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Let it Beatles
Lo spirito e i ricordi degli anni '60 a 50 anni dall'uscita del primo 45 giri dei Beatles, attraverso i punti di vista di due amici nati a 20 anni di distanza uno dall'altro. Una ironica radiografia epistolare di un'epoca felice e irripetibile, che ha avuto il sapore di una vera e propria rivoluzione, un omaggio originale e affettuoso ai Fab Four. -
La madre dei Caravaggio è sempre incinta
5 luglio 2012, ore 17.35: l'Ansa batte, in esclusiva mondiale, una notizia clamorosa: ""Caravaggio, trovati 100 disegni mai visti"""". Peccato che i disegni fossero ben noti, e soprattutto peccato che non siano di Caravaggio. Ma questa è solo l'ultima di una serie di 'bufale' storico-artistiche sempre più improbabili: il 'Caravaggio' del Sole 24 ore, la 'vera' Visione di Ezechiele di Raffaello, l'Autoritratto 'di Bernini', il 'Guercino' esposto a Castel Sant'Angelo e la seconda Gioconda del Prado. E, naturalmente, il Cristo 'di Michelangelo' comprato da Sandro Bondi: per non parlare delle ossa di Caravaggio o di Monna Lisa, o della caccia alla Battaglia di Anghiari. Ma perché la storia dell'arte si è trasformata in un incredibile 'bufalificio'? Quanto pesa il modello dell'arte contemporanea? Quali sono le responsabilità dei media, e quali quelle degli storici dell'arte? Qual è il nesso con l'industria delle mostre? E l'attribuzione è una pratica magica, o uno strumento scientifico? E soprattutto: come può, un lettore, difendersi da questo bombardamento? A queste e a molte altre domande risponde il pamphlet di Tomaso Montanari. """"Ogni lancio di agenzia, articolo di giornale o servizio televisivo che contribuisca a propalare la bufala figurativa di turno non solo comunica il falso e promuove l'eradicamento del senso critico, ma toglie spazio a un discorso sulla storia dell'arte che possa educare al patrimonio diffuso, denunciarne lo stato rovinoso, promuoverne la conoscenza""""."" -
Alfabeto figurativo. Trenta opere d'arte lette ai più piccoli
In questo Alfabeto figurativo, realizzato su misura per un pubblico di piccoli lettori, Tomaso Montanari racconta, con la vivace verve che lo contraddistingue, i protagonisti e i capolavori della storia dell'arte. Il volume raccoglie trenta testi del critico originariamente pubblicati su ""l'Ambasciata"""", il mensile del Teatro del Sale di Firenze. Dal Bacco di Michelangelo, un ragazzo di marmo che cammina e ci viene incontro barcollando e offrendoci la sua coppa di vino colma, al Pescatorello, il bronzo di Vincenzo Gemito che raffigura un ragazzino nudo aggrappato con le dita dei piedi a uno scoglio, alle prese con un pesce appena catturato; dall'intenso ritratto di Rembrandt del figlio Titus, raffigurato con uno sguardo che trabocca di stupore, curiosità, ingenuità e voglia di scoprire il mondo, al San Girolamo e il leone di Gian Lorenzo Bernini, l'unico scultore capace di trasformare un blocco di marmo duro e freddo in un leone morbido morbido, sdraiato a fare le fusa. Età di lettura: da 6 anni."" -
Morte di un magnate americano
"Chiamatemi come vi pare, il mio nome non ha nessuna importanza. Ciò che importa è che da alcuni mesi sono il segretario di una leggenda. Una leggenda che, ora, sta combattendo con la morte. Scrivo da una stanza della suite reale del Grande Albergo di Roma: salotto, studio e otto camere da letto nelle quali si muovono una figlia, un genero, numerosi dottori e, in subordine, cameriere e camerieri. Fuori, il personale dell'albergo e i regi carabinieri si danno il turno per tenere a bada membri del corpo diplomatico, giornalisti, antiquari, curiosi e più o meno improbabili personaggi in cerca di qualcosa che loro stessi non riescono bene a immaginare."""" Alla sua morte, gli Stati Uniti d'America si dotarono di una banca centrale, il Federal Reserve Bureau, perché nessun privato sarebbe stato più in grado di salvare l'economia del Paese come lui aveva fatto nel 1907. Le sue collezioni arricchirono di inestimabili capolavori i musei di New York e la sua casa-biblioteca divenne la più celebre casa-museo americana. Quest'uomo, che aveva creato la più potente rete di banche mai esistita, che aveva inventato dal nulla la maggior compagnia di navigazione mondiale e nel 1901 aveva acquistato l'impero dell'acciaio di Andrew Carnegie non era però un uomo a una dimensione: finanziere e collezionista competente, John Pierpont Morgan fu anche una persona fragile e dagli oscuri segreti. Morì a Roma il 31 marzo 1913. Narrata a più voci dal capezzale di un uomo al passo estremo, questa è la sua storia." -
La moneta di Akragas
406 a.C. Dopo un lungo assedio Akragas si arrende ai Cartaginesi. La città viene distrutta. 1909. La scoperta in un campo di una piccola moneta d'oro, unica al mondo, preziosissima. Per l'emozione il dottor Stefano Gibilaro, medico condotto di Vigata, cade da cavallo. Comincia così una storia che si dipana con risvolti inaspettati, tragici ed esilaranti, tra le campagne di Vigata e la Messina distrutta dal terremoto, fino all'imprevedibile conclusione. -
Un paesaggio dell'anima. Racconto fotografico delle opere di Gabriele Lalatta
Dopo aver pubblicato con l'editore Skira i racconti per immagine di due importanti cantieri della città di Bologna: la Galleria d'Arte Moderna e la nuova sede comunale, esce ora questo nuovo racconto su un cantiere che non ha per oggetto un'architettura ma il lavoro di uno scultore. Come nei volumi precedenti l'interesse non era rivolto alla qualità degli oggetti architettonici ma a quella del loro farsi, anche in questo caso l'interesse non è indirizzato unicamente alla qualità dei singoli oggetti d'arte ma alla qualità della loro sedimentazione nel luogo dove sono stati inventati. Come nei casi precedenti non si poteva parlare di monografie d'architettura, anche in questo caso non si può parlare (almeno nelle intenzioni) di una monografia su un artista. Esistono le cose ed esiste lo spazio che le cose concorrono a definire; questo libro racconta lo spazio a cui le cose inventate da Gabriele Lalatta hanno dato vita. -
Hotel Surfanta. Ediz. illustrata
"Questa è una fiaba autobiografica grottesca senza trama ma con molti personaggi, raccontata con dei dipinti che raffigurano gli interni dell'Hotel Surfanta. È una visita attraverso 33 camere numerate, precedute da un'anticamera e completate da due Pubs al pianterreno. Ogni capitolo è costituito da un dipinto, accompagnato da un elenco meticoloso e realistico dei personaggi che 'inquilinano' gli ambienti e dei mobili e oggetti che li 'disarredano'. In alcuni casi sono i personaggi stessi che parlano, con testimonianze inesatte o false, viziate da errori e gelosie. Altre volte sono io che commento. I riferimenti a nomi di persone, marche e istituzioni, non sono casuali ma voluti, anche se - essendo il racconto fantastico - non ho mai dato molta importanza alla precisa grafia dei nomi e cognomi citati e all'esattezza delle date di nascita e morte dei personaggi, nonché alla scrittura dei numeri. Wulvur mi ha detto che va bene lo stesso. C'è anche, al fondo, un elenco in ordine alfabetico dei nomi - così come appaiono nel testo - e delle parole, o espressioni, inventate o usate in modo improprio. La riproduzione dei dipinti e degli scritti è permessa e gradita, purché se ne citi chiaramente il nome dell'autore (che è il mio)."""" (Lorenzo Alessandri). Con un testo introduttivo di Vittorio Sgarbi." -
Filippo Alison. Un viaggio tra le forme. Ediz. italiana e inglese
Questo libro raccoglie frammenti ed esperienze del percorso professionale, scientifico e didattico di Filippo Alison, come ama definirlo Rodrigo Rodriquez ""un Maestro per i Maestri"""": celeberrima la collezione da lui curata per Cassina che annovera, fra gli altri, Le Corbusier, Wright, Mackintosh, Asplund e Rietveld. Tanti, nel volume, i fotogrammi delle tappe di un viaggio che è umano e culturale: Domenico De Masi, François Burkhardt e Renato de Fusco ne restituiscono il profilo attraverso le sue varie sfaccettature; Nicola Flora, Paolo Giardiello e Gennaro Postiglione tratteggiano il suo impegno di architetto, designer e docente. Le testimonianze dei """"compagni di viaggio"""" si aggiungono alla raccolta di disegni, schizzi, fotografie e documenti che ripercorrono le tappe principali di una carriera ricca di riconoscimenti e di consensi."" -
Mi chiamo...
Mia Martini racconta, in prima persona, la sua travagliata esistenza poche ore prima di morire. Da quel letto di uno squallido appartamento di un piccolo paese della provincia di Varese, dove cercava di fuggire dalle dicerie infamanti che la perseguitavano e da cui non si è mai più ripresa. Aldo Nove, con un linguaggio secco e poetico, ripercorre la vita di una grande e sempre più popolare artista, amata in tutto il mondo eppure odiata da uno star system che ne ha fatto un capro espiatorio. ""Mi chiamo..."""" è, volta in narrativa, la voce di una cantante che ha voluto abbracciare il mondo intero con la sua arte e che il destino ha reso per sempre infelice, per sempre famosa, per sempre grande."" -
Ruggiero Di Lollo. Ediz. italiana e inglese
Un percorso poetico, quello di Di Lollo, che durante l'arco di cinquant'anni si dipana in una ricerca incessante, stupita, a volte ossessiva, spesso magica della Luce. Un percorso che, in un quadro giovanile, aveva già lucidamente prefigurato nel titolo emblematico di Svincolarsi in luce. È questa ricerca che accomuna esperienze pittoriche che potrebbero apparire a un primo e superficiale sguardo profondamente diverse, quasi dissonanti, espressione di diverse mani e di diverse sensibilità. O, altrimenti, di una sensibilità assolutamente complessa, a sua volta espressione di una personalità riccamente fecondata da contraddizioni e da antinomie. Antinomie tutte presenti in un'arte, così difficilmente inquadrabile dal critico, che spazia diacronicamente, ma anche sincronicamente, tra figurativo e astratto, tra realismo della scultura e concretismo, tra razionalismo e disegno classico, tra caricatura oscena e ispirazione religiosa, tra grafica geometrica e pittura materica. Di Lollo analizza la luce, la scompone in sequenze geometriche, la studia nelle scintille dei fuochi, nelle iridescenze del pulviscolo dell'aria, delle gocce di vapore ma soprattutto la contempla folgorato dalle sue mille rifrazioni, dai riflessi, dai riverberi che dà il mare, nel frangersi delle onde contro gli scogli di quella piccola isola disabitata che è Palmarola, diventata negli anni la fonte ispiratrice della sua pittura. -
Luiso Sturla. CSAC. Gli archivi del progetto
Luiso Sturla è una delle poche figure di protagonisti sulla scena pittorica che ancora tiene viva la grande civiltà della pittura informale, ma ha alle spalle una lunga storia; una storia che vede il pittore legarsi, dopo gli inizi figurativi, al Movimento Arte Concreta, per poi avviarsi verso una nuova ricerca maturata anche in un lungo soggiorno negli Stati Uniti (1960-1962) dove dialoga con l'Action Painting e scopre quindi una dimensione differente del discorso pittorico, una grande libertà compositiva. Il ritorno in Italia gli propone esperienze diverse, quelle di Renato Birolli e di Ennio Morlotti, ma soprattutto dell'amico Pier Luigi Lavagnino, insieme al quale Sturla apre uno studio a Milano nei primi anni cinquanta. Gli scambi tra i due artisti sono evidenti, ma in seguito prendono strade diverse: Lavagnino con immagini più sognate e distanti, Sturla evocando ancora le sperimentazioni del suo soggiorno americano con particolari attenzioni anche alla ricerca di Mark Rothko. -
Il mondo di Manet. Scopri e colora
Andiamo a scoprire insieme il mondo di Manet, un pittore molto speciale, che è diventato famoso grazie alle... bocciature! I suoi quadri, una volta rifiutati e criticati, oggi sono esposti nei musei più famosi di tutto il mondo. Età di lettura: da 4 anni. -
Louise Nevelson. Ediz. italiana e inglese
"Quanto siano state intense e complesse la vita e l'arte di Louise Nevelson risulta ormai evidente non solo dalle numerose importanti opere illustrate in questo volume e presenti in molte collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, ma soprattutto per il succedersi di significativi episodi espositivi e da una ripresa crescente negli ultimi anni di studi e pubblicazioni che ne celebrano il lavoro e la personalità, fino a renderla emblematica ed esemplare negli sviluppi dell'arte contemporanea e in quelli stessi della cultura e del costume odierno, soprattutto in relazione alla condizione della donna oggi, dopo le esperienze del femminismo e l'intensificarsi della presenza artistica femminile in quasi tutti i paesi del mondo."""" (Bruno Corà)" -
Idroscalo. Natura e scultura
L'Idroscalo è un luogo milanese di raffinata eleganza. Ed è talmente milanese che s'impone soprattutto per il buon gusto della discrezione, per la bellezza serena e non esibita, per il suo sapersi adattare quietamente alle stagioni, al loro sempre più ambiguo mutare. D'estate è pacifica riviera per i bagnanti d'acqua e sole. Nelle mezze stagioni ti accoglie con lieta pigrizia e ti offre lo spettacolo civile dei suoi alberi e del suo specchio piatto e azzurro, solcato solo da qualche silenzioso canottiere, dalla scia di rare imbarcazioni in allenamento, mentre nel cielo scivola veloce qualche aereo. D'inverno è vagamente arcigno e austero, ma sempre nobile. Dunque, per eccellenza, per il suo essere scenario duttile e accogliente, è un luogo adatto all'arte, alle figure plastiche che si stagliano nell'aria, come le opere della scultura. E, aggiungo, sarebbe luogo adattissimo alla poesia, magari qua e là affissa lungo i suoi camminamenti, come era stato un tempo in città. Ma questa è un'altra storia. La nostra, di storia, è invece quella delle nove sculture che la Provincia di Milano ha pensato di installare in vari punti attorno al lago, creando felicissime pause di riflessione contemplativa, ma anche, in fondo, di civilissima ricreazione, ricreazione creativa dello spirito. Cultura vera e non mercato. Con un testo di Maurizio Cucchi. -
La rinascita. Storie dell'Italia che ce l'ha fatta
Come ha fatto un'Italia rasa al suolo dai bombardamenti a rialzarsi, a rinascere, a diventare in pochi anni uno dei leader dell'industrializzazione globale e il riferimento per la qualità della vita e la creatività del mondo intero? Quello che oggi potrebbe apparire un mistero inspiegabile o una pura casualità è in realtà il frutto di un percorso preciso, della grande dedizione al lavoro che ha contraddistinto più generazioni di donne e uomini che hanno saputo rialzarsi e conquistare il mondo con la loro inventiva, la loro visione, il loro mestiere. Il racconto dell'Italia che ce l'ha fatta, a uscire dalla crisi del dopoguerra, come invito e metafora per l'Italia di oggi, alle prese con la crisi economica. Una storia raccontata attraverso le opere d'arte delle avanguardie novecentesche, gli abiti d'alta moda dei grandi stilisti, le invenzioni della tecnologia e della chimica, le opere degli architetti e dei designer, le visioni del cinema, le parole della letteratura. Venticinque anni letti anche attraverso i dati statistici dell'Istat e le foto del grande archivio del Touring Club Italiano che raccontano un'Italia di vaste miserie e precarietà e a maggior ragione rendono ancora più sensazionale il risultato storico aggiunto in quel periodo. Storie che sono il frutto dell'analisi di un comitato scientifico multidisciplinare, guidato da Davide Rampello, che ha esposto i propri risultati nella mostra allestita ad Asti (Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri, Palazzo Ottolenghi, 22 giugno - 3 novembre 2013) -
Cubismo
Il movimento artistico del Cubismo è giustamente considerato come quello che più di ogni altro ha esercitato una condizionante influenza sull'arte del XX secolo e come quello al quale hanno fatto riferimento gli altri movimenti a esso contemporanei e quasi tutti quelli successivi, fino ai nostri giorni. Nato a Parigi intorno al 1907, il Cubismo (il cui termine deriva dalla recensione su Gil Blas del critico Vauxcelles che, recensendo la personale di Braque scrisse della ""tendenza del pittore a ridurre tutto a cubi"""") non vuole più rappresentare l'oggetto in una collocazione spaziale fissa e monocentrica secondo un unico punto di vista, ma restituire una pluralità di aspetti e sfaccettature in una simultaneità di visione e molteplicità di prospettive. Questo agile volume propone una panoramica sul Cubismo e sui suoi protagonisti, da Paul Cézanne, Pablo Picasso, Georges Braque, Albert Gleizes a Juan Gris, Fernand Léger, Robert e Sonia Delaunay, Francis Picabia."" -
Federico Delrosso Architects. Spostando il limite. Ediz. italiana e inglese
Nei lavori dell'architetto e designer di origini biellesi Federico Delrosso (1964), c'è un costante passaggio di testimone fra ieri e oggi che, lungi dall'essere nostalgico o citazionista, rende tutto presente e attuale. Non ha riferimenti precisi, sarebbero limitativi per un'inclinazione inquieta e curiosa come la sua. Eppure nel suo percorso progettuale è facile ritrovare gli insegnamenti dei modernisti - Gio Ponti, Ernesto Nathan Rogers e Le Corbusier in testa - che intesero l'architetto come progettista ""dal cucchiaio alla città"""" e che posero un accento costante sull'indagine dello spazio, ereditato poi da Richard Meier. Così come nella ricerca del disegno di un'unica superficie continua, e nel dialogo costante fra interno ed esterno, è altrettanto facile leggere gli studi sul nastro di August Ferdinand Moebius. Rispettoso dei contesti circostanti, naturali o urbani, e dello """"spirito dei luoghi"""", Delrosso mira a includerne la realtà e il valore reale con chiarezza etica ed espressiva: la base di un sentire organico attuale da ricercare più che nello stile, nei presupposti. Questa prima monografia arriva a compimento di un ciclo segnato da progetti di architetture per residenze private e commerciali, di interior e di design realizzate negli ultimi venti anni."" -
Albert Speer e Marcello Piacentini. L'architettura del totalitarismo negli anni Trenta
Il volume intende fornire un quadro complessivo e unitario della politica architettonica e degli scambi intercorsi negli anni Trenta tra il regime tedesco e quello italiano attraverso l'esperienza dei due ""architetti di stato"""", Albert Speer e Marcello Piacentini. Il saggio ripercorre l'intensa attività dei due architetti dagli anni Venti alla fine della guerra, analizzando i contesti politico-culturali e tracciando il bilancio di una stagione architettonica."" -
Il cuoco e i suoi re
Nato in piena rivoluzione da famiglia numerosa e poverissima, abbandonato dal padre sulla strada, Carême impara a tagliare le carni e a leggere e scrivere. Dopo aver osservato le vetrine delle pasticcerie di Parigi ricopia dalle antiche stampe i più celebri monumenti del mondo che ricrea con pasta frolla, cioccolata e glassa. Scoperto da Talleyrand, ne diventa lo chef e viene ""prestato"""" a Napoleone per i banchetti ufficiali. Alla caduta dell'imperatore si trasferisce a Londra, dove lavora per il Reggente (futuro Giorgio IV). Da Londra si sposta a San Pietroburgo alla corte dello Zar. Tornato in patria diventa lo chef preferito dei Rothschild e dell'alta società parigina. Imposta un nuovo modo di fare cucina, di imbandire la tavola, organizzare le portate, decorare i piatti e stare ai fornelli (igiene, grembiuli bianchi, il berretto da cuoco a forma di fungo). Scrive le sue memorie con una monumentale raccolta di ricette."" -
Come una pietra leggera. Giochi di sabbia che curano
Storie d'analisi di grandi e di bambini, racconti che parlano utilizzando la metodica del ""Gioco della sabbia"""": un mondo in miniatura, un'Arca di Noè per salvare immagini interiori, frammenti di vita, sogni. È la visione, non la parola, a dominare la scena, e questo ci rimanda alla profondità dell'inconscio, al radicamento del nostro piccolo mondo interiore dentro le grandi immagini del mondo, ben prima della parola. Il mondo che ci viene raccontato dal """"Gioco della sabbia"""" è ricco e prezioso, insaturo, inconcluso, come le grandi visioni degli artisti o, più umilmente, come i """"mandala"""" di sabbia che i monaci buddisti compongono e poi lasciano andare al vento e all'acqua: impermanenza. Ecco allora che questo libro è fatto di pietre pesanti, di sabbia lieve e di vento leggero, per ricordarci che il gioco è una realtà che aiuta a curare la vita.""