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Micol. Racconti dalla memoria
"Micol"""" è il titolo del racconto che ha vinto il concorso letterario Laboratorio Gutenberg 2011 e che dà il titolo a questa raccolta. Quando si pronuncia la parola memoria si pensa al ricordo di un fatto accaduto o alla capacità di rievocarlo. Quel ricordo che si trasfigura fino a sbiadire dentro un racconto ma che continua indissolubilmente ad appartenerci, lasciando di sé soltanto un vago profumo, una sensazione, capace ogni volta di riportarci indietro dove avevamo creduto di lasciarlo. La memoria è una parola che può essere declinata in vari modi, a seconda del contesto in cui maturano determinati eventi o del tempo storico in cui avvengono i fatti. Memoria collettiva, personale oppure familiare. E ancora l'importanza di non abbandonarla quella memoria, sia essa motivo di gioia o di dolore, perché è anche di questa trama infinita che siamo fatti, soli e con gli altri. Sono queste le suggestioni che si vivono leggendo i racconti contenuti in questa raccolta così densa di significato." -
Dalla nascita alla morte di Rocco Scotellaro. Racconto della madre
Nuovamente in libreria, dopo anni e anni d'assenza, e per la prima volta in forma autonoma, lo scritto di Francesca Armento, madre del poeta e uomo politico tricaricese Rocco Scotellaro; la ""scrivana"""" del piccolo comune del materano, con piglio letterario, racconta quello che ha perso. Con una nota dello scrittore e poeta Andrea Di Consoli."" -
Il priorato di Barletta. Insediamenti giovanniti nel Mezzogiorno d'Italia
Prefazione di Cosimo Damiano Fonseca. -
Officina Italia. La Fiat secondo Sergio Marchionne
Questa è la storia della Fiat, da Valletta a Marchionne. Una storia narrata mentre ancora si sente l'eco dei passi di quei quarantamila che in realtà quarantamila mai furono. Un racconto che si deve capire. Con prefazione del segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini. -
Relazioni Stato-Chiesa e cultura politica nei paesi a tradizioni cattolica. Itaila, Spagna e Polonia
"È con la """"Gaudium et spes2, e con altri documenti conciliari che affrontano la tematica dei rapporti con la comunità politica, che ha inizio il nostro percorso di ricerca sullo stato attuale dei rapporti Stato-Chiesa in tre Paesi europei solitamente considerati di tradizione cattolica. Come vedremo nel primo capitolo, benché nei testi del Vaticano II non compaia un riferimento esplicito ai concordati, gli insegnamenti e le disposizioni del Concilio hanno avuto un influsso non irrilevante sulla successiva attività concordataria della Santa Sede e, più in generale, sulla gestione dei rapporti con le autorità politiche degli Stati."""" (Dall'introduzione)" -
Mangia parole
"Un libro di ricette in forma poetica oppure un libro di poesie singolarmente organizzato come un ricettario (con tanto di capitoli canonici: primi piatti, secondi, contorni e dolci)? Un (fantastico) menù in versi o parole da mangiare, come vere prelibatezze poetiche? In realtà 'Mangia parole' è forse questo, ma anche, un po' misteriosamente, molto di più."""" (Dalla postfazione di Mariano Cirigliano)." -
La risacca. Il lavoro senza lavoro
"Questo libro è una sorta di ricapitolazione delle pluridecennali riflessioni di Carniti sul lavoro. Parte da lontano, per ripercorrere a volo d'uccello una storia del lavoro (in occidente) per arrivare alle trasformazioni e ai dilemmi contemporanei, che investono non solo la disponibilità di lavoro (remunerato) ma i modi e relazioni in cui essa si dà. C'è tutto il Carniti che ho imparato a conoscere negli anni, con il suo pessimismo realistico e il suo indomito idealismo che un cambiamento sia possibile e che non occorra mai smettere di tentare."""" (Dalla presentazione di Chiara Saraceno)" -
Le donne della merceria Alfani
Facendo trama e ordito, una generazione di donne della pregiata Merceria Alfani, bottega che aveva soprattutto il genere maschile quando era ""un'umile e stimata sartoria"""" da uomo, cresce, nasce, vince e perde nel suo luogo eletto di Montelucano. E se come le foglie gli uomini della 'famiglia' cadono uno dopo l'altro, saranno proprio loro, le donne della Merceria a rigenerare la stirpe. Romanzo quasi epico, l'epopea quotidiana d'una famiglia semplice che Pafundi fa diventare speciale. La sceneggiatura di tante vite."" -
Tutti i colori del viola
Il colore non è solo un fenomeno naturale, ma anche e soprattutto un fenomeno culturale, da esplorare nelle sue caratteristiche fisiche e chimiche, nell'aspetto fisiologico e psicologico, nella sua natura simbolica e antropologica. Questo è un viaggio attraverso il colore, che in maniera più o meno consapevole investe i gesti e le scelte della nostra quotidianità rispondendo al nostro inconscio. La strada per la comprensione del fenomeno-colore è ancora lunga e impervia. Il lettore è accompagnato attraverso lo studio, in particolare del colore viola, che da qualche anno sembra non essere solo un fenomeno passeggero o volubile, ma più un'esperienza attraverso la quale l'umanità sperimenta nuovi modi di essere e pensare. Il viola diviene così il file rouge che guida il lettore nel mondo dell'arte, della musica e della letteratura. Declinato in tutte le sue sfumature tonali, metaforiche e simboliche, il colore viola, posto al limite della scala cromatica, rappresenta l'ultimo confine di un ponte immaginario fra cielo e terra, tra il divino e l'umano. Oltrepassare questo confine, è un po' come sfidare le leggi scritte e non scritte. -
Palace of the end. Ediz. multilingue
In prima assoluta italiana, ecco il lavoro che ha confermato Judith Thompson tra le più famose drammaturghe canadesi. Tre monologhi per tre personaggi realmente esistiti di cui l'autrice immagina sensazioni e punti di vista: Lynndie England, soldatessa americana famosa per le foto in cui sevizia prigionieri nel carcere di Abu Ghraib; David Kelly, biologo inglese chiamato a dar prova dell'esistenza di armi di distruzione di massa in Iraq, morto suicida o ""suicidato""""; Nehrjas Al Saffarh, attivista irachena, moglie di un quadro del partito comunista oppositore del regime di Saddam. Una scrittura lucida, semplice, dura come un quarzo perfettamente levigato. Con Palace of the End, nel 2008, Judith Thompson ha vinto il """"Susan Smith Blackburn Prize"""" per la migliore opera in lingua inglese scritta da una donna."" -
I cani là fuori
Undici storie che sono ognuna prologo ed epilogo di una stessa trama, di una visione che abbraccia e mastica tutto. Non una semplice raccolta di racconti ma un disegno più ampio dove Gianni Tetti dà voce ad una fame impossibile da saziare. -
Coi binari fra le nuvole (cronache dalla transiberiana d'Italia)
C'era un treno che aveva le ali, c'è un binario che attraversa le nuvole, ci sono storie che sanno di terra, di fuoco, di neve e di acciaio. Tra nuove linee ferroviarie che nessuno vuole e altre amate che muoiono, un libro in cui la realtà diventa leggenda ed il viaggio l'occasione per interrogarsi su cosa, nel XXI secolo, significhi la parola ""Italia""""."" -
Circo Itaglia per marchegiani
Ci sono politici di destra, sinistra e centro. C'è Berlusconi e c'è Monti. Nemmeno Napolitano viene risparmiato. C'è l'Italia tutta scampata all'apocalisse dei maya, rappresentata come un grande circo. Un circo dove si ride mentre lo stomaco si stringe, perchè la crisi lavora ai fianchi e questa classe politica inscena uno spettacolo di clownerie. Centotrenta tavole, ironicamente serie, che denunciano e ridicolizzano situazioni, personaggi e istituzioni. Centotrenta tavole che catapultano la satira nell'immediatezza e nel colore di uno dei maggiori artisti della nuova pop-art. Suo è lo sguardo sarcastico e corrosivo, ma non le parole. Quelle purtroppo sono dei politici, e qui suonano come battute di una commedia popolare a cui preferiremmo non assistere. Benvenuti al Circo Itaglia. -
Il sale
Jean-Baptiste Del Amo,rnpremiato nel 2006 come migliorrn“Giovane scrittore” di Francia.rnNel 2008 è stato finalista delrnPremio Goncourt e del PrixrnMédicis.rnParagonato a scrittori del calibrorndi Balzac, Flaubert, Suskind,rnJean-Baptiste Del Amo narrarndella verità dei corpi e dellernmenzogne fondatrici dellernfamiglie.rnrn“Un libro bellissimo. Irrinunciabile” - Valeria Parrella su Graziarnrn“Plauso a Del Amo capace di tradurre il disagiornumano e il bisogno di pietà in una linguarnsensuale e materica, sempre poetica” - Venerdì di RepubblicarnrnrnrnIl sale racconta di un’unicarngiornata della vita di Louise e dei suoirntre figli, Jonas, Albin e Fanny. Viternlegate e corrose dalla salsedine portatarndal mare della cittadina francese di Sète.rnCol pretesto di una cena, l’anzianarnmadre decide di riunire i figli nella casarnpaterna. L’attesa dell’incontro assumernper ognuno le forme di un confrontorndefinitivo.rnIl ciclo di un giorno si dilata nelle voci ernnei ricordi dei protagonisti, fino arnraggiungere la consistenza e la sostanzarndi intere esistenze. Ciascunornsprofonderà nel proprio passato e neirnricordi di una storia familiarernproblematica e misteriosa.rnCon una scrittura sensuale e materica,rnJean-Baptiste Del Amo esplora temirnessenziali come la morte, l’identità, ilrncorpo e la malattia, la sessualità ernl’omosessualità, la forza annichilenterndella memoria. Un’opera tanto giovanernquanto impressionante che ha già larnpotenza di un classico. -
Nostra signora dei calzini
Nostra signora dei calzini ritorna in una versione ""deluxe"""", l'esordio della poetessa più pop del nuovo millennio si confronta con l'adesso, muovendosi tra le pieghe del quotidiano, come fosse un cassetto di calzini spaiati in cui frugare. Poesie in cui si cerca la misura di quel che si è, tentando di mettere ordine tra le cose di sempre, celebrando lo slancio vitale, ora timido, ora sfacciato, talvolta maldestro, da sorriderci su. È un canto quello della Signora dei calzini, e dice di andare, anche senza scarpe, anche coi calzini bucati, e se si è scalzi tanto meglio. C'è un sole abbagliante lì fuori, vanno aperti gli armadi, le porte, le finestre, per far uscire l'aria vecchia e far entrare la vita che sfugge agli occhi."" -
La madre di Eva
Candidato al Premio Strega 2018rnrnUna madre parla alla figlia tra le mura di una clinica serba. Al di là di una porta stanno preparando la sala operatoria. Eva ha appena compiuto diciotto anni e da quando è nata aspetta questo momento. Vuole cambiare sesso sottoponendosi all'intervento che la renderà come si è sempre sentita: uomo. Sua madre le parla col corpo, perché è il corpo ad essere sbagliato, ingannevole, traditore, un corpo come il suo che la natura stessa vuole negare. In un dialogo senza risposte, sospeso tra l'immaginato e il reale, la madre racconta la loro vita fino a quel momento, ne ripercorre i sentieri come muovendosi in una terra straniera. La sua voce è concreta, toccante, vivida e parla di una lotta che non ha vincitori né vinti, per cui non esiste resa, in cui la forma più pura dell'amore diventa bifronte e feroce. -
La gente non esiste
Anna sussurra una frase: ""sotto ogni cuscino c'è un Dio"""". Lo dice senza un motivo apparente, quasi sovrappensiero, prima di lasciare una sua amica. È una considerazione tanto vasta quanto intima. L'improvvisa consapevolezza che dietro ogni cosa ci sia una sorta di grazia, come un nucleo primigenio, nascosto e inafferrabile. Ognuno dei racconti qui raccolti sembra una tappa verso questo svelamento; i personaggi, protagonisti inconsapevoli di questa ricerca squisitamente terrena e laica. Una voce si muove tra ombrelloni e corpi distesi al sole, ne coglie il chiacchiericcio ingombrante, i movimenti ,imperscrutabili. Coinquilini di un condominio si cercano come fossero l'ultimo avamposto di un'umanità che scompare. Un uomo riceve mail da una misteriosa ragazza russa e decide di credere all'amore più finto che possa esistere. Due fratelli scoprono nella vecchiaia della madre un segreto capace di cambiare le loro vite. Significati da dare a attimi o a intere esistenze che Paolo Zardi racconta con una levità apparente per poi fare affondi che toccano il cuore e aprono la mente. La sua scrittura indaga un tempo sempre più confuso, in cui il passato stenta a resistere mentre il presente si carica di indizi paradossali, a volte raggelanti. La gente non esiste dice l'autore. Esistono gli uomini, i loro insopprimibili desideri, le speranze insondabili, le misteriose direzioni che tessono ogni vita."" -
Le affacciate
Dopo anni di lavoro totalizzante in un'importante società di eventi, Nina viene lasciata a casa. Disoccupata, cinica e piena di pregiudizi, circoscrive la vita entro i confini del suo condominio a ringhiera, mantenendo però una florida e fittizia routine tra chat e social network: più del senso di vuoto, è l'onta della disoccupazione a toglierle il sonno. Indolente, trascorre le giornate a osservare i condomini, punti di riferimento di un mondo intimo ma che sente lontano. Fin quando la sua attenzione si concentra su una vicina da sempre scostante, diventata improvvisamente perno silente e misterioso di un gineceo di tre anziane: la smilza, la leopardata e la forzuta. Cosa succede quando perdiamo le nostre certezze? Da dove si ricomincia? Soprattutto, è possibile fare a meno dei propri sbagli? Ironia, una buona dose di impertinenza, l'irruenza della vita: Caterina Perali sceglie con cura gli ingredienti e mette in tavola una storia di donne la cui forza e audacia non conoscono età. -
Azzorre
Con una scrittura sorprendete Cecilia Giampaoli, al suo esordio, ci regala un libro toccante. Da maneggiare con cura.rnUna storia vera. Un reportage di viaggio che diventa un romanzo disarmante. Alla ricerca di una verità salvifica, liberatoria.rnrnNel 1989 un aereo partito da Bergamo, con 144 persone a bordo, si schianta su una montagna delle isole Azzorre. Cecilia Giampaoli, perde il padre nel disastro, aveva 6 anni. Dopo 25 anni parte da sola per l’arcipelago. Qui incontra diverse persone, alcune legate all’incidente in qualità di isolani, altre direttamente coinvolte.rnTra testimonianze, dicerie, reticenze, incontri fortuiti e incontri cercati, il quadro della versione ufficiale dei fatti si complica andando a toccare dolorosamente le cicatrici del lutto e mettendo in discussione il concetto stesso di verità, mentre il pellegrinaggio di Cecilia prosegue tra luoghi rurali, naturali e interiori, fino alla montagna dello schianto.rnA Lisbona l’aspetta la fine del viaggio: una cena - salvifica, liberatoria - a casa dell’uomo che venticinque anni prima si era trovato a dare indicazioni sbagliate dalla torre di controllo di Santa Maria. -
L' amore non apprezzo (e altre questioni scontate)
Un mondo pieno di musica, ragazze, biciclette e solitudini, di innamorati, di notti che non vogliono finire mai, di Campari, Martini e Gin. Sembra di essere sulla prua di un battello, shakerati da un mare in tempesta. E il timoniere recita poesie per non perdere l'equilibrio, mentre l'ironia sferza e diventa malinconia, alla ricerca di una rotta in questo presente vago, alcolico, disperso, grottesco. ""Come si fa a capire se un libro di poesie è un bel libro di poesie? Lo capisci se dopo averlo letto ti viene voglia di scrivere poesie. Questo è uno di quei casi. Mi è venuta un'irrefrenabile voglia di scrivere"""" (dalla prefazione di Guido Catalano).""