Sfoglia il Catalogo ibs023
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5321-5340 di 10000 Articoli:
-
Corpi di scarto
Iacopo detto Iac, adolescente cresciuto troppo in fretta, vive tra la casa della madre e i bordi di una grande discarica. Accanto a lui il fratellino Tommi e l'attraente Silvia, ragazza perbene scontenta del proprio corpo. Iac conosce la discarica fin nei minimi dettagli, è una risorsa, un punto di partenza, dove trovare tutto quello che gli serve per sopravvivere e sognare. Intorno a lui si muove un gruppo di esistenze abbandonate tra cui il turco Saddam, il nero Argo e l'italiano Lira Funesta, scarti umani non privi di una loro particolare dignità. Mentre la vita in discarica procede secondo ritmi collaudati e fuori il caos emotivo delle esistenze normali cerca un equilibrio, il ""male"""" prende il sopravvento. Comportamenti all'apparenza inoffensivi e accumulo di pratiche abusive provocano un episodio drammatico che coinvolgerà profondamente Iac. """"Corpi di scarto"""" è un apologo su una società che vive il suo declino disseminato di rovine, siano esse di cemento o di brandelli di carne, di siringhe infette o di sentimenti avariati. Ma soprattutto di indifferenza e superficialità colpose."" -
La chiamata. Storia di un ragazzo che non sapeva sognare
Gaspare nasce in una famiglia di piccola mafia periferica. Respira l'atmosfera tipica di un ambiente che non riesce a condividere né a comprende. La madre, avvertendo la sua incapacità di essere ""utile"""" alla Famiglia, lo aiuterà ad emigrare. Gaspare, in Argentina, comincerà una sua vita, troverà lavoro e l'amore: sino a quando..."" -
L' antimafia dei comunisti. Pio La Torre e la relazione di minoranza
Il testo ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di militanti che, da sinistra, hanno guardato al fenomeno mafioso e alle sue implicazioni politiche. La lettura della relazione comporta anche un coinvolgimento emotivo, se non altro per la drammatica fine che fecero due dei firmatari (Cesare Terranova e La Torre stesso). Negli ultimi decenni, d'altronde, una ricca stagione di studi storiografici, sociologici e antropologici ha costretto a riscrivere la storia della mafia. Per questo, la fonte è introdotta dallo scritto di un protagonista di quegli anni - Emanuele Macaluso - e da quello di uno storico - Vittorio Coco. Ne emerge un quadro mosso, in cui le diverse interpretazioni contribuiscono a ridestare l'interesse per un documento chiave nella storia dei comunisti siciliani, del loro farsi parte della classe dirigente nazionale e del ruolo che la lotta alla mafia ha avuto in questo complesso gioco di rimandi tra la sfera regionale e il sistema paese. -
La padella di James. La crisi, i poveri e il cristianesimo di papa Francesco
La storia di un venditore ambulante di Palermo, ridotto sul lastrico dalla crisi, è il nucleo centrale attorno al quale si snoda il percorso di questo saggio che affronta il nodo cruciale della povertà. Un problema reso drammaticamente attuale dagli effetti nefasti della recessione economica nel vissuto delle persone. Intrecciando spaccati giornalistici e riflessioni politiche e teologiche, Vara compone i tasselli di un mosaico che mira a delineare sia i contenuti di una critica radicale alla globalizzazione e alla società dei consumi, sia i tratti di un cristianesimo del tutto in sintonia con la nuova Chiesa prefigurata da Papa Francesco, già a partire dai primi esaltanti mesi del suo pontificato. Una Chiesa che il nuovo vescovo di Roma, riattualizzando il messaggio di Francesco d'Assisi, vuole che diventi a tutti costi il luogo entro il quale i poveri possano essere i principali protagonisti della sua rinascita. La riflessione sul destino del cattolicesimo nel mondo secolarizzato, pertanto, non può prescindere dall'avvio di processi che mirino a ridare un respiro radicale all'esperienza cristiana. -
Piccole storie di Racalmuto
"Otto storie che rimandano a un tempo ormai perduto, a una memoria che non c'è più. Di Falco restituisce - col puntiglio del topo di biblioteca - queste cronache 'minime' che ci consegnano l'atmosfera e l'allegra sensazione della scoperta. La scoperta di una vicenda, di un nome, di un episodio, di un personaggio, di un volto che si ignoravano. Senza questo lavoro tutto ciò sarebbe rimasto sconosciuto, seppellito, ucciso dal silenzio. E per ciò stesso inesistente. Ecco perché leggere, rileggere e spulciare questo volume sarà come passeggiare in un giardino di delizie dove liberamente si possono cogliere qua e là frutti succosi e saporiti. Incontrando don Illuminato, una ostetrica ante litteram chiamata Genoveffa e un popoloso e leggendario circolo denominato 'Virtus'""""." -
Breve storia femminile dello sguardo
È ancora oggi possibile definire lo sguardo in maniera univoca? Esistono differenze di genere all'interno di quello che per secoli è stato considerato il principale mezzo e la garanzia stessa della conoscenza umana? Si può ipotizzare l'esistenza di un modo femminile di guardare nell'arte, nella scienza, in ""natura""""? Questo saggio pone tutte queste questioni in un vasto orizzonte temporale che ruota intorno a due punti di svolta: la nascita della filosofia, tra XVII e XVIII secolo, e gli studi sociali della scienza del XXI secolo."" -
Un' arte che si impara. Educazione e politica nell'Emilio di Rousseau
L'Emilio di Rousseau ci presenta un'occasione unica per avviare una profonda e accurata riflessione sulla natura della conoscenza e dell'educazione. Il nostro è un momento storico in cui sembra di vivere in un eterno presente e nell'assenza apparente della possibilità di trasformazione della società attuale. Sembra che gli adulti abbiano dimenticato il compito e la responsabilità di costruire un sapere in vista di un mondo più giusto e più democratico. Di fronte a questa deriva regressiva Rousseau, a tre secoli dalla sua nascita, indica la via per sviluppare un sapere che aiuti gli uomini e le donne a orientarsi nel mondo e che sia frutto di una ricerca e di una rielaborazione critiche. Il cittadino di Ginevra suggerisce strategie di resistenza, di sottrazione ai dispositivi disciplinari dell'attuale società della conoscenza e di costruzione di un'alternativa concreta e desiderabile. Ci ricorda che, nel modo in cui elaboriamo e veicoliamo conoscenza, la posta in gioco non è l'avviamento al lavoro o l'addestramento ad un impiego, ma fattori ben più importanti, che condividiamo con altri uomini e altre donne. -
Un rifugio sicuro
Nel cuore delle Madonie, tra la natura incantata, Laura Noto, giovane imprenditrice che ha dovuto fare i conti con la mafia locale, gestisce un b&b: Casale Paradiso. In un giorno di inizio estate, le viene preannunciato l'arrivo di tre ospiti speciali: una vedova, testimone di giustizia, e i suoi due figli. Sarà Laura in grado di offrire loro un rifugio sicuro? Questo romanzo è la storia di un incontro tra due donne che, in maniera diversa, sono state vittime della mafia, ma è anche un incontro tra fragilità e determinazioni. È la storia di due donne che, poste di fronte ad un bivio, hanno scelto la strada più dura, più difficile, ma l'unica giusta: quella della legalità. -
Dai fasci siciliani alla Resistenza
Questo libro intende avviare una riflessione volta a stabilire un collegamento tra quel rigoglioso movimento di lavoratori di fine Ottocento e la lotta di Liberazione dal nazifascismo. Sia per i Fasci siciliani - che furono la prima esperienza organica di lotta di liberazione del popolo siciliano - sia per la Resistenza - alla quale il Meridione e la Sicilia hanno dato un importante contributo ancora oggi poco conosciuto - è stata negata una memoria popolare. Il tentativo di capire perché è mancata questa memoria apre nuovi scenari di ricerca: in entrambi gli eventi c'è stato un sistematico uso terroristico della violenza, a volte anche ammantata dalla sacralità dello Stato. I Fasci siciliani e le lotte per l'occupazione delle terre costituiscono insieme il più grande movimento di massa impegnato in una lotta di liberazione dalla mafia e dai suoi complici che continua fino ai nostri giorni. -
A lezione di antirazzismo. Elogio della scuola indisciplinata, interculturale e di frontiera
La scuola è il più importante baluardo contro il razzismo, ma deve scegliere di investire la sua esistenza in questa sfida. Vent'anni fa, la prima circolare ministeriale sulla pedagogia interculturale sembrava poter cambiare il corso della scuola italiana. Se tale elaborazione fosse stata condivisa da insegnanti e dirigenti e, soprattutto, se fosse stata riconosciuta come una priorità politica, oggi avremmo intere generazioni formate sui valori dell'antirazzismo, della lotta alla xenofobia, dell'intercultura. Tutto questo non è successo perché, contemporaneamente, è cominciata una nuova era: il berlusconismo, propugnatore della competitività economica e di una visione etnocentrica della società, ha cambiato lo Zeitgeist del paese. In questa trasformazione dell'Italia si è affermato il nuovo immaginario delle destre, che ha agitato il razzismo, costruito il mito dell'identità statica, della cultura incorruttibile, della società fortezza. Occorre investire sulla scuola per costruire una società interculturale, ma per farlo è necessario rompere la cristallizzazione delle discipline scolastiche. -
Da Ciancimino a Orlando. Ascesa e caduta della «primavera» di Palermo
La ""primavera"""" di Palermo: come, perché, gli amici, i nemici, la fine. Cronaca di un'anomalia politica diventata esperienza popolare. Un imbroglio, un'illusione o una speranza? Di certo, una breve stagione di grande partecipazione e feroci contrapposizioni. Lo scontro con la """"ditta"""" Craxi-Andreotti-Forlani (CAF), che non sopportava quella giunta in contrasto con le formule nazionali, si intrecciò con una scia di delitti eccellenti e aspri conflitti tra gruppi affaristici. Sullo sfondo, una Palermo capace di suscitare l'interesse della cronaca nazionale ed estera, la sanguinosa offensiva della mafia, i coraggiosi tentativi di riscatto portati avanti, tra l'altro, da molti protagonisti della """"primavera""""."" -
Mafia e coop rosse. Misteri, intrighi e depistaggi
"Questo libro racconta della Prima Repubblica e di tangentopoli, dell'avvento di Berlusconi e del suo disegno per distruggere le cooperative. Parla, poi, della cooperazione siciliana e del suo duro lavoro per contrastare i tentativi di infiltrazione da parte di Cosa Nostra. Una visione di parte, certo. Ma documentata. In grado di riavvolgere il nastro della storia e rileggere fatti, circostanze e trame emerse dentro le aule di giustizia ma poco conosciute all'esterno. Fatti lontani nel tempo di cui spesso si è perso il filo. Troppo spesso l'espressione 'coop rosse' viene ripetuta a indicare in modo dispregiativo un'epoca ed un sistema di interessi e tangenti per finanziare la politica e il partito. Questo libro dimostra, carte alla mano - documenti storici, cronache giornalistiche e verbali di inchiesta - che tutto questo non c'è stato. E che quando c'è stato ha coinvolto individui non il sistema. Non la Lega delle cooperative. Racconta anche dei tentativi fatti da Legacoop e dalla Sinistra per liberare l'economia dalla mafia. E dei dibattiti interni alla società e alla politica negli anni Ottanta e Novanta""""." -
Palermo nel gorgo. L'autunno della politica e la scelta di don Puglisi
La tragica vicenda di don Pino Puglisi e il tumulto che attraversava Palermo agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso. Da un lato l'esperienza incompresa e solitaria del parroco di Brancaccio nell'inferno di quel quartiere, dall'altro il lento, progressivo estinguersi nella città della stagione esaltante della ""primavera"""" e delle speranze suscitate dall'orlandismo diventato forza egemone e di governo. Fenomeni tra loro legati da un sottile fil rouge implacabilmente rescisso sia dall'omicidio del """"sacerdote degli ultimi"""", sia dall'imprevedibile irrompere sulla scena politica siciliana di Forza Italia e del berlusconismo. Il volume ripercorre le tappe del cambiamento mancato di Palermo e della Sicilia mediante la creazione di nessi e relazioni tra passato e presente. Dunque non soltanto un """"nostalgico amarcord"""", ma anche e soprattutto una riflessione critica sull'oggi: la crisi del movimento antimafia resa evidente dagli scandali Helg e Montante, l'afasia della sinistra politica e sociale, il declino irreversibile della Regione siciliana, la necessità di pervenire nella Chiesa ad una rilettura del """"caso Puglisi"""" alla luce delle novità del pontificato di papa Francesco."" -
Quando Scelba imperava. Inchiesta sull'uccisione di Damiano Lo Greco
"Questo è un libro importante, perché attraverso la vicenda del bracciante di Piana degli Albanesi restituisce un tassello di verità alla storia del suo territorio e dell'Italia di quegli anni. La verità """"vera"""": documentata, ricostruita con tenacia, risalendo alle fonti, confrontando i dati, inchiodando le parole al loro significato, e chi le ha pronunciate alle sue responsabilità. Quella verità era mancata quando, più di 60 anni fa, la morte di Damiano Lo Greco si volle archiviare senza colpevoli. Ma riemerge oggi grazie a questa inchiesta puntuale, che ci racconta le tappe dell'omicidio e le successive inadeguatezze della macchina giudiziaria"""". (dalla prefazione di Luigi Ciotti)" -
Rileggendo Miriam Mafai
Libertà e uguaglianza: sono due parole che Miriam Mafai ha sempre sentito con urgenza e passione, con un forte senso del valore dell'individuo ma insieme del valore di una società di eguali, di una comunità senza dominatori e dominati: fondata, per usare la terza parola della triade originaria, sulla fraternità. Riflettere su come le ha fatte giocare insieme nella sua vita e nei suoi scritti è importante per capirne la personalità, ma anche per riproporne il senso alto nel nostro presente che spesso sembra averlo smarrito. Testi di Giovanna Fiume, Simona Mafai, Franco Nicastro, Salvatore Nicosia, Egle Palazzolo, Maria Concetta Sala; intervista di Beatrice Agnello alla figlia di Miriam, Sara Scalia; nove lettere di Miriam Mafai ai familiari. -
Placido Rizzotto. I funerali di Stato
"Il 10 marzo 1948 Placido Rizzotto veniva ucciso dalla mafia e solo il 24 maggio 2012 potevano essere celebrati i suoi funerali. Solo pochi anni prima infatti venivano ritrovati i suoi resti nelle foibe di Rocca Busambra, località nei pressi di Corleone, dove Placido era stato gettato dai suoi assassini. I funerali celebrati a Corleone, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, hanno avuto gli onori di """"Funerali di Stato"""", come un atto di riconoscenza all'uomo e al sindacalista che aveva pagato con la vita il suo impegno contro la mafia per affermare i diritti del lavoro. [...] La documentazione fotografica che la Cgil propone rappresenta innanzitutto un omaggio a questa vicenda umana e politica che ci consegna, fra l'altro, tratti forti ed inquietanti di attualità. Una vicenda che ruota intorno al tema fondamentale del lavoro, della lotta per la sua emancipazione e per il riscatto di coloro che nel lavoro sono tante volte costretti a subire vessazioni, soprusi, ingiustizie."""" (Dalla prefazione di Susanna Camusso)" -
Ci avete condannati innocenti
"La testimonianza di un lascito di memoria, da un nonno [Giuseppe Pietramale] contadino a suo modo 'combattente' in Sicilia a un nipote [omonimo del nonno]. Un 'documento' di storia orale (potrebbe dirsi, meglio, di etnostoria), una specie di 'diario' in cui il frantumato (ed è da presumere disorganico) racconto dei fatti da parte del suo originario estensore si intreccia e si fonde con un'aggiuntiva cura narrativa adoperata dal curatore finale. [...] Una speciale 'stagione partigiana'. In essa, avvertita e interpretata 'eroicamente' dai militanti di base nel vivo dell'azione, si staglia la figura di Pio La Torre, di un dirigente comunista che, come ben sappiamo, eroe certamente lo sarebbe diventato qualche anno dopo e che, intanto, andò in galera insieme al contadino Pietramale""""." -
«Ecco perché...». Bibliografia degli scritti di pio La Torre
"Ecco perché..."""" è una raccolta di titoli: degli autografi, degli articoli di stampa, degli atti parlamentari che, in forma diretta o indiretta, riportano le idee e le posizioni assunte da Pio La Torre. Si tratta di una elencazione (con sintesi dei contenuti), il più possibile completa ed esatta, dei luoghi dove rintracciare gli atti scritti e pubblici dell'elaborazione politica che appartiene a La Torre: i numerosi rivoli da seguire pazientemente per ricomporla e confrontarsi con essa. Attraverso l'analisi di tutte le sue battaglie si può superare ogni visione parziale e scrutare l'intero cammino di una straordinaria figura di leader popolare e istituzionale. Un grande palermitano. """"Con la scrittura, La Torre ha avuto un rapporto intenso e continuo. Le riflessioni affidate alla carta stampata erano la via per un chiarimento a se stesso e agli altri del senso di un progetto, il risvolto meditativo di risoluzioni operative, lo strumento di persuasione e di creazione di un consenso intellettuale. Siamo certi che se fosse vissuto in epoca di tweet mattutini, meridiani e serotini la sua politica ne avrebbe sofferto molto."""" (Dalla prefazione di Salvatore Nicosia)" -
Siciliani al fronte. Lettere dalla Grande Guerra
La Prima guerra mondiale è l'evento epocale che segna l'inizio del Novecento. Questo volume si pone l'obiettivo di indagare l'impatto del conflitto sulla Sicilia nell'ambito di una rinnovata linea di ricerca. Cento anni fa, nel 1917, dopo Caporetto, prese corpo una raccolta di lettere e altri testi di e su 23 militari siciliani, mai pubblicata e qui presentata in edizione critica e accompagnata da un saggio di storia. Il libro dà conto di come la cosiddetta borghesia patriottica dell'isola visse e percepì l'inedita e sconvolgente esperienza bellica. -
Terze pagine
Nel 1949 un giovane latinista, Domenico Romano, comincia la sua collaborazione con il quotidiano palermitano ""L'ora"""" (in quegli anni, """"L'Ora del Popolo""""). Gli articoli qui raccolti, una scelta fra i numerosi interventi pubblicati in quel periodo, testimoniano un impegno ugualmente rivolto allo studio del mondo antico e ai problemi della realtà contemporanea: significativo documento dell'inizio di un percorso intellettuale che sarebbe stato sempre segnato dal costante esercizio di uno sguardo comparativo fra il passato e il presente. Introduzione di Elisa, Delia e Livia Romano. Postfazione di Salvatore Nicosia.""