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La rivolta della cooperazione. Sperimentazioni sociali e autonomia possibile
Di quale bagaglio di antidoti analitici è necessario dotarsi per rendere materiale una rivolta della cooperazione capace di introdurre innovative forme del vivere in comune e di distribuzione della ricchezza sociale prodotta, contro il capitalismo biopolitico? Gli autori e le autrici i cui interventi si trovano raccolti in questo volume interrogano le esperienze di welfare dal basso che operano sui territori, rispondendo a istanze di solidarietà e mutualismo. Per ricominciare a concepire un individuo integrale e un mondo desiderabile è necessario coniugare autonomia individuale e collettiva, sostenibilità ambientale, modelli autogovernati di produzione ed equità distributiva, attraverso il reddito di base. Il Welfare del Comune (Commonfare) allude alla costruzione di questa nuova organizzazione socio-economica e relazionale, in grado di promuovere l'autodeterminazione degli esseri umani. -
2081
Siamo nell'A.D. 2081. Gemma è un'ex docente, punita per reato di istigazione al libero pensiero. Jack è un docente, condannato al confino per il medesimo reato: ""Non c'era bisogno che qualcuno avesse diffamato Jack. Di male doveva averne fatto tanto. E glielo snocciolarono, una mattina. Lo prelevarono in classe. Aveva subito iniziato a fare lezione, meglio: una fu-ex-lezione"""". ...""""Condanna: Esilio. Durata: A tempo indeterminato. Luogo: Lampedusa"""". Due dunque i protagonisti-narratori, separati forse da un'Invalicabile Frontiera. Sbalzata nel regno dei morti, Gemma incontrerà misteriosi personaggi e una scuola paradossalmente viva, mentre Jack, nell'aldiquà, cercherà vie di fuga e di resistenza individuale e collettiva. Sullo sfondo, ma forse protagonista, il feroce sistema impazza e l'irrilevanza dell'umano è divenuta oscena normalità. La soluzione a questa paralisi sta in un tenace ascolto reciproco, che ricollega Gemma a Jack e i vivi ai morti. Così la resistenza si riapre e si ripopola. Il luminosissimo finale segna il riscatto dell'umanità. E anche nell'educazione avviene un trascinamento altrove, un'apertura al nuovo, all'incredibile, all'inaudito..."" -
Vecchi libri e nuove storie. Introduzione agli studi sulla cultura del libro e della stampa
Gli studi sulla cultura del libro e della stampa sono una specializzazione accademica in rapida crescita. Affascinanti, rigorosi e vitali, affondano le radici in tre grandi discipline scientifiche - storia, letteratura e bibliografia - che studiano il libro rispettivamente come veicolo di cultura, testo letterario e manufatto. Vecchi libri e nuove storie ci guida in questo territorio ricco ma a volte insidioso, mostrando come da differenti approcci disciplinari a quella che può sembrare ""la stessa cosa"""" possano sorgere domande contrastanti e risposte contraddittorie. Più che ripercorrere le tappe e i momenti cruciali della storia della cultura del libro, o i dibattiti teorici che sono sorti via via, in questo volume Leslie Howsam propone una bibliografia ragionata per orientarsi nel settore, definendone i confini disciplinari e le tensioni interdisciplinari."" -
A morte Venezia e altri saggi sul cinema
Il volume raccoglie ventuno saggi scritti nell'arco degli ultimi quindici anni e usciti in rivista oppure in volumi collettanei, rivisti, modificati, aggiornati, in alcuni casi tradotti dall'autore. In larga prevalenza si tratta di saggi sul cinema tedesco e sull'autorenkino che si articolano intorno a tre assi principali. Il primo è il rapporto fra cinema e letteratura, con saggi su trasposizioni da opere di Hoffmann, Kleist, Fontane, Kafka, Th. Mann, Schnitzler realizzate da registi del calibro di Orson Welles, Luchino Visconti, Rainer Werner Fassbinder e altri non meno importanti. La seconda parte si concentra sul rapporto privilegiato fra cinema e storia in area tedesca con alcuni case ""studies"""" per esempio su cinema e guerra, cinema e terrorismo con l'analisi di pellicole di registi come Alexander Kluge e Michael Haneke. La terza parte, infine, riguarda i rapporti fra Germania e Italia, cinque saggi che cercano dai più diversi punti di vista di illuminare questa talora controversa relazione."" -
Emil Cioran, itinerari di una vita. L'Apocalisse secondo Cioran (ultima intervista filmata)
Fino alla caduta di Nicolae Ceausescu (1989), la figura di Emil Cioran è fortemente osteggiata nella Repubblica Socialista di Romania e le sue opere messe al bando dal circuito editoriale di Stato. L'autore transilvano, infatti, affermatosi a Parigi quale ""uno dei migliori scrittori di lingua francese"""", è considerato un traditore della patria e un pensatore sospetto, per le posizioni critiche espresse dall'esilio parigino verso la nazione che gli ha dato i natali. Merito del presente volume è quello di aver restituito Cioran ai romeni e di aver fatto conoscere, dopo anni di silenzio e marginalità, le alterne vicende biografiche e l'appassionato cammino di pensiero di uno dei maggiori intellettuali del Ventesimo secolo. All'accurata ricostruzione di Gabriel Liiceanu, ricca di citazioni e di immagini, seguono la trascrizione dell'ultima intervista filmata, concessa dal """"Privatdenker"""" franco-romeno, e il tenero ricordo di Simone Boué, sua fedele compagna di vita. Ne viene fuori un ritratto rigoroso e imparziale, imprescindibile strumento per inquadrare e comprendere la complessa personalità di Cioran e la sua traiettoria meditativa, delineatesi negli anni, con penetrante lucidità, dai vicoli di Rasinari sino ai tetti del Quartiere Latino."" -
La lingua dei segni nella Vergine delle rocce. Un'ipotesi sulla firma di Leonardo
Nel 1482 Leonardo giunse a Milano per lavorare alla corte di Ludovico il Moro e nel corso dei primi anni soggiornò nella parrocchia di San Vincenzo in Prato, ospite della famiglia De Predis. Tra i sette fratelli De Predis c'era anche Cristoforo, eccellente miniaturista, che, nato sordo, si esprimeva per mezzo di ""certi segni"""". In questo saggio la storica dell'arte Maria Pirulli torna su questo singolare rapporto e sull'influenza che la lingua dei segni ha avuto sull'opera leonardesca, con particolare riferimento a uno dei più celebri dipinti dell'artista: la """"Vergine delle rocce"""". Cosa si nasconde dietro la gestualità delle figure presenti nella scena raffigurata da Leonardo? Maria Pirulli ricostruisce questo straordinario e insospettabile dialogo tra arte e linguaggio."" -
Artisti criminali. Una questione della teoria giuridica e dello stato della prima età moderna
Questo libro affronta il controverso tema del ""delitto d'artista"""" inteso come eccezione rispetto al diritto, analizzando la relazione tra arte e potere. Bredekamp offre alcuni esempi di artisti del Cinquecento e del Seicento con la fedina sporca, e del loro rapporto con regnanti e pontefici: Veit Stoß e Massimiliano I, Michelangelo e i papi Giulio II e Clemente VII, Bernini e Urbano VIII. Un geniale saggio storico sullo status di artista e sulla forza di quelle opere figurative capaci di sfidare il potere politico."" -
Utopia del software libero. Dal «bricolage» informatico alla reinvenzione sociale
Nato negli anni '80 dalla rivolta degli hacker contro la privatizzazione del codice informatico, il movimento del Software Libero, non sembrava destinato a rinnovare l'immaginario politico. I suoi valori e le sue pratiche si sono tuttavia estesi ad altri campi, elaborando gradualmente una vera e propria ""utopia concreta"""". Eppure il Software Libero solleva anche molti interrogativi per le sue relazioni con l'economia di Internet, per l'entusiasmo tecnofilo o per le ambiguità politiche. Sébastien Broca li evidenzia, raccontando una storia in cui gli hacker ispirano il pensiero critico e gli imprenditori open source si confrontano con i sostenitori dei beni comuni. Sébastien Broca è sociologo e docente di Scienze dell'informazione e della comunicazione all'Università Paris 8."" -
Il burocrate e il povero. Amministrare la miseria
Gli sportelli dell'amministrazione pubblica sono luoghi che solitamente ispirano descrizioni negative della burocrazia, a causa delle code, della routine e della spersonalizzazione. Nel caso francese, la relazione diretta con l'amministrazione è stata, sin dalla fine degli anni Novanta, al centro di riforme e di tentativi di modernizzazione. Sono macchine burocratiche anonime o la sede di rapporti di servizio neutrali? ""Il burocrate e il povero"""" descrive l'esperienza del rapporto con l'amministrazione dello Stato. L'attenzione è rivolta agli incontri faccia a faccia fra impiegati e cittadini, mettendo in evidenza la complessa relazione fra i funzionari del welfare - stretti fra il loro ruolo istituzionale e i loro sentimenti - e i cittadini più poveri, mentre tentano di ottenere il massimo dalle loro richieste. """"Il burocrate e il povero"""" descrive queste interazioni nella prospettiva delle strutture sociali, delle relazioni di classe, delle appartenenze di genere e di quelle categorizzate come razziali."" -
Non si fucila la domenica
Un pamphlet corrosivo e provocatorio di un autore che racconta il suo arresto, il processo e la successiva condanna per collaborazionismo. Con questo testo, pubblicato per la prima volta nel 1953, Rebatet ripercorre il periodo tra la sua resa ai partigiani francesi, l'8 maggio 1945, fino al 9 aprile 1947, giorno in cui venne graziato. Il volume costituisce una testimonianza storica dello spirito che animò gli intellettuali fascisti durante il periodo dell'occupazione tedesca della Francia. -
La legge della civiltà e della decadenza. Saggio sulla grandezza e il declino
Edizione italiana di un classico della storiografia americana. Un trattato di morfologia della storia scritto un quarto di secolo prima del ""Tramonto dell'Occidente"""" di Spengler, da cui si distingue anche per un atteggiamento più distaccato, a opera di uno scienziato della storia consapevole di far parte di una famiglia che la storia non l'ha solamente studiata, ma l'ha anche fatta. Introduzione di Ettore Adalberto Albertoni."" -
La magia del surrealismo
«Da un punto di vista surrealista, la poesia non può essere intesa altrimenti che come un'esperienza personale, individuale, che ha luogo su un livello magico, che tocca l'essenza dell'esistenza di ogni vita. [...] Se diciamo che la poesia o un dipinto [...] ha in sé la poesia, significa che ci offre l'esperienza poetica inculcatavi dall'inconscio di un poeta o di un pittore. In realtà, [i testi creativi] sono semplicemente traslocatori, più o meno efficaci, di esperienze magiche registrate dal pittore o dal poeta capace, in circostanze favorevoli, di trasferire queste esperienze in senso analogico nell'eventuale lettore» (Milan Nápravnfk, ""Le fonti della poesia"""", 1991)"" -
Nostra nemica civiltà. Frammenti di resistenza anarchica alla civilizzazione
Per metterci nelle condizioni di evitare l'incombente disastro ambientale e sociale, non basta riformare un mondo strutturalmente votato all'autodistruzione. Occorre attuare una svolta radicale che, in aperto contrasto con tutto ciò che diamo per scontato (dalla cultura alla scienza, dalla tecnologia alla medicina), rovesci il paradigma millenario della domesticazione portato dalla civiltà e ci rimetta in una relazione diretta, egualitaria, armoniosa con la Terra. John Zerzan e Enrico Manicardi, anarchici primitivisti e anti-civilizzazione, qui eccezionalmente riuniti in un'opera dall'ampio respiro intellettuale e rivolta a tutti, la pensano così. Questo libro, che è una raccolta di loro saggi, articoli e interviste, un preziosissimo compendio di analisi altrimenti introvabili, affronta i temi attualmente più scottanti: il dramma eco-sociale in atto e la questione delle sue cause, l'invasione tecnologica e la virata verso l'era dell'autismo, l'inganno della sostenibilità e la sua critica (alla sinistra e al movimento ""alternativo"""" in genere), il distanziamento indotto dalla cultura simbolica, il postmodernismo, gli attacchi del potere sanitario all'individuo e la scientocrazia prossima ventura. Che ci piaccia o no, la civiltà definisce e ridefinisce ogni interazione umana con l'ambiente e con gli altri: la sterilizza, la estirpa dal suo naturale contesto e poi la riproduce nella forma surrogata del gadget o del servizio, facendoci credere che nel cambio ci abbiamo guadagnato. Ma c'è un prezzo. Un prezzo enorme di cui nessuno parla e che tuttavia cresce giorno dopo giorno immiserendo la nostra vita: si chiama senso di vuoto, isolamento, sofferenza esistenziale, cinismo, morte della natura. Non vi è alcuna propensione catastrofista nel prendere atto della preoccupante situazione in essere, né altra attitudine pessimistica o profezia di sventura; solo onesta consapevolezza critica ricca di generosa tensione liberatoria. Cominciare a riflettere su come siamo arrivati fino a questo punto è fondamentale. Prima che sia troppo tardi! Introduzione di Michele Vignodelli."" -
Twin Peaks. Narrazione multimediale ed esperienza di visione
La serie tv ""Twin Peaks"""", ideata da David Lynch e Mark Frost, occupa da anni un posto di assoluto rilievo nell'ambito della fiction seriale televisiva americana e internazionale. """"Twin Peaks"""" viene qui collocata in un preciso contesto televisivo, mediale, storico e culturale. L'importanza della serie tv emerge in particolare sotto tre aspetti, sui quali viene concentrata l'attenzione. In primo luogo, """"Twin Peaks"""" contribuisce a definire una figura di """"autore"""" nel campo della fiction televisiva seriale. In secondo luogo, la serie tv instaura un profondo rapporto, tanto di natura comunicativa quanto di natura affettiva, con i propri spettatori e innanzitutto con gli appassionati, con i fan. In terzo e ultimo luogo, Lynch e Frost riescono a operare una singolare, inimitabile combinazione tra il piano della realtà e il piano della finzione."" -
Smontare la gabbia. Anticapitalismo e movimento di liberazione animale
Il movimento di liberazione animale ha avuto in Italia particolare rilievo negli ultimi anni, a partire dalle campagne contro pellicce e vivisezione sviluppate nei primi anni 2000 da gruppi radicali di ispirazione anarchica ed ecologista. Il culmine di interesse pubblico si è avuto, più di recente, con le mobilitazioni contro l'allevamento Green Hill. Le prassi adottate da associazioni e gruppi animalisti hanno portato a un panorama difficile da ""leggere"""", in cui convivono dibattiti, strategie e pratiche inedite, spesso in conflitto fra loro. Questa raccolta di saggi si propone di fornire una panoramica su alcune nuove frontiere interpellando collettivi, gruppi, studios* e attivist* che partecipano alla ricerca teorica e alle iniziative di questa galassia estremamente eterogenea. Un testo volutamente situato e partigiano, ma attento a cogliere non solo il carattere specista delle società moderne (e dell'Italia contemporanea, in modo particolare) ma anche le criticità dello stesso movimento e delle sue numerose anime interne. L'approccio intersezionale che attraversa la raccolta di scritti si avvale delle esperienze di ricerca e attivismo che hanno saputo mettere in connessione, fra gli altri, animal studies, transfemminismo queer, istanze antirazziste e anticapitaliste, resistenza animale e sociologia dei movimenti per articolare un discorso antispecista schierato contro il qualunquismo di un certo animalismo di destra o comunque """"spoliticizzato"""". Postfazione di Massimo Filippi."" -
Un uomo fratello. Carteggio (1937-1982)
Documento di una profonda solidarietà umana e intellettuale, il carteggio fra Vittorio Sereni e Carlo Betocchi illumina di nuovi riflessi il dibattito sul fare poesia in Italia negli anni del secondo conflitto mondiale e della ricostruzione. Lo scambio epistolare inizia difatti alla fine degli anni Trenta, quando Betocchi favorisce l'esordio di Sereni su «Frontespizio», e si sviluppa pressoché ininterrottamente fino al tempo della sua piena maturità e della sua definitiva affermazione, chiudendosi solo in seguito alla prematura scomparsa del poeta luinese avvenuta nel 1983. Introduzione di Clelia Martignoni. -
L' educazione del genere umano
Il grande filosofo illuminista Lessing riscrive in una parabola la storia della rivelazione biblica, dal Dio dell'Antico Testamento a Gesù Cristo, il Dio che si fa uomo. Una volta che la figura di Cristo ha mostrato, con il suo esempio, come ci si deve comportare e quali sono le verità che bisogna apprendere, ecco che l'uomo è avviato sulla strada della ragione e allora - dice Lessing, riprendendo la profezia del mistico medioevale Gioacchino da Fiore - verrà un terzo regno nel quale sia l'Antico sia il Nuovo Testamento saranno superati, non ci sarà più bisogno di religione, perché una sola sarà la religione, e sarà il regno della ragione - al quale però saremmo potuti giungere in virtù dei due pedagoghi che Dio ci ha messo a disposizione ovvero la legge mosaica e il cristianesimo. Per Lessing ciò che conta nella religione è la ragione e la convivenza pacifica. -
Le soglie dell'ombra. Riflessioni sul mistero
Le soglie dell'ombra sono lo spazio tra la luce e il buio, lo spazio propriamente umano da cui il nostro sguardo si proietta - nel buio della notte come nella radente luce del giorno - alla ricerca di noi stessi, alla ricerca dell'altro con cui confrontarsi e in cui rispecchiarsi. Questo libro si pone esso stesso come una soglia, muovendo uno sguardo inquieto attraverso i contesti culturali più diversi, dall'antico al moderno, dalla poesia alla filosofia. Da questo movimento emerge un vero e proprio racconto, che ci porta agli enigmi tormentosi del nostro tempo, fino a toccare le laceranti contraddizioni dentro le quali viviamo. Bene e male, speranza e disperazione, luce e tenebra: è l'avventura del pensiero, l'avventura dell'uomo di fronte alle domande radicali che da sempre ne definiscono il destino. -
Che cos'è la comunicazione?
I contributi raccolti in questo libro provano a dare una risposta alla domanda in apparenza semplice e scontata: ""Che cos'è la comunicazione?"""". Niklas Luhmann si oppone intenzionalmente a una lunga tradizione che vede nell'uomo il soggetto di quella operazione che chiamiamo comunicazione e offre una teoria alternativa che parte dal presupposto che solo la comunicazione può comunicare. La comunicazione acquista così una propria autonomia e diventa l'operazione specifica di quel particolare sistema autoreferenziale che chiamiamo società. Questa decisione apre la strada a una nuova teoria sociologica di enorme potere esplicativo, ma pone anche dei problemi concettuali insoliti, per esempio quale rapporto c'è fra coscienza e comunicazione e quale posto spetta all'uomo in una società che riproduce soltanto comunicazione. In questo libro Luhmann risponde a tali domande in modo semplice e giunge alla conclusione che una sociologia umanista è un lavoro da dilettanti."" -
Dire la rivoluzione. Lessico e fraseologia nel decennio post-rivoluzionario
L'anniversario dei cento anni trascorsi dal 1917 impone, tra le altre, anche una riflessione su quanto avvenne alla lingua russa dopo l'Ottobre. Molto è stato scritto sulla lingua sovietica, la cosiddetta ""langue de bois"""", nella sua fase matura, a partire dagli anni '30. Solo negli ultimi anni la riflessione sta tornando agli albori di questo processo, ovvero al decennio postrivoluzionario, grazie alla ripubblicazione di studi per decenni rimasti nelle sezioni speciali delle biblioteche e quindi scarsamente o per nulla accessibili al pubblico. Questo volume vuole contribuire a spiegare, con lo sguardo e gli strumenti della linguistica contemporanea, le trasformazioni, soprattutto di carattere lessicale e fraseologico, che hanno investito la lingua russa all'indomani della Rivoluzione, mostrando, sullo sfondo dell'intenso dibattito linguistico e culturale di quel decennio, come la lingua di Tolstoj e Cechov sia diventata la lingua dei Soviet.""