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Contro Sainte-Beuve
"Contro Saint-Beuve"""" è il libro ombra della Recherche. Prima di scrivere il suo capolavoro, Marcel Proust consegna al """"Contro Saint-Beuve"""" le sue considerazioni più profonde sulla necessità di scrivere. In questo libro straordinario si trova infatti l'impianto teorico della Recherche. Proust racconta il senso della sua scrittura: dare una forma alla memoria personale, farla emergere da oggetti altrimenti ordinari. Scrivere per dare un segno della propria esistenza che andrebbe altrimenti persa, nella convinzione che mai nulla del genere sia ancora stato scritto. """"Contro Saint-Beuve"""" è un testo dalla straordinaria intensità, soprattutto per la sua forma diretta. A metà tra la critica letteraria e la confessione personale, è un documento unico della costruzione di un'opera immortale. Mentre nella Recherche, infatti, va in scena la mirabile costruzione artistica è solo nel """"Contro Saint-Beuve"""" che si ha l'opportunità di ascoltare il lavoro del pensiero che si cela dietro il capolavoro." -
Le imperdonabili. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo
Il libro è dedicato a cinque grandi figure femminili del '900, che hanno scelto la poesia e la scrittura come mezzo espressivo e modo di vivere il proprio tempo. Milena Jesenská, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo sono imperdonabili perché l'invisibilità o l'eccessiva fama, spesso creatrice di leggende di facile consumo, rende impossibile classificarle, perché non contemporanee, avanti e indietro rispetto al loro tempo, consumate da passioni assolute, innanzitutto quella della scrittura, indecifrabili e ispirate, perché carne e specchio dell'imperdonabile della nostra epoca. Attraverso le lettere, i quaderni, i saggi, le poesie e le prose, esse offrono un modello di formazione di sé, in cui l'assolutezza non è fuga dalla realtà, ma contrasto con le forze distruttive dell'umano. -
Il Caso nuovo realismo. La lingua del dibattito filosofico contemporaneo
Sulle forme del dibattito pubblico sono stati condotti negli ultimi anni lavori d'eccellenza da parte di saperi come la sociologia, le scienze della comunicazione, la logica. ""Il caso nuovo realismo"""" propone una descrizione dei meccanismi che regolano la conduzione del dibattito su carta stampata e web a partire dall'analisi della lingua, mostrando con esattezza le forme linguistiche che veicolano la manipolazione e il falso e misurando il grado di correttezza dell'informazione. L'indagine è stata condotta sulla """"querelle"""" intorno al nuovo realismo filosofico, che rappresenta - per tenuta nel tempo, invasività, varietà di media implicati, difformità delle voci, complessità delle forme linguistiche adottate -, un caso eccezionale nel panorama dei dibattiti italiani mezzo-stampa. Postfazione di Maurizio Ferraris."" -
Rivolte in atto. Dai movimenti artistici arabi a una pedagogia rivoluzionaria
Il testo affronta le ""primavere arabe"""" attraverso il contributo """"rivoluzionario"""" dei movimenti artistici. Un'analisi originale su spazi di costruzione del cambiamento che hanno contribuito a far esplodere le rivolte. L'idea alla base del libro è che la produzione artistica avesse già espanso orizzonti creativi capaci di supporre alternative rivoluzionarie. Una geografia immaginativa centrata su idee di libertà, dignità e giustizia sociale e attraversata da una gioventù scolarizzata, """"invisibile"""" agli immaginari della riva nord del Mediterraneo. Attraverso un'analisi del caso tunisino, l'obiettivo è di cogliere le creazioni dei movimenti artistici giovanili: anche ora, in questa delicata e difficile fase di transizione, laddove divengono contesti esemplari per misurare il grado di mantenimento dello spazio pubblico e di pratiche di partecipazione. Il libro sollecita inoltre un ripensamento della pedagogia, in relazione alla contemporaneità e alla dimensione transnazionale. I processi rivoluzionari arabi permettono cioè di riaprire il dibattito intorno all'urgenza di pratiche pedagogiche capaci di confrontarsi con l'inedito, nella stimolante complicità con i nuovi movimenti artistici del Maghreb."" -
Struttura del risveglio. Sade, Benjamin, Sanguineti. Teoria e modi della modernità letteraria
Questa nuova edizione di ""Struttura del risveglio"""" di Fausto Curi appare ora accresciuta di quattro nuovi capitoli, inediti in volume e di composizione recente. Prendendo spunto da un passo di Benjamin, e assumendo come principali punti di riferimento, oltre allo stesso Benjamin, Sade e soprattutto Sanguineti, il libro, attraverso un'analisi vasta, articolata e insieme unitaria, propone una nuova immagine della modernità letteraria come fine della condizione mitica della letteratura. Se nello stato onirico la letteratura è l'appagamento mediante il sogno del desiderio dell'età che la fa nascere, il risveglio, come mostrano segnatamente Marx e Freud, Baudelaire e Brecht, è invece il destarsi della letteratura dalla stupefazione del sogno alla nudità della storia e il suo passaggio a una soglia critica e interpretativa."" -
La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenere il passo della tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento della tecnologia digitale, abbia saputo accogliere immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al foundfootage, dalla pratica del remake all'intermedialità. Molte volte assegnato al compito di produrre un calco del ""reale"""", il film costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali """"usurati"""" della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti, che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo."" -
Immagini e figure della metropoli
La metropoli analizzata in queste pagine è soggetto di linguaggi, nel senso che è essa stessa a produrli, come una sorta di cantiere in attività costante. E, dunque, ha bisogno di superare se stessa, di aprire nuovi scenari che tengano conto dei mutamenti che non solo l'hanno coinvolta dal punto di vista formale, ma anche da quello inerente alle diverse relazioni che nascono al suo interno, al differente senso del luogo che fa delle soggettività le portatrici di un'innovazione linguistica che coinvolge innanzitutto i corpi. Partendo dalle problematiche e dai conflitti della modernità, la metropoli e i suoi eccessi sono letti attraverso figure significative: alcune, come il flâneur, ormai scomparse, altre, come lo straniero, il nemico, il folle, tuttora presenti, altre ancora, come il cyborg, ibrido di corpo e tecnologia, particolarmente rappresentative del nostro tempo. -
Neoliberalismo. Un'introduzione critica
Spesso il neoliberalismo viene considerato un'acutizzazione del capitalismo o la semplice estremizzazione del liberalismo. In questo libro si cerca invece di evidenziare come il progetto di dominio neoliberale costituisca un modo inedito di intendere il governo delle vite. Quale antropotecnica di tipo biopolitico, il neoliberalismo sussume ogni aspetto dell'umano sotto le categorie dell'efficienza economica - ma ciò non semplicemente per estendere il dominio del capitale, bensì al fine di costruire una nuova polis paradossalmente priva di ogni mediazione politica. A partire dalle analisi di Foucault sulla biopolitica, l'obiettivo che qui si persegue consiste dunque nel cercare di decostruire le categorie portanti del discorso neoliberale, sia entro la teoria economica sia nel contesto della teoria delle organizzazioni. Alla fine del percorso, la tematica del desiderio - in primis desiderio di giustizia - viene attivata quale possibile punto di partenza per ripensare il senso e gli scopi dell'azione politica. -
Il lavoro del lutto. Materialismo, politica e rivoluzione in Walter Benjamin
Da quando, come scriveva Saint Just, la rivoluzione è congelata, è incominciato per chi vuole cambiare il mondo il lavoro del lutto. Tuttavia ciò non ha nulla di malinconico se per malinconico si intende la rassegnazione e la rinuncia: malinconico è anche il genio che continua a macinare idee, costruire concetti e immaginare mondi in mezzo alle rovine. Se ha perso tutte le illusioni che si possa rappezzare il mondo a poco prezzo, ha imparato allo stesso tempo a farcela con il poco e a usare come leva il nulla. Comunismo significa, scriveva Benjamin nel saggio sul surrealismo, pessimismo, pessimismo su tutta la linea. Questo libro ricostruisce, a partire dalla ""Dissertazione sulla critica romantica"""" e passando attraverso il saggio sulla critica della violenza, l'origine del dramma barocco tedesco, lo scritto su Proust, e alcuni frammenti del Passagen Werk, fino ad arrivare alle Tesi sul concetto di storia, i momenti cruciali del tentativo perseguito da Walter Benjamin di pervenire ad una concettualizzazione rigorosa della politica rivoluzionaria."" -
Leibniz e il criterio di convenienza. La fisica come specchio della filosofia
Una delle caratteristiche del sistema leibniziano è il tentativo di mediare fra elementi contrapposti: tra metafisica e fisica, tra astrazione e realtà, tra eternità e tempo. Posto su un crinale storico di passaggio tra antico e moderno, Leibniz da un lato è considerato un fisico 'prenewtoniano"", dall'altro, come il precursore della logica formale ottocentesca. Scopo del presente volume è rivalutare la riflessione fisica leibniziana, proprio attraverso quei parametri che renderebbero 'arcaica"""" la sua filosofia della natura: le forme sostanziali e, soprattutto, le cause finali. Due strumenti consentono di 'scavare"""" all'interno di ciò che appare come un'ennesima contraddizione: da una parte il calcolo infinitesimale e, dall'altra, il criterio di convenance. Un criterio che, a partire dalla teoria dell'armonia prestabilita, permette di approfondire le connessioni tra riflessione morale e dottrine fisiche leibniziane."" -
Lo spazio della memoria. I monumenti alla resistenza nella diversità dei linguaggi
Il presente lavoro è frutto del dottorato di ricerca in composizione architettonica svolto presso l'Università di architettura di Venezia, indaga come cambia la forma architettonica dei monumenti alla resistenza dopo la seconda guerra mondiale. Se alla fine della grande guerra i memoriali venivano costruiti su alture e dovevano, per volere del regime, essere visti da lontano in modo che i caduti fossero riconosciti ""eroi della patria"""", dopo il secondo conflitto si passa ad una dimensione più raccolta degli stessi monumenti dove prevale un senso di pietas nei confronti delle vittime, questo si traduce nella costruzione di spazi architettonici di modeste dimensioni che raramente creano rapporti urbani; al contempo il percorso per raggiungere il cuore del monumento diviene fondamentale per preparare il visitatore ad una dimensione intimista che consente di comprendere gli orrori della guerra. Le spazialità qui descritte sono un primo tentativo di dimostrare come in modi diversi il fare architettura interpreti un sentimento collettivo legato ad un preciso periodo storico."" -
Eccedenza sovrana
Pasolini, discutendo di Salò, sosteneva che nulla è più anarchico del potere, perché il potere fa ciò che vuole, e ciò che vuole il potere è completamente arbitrario. Eppure, a scrutare il fondo uccisore della sovranità moderna, emerge la fragilità di un potere che ha bisogno, per esistere, del riconoscimento delle proprie vittime. Come una preghiera di Dio, l'ordine implora di essere amato, anche da coloro che mette a morte. Di questa che nel libro viene definita 'teurgia politica' (l'idea che un potere che, come Dio, si dice pieno di gloria abbia bisogno di venire costantemente glorificato) beneficia Barnardine, l'assassino boemo di Misura per misura di Shakespeare, che alla chiamata al patibolo risponde con un'imprecazione: non ha voglia di morire, e non morirà, e al potere ""gli prenda la peste alla gola"""". È così che egli si fa sovrano. Al pari dello Stato e contro lo Stato."" -
Senso tipico e profezia in Soren Kierkegaard. Verso una definizione del fondamento biblico della categoria di Gjentagelse
La Sacra Scrittura ha esercitato un'influenza costante e profonda sulla personalità e sull'opera di Soren Kierkegaard. Soprattutto l'originalità con cui il filosofo ha rivisitato alcune celebri figure e parabole bibliche ha indotto la critica a dare ampio risalto alle strategie ermeneutiche praticate dal danese. Tuttavia, ben prima di diventare un sofisticato e prolifico interprete della Bibbia Kierkegaard è stato un ascoltatore assiduo e ricettivo della parola di Dio. A tal punto che le forme stesse del suo pensiero portano impresso il conio della matrice biblica in cui sono state concepite. Questo libro si focalizza sulla categoria di Gjentagelse, uno degli esiti più significativi della filosofia kierkegaardiana, e intende mostrare che la categoria in questione, colta nelle sue determinazioni fondamentali, ha per archetipi il senso tipico e la concezione profetica del tempo veicolata dal simbolismo biblico. -
Il poeta e la morte. Una prospettiva estetica sulle elegie duinesi di Rainer Maria Rilke
Il tema della Vita e della Morte, che attraversa in modo trasversale tanto la poesia quanto la filosofia, è affrontato qui tramite un'analisi dei versi delle Elegie duinesi di Rainer Maria Rilke volta a dispiegarne l'intero percorso tramite le sue immagini più pregnanti, dagli angeli agli amanti, dall'eroe alla creatura, fino a giungere agli ultimi versi della Decima elegia in cui il poeta arriva ad approssimarsi all'indicibile condizione dell'Essere morto, attraverso una visione inedita in cui Essere e Morte si rivelano l'uno sinonimo dell'altro nonché originarie determinazioni della Vita in quanto tale, destinata ad accadere in un eterno e ricorsivo oscillare tra Volontà ed Essere. -
Vacant spaces. Recycling architecture. La periferia inglobante
"Vacant spaces"""" affronta il tema del ri-ciclo architettonico per la rigenerazione urbana di oggetti e spazi residuali prodotti volontariamente o involontariamente dalle forme di urbanizzazione del presente. Lo studio riguarda in particolare edifici e aree di origine produttiva, artigianale, commerciale, infrastrutturale dismessi, in via di abbandono o oggetto di potenziali abbandoni, assumendo quale osservatorio privilegiato un ambito paradigmatico che presenta casi di criticità riscontrabili in molti territori dell'Italia del nord-est. Proponendo una nuova declinazione del progetto contemporaneo come strumento per la trasformazione sia dei luoghi, sia delle regole del contesto urbano costruito, il libro affronta un tema ancora poco indagato, ovvero le possibili strategie e azioni per riconvertire funzionalmente e riqualificare morfologicamente oggetti e materiali di recente costruzione e privi di qualità." -
Semiotica del calcio in TV. I segni dello sport nello spettacolo postmoderno
Lo sport è oggi uno degli spettacoli maggiormente in grado di saturare il nostro immaginario; televisivamente parlando ha la capacità di unire audience dalle caratteristiche sorprendentemente trasversali per generare entusiasmi locali o planetari. Ma il suo linguaggio è sempre più intriso di segni che non gli appartengono, che hanno più a che fare con logiche di spettacolo e di marketing e che raccontano, quindi, storie altre, legate a una progettualità ben più complessa del singolo, semplice gesto atletico. L'analisi semiologica proposta è quindi una sorta di sguardo fugace, ma allo stesso tempo approfondito, sull'universo segnico che costruisce lo spettacolo sportivo contemporaneo, alla ricerca di quella significazione seconda che Barthes chiamava ""mito""""."" -
Da Goldrake a Supercar Gattiger. Dal semplice al complesso: tipologie di robottoni dell'animazione giapponese
Gli anime robotici sono quanto di più seriale sia stato concepito dall'animazione giapponese. Si basano, infatti, sulla ripetizione di immagini e di situazioni narrative, la cui riproposizione costante assurge a vero e proprio codice linguistico-narrativo. Una carrellata sui robottoni più conosciuti e amati nel nostro paese, suddivisi in cinque categorie: pronti all'uso, componibili, trasformabili, simbiotici e semplici macchine. Dai giganti della trilogia di Go Nagai (Mazinga Zeta, Grande Mazinga, Goldrake) agli anonimi automi antropomorfi di Patlabor. Chiudendo con le serie che degli anime robotici adottano la struttura. -
Al di là della musica
John Cage non possedeva uno stereo e avrebbe voluto fare il botanico. Sono alcune delle rivelazioni che il compositore rivoluzionario regala al pubblico in questa intervista, inedita in italiano, rilasciata nel 1982, anno in cui compiva 70 anni. Al di là dell'ironia che lo accompagna come il respiro, Cage si dilunga sul suo rapporto con la musica, con il silenzio e con le sue opere. Godibili, ma anche densi di significato, sono i piccoli aneddoti di vita quotidiana con cui c'intrattiene. Sapiente è la capacità dell'intervistatore nel riprendere i tanti spunti di un eloquio fluente e immaginifico. Un libro in cui sembra di riascoltare la musica di Cage e il suo silenzio, in un'altra delle tante possibili lingue dell'animo. -
Il gioco del silenzio
È [...] nel silenzio e dal silenzio che l'io, il mondo e la parola emergono, tra loro originariamente uniti. Così come il mondo non è mai davanti a me, ma sempre mi circonda e mi attraversa, così come non faccio che vedere il mondo provenendo dal cuore del mondo, altrettanto accade alla parola. Essa non parla se non dal silenzio del mondo e del silenzio del mondo: quel silenzio che la parola custodisce e reca in sé; quel silenzio che è così raro e difficile saper ascoltare. Sembra allora giusto dire che la virtù prima del filosofo non è la parola, bensì l'ascolto, non è la ragione espressa, ma la domanda silenziosa con il suo carico di angoscia e di stupore. -
Ascoltare il silenzio. Viaggio nel silenzio in musica
Il silenzio è una condizione indispensabile per accostarsi alla musica e goderne, ma è anche una dimensione della musica stessa e, più in generale, di un'esperienza musicale consapevole. C'è il silenzio che circonda la musica e quello che è dentro di noi, il silenzio evocato dai grandi interpreti e quello miscelato con i suoni dai compositori. ""Ascoltare il silenzio"""" conduce il lettore, con un linguaggio semplice e chiaro, a scoprire e ad apprezzare questo aspetto poco appariscente, ma anche misterioso e affascinante, dell'arte dei suoni.""