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Monti e vette fra geografia e letteratura
Nel corso del tempo e in culture diverse le montagne hanno nutrito l'immaginazione letteraria come poche altre entità naturali. Strutture simboliche e metaforiche, le vette hanno avuto un ruolo centrale nell'elaborazione di teorie estetiche e filosofiche; in alcune tradizioni europee, sono entrate anche a far parte dei discorsi coloniali e imperiali. Esaltante e tragica, la storia delle scalate si è intersecata con la dimensione sportiva e psicologica, in una proiezione verso l'estremo connotata in senso fisico e mentale. Il volume, che trae origine dai contributi presentati durante un incontro interdisciplinare svoltosi presso l'Università degli Studi di Milano nel 2016, offre prospettive di ricerca in ambiti diversi, sviluppando suggestioni e riflessioni che accompagnano l'analisi letteraria ai risultati della ricerca storica e geografica. -
Scenari interiori. Il gioco della sabbia tra psicosi e creatività
C'è un profondo movimento di corrispondenze tra ciò che può accadere nella stanza d'analisi e le dinamiche della creatività: l'umano bisogno di esprimersi, di riconoscersi, di essere riconosciuti. L'autore ci accompagna nell'intensa relazione analitica con una sua paziente, Giulia, tra note doloranti e aperture di speranza di una musica a due. Si dà vita a una danza che dalla diagnosi di schizofrenia si apre alla possibilità di sentirsi nel mondo con uno sguardo rinnovato. Attraverso riferimenti culturali ampi - dalle psicologie del profondo alle arti del Novecento, dalle neuroscienze alla filosofia - le parole del testo s'intrecciano a immagini che fanno sentire il corpo della relazione tra mondo interno e mondo esterno, tra sé e l'altro: la poesia, la pittura, il Gioco della Sabbia, i linguaggi e i silenzi che danno voce all'esprimibile e all'inesprimibile. Entrando in quella stanza d'analisi, sentiamo appartenenza a qualcosa di profondamente umano che riguarda ognuno di noi. -
Furti d'arte, collezionismo, musealizzazione. Le opere a Bergamo in età napoleonica
Nel volume sono messe in luce le scelte di ""gusto"""" attuate, seguendo le diramazioni locali delle direttive napoleoniche, nel giudicare e selezionare le opere in seguito alle soppressioni, le fonti adoperate, i personaggi coinvolti e le procedure espletate che, tra musealizzazione, esigenza di ricollocamento sul territorio o alienazione privata, procedono in parallelo con la fondazione della nozione stessa di """"Museo per il pubblico"""" e costituiscono uno spaccato di storia del collezionismo italiano e internazionale. In una serie incalzante e talvolta contraddittoria di avvenimenti, specie per quanto concerne l'alienazione o il trasferimento, sovente illecito, verso le collezioni private, la ricerca si sofferma sulle principali opere d'arte identificabili, approfondendo alcuni casi emblema relativi a grandi capolavori, un tempo presenti sul territorio e ora conservati in raccolte private o in musei internazionali. Prefazione di Sandra Sicoli."" -
La memoria perduta. Il ricordo dei caduti della Grande Guerra a Firenze
Questo testo indaga la formazione, lo sviluppo, la degradazione e infine la dissoluzione e relegazione a elemento marginale della memoria pubblica incentrata sulla morte nella Grande Guerra. Lo studio esamina il caso della città di Firenze in quanto laboratorio politico e culturale. Forze di tendenza reazionaria, conservatrice e perfino fascista, non senza contraddizioni, intesero portare avanti una costruzione politica della memoria pubblica incentrata sui lutti e sui morti della Grande Guerra. L'intento era dare origine a una pedagogia patriottica per le masse popolari, e di conseguenza indirizzare la rielaborazione del lutto privato e collettivo verso una concezione dello Stato, del sacrificio di sé e della morte in guerra compatibile con il nazionalismo italiano e l'ordine gerarchico allora esistente. La disfatta del regime e l'avvento della società dei consumi resero marginale questa memoria collettiva incentrata sulle lapidi, sui monumenti, sui Parchi della Rimembranza. -
Periodici del Novecento e del Duemila fra avanguardie e postmoderno
Il volume intende fornire un contributo alle ricerche nel dominio dei periodical studies. Ambito di recente definizione, lo studio storico-teorico delle pubblicazioni periodiche implica una metodologia in cui confluiscono competenze pluridisciplinari: dai contenuti settoriali strettamente intesi (la letteratura, la linguistica, la filosofia, il diritto, le scienze) all'indagine biblioteconomica e archivistica; dalle molte ""storie di"""" (in primis la storia del giornalismo) agli studi di impianto mediologico. Il campo così individuato consente di rivedere in chiave innovativa molte questioni. In letteratura, ciò permette una revisione dei canoni nazionali e, insieme, una rilettura di categorie ricevute come avanguardia, modernismo, postmoderno. Negli studi linguistici, la possibilità di lavorare su corpora poco esplorati o del tutto inesplorati offre dati preziosi, disponibili a inedite analisi. Sul piano tipologico, una simile prospettiva consente di superare molti steccati in passato ritenuti fondanti, come ad esempio quello che oppone le """"piccole"""" riviste - le riviste dei giovani - a quelle istituzionali."" -
Elettricità, vita, cervello. L'innervazione dell'organismo-mondo
La gravitazione unisce, fonde, schiaccia, stritola, fa collassare e implodere le stelle. Essa rimane il regno delle masse, di ciò che appare inorganico. Ma è con l'elettricità che si ha la folgore, e infine la scossa della vita infusa nella materia, negli organismi, nel cervello. -
20.45
La narrazione si apre e si chiude su uno yacht, in una dimensione fluttuante e ovattata, dove le coordinate spazio-temporali sembrano come svanite. Tuttavia, se nel prologo questa sospensione è carica di ansia e di aspettative, nella conclusione ci viene proposta come una sorta di pacificazione: il personaggio principale viene così forzatamente sottratto al turbinio delle sue emozioni, indecisioni, infatuazioni, insoddisfazioni. Tra la prima e l'ultima scena viene riassunta la vita di Matteo, mentre va delineandosi un intrigo sentimental-politico con la fascinosa figura di Jadin, giovane e altolocata siriana, che lo coinvolgerà a sua insaputa (ma forse è lui che non vuole sapere) verso una drammatica conclusione. La sua crisi ""di mezza età"""" è ben descritta, così come il suo barcamenarsi tra una carriera da artista piuttosto fortunata, un divorzio e due figli trascurati, nuovi amori e la necessità di continuare nonostante tutto a dipingere. Matteo è dunque il paradigmatico tallone d'Achille della nostra società, il punto debole: l'intellettuale in crisi che credendosi aperto, tollerante, in qualche misura onnipotente, si rivela poi quello più facile da manipolare. Sarà lui il cavallo di Troia che permetterà inconsapevolmente a Jadin e ai suoi di organizzare uno spettacolare attentato nientemeno che dentro i Musei Vaticani."" -
Allettamenti meravigliosi. Immaginario e spettacoli dei ciarlatani
Per più di cinque secoli, sulle piazze di tutta Europa, i ciarlatani esibiscono, improvvisando, la fascinazione dei loro imbonimenti, indossano maschere suggestive, e si contornano di spettacoli d'ogni genere, per irraggiare attorno alla loro presenza meraviglia e riso. Si vestono di costumi ora sfarzosi ora sfacciatamente kitsch. Inscenano - a differenza degli austeri e altezzosi medici laureati - l'apoteosi d'una medicina gioconda, disponibile a curare anche i più poveri. A differenza dei dottori di rango, che perlopiù si valgono del loro cupo prestigio per conferire incontestabile autorevolezza pseudo-razionale ai rimedi prescritti, i ciarlatani agiscono prevalentemente (se non esclusivamente) sulla fantasia dei potenziali clienti. Agiscono sulla fantasia ludica, per soddisfarne in qualche modo le attese con il piacere cattivante del divertimento performativo. Ma agiscono soprattutto - tra buona fede e inganno - sull'immaginario tipico dell'uomo sottoposto a malattia e dolore, per indurlo a credere che le sue sofferenze e le sue paure abbiano finalmente trovato la strada che porta alla loro totale scomparsa. -
Terra, cibo, vita. Teoria e metodologia dell'agricura®
Degrado ambientale, crisi dei legami sociali e peggioramento della salute mentale sono conseguenze del medesimo riduzionismo. Attraverso l'attività agricola si possono promuovere azioni terapeutiche e moltiplicare percorsi d'inclusione. Il contatto con piante e animali, insieme all'educazione ambientale e alimentare, può affiancare le terapie mediche e psicologiche, e l'esercizio abilitativo. A ispirare il lavoro curativo della terra ci sono solide teorie, che hanno già procurato importanti conquiste psicoterapeutiche e sociali. L'agricura integra in modo ragionato e coerente l'intervento clinico oppure abilitativo con specifiche attività agricole. La terra e il cibo possono costituire un setting di holding, così come la pratica clinica e abilitativa può contribuire alla diffusione della nuova agricoltura. Di cibo sano e di terra viva abbiamo bisogno per alimentare il corpo e nutrire l'anima, perché la tavola non serve solo per vivere ma anche per celebrare il vivere. Postfazione di Paolo Heritier. -
Strana vita
"Strana vita"""" è un allucinante viaggio nella Lisbona criminale. L'autore, per vent'anni investigatore nella Squadra omicidi, ci accompagna nei meandri della città, nei luoghi del traffico di armi, droga e diamanti, di sfruttamento della prostituzione. È una carrellata di personaggi della malavita che si intreccia con la buona società. Emerge una strana vita parallela di persone """"rispettabili"""", imprenditori, politici, banchieri, avvocati, persino magistrati, in un insolito affresco della capitale portoghese." -
Lo sviluppo economico autodistruttivo (1873-1914)
Il libro ripercorre le tappe del processo che ha trasformato il grande sviluppo economico europeo dell'Ottocento in una macchina autodistruttiva che ha contribuito enormemente allo scoppio della prima guerra mondiale e alla fine dell'egemonia del vecchio continente. Il percorso parte dalla ""Grande depressione"""" di fine secolo e analizza le scelte dei maggiori Stati europei sui temi della finanza, delle colonie, delle politiche industriali, della logica degli armamenti e delle scelte strategiche di fondo, fino al luglio 1914. Nel farlo, D'Eredità mostra con rigore come e perché nessuno degli attori della grande tragedia possa dirsi esente da colpe. L'indagine economica si coniuga con la lettura politica ed evidenzia - talvolta con ironica amarezza - la cecità complessiva dell'azione dei governi europei che, così facendo, hanno consegnato lo scettro del potere economico mondiale agli Stati Uniti d'America, la cui politica si è dimostrata molto più lungimirante e ben fondata."" -
Il dovere estetico. Normatività e giudizi di gusto
Negli ultimi dieci anni l'estetica si è confrontata, da prospettive differenti, con il tema che ne costituisce l'essenza, ossia il giudizio di gusto, a lungo ignorato o posto in secondo piano dall'estetica analitica. La questione fondamentale è rendere conto della validità intersoggettiva di affermazioni che non riguardano proprietà oggettive, ma si riferiscono a stati d'animo soggettivi. Questo problema viene indicato, nel dibattito contemporaneo, come normatività del giudizio estetico. Lo stato attuale delle ricerche richiede tuttavia una revisione del significato che si attribuisce al termine ""normatività"""" in estetica, una revisione che consideri l'essenziale indeterminatezza che caratterizza le affermazioni di gusto e che riconosca alle emozioni il loro ruolo decisivo nell'esperienza estetica. In quest'ottica, è possibile affermare la centralità e la contemporaneità del giudizio di gusto descritto da Kant, mostrando come la normatività estetica debba anzitutto essere intesa secondo un modello regolativo. Introduzione di Silvana Borutti."" -
Teatro fragile. Guida agli effetti delle pratiche teatrali sui malati di Alzheimer
Questo volume racconta di un progetto terapeutico pionieristico che ha associato la scrittura autobiografica alla dimensione teatrale nel trattamento di pazienti affetti da Alzheimer. Un laboratorio di teatro inclusivo, pensato per un gruppo eterogeneo, con capacità cognitive differenti. Ai partecipanti è stato somministrato un test per valutare lo stress e gli eventuali cambiamenti nel corso della settimana. Questo è il racconto del progetto apripista della 1° edizione della manifestazione Alzheimer Fest (Gavirate - Lago di Varese, settembre 2017). Un percorso unico in cui la scrittura diaristica ha stimolato il racconto e la condivisione di sé. -
Possibilità ed effettività
Nicolai Hartmann dedicò gli ultimi vent'anni della vita alla stesura delle sue opere di ontologia sistematica, delle quali ""Possibilità ed effettività"""" costituisce per molti versi il cuore. Le categorie modali (possibilità, necessità, effettività e le loro negazioni), che sono il tema dell'opera, sono state sin dall'antichità oggetto di alcune tra le più complesse discussioni della filosofia. Lo scopo di Hartmann è quello di sviluppare l'analisi delle categorie modali in modo da risolvere il grande problema dell'ontologia: che cosa sia la realtà. Nel far ciò non solo produrrà una disamina critica dei più rilevanti precedenti storici della sua teoria modale - tra i quali il famigerato Argomento dominatore di Diodoro Crono - ma delineerà anche le basi per una radicale ridefinizione del (non meno grande) problema metafisico di determinismo e indeterminismo."" -
Psicologia individuale. Sinossi per la clinica di Danilo Cargnello
Il volume presenta fedelmente l'approfondito studio giovanile che il grande psichiatra Danilo Cargnello (1911-1998) ha condotto consultando direttamente le opere di esclusivo interesse psichiatrico di Adler e della sua Scuola. La sintesi tracciata criticamente da Cargnello semplifica, ma non banalizza, le teorie adleriane, sviscerando i processi psicodinamici che portano alle nevrosi e alle altre patologie psichiatriche. Si evidenzia così con estrema chiarezza come la volontà di autoaffermazione personale, quando non è contemperata dal sentimento di comunità, inneschi una spirale conflittuale che porta all'isolamento, alla psicopatologia, alla dissocialità e alle conseguenti reazioni da parte della società. -
Fenomeno ufo. «Science and fiction» (1947-1961)
Il libro si concentra su quello che qui viene chiamato il ""decennio lungo"""" degli ufo, e cioè il periodo 1947-1961: dopo quegli anni il fenomeno assunse altre caratteristiche e nacquero nuove teorie di interpretazione. La visione dei dischi volanti fu qualcosa di socialmente rilevante durante i primi decenni del dopoguerra americano. Nel 1947, contemporaneamente all'avvistamento dei primi ufo, si assiste al moltiplicarsi di diversi fenomeni socioculturali: avviene la nascita di nuovi culti religiosi; si diffonde la paranoia maccartista; psicologi e psicoanalisti come Leon Festinger, Carl Gustav Jung e Wilhelm Reich formulano le loro teorie sul caso; si assiste al boom editoriale della fantascienza. Con l'avvicinarsi degli anni Sessanta poi, mentre nasce l'astronautica e comincia la corsa americana allo spazio, il fenomeno ufo progressivamente si smorza."" -
Francesco Rosi. Il cinema e oltre
Racchiusa nell'angusta etichetta del realismo, contrapposto in più occasioni a un non meglio precisato «cinema di invenzione», la poetica di Francesco Rosi rinvia a una storia sola: quella di un Paese, l'Italia del secondo dopoguerra, segnato da crimini, misfatti e misteri ancora oggi indecifrabili. Film come ""Le mani sulla città"""", """"Salvatore Giuliano"""", """"Il caso Mattei"""" e """"Cadaveri eccellenti"""" appaiono ancora oggi esempi insuperati di un cinema al contempo poetico e politico, dove la ricerca espressiva si coniuga con l'impegno civile. I saggi contenuti nel presente volume, che raccoglie gli atti del convegno di studi svoltosi a Verona nel 2017, cercano di offrire nuove strade di lettura per un'opera che, come dimostrano i contributi della terza sezione, in tre occasioni ha trasceso i confini dello schermo per valicare quelli del palcoscenico."" -
Apologia della metafisica o l'arte della conversione
La metafisica oscilla tra la sacralizzazione, erudita o religiosa, e il rifiuto, per difficoltà o inutilità. Eppure, grazie alla sua dimensione di distanza e gratuità, ci permette di pensare il mondo e noi stessi al di là di qualsiasi timore o dogma. In quanto condizione stessa del pensiero, la metafisica ci offre la possibilità di pensare il nostro stesso pensiero, di osservarne strutture, articolazioni e limiti. A partire dalle categorie che strutturano l'accesso al reale (essere, materia, vita e pensiero), ci invita a prendere in considerazione il pensabile e anche l'impensabile. Ed è in ciò che consiste l'arte della conversione: senza dogmatizzare o difendere una tesi, si gode dell'esercizio stesso del pensiero. Con questo testo, Oscar Brenifier ci offre un esempio di quest'arte, proponendo uno scritto di filosofia, assumendo il rischio insito nell'esercizio del pensiero che pratica una doppia prospettiva non solo formale, ma fondata sull'esperienza vissuta del reale. -
A scuola di autobiografia. Gràphein
La scrittura è un gesto per ""riprenderci nelle mani"""": essa ci consegna alla vita che rinasce ogni volta che troviamo una forma alla nostra storia. Moltiplicando gli avvenimenti attraverso lo sguardo della ricerca ermeneutica, scrivere diventa un esercizio di prolungamento esistenziale, che richiede di saper leggere dentro di sé, ma anche di guardare altrove, nel passato, nell'oggi, nel tempo che verrà per comprendere chi siamo. """"A scuola di autobiografia"""" racconta il percorso Gràphein, primo appuntamento formativo che introduce al corso triennale della Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari. Nel ritmo fruttuoso che scandisce i tempi dedicati alla scrittura, al silenzio, all'oralità, si affiancano e approfondiscono l'esperienza dell'ascolto della lettura ad alta voce e della condivisione di spazi meta riflessivi su un processo che si attraversa singolarmente, ove varianza, lentezza, attenzione alle piccole cose, dialogo con la fatica del ricordare, sono solo alcune dimensioni attraversate."" -
Adesso... me lo scrivo. Sull'utilizzo della scrittura nella relazione di aiuto e... di autoaiuto. Saggio ma non troppo
Dal diario alla lista, dalla lettera al racconto, all'esame di tecniche di supporto nel condurre la narrazione, un'introduzione alla scrittura-terapiarnrnIl libro prende in considerazione l'utilizzo di ogni forma di scrittura - in particolare quella creativa - nel contesto di una relazione di aiuto e di autoaiuto, fornendone presupposti teorici e metodologici e illustrando esperienze pratiche svolte in laboratorio o in sedute individuali. Dal diario alla lista, dalla lettera al racconto, all'esame di tecniche che possono essere di supporto nel condurre la narrazione, il libro costituisce un'introduzione alla scrittura-terapia, disciplina che ben può considerarsi strumento di promozione del benessere psicofisico della persona, di sollievo per l'anima e riparatore di traumi. Il libro è destinato a operatori nella relazione d'aiuto ma anche, e soprattutto, a tutti coloro che praticano o intendono cimentarsi con la scrittura, e che hanno già sperimentato o vogliono far esperienza di quanto sia soffice il ""foglio giaciglio"""" e di come sia possibile rialzarsi da esso rinfrancati.""