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Il dono
Come si fa a dire basta alla negatività? È quello che Elisa si è domandata qualche tempo fa e che l’ha spinta a mettere su carta le sue riflessioni sul concetto del dono, attraverso un flusso di pensieri che diventa quasi un diario personale, nel quale anche tu, lettore, sei chiamato a partecipare, annotando le tue osservazioni. Armati di penna e intraprendi il cammino esperienziale per scoprire i doni che ti circondano, ovunque, ogni giorno. -
L'ironia della morte
Albert è un illustratore freelance e uno scrittore umorista. La crisi del settore editoriale e la precarietà del suo lavoro lo portano a formulare profonde riflessioni sul senso della vita e sulla sua stessa esistenza, anch’essa, per forza di cose, precaria (come le sue storie d’amore, del resto). Saranno una lettera inaspettata e la visita al paese natio a farlo rituffare nei ricordi agrodolci della sua giovinezza, all’origine della profonda angoscia e dell’insoddisfazione che lo tormentano da sempre e alle quali finora è sopravvissuto sviluppando uno strano istinto di sopravvivenza: l’ironia. -
Maschera d'asino
È una fredda mattina invernale quando tre ragazzi si imbattono in un cadavere. Don Cesare, il sacerdote del paese, informa la questura di Parma. Il commissario Baldi e la sua squadra intraprendono così una nuova indagine. Tra indizi e intuizioni, il caso rivelerà che il male si può nascondere dietro le maschere più insospettabili. -
Lune accese dentro soli spenti. Manuale di sopravvivenza per la giovinezza
Cosa vuol dire avere vent’anni? Da un punto di vista pragmatico, significa cominciare a costruirsi un futuro che garantisca sicurezze. Ma avere vent’anni significa anche fare paragoni con i propri coetanei, provare a volte un malsano senso di competizione e altre una tremenda solitudine. Ognuno ha il suo percorso, comune o fuori dal comune, in cui un amore che finisce, le notti passate in compagnia della luna, una carezza, una stanza in disordine diventano di ispirazione per allargare lo sguardo sull’intero orizzonte della vita, per vivere – e poi scrivere – un attimo infinito. -
In preda al panico
Margherita ha appena iniziato il liceo, un nuovo percorso carico di aspettative, ma non riesce a viverlo con la tranquillità dei suoi coetanei: gli insuccessi scolastici la buttano giù, ha sempre il terrore di non fare la cosa giusta e la sensazione perenne di sentirsi diversa e, di conseguenza, sbagliata. Oltre a questo, le sembra impossibile riuscire a conciliare tutti gli impegni. Lo studio, gli allenamenti di pattinaggio, le ripetizioni con Bea e le uscite con gli amici assomigliano a tasselli di un puzzle che non vogliono incastrarsi tra loro. Tutto ciò si ripercuote sulla sua salute, quando per la prima volta ha un attacco di panico. Da quel momento, per Margherita inizia un percorso di accettazione e di controllo delle emozioni, che le farà capire quanto sia importante avere il coraggio di chiedere aiuto. -
Piccoli racconti per piccoli Meneghini
Meneghino, un signorino milanese vestito secondo la moda del Seicento, è pronto per accompagnare voi, piccoli lettori, in un viaggio che vi trasformerà in piccoli Meneghini! Tra simpatici animali parlanti, barchette pigre, bimbi coraggiosi e adulti saggi, imparerete a conoscere le storie e le leggende della città di Milano attraverso il suo dialetto, una lingua strana che ha ancora molte cose da raccontarvi. Età di lettura: da 7 anni. -
Amatrice. Dolce amara terra mia. Ediz. ampliata
Testi aggiornati e nuove fotografie per testimoniare ciò che è stato fatto in un anno dopo il sisma. Una passeggiata nel tempo per scoprire come era Amatrice e come è diventata dopo il devastante terremoto del 2016. Il ricavato sarà interamente devoluto al comune di Amatrice. -
Che voto ha preso Mozart?
Età di lettura: da 8 anni. -
Arrivano le film!
Nel Novecento Bologna si sta trasformando in una città moderna, ricca di novità e cambiamenti. I bolognesi si stupiscono di fronte alla magia delle prime pellicole, anzi delle film, come si diceva allora, al femminile. Il nuovo magnetico spettacolo entra nella vita di Hesperia e della nonna facendole sognare ad occhi aperti. Età di lettura: da 8 anni. -
Dante e l'indovinello della Garisenda. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 8 anni. -
La raccolta d'arte del Ritiro San Pellegrino
Il Ritiro e Scuola San Pellegrino è stato un importante istituto benefico, aperto l'8 maggio del 1840 dal sacerdote Don Camillo Breventani a Bologna, in via Sant'Isaia, nell'edificio che era stato per secoli la sede della Confraternita di San Pellegrino. Esso nacque con lo scopo «di educare cristianamente, di istruire e di avviare nei lavori donneschi fanciulle di condizioni popolari, formandone buone operaie e buone domestiche». L'istituto fu destinatario di ingenti lasciti, anche di numerose opere d'arte, da parte di cittadini benefattori che, con tali donazioni, contribuirono a sostenere la sua nobile missione. Dal 25 settembre 2011 - grazie a un accordo tra la proprietà, la Soprintendenza di Bologna ed Emil Banca - la raccolta d'arte del Ritiro San Pellegrino ha trovato stabile collocazione negli spazi espositivi della filiale Emil Banca di Argelato. Alle opere di maggior qualità esecutiva e interesse storico artistico della collezione (sessantuno dipinti, otto disegni e una scultura) è dedicato questo volume, concepito come un'agile guida che accompagnerà fisicamente il visitatore nel percorso espositivo. -
Quando i bolognesi avevano un lido a Casalecchio di Reno
Il 1 ottobre 1893 iniziarono i lavori di risistemazione idraulica del corso del Reno dopo una rovinosa piena alle porte di Bologna. Da quel giorno la città potè godere di un lido dove i bolognesi per anni andarono a balneare. Attraverso il racconto storico, la riproduzione di documenti antichi sui lavori di ingegneria e le immagini d'epoca, il volume ripercorre la storia di questa attrazione che, già negli anni '30, registrava la presenza di 10.000 ospiti paganti. Poi vi fu la Seconda Guerra Mondiale, lo sviluppo della motorizzazione e un'altra spaventosa piena del fiume che cancellò tutte le strutture balneari della spiaggia. In queste pagine, ne raccontiamo tutta la storia. -
Alberto Braglia. L'atleta del Re
Alberto Braglia (Modena, 23 aprile 1883 - Modena, 5 febbraio 1954), è stato il più grande ginnasta italiano, l'unico capace di vincere l'oro in almeno due diverse edizioni olimpiche da atleta, di ripetersi da allenato-re, di essere protagonista nelle edizioni sperimentali a cinque cerchi, di uscire imbattuto per un decennio dalle competizioni internazionali. Pioniere della tecnica sul cavallo con maniglie, nella storia della ginnastica solo per Braglia è accaduto che i giudici si siano rifiutati di valutare le prove con i voti, sostituendoli con i giudizi, come ""Magnifico"""", """"Insuperabile"""", """"Fantastico"""", tanta era la sua superiorità. Premiato dai sovrani di tutto il mondo, osannato in ogni angolo del pianeta, Braglia è stato protagonista di una vita leggendaria fatta di ripetute cadute e rapide riprese, episodi al limite del grottesco e che spesso hanno avuto dell'incredibile, il tutto segnato da un destino che lo ha visto soccombere nei modi più tremendi e rialzarsi nelle maniere più imprevedibili. Alberto Braglia, alfiere della Società Panaro di Modena, viene squalificato a vita per presunto professionismo e poi riabilitato, premiato dal Re d'Italia ma anche ineffabile saltimbanco nei teatri, emigrante di lusso in America ai tempi di Rodolfo Valentino e ambito dal cinema, rovinato da faccendieri senza scrupoli e creduto morto, finito a chiedere elemosina sotto i portici della sua città e, infine, a lavorare come custode nella palestra che porta il suo nome, dove conosce la fine dei suoi giorni. Nel 1957, dopo un referendum, il Comune di Modena gli ha intitolato lo stadio cittadino, fra i rari casi in Italia di impianti che non portino il nome di un calciatore."" -
Lontano da padre Marella
Il protagonista di questa storia è un uomo che si racconta in prima persona. Ha incontrato due volte don Marella e sono state entrambe esperienze decisive per la sua vita. Il primo incontro avviene nel 1927 e dura tre anni. Olinto Marella è il suo professore di Filosofia al liceo Galvani di Bologna. Nessuno fra gli allievi sa che fino a sedici anni prima il docente era un prete e che il suo sacerdozio è stato interrotto bruscamente da una sospensione a divinis. È un professore “strano”, veste una marsina monacale, si avverte in lui un “maestro di vita”: è uno che ti induce a guardarti dentro. Poi il suo passato viene a galla, la sua colpa è stata quella di essere un prete “scomodo”; viene riabilitato e, in seguito, diventa a tutti gli effetti padre Marella, l’eroe di una straordinaria dedizione di sé per il riscatto degli ultimi. Il secondo incontro avviene trent’anni dopo, nel 1958. L’ex studente si è laureato, è stato in guerra, ha fatto un po’ di Resistenza, ha creduto in una società nuova e in un percorso laico diverso da quello di ispirazione religiosa. Rivede il suo ex professore all’uscita dal cinema, una notte di neve, questuante per le sue opere sociali. Sono due vite che si incrociano, e il protagonista si trova a fare un bilancio impietoso della propria. -
Il mito della V nera 150
Un secolo e mezzo di storia. Sono poche le società sportive che possono vantare una “anzianità di servizio” così ricca e gloriosa. Mettere in fila le storie, i ricordi, il diario di bordo della Sef Virtus significa raccontare la vita di una comunità, di una città, della società nella quale è nata e si è sviluppata nel tempo. Una storia d’Italia, e un pezzo di storia dell’Italia. Srotoliamo dunque il film di questi centocinquanta anni, attraverso i momenti indimenticabili e anche quelli più difficili delle varie sezioni che hanno costituito l’ossatura di un sodalizio che ha fatto delle quattro F (“Forte, Franco, Fermo, Fiero”) un credo e uno stile di vita. E naturalmente attraverso le storie di campioni mai dimenticati e di altri che la polvere del tempo aveva nascosto al ricordo, che oggi si riaffacciano al presente per ispirare le nuove generazioni. Perché questo, fin dalla fondazione, è stato il primo obiettivo della Sef Virtus: parlare ai giovani, indicare loro una strada fatta di valori forti e nobili. Una strada che è ancora praticabile, in tempi delicati e difficili, se si lavora con coraggio, pazienza, speranza e fiducia nel futuro. Queste pagine, curate da Alberto Bortolotti, Marcello Maccaferri, Giuliano Musi, Nicola Raule e Marco Tarozzi, sono qui per dimostrarlo. Il ricordo non è mai fine a se stesso: è la base per costruire il nostro domani. -
A tutto Civ. Sessant' anni controcorrente
Questo libro raccoglie una selezione di articoli per onorare oltre sessant'anni di carriera di Gianfranco Civolani, il decano dei giornalisti italiani che, attraverso la sua penna graffiante e il suo caratteristico humor, ha saputo raccontare lo sport bolognese e nazionale. Dal primo articolo datato 14 maggio 1957 all'ultimissimo piccolo articolo che scrisse sul suo iPad il 29 ottobre del 2019 a soli quattro giorni dalla sua scomparsa: il lettore potrà scoprire l'evoluzione stilistica e professionale del Civ, rivivendo allo stesso tempo l'emozione di grandi momenti di sport (e non solo). Ma questo volume ha anche un inedito davvero speciale. Si tratta di un breve testo teatrale che lui scrisse da giovane, probabilmente all'inizio degli anni Cinquanta, su una storia d'amore fra ragazzi. Una stesura così diversa dal Civ che tutti conoscono, ma dalla quale si può già riconoscere quello che sarebbe diventato. A tutto Civ è: una bella lettura sportiva, un omaggio al suo autore e un prezioso compendio per tutti coloro che, da quasi un anno, sentono la mancanza del grande Civ. -
Manuale di sopravvivenza bolognese. Il modo più semplice per imparare il dialetto
Un manuale divertente per imparare in modo facile a conversare in bolognese, conoscerne o ricordarne i modi di dire e i termini autentici: per dialogare in famiglia o per la strada, fare la spesa o mangiare a tavola, come un vero bulgnais. -
Atti di nascita
«Densa di contenuti che si intersecano tra loro, dalla migrazione all’ecologia, dalla religiosità alla ritualità, formando un mosaico di tematiche che scavalcano l’intimo per approfondire il sociale, ma anche viceversa, questa seconda raccolta di Claudia Di Palma affonda nelle radici cristiane la sua ricerca di spiritualità interrogando il corpo, quale luogo e intermediario per le esperienze di vita, mentre forgia la versificazione su quella dimensione antropologica che è propria della poesia. In un mondo sommerso dai rifiuti, dalla miseria, dagli invisibili, lo straniamento proposto nel titolo della terza sezione, sembra una forma di sopravvivenza indispensabile: se il volto dell’uomo assomiglia sempre più a una busta di plastica contenente spazzatura, anziché essere l’immagine del cielo, diventa fondamentale, come dice la stessa autrice, non solo il chiedersi chi siamo, ma: chi non siamo ancora? chi possiamo diventare? Così, nel distico: ""Porto alla luce i diecimila nomi dell’essere / ma ogni nome ti nomina invano"""" non è difficile immaginare il tentativo di conoscere l’altro, nello scavo interiore che porta in primis alla conoscenza di se stessi, innalzando il poeta a quel ruolo di minatore di caproniana memoria, e autenticando la poesia in una sequenza di veri e propri Atti di nascita.» (Cinzia Demi)"" -
Rincorsi dal vento. Storia di una lunga avventura sulle salite della Romagna
"Rincorsi dal vento"""" racconta emozioni, speranze e ambizioni, delle migliaia di atleti che ogni anno colorano le strade della Nove Colli, uno dei più grandi eventi sportivi. Qui si intrecciano le storie dei tanti che accorrono dai luoghi più lontani del mondo con il solo obiettivo di partecipare. C'è chi lo fa per condividerlo con tantissimi amici, chi per superare un momento di difficoltà, chi per un impeto di solidarietà, chi per sostegno nei confronti dei meno fortunati, chi per misurarsi dopo un trapianto o chi per amore, lanciandosi nella proposta di matrimonio mentre pedala accanto alla fidanzata. Ci sono poi gli irriducibili, che da più di trent'anni non si perdono un'edizione e si allenano intensamente a dispetto dell'età. E poi ci sono migliaia di volontari, che si spendono per la migliore riuscita di un evento straordinario. Sir Arthur Conan Doyle, il celebre scrittore e drammaturgo inglese autore di appassionanti romanzi gialli, amava dire: «Quando il morale è basso, quando il giorno sembra buio, quando il lavoro diventa monotono, quando ti sembra che non ci sia più speranza, monta sulla bicicletta e pedala senza pensare a nient'altro che alla strada che percorri». Ed è quello che fanno regolarmente i dodicimila e passa eroi, """"rincorsi dal vento""""." -
Verso l'aldilà. Spazi e riti dei defunti
Negli ultimi decenni le pratiche tradizionali di accompagnamento dei defunti dal momento del decesso fino alla sepoltura sono profondamente mutate. Ospedalizzazione e distanza culturale dalla morte hanno tolto alla cura familiare e comunitaria la capacità di gestione del lutto. Molteplici riti si sono affiancati o sostituiti a quelli della tradizione cristiana, portati sia dalle popolazioni immigrate, sia da nuove sensibilità spirituali. Ma anche le pratiche comunitarie e personali di accompagnamento dei defunti nell'ambito del cristianesimo sono profondamente mutate, tanto da necessitare di una nuova riflessione sulle modalità di annuncio della Risurrezione di Cristo. I luoghi e le immagini che fino a pochi decenni fa accompagnavano il saluto della comunità ai defunti sono oggi soggetti a un veloce processo di cambiamento e in questo contesto risulta di interesse chiedersi con quali modalità di presenza e con quali spazi e simboli il cristianesimo possa e desideri annunciare il proprio ""credo"""". I luoghi nei quali si celebrano i momenti del saluto della comunità al defunto narrano, infatti, nel linguaggio dell'immagine e della materia le realtà umane e trascendenti alle quali le persone e le comunità fanno riferimento. Nel testo """"Verso l'aldilà. Spazi e riti dei defunti"""" il tema liturgico e rituale delle esequie nella Chiesa Cattolica, anche alla luce della pratica ormai diffusa della cremazione, viene preceduto da considerazioni in ordine gli aspetti antropologici e sociologici propri della ritualità nella storia dell'umanità. La terza parte del volume raccoglie, invece, i contributi legislativi e architettonici di analisi e di riflessione sugli spazi contemporanei nei quali avviene il saluto ai defunti da parte delle comunità e sulle possibilità di nuovi luoghi di custodia dei resti mortali.""