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Il duetto Mina-Battisti
Domenica 23 aprile 1972, ore 21 e 47: una cometa attraversa il cielo televisivo d'Italia. Passa velocissima e quasi inosservata: di fronte ai nostri occhi vive appena otto minuti e ventitré secondi, e i giornali dell'epoca ne parleranno poco o nulla, comunque senza entusiasmo. Eppure la luce di quella cometa è così forte che oggi illumina ancora la nostra idea di spettacolo perfetto. E la cometa è anche tuono e avvolge l'Italia in una musica destinata a non invecchiare mai. Il 23 aprile 1972 l'Italia assiste all'incontro unico e irripetibile fra Mina e Lucio Battisti sul palcoscenico di Teatro 10: Mina e Lucio, insieme. Una scheggia di tv entrata nella memoria collettiva: le canzoni di Lucio, la voce di Mina, i loro sguardi complici, la band dei «Cinque amici da Milano»... Ma quel duetto è stato molto più di otto minuti e ventitré secondi di parole e musica. È stato un'avventura creativa sorprendente ed entusiasmante; la scommessa di Mina, una stella sull'orlo di una crisi di nervi; l'ultimo spettacolo di Battisti, un artista che non voleva diventare stella; il tramonto della grande ""Rai Broadway"""" in bianco e nero che aveva accompagnato il grande sogno dell'Italia del Boom... Cinquant'anni dopo, con questo libro andiamo dietro le quinte di Teatro 10, in studio di registrazione con Lucio Battisti, nella tempestosa vita quotidiana di Mina, sul treno che nel cuore della notte porta un gruppo di musicisti a Roma, di fronte al pubblico del Teatro delle Vittorie, nelle emozioni di chi c'era. Nel cuore di una tempesta di applausi che non potrà mai essere dimenticata. Prefazione di Massimiliano Pani. Postfazione di Franco Zanetti."" -
50 anni in comune. Ravenna, 1970-2020
Non è usuale incontrare sugli scaffali volumi come questo, dedicati non solo al recupero delle voci dei principali protagonisti della scena cittadina, ma strutturati in modo da guidare il lettore alla comprensione dell'ultimo mezzo secolo di vita di un importante centro urbano del nostro Paese. Le Amministrazioni non sono mai monadi che nascono il giorno della vittoria elettorale e smettono di brillare quando arrivano i nuovi inquilini del Palazzo Pubblico: ogni Sindaco, ogni Assessore, ogni Consigliere, dal momento in cui inizia il suo mandato, si rende conto quasi istantaneamente di far parte di una storia più lunga, che scandisce il destino comune del territorio per almeno una generazione. Capita, in alcune occasioni, di potere o di dovere apportare correzioni di rotta a quella che sembrava la via maestra: ma si tratta dell'eccezione, non della regola. La regola è, invece, scandita dalla necessità d'interpretare il senso profondo - nella duplice accezione di significato e di spin, cioè di direzione - della città cui si appartiene. Prefazione di Roberto Balzani. Introduzione di Dante Bolognesi. -
Isiraider. Il fruscio della salvezza. Avventure, incontri, riflessioni, pedalate e pentimenti di un fattorino
Giovanni è uno studente fuori corso di Filosofia che per raggranellare qualche soldo lavora come rider. Porta-pizze, per la precisione. A bordo dell'""Asmatico"""", uno scooter sgangherato, macina chilometri e chilometri consegnando in giro per Bologna Margherite, Capricciose e altre specialità del Somarello, la pizzeria da asporto del suo titolare, un extracomunitario dalla etnia indefinibile e dai modi arroganti. Con l'abitudine, Giovanni ha finito per familiarizzare con i clienti che conosce uno per uno e che ha ribattezzato con il tipo di pizza che sono soliti ordinare. Poi succede che, una sera, per aiutare un collega di una ditta concorrente rimasto vittima di un incidente, compie un errore fatale. Da quel momento la sua vita e il suo lavoro prendono una piega inaspettata. Nel suo """"percorso"""", che lo porta a contatto con situazioni a volte surreali e personaggi di varia umanità, Giovanni scopre come sia estremamente facile cedere alle tentazioni e finire su strade pericolose. Fino a quando lo scoppio della pandemia di Covid-19 rimescolerà ancora una volta le carte e il protagonista troverà la forza di salvare se stesso aiutando gli altri."" -
Paura ti butto via. Strategie di autodifesa emotiva per vincere paure, ansia e insicurezze. Le vie d'uscita dal caos emozionale
«Il vincente trova sempre una strada, il perdente trova sempre una scusa.» L’aforisma del saggio, in questo caso il filosofo Lao Tzu, prescelto da Piera Vitali fra le pillole di sapienza che punteggiano il libro, ne sintetizza efficacemente la cifra: ognuno può vincere la paura, perché dentro di noi esiste uno scrigno prezioso di risorse inaspettate, basta trovarle. Questo libro vola alto, spazia tra analisi sociologica e perle di saggezza, tra analisi introspettive del sé e sorprendenti rivelazioni scientifiche, ma lo fa restando ben ancorato alla cronaca del nostro tempo, con una profonda vicinanza emotiva alla “sua gente”: quel popolo in cammino verso la serenità interiore. Perché, come spiega l’autrice, è proprio la paura la più formidabile leva del cambiamento, nuove “coincidenze significative” ci attendono dietro l’angolo, capaci di farci “accorgere” (altra parola chiave) dei “vampiri energetici” intorno a noi, delle loro “vibrazioni tossiche”, per allontanare tutto questo e riuscire a trovare, finalmente, il nostro spazio nel mondo. Dalle angosce cosmiche per l’ondata pandemica fino al terrore tutto personale delle vittime – soprattutto donne – di torture psicologiche, Paura ti butto via! tocca i temi più incandescenti del nostro tempo, riuscendo a stabilire un dialogo a tu per tu con il lettore che, arrivando fin qui, trova l’ancora di salvezza: la propria Autodifesa Emotiva. -
La funivia per San Luca. Una storia del Novecento
Dopo i primi esperimenti di funivia avvenuti 140 anni fa, finalmente dal 1931 la funivia per San Luca progettata da Ferruccio Gasparri ha reso possibile a piccoli e grandi, fedeli o turisti, di poter ""volare"""" sul Colle della Guardia. Dopo l'interruzione dovuta alla guerra che mise fuori uso l'impianto, per merito della tenacia di Gasparri la funivia, rinnovata e più veloce resuscitò con successo fino a quando non prese corpo il boom delle automobili. Cinque milioni di passeggeri che nell'arco di 40 anni hanno potuto """"volare"""" verso il Colle della Guardia, non sono un episodio casuale, ma rappresentano un capitolo della storia del Novecento bolognese."" -
Volevo solo fare la calciatrice
Alice è una bambina vivace e curiosa, che ha un sogno: diventare calciatore. Sì, perché le bambine, a metà degli anni Novanta in Italia, «non possono giocare calcio». Glielo dicono tutti, glielo impongono i genitori. E allora lei è disposta anche a essere ""Alicio"""", a scontrarsi con la famiglia, a scegliere la scuola per la squadra di istituto, a lasciare casa per un ingaggio da pochi spicci, per coronare il suo sogno. In un percorso di crescita emotiva e fisica, attraverso le insidie che la nostra società ha preparato per le bambine che non hanno sogni conformabili, passando per innumerevoli città, persone, usi e costumi, sfide e difficoltà, Alice scoprirà come e a che prezzo realizzare tutti i suoi sogni, anche quelli che non aveva immaginato, diventare donna, moglie e madre, ma farlo a modo proprio, fino a giungere sulle prime pagine dei giornali: un contratto rinnovato al settimo mese di gravidanza e un rientro in campo a 100 giorni dal parto cesareo. Quindi questa è una storia a lieto fine? Non proprio. Questa è una storia di sudore e sacrificio, ma non solo di successo. È soprattutto la storia di tante sconfitte e fallimenti e di come la differenza sia sempre come si riesce a reagire sul campo. Quello verde di calcio, quello di una piattaforma a strapiombo sul mare, di una casa da progettare, di una sala parto asettica, insomma, quello della vita. Prefazione di Laura Giuliani."" -
Vittorio Pozzo. Il padre del calcio italiano
Figura poliedrica capace di passare con disinvoltura dal campo alla scrivania e viceversa, Vittorio Pozzo entra nella Storia per aver guidato da commissario tecnico il periodo d'oro della Nazionale italiana di calcio che, negli anni Trenta, vince tutto dominando l'Europa e il mondo. Alla base di quei successi c'è una passione smodata per il football, coltivata sin da ragazzo. Ma c'è anche, se non soprattutto, dell'altro: una profonda conoscenza degli uomini, la capacità di creare un inossidabile spirito di gruppo e di unire personalità diverse, da Meazza a Ferraris IV, da Monti a Orsi. Pozzo è un motivatore eccezionale, crea dei legami quasi di sangue con i giocatori che lo seguono senza batter ciglio. Quell'Italia, per quanto il regime fascista si sforzi con tutto se stesso, non diventa mai davvero la Nazionale di Mussolini, ma resta sempre di Pozzo e dei suoi ragazzi. Il rigore morale e l'educazione spartana derivate dalla sua esperienza nella Prima guerra mondiale accompagnano Pozzo per tutta la vita. Il calcio italiano gli deve tantissimo, eppure dopo il 1948 di fatto lo emargina. All'ex Ct non resta che occuparsi di calcio scrivendo per ""La Stampa"""" con un modo che affascina e gli dà autorità: in una discussione tra tifosi citare Pozzo significa porre fine alla disputa. Dopo la sua morte sono pochissimi i riconoscimenti ufficiali: un oblio che l'uomo Vittorio Pozzo non merita."" -
La rosa di Bologna. Una storia profumata
Fui l'unica rosa italiana ad avere popolarità mondiale. Tutti mi cercavano tutti mi fotografavano! Per decenni, ci sono stata solo io, la Variegata di Bologna... Età di lettura: da 8 anni. -
A tutto gas e senza freni. Gigi Villoresi: amori e dolori di un mito tra Maserati, Ferrari e Lancia
Gigi anziano, nella casa di riposo della Gioia e del Sole a Modena, racconta la sua vita alla donna che ama. Ora è povero e infermo, sulla sedia a rotelle ""meccanizzata"""" regalatagli dal giovane collega Michael Schumacher, ma è felice perché ha vissuto la sua vita sempre al massimo, ben consapevole che """"la paura del pericolo è cento volte più temibile dello stesso pericolo"""". Già per due volte Campione d'Italia assoluto, nel 1950 passa alla Ferrari in contemporanea con la nascita della Formula 1. Nel 1954 inizia per il campione una nuova avventura con la Lancia D50 fino all'incidente in cui muore l'amico e collega Ascari. L'ultima vittoria è al volante di una Lancia Aurelia Gt nel 1958 al Rally dell'Acropoli. Prefazione di Leo Turrini."" -
Volare libero
«Non sono soddisfatto dei miei portieri, ti vorrei in prestito alla Sampdoria per il Torneo di Viareggio» disse Antonio Soncini. Iniziò così la storia incredibile di Gianluca Pagliuca, che dopo quel torneo non si è più fermato. Un'adolescenza fatta di alti e bassi con un unico obiettivo: diventare un calciatore. All'inizio giocava ovunque, poi arrivò in porta e da lì non uscì più. Una vita fatta di sacrifici, dalle prime esperienze alla Ceretolese fino alla chiamata della Sampdoria, dove diventa grande. Da Genova a Milano, sponda Inter, dove si consacra come uno dei portieri più forti di sempre. Poi il ritorno a casa, a Bologna, dove dimostra che l'età non conta, e il record di Zoff infatti viene battuto. Dai campi della parrocchia fino ad arrivare ai Mondiali, il coronamento di un sogno. In questo libro c'è l'essenza del calcio, fatto di vita vissuta: un sacrificio dopo l'altro per raggiungere i propri sogni. Dai tanti aneddoti raccontati, passando per gioie e dolori, fino ad arrivare al rapporto con persone che hanno avuto un ruolo importante nella crescita di Gianluca, come uomo e come calciatore. Perché aveva un sogno, e lo ha raggiunto. Senza mai voltarsi indietro. -
Parlami di Ada
Hai mai pensato che quando vieni al mondo è già tutto dentro di te, che la tua interiorità emotiva possa avere in realtà una discendenza genetica e familiare? E per tutto intendo la tua storia, il tuo carattere e anche i tuoi comportamenti. Ti è mai successo di provare emozioni profonde a cui razionalmente, nell’immediato, non sei riuscito a dare una spiegazione? Questa storia ne è la prova sincera: le avventure e traversie della famiglia Bartoli di San Benedetto Val di Sambro raccontate in una trama circolare ma non conclusiva. Una saga che tocca gli aspetti più enigmatici dei sentimenti umani: da una sconvolgente passione all’abbandono, dalla solitudine al riscatto attraverso un amore riabilitato. Ada, la protagonista, figlia di gente antica come Siro e Albina, poi Alberto e Michela, Adriano e Franca e infine Gino e Ilio, in una epopea di piccoli eroi montanari pervasa da sofferenze e fatica, da slanci e magnifiche imprese sullo sfondo di una guerra mondiale e della strage di Marzabotto. È un viaggio fra desiderio, turbamento e redenzione. Vorremmo lo leggessi come il canto di una misteriosa avventura che ci porta verso un finale ancora sconosciuto: fosse anche soltanto quello di raccontare, a coloro che nel teatro della vita fanno solo da comparse, agli increduli e ai falsi amanti, di un amore che un giorno, prepotente e inaspettato, è tornato. -
Bononia e la testa di Nerone
Una storia divertente ambientata nel 69 d.C. quando Bologna si chiamava Bononia e faceva parte dell'impero romano. Nel gran finale di questo gioco degli equivoci trionfa la statua di Nerone oggi al Museo Archeologico. Età di lettura: da 8 anni. -
Ivan Graziani. Viaggi e intemperie
Le sue canzoni più romantiche sono entrate di diritto tra gli evergreen della musica leggera italiana, ma è in quelle rock che la sua chitarra dà il meglio. Questo libro ripercorre la vita di uno dei nostri più geniali cantautori, raccontata attraverso i ricordi della moglie Anna e dei figli Tommaso e Filippo, degli amici, dei colleghi musicisti e di giornalisti, addetti ai lavori e fans che hanno avuto la fortuna di percorrere un pezzo di strada insieme a lui. Dall'infanzia a Teramo, passando attraverso gli studi artistici ad Urbino che lo hanno portato a diventare un bravissimo illustratore e disegnatore, tanto che spesso sono diventati un'espressione illustrata delle sue canzoni. Un libro che racconta i tanti sacrifici e la gavetta a Milano, poi il successo ottenuto con la sua prima grande hit Lugano addio, fino alla consacrazione nell'olimpo dei grandi della musica italiana. Un racconto dell'originalità di un artista fuori dal tempo, che non si è mai adattato alle mode del momento scendendo sempre malvolentieri a patti con le regole del mercato musicale italiano. Il libro contiene numerose bellissime immagini, di cui molte inedite e private provenienti dall'archivio di famiglia e degli amici più cari. Con i contributi di Renato Zero, Antonello Venditti, Ron, Franco Mussida, Lilli Greco, Diego Abatantuono e molti altri. -
Il Bolognesotto 2023
365 pagine con modi di dire, slang e proverbi in dialetto bolognese. -
Bio cucina mediterranea. Filosofia, tecniche e ricette. Ediz. illustrata
Bio Cucina Mediterranea = leggerezza, gusto e qualità di vita. Mangiare bene non è solo una questione di gusto, ma anche di alzarsi da tavola appagati ma non appesantiti, sazi ma pronti alle mille attività quotidiane. Godersi il pasto mantenendo il giusto equilibrio è l'obiettivo di questa filosofia di cucina spiegata attraverso consigli nutrizionali, aneddoti e 40 ricette tutte da scoprire. La tavola come ritrovo, condivisione, benessere. -
Tombulaggna. La prima tombola in bolognese. Nuova ediz. Con Gioco
Non perderti la prima tombola interamente in bolognese! Ideata da Minerva e da Succede solo a Bologna, questa tombola sarà il regalo perfetto per serate all'insegna del divertimento, con famiglia e amici. -
Ode alla tagliatella. Guida alle buone tagliatelle al ragù in 100 luoghi dell'Emilia-Romagna
Le tagliatelle sono un po’ il simbolo dell’Emilia-Romagna a tavola: sono il primo piatto di contadini e professori, camionisti e notai, una forma di “democrazia gastronomica” che ci caratterizza fortemente.rnNon scrivo solo di tagliatelle: se sono buone, ben fatte, che caratteristiche hanno; ma racconto anche del luogo, del paesaggio, della stagione, dei miei ricordi legati a quei posti, delle suggestioni che evocano.rnNe vien fuori un viaggio attraverso la Regione, dalle vallate appenniniche alle spiagge dell’Adriatico passando per le pianure della Bassa, in una grande varietà di paesaggi, atmosfere e tradizioni, avendo come unica guida il profumo del ragù. -
Marmajèta. La squadra perfetta
Marmajèta è una storia vera. È la storia di una grande amicizia. Un gruppo di ragazzi che nasce alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso in un quartiere di periferia di una città del nord-est d'Italia. Nei mitici anni Sessanta e Settanta gli amici attraversano insieme l'infanzia, la fanciullezza e l'adolescenza fino a intraprendere ognuno la propria strada, senza tradire il carattere che già emergeva da ragazzini sul campo di gioco. I testi e le musiche dei cantautori italiani forniscono un'ideale colonna sonora. L'amore per il gioco del calcio e la passione per i colori della squadra della propria città sono i binari dove scorre la narrazione. Viene offerto uno ""spaccato"""" di una società che non c'è più, in cui i rapporti umani erano molto più diretti, la vicinanza era soltanto fisica, non ancora sostituita dalla virtualità offerta dai moderni dispositivi elettronici. La strada è stata la palestra di vita per tutti i protagonisti che, ancora oggi, mantengono la loro amicizia fresca e inalterata, riuscendo a tenere ancora vivi i bambini di allora."" -
Miraggi. Liriche musicali
Se per alcuni il confine tra poesia e canzoni d'autore è labile, ciò vale ancora meno per questa raccolta dove i Miraggi sono già testi nati per essere musicati perché, come dice lo stesso Panicucci: il soffio poetico è invisibile e circola dove vuole. E qui circola, in un'alternanza di chiaroscuri, tra solitudini e solarità, in una dimensione contemplativa, a tratti spirituale, in continuo dialogo con i classici e le tradizioni, se pure in cerca di una modernità forgiata dalle domande universali dell'uomo. Scevra dai tecnicismi, se non quelli legati all'uso delle assonanze e delle reiterazioni, questa poesia trova il suo nucleo fondante nella ricerca di un rapporto armonioso con la natura, nell'idea che ancora sia possibile salvarsi attraverso l'arte, nella convinzione che dall'opera di grandi maestri, quali Leopardi e Dante, si possa attingere per la rivelazione di quei misteri legati alla filosofia poetica, su cui continuare a riflettere se il sole e la luna non ci negano la loro voce, se il poeta non smette di essere testimone del suo tempo e di cantare: Ora al viandante che di qui passasse, forse/apparirebbe l'ombra del poeta che un tempo/sorrideva e poi si perse nella selva oscura/dell'inquietudine... -
Morire per il lavoro. Migranti vittime nel mondo e in Italia
Nel testo vengono raccontate le vicende più drammatiche vissute dal popolo dei migranti italiani negli ultimi cento cinquant'anni, con particolare riferimento a quelle del secondo dopoguerra. Vengono descritte, una a una, tutte le più grandi tragedie, con migliaia di morti in tutto il mondo. Nel racconto delle traversate transoceaniche sono evidenziati i più rilevanti drammi del mare sofferti, assieme alla descrizione delle terribili conseguenze - tifo, colera, vaiolo, squilibri mentali e morti - nelle stive sovraccariche delle 'carrette del mare'. Il racconto sulle migrazioni in Europa, a partire dal secondo dopoguerra, mette in risalto le umiliazioni e gli sfruttamenti che i nostri migranti, spesso clandestini, subirono in Germania, Francia, Svizzera e Belgio. Si ricorda come gli italiani siano stati in Brasile anche schiavi nelle piantagioni di cafre. E si ricordano i linciaggi e i massacri che hanno subito, con la caccia all'italiano, anche in Europa. E non si vorrebbe mai credere che essi siano stati perfino inviati a morire, a migliaia, in Indocina, sui campi di battaglia tra la Francia e i vietcong. Infine, la descrizione degli incidenti mortali sul lavoro, quelli più emblematici, mette a fuoco come migranti di ieri e di oggi siano tra loro uniti, nel dolore e nella morte. Due incidenti sul lavoro - testimone lo stesso autore - sono presentati in forma di racconto. Con il dolore capace, nella solidarietà, di far superare ogni ideologia, ogni divisione tra gli uomini.