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Adesso l'animalità
Cosa vuol dire ""essere animali""""? Questa domanda, apparentemente semplice, si manifesta invece, a una accurata analisi, in tutta la sua problematicità. L'umano si è pensato, da sempre, come in opposizione all'animale rimanendo, tuttavia, """"innanzitutto e perlopiù"""" un animale. Attraverso l'analisi di due paradigmi diversi, quello di René Descartes e di Martin Heidegger e quello di Jacques Derrida, l'autore ripercorre la storia di un'idea, di un concetto e di un sogno che si caratterizza come un """"necessario paesaggio morale per il futuro"""". Cosa è successo agli animali mentre ci pensavamo come altro da loro? Quello che abbiamo fatto agli animali, non solo è gravissimo, ma è eterno. Creiamo la vita per distruggerla. Inoltre, il gesto che dipinge la più grave e ignorata delle sofferenze, è il """"fondamento della miseria"""" e ciò che ricerchiamo quando, con altrettanta miseria, discriminiamo anche gli animali umani. Ebrei uccisi come ratti, e Tutsi uccisi come scarafaggi, sono solo la sentinella di un avvertimento: eventi storici isolati per l'umano hanno come paragone quel soggetto che, dopo il """"come"""", continua a morire in eterno e senza attenzione alcuna."" -
Odisseo e le onde dell'anima
Odisseo - come aveva ben intuito l'Alighieri - non può accettare di rinchiudersi dentro le sponde della sua isola. Non esistono porti che possano accogliere e placare la sua ansia di avventura, il suo vorace desiderio di indagare. Odisseo continua il suo andare, metà vagabondo dei mari, metà pellegrino dell'anima. Nel suo cuore riaffiorano frantumi di ricordi, echi del passato, fantasmi della sua inquieta esistenza. Con loro, il vecchio Odisseo impara a dialogare, senza smettere mai di gettare lo sguardo verso i confini dell'Essere. E il suo viaggio diventa, così, un lirico paradigma del viaggio di noi, uomini del presente, che abbiamo in odio le gabbie del dogma e l'ottusità della paura. Il suo viaggio diventa un navigarsi dentro, un volare oltre... Un viaggio che il lettore è invitato a fare, sospinto da una bruniana ansia di infinito per approdare al sentimento dell'Unità della Vita cantato da tutti i grandi mistici. -
L' uomo solo e la formica
C'era una volta una formichina che si era persa e c'era anche un uomo che viveva da solo ed era tanto buono. Fortuna volle che la formica e l'uomo con il naso aquilino si incontrassero, e allora... Età di lettura: da 7 anni. -
Tra cuccioli ci si intende. Bambini e animali
I bambini provano una naturale attrazione verso gli animali: parlano lo stesso linguaggio, indifferente alle parole, della semplicità, della comunicazione diretta dei sentimenti e delle emozioni, che prescinde dalla preoccupazione di restare negli steccati definiti della logica e della razionalità; si somigliano, si capiscono e soprattutto si piacciono tanto. Questa disposizione amicale contiene in sé enormi potenzialità, perché, se lasciata libera di esprimersi e di espandersi, se recepita per il valore che è e debitamente alimentata, si trasforma in indiscutibile mezzo di sviluppo dell'empatia e diventa specularmente grande inibitore della violenza. L'apertura creativa che i bambini mostrano verso gli animali e la gioia che provano nelle relazioni che con loro intrattengono sono il miglior viatico per la costruzione di personalità adulte in cui il rispetto per gli altri, a fare inizio dai più deboli, sia la musica di fondo di ogni relazione. -
Racconti di Natale
Due racconti sul diverso modo di vivere il Natale. Il primo, ""La festa di Natale"""" di Carlo Collodi, è una parabola che, attraverso la crescita di Alberto, un bambino di sette anni, ci ricorda l'importanza di accorgersi di chi è meno fortunato di noi. Il secondo, """"Un Natale come tanti altri"""" di Eleonora Mazzoni, mostra invece come i nuovi e rumorosi vicini di casa dell'anziana signora Bini riescano a sconvolgerle la vita al punto da farle dimenticare il Natale, oramai un giorno uguale a tutti gli altri. Età di lettura: da 8 anni."" -
Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono?
In ""Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono?"""" Lidia Fogarolo ci spiega i rapporti di coppia attraverso la psico-grafologia e risponde alla domanda che ognuno di noi si sarà rivolto almeno una volta: """"Perché sono attratta da lui/lei?"""". Nonostante ogni individuo sia unico e ogni coppia sia speciale e irripetibile, ci sono dei tratti che si possono individuare nei legami d'amore e che sono ben visibili nelle nostre scritture. È questo uno degli obiettivi che si pone l'analisi grafologica, ovvero chiarire alcune delle motivazioni che spingono l'individuo a innamorarsi e a condividere il proprio mondo interiore con qualcun altro. Questo breve saggio è inoltre arricchito, per facilitare la comprensione del lettore, di decine di scritture, molte delle quali appartengono a celebri coppie assai diverse tra loro, come John F. Kennedy e Jacqueline Bouvier, Adolf Hitler ed Eva Braun o Bob Dylan e Joan Baez."" -
Il dono delle tre fate
Livia e Andrea si inoltrano in un bosco, dove si perdono e devono affrontare pericoli e paure. Sfuggiranno alle grinfie di un orco e incontreranno delle creature particolari che li condurranno in un mondo magico e reale. Il dono delle tre fate è una sorta di finestra sul bene e sul male, sul mondo della natura, del rispetto della terra ma anche delle diversità, simbolizzate dalla tre fate protagoniste, semplici varianti di uno stesso tema. Il ricavato andrà al Gruppo appartamento La Meridiana di Castel del Piano (Perugia), casa famiglia per bambini in difficoltà. Età di lettura: da 6 anni. -
Luci di Natale
Due racconti sul diverso modo di vivere l'attesa della Vigilia di Natale, introdotti da una poesia di Edmond Rostand. ""Il dono di Natale"""" di Grazia Deledda è ambientato nella Sardegna dei primi del Novecento. Dopo la messa della Vigilia, i cinque fratelli pastori festeggiano, davanti al focolare dell'umile casa, il fidanzamento dell'unica sorella consumando carne arrosto, focacce e una torta di miele. """"A.D. 2953"""" è un racconto distopico in cui un nuovo ordine mondiale ha preso il potere sulla Terra. La razza umana, sfidando le leggi di natura e sostituendosi a Dio, è diventata immortale. C'è ancora, però, una frangia dissidente e una luce di speranza. Seppur così apparentemente lontani, un filo rosso lega i due racconti che, nel finale, ci svelano che il dono più grande è il miracolo della vita."" -
Quando arrivarono i tedeschi
"Quando arrivarono i tedeschi"""" è una raccolta di racconti brevi sulla guerra. Ma non la guerra combattuta nei campi di battaglia. È la guerra delle retrovie, come quella del partigiano Matteo che, prima della sua fucilazione, intona """"La forza del destino"""" di Giuseppe Verdi. È la guerra di chi è rimasto a casa, delle donne che vanno a lavorare nelle fabbriche al posto dei mariti o a lavare i panni al fiume. Di un bambino che, impotente, assiste all'esecuzione di due soldati tedeschi. Di una giovane che aspetta con trepidazione il ritorno del suo innamorato dal fronte. Uno sguardo sulla vita della gente comune che, nonostante la guerra, trova la forza di tirare avanti." -
Che cavolo vuoi? Ricette del cavolo
Qualche anno dopo la sua prima uscita, ""Che cavolo vuoi?"""" torna a presentare agli appassionati di cucina il suo prezioso, onesto bagaglio di sapienza in fatto di brassicaceae. Dedicato a tutti gli amanti della cucina equilibrata e schietta, il testo propone - con un linguaggio preciso, ma uno stile vivace e diretto - notizie storiche sull'uso del cavolo e dei suoi simili, un elenco ragionato delle varietà corredato delle relative proprietà medicinali, una serie di consigli per l'utilizzo in cucina. Cuore del testo sono le tante ricette ideate e sperimentate dagli autori, con la consulenza di esperti: ce n'è per tutti i gusti, incluso qualche classico etnico rivisitato (come la paella vegetariana), non mancano spunti insoliti come le istruzioni per preparare la marmellata piccante di cavolo. Da provare senz'altro, come pietanza catartica, l'Incavolata!"" -
La supplica di Brahma
"La supplica di Brahma"""" è 'la struggente preghiera mistica' con cui Lamberti si fa 'macchina da scrivere dell'universo'. L'autore """"trascrive il suo itinerario affettivo, le sue pene d'amore perdute, la sua personale scoperta delle quattro 'sofferenze' della vita, proprio come il giovane principe Siddharta uscito un giorno 'dal palazzo reale della nostra autoillusione', perché 'cogliere la bellezza del suo momento fiorito è la via della liberazione'. """"Mi strugge l'idea, seduto davanti al mare, che sono io quell'onda che ritorna uguale.""""" -
La vigilia di Natale
La stessa città fa da sfondo ai due racconti: la Milano di fine Ottocento di Camillo Boito e la Milano di oggi di Patrizia Violi. Prima c'era l'omnibus, adesso c'è la metropolitana. Molte cose sono cambiate col passare del tempo, altre invece sono immutabili. Come, per esempio, la solitudine che può provare un uomo, camminando per le vie deserte e nebbiose, mentre dalle sale da pranzo delle case riecheggiano le risa festose delle famiglie, riunite intorno alla tavola per celebrare la vigilia di Natale. Età di lettura: da 8 anni. -
Anche Francesco le diceva. Una riflessione sociolinguistica sull'uso delle parolacce
Tutti diciamo le parolacce, chi più chi meno. Anche Francesco, il poverello d'Assisi, le diceva, come testimoniano i suoi Fioretti. Eppure le parolacce sono considerate un vizio spregevole (e il dispregiativo è presente già nel termine stesso) e di basso livello, da cui ci si vorrebbe liberare per essere più ""civili"""". La pensava diversamente il neurologo britannico John Hughlings Jackson (1835-1911) che sosteneva: """"Colui che per la prima volta ha lanciato all'avversario una parola ingiuriosa invece che una freccia è stato il fondatore della civiltà"""". Sembra, tra l'altro, che tale aforisma sia stato fatto proprio da alcuni politici italiani che della parolaccia hanno fatto la propria cifra espressiva. Queste breve riflessioni sociolinguistiche sull'uso delle parolacce guardano alla questione delle """"male parole"""" come a un dato di fatto e ne valutano gli effetti nella comunicazione, ponendo una particolare attenzione all'aspetto culturale. Con un'ultima, impellente, domanda: se le parolacce fanno parte della cultura di un popolo, come mai nelle grammatiche italiane per stranieri, e non solo, sono un argomento tabù?"" -
Due compleanni e una città
Due compleanni e una città è il racconto ampiamente autobiografico di un uomo che, giunto ormai alla piena maturità, pensa al suo passato e medita sul suo presente. La storia, raccontata in prima persona, si articola in una serie di brevi capitoli che costituiscono altrettanti scorci efficaci e poetici, imperniati sul motivo centrale del contrasto campagna-città; da esso poi scaturiscono altri conseguenti dualismi, come passato-presente, terra-industria, miseria-agiatezza, tutti motivi caratteristici della crisi delle comunità di campagna. -
Al caffè. Conversando d'anarchia e di libertà
"Pur essendo l'ideale utile e necessario come faro che indica la meta ultima, la questione urgente è quella di ciò che si deve fare oggi e nel domani immediato. Noi vogliamo una società in cui ognuno abbia i mezzi per vivere come gli pare, ma nessuno possa costringere gli altri a lavorare per lui, nessuno possa obbligare un altro a sottoporsi alla sua volontà. Gli uomini non sanno come fare per essere liberi, o se lo sanno, non vogliono fare quello che occorre per liberarsi. E perciò restano schiavi. Ma noi speriamo che più presto che voi nol crediate essi sapranno e vorranno. Allora saranno liberi."""" (Errico Malatesta)" -
S.C.U.M. Manifesto per l'eliminazione del maschio
"In questa società la vita, nel migliore dei casi, è una noia sconfinata e nulla riguarda le donne: dunque, alle donne responsabili, civilmente impegnate e in cerca di emozioni sconvolgenti, non resta che rovesciare il governo, eliminare il sistema monetario, istituire l'automazione globale e distruggere il sesso maschile""""." -
La rivoluzione
"Lo schiavo non smaglia lentamente le catene, ma le spezza. In una società ove la sola fame costringe il maggior numero al lavoro, la libertà non esiste, la virtù è impossibile, il misfatto è inevitabile. Se tu, mortale, distendi la mano e la tua forza di là del confine che ti segnò natura, occupi dei prodotti della terra tanto che ne siano offesi gli altri esseri tuoi simili, e manchi loro la sussistenza, tu proverai il riurto loro; il tuo delitto è l'invasione, il violamento dell'ordine; la tua pena è la tua distruzione.""""" -
Padrone e servo
Non aveva voglia di dormire. Sdraiato sulla paglia, pensava. Pensava sempre alla stessa cosa, a ciò che rappresentava lo scopo, il senso, la felicità e l'orgoglio della sua vita: al denaro, a quello che aveva guadagnato, a quello che avrebbe potuto guadagnare in avvenire, al denaro che possedeva o guadagnava la gente di sua conoscenza, a come quelle persone avevano guadagnato e guadagnavano il loro denaro, pensava a come avrebbe potuto imitarli per guadagnare anch'egli dell'altro denaro, molto altro denaro. -
Il libro del piccolo Sven
Nella poesia, come nella vita, i piccoli devono sempre aspettare, perché i grandi non vogliono occuparsi di loro fin quando non sia venuta la loro volta. Il piccolo Sven crebbe accarezzato e adorato da tutti. Aveva lunghi capelli d'oro, e sua madre, in memoria della bimba che non era venuta, aveva l'abitudine di arricciarglieli; i riccioli incorniciavano il suo fine visetto, in cui brillavano due occhi d'angelo, di meravigliosa bellezza. Mai bimbo ebbe occhi più grandi e più profondi, con uno sguardo così precocemente meditabondo; mai bimbo ebbe una manina più delicata e fiduciosa, che s'insinuava in quella dei grandi, come sapesse ch'egli era dappertutto al sicuro, poiché ignorava che cosa fosse il male. -
Anarchia e prigioni. Scritti sull'abolizione del carcere
"Che cosa possiamo fare per perfezionare il sistema penale?"""". Niente. È impossibile perfezionare una prigione. Con l'eccezione di pochi trascurabili cambiamenti, non vi è assolutamente altro da fare che distruggerla. Il principio di fondo di ogni prigione è sbagliato, in quanto priva l'uomo della libertà. Fino a che si priva l'uomo della libertà, non si riuscirà a renderlo migliore. La libertà e la fratellanza umana sono gli unici rimedi da applicare alle malattie dell'organismo umano che conducono al cosiddetto crimine."