Sfoglia il Catalogo ibs012
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5541-5560 di 10000 Articoli:
-
Guida al mercato dell'arte moderna e contemporanea
Perché un lavoro artistico viene acquistato per milioni mentre un altro rimane invenduto? Come si valuta un'opera d'arte? Quali fattori, nell'operato e nella carriera di un artista, ne influenzano il mercato? Quali sono le regole silenziose che un collezionista deve conoscere? L'arte è un buon investimento? Quali sono oggi i centri principali del mercato globale dell'arte? Come si compra all'asta? Che ruolo hanno galleristi, fiere e art advisors? Come innovano e ampliano il mercato dell'arte Internet e le nuove tecnologie? Un agile vademecum per chi desidera comprendere il mercato dell'arte moderna e contemporanea e orientarsi all'interno delle sue regole discrete e complesse. Con le testimonianze dirette di chi lavora nel settore, dai più potenti galleristi internazionali ai direttori delle principali case d'asta, ai grandi collezionisti e agli esperti riconosciuti. In appendice, una sezione con il calendario degli eventi da non perdere, tante informazioni utili, oltre a un vocabolario essenziale dei termini più usati. -
Un patrimonio artistico senza. Ragioni, problemi, soluzioni
Il libro racconta l'enorme confusione e il sempre più grave ritardo culturale in cui giacciono restauro, conservazione e tutela oggi in Italia. L'autore, Bruno Zanardi, conduce la propria narrazione da testimone diretto, quale è ormai da quasi mezzo secolo. E avanza molti e desolanti esempi: restauri grossolanamente sbagliati, perenne crisi formativa del settore, cementificazione dissennata del paesaggio. Ma avanza anche numerosi casi positivi, a dimostrazione di come la partita per dare un futuro al nostro patrimonio storico e artistico sia ancora del tutto aperta. A patto però che il Ministero dei beni culturali abbia il coraggio d'attuare una politica di tutela moderna ed efficiente, perché finalmente aperta a un lavoro comune con i Ministeri dell'Università e dell'Ambiente e con la ricerca scientifica dell'industria. Lavoro comune che attui quella conservazione preventiva e programmata in rapporto all'ambiente che sempre più appare l'unica azione di tutela in grado di consentire la salvaguardia e la cura del fondamentale carattere storico ed estetico del nostro patrimonio artistico: la sua indisgiungibilità dal paesaggio - urbano, agrario e naturale - in cui è andato stratificandosi in millenni. -
L' orma del tempo
"Qualche parola sul Tempo. Su Cronos dei Greci, superstite e duraturo nelle nostre 'cronologie'. Qualche lettura iconografica: da immagine a parola. Trasposizioni e proiezioni, desunte qua e là dall'arte figurativa occidentale che si è misurata con la rappresentazione dell'impossibile. Cogliendo il Tempo di profilo; descrivendone l'impronta al seguito delle sue orme invisibili, tenui come l'ombra che s'allontana, pesanti come la Morte che si avvicina, distogliendo l'attenzione dal fratello, il Sonno, che vorrebbe prescindere dal Tempo. Impronte frequenti come le vite dopo altre vite. Ombre dopo ombre."""" L'arte classica non raffigurava il Tempo. Il Tempo trascorre; il Tempo è invisibile e inafferrabile nella sua velocità. La cultura medievale, rinascimentale e barocca diede invece """"forma"""" in immagine al Tempo, come all'Eternità di cui esso è preambolo. Lo rappresentò come Padre degli Dei e come ultimo dei sette Pianeti """"erranti"""" in cielo. È Saturno, il vecchio lento e zoppo con la clessidra in mano che divora i figli da lui stesso generati. È il dio della semina che miete i giorni con la sua falce, uguale a quella della Morte. È l'astro della Melanconia e della genialità al quale allo scadere dell'epoca moderna Giambattista Tiepolo più d'ogni altro seppe dare il volto sfuggente di chi perennemente trascorre, lasciando nell'arte un'orma visibile e duratura." -
Lois Anvidalfarei. Ediz. italiana, tedesca e inglese
La monografia illustra il percorso artistico di Lois Anvidalfarei, uno dei più notevoli scultori figurativi contemporanei attivi nell'Europa centrale, celebre per le figure e i gruppi a grandezza naturale (o più grandi del vero), le teste in forma di frammento e la provocante fisicità dei bronzi. Nato il 26 gennaio 1962 a Badia, in Alto Adige, dal 1976 al 1981 frequenta la Scuola d'Arte di Ortisei, in Val Gardena. Nel 1983 si iscrive alla Akademie der Bildenden Künste di Vienna, dove avviene l'incontro decisivo con il professor Joannis Avramidis, che avrà un'influenza duratura sulla sua attività di scultore e disegnatore. Nel 1989, dopo la laurea, l'artista torna nella sua terra, dove lavora come scultore freelance. Il volume è pubblicato in occasione della mostra di Roma (La Pelanda, Ex Mattatoio -Testaccio, 25 ottobre - 30 novembre 2013). -
1963 e dintorni. Nuovi segni, nuove forme, nuove immagini
Dedicato alla presentazione delle opere del XX secolo nelle raccolte Intesa Sanpaolo, Cantiere del '900 propone nuclei di opere selezionate dalle collezioni della Banca, che nel complesso vantano oltre tremila testimonianze, tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni e altre tecniche esplorate nel secolo scorso. ""1963 e dintorni"""" ha per tema un anno di particolare importanza per le vicende dell'arte e per il dibattito critico sulla contemporaneità che si è svolto in quegli anni: una convergenza di episodi differenti ha reso quei mesi un momento di svolta per l'arte e la critica, sotto la spinta degli interventi di uno storico come Giulio Carlo Argan. Il superamento dell'informale, la nascita e lo sviluppo dell'attività di gruppi indirizzati alla ricerca estetica che si misura con le nuove tecnologie e con l'industria dell'immagine, sono i temi portanti di un momento di grande fermento, che prepara il terreno al successo della Pop Art, ma che già ne vive criticamente i presupposti e le potenzialità. Pubblicato in occasione dell'esposizione milanese e curato da Francesco Tedeschi, il volume si apre con un omaggio a Piero Manzoni e a Francesco Lo Savio, scomparsi non ancora trentenni in quell'anno e prosegue con opere provenienti dai diversi ambiti artistici di quel periodo."" -
Roy Lichtenstein. Sculptor. Ediz. italiana e inglese
Pubblicata in occasione dell'esposizione alla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova durante la Biennale di Venezia 2013, la monografia illustra in maniera esaustiva la produzione scultorea di Lichtenstein dal 1968 al 1997, anno della sua morte. Dai primi lavori in ceramica alle opere pubbliche di grandi dimensioni, il volume vuole documentare non solo il processo artistico che parte dagli schizzi e dai disegni per approdare ai collage, alle maquette e alle sculture in metallo fino agli interventi su larga scala in contesti urbani, ma intende anche affrontare il lavoro di Lichtenstein sui metodi di fabbricazione e delle tecniche industriali, con importanti informazioni sui laboratori con cui l'artista collaborò nel corso della sua carriera. Il libro vuole presentare una panoramica esaustiva sulle sperimentazioni dell'artista con i metodi di fabbricazione industriale, inframmezzate da interviste e testi su una scultura bidimensionale. -
Vita di un falsario
"Sono già passati quasi dieci anni, da quando accettai di scrivere la biografia del pittore di scuola giapponese Onuki Keigaku, su richiesta della sua famiglia. Ancor oggi però non ho tenuto fede al mio impegno. La primavera scorsa, quella stessa famiglia mi ha mandato da Kyoto un formale biglietto d'invito alla cerimonia del tredicesimo anniversario della morte dell'artista, cerimonia che si sarebbe celebrata in un tempio zen della città; all'invito era accluso un cartoncino di risposta per confermare o meno la mia presenza."""" Incaricato di scrivere la biografia di un pittore giapponese affermato, il narratore trasferisce piano piano il proprio interesse sulla figura del falsario Hara Hosen, compagno di gioventù dell'artista, che nonostante le grandi potenzialità iniziali aveva poi condotto una vita oscura e sfortunata, dipingendo copie dell'amico. Con uno stile particolare, pacato, apparentemente divagante, ma che sfocia in improvvise rivelazioni, Inoue ci avvicina con solidarietà e compassione all'essere umano nel suo momento più amaro, della disillusione e della sconfitta." -
Confesso che ho suonato
L'autobiografia di uno dei più noti pianisti jazz italiani ripercorre gli anni che hanno contraddistinto una generazione: dall'amore per la musica alla passione per la politica, ai viaggi di solidarietà in Eritrea, Senegal, Sahara, Nicaragua, a Gerusalemme, Sarajevo, Beirut, Bagdad, Damasco. Il racconto di un'esistenza dedicata non solo all'impegno politico, ma anche alla ricerca costante di una spiritualità che, lontana da pregiudizi ideologici, ha saputo nel corso degli anni mettersi in discussione senza mai tradire i propri valori. Un libro che non parla soltanto di musica, ma racconta - tra aneddoti, amori, incontri indimenticabili - l'avventura di una vita. -
Vetri dal Museo Salviati. Magiche trasparenze dalla donazione Tedeschi. Ediz. illustrata
Chi percorre il Canal Grande nota, poco prima del bacino di San Marco, sul lato destro, non molto distanti l'uno dall'altro, un palazzo cinquecentesco e un palazzetto del tardo Ottocento, ambedue con la facciata rivestita da mosaici di tessere vitree vivacemente colorate. Sono gli unici due edifici privati veneziani così decorati, testimoni di una straordinaria avventura vetraria, durata più di centoventi anni. Palazzo Barbarigo ospitò il decollo di Antonio Salviati come imprenditore a partire dal 1859 e il suo consolidamento economico a seguito dell'arrivo di soci inglesi. Fu grazie alla coraggiosa iniziativa di Salviati che i vetrai muranesi trovarono il sostegno economico per riappropriarsi delle raffinate tecniche del passato e che avvenne il rilancio della vetraria veneziana nel mercato internazionale. Nel 1877 Salviati, recedendo dall'azienda, fondò una nuova impresa ugualmente specializzata in prodotti vetrari, la Salviati dott. Antonio, che trovò la sua sede definitiva in un palazzetto sul Canal Grande. Il palazzetto fu poi la sede della società dei figli e dei suoi continuatori. Nelle ampie sale d'esposizione e vendita della palazzina Salviati e di Palazzo Orio Semitecolo Benzon si potevano ammirare fino agli anni ottanta del Novecento gli splendidi prodotti della vetreria dell'azienda, taluni risalenti agli anni venti e trenta e altri ai decenni seguenti. -
La cultura del vino in Italia. Verso il 2015
Da millenni il vino è parte integrante della nostra storia. Furono i greci a portare la vite in questa terra, che chiamarono Enotria ossia ""paese del vino"""". I romani la diffusero in mezza Europa, facendo dell'Italia uno dei luoghi cardine di questa cultura. Cultura perché l'affermarsi delle pratiche vitivinicole non ebbe mai un significato esclusivamente tecnico, così come il consumo di vino non ebbe mai un significato esclusivamente alimentare. Il vino è la bevanda degli dei, di Dioniso e di Bacco, e da sempre riveste un ruolo centrale nella nostra cultura, elemento rappresentativo dell'eccellenza e dell'identità del nostro Paese. Dell'Italia il vino può raccontare la storia, la cultura nelle sue diverse espressioni, ne disegna e aiuta a rileggere le peculiarità del territorio e del paesaggio che da nord a sud si snoda in quella varietà di declinazioni particolari che ne fanno un esempio di biodiversità unico al mondo. La """"cultura del vino"""" rispecchia il nostro Paese in maniera totale, anche in quella dialettica tra diversità e unità che lo ha caratterizzato in ogni momento della sua esistenza. Strettamente connesso al tema portante dell'Expo Milano 2015 """"Nutrire il pianeta. Energia per la vita"""", il volume rappresenta in modo unitario e scientificamente rigoroso la ricchissima e variegata cultura del vino nel nostro paese."" -
Mi ricordo Cézanne
"Ricordo, tra l'altro, una grande tela che rappresentava delle bagnanti nude e che mi parve, anche per la deformazione del disegno, una specie di guazzabuglio. Chiesi a Cézanne perché non prendesse delle modelle per i suoi nudi. Rispose che alla sua età si aveva il dovere di astenersi dal denudare una donna per dipingerla, e che tutt'al più gli sarebbe stato permesso, a rigore, di rivolgersi a una donna sui cinquant'anni, cosa abbastanza improbabile ad Aix, tutto sommato."""" Nel febbraio del 1904 Émile Bernard, di rientro da un lungo soggiorno al Cairo, giunge per la prima volta ad Aix-en-Provence per incontrare Paul Cézanne, che considera il padre nobile delle nuove ricerche artistiche. Cézanne, da tempo rintanato nella sua città natale e noto per il suo carattere burbero, riceve Bernard, accogliendolo come un collega: i due trascorrono insieme un mese dipingendo e discutendo d'arte, e gli anni successivi a scambiarsi pareri in un fitto scambio epistolare. Da questa esperienza nascono i Souvenirs sur Paul Cézanne et lettres inédites, un racconto parziale, ma prezioso e sincero, che ha influenzato profondamente la nostra conoscenza dell'uomo e dell'artista." -
Fuoco nero. Materia e struttura attorno e dopo Burri
Inserito nel contesto delle celebrazioni, nel 2015, del centenario della nascita di uno dei principali protagonisti della cultura artistica italiana del Novecento, Alberto Burri (1915-1995), il volume - a corredo della mostra di Parma - propone un originale percorso ""sulle tracce"""" di Burri, ripensando in quest'ottica una gran parte della storia degli ultimi cinquant'anni di produzione artistica in Italia e non solo in Italia. Ne esce un panorama affascinante, scandito dai lavori di 62 tra pittori e scultori e di 7 fotografi, per un complesso di 160 opere, che si confrontano, a volte direttamente, a volte solo indirettamente, con la poetica e il fare artistico di Burri. Un panorama variegato e per molti versi sorprendente, perché vi trovano posto anche artisti si potrebbero immaginare abbastanza lontani dalla sensibilità di Burri, ma che invece qualcosa evidentemente gli devono."" -
A Perfect Venetian crime. Find the culprit in the dodge's palace
Una guida insolita di Palazzo Ducale pensata per bambini, ragazzi e famiglie, che potranno visitare il famoso palazzo dei Dogi e addentrarsi nelle sua sale in modo giocoso e divertente. Si percorreranno tutti i luoghi più significativi del palazzo, dal Cortile alle Sale Istituzionali e alle Prigioni, fino all'Appartamento del Doge, alla ricerca di numerosi indizi che porteranno alla luce un'intricata vicenda avvenuta ai tempi del Dogado di Francesco Foscari. Età di lettura: da 8 anni. -
Il cortile del Richini. Un monumento da conservare
Finito di costruire intorno al 1640, il Cortile del Richini faceva parte dell'Ospedale che, già a partire dal 1400, fu voluto dagli Sforza e progettato dal Filarete. Nel corso dei secoli il complesso ospedaliero ha subito varie trasformazioni finché nel 1938 l'Ospedale si trasferì a Niguarda e iniziarono i lavori di ristrutturazione dell'edificio per adibirlo a sede dell'Università degli Studi di Milano. Gravemente danneggiato dai bombardamenti nel 1943, l'intero edificio venne restaurato (in parte ricostruito) e riadattato a sede universitaria nel 1951. Il volume è suddiviso in tre grandi sezioni: ricordare per conservare (la storia del Cortile monumentale della Ca' Granda, la sua nascita e rinascita), osservare per conservare (la campagna fotografica di Carlo Vannini che illustra, anche nei dettagli, le ottanta campate del Cortile) e indagare per conservare (le indagini su quattro campate campione per studiare le cause del degrado dei preziosi manufatti). -
Musée d'Orsay. Capolavori. Ediz. illustrata
Paul Gauguin, Claude Monet, Edgar Degas, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Vincent van Gogh, Édouard Manet, Camille Corot, Georges Seurat, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir... Attraverso una selezione di straordinarie opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi e appartenenti alle collezioni del Musée d'Orsay, il volume propone un percorso artistico che parte dalla pittura accademica dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo impressionista fino ad arrivare alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti. Pubblicato in occasione dell'esposizione romana, il catalogo ripercorre, nella parte introduttiva, la storia del Museo, i progetti architettonici e allestitivi e le scelte museografiche e curatoriali che hanno guidato il suo allestimento attraverso i saggi di Guy Cogeval, Alice Thomine-Berrada e Xavier Rey (Capire la storia dell'arte raccontata al Musée d'Orsay). -
Blu K. Storia di un artista e del suo colore
Yves Klein ha tutte le qualità che ci si aspetta da un personaggio di un romanzo. Costruito su base di eventi reali e testimonianze incrociate, questo romanzo inizia nel 1952 in Giappone, quando Yves Klein impara judo presso il Kodokan di Tokyo, per finire con il Monocromo blu esposto al Centre Georges Pompidou di Parigi. Il ritratto dell'artista che emerge in questo libro è fatto di finzione e realtà, che Teodoro Gilabert reinventa per il nostro piacere, coinvolgendo studenti dell'Istituto franco-giapponese, la zia Rosa, la madre dell'artista, belle amanti vere o presunte, la moglie di Klein, i suoi amici, una guardia di museo, gli artisti, i galleristi... Il tutto negli anni 1950 e 1960 a Parigi, quando la vita artistica sembrava tenere l'impossibile e audace. -
Lungo l'argine del tempo. Memorie di un farmacista
"Soltanto ora, dopo quarant'anni, scopro il padre che non conoscevo e della cui storia non ero stato, se non episodicamente, curioso, per troppa diversità di carattere. Così, non convinto di particolari sorprese, ma pieno di affetto e di riconoscenza per quello che mi ha consentito di essere, ho iniziato a leggere 'Lungo l'argine del tempo', il libro che avete in mano. Fin dalle prime pagine ho provato emozione, entusiasmo, soddisfazione, e poi compiacimento per le rivelazioni e per lo stile, preso dal racconto di tante storie che non conoscevo. Ma anche un'ironia, un'intelligenza, una curiosità, un amore per la vita, un entusiasmo, una vitalità che mi erano del tutto sconosciuti. Tanti episodi sorprendenti e una visione del mondo così fresca, così giovane, oggi per allora. Mio padre scrive solo ora, a novantatre anni, ma tutti gli episodi che racconta sono davanti a noi."""" (Vittorio Sgarbi)" -
Andrea Camilleri incontra Manuel Vázquez Montalbán
Andrea Camilleri ha voluto ricordare l'amico scomparso con la trascrizione del loro incontro, avvenuto nel 1998 a Mantova nell'ambito del Festivaletteratura. Un dialogo in cui affrontano i temi più disparati: la letteratura, i gialli che li hanno segnati, i libri letti e a volte (ma solo nella finzione) bruciati, i loro personaggi Pepe Carvalho e Salvo Montalbano, ma anche i rapporti dei loro protagonisti con le donne, il calcio, la cucina, il vino... A testimoniare un'amicizia e un'affinità nate sui libri e divenute realtà. -
Vita effervescente di Madame Clicquot
Fin dai primi istanti trascorsi a Bouzy, nella Champagne francese, Barbe Clicquot è travolta dall'emozione davanti ai vigneti a perdita d'occhio nella luce del tramonto; giorno dopo giorno impara a conoscere i possedimenti della famiglia e l'arte di fare il vino. Alla morte del marito, François, non ha esitazioni: la giovane donna (ha soli 27 anni) è dotata di un carattere forte e di una vera passione per il commercio. Conquisterà nuovi mercati (i Paesi Baltici, la Russia), produrrà il primo champagne millesimato, imporrà un marketing aggressivo, diventerà una delle prime donne imprenditrici dei tempi moderni. Presto, tutti avrebbero conosciuto il nome della vedova Clicquot, simbolo di Champagne eccellente. Fabienne Moreau, storica e archivista della cantina Veuve Clicquot Ponsardin, ha avuto accesso agli Archivi della Maison e ha potuto così approfondirne la storia, che ci presenta come romanzo. -
I fratelli Oppermann
"Nel gennaio del 1941 la sorte dell'Europa e del mondo sembravano segnate [...]: avevamo letto 'I fratelli Oppermann' di Feuchtwanger, importato nascostamente dalla Francia, in cui si descrivevano le 'atrocità naziste'; ne avevamo creduto una metà, ma bastava..."""" (Primo Levi, """"Il sistema periodico""""). Questo romanzo, la storia di un'agiata famiglia di ebrei tedeschi travolta dall'avvento del nazismo, rivela contenuti quasi profetici nel descrivere gli avvenimenti storici, pur essendo stato pubblicato nel 1934. Una società ora inconsapevole, ora politicamente impreparata, ora volutamente cieca di fronte alla Storia assiste all'affacciarsi del nazismo nella Germania degli anni Trenta: passato e futuro si fondono nella saga degli Oppermann, che da cittadini benestanti ed emancipati di una Berlino all'avanguardia precipitano nel vortice di una tragedia reale, fatta di svastiche, camicie brune, discriminazioni, inganni e tradimenti."