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L' inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali. Aspetti pedagogici della normativa
In un momento di diminuita attenzione politica e sociale verso i problemi degli alunni con particolari bisogni formativi, questo breve saggio offre al lettore una sintesi della inclusione scolastica e descrive criticamente lo stato dell'arte con le varie ipotesi di sviluppo. Vengono posti i nodi fondamentali dell'integrazione degli alunni con disabilità, a partire da quello della loro individuazione rigorosa mediante l'uso delle nuove Classificazioni Internazionali (ICF) e dal ruolo dei docenti curricolari e di sostegno. Nella seconda parte del volume si descrivono i problemi degli alunni delle scuole ospedaliere o con istruzione domiciliare e di quelli con disturbi specifici di apprendimento (DSA). Infine si fa cenno anche ai particolari bisogni formativi dei bambini appartenenti a gruppi nomadi (Rom, Sinti, Camminanti). Il testo contiene, in appendice, le Linee Guida ministeriali del 2009 e il recente Protocollo d'Intesa tra il Miur e il Ministero della Sanità sottoscritto nell'agosto del 2012. -
Legalità
In ogni manifestazione pubblica si esalta la legalità come valore primario. Ma quale legalità merita d'essere proclamata? Non certo la legalità dei regimi totalitari come il nazismo o lo stalinismo; ma solo la legalità intrisa di giustizia. Le leggi giuste vanno rispettate ad ogni costo; le leggi ingiuste devono essere contestate. Obbedire a comandi ingiusti non è virtù, ma vigliaccheria. Come distinguere le leggi giuste da quelle ingiuste? In Italia abbiamo un criterio: la Costituzione. La legalità per cui vale la pena di vivere e lottare è la legalità costituzionale. Se una normativa non rispecchia, a nostro avviso, i diritti naturali degli uomini e delle donne, non basta opporre l'obiezione di coscienza: ci si deve impegnare altresì, con tutti i mezzi della politica democratica, alla sostituzione delle norme ingiuste con altre più eque. -
Incontrare le generazioni. Anoressia-bulimia e trattamento della famiglia
In ambito psicanalitico la clinica dell'anoressia-bulimia ha imposto il tema del coinvolgimento dei genitori nella cura delle giovani pazienti anoressico-bulimiche. È emersa in modo sempre più convincente l'opportunità di aprire il campo terapeutico del soggetto alla presenza dell'Altro familiare, un Altro questa volta in carne ed ossa e non soltanto presente nel discorso delle pazienti. Tale questione si è rivelata imprescindibile soprattutto in tutte quelle situazioni cliniche in cui erano proprio i genitori a chiedere una cura per le loro figlie. In questo libro la questione del trattamento della famiglia nei casi di anoressia-bulimia viene affrontata rivalutando la funzione del desiderio nella trama che si costruisce di generazione in generazione. La riattivazione del desiderio può infatti diventare il motore principale che apre al nuovo, a ciò che non era ancora scritto nello scambio tra le generazioni. -
Beato fra i mafiosi. Don Puglisi: storia, metodo, teologia
Si può testimoniare di un prete che la Chiesa cattolica proclama ""beato"""" senza cedere alla retorica, alla falsificazione storica, al buonismo"""" interpretativo? I tre autori di questo libro ci provano: hanno conosciuto don Pino Puglisi (ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993) e hanno scritto di lui in diverse occasioni. Nella prima e nella quarta parte Francesco Palazzo ricostruisce i tre anni di don Puglisi a Brancaccio, con qualche cenno a quanto accaduto dopo. Traccia inoltre una storia recente, sino all'arrivo di don Pino, della parrocchia di S. Gaetano e del quartiere. Nella seconda parte Augusto Cavadi riflette sul significato teologico e filosofico di questo martirio evidenziando soprattutto come esso costituisca la spia eloquente di una comunità ecclesiale spesso indifferente. Nella terza parte Rosaria Cascio ricostruisce la metodologia pastorale di don Pino alla luce della sua formazione teologica e psicologica e delle diverse esperienze nel corso della sua generosa esistenza. Il volume è impreziosito dalle testimonianze di don Francesco Michele Stabile e di Salvo Palazzolo."" -
Il mio parroco non è come gli altri. Docu-racconto su don Pino Puglisi
Don Pino Puglisi visto attraverso gli occhi di un ragazzino della parrocchia del quartiere Brancaccio a Palermo dove il sacerdote ha operato aiutando le coscienze a rifiutare la violenza mafiosa ed è stato ucciso il 15 settembre del 1993; la missione e il coraggio di un sacerdote umile che ha incarnato l'anelito di giustizia del Vangelo, un martire dei nostri giorni, letti attraverso le pagine di un diario: pagine semplici che attraverso la cronaca che fa un ragazzino di 13 anni, racconta la fatica di crescere in un ambiente difficile, in un periodo drammatico per la storia della Sicilia segnato dalle stragi mafiose di Capaci e di via D'Amelio ma anche la nuova coscienza civile generata proprio da quei tragici avvenimenti e la grande sfida che inizia nella vita di ciascuno quando sceglie da che parte stare. Età di lettura: da 11 anni. -
Fiabe siciliane. Dalla raccolta di Giuseppe Pitrè
A lungo l'etnologo Giuseppe Pitrè lavorò per raccogliere il ""prezioso tesoro del popolo siciliano"""" e nel 1875 pubblicò le Fiabe, novelle e racconti in quattro volumi. Tanta fatica non fu compresa. Un indignato disprezzo accolse la pubblicazione, la """"Gazzetta di Palermo"""" scrisse che si trattava di """"quattro volumi di porcherie"""". Solo lontano dalla Sicilia le Fiabe furono apprezzate. Oggi sono cadute nell'oblio, ma custodiscono un nucleo identitario davvero prezioso in un'epoca globalizzata che tutto appiattisce. Amelia Crisantino ha scelto le più belle: le ha tradotte dal dialetto di metà '800, ha tolto le incrostazioni di un dettato linguistico non più praticato e spesso di ardua comprensione, rendendole di nuovo godibili."" -
Acqua malata. Come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix
"L'acqua è vita! È quanto con forza ci indica papa Francesco in un discorso al Terzo Convegno Mondiale dei Movimenti popolari: «Quando voi, dal vostro attaccamento al territorio, dalla vostra realtà quotidiana, osate mettere in discussione le macro relazioni, quando strillate, quando gridate, quando pretendete di indicare al potere un'impostazione più integrale, allora non ci si tollera più tanto, perché state uscendo dalle caselle, vi state mettendo sul terreno delle grandi decisioni che alcuni pretendono di monopolizzare in piccole caste». [...] Il popolo di Caserta deve ora scendere per strada per difendere la sua terra e la sua acqua. Si tratta di vita o di morte. Mi auguro che tutti si diano da fare perché vinca la vita."""" (dalla prefazione di Alex Zanotelli)" -
La strage rimossa. Nola, 11 settembre 1943. La Sicilia e la Resistenza
L'11 settembre 1943, tre giorni dopo l'8 settembre, a Nola, i nazisti hanno fucilato alcuni ufficiali dell'esercito italiano, e tra essi c'era il capitano palermitano Mario De Manuele. È la prima strage operata dai nazisti subito dopo la firma dell'armistizio ma è un evento dimenticato, che non si trova nelle pagine dei libri che raccontano la storia di quegli anni. Come mai la strage di Nola non è entrata, come meriterebbe, nella storia d'Italia? Queste pagine nascono da questa domanda e vorrebbero provare a dare una risposta. Al silenzio degli storici, che riflette un silenzio collettivo. Una rimozione collettiva. Il libro contiene anche una rassegna degli scritti sulla Resistenza e sul ruolo della Sicilia. -
Arriverà Natale. Poesie, racconti, pensieri per un avvento letterario
Un passo oggi, uno domani e si arriva al Natale, a braccetto di poeti e scrittori, italiani e stranieri, di ogni epoca e Paese. Un libro che vi accompagnerà nell'attesa della magica atmosfera del Natale, ma che vi offrirà uno spazio tutto vostro per fermarvi a pensare. -
La mafia desnuda. L'esperienza della Scuola di formazione etico-politica «Giovanni Falcone»
Nel 1992 un gruppo di cittadini palermitani, sgomento per le stragi mafiose del 23 maggio (il giudice Falcone, la moglie Morvilo e gli uomini della scorta) e del 19 luglio (il giudice Borsellino e la scorta), decide di costituire uno strumento stabile di lotta intellettuale contro il sistema di dominio mafioso: l'associazione di volontariato culturale ""Scuola di formazione etico-politica Giovanni Falcone"""". Augusto Cavadi, ideatore dell'iniziativa, racconta qui - senza mistificazioni - i primi 25 anni di questo piccolo, ma significativo, segmento del movimento antimafia italiano. Con la speranza, non troppo nascosta, che tale modello di """"minoranza morale"""" possa essere esportato e adattato in altre zone d'Europa."" -
Capire la mafia. Dal feudo alla finanza
Le interpretazioni sulla mafia sono state sviluppate in molti libri e nelle sentenze dei tribunali, quello che continua a difettare è la genesi delle cause. Ci vengono offerti ragionamenti irti di nomi, strategie, traffici internazionali, guerre fra cosche vincenti e perdenti, sempre dentro scenari recenti e con protagonisti feroci finché si vuole, il cui potere però non si spiega senza chiarire le circostanze che lo hanno reso possibile. Forse si teme che la strada da fare a ritroso nel tempo porti lontano, smarrendosi in contrade dove gli indizi diventano vaghi e i contrasti poco definiti. Ma tentare di ricostruire come il sistema mafioso si è radicato nel tempo lungo della storia, così duttile da mimetizzarsi e poi rispuntare esibendo nuove vitalità, serve a comprendere il nostro frastornato presente. -
Chiesa madre, ma cattiva maestra? Sulla «bolla» di Andrea Camilleri
In un saggio, Andrea Camilleri individua una delle cause della corruzione in Sicilia nella Bolla di componenda, «un incredibile tariffario, emesso ufficialmente dal clero con le percentuali da pagare alla Chiesa per i reati commessi». Ma è questa la verità? Perché l'accusa nasce all'indomani dell'unificazione italiana da parte di una borghesia, che vuole celebrare la sua conquistata egemonia? Don Francesco Michele Stabile, sulla base di documenti e di argomentazioni logiche, ritiene che questa volta la fantasia del romanziere abbia fuorviato la penna dello storico e lo abbia indotto, suo malgrado, a una prestazione da ""cattivo maestro""""."" -
L' altro casalese. Domenico Noviello, il dovere della denuncia
Ci sono storie che vanno raccontate. Per senso della memoria, perché rappresentano un pezzo importante della nostra storia. Vanno narrate anche quando accadono a Casal di Principe o a Castel Volturno. È terra del clan dei casalesi che, in un capovolgimento semantico e culturale, ha scippato il nome ad una comunità. Ma questi sono luoghi in cui vivono soprattutto tante persone perbene. Domenico Noviello era una di queste. Uno degli ""altri Casalesi"""". Uno dei veri Casalesi. In questo volume, Paolo Miggiano ne ripercorre l'impegno antiracket e la rettitudine morale, testimoniata oggi dai figli, che mostrano, con fragile fierezza, il loro dolore di sopravvissuti all'immane tragedia. L'altro Casalese è un libro sulla camorra e l'anticamorra, ma restituisce dignità narrativa a una persona che non si è chinata alle imposizioni dei clan. Quella di Domenico Noviello è una storia importante. Una storia non proprio troppo comune, ma che può ripetersi e accadere ovunque. La sua è la storia di un uomo che non voleva affatto diventare un eroe, ma essere solo un uomo normale. Noviello fu ucciso perché lasciato solo. Per la sua morte ci dobbiamo sentire tutti un po' vittime, ma anche un po' carnefici. Per questo la sua è una storia che dobbiamo conoscere."" -
L' arte di essere maschi libera/mente. La gabbia del patriarcato
Quando il pregiudizio è più importante del giudizio Gli atti di violenza contro le donne costituiscono la spia rossa di un retroterra culturale e sociale più ampio: il sistema patriarcale, maschilista, in cui gli uomini godono di posizioni privilegiate rispetto all'altra ""metà del cielo"""". Lavorare per equilibrare diritti e doveri fra i due generi è interesse delle donne, ma anche dei maschi. In un mondo in cui il modello maschile è unico (l'uomo duro, combattivo, produttivo, cacciatore, dominatore...), essi rinunciano alla ricchezza di tante potenzialità intellettive, affettive, sessuali. Ecco perché in Italia è nato il movimento """"Maschile plurale"""": gruppi di uomini che si riuniscono periodicamente, in varie città, per incontri di autocoscienza e per progettare interventi formativi nel sociale. In queste pagine, per la prima volta, a raccontare la propria esperienza sono maschi meridionali."" -
Salvatore Giuliano. Una biografia storica
Francesco Renda prende come punto di riferimento il 1961, anno in cui viene realizzato il film di Rosi su Salvatore Giuliano, e scrive quella che più volte definisce ""una biografia storica"""" analizzando le fonti con l'obiettivo di proporre al lettore la verità storicamente determinata sul bandito di Montelepre. Intorno a Salvatore Giuliano trasformato in mito tornano ad addensarsi le nebbie sentimentali che lo promuovono a bandito sociale, una sorta di Robin Hood siciliano. Renda lo riporta invece nel quadro temporale della Sicilia del secondo dopoguerra, e bastano i numeri a tracciarne il profilo perché, come scrive lo storico, """"i morti ufficialmente attribuiti a Giuliano assommano alla cifra impressionante di 430, per lo più povera gente, contadini innocenti, battaglieri sindacalisti, carabinieri e poliziotti"""". Questo saggio, proposto nel 2020 in cui cadono i 70 anni dall'uccisione di Salvatore Giuliano, è arricchito da un contributo di Francesco Giuffrida e dalla postfazione di Rosario Mangiameli."" -
I pazzi di Corleone. I compaesani di Liggio, Riina e Provenzano, testimoni minacciati dalla mafia e abbandonati dallo Stato
Luciano Liggio, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano sono stati gli artefici di una stagione di violenza mafiosa che ha segnato con stragi ed omicidi la storia contemporanea della Sicilia e dell'Italia. A loro si devono i delitti di numerosi rappresentati delle istituzioni e l'eredità di un indelebile marchio di omertà attribuito a Corleone. Negli anni di ascesa criminale dei liggiani, numerosi corleonesi invece diedero prova di credere nella forza della denuncia, affidando allo Stato la speranza di potersi affrancare dalle logiche di un potere vessatorio e sanguinario. Il loro tentativo fallì perché quello Stato non fu capace di tutelare e valorizzare il loro contributo, vanificando così la possibilità di stroncare sul nascere la violenza dei liggiani. Costretti dai mafiosi a ritrattare le loro accuse, alcuni di questi testimoni furono addirittura indotti a simulare la follia. Ancor oggi, i protagonisti dimenticati di quella tradita capacità di opposizione alla regola dell'omertà vengono da pochi ricordati come ""i pazzi di Corleone"""". Come scrive Umberto Santino nella sua prefazione, l'Autore «con queste pagine ha voluto tornare indietro e riscoprire vecchi documenti raccolti a suo tempo dalla Commissione antimafia. Ed è bastato leggere quelle carte per scalzare luoghi comuni e inveterati stereotipi...»."" -
La terra degli dèi. Miti e divinità siciliani
I miti nascono quale bisogno intrinseco dell'uomo di credere in qualcosa di superiore in grado di operare prodigi, primo tra tutti quello della prosecuzione della vita oltre la morte. Come tali si riscontrano in ogni parte del mondo. I miti autoctoni della Sicilia, nella quasi totalità, sono stati oggetto di fusione con quelli delle tante razze che, a diverso titolo, hanno abitato l'Isola. La peregrinazione dei popoli genera mescolanza di razze, usi, costumi, credenze e religioni. La terra degli dèi di Sara Favarò tenta di fare chiarezza, restituendo alla Sicilia le sue originarie confessioni mitologiche. -
Stranieri. Figure dell'altro nella Grecia antica
Alcune questioni di scottante attualità si affrontano con più consapevolezza alla luce dell'indagine storica. La divisione del mondo in 'Noi' e 'gli Altri' e i connessi modi di pensare lo straniero, i rapporti tra il primo gruppo e il secondo (con particolare attenzione alle esperienze di gestione nonviolenta delle incomprensioni), il diritto di cittadinanza e, più in generale, la convivenza in una società multiculturale: come si sono comportati i greci antichi? Osservare le pratiche di accoglienza, meticciamento, respingimento o marginalizzazione in un tempo lontano da quello odierno può farci comprendere, comparativamente, come il nostro atteggiamento nei confronti degli stranieri abbia a che fare sia con determinazioni socio-economiche sia con le politiche dell'identità che, implicitamente o esplicitamente, adottiamo. -
La giostra. Racconti siciliani
Il romanzo di formazione di uno dei più grandi sceneggiatori del cinema mondiale. Il diario di quindici anni di vita trapanese fra ricordi, incontri ed emozioni. I giochi, la scuola, gli amici, la famiglia, le strade e le piazze, i primi amori, la guerra. L'affresco epico di una città rimasta indelebile nelle suggestioni della nostalgia e della commozione. Uno straordinario amarcord sul filo della memoria di un esule che ha sempre portato nel cuore le sue radici. Un bagaglio reso immortale dalla scrittura per il cinema. Lo spirito del racconto scolpito nei volti e nella memoria delle sue origini. Un giro di giostra contromano. Perché «non c'è cosa più bella che viaggiare verso il passato». Prefazione Giacomo Pilati. -
La giacca del padre
Una piccola comunità di pescatori siciliani stretta da un destino comune di sopravvivenza e piccoli sogni. E un uomo, Pietro, alla ricerca di ""altri doveri"""". Un corto circuito improvviso che non muterà le sorti del villaggio ma segnerà profondamente la storia del protagonista, sedotto da incontri e pensieri che muteranno per sempre la sua vita. Una parabola senza riscatto; un estenuante braccio di ferro con gli eventi del piccolo paesino sul mare e i suoi abitanti; una storia d'amore dai risvolti imprevedibili, un romanzo di formazione tardivo ma ineludibile.""