visioni e illuminazioni e alla fine la tenerezza si traduce nello stupore: un quadro di grazia apre alla visione della Vita come dono dell'esistere in consapevolezza, si deve passare attraverso il dolore per trovare la propria vena d'oro e anche l'assenza può farsi compagna di strada e può addirittura confortare, basta che si lasci cantare...» (Nina Esposito)"" -
Dove il cielo sembra tocchi il mare
«È una poesia densa e accorata dove l'amore per la madre si addensa in parole ed espressioni totali non indulgenti a sentimentalismi. Mentre il mondo strepita, capita che il cuore prenda direzioni più intime e segrete ed abbia bisogno di un momento di solitudine e ripiegamento interiore: nella mente il pensiero della madre. Pur essendo ormai cenere, resta viva nelle mani della poetessa, nel suo passo sulla terra, nel suo stesso respiro, strette radici la legano a lei come linfa vitale. Quasi non volesse lasciar andare l'amata figura nel buio delle tenebre la vede dissolversi nel blu, colore che testimonia il mistero e la complessità della Vita, simbolo dell'immensità e l'infinito, l'eternità e il divino, legato a sensazioni di benessere e serenità auspicate per entrambe là, ""dove il cielo sembra tocchi il mare""""...» (Nina Esposito)"" -
Una ragione per vivere e sapermi rialzare
«È giovanissimo il poeta selezionato e non nuovo alla casa Editrice Urso, ha già partecipato e pubblicato altri libri negli scorsi anni. In questa poesia egli sente il bisogno di raccontarsi e raccontarci della sua vita di poeta, allargando lo sguardo a tutti quelli che cantano e compongono poesie e ai moti che spingono l'animo umano a dedicarsi a tale arte. Egli si diletta, pari a un acrobata da circo, o a un direttore d'orchestra con parole e musiche, muovendosi nei meandri del suo intimo più profondo, alla ricerca di sé, per risalire dal buio e dall'incerto vivere, dalla palude del suo stagno, per ritrovare la luce e salvare se stesso, attraverso i versi delle sue liriche.» (Mariapina Astuni) -
Dinnanzi a me una magia
«Un delicato affresco di emozioni nutrite di ricordi che affiorano lungo tracce non indelebili, di pensieri che danno voci diverse al mare, tanto amato dalla poetessa. Un magico affresco di sentimenti ritrovati che dolcemente scivolano parola dopo parola e lambiscono il cuore del lettore.» (Loredana Borghetto) -
La poesia è di tutti
«La parola del poeta, anche se imperfetta, è destinata a tutti, come la luce del sole, l'aria e l'acqua, perché la poesia reca in sé la bellezza, e la bellezza, come sosteneva Tzevetan Todorov citando Dostoevskij, ""salverà il mondo"""". E in questo adagio è racchiusa la cifra stilistica dell'Autore, la poesia diventa, sul limitare della vita e non solo, strumento salvifico. La modernità del messaggio di Fiaschitello risiede in questa apertura democratica: la poesia, genere d'élite per eccellenza, diventa strumento alla portata della sensibilità diversa di ciascuno di noi...» (Erminia Camarra)"" -
L' amore è...
«L'amore eterno ritornello, antico ispiratore di doni e di bellezza, sentimento colorato, gentile, generoso, dolce, furioso, rabbioso, ostinato, luminoso, oscuro, di mente, di cuore, dei sensi, dell'anima. Si nutre di sguardi il vero amore, non ha bisogno di parole, è presenza, rifugio nelle tempeste, casa e ritorno, sorgente e foce dell'umano scorrere. Lo declama con enfasi Luisa Gentile, poetessa di delicati sentimenti, che fa della gioia la sua ragione del pensiero e del vivere. Il suo intercalare sull'amore denota un cuore pregno di ricchi moti, di bell'umanità, che individua nell'amore il perno principe del suo stesso esistere, l'alternarsi di dare e ricevere, da chi ne è fortunato custode e si adopera con carezze e sorrisi a non perdere mai tutto il bene ricevuto in consegna, ma, al contrario ne fa generoso scambio vicendevole. Anche la copertina del suo libro riprende il tema della poetessa in modo chiaro ed esplicativo e il suo colore rosso vivo è, appieno, testimonianza vera della divina forza del cuore, che ella va cantando.» (Mariapina Astuni) -
Migra il pensiero mio
«L'intimità dei pensieri pura e toccante nella quotidiana consuetudine espressa con un linguaggio ricercato, aulico; un poetare musicale e cadenzato per un'ode alla bellezza e all'amore da leggere o ascoltare con i cinque sensi. Un pensiero indossa le vesti spirituali della poesia e spicca il volo, migra, vaga in cerca di nuovi pensieri con i quali confrontarsi per poi ritornare arricchito e pronto per nuove riflessioni e il lettore può così incontrare per caso quel pensiero che lo illumina e lo arricchisce. È un dipinto tridimensionale per le immagini che riesce a far fiorire nella mente, fa scivolare il lettore nella realtà descritta/solo accennata concretizzando vaghezze, memorie, passioni, fantasie, desideri... l'intero mondo che il poeta porta racchiuso in sé diventa di colpo tutt'uno con quello del lettore che respira col ritmo del poeta.» (Nina Esposito) -
Tra le intemperie e il bel tempo d'una vita
I temi trattati dall'Autrice nelle sue poesie variano secondo gli stati d'animo del momento, secondo l'umore della giornata o dallo spettacolo che le offre la natura, sua grande ispiratrice. I sentimenti, per lei, sono molto importanti e, in ogni poesia, viene fuori l'amore o la rabbia, lo sdegno per le ingiustizie del mondo o la felicità e la tristezza che prova. Il suo difetto o, meglio, la sua dote, è l'eccessiva franchezza con la quale si esprime poeticamente. La sua è poesia per tutti perché parla della vita, del mondo, dei sentimenti, di Madre Natura... -
Le mie parole di vetro
"Questa è una galleria emotiva fatta di rush improvvisi che si manifestano in quello che considero solo un altro modo di tirar fuori parole quando sono stanco di parlare anche da solo. Ci sono influenze palesi e altre più pallide ma è un linguaggio, quello poetico, che viene usato qua in maniera assolutamente naturale, lasciando che la metrica e gli accenti siano guidati solo dalla mano libera secondo le emozioni e gli stati d'animo. Si riflettono nei componimenti gli studi, le letture e le esperienze di vita ma sono evidenti anche ricordi, allucinazioni e cicatrici. Le molte ripetizioni così come la presenza di strofe costruite su minime variazioni sono volutamente martellanti come i pensieri in certi frangenti della vita. Si tratta comunque di un'esperienza recente maturata negli ultimi due anni, pienamente leggibile nei ritmi ricorrenti, nella relativa profondità d'espressione e nel limitato, anche non troppo, vocabolario"""". (Giorgio Manca)" -
Namasté
"Nel tempo del """"grande trambusto"""", in cui più che mai ci sentiamo particelle infinitesimali lanciate e abbandonate """"tra paralleli piegati"""", siamo tutti alla ricerca di speranza e di spazi nuovi, di eternità e infinito, di comunione con gli altri per costruire ponti di fratellanza. Questi bei versi di Juljana Mehmeti, improntati alla filosofia indiana, invitandoci a riconoscere la sacralità di tutti, certamente ci restituiscono umanità. Grazie Juliana, per averci offerto uno stimolo alla riflessione e alla meditazione. Namasté!"""" (Loredana Borghetto)" -
Muschio vorrei essere
"Muschio """"verde soffice spugnoso, utilissimo ed anonimo"""" vorrebbe essere il nostro poeta. Pianta dalle piccole dimensioni ma molto tenace che si sviluppa in posti umidi e superfici dure dove è difficile fiorire: rocce, cortecce, muri, soprattutto quelli scrostati, case diroccate... e per questo a volte può richiamare l'idea di miseria, trascuratezza, abbandono... ma niente di più sbagliato! Il muschio è un elemento boschivo positivo, la sua semplicità e naturalezza ne fanno l'humus ideale per rappresentare la divinità, infatti viene utilizzata come manto erboso per tappezzare il presepio, la natività, humus radicale su cui elevare il tempio, ed inoltre occupa un posto speciale anche nel gergo alchemico dove viene chiamato """"oro potabile"""" per quel suo naturale odore penetrante, quindi non una pianta umile, semplice e poco appariscente ma vitale e resistente con alta valenza simbolica: attraversare il buio e la luce della Vita con la sua indomita resistenza. Ci soccorre anche la poesia che qui si fa canto; nell'orchestra dei suoni del bosco, tra le parole si inseriscono note e si crea una vera e propria sinfonia di crescendo e diminuendo. Armonia e musicalità a sostegno di una rinascita perché da ogni situazione, per quanto distruttiva, ci si risolleva e poi si va avanti illuminati della propria luce"""". (Nina Esposito)" -
Il mondo in cui mi aggiro
"Storia di un parto! Quando si porta in grembo un bambino cerchiamo sempre di immaginarlo prima che nasca, spesso addirittura lo sogniamo, la poesia è proprio questo: visione onirica ad occhi aperti ancor prima di essere parole sulla carta o sullo schermo. Prima ci seduce """"un'immagine, una parola, un gesto, un colore, un paesaggio, un profumo,danno l'input a scrivere"""".poi ci ingravida,""""dentro di noi la materia confusa e informe"""" lentamente prende forma, per tutto il tempo ci restaci resta vicino sussurrandoci: """"Me e te, cambia la lettere iniziali e siamo uguali"""", ed è così che fa nascere in noi la voglia incontenibile di scrivere, esprimere un qualcosa degno di rimanere conservato su di un foglio di carta lasciato ad ingiallire, sulle pagine di un diario dimenticato in qualche cassetto, nella memoria di un pc in compagnia di innumerevoli inutili file, qualcosa a cui poter tornare prima o poi, una frase, un pensiero, un emozione, una poesia col suo profumo di eternità! Scrivere fa bene all'anima e lo scrivere ha un animo, trascende il singolo sentire per espandersi a un sentire collettivo è diventa parto dell'ispirazione"""". (Nina Esposito)" -
Le mie ali
"Pensieri come voli di uccelli con ali morbide, leggere, che si librano nel cielo, non sempre azzurro, della poetessa. La mente ha bisogno di quiete, il sogno può volare alto solo se le ali sono ben salde... C'è nei suoi versi, in lei, un desiderio di azzurro, di colore smeraldo difficile da ritrovare, un profumo di prati fioriti, di immersione nella bellezza della natura, che sanno di gioventù ed è questa la sensazione che si sente e l'emozione che ne deriva nel leggere i suoi pensieri, che ci porge nelle parole di questa gioiosa lirica. Nel rimpianto del tempo passato, delle ali perdute lascia trapelare il suo vissuto gioioso che avvince come un merletto intessuto di sogni e di stelle luminose. Grazie Salvatrice per i tuoi versi che stimolano alla positività del vivere"""". (Mariapina Astuni)" -
In - volo
"Gran parte dei componimenti di questa raccolta è accomunata dall'immagine metaforica dell'essere in volo, del volare emotivamente verso e contro il pensiero. Se """"volo"""" e """"volare"""" sono appositamente parole ricorrenti, che rimandano alla figura mitologica di Icaro, """"involare"""" significa invece arcaicamente derubare, nascondere. Questo è dunque il """"leitmotiv"""" latente della raccolta: nascondere il pensiero nell'""""impasse"""" poetica, rubare emozioni al tempo che passa incurante. L'idea del volo, oltre ad essere metaforicamente presente, si coglie nella scelta di abbracciare pindaricamente tematiche varie: private, intimamente sociali e esistenziali attraverso toni stilistici volutamente altrettanto variegati, ora più classici, retorici e rimici, ora più moderni, liberi e a tratti dialogici. L'idea nasce dall'esigenza di fondere l'estemporaneità emotiva della poesia con la riflessività del pensiero razionale. Tuttavia la riflessione lambisce solamente i versi, senza alcuna pretesa di spiegazione, ma con l'unico intento di coniugare simbioticamente poesia e pensiero in un unico contesto creativo""""." -
I deserti dell'infanzia
"La mia poesia, in questo nuovo libro, vuole essere sottile voce rivolta ai bambini soli e abbandonati a sé stessi, o meglio uno sguardo attento su tante realtà nel mondo in continua crescita, in maniera quasi spasmodica, proprio per le incalzanti disuguaglianze sociali che ogni giorno vanno a colpire un po' ovunque nuove famiglie, anche di medio ceto. Pertanto, ogni verso sgorgato dal cuore è stato rivolto, con generosa accortezza, nonché con sguardo silenzioso e attento, al panorama dell'infanzia del nostro pianeta. La mia Silloge, pertanto, rivolge la sua attenzione a talune problematiche sociali, o meglio ai deserti dell'infanzia, dove i luoghi più disagiati, così malsani, sono diventati casa, giacigli freddi o maleodoranti. A mio dire, tutti siamo chiamati, nessuno escluso, a migliorare le condizioni disagiate di tanti bambini, specie i governanti e le istituzioni, magari promulgando nuove leggi innovative che possano migliorare gli inquietanti degradi di vita di tanti giovani minorenni e bambini soli nel mondo. Invero, si potrebbe dare a questi bambini, o giovani minorenni, un nuovo modo di vivere, con sogni e speranze, mediante la frequenza di scuole e case accoglienti, migliorando altresì le difficili condizioni di questi immensi deserti dell'infanzia perduta"""". (Anna Scarpetta)" -
I voli dell'ibis e altre poesie
"Versi potenti che palpitano di dolore condiviso e d'impotenza vissuta, versi che veicolano un forte messaggio civile e morale e, nonostante tutto, di speranza. Hope, appunto, come il nome della missione a cui Rosaria Maria Sciuto ha partecipato nel 1993 in Somalia, devastata da guerre e carestie. Dalla Somalia la poetessa si porta nel cuore, che ancora brucia, echi che sono """"schegge di kalashnikov"""", il kyrie della morte, il pianto di quel bambino di Mogadiscio che, """"vestito già d'ostia"""" splende come un sole e a cui lei avrebbe voluto donare """"un giorno che nasce di luce"""", o le ali di un ibis per volare in alto, sopra la guerra, la fame, la morte e a cui ha potuto regalare """"solo"""" un sorriso. E a questo bambino, che raccoglie le lacrime di mille altri bimbi, Rosaria Maria chiede il coraggio e la forza di """"imparare un'altra volta a vivere"""". Sì, proprio questo, perché dopo esperienze simili non si può riprendere la vita di sempre. """"Se tornerò dalla Somalia""""...ripete la poetessa, scandendo le varie strofe, ognuna delle quali aggiunge dolore al dolore, perché in realtà da lì non è mai partita..."""" (Loredana Borghetto)"