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Non è giusto! Dilemmi morali e senso della giustizia nelle rappresentazioni degli adolescenti
Il volume affronta il tema dei sentimenti e delle rappresentazioni degli adolescenti in merito a questioni di giustizia, all'attribuzione di responsabilità nei confronti dell'ingiustizia e al suo grado di tollerabilità. L'obiettivo è quello di gettare luce sulla concezione ""popolare"""" della giustizia propria dei bambini e degli adolescenti, facendo riferimento ai più recenti orientamenti in ambito psicologico e sociologico, secondo i quali essi sono attori sociali che posseggono specifiche competenze nel formulare giudizi morali e nell'assumere decisioni etiche. In particolare, è nell'adolescenza che i concetti di giustizia e ingiustizia assumono una valenza operativa molto importante, perché è questo il periodo in cui i valori che vi sottostanno possono indurli a prendere impegni di natura civica. L'argomento è esaminato attraverso un'analisi degli studi teorici ed empirici in materia e con un'indagine ad hoc realizzata su un campione di adolescenti italiani; mediante interviste semi-strutturate e focus groups, essi sono stati sollecitati ad esprimersi e argomentare a proposito di numerose questioni, anche molto complesse, riguardanti la vita quotidiana e i suoi differenti ambiti, di natura sia privata sia pubblica."" -
Catastrofi climatiche e disastri sociali
Pascal Acot, esperto di fama mondiale di scienze climatiche e ambientali, approfondisce il tema del suo precedente libro, la ""Storia del clima"""", in un'ottica rivolta alle conseguenze sociali e politiche delle evoluzioni climatiche cui si sta assistendo negli ultimi anni. In queste lucide pagine, dunque, si pone alcune drammatiche domande. Nell'arco dei prossimi decenni, infatti, potrebbero farsi sempre più frequenti gli episodi climatici estremi uragani, canicola, inondazioni, siccità. Ma quanti di noi sanno che gli esperti dell'Onu e dell'Ocde (Organisation de coopération et de développement économiques) hanno già rinunciato all'idea di stabilizzare il clima mondiale? E che invitano gli Stati a prepararsi agli effetti del riscaldamento climatico, considerandolo ormai inevitabile? E ancora, possiamo dire che l'opinione pubblica è cosciente della criminale indifferenza delle """"élites"""" nei confronti delle catastrofi climatiche che colpiscono i paesi più deboli? Siamo in grado di valutare fino a che punto le catastrofi cosiddette """"naturali"""" siano innanzitutto dei disastri sociali? In ultimo, quanti di noi sanno che altre soluzioni all'apparenza miracolose, come le energie alternative, sono al momento illusorie, e che, in opposizione a un'economia mondiale contro natura, l'esigenza di rilocalizzare e demondializzare le attività agro-economiche sta diventando un'urgenza ecologica improrogabile ?"" -
Islam. Impariamo a conoscere il mondo mussulmano
"Ora che il mondo è ancora più lacerato da nuove incomprensioni e da inusitati risentimenti, diventa urgente fare qualcosa di utile. Una nuova frattura assai profonda si è creata tra il mondo occidentale, orgoglioso del suo preteso pragmatismo, e il mondo mussulmano che, finalmente risvegliato, ha il coraggio di rivelarsi. È solamente un contrasto di interessi? No, il problema è più ampio, molto più ampio"""". Queste parole sono state scritte da Roberto Rossellini nel 1976, poco prima della sua morte. Sono ormai quasi dieci anni che il maestro del neorealismo italiano ha abbandonato l'industria del cinema, per dedicarsi a un'impresa non meno ambiziosa: un progetto di film storici per la televisione, con l'intento di ripercorrere l'itinerario dell'uomo dalla preistoria fino alla conquista dello spazio. """"Islam"""" è il progetto per una serie televisiva dedicata al mondo e alla cultura mussulmani che non ha mai visto la luce. Settanta cartelle che appaiono oggi drammaticamente attuali. Rossellini sembra intuire il pericolo di uno scontro di civiltà e teorizza la necessità di una conoscenza delle ricchissime radici della cultura araba e del loro profondo rapporto con la cultura dell'Occidente. Un ragionamento che rivela non solo l'erudizione e l'attitudine alla ricerca del maestro, ma anche l'incredibile capacità di intuizione del suo genio: """"Potrà succedere qualunque cosa. Ma per odiarci bene o per distruggerci bene, oppure per sopportarci bene o per collaborare bene, dovremo comunque conoscerci bene""""." -
Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne
Tra le pianure piemontesi e lombarde, riccamente irrigate, e le terre basse distese attorno al Delta del Po, gigantesche trasformazioni territoriali e sociali costruiscono fra Otto e Novecento, nelle pieghe della democrazia zoppa dell'Italia liberale, lo scenario di una storia che non ha paragoni nel contesto europeo. Prende forma il complesso ""mondo dei braccianti"""": combattivi protagonisti popolano le campagne padane, innervate da una rete associativa sempre più fitta. Antichi orizzonti mentali e nuove culture, etiche e solidarietà si intrecciano con le speranze, l'azione e i miti di un movimento socialista che ha qui, prima e più che nei centri industriali e urbani, la sua forza e il suo """"laboratorio"""". La vicenda della Valle del Po e dei suoi braccianti attraversa momenti essenziali della storia generale del paese, spesso confondendosi con essa: le grandi opere di bonifica che contribuirono alla nascita stessa del bracciantato, l'irruzione cruenta dello squadrismo agrario e del regime fascista, fino alla """"guerra civile"""" del 1943-45; la costante conflittualità sociale che ne permea la vita, dai moti de """"La boje!"""" fino agli eccidi di quel """"triangolo della morte"""", il cui senso, suggerisce l'autore, forse risiede nell'onda lunga di radicatissimi odi sociali e politici. Di questo mondo che, accerchiato, è scomparso in modo rapido quanto tumultuoso, Guido Crainz ricostruisce i tratti cruciali, riportando alla memoria i valori e i dolori condivisi dall'universo rurale padano."" -
Max Weber. Un'idea di Occidente
I saggi raccolti in questo volume - frutto della riflessione acuta e rigorosa che il più grande studioso italiano di Weber ha condotto nel corso di venticinque anni - mettono a fuoco tutti i temi centrali della complessa opera weberiana. Un primo nodo di questioni riguarda la teoria del metodo delle scienze storico-sociali, considerata nel contesto del dibattito epistemologico tedesco tra Otto e Novecento, che ebbe per protagonisti pensatori quali Dilthey, Husserl e Rickert. Un secondo fuoco tematico affronta la grande questione della ""sociologia della religione"""", studiata nei suoi rapporti con la teoria weberiana della razionalità e della razionalizzazione, volta a cogliere la specificità dello sviluppo dell'Occidente rispetto alle civiltà dell'Oriente e alle loro forme di religiosità. Un terzo blocco ha per oggetto i rapporti tra politica, diritto ed economia, così come emergono dall'analisi che Weber ne ha offerto soprattutto in """"Economia e società"""". Il libro, infine, prende in esame gli aspetti essenziali della recezione di Weber nella cultura italiana, con particolare riguardo alla sua presenza nel dibattito sociologico e nella discussione filosofica della seconda metà del Novecento. Pur nella pluralità dei temi affrontati, il volume offre una presentazione organica e aggiornata dell'opera di Weber, ed è uno strumento per la comprensione dei suoi contributi alle scienze sociali contemporanee."" -
I segretari comunali. Una storia dell'Italia contemporanea
Come scriveva Augusto Monti nel 1922 su ""La Rivoluzione liberale"""" di Piero Gobetti: """"L'Italia non aveva, quando nacque, quella che si chiama l'attrezzatura dello stato moderno: la burocrazia gliel'ha data, la burocrazia è l'attrezzatura moderna dell'Italia, potenza europea. L'Italia non aveva, e neanche ha, una classe dirigente: la burocrazia ha dovuto, purtroppo, fare lei da classe dirigente, ed il prefetto e il segretario comunale hanno di fatto governato l'Italia"""". Eppure, le vicende dei segretari comunali e provinciali non hanno sinora sollevato particolare interesse tra gli studiosi: accenni, quando ve ne sono, sono perlopiù confinati alle note introduttive delle analisi sull'ordinamento giuridico. Si tratta, nel migliore dei casi, di storia giuridica, limitata all'analisi delle norme e che non si riferisce all'attività concreta ed alle funzioni effettivamente esercitate dai segretari. La scelta di ricostruire una storia della categoria dall'Unità ad oggi colma quindi una significativa lacuna nella storia delle professioni e delle èlites dell'Italia, delineando il ruolo di alcuni tra i protagonisti del processo di nazionalizzazione."" -
La spesa intelligente. Il consumo biologico e solidale
Consumi di prodotti biologici, equi e solidali, forme di boicottaggio e partecipazione a campagne di mobilitazione sociale: è ormai chiaro che si tratta di tendenze in crescita, anche se ancora di nicchia. In questo volume sono presentati e analizzati i risultati della prima ricerca in Italia che si propone di verificare attraverso un campione statisticamente rappresentativo l'incidenza sulla popolazione nazionale delle pratiche del cosiddetto consumo responsabile. Si tratta dell'onda lunga del generale clima di incertezza e insicurezza retoricamente espresso nei discorsi, nei simboli e nelle azioni collettive esplose dopo il crollo delle torri gemelle nel settembre 2001 oppure è il segnale di un cambiamento profondo dei legami sociali? La reazione ai comportamenti fortemente individualizzati di una società, in cui le istituzioni tradizionali quali famiglia, scuola, chiesa non forniscono più orientamento per l'agire dei singoli? Si tratta di un interrogativo decisivo, poiché nel primo caso il fenomeno è contingente e probabilmente di interesse quasi esclusivo dei ricercatori di mercato; se invece esso è il riflesso di un cambiamento del tessuto sociale, ha delle implicazioni complesse sulla struttura del sistema capitalistico, sul ruolo dei consumatori e sul loro status di cittadini, sui modelli di globalizzazione e di interdipendenza degli attori sociali. -
Miti dell'individualismo moderno. Faust, don Chisciotte, don Giovanni, Robinson Crusoe
Quella che Watt, un critico della letteratura, racconta in queste pagine è la storia di un pezzo essenziale dell'immaginario collettivo comune. A cavallo tra il Cinquecento e il Settecento, l'Europa assiste infatti alla nascita di quattro miti fondativi della sua cultura moderna. Le versioni originali di tre di essi - Faust (1587), don Chisciotte (1605) e don Giovanni (1620 ca.) presentavano intrecci dagli esiti tutt'altro che rassicuranti: Faust e don Giovanni finivano all'inferno e don Chisciotte era oggetto continuo di scherno e derisione. Il loro destino ultimo rifletteva in sostanza l'anti-individualismo del loro tempo. Ma ecco che un secolo dopo Daniel Defoe dà vita a Robinson Crusoe, personaggio che per la prima volta rivela una più positiva considerazione dell'individuo, divenendo simbolo di comportamenti sociali, economici e religiosi del tutto nuovi. Qualche decennio ancora, e all'inizio dell'Ottocento, l'interpretazione di queste quattro figure centrali dell'immaginario occidentale muta radicalmente: il Romanticismo le ricrea come personalità eroiche, oggetto di ammirazione. Da allora in avanti, i quattro personaggi incarneranno le problematiche tipiche dell'individualismo moderno: la solitudine, il narcisismo, e le rivendicazioni dell'Io contro le pressioni della società. In ultimo, la rielaborazione dei quattro miti a opera di grandi geni quali Rousseau, Goethe, Byron, Dostoevskij, li connota definitivamente come miti laici per antonomasia. -
L' ombra della guerra. Il 1945, l'Italia
Qual era la realtà, quali erano gli immaginari dell'Italia del 1945? Quale paese usciva da vent'anni di fascismo, da una guerra devastante, da una terribile occupazione nazista e da una Resistenza che è stata anche guerra civile? In questo volume Guido Crainz affronta i nodi principali del passaggio cruciale dal regime fascista all'Italia democratica. Letteratura e giornalismo d'epoca, memorie e documenti d'archivio testimoniano quanto profondo sia il segno che la guerra lascia nel paese, in un confrontarsi e alternarsi di speranze e paure, fra desiderio di trasformazione e bisogno di normalità. Ci riconsegnano l'inizio di un esame di coscienza collettivo che si interromperà troppo presto. Ci ripropongono, infine, le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della ""democrazia dei partiti"""", con le sue contraddizioni e i suoi limiti. In questo quadro, anche le violenze successive al 25 aprile trovano una collocazione storica: contribuiscono infatti a """"rivelare"""" i drammi vissuti da milioni di donne e di uomini negli anni precedenti e rimandano a una storia di più lungo periodo. Si intrecciano alla volontà di cancellare il passato per aprirsi a un difficile futuro. E soprattutto mostrano quanto ancora fosse lunga l'ombra della guerra, capace di alterare i più elementari codici di comportamento e ridisegnare un'antropologia della violenza e dell'illegalità che tuttora ci lascia interdetti e ci fa pensare a un'Italia lontanissima."" -
Scritti sull'arte 1934-1969
La pubblicazione degli scritti di Mark Rothko - uno dei più grandi artisti del XX secolo -, inediti fino a pochissimi anni fa, ha rappresentato un vero e proprio evento nel mondo dell'arte contemporanea. Il volume si presenta come un'insostituibile guida all'opera di Rothko, seguendone l'itinerario artistico dal debutto, nel 1934, fino al 1969, un anno prima della morte. Si tratta di documenti di straordinario interesse: dalle lettere ai suoi amici pittori alle memorie del viaggio in Europa - in particolare a Paestum, dove Rothko scopre di «aver sempre dipinto templi greci senza saperlo» -, dai quaderni di note sul surrealismo, su Picasso o Miró, alle amare confessioni sul mondo dei mercanti e dei critici d'arte. Emergono così le ambizioni e lo spessore teorico di una personalità artistica che ha rivoluzionato la pittura del Novecento. -
Il libro dei sogni
Dalla formazione sui classici del marxismo e del liberismo, alle responsabilità di coordinatore della programmazione economica del centro-sinistra, al difficile ruolo di ministro dell'Ambiente nel momento di maggiore vitalità delle lotte ambientaliste, la vita di Giorgio Ruffolo è un racconto di scommesse fatte e non sempre vinte. Si trova ad agire da protagonista in momenti di svolta radicale per le sorti della repubblica, a volte nell'ombra, da tecnico, a volte sotto i riflettori da ministro o eurodeputato. Il racconto si snoda attraverso tappe che vanno dalla sua formazione, durante la seconda guerra mondiale - le letture, gli incontri, un antifascismo sempre più convinto che matura attraverso Marx e Salvemini -, ai primi incarichi pubblici, nell'Ufficio studi della Bnl, fino alla nomina a ministro nel 1987 e poi all'elezione a parlamentare europeo. La descrizione dell'ambiente, le biografie dei primi burocrati della repubblica si alternano al racconto di un'Italia che cambia, soprattutto nei costumi. La trama si arricchisce di considerazioni e documenti che consentono di toccare con mano periodi estremamente complessi della storia d'Italia: la pionieristica fase della programmazione, osteggiata dai grandi partiti di massa e dalle manovre dei grandi ""monopoli"""" italiani; la morte di Mattei, ricordato attraverso il lavoro comune, i viaggi, il problema del petrolio italiano e il ruolo giocato dai paesi arabi e dai servizi segreti francesi nella sua tragica fine."" -
Le mille e una notte. Con DVD
"Le Mille e una notte"""" cominciano a Parigi, nel 1704 a partire da Monsieur Antoine Galland, l'orientalista che per primo le traduce e le tradisce, le trascrive e le riscrive. E da questo inizio parte uno dei più tortuosi e tormentati capitoli della storia dell'edizione, il cui punto cruciale diventa la caccia alle fonti arabe delle Notti. C'è un solo, corposo blocco delle Mille storie su cui la mano sublime e truffaldina di Galland non ha potuto sovrapporre la sua impronta. Un manoscritto arabo in tre volumi, effettivamente proveniente dalla Siria, di qualche secolo più antico, che si trova ora depositato presso la Bibliothèque Nationale di Parigi. L'unico modo di risalire a prima di Galland era lavorare su quel manoscritto, cercarne i riscontri nell'ambito della sua stessa famiglia e in quelle limitrofe, senza i veli dell'Occidente e del suo """"orientalismo"""". A questa impresa si è dedicato Muhsin Mahdi e questa edizione ne riporta la traduzione. Il volume è accompagnato da un DVD in cui Vincenzo Cerami legge le storie sulle musiche di Aidan Zammit all'Auditorium Parco della musica di Roma. """"Ogni immagine che compare nelle Mille e una notte - scrive lo stesso Cerami nell'introduzione ne chiama a raccolta tante altre, in un gioco di metafore, di specchi, di rimbalzi, di inganni, di allusioni. Il destino, che di quest'opera è protagonista assoluto, crea gli incroci più improbabili, incongrui, quasi sempre inattesi""""." -
La tempesta. Tradotta e messa in scena. Con DVD
Nella stagione 1977-78 il Piccolo Teatro di Milano allestisce ""La Tempesta"""" di Shakespeare. La regia è di Giorgio Strehler, che commissiona appositamente una nuova traduzione dell'opera ad Agostino Lombardo. Il grande studioso si mette al lavoro, ma quando il testo arriva nelle mani del regista, si accumulano sulle pagine chiose, varianti, proposte di modifica. Ed ecco che entrambi si esaltano in un corpo a corpo sulla traduzione teatrale di quel testo, che li vede interloquire intensamente, alla ricerca delle soluzioni più efficaci. Alla fine, Lombardo mette a punto una traduzione profondamente rinnovata, tanto da apparire come un altro testo, rispetto a quello iniziale. Intanto, Strehler crea una macchina scenica strepitosa, inventa una conduzione degli attori magistrale. La messa in scena segna una pietra miliare nella storia del teatro italiano. Tanto che la Rai decide di riprenderla integralmente e di mandarla in onda nel dicembre del 1981. Dopo trent'anni, a distanza di dieci anni dalla morte di Strehler e di due da quella di Lombardo, il carteggio fra il professore e il regista esce da un cassetto, insieme con i manoscritti delle due traduzioni di Lombardo: quella originaria e quella successiva alla lunga discussione con Strehler. Un materiale che consente di ricostruire il loro lavoro sulla """"Tempesta"""", dal testo alla scena. Il DVD allegato al volume, riproduce la registrazione integrale dell'opera trasmessa dalla Rai."" -
Storia delle olive. Vita e tradizioni del frutto più nobile
"Per molti, un'oliva non è altro che una pallina senza importanza in fondo a un Martini"""", sostiene ironicamente l'autore di questo libro. In realtà, le olive hanno permeato la storia e la cultura di molte civiltà, dall'antichità fino ai giorni nostri. E Mort Rosenblum, mosso da insopprimibile passione per uno dei frutti più nobili e amati e per il suo prezioso nettare, ne segue le tracce in un itinerario di scoperta nei paesi del bacino mediterraneo. Tutto parte da Wild Olives, la sua fattoria in Provenza. Dopo averla acquistata nel 1986, in uno stato di completo abbandono, scopre duecento piante di ulivo piuttosto malridotte e, con l'aiuto dei vicini, dotati di un sapere risalente a Plinio, riesce a riportarle in vita. Da allora in poi, le olive sono diventate una vera e propria ossessione per lui, che ha iniziato a investigare il loro universo: la coltivazione e il commercio; l'uso di olio e olive in cucina, le ricette più sfiziose, la cosmesi. E i luoghi e le persone incontrate non fanno che stuzzicare la curiosità del giornalista Rosenblum, il quale ne trae altrettante suggestioni per racconti, aneddoti e impagabili ritratti degli esponenti del cosiddetto """"popolo delle olive"""". Un mondo di appassionati, che per lavoro, per puro piacere o per entrambi hanno fatto della raccolta delle olive e della degustazione dell'olio una ragione di incontro e di scambio, umano e culturale." -
Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale. Nuova ediz.
La civiltà occidentale attribuisce alla guerra il potere di generare le forme della politica, i valori della società, la materia dell'arte, di decidere la storia individuale e collettiva. Lo studio delle narrazioni belliche insegna che quest'idea deriva dal paradigma culturale in cui si coniugano guerra e visione. In conformità all'archetipo eroico, che prescriveva al guerriero di distinguersi entro la mischia in un duello a singolar tenzone, poi eternato dal canto del poeta, l'Occidente per millenni pensa la battaglia come evento fatidico, momento della verità in cui le controversie si decidono irrevocabilmente, gli individui mostrano il proprio valore, le identità dei contendenti si definiscono reciprocamente e, soprattutto, la vicenda umana trova il proprio senso entrando a far parte di un racconto memorabile. A questo modo, la visibilità fornisce alla guerra sia il criterio della sua rappresentazione, sia quello della sua motivazione, conduzione e legittimazione. Finalista al Premio Viareggio nel 2003, il libro si arricchisce di una postfazione in cui Scurati riflette sulla trasvalutazione delle rappresentazioni occidentali della guerra dopo l'11 settembre. -
Italia senza nazione?
Spiegare l'Italia contemporanea e le sue dinamiche politiche agli stranieri è cosa assai ardua; ecco perché spesso i commentatori esteri gettano la spugna e imboccano la scorciatoia della derisione, additando questo o quel fenomeno politico al pubblico ludibrio. Il bisogno di capire, del resto, è la ragione per cui uno dei pochi studiosi che ha provato a raccontare l'Italia ""fuori dall'Italia"""" è riuscito a suscitare grande interesse. Pubblicato in Francia nel febbraio 2007, per introdurre il pubblico transalpino ai misteri della nostra vita politica, questo libro, nella sua nuova edizione italiana, si propone di compiere una sorta di viaggio attraverso le contraddizioni e le specificità del Bel paese, viaggio condotto appunto lungo la via maestra della """"geopolitica dell'identità nazionale"""". Un'identità i cui contorni non si sono mai profilati con nettezza perché gli italiani - intesi come abitanti della penisola - sono stati esclusi dall'avventura nazionale; perché lo Stato italiano è nato più da un incrocio di circostanze internazionali che da un progetto politico; perché mai è stato chiaramente individuato un """"interesse nazionale"""" verso cui convogliare passioni, fantasie e aspirazioni delle masse. Questo libro non è dunque soltanto una storia, ma una ricerca delle infinite connessioni tra tutte le forze in gioco nel processo lungo, accidentato e, secondo l'autore, mai davvero giunto a compimento, di costruzione della nazione italiana."" -
Ai confini della democrazia. Opportunità e rischi dell'universalismo democratico
Democrazia è insieme il nome di una forma di governo e di un ideale politico e morale. Questa doppia natura dà alla parola un significato complesso, con la conseguenza che alla democrazia chiediamo a volte troppo e a volte troppo poco. Le chiediamo troppo quando confondiamo il suo ethos universalistico con un progetto politico di espansione. Le chiediamo troppo poco quando la identifichiamo con l'appartenenza etnica, mortificandone il significato inclusivo ed egualitario. Nel primo caso, estendiamo la democrazia oltre i confini territoriali dello Stato per farne un progetto di governo globale o di democratizzazione forzata. Nel secondo caso, rischiamo di trasformarla in un governo di privilegiati che accetta di avere al suo interno residenti, che tuttavia non hanno gli stessi diritti dei cittadini. La democrazia ha una difficile relazione con i confini, ideologici o territoriali, e tale difficoltà è all'origine della sua schizofrenia. Le contraddizioni della nozione di democrazia sono alla base di questo saggio di una delle maggiori teoriche della politica contemporanee, che si interroga sui dilemmi di uno Stato democratico nell'era della globalizzazione. L'universalismo dei valori democratici autorizza a legittimare una democrazia cosmopolita? L'esigenza di autonomia politica che la democrazia contiene autorizza i paesi democratici a farsi missionari di democrazia? L'universalismo democratico può accettare di non prevedere politiche di inclusione rivolte agli immigrati? -
Conversazioni con Rothko
A partire dal 1950, Rothko cominciò a contrassegnare le sue opere solo con un numero, smettendo, al contempo, di rilasciare dichiarazioni. Ma questo silenzio fu solo pubblico. In quegli stessi anni Alfred Jensen (1903-1981), uno dei pittori più eclettici ed esuberanti nella New York degli anni cinquanta e sessanta, frequenta regolarmente il suo atelier e prende l'abitudine di trascrivere segretamente le loro conversazioni. Scomparse per oltre un cinquantennio nel buio degli archivi, vengono pubblicate oggi per la prima volta. Si tratta di un documento d'eccezione, in cui Rothko dialoga liberamente come poteva fare solo con un altro artista. Il suo sguardo lucido e personale si posa tanto sui protagonisti del suo ambito artistico che sulla storia dell'arte: la pittura greca, Monet, Cézanne, Picasso, Mondrian, Matisse. Mai conciliante, Rothko non esita a prendere partito e persino ad alzare la voce. Una voce che la scrittura tersa e vibrante di Jensen ci restituisce, assieme alle passioni dell'uomo e dell'artista. -
D'Annunzio a Little Italy. Le avventure del Vate nel mondo dell'emigrazione
Il ruolo di D'Annunzio nella storia culturale tra Otto e Novecento si deve in primo luogo alla sua capacità di incidere ben al di là dell'ambito letterario. Da modello ""ante litteram"""" dell'""""immaginazione al potere"""" a maestro indiscusso dello stile di vita dandy, è noto che la popolarità del Vate è riuscita a sconfinare dall'agone artistico in quello politico ed estetico. Quel che molto meno si sa è che è diventato modello talvolta inconsapevole di un'intera generazione di italiani trapiantata tra il Nord e il Sud America, alla disperata ricerca di modelli positivi di italianità da propagandare in contesti tendenzialmente ostili e razzisti. Luca Scarlini ci offre un repertorio di aneddoti e curiosità che testimoniano una bizzarra fortuna di D'Annunzio presso il mondo dell'emigrazione, a partire dalla vicenda della sua stessa famiglia, anch'essa trasmigrata a New York in cerca di miglior fortuna. Dalle tracce evidenti della sua oratoria nella pubblicistica di sinistra, basti pensare al sindacalista rivoluzionario Carlo Tresca, al calco dei tanti suoi motti di argomento culinario, divenuti una leggenda nella galassia in espansione dei ristoranti italiani. Il Vate come personaggio clamoroso, divenuto vero e proprio maestro di stile."" -
L' altalena della concertazione. Patti e accordi italiani in prospettiva europea
La concertazione è il nome-simbolo dei grandi accordi siglati tra i governi e le parti sociali sulle questioni di interesse generale, come quelle relative all'occupazione e al mercato del lavoro. Nei decenni passati, essa è stata realizzata con successo in Italia e in molti paesi europei, ma è stata anche motivo di dispute mai sopite. Dopo la battuta d'arresto negli anni del governo Berlusconi, la pratica della concertazione è ritornata di recente alla ribalta con il Protocollo sottoscritto con i sindacati dal governo Prodi nel luglio 2007. In questa ricognizione, Carrieri mostra quanto l'ultimo Protocollo costituisca il laboratorio di un nuovo profilo della concertazione, che fa seguito ai due cicli ""classici"""" degli anni settanta e novanta. L'attuale concertazione non si limita alla definizione di politiche restrittive o alla regolazione della dinamica salariale, ma interviene in modo attivo e propositivo su aspetti cruciali del futuro welfare, al fine di renderlo più coerente con i cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro e con la richiesta di stabilità dei lavoratori precari. A dispetto della tentazione di affidarsi al mercato o alle decisioni unilaterali, il metodo della concertazione conserva importanti potenzialità e mantiene una maggiore capacità di generare scelte più eque e promuovere la coesione sociale.""