Sfoglia il Catalogo ibs019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8081-8100 di 10000 Articoli:
-
Storia della mia vocazione
«Ma da dove viene tanta forza, tanta energia, tanto amore per gli altri? Ecco, forse il significato di questo libro sta proprio nel cercare di dare risposta a questa domanda. E don Giovanni Zampaglione cerca di farlo regalando al lettore una serie di flash, con i quali ci racconta a grandi tratti la sua scelta, la sua vocazione, la sua risposta alla ""chiamata""""». Dalla Introduzione di Olga Melodìa Balzano."" -
La guerra dei 6 giorni non terminò con mio padre
"La Guerra dei 6 Giorni non terminò con mio padre"""" è una raccolta di emozioni trasmesse da articoli, lettere personali e ricordi che Alberto Baumann ha tentato di condividere non soltanto in famiglia, ma anche con i suoi amici e lettori. Fra il 1967 ed il 1969 aveva visto quel che molti non hanno voluto scorgere neanche dopo 53 anni. Solo da poco l'antisemitismo, l'antiisraelianismo e l'antiebraismo sono stati riconosciuti come aventi la stessa radice razzista: 3 facce della stessa medaglia. Politica, ignoranza, opportunismo e tante altre cose potrebbero però cambiare, se ci si volesse rendere conto che una cosa sola rimane quella che è: la storia." -
Come in un nuovo giorno
Margherita è una donna indipendente, determinata, libera di vivere la sua fantastica vita. La perdita delle sue certezze, però, la costringerà a fermarsi cadendo in uno stato di depressione, di stasi e di routine. Un'azione insolita, nelle sue ormai tristi consuetudini, la spingerà a rivivere il suo passato. Inizierà così la sua rinascita. Imparerà, grazie all'aiuto di Betta e Luca, a risvegliare la sua anima e tornerà a essere la donna che era prima. -
Angeli sulla collina. Il «romanzo» della vita, spiritualità e ideali del canonico Salvatore De Lorenzo
Il volume ripercorre, attraverso i suoi diari spirituali e documenti dell'epoca, la breve ma intensa vita del canonico Salvatore De Lorenzo (Melito Porto Salvo 6 gennaio 1874 - Gallico di Reggio Calabria 14 marzo 1921), autentico testimone della fede e della carità, nonché protagonista della vita ecclesiale e sociale del suo tempo. Laureatosi nel 1901 con il prof. Giovanni Pascoli presso la Regia Università di Messina con una tesi su ""L'ipotesi messianica nella Quarta Egloga di Virgilio"""", si dedicò ad una intensa attività pastorale e sociale quale parroco della Chiesa della Candelora in Reggio Calabria, essendo anche protagonista degli albori dell'impegno dei cattolici in politica. Il suo sogno di realizzare un istituto per accogliere ragazzi poveri ed abbandonati, non realizzato se non in nuce per la sua immatura morte, è stato poi concretizzato da san Luigi Orione, al quale nel 1918 il De Lorenzo aveva lasciato in eredità la """"Collina degli Angeli"""", un terreno panoramico dove poi è sorto il grande Santuario di Sant'Antonio, al cui interno riposano dal 1952 le sue spoglie mortali."" -
Benedetto l'amore
"Mi sono specchiata tante volte nella storia d'amore della mia più cara amica Gisel... Ho raccolto per lei le sue parole, la sua musica interiore, la gentilezza dei suoi pensieri, il dolore, l'abbandono, la solitudine, la rinascita grazie al perdono, la sua ferita preziosa, l'esilio da se stessa e da ogni possibile patria e poi il suo rialzarsi, come gesto quotidiano grazie alla fede, ricordando sempre che solo chi ama, rinasce ad ogni istante"""". Così inizia il racconto di una passione amorosa che si trasformerà in un trauma, per poi evolvere in una sofferenza poetico-spirituale che porterà la protagonista ad accogliersi e scoprire che nell'altro possiamo conoscerci o disconoscerci, perderci o ritrovarci riparando le ferite emotive e cancellando stati mentali nocivi attraverso il Perdono. Solo così è possibile sperimentare un senso di autentico amore per se stessi, mentre il mondo si rivela come il luogo benedetto della creazione." -
Reggina un sogno chiamato serie A
Giorgio è un adolescente di Reggio Calabria che ha fatto della fede per la Reggina la sua ragione di vita. Figlio unico e colpito dalla morte prematura del padre quando lui aveva solo cinque anni, è cresciuto ed educato dalla madre, maestra di scuola elementare, una sorta di sergente di ferro, soprattutto riguardo al suo andamento scolastico. Una mamma però dolce, premurosa e che viene spesso spiazzata dai comportamenti del figlio e sopporta tutte le sue peripezie per amore della Reggina. Accade che Giorgio dopo la gioia per il ritorno in serie B della sua amata squadra, assapora nella stagione successiva il sogno della serie A, lo accarezza e lo sfiora in quella calda e sfortunata domenica di giugno del 1989, quando la Reggina a Pescara perde, ai calci di rigore contro la Cremonese, lo spareggio per centrare la prima storica promozione in serie A. Da quel giorno Giorgio insegue quel sogno che un po' lo stuzzica, un po' lo tormenta, fino ad arrivare a quello storico 13 giugno 1999, al delle Alpi di Torino, quando la Reggina finalmente raggiunge la vittoria e la promozione in serie A. Non mancano in questo romanzo gli episodi riguardanti la vita privata di Giorgio, i suoi primi innamoramenti, le sue relazioni sentimentali spesso burrascose, il suo impegno in politica, un racconto lungo dieci anni che si intreccia e si cadenza con le partite della sua squadra del cuore, un arco di tempo in cui in Italia accadranno molte cose, come la stagione delle stragi, gli anni di Tangentopoli, la guerra nel Golfo e quella nei Balcani, che resteranno indelebili per tutta la sua generazione... -
Lo chiederò a Neil Young
Bernardo è un ragazzino originale: ama la musica, sa parlare al contrario, adora gli animali e sa ascoltare i racconti di coloro che cavalcano l'onda impetuosa del tempo che scorre. Ha appena cominciato a frequentare la scuola media, con entusiasmo, ma viene subito investito dalla violenza dei ""perdigioia"""" e di una professoressa distratta. Bernardo suona la chitarra, ma odia fare le scale e gli esercizi: preferisce l'improvvisazione e il rock. Sarà costretto ad affrontare i compagni, che lo aspettano all'angolo della strada per deriderlo e picchiarlo, apprendendo l'arte della """"danza"""" e dell'attesa. Lo aiuterà un compagno di viaggio, che gli rivelerà i trucchi per uscire dai labirinti, nei quali ogni uomo """"precipita"""", quando perde l'entusiasmo e la meraviglia, preda della rabbia e del desiderio di vendetta. Senza violenza, ma con determinazione, Bernardo, grazie ai racconti mitici di Ortenzio, alla musica di Neil Young e al suo libro preferito, """"Efrem soldato di ventura"""", di Mino Milani, troverà il suo punto di equilibrio, sorretto da Alfonso, un cane errabondo, dai passeri Castore e Polluce e da Ares id Elatan, Principe delle nevi, un gatto soriano. Sullo sfondo della narrazione, la filosofia di Telesio e Bruno, due pensatori ribelli. Questo romanzo di formazione è ispirato a una storia vera e al tentativo, riuscito, di sconfiggere, con la musica e le parole, la violenza di chi si accanisce sulle persone sensibili, scambiando un grande dono per codardia."" -
Gulìe di Calabria. Dolci della tradizione popolare
Più di 70 ricette di dolci per riscoprire sapori dimenticati, per assaporare un ricordo, per rivivere un'emozione. Un lungo viaggio da nord a sud della Calabria, comprese le aree abitate dalle minoranze etnolinguistiche arbëreshë e grecaniche, fatto con il cuore nei saperi e sapori, tramandati di generazione in generazione, nei profumi dei giorni di festa. Una guida e non (solo) un ricettario che si propone di mantenere vive le ricette della secolare tradizione calabrese, quelle antiche, che il tempo va cancellando dalla memoria anche dei meno giovani, in modo che non si perdano nel mare magnum della gastronomia standardizzata e globalizzata. Un patrimonio immenso che prima di tutto è un documento storico e umano che racconta la storia, la cultura, la tradizione di un territorio e di chi lo ha vissuto. Un libro quindi che vuole raccontare con i sapori e i profumi dei dolci la storia dei prodotti usati e per chi li assaporerà di conoscere tradizioni ed esperienze gastronomiche millenarie. -
Intervista a Tommaso Campanella. E altre storie
Campanella è ritornato in vita (se vogliamo, non è mai morto) e a noi ha concesso il privilegio di intervistarlo, per scrivere questa pubblicazione, che non vuole essere solamente un ricordo appassionato dello stilese, ma un programma di vita per una realtà che è allo sfascio. -
Calabria nobilissima. Studi di storia moderna e contemporanea
Nella presente opera convergono studi, indagini, approfondimenti e ricerche storiche sulla Calabria, raccolti in un volume unico, precedentemente pubblicati su riviste quali: ""Rivista Storica Calabrese"""", """"Quaderni di «Studi Salentini»"""", """"Archivio storico per la Calabria e la Lucania"""", """"Studi Storici Meridionali"""", """"Storia e Politica"""" e sul testo """"Potere e cultura a Catanzaro"""". Dall'Unità alla Repubblica (Rubbettino Editore)."" -
La fiaba delle fiabe. Una lettura del Pentamerone
"[...] Lo Cunto de li cunti, che come tutte le fiabe inizia con un C'era una volta, uno schema che propone una poetica tipica del racconto che incanta, avvolge, ammalia il lettore o l'ascoltatore e dolcemente lo conduce verso obiettivi ben precisi: la consapevolezza della propria forza e delle proprie capacità in un clima di rozzezza e di difficoltà, che col tempo cambiano solo forma, ma accompagnano, da sempre, la vita del genere umano. E quando leggiamo: «Io so' nata femmena, vivo da femmena e voglio morire da femmena» vuol dire che abbiamo incontrato la chiave di lettura dell'opera di Basile."""" Dalla Introduzione." -
Dareide. Pezzi su Domenico Dara dal regno della litweb
"La Dareide di Dara"""", la raccolta dei pezzi già pubblicati sul blog """"Il Regno della Litweb"""", nasce subitanea nel 2018, nello sfogliare il libro """"Pezzi"""" e non trovare nemmeno un pezzo di Domenico. Il """"di"""" è voluto ed è sorridente." -
È tutto vero
Lollò Cartisano, uno degli ultimi sequestri di persona accaduto in Calabria nel 1993. Inizia da qui il viaggio di Morgana per un reportage in queste terre di estremo Sud, per narrare il fenomeno dei sequestri di persona e della criminalità. L'impatto con questi luoghi e le sue culture è sorprendente perché la storia da scandagliare e raccontare si trasforma nello strumento di conoscenza di un popolo dalle più svariate sfaccettature, nelle quali personaggi fantasmatici popolano la vita notturna della donna, portandola in un mondo esistito che capovolge la sua prospettiva. -
Jolinda
Sia Ermelinda che Jole erano due fiori di rara bellezza. -
In principio
So bene, però, che qualcosa di noi rimane. Qualcosa che ha più forza del ciclo delle stagioni e della ripetitività dei gesti. Qualcosa che, pur potendo cambiare il verso delle cose, non segue i suoi passi. Qualcosa che rimane, impigliato, come un'altra vita per te. Tutto deve finire prima che la nuova ora muova il rintocco. Cosa troverò quando l'eco si dissolverà e sarà solo silenzio? Si rinnova, così, la più antica delle curiosità, il desiderio di conoscere quale fu il tempo e quale fu il luogo che mosse per la prima volta quel tocco; quel tempo e, se luogo è, quel luogo io anelo e tu non sai quanto. Mi chiedo se sarà un ritorno di cui avrò coscienza. Varcherò il confine con il passaporto in mano; con quella foto che identifica il nome ed il cognome, il sesso e l'appartenenza? O, invece, il confine è anche il limite? Dove il tempo si spezza, il pensiero si spegne ed il cielo si apre su altri orizzonti, che sembrano abissi? Ciò che fu in principio, il buon ritorno. -
L' idea che ci univa
Tre amici, tre sguardi sul mondo, un'idea che unisce tutti, la rivoluzione che più allunghi la mano, più si allontana. Sandro che sogna una fattoria in Aspromonte dove vive braccato. Tempo di lotte e disinganni dove l'idillio tra Paolo e Nunzia è un'eterna altalena che rimanda a un passo più in là il momento decisivo. L'amore a dismisura, le illusioni che aprono gli occhi, le lotte, le ferite, il tempo passato a curare le cicatrici. È un andirivieni della memoria. E poi il treno, le partenze senza ritorni, l'avventura, l'infanzia e i pugni sul muso, il gioco di Karba e Ria, le canzoni cantate a squarciagola, l'Aspromonte e i suoi nascondigli. Antonio che vuole diventare grande e salva Santo, il suo nemico giurato, quando le baracche bruciano. Caterina che tiene unita la famiglia con il suo carattere ribelle. Andrea il contadino, l'idea che non muore, emigrato in Germania per cambiare il futuro della sua famiglia. E infine il popolo di Africo che lotta per i suoi diritti. -
aMalavita
La storia di un'infanzia in Calabria. Al Sud del Sud, vista attraverso gli occhi di Totò che vive - tra ribellione interiore e spensieratezza - gli anni della prima infatuazione; delle prime amicizie e dei giochi di quartiere; passando dalle esperienze di gruppo e attraversando storie fra emarginazione e delinquenza, povertà e consapevolezza di una realtà difficile segnata da profonde ingiustizie ed eventi dolorosi e spregevoli. Un racconto che restituisce uno spaccato di vita di un passato che finisce per prendere la forma del presente e ci riporta all'oggi con una 'ndrangheta più che mai padrona delle sorti del territorio calabrese e non solo. -
Per una sanità partecipata
"Dopo oltre due anni dal mio """"Manuale per una riforma della sanità in Calabria"""", undici anni dall'entrata in """"Piano di rientro"""" della Calabria e la Pandemia da COVID 19 ho cercato di riflettere sulle risposte, se ci sono state, alle molte domande che mi ero posto con il """"Manuale"""" ed ai nuovi interrogativi che la SARS COV 2 ha posto al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale. Purtroppo siamo stati facili profeti quando abbiamo denunciato che una Sanità Territoriale """"desertificata"""" e la carenza si una """"rete Ospedaliera"""" efficiente, al di là dei singoli operatori sanitari che lavorano a mani nude, non sarebbe stata in grado di dare risposte ai nuovi bisogni di salute dei calabresi: è urgente una profonda """"riforma organizzativa ed etica"""" della sanità, anche alla luce di una sanità di prossimità che il """"Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza"""" delinea molto bene. Siamo pronti a cogliere, come Servizio Sanitario Regionale, questa opportunità che l'Europa ci dà? In undici anni il """"Piano di rientro"""" perché è fallito? L'integrazione sociosanitaria, senza trattino, è stata attuata in Calabria? Le diseguaglianze economiche e sociali danneggiano la salute? La tutela della salute è una opportunità o un macigno che pesa sulla fragile economia della nostra Regione? L'Edilizia Sanitaria è una vergogna per come è stata attuata o potrà essere un volano per l'economia calabrese? L'infermiere di famiglia avrà un ruolo fondamentale in una equipe multiprofessionale? La classe dirigente calabrese deve prendere atto che in Calabria sono scesi in campo nuovi protagonisti: donne e uomini entusiasmanti che contestano una sanità """"paternalistica"""" e pretendono, con i loro vissuti e le loro competenze, che venga attuata un'organizzazione della sanità """"a misura di persona"""" dove la """"partecipazione"""" è ricchezza non una zanzara fastidiosa.""""" -
La ragazza di Palmi
"L'amica Pina De Felice non manca mai di stupirci. Se la senectus è da taluni considerata come un'attesa, più o meno quieta, di una prossima fine, Pina è la dimostrazione di quanto, invece, tale senectus possa essere creativa e dare copiosi frutti pur autunnali. La senectus, l'aurea vecchiezza, Le offre spazi incredibili di una raccolta intimità nella quale la memoria, anche quella più personale, di fatti ed eventi della propria vita, spogliata di ogni elemento di caratterizzante individualità, diviene memoria non di un sol uomo o donna ben determinati nel loro concreto vivere e divenire in un preciso contesto geografico e storico ma la memoria d'ogni vivente che fruga, cerca e trova tra le pieghe del tempo i contorni essenziali dell'esistenza, di quella di Pina o di qualsiasi altra donna o uomo"""". (Dall'Introduzione di Stefano Iorfida). """"Nella """"Ragazza di Palmi"""", che arricchisce il novero delle opere di Pina De Felice confermando indiscutibilmente la sua già ben nota padronanza delle strutture compositive e dei mezzi espressivi, l'Autrice abbandona il ricorso alla densità icastica del verso a favore della dilatazione meditativa affidata alla narrazione in prosa, a """"racconti"""" che tuttavia trovano la propria unitarietà nella rievocazione di """"Pinuzza, la bambina nata sotto le bombe del '43"""". Ella sa bene, infatti, di dialogare col ricordo, seguendo un andamento bidirezionale che va, ovviamente, dal presente al passato, ma che segue anche la direzione opposta, sicché, se la Pina di oggi rievoca con piena consapevolezza quella di ieri, è pur vero che quest'ultima, annullando quasi la distanza temporale, indica alla Pina matura in quale misura e in qual maniera l'infanzia e le fasi più verdi della vita l'abbiano segnata contribuendo a fare di lei la donna che è oggi. Perché noi siamo anche il nostro vissuto"""". (Dalla Nota critica di Francesca Neri). """"Questi racconti possiamo leggerli come tanti capitoli di un breve romanzo. Storia di vita familiare dell'autrice, una sorta di autobiografia collocata in un periodo ben definito che con la scrittura evolve in un tempo indefinito. Urgente sembra il bisogno di recuperare frammenti di vita trascorsa pescando nella memoria, come per lasciare traccia non solo delle proprie radici familiari ma anche di quelle culturali e sociali. Nasce dalla memoria il desiderio, la decisione di ricostruire il suo mondo giovanile. Quindi rimette in campo come in un affresco, le persone e gli ambienti casalinghi e paesani. Racconti, dunque, pure antropologici. In essi si leggono ambientazioni e personaggi, nello specifico soprattutto palmesi. Sul filo dei ricordi la narrazione lascia spazio anche a variegati quadri di costume. I dialoghi nel dialetto di Palmi timbrano gli accadimenti in ogni loro espressione. La raccolta è un atto d'amore verso i luoghi, le persone e le cose, trattati con delicatezza, come a voler evitare che si possano equivocare rimpianti che l'autrice non ha, né vuole avere"""". (Dalla Prefazione di Franco Araniti)" -
Alienazione e libertà nel giovane Marx. Attualità di un problema filosofico
Mentre da un lato sembra non esserci alternativa al capitalismo liberista su scala globale, dall'altro problematiche sempre più complesse e di vasta portata come quelle a cui stiamo assistendo (la pandemia, il riscaldamento atmosferico, le ondate migratorie) rendono sempre più urgente un ripensamento del sistema produttivo. La lezione di Marx ritorna qui attuale in quanto ci permette di cogliere il principio di alienazione dietro a questa situazione: siamo consapevoli che il nostro stile di vita non è compatibile con le risorse del pianeta, ma allo stesso tempo non riusciamo a intravedere alcuna concreta via d'uscita. Le cose seguono il loro corso naturale senza alcuna interferenza da parte dei cittadini, processi in atto da secoli agiscono sotterraneamente senza una direzione o uno scopo ben precisi, crisi periodiche spezzano l'illusione di una qualsivoglia forma di progresso lineare. Di fronte all'evidenza dei fatti più recenti, un punto rimane da chiarire: in che misura può dirsi libera una società votata all'autodistruzione che preferisce sacrificare se stessa invece che correggere i propri distorti meccanismi?