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Giardini di Firenze. Segreti, anedotti, personaggi
I giardini, luoghi intrisi di memorie, rivelano non solo lo spirito dei tempi in cui furono realizzati, ma, e soprattutto, l'animo dei loro artefici e proprietari. Nella città di Firenze, infatti, proprio attraverso i piccoli eleganti parchi, che si celano all'interno delle antiche mura o che impreziosiscono le ondulate colline, si può leggere in filigrana una sorta di second life, fatta di ricordi e sensazioni, che si dipana attraverso i secoli per restituirci un'immagine diversa ed insolita di luoghi più o meno noti. Questo libro non vuole essere una guida ai giardini fiorentini, ma raccontare per tracce leggere, proprio attraverso i giardini, alcuni personaggi e avvenimenti che hanno segnato la storia della città. Un itinerario fantastico dove il giardino è spesso lo scenario privilegiato, ove le emozioni diventano spazio e, come in un grande specchio, si colgono riflessi ed echi del passato in un evanescente palinsesto di memorie. -
Enigmi e simboli nelle piante e nei giardini
Piante e giardini. Un tema molto vasto che, pur rischiando il paradosso, merita la giusta attenzione per potere scoprire e mettere a punto alcuni aspetti spesso ragionevolmente trascurati. Quasi sempre, le piante sono i veri protagonisti dei giardini; esse, infatti, segnano la storia dei cambiamenti e delle trasformazioni che avvengono nel tempo. Sempre presenti, causa e effetto del giardino stesso, le piante mettono in luce il rapporto tra passato e presente, il significato stesso della parola tempo. La tradizione magico simbolica delle piante s'intreccia con la tradizione alchemica in un'identit di simboli difficile da distinguere. Piante e erbe compaiono con frequenza negli antichi testi ermetici, il linguaggio alchemico, infatti, s'ispira spesso alla natura per illustrare le operazioni necessarie alla realizzazione della cosiddetta pietra filosofale e dell'elisir della vita. -
Il giardino nel Mediterraneo antico. Egitto, Vicino Oriente e mondo ellenico
Dove, quando, come e perché nasce il giardino? L'analisi del mondo mediterraneo orientale nei tre millenni prima di Cristo ci offre le risposte a questi quesiti, e ci rivela una dinamica formativa ed evolutiva dove il giardino, ""macchina evocativa"""", è portatore di molteplici valenze, a partire da quella sacra e da quella, più laica, di spazio a vegetazione utilitaristica ed al contempo di diletto. Temenos templare, bosco sacro, giardino regale o privato, esso è comunque popolato da allegorie, simbolo del dominio sull'ambiente e sullo spazio: è, in sostanza, il simbolo di un equilibrio, del patto e del compromesso tra le forze divine interne all'ambiente naturale e l'azione trasformatrice dell'uomo."" -
Zing Zing. Risuonare tra antropologia ed educazione nei contesti scolastici della provincia di Bergamo
Questo secondo volume di ""Risonanze"""", curato da Raffaella Trigona, continua il lavoro condotto da educatori, insegnanti e ricercatori all'interno del progetto """"Educandosi educare"""" promosso da Robur Solidale Onlus. Il progetto si è svolto nel territorio di Zingonia presso le scuole di Verdellino e di Osio Sotto, di recente presso l'ISIS Natta di Bergamo, infine nelle aule dell'Università di Bergamo. Il libro è un intreccio di storie di coloro che, in modo diverso ma """"intonato"""", hanno collaborato a esplorare l'umano secondo un metodo educativo etnografico. Filo conduttore è l'autoeducazione e la riflessività come condizioni necessarie del lavoro sul campo. Raccomandiamo la lettura a chi opera nell'ambito educativo, perché questo testo possa entrare in una """"toolbox"""" come strumento metodologico capace di favorire una lettura multidimensionale delle realtà scolastiche locali, offrendo uno stimolo teorico di approfondimento e anche una chiave pratica di aggiornamento professionale. L'ultima parte, scritta nei mesi marzo-maggio 2020, raccoglie le testimonianze della vita al tempo del Covid-19 e rappresenta una via possibile per dare senso al cambiamento epocale."" -
Antropologia delle forme simboliche
Il libro affronta il tema delle forme simboliche in un'ottica che considera questa fondamentale capacità dell'uomo sia dal punto di vista della natura che della cultura. Si tratta, in particolare, di un vero e proprio viaggio dentro ed intorno al simbolo che si sviluppa a partire dall'analisi di alcune delle più significative teorie, non solo moderne, per proseguire con le prime manifestazioni significanti di ""arte preistorica"""". Viene quindi penetrato il complesso immaginario fatto di simboli, ma anche di miti, di riti, di culti, proprio della civiltà etrusca e di quella romana, segnatamente con riferimento alla forma città, la grande invenzione di quei popoli. Il viaggio prosegue con la lettura delle tante pagine simboliche di cui si compongono le cattedrali cristiane e si conclude con due eccezionali esemplificazioni: del concetto di allegoria, per illustrare la quale è proposto l'affresco del Buono e del Cattivo overno realizzato da Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo pubblico di Siena."" -
Il giardino nell'antico Egitto e nel vicino oriente
Nel Mediterraneo orientale dei tre millenni prima di Cristo il giardino ha radici molto antiche, a partire dalle civiltà egizia e mesopotamica. Della sua valenza ""di macchina evocativa"""" sono fondanti le allegorie sacre, mitologiche o rituali, e quella di dominio sull'ambiente e sullo spazio: il giardino delle origini è, in sostanza, il simbolo del patto e del compromesso tra le forze divine interne all'ambiente naturale e l'azione trasformatrice dell'uomo, il simbolo di un equilibrio. Nelle più arcaiche testimonianze di giardini del mondo antico si incontrano spazi strutturati, analizzati, e in sostanza concepiti - a cavallo tra simbologia, utilità e diletto."" -
Restauro su restauro
Il volume raccoglie la documentazione di restauri di vari monumenti, condotti da Paolo Mazzoni prima come tecnico dell'Opificio delle Pietre Dure, poi come architetto della Soprintendenza ai Monumenti della Soprintendenza di Pisa e successivamente per molti anni fino alla fine della sua carriera della Soprintendenza di Firenze. Conclude il volume un'ampia panoramica dei suoi scritti, dedicati sia al restauro che alla ricerca storica, necessario complemento di ogni intervento su qualsiasi manufatto storico. -
Giardino e sacro nell'Italia preromana. Vegetazione, paesaggio tra cultura e religione
Il giardino sacro dell'Italia preromana è il frutto di una complessa costruzione che ha le sue radici all'interno della protostoria della penisola: è durante tale periodo che si passa dalla percezione dello spazio come un mondo di natura a cui l'uomo è ancora in qualche modo omogeneo assieme al suo agire, ad una repentina estraniazione dell'azione dell'uomo dalla sfera del naturale. Per regolare i nuovi rapporti con gli dèi e poter umanizzare lo spazio nasce la limitatio, canone pervasivo e centrale dell'Etrusca disciplina. Dalla preservazione religiosa del lucus, il bosco sacro, e dall'applicazione ad esso di estetica ed euritmia, nasce il ""giardino degli dèi""""."" -
Le piante nell'Italia antica. La selezione dalla preistoria agli etruschi e le piante legate agli dèi ed alle offerte sacre
La plasmazione umana del paesaggio culturale è il risultato di una storia di utilizzo dell'ambiente a lungo termine; all'origine del lungo percorso che dall'ambiente porta al paesaggio umanizzato, nel quale si ritaglia poi uno spazio per il bosco sacro e per il giardino religioso, sino a giungere all'hortus ed al giardino, vi è lo sfruttamento dei vegetali spontanei presente sino dall'origine umana - che viene affiancato dal Neolitico dalla selezione delle piante da coltivare, sia erbacee che arboree. Accanto all'uso di varietà vegetali a fini utilitaristici - non solo alimentari, ma anche per realizzazione di cordami ed intrecci, tessuti, coloranti, costruzioni edilizie e altri manufatti - sino dai tempi più remoti le piante si legano all'uso rituale nelle religioni dell'Italia antica, come testimoniano sia i ritrovamenti archeologici, sia la ricca messe di miti etruschi, italici - noti principalmente dall'iconografia - come pure romani e latini - meglio conosciuti grazie alle fonti letterarie. -
Il Ponte vecchio
Dal luglio 1345 è il più noto ed apprezzato dei ponti fiorentini. È lì, saldamente impiantato nel cuore della città, nel punto più stretto dell'alveo fluviale, per unire, mediante la consistenza di tre archi di pietra, le due anime di un'unica scontrosa Firenze. L'agile racconto e la selezionata iconografica permettono di conoscere meglio i connotati e le vicende di questo ponte carico di storia; un ponte che dal giorno dell'edificazione all'alluvione del 4 novembre 1966 è assurto ad emblema di Firenze; un ponte di ""vecchiezza sovraggrande"""", frequentato, ammirato da artisti e cultori del pittoresco, nonché fotografato da milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo per vedere gli aspetti, nei fronti a monte e a valle, di tale straordinario, irripetibile coacervo di botteghe, e di casupole in aggetto sull'Arno con fascinosa casualità."" -
Bellezza e benessere. Viaggio nelle terme dell'antichità. Catalogo della mostra (Chianciano Terme, 6 agosto-9 ottobre 2011)
Il volume, grazie alle suggestive illustrazioni di Riccardo Casaioli, racconta la piacevole vita delle terme, in cui gli antichi si dedicavano a varie attività sportive e letterarie oltre alla ricerca del benessere del corpo. L'acqua ha sempre attirato la curiosità dell'uomo e le sorgenti di acqua in Etruria furono in molti casi dedicate a divinità salvifiche. Con il mondo romano si andò affermando il termalismo rivolto alla cura della persona: così presso le fonti di acqua calda, fredda oppure dotate di caratteristiche terapeutiche vennero innalzati edifici ad uso termale, poi attraverso monumentali acquedotti vennero alimentati anche grandi bagni cittadini. -
L' Italia e la crisi del terzo millennio
Il libro espone, in materia sintetico-documentale, le vicende della moneta italiana dagli anni '60 ad oggi. Vengono esaminati gli andamenti dei cambi e gli effetti della loro evoluzione sull'economia dell'Italia. Viene evidenziata la modalità del passaggio dalla Lira all'Euro con le conseguenze derivanti dalle ragioni di cambio convenzionalmente adottate in sede di passaggio alla nuova moneta. L'esame si sposta poi sulla crisi economica mondiale, e italiana in particolare. Viene esaminata la situazione dell'Italia rispetto alla crisi, vengono evidenziate le cause specifiche del Paese che ne aggravano gli effetti, vengono esposti alcuni dei provvedimenti che l'autore reputa necessari per fronteggiare la situazione in essere. -
La tenda rossa. Commedia enogastronomica in tre atti
Raccontare un ristorante, la sua cucina e i suoi protagonisti senza cadere nel banale, nel retorico o nel ""già visto"""". Narrare qualcosa di originale, non stereotipato, che evochi i sottili giochi con cui s'intrecciano l'ego e l'interesse di chi si aggira intorno ai fuochi e ai fornelli. Andrea Zanfi, evoca e descrive, racconta e lascia immaginare, sapori, profumi e armonie che solo il cibo riesce a regalare, incantando e commuovendo. Natascia, Fernanda, Cristina e gli altri del rinomato ristorante di Cerbaia in Val di Pesa, presentati come attori che solcano il palco di un teatro. Una scena imbandita, mani che lavorano, impastano, servono: un palcoscenico dove ogni interprete ed ogni oggetto assume un ruolo preciso. Il timore di cadere nel banale e di non riuscire con le sole parole a narrare tanta perfezione creano però nell'autore un dissidio, sorge in lui la paura di non poter rendere giustizia a quegli interpreti, che diventano quasi dei """"personaggi in cerca di autore"""" di pirandelliana memoria. Riuscirà a darceli conoscere e scoprire? In suo ausilio le fotografie che seguono di pari passo il racconto, ma che prendono anche un proprio percorso, immortalando definitivamente quegli attori nei ritagli di vita vera."" -
The Bargagli collection. In the civic and collegiate church archaeological museum in Casole d'Elsa. Material howened by the municipality. Vol. 1
La Società Archeologica Valdelsa di Casole d'Elsa è stata fondata nel 1965 al fine di promuovere la conoscenza e la salvaguardia del patrimonio archeologico comunale. Grazie all'impegno dei soci fondatori, che hanno affiancato il personale della Soprintendenza Archeologica della Toscana, e al supporto dell'Amministrazione comunale, nel 1968 è stato realizzato XAntiquarium etrusco, dal 1996 parte integrante del Museo Civico Archeologico e della Collegiata di Casole d'Elsa. La società è iscritta all'albo regionale delle associazioni, cura la realizzazione di progetti didattici rivolti alle scuole e alla comunità locale nonché la promozione della cultura e della storia del territorio. Il presente catalogo, a cui hanno contribuito diverse personalità del mondo della ricerca, è il naturale esito di un lavoro, iniziato da oltre dieci anni, che ha impegnato a vario titolo un nutrito gruppo di persone che, grazie ad un forte impegno e ad un intenso lavoro, sono riusciti ad accrescere le conoscenze archeologiche legate al nostro territorio. -
Aldo Capitini profeta del cambiamento. Tra educazione e impegno militante
È bene che la pedagogia vada a recuperare nel suo passato il pensiero di intellettuali come Aldo Capitini, che hanno saputo fare della militanza, della ricerca e dell'impegno la loro pratica di vita, per recuperare concezioni e valori universali di cui il mondo contemporaneo sembra essersi spogliato. -
Lezioni di pace. Ripensare la criticità dialogica attraverso il contributo pedagogico di Aldo Capitini
La pedagogia di Aldo Capitini, per ascoltare la nonviolenza e incontrare la pace. -
Giustizia e Costituzione. Note sulla transizione italiana
I problemi della giustizia italiana letti come punta di un iceberg del ben più complesso problema del rapporto tra ""potere"""" e """"responsabilità"""" nell'età della globalizzazione."" -
Euno. Figlio della libertà
Un saggio scritto con stile giornalistico per raccontare la storia di Euno, lo schiavo autore della prima rivolta servile nella storia di Roma. -
Elogio delle regole. Crisi sociali e scienza del diritto alle origini dell'Europa moderna
Il libro ferma lo sguardo sulle categorie giuridiche nitidamente modellate nel secolo XII (furono dogmi, allora), per il coraggio di chi seppe opporsi al dominante sistema feudale e signorile. Fra tanti, i giuristi e il diritto vi ebbero parte decisiva. Per secoli è stata una partita vincente. Oggi si pone una domanda: servono le categorie giuridiche, rimodellate di epoca in epoca, per liberare l'uomo da obblighi involontari o casuali o arbitrari e per formare un ordine sociale condiviso? -
Le vene del drago
Età di lettura: da 8 anni.