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Stalag IV B
È il 1943 quando Luciano Foglietta, allora giovane soldato oggi ricordato tra i grandi del giornalismo italiano, divenne forzato ospite di uno dei più grandi campi per l'internamento dei prigionieri di guerra: Stalag IV B. La sua ""colpa"""": aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Foglietta rinunciò alla sua libertà esteriore per mantenere quella interiore di non fare ciò che, secondo lui, non era giusto. Il prezzo da pagare fu altissimo: lui, come altri seicentomila militari italiani, andò incontro alla morte per fame e stenti, patì dolore, paura, fatica, umiliazioni e violenze di ogni tipo. Furono due gli anni di prigionia ma riuscì a salvarsi, ben consapevole che tutto ciò che aveva visto e vissuto lo avrebbe segnato fino alla fine dei suoi giorni: e così è stato. La narrazione è in terza persona, come fossero fatti vissuti da altri: è troppo doloroso parlarne, anche se il libro è rimasto in un cassetto per ben sedici anni prima di essere pubblicato solo localmente nel 1961 rimanendo quindi inedito per il grande pubblico. Oggi torna in libreria in una nuova edizione, arricchita dalle prose poetiche che l'autore scrisse nel suo ultimo anno di vita: segno tangibile di una ferita mai rimarginata. Stalag IV B ricostruisce un importante tassello della nostra storia, perché la memoria resti viva nella mente e nel cuore delle generazioni che verranno."" -
Fuori gli austriaci! La rivolta dell'8 agosto 1848
Nel 1848 l'Italia si ribella all'invasione austriaca. A Bologna la battaglia si combatte tra porta Galliera, la Montagnola e la piazza del mercato, che infatti ha preso il nome di piazza VIII Agosto 1848. A presidiarla ci pensa il monumento al Popolano, il nostro narratore, la voce della memoria. Età di lettura: da 8 anni. -
Cicli Fuchs. Il commendatore, le sue biciclette e i suoi campioni
Un volume che ripercorre la storia del marchio e della fabbrica di biciclette e motociclette Fuchs, nato a Milano nel 1914 per volontà dell'industriale Giovanni Tappella. Un'ascesa incredibile a livello produttivo che porterà questo marchio già nel primo dopoguerra agli apici della notorietà anche nel ciclismo professionistico grazie alla formazione dei tre gruppi sportivi: nel 1947 Helvetia Rad Fuchs, 1954 Nivea Fuchs e nel 1963 Springoil Fuchs, con risultati importanti quali il Giro d'Italia nel 1955. Tra i professionisti vanno ricordati, tra gli altri, Pierre Brambilla, un giovane Hugo Koblet, Fiorenzo Magni e, negli anni Sessanta, Franco Bitossi e Gastone Nencini. Il Comm. Giovanni Tappella nella sua vita di sportivo e mecenate, dopo essere stato Presidente della Canottieri Olona Milano fu anche Presidente della Federazione Italiana Nuoto portando la squadra italiana di pallanuoto all'oro olimpico nelle Olimpiadi di Londra del 1948. Prefazione di Giancarlo Brocci. -
Diventare progettisti. Una vita come scuola di vita
Questo libro è destinato a coloro che vogliono divenire progettisti e ha l’obiettivo di far sapere che “progettista” non è solo un mestiere, ma può essere uno stile di vita che consente di affrontare le situazioni con serenità e ironia, con creatività, fantasia e ottimismo e che dona soddisfazione per le proprie realizzazioni. Citando episodi della vita dell’autore, descrivendo le situazioni particolari che si creano sul posto di lavoro, riferendo l’esperienza della vicinanza a personaggi come Ferrari, Abarth e Ghidella con le loro peculiari caratteristiche, si vuole dare un’indicazione dei comportamenti che possono aiutare a divenire un progettista. La citazione delle lezioni fatte nei corsi di formazione e di specializzazione a studenti e giovani laureati sull’uso degli strumenti del progettista e sulla consapevolezza dei diversi aspetti della conoscenza, sulla ricerca dell’equilibrio e della bellezza come misura della correttezza di un progetto e sugli strumenti di cui si può disporre per liberare la propria creatività, vuole essere una modesta indicazione di quanto può essere coinvolgente voler vivere da progettista. -
Il maestro e gli gnomi
Tra le colline e i boschi poco distanti dalla città, la vita degli gnomi e degli animali de La Guarda si intreccia con quella del maestro Paolo e dei suoi alunni. Il racconto dell’ultimo anno prima della sua pensione fa emergere i ricordi e le avventure delle classi e degli gnomi che si sono succeduti per quasi vent’anni e la dolce memoria dei tempi passati accompagna sorrisi, timori, aspettative e speranze per il futuro. «Quel che dà potere a ciò che è invisibile, incredibile e incantato e gli permette di trovare uno spazio nel nostro mondo, è unicamente la nostra capacità e la nostra decisione di crederci.» Tratto da una storia vera, immerso nell’incanto, nella semplicità e nella ricchezza tanto della natura quanto dei sentimenti, si sviluppa un racconto rivolto a grandi e bambini e in grado di farci vivere una fiaba di cui tutti avremmo bisogno -
Vendeva anacardi
Il cadavere di una giovane donna viene ritrovato sotto la tribuna centrale dell'autodromo di Imola la vigilia del Gran Premio di San Marino di Formula 1 nel maggio 1985. Non ci sono segni di violenza, manca però qualsiasi documento di identificazione e la scomparsa della vittima non viene denunciata da nessuno. Qualcuno sa, un uomo conosce quella donna ma non parla per timore di essere coinvolto nelle indagini. È un tipo strano che vive a Bologna, all'ultimo piano del palazzo più alto della città. Ha capelli lunghi, una barba non da meno e un aspetto inquietante. Veste in maniera strana, come un disadattato, ma i suoi abiti sono sempre puliti e stirati, parla in maniera forbita e sfoggia un fisico che si fa dare del lei. Nessuno conosce il suo passato e lui sembra vivere in un presente confuso, senza progetti per il futuro. È la giustizia rivendicata da quella morte a scompigliare le carte e indurlo a ripercorre la propria esistenza, tornando nei luoghi in cui si erano incontrati per scoprire che tutto è cambiato, così com'è cambiato lui. Una ricerca serrata, sofferta, passato e presente si fondono in fulminei colpi di scena fino alla risoluzione finale: tremenda, agghiacciante, inevitabile. Un nuovo giro di vite.Proposto da Valerio Berruti al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Il linguaggio, il ritmo, la storia. Vendeva anacardi di Carlo Cavicchi conquista il lettore proprio con questi tre elementi che solitamente distinguono un romanzo eccellente da uno dei tanti. Il linguaggio è semplice, di quelli che vanno dritti alla pancia. Nessun aggettivo di troppo ma solo quelli che servono per far immaginare al lettore personaggi e ambiente. Il ritmo è sempre serrato dalla prima all’ultima scena. Mai un vuoto, una perdita di contatto con la narrazione. Con un crescendo che porta a correre fino all’ultima pagina. La storia è originale. Ricca di colpi di scena con il protagonista che cresce lentamente all’interno dei capitoli fino a emergere e conquistare chi legge. L’uomo che vendeva anacardi ha un passato inimmaginabile e un futuro tutto da scrivere. È un uomo che sembra quello che non è. Quasi un disadattato ma con abiti eleganti, curati fin nei dettagli. Grande portamento e linguaggio colto. Un uomo che sembra aver già detto e fatto tutto e che, invece, la scoperta di un cadavere di una donna all’interno dell’autodromo di San Marino, cambia di nuovo la sua esistenza fino a dargli una seconda chance. Carlo Cavicchi proviene dal mondo dell’automobile dove ha diretto «Autosprint» prima e «Quattroruote» ma si è già cimentato in altri libri e romanzi. Vendeva anacardi, però, è il primo totalmente slegato dal suo mondo di appartenenza. Il primo in cui lascia scorrere la fantasia e soprattutto la penna raccontandoci una storia di passioni, ricordi, amori falliti ma anche di grandi speranze per un futuro che fortunatamente ci riserva sempre più sorprese di quanto si riesca ad immaginare. Ed è per questo che voglio presentarlo al Premio Strega 2023.» -
La solitudine di Carlo Alberto. I Pizzardi, una saga familiare
Vengono dal nulla, quando il sangue nobile era tutto o quasi. Il primo a farsi luce è Francesco Pizzardi sul finire del Settecento. Traffica con l’esercito di Napoleone, diventando fornitore di vettovaglie. Con i quattrini compera una miriade di poderi a basso costo, ex proprietà ecclesiastiche o nobiliari. I suoi figli proseguono l’espansione realizzando una specie di regno terriero nella pianura fra Bologna, Bentivoglio e Castel Maggiore che fondano e battezzano ex novo. Il Papa, sovrano dello stato pontificio, nobilita il loro sangue, e li fa marchesi.rnLuigi Pizzardi, patriota, industriale, proprietario terriero, è il primo sindaco della città dopo l’annessione al Regno d’Italia. Vittorio Emanuele II lo nomina senatore. La potenza della stirpe è al culmine. Ma i suoi quattro figli intraprendono strade diverse: qualcuno si perde in follie, qualcun altro nella follia. È un mezzo naufragio. Il solo Carlo Alberto Pizzardi resta al timone dell’impresa. Riporta in auge l’impero di famiglia, stabilendo la sua capitale a Bentivoglio dove restaura il castello, costruisce palazzi fra cui l’ospedale, bonifica paludi, è padrone di tutto, escluso solo il municipio. Ma alla fine, ultimo esponente del casato, compie una scelta clamorosa, della quale i bolognesi gli sono ancora grati. -
Ercole Baldini. Una leggenda Italiana
Le immagini in bianconero, suggestive e storiche, d'un fotografo eccelso, Walter Breveglieri, illustrano un libro che racconta una leggenda italiana. Ercole Baldini è stato infatti un campione straordinario che appartiene al nostro patrimonio sportivo di sempre, protagonista in quelle fascinose stagioni sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso di un'avventura di vita quasi del tutto inedita. Tre annate da favola nel corso delle quali (dal '56 al '58) stava addirittura offuscando la fama dei leggendari personaggi del Novecento, Coppi e Bartali su tutti. L'oro olimpico a Melbourne, nella corsa su strada, staccando ogni avversario, come due anni dopo al Mondiale di Reims, autore d'una fuga di 250 chilometri, prima in quattro e poi da solo, contro i grandi stranieri dell'epoca. Il record dell'ora al Vigorelli di Milano quand'era ancora dilettante, facendo meglio del mitico Jacques Anquetil, che il primato l'aveva strappato proprio a Coppi. E un Mondiale in pista, ma soprattutto il Giro d'Italia, dominando la scena in maglia rosa a cronometro come in montagna, con una superiorità schiacciante su ogni terreno. Due volte campione d'Italia, vittorioso anche in una crono a coppie storica come il Trofeo Baracchi, trascinando Coppi all'ultimo vero successo della sua breve vita. E tante altre sfide. Poi a soli ventisei anni un precoce e improvviso declino, abbastanza misterioso, che ancora oggi fa discutere al di là dei problemi fisici vissuti. Competitivo a notevoli livelli soltanto più nelle amate gare contro il tempo. Ma quando chiuse con le corse, a trentuno anni, eccolo protagonista di rivincite splendide in una lunga, agiata e piacevole vita, da tecnico del ciclismo, da dirigente dello sport, da imprenditore della nostra industria. Sì, Ercole Baldini, una leggenda italiana, che val la pena rivivere, riproporre e ricordare. -
Il tunnel perfetto. Un uomo, un aeroplano e l'impresa più estrema nella storia del motorsport
"Il tunnel perfetto"""" è la storia vera di un bambino di dodici anni che sogna di poter volare un giorno a bordo di un tappeto volante per fuggire da un mondo ostile. Un'avventura straordinaria che ha inizio nel 1979 in Iran e approda, più di quarant'anni dopo a bordo di un aeroplano da gara che segnerà ben cinque record del mondo. Dalla Teheran della rivoluzione di Khomeini alla Manchester degli anni Ottanta, da Bologna al deserto della Namibia, da Salisburgo a Istanbul, un viaggio emozionante che racconta la genesi e la realizzazione dell'impresa più estrema mai concepita nella storia del motorsport: l'attraversamento di due tunnel gemelli a bordo di un aereo alla velocità di oltre 300 km/h, realizzata in Turchia il 4 settembre 2021. Un progetto pionieristico reso possibile grazie al sacrificio, a un durissimo lavoro di preparazione mentale e atletica, e a un importante contributo scientifico. """"Il tunnel perfetto"""" è anche un viaggio senza filtri dentro l'anima di un grande atleta italiano che racconta per la prima volta il mondo del volo aereo sportivo." -
La mia Virtus
La collana In alto stat Virtus ha l’ambizione, ogni anno, di tenere viva la fiammella bianconera non solo sul campo ma anche sulla carta. Con Cinque cerchi e una V nera ci avventurammo nell’infinito campo delle Olimpiadi. Ora tocca a una nostra star, Dan Peterson, che illumina prepotentemente la scena con pezzi di primissima mano e qualità sul suo debutto europeo che avvenne proprio qui, tra le Due Torri e il West, ovvero al Paladozza (che allora non si chiamava così ma che, ancora oggi, occupa quella porzione di città prima bersaglio, e poi oggetto di culto, degli americani: a ovest del Nettuno, terra di conquista, per i bolognesi e gli yankee). Il Coach rievoca chi c’era prima, in epoca Sala Borsa, e arriva quasi a toccare le arene e i successi più moderni. «Milano vicino all’Europa», cantava il bianconero Dalla, ma Bologna è stata, e resta, un pezzo del suo cuore. Prefazione di Vito Cozzoli. -
Fabrizio Castori. La storia di Mister Promozioni
Fa la storia il marchigiano Fabrizio Castori, classe 1954, diventato allenatore di calcio per caso a 26 anni dopo aver messo su famiglia e scelto la professione inizialmente da ragioniere, per poi mettersi in proprio nel settore delle calzature. Mirabile esempio di self-made man, è l'unico tecnico italiano ad aver scalato tutti i campionati, conquistando dieci promozioni nel passare dai dilettanti ai professionisti con due avventure in Serie A, sedici in B e otto in C. Tra gli allenatori in attività vanta il maggior numero di panchine in B, nonché il quarto assoluto nella categoria. La sua è una favola che ha lasciato l'impronta nelle città in cui ha vinto, diventando un beniamino della tifoseria: da Tolentino a Lanciano, da Cesena ad Ascoli, da Carpi a Trapani, fino all'ultima impresa con la Salernitana. È conosciuto come l'uomo delle imprese impossibili che diventano possibili. Si distingue per temperamento e fortissima personalità, mostrandosi come sergente di ferro dal cuore grande che alle squadre dà l'identità e la filosofia di gioco. A Lanciano, tifosi e giornalisti coniano l'espressione “castorizzati” perché la squadra e l'ambiente incarnano il carattere del condottiero. Ha vinto perfino da volontario presso la comunità di San Patrignano, che si occupa di recupero dei tossicodipendenti, quando con Marcello Chianese ha usato il calcio come terapia, diventando testimonial della stessa comunità: la squadra si iscrive al campionato di Terza Categoria e viene promossa in Seconda. Prefazione di Arrigo Sacchi. -
Hailwood & la Ducati al TT. La più bella storia del motorsport
Il ritorno alle corse di Mike Hailwood al Tourist Trophy 1978 viene considerato uno degli episodi più emozionanti e struggenti nella storia dello sport. Un pilota di quasi quarant'anni, menomato da un incidente in auto, segnatamente in Formula 1, che ha limitato la funzionalità di una gamba, decide di rientrare nella sua riserva di caccia naturale, equivalente anche all'evento del Motorsport più antico, prestigioso e pericoloso. E non si tratta di un centauro qualsiasi, ma di quello che viene unanimemente considerato, con Giacomo Agostini, il più grande nella storia delle due ruote. C'è dell'altro. Nella prova più blasonata tra tutte le corse dell'Isola di Man, il mondiale TT in prova unica, Mike decide di sfidare la Honda di Phil Read, campione in carica, in sella a una Ducati, non solo il primo amore della sua gioventù agonistica ma anche una Casa che sta attraversando a fine anni Settanta, una fase economica molto delicata. E sarà proprio da tutto quello che accadrà in quei quindici giorni di prove e gara che i destini di tutte le parti in causa cambieranno per sempre. Scrivendo una pagina indelebile e leggendaria di Sport e Vita. Una storia fino a oggi mai raccontata e rivissuta nei dettagli e finalmente gustabile attingendo a varie fonti dirette, che finalmente hanno accettato di raccontare tutta la verità, nient'altro che la verità. -
Garibaldi e il suo mito nei 140 anni dalla morte. Ediz. illustrata
«Sarebbe presuntuoso e non proporzionato agli intenti che ci siamo prefissi pensare di dare esaustività alla ricostruzione storiografica proposta da questo volume, pensato per i 140 anni dalla morte di Giuseppe Garibaldi. La bibliografia sull'Eroe dei due mondi è sterminata e alimentata di continuo in ogni angolo del pianeta. Nessuno come Garibaldi ha assunto, nell'immaginario collettivo, la dimensione dell'eroe romantico universale che si batte senza confini nazionali per il riscatto dei popoli. I temi e le prospettive storiografiche potrebbero essere ben più ampi e numerosi dei dodici che abbiamo individuato, chiedendo ad altrettanti specialisti, che già hanno lavorato sulle questioni di loro competenza, di proporcene una sintesi breve, ma efficace, come solo un grande conoscitore del tema può dare. Abbiamo trovato, dunque, la collaborazione di dodici studiosi che in tempi relativamente recenti hanno approfondito con saggi o monografie i temi proposti. L'intento è stato di raccogliere una serie di studi da un lato aggiornati e rigorosi e, d'altro lato, proposti con linguaggio piano, fruibile anche da non specialisti, di momenti cruciali di una biografia politica che detiene un alto grado di universalità. Abbiamo anche inteso offrire ai lettori una chiave interpretativa delle sale Garibaldi in allestimento nell'ambito del Museo Byron e del Risorgimento a Ravenna di prossima apertura. Il volume può, quindi, essere letto come lunga introduzione alla migliore fruizione di quelle sale, che raccolgono cimeli di diversa provenienza, da calare in un contesto storico spesso complesso. Molte delle immagini che trovate riprodotte nel volume, raccolte con particolare sagacia e coerenza con i testi da Donatino Domini e Claudia Giuliani, raffigurano cimeli che saranno esposti nel Museo» (dall'introduzione di Sandro Rogari) -
Dopo di noi. Da un dialogo con Luigi Bergamaschi
L'epopea di una piccola squadra di pallacanestro, costituita all'interno di un oratorio della provincia milanese alla fine degli anni Sessanta, dalla caparbietà di un prete e la passione di un adolescente di nome Luigi. Da quel primo embrione, la formazione del Basket Arese nel giro di due decadi scala tutte le classifiche nazionali fino alla serie maggiore, disegnando una delle parabole più sorprendenti del basket italiano. Nei tanti dream teams che si avvicendano, insieme a campioni meno noti, come: Basilico, Sarti, Audrino, Cenisio, Rossetti, On-gari, Della Monica, Noli, Maspero lasciano un segnale indelebile tanti protagonisti del panorama nazionale: Blasi, Lana, Della Flora, Baldi, Polesello, Anchisi, Portaluppi, non meno dei nomi che stupiscono la pallacanestro italiana giunti dalla prestigiosa Nba come: Floyd Allen, Danny Vranes, Darryl Middlenton, Adrian Dantley, Popeye Jones e John Fox. Ma è anche la storia di un'intera comunità, quella di Arese. L'orgoglio di una piccola cittadina rimasta nell'anonimato fino a quando non viene scelta come sede dell'Alfa Romeo, divenendo così parte della storia mondiale dell'automobilismo. Squadra e fabbrica sembrano crescere costituendo, insieme, una sorta di età dell'oro, fino a quando le avventure finanziarie dell'una e la deindustrializzazione non contribuiscono alla fine di quella magia. Attraverso gli occhi e la memoria di Luigi Bergamaschi, mitico coach dell'Aresium Milano, con il pathos della costruzione narrativa, questa storia può essere definitivamente tramandata. Prefazione di Dan Peterson. -
È presa la decisione di espatriare. Storia di una famiglia ebraica tra persecuzione e dopoguerra
Quella della famiglia Sinigaglia è la storia di una famiglia ""normale"""", ebraica, piccolo borghese, come ce ne sono altre nell'Italia in trasformazione tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. È una storia che racconta di come sia facile essere esclusi da quella che la maggioranza ritiene essere la """"norma"""", perdere, nel giro di pochi anni, diritti che si credevano acquisiti e una tranquillità economica e sociale che si dava per conquistata e ritrovarsi soli, braccati, in fuga."" -
La nostra storia. Tutto il mondo di Happy Days
Sembra incredibile ma finora nessuno, in nessuna parte del mondo, aveva mai pubblicato un libro che raccontasse nel dettaglio la storia della celebre serie tv Happy Days, i suoi creatori e i protagonisti delle puntate. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della messa in onda negli Stati Uniti della prima puntata (15 gennaio 1974), si è deciso di porre rimedio a questa mancanza raccontando finalmente l'incredibile viaggio di Happy Days nelle case di milioni di persone in tutto il mondo. Si racconta la serie fin dalla sua gestazione, approfondendone il cammino attraverso gli anni. Si riscoprono poi le fasi della scrittura e delle registrazioni delle puntate, le scelte della produzione, il gradimento del pubblico, le esigenze delle reti televisive nel corso degli anni. La storia, le storie, gli attori, gli autori, i set, il dietro le quinte, il pubblico, le curiosità e le interviste esclusive ai protagonisti della serie. Il tutto arricchito da numerose fotografiche degli attori sul set, ritratti in diversi eventi o in momenti privati, ma anche dalle immagini dei copioni, dei dischi e dei tanti memorabilia tratti dalla collezione più grande al mondo. Prefazione di Henry Winkler. Postfazione di Max Pezzali. -
Un'incantevole selvaggia
Nota principalmente per i romanzi ""Il giardino segreto"""", """"La piccola principessa"""", """"Il piccolo Lord"""", in quest'opera Frances H. Burnett ci conduce a Slowbridge, piccola cittadina inglese in cui la vita scorre da tempo immemore secondo i dettami di Lady Theobald, matrona facoltosa e dittatoriale, nemica dell'innovazione. La tranquillità della cittadina sarà sconvolta dall'arrivo della nipote di una anziana zitella, una giovane americana, elegante e di mentalità aperta. Tra malintesi e scenette scoppiettanti, l'autrice ci conduce in un'epoca caratterizzata dal nuovo che inevitabilmente avanza, rompendo a poco a poco i vecchi clichés."" -
I miei viaggi da brivido. Emozioni naturalistiche con qualche rischio
Il viaggio di un naturalista curioso e impavido attraverso i cinque continenti, alla scoperta dei pericoli che ogni parte del mondo cela. Partendo dalla riflessione di David Quammen a proposito della forte relazione tra la deplorevole gestione del pianeta da parte dell'uomo e l'avvento delle pandemie, l'autore ha esplorato il lato oscuro della Natura, ricercando in esso l'origine e la causa di alcune terribili malattie. Ma non solo. Questo viaggio da brivido si sofferma anche su tutta una serie di pericoli che, fino ad ora, erano stati ignorati o sottovalutati: specie animali rare e inquietanti, temibili fenomeni naturali, piante e animali tra i più pericolosi del Pianeta... Di continente in continente si passa così dalle volpi volanti ai paradisi terrestri, dai vulcani attivi e imprevedibili alle marmotte ubriache, ma anche all'incontro notturno in una foresta indonesiana con un serpente mortalmente velenoso... -
101 cose da sapere sulla Certosa di Bologna
Ogni città ha le sue storie da raccontare, anche quelle dei morti. La Certosa ospita centinaia di migliaia di uomini e donne e, prima di essere un cimitero, è stata una necropoli etrusca e un monastero certosino. Oltre a un museo di scultura, pittura e architettura, qui puoi trovare migliaia di epigrafi e fotografie, tutto ciò che rimane di vite dimenticate. Alcune riemergono col tempo, per casualità oppure perché davvero meritano di essere ricordate. Ma il recinto funebre ha le sue storie da svelare, vite vissute al suo interno e fatti realmente accaduti o – perché no – immaginati da poeti e scrittori. Alcune alquanto bizzarre! La selezione di cosa offrire alla curiosità del lettore è stata fatta sulla base dei contenuti del sito della Certosa, di quello che viene raccontato nelle visite guidate diurne e serali, e sulle pillole della pagina Instagram @certosadibolognaofficial realizzate grazie al progetto MIA – Musei Inclusivi e Aperti. Questo volume si integra con la ben più seria Guida della Certosa che sempre Minerva offre nel suo catalogo. -
Racconti gotici
Giornalista e scrittrice, egittologa, archeologa, pittrice e instancabile viaggiatrice: Amelia Ann Blandford Edwards era tutto questo, e anche di più. È stata la prima egittologa donna, nonché tra i fondatori dell'Egyptological Society e curatrice del Dipartimento di Monete e Medaglie del British Museum. Ma Amelia Edwards fu anche autrice di altri numerosi testi, romanzi e racconti e, tra questi, si trova una serie di racconti gotici pubblicati su varie riviste tra il 1863 ed il 1874. Molti di questi risultano del tutto inediti in Italia e questa raccolta li ripropone in una accurata e nuova selezione. Ambientate tra Parigi, la brughiera nel nord dell'Inghilterra, l'Italia e la Germania, queste narrazioni ci restituiscono il sapore e colore locale, le ambientazioni più amene e tipiche dei luoghi in cui sono ambientate: da un misterioso quadro conservato in una delle più prestigiose gallerie al mondo, alla Foresta Nera, passando da antichi monasteri aggrappati alle montagne dove appaiono misteriosi e inquietanti personaggi, alcuni dei quali rimasti intrappolati in un loop temporale dal quale non usciranno mai. La raccolta comprende: ""Caino"""", """"La carrozza fantasma"""", """"L'undici di marzo"""", """"Una notte ai confini della Foresta Nera"""", """"La storia di un ingegnere"""", """"La storia di Ernst Christian Schoeffer"""", """"I ricordi del professor Henneberg"""".""