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Nuova rivista di letteratura italiana (2021). Vol. 1
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2021). Vol. 1
«Con questo numero si apre la decima annata di Blityri. L'annata 2021 — come è ormai tradizione — offre un numero miscellaneo, il primo, e uno monografico, il secondo, che sarà dedicato alle ""scuole"""" della linguistica italiana dal secondo dopoguerra fino alla fine del Novecento. In questo fascicolo il lettore ha a disposizione incursioni in una quantità non disprezzabile di autori e epoche storiche differenti. Anzitutto la sezione antica. Un articolo di Patrizia Laspia (Università di Palermo) torna con nuove ipotesi sulla vexata quaestio di come leggere e intendere le prime righe del De interpretatione di Aristotele: forse il passaggio più citato dell'intera storia della filosofia; in particolare per la nozione di pragma viene offerta una lettura innovativa. Sandro Nannini (già professore nell'Università di Siena) e Sibylle Mahrdt-Hehmann si soffermano su un altro puzzle dello Stagirita: la sua discussione dei paradossi di Zenone sulla impossibilità del movimento. Rossella Amendolara (una giovanissima studiosa della Sapienza) ci porta invece nei meandri del De lingua latina di Varrone, ipotizzando che la ben nota tematica dell'etimologia vada proiettata sullo sfondo della disputa fra opinione e scienza sviluppatasi fra il III e il II secolo a.C. La sezione moderna viene inaugurata da una rilettura del Saggio sulla filosofia delle lingue di Melchiorre Cesarotti, proposta da Stefano Gensini (Sapienza); e ad essa fa da controcanto la recensione da parte di Leonardo Bellomo (Università di Padova) degli Atti di un importante convegno cesarottiano tenutosi a Ginevra nel 2019 per le cure di un """"cesarottiano"""" di vaglia, Carlo Emilio Roggia...» (Dalla Premessa)"" -
In ricordo di Giuseppe Nenci
Il volume raccoglie i contributi presentati da allievi e collaboratori del Professor Giuseppe Nenci nel corso delle due Giornate che la Scuola Normale Superiore e il Laboratorio SAET gli hanno voluto dedicare nel 2019, in occasione del ventesimo anniversario della scomparsa. La Giornata del 25 ottobre, In ricordo di Giuseppe Nenci, ha ripercorso alcuni grandi temi dell'opera e della ricerca dello studioso. La Giornata del 12 dicembre è stata dedicata al Maestro e a Gli Anni di docenza in Normale e i 'suoi' Laboratori. -
Giuseppe Baretti lessicografo e lessicologo
Questo volume raccoglie gli atti dell’omonimo Convegno di studi svoltosi il 16 aprile 2021, per iniziativa e sotto il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Tricentenario della Nascita di Giuseppe Baretti. I saggi dei quattro studiosi partecipanti – Vilma De Gasperin, Francesca Savoia, Lucia Berti e Giovanni Iamartino – convergono nel mettere in evidenza il ruolo assolutamente centrale che Baretti reclamava alla conoscenza profonda delle lingue nel fare e divulgare cultura, e invitano i lettori a seguire gli originali percorsi della sua variegata attività linguistica, didattica e critico-letteraria, e a individuare la politica culturale ad essa sottesa. Correda il volume una cronologia dettagliata della vita, dei viaggi e delle opere di Giuseppe Baretti, a cura di Francesca Savoia. -
Synergies. A journal of english literatures and cultures (2020). Vol. 1
Rivista di letteratura e cultura inglese. -
Il paesaggio tra l'ordine e il corpo
Derivato dal mondo classico, il concetto di genius loci ha goduto, nel corso del Novecento, del rinnovato interesse da parte degli architetti fenomenologi che, pur ispirati dal pensiero di Heidegger sui luoghi e sull'abitare, tenevano presente la lezione della Gestalttheorie sulla percezione visiva e i principi di una concezione multisensoriale dell'esperienza (non soltanto estetica). L'idea che alla casa e all'ambiente si chieda soprattutto protezione non era disgiunta, tuttavia, dal richiamo all'ordine che si configura nell'ambiente, originariamente rivendicato dagli storici dell'arte, dai gestaltisti e dai teorici delle avanguardie. Ordinato o selvaggio, fonte di piacere estetico e morale, il paesaggio che i gardeners si proponevano di riprodurre nelle loro progettazioni, fu oggetto di discussione tra i letterati e i filosofi del Settecento inglese. Oggi, al dibattito su questo tema contribuiscono la consapevolezza dell'atteggiamento biofilico da parte umana e la mai sopita sensibilità per il mistero della natura. -
Calcolo numerico
L'obiettivo principale dell'Analisi Numerica (o Calcolo Numerico) è quello di trovare gli algoritmi che risolvono un problema matematico nel minimo tempo e con la massima accuratezza (V. Comincioli). -
Le divine della Belle Époque
Questo libro immergerà nell’atmosfera della Belle Époque, una giostra di luci e profumi che girava a ritmi mai visti prima; è stata la più affascinante delle illusioni, per poi svanire, così come era arrivata, sulla scia dell’Orient Express. In questo mondo brillavano regine, dive, ballerine, scienziate dalle menti brillanti, che porteranno all’emancipazione femminile. Tra le pagine sono ricordate La Bella Otero, Lina Cavalieri, Coco Chanel, Marie Curie, Eleonora Duse, Franca Florio, Mata Hari, Maria Montessori e molte altre. Ciascuna di loro ha lasciato un segno, che merita di essere vissuto anche attraverso le emozioni che i lettori e le lettrici potranno annotare nelle pagine conclusive. -
Ceci n'est past un livre. Parole e immagini per Sandra Lischi
«Questo non è un libro, anche se ne ha l'aria. Sì, perché siamo state diffidate, graziosamente e fermamente, da Sandra Lischi: ""Non fatemi un libro, per favore, non molestate le persone chiedendo loro di scrivere per me!"""". E dunque, davvero, questo non è un libro: non vorrete farci il torto di credere più ai vostri occhi e alle vostre mani, che alla nostra parola? Sì, lo sappiamo: ha pagine fragranti di stampa, uscite dalla sorridente fucina delle Edizioni ETS, sotto lo sguardo attento di Sandra e di Gloria Borghini; ha una copertina scintillante, nella quale fa bella mostra di sé un'opera di Giusy Calia; ha un indice fitto di nomi, una moltitudine di figure diligentemente accompagnate da didascalie, e vanta addirittura un codice ISBN. Eppure, questo non è un libro. E piuttosto un rincorrersi di pensieri e immagini che abbiamo raccolto, nel segno dell'allegrezza, della riconoscenza e della libertà, per festeggiare Sandra Li-schi e il cominciamento del tempo nuovo che la attende. Abbiamo invitato un nutrito gruppo di amiche e amici, complici generosi e discreti, ad allestire questa festa a sorpresa, chiedendo loro di riempire, nelle maniere più libere e disparate, i fogli che seguono. C'è chi ha scritto una poesia, chi una breve dissertazione sul cinema, sulla variegata galassia del video, sulle arti o sui loro incroci; chi ha seguito il filo della memoria, la curva di una immagine, il ritmo di una sequenza, o il profumo di uno spuntino condiviso in una serata di pioggia. Alcune pagine ci consegnano il tempo ritrovato — senza che mai fosse stato veramente perduto — del primo incontro con Sandra, e sullo sfondo prende forma Pisa, città d'ambra, con Marina e i suoi languori primo Novecento, il vecchio e amatissimo Dipartimento di San Matteo, la torre pendente, i vicoli stretti e le poltroncine morbide del Cineclub Arsenale; ma occhieggiano anche Pesaro, Milano, la Corsica, Parigi e la Sardegna e, invero, a ben guardare, è il mondo intero, riflesso in una miriade di schermi, che si fa cornice di questo diffuso raccontare e raccontarsi. La dimensione dell'incontro e della relazione si declina via via nei legami che Sandra, da docente, ha intessuto con le allieve e con gli allievi; nei rapporti professionali e amicali che hanno caratterizzato la sua vita universitaria; nella sua capacità di creare reti e di essere un riferimento saldo all'interno della comunità scientifica; nella straordinaria qualità dei suoi studi, sempre aperti al dialogo fra le discipline, portatori di uno sguardo rigoroso e insieme rivoluzionario, pronto a riconoscere l'imprevisto e le infinite invenzioni che punteggiano l'esistente; nella stima e nell'affetto di chi la chiama Liski, alludendo, con il suono secco e ribelle di una """"K"""" militante, alla radicalità e all'ironia del suo stare al mondo...» (Dalla nota delle curatrici)"" -
Testimoniare il conflitto. Letteratura, verità, impegno nelle memorie della Grande Guerra
Più volte gli storici hanno messo in discussione la credibilità documentaria delle memorie della Grande Guerra, riscontrando in molte di esse una ricostruzione dei fatti piena di imprecisioni e lacune e un eccesso di ragioni ideologiche che andò a scapito dell’obiettività testimoniale. Ma fu davvero così? Sulla linea di questa domanda, e prendendo le mosse da un’aggiornata mappatura del corpus e delle molteplici tipologie testuali che lo compongono, con particolare attenzione per i ricordi di prigionia, il presente volume intende proporre una rilettura della memorialistica degli scrittori italiani che vissero l’esperienza al fronte all’interno di un più vasto dibattito sul valore ideologico della testimonianza, la cui manifestazione più compiuta, nonché più articolata in termini di autocoscienza intellettuale, si ebbe nella produzione letteraria della Seconda Guerra Mondiale; e, dunque, negli anni del neorealismo. -
L'«americanizzazione» ambigua
L'""americanizzazione"""" del mondo che consegue all'ascesa degli Stati Uniti e alla diffusione del loro potere è diventata l'imposizione di un modello comunemente definito american way of life, anche se i molti che usano convenzionalmente il termine non pensano – in tal modo – di affrontare superficialmente la questione impostandola sull'uso di stereotipi. Praticare un antiamericanismo di comodo consente a tanti di evitare di riconoscere i molteplici fattori che alimentano la situazione di una pericolosa caotica deriva che gli umani tutti stanno da tempo sperimentando, e i cui fattori andrebbero affrontati e combattuti se si vuole vivere e non subire la globalizzazione attuale, evitando di considerare realtà che possono spingerci verso il baratro e il disastro finale."" -
Ecrits sur J.K. Huysmans et le naturalisme
Écrivain et critique engagé dans le courant naturaliste, Camille Lemonnier se distingue comme l’un des plus subtils commentateurs de l’oeuvre de Huysmans à ses débuts. Le présent volume réunit l’ensemble des textes qu’il lui a consacrés.rnImpliqué dans les débats littéraires de son temps, Lemonnier fut ainsi le principal diffuseur de l’écrivain français auprès du public belge. Ses articles témoignent, au-delà d’un point de vue général sur l’esthétique naturaliste, d’une belle sensibilité à l’originalité stylistique de Huysmans et à son indépendance d’esprit. Ils relèvent également l’importance de la névrose, de la mélancolie et du « comique noir » chez l’auteur des Soeurs Vatard, d’En ménage et d’À vau-l’eau. -
Tutto questo un giorno sarà mio? Illustrazioni di studenti su ambiente e salute in aree inquinate
Questo volume presenta gli elaborati prodotti, dai quali emergono emozioni, sensazioni, paure e speranze, quelle che rappresentano le nuove generazioni, che in diverso modo stanno provando a far sentire i loro appelli in tutto il mondo. Vogliamo far conoscere queste voci che provengono da aree che stanno soffrendo le conseguenze di decenni di inquinamento e che sono al centro dell'attenzione per la bonifica del territorio e il miglioramento delle condizioni di salute delle comunità. -
La tradizione manoscritta del commento di Servio alle «Bucoliche»
Servio, grammatico vissuto fra il IV e il V secolo, è l’autore dell’unico commento antico alle opere virgiliane che ci è pervenuto in forma completa, grazie all’enorme fortuna di cui ha goduto nel corso del Medioevo e del Rinascimento. Esso ha accompagnato in questi secoli la lettura di Virgilio e costituisce tutt’ora uno strumento fondamentale per lo studio delle opere virgiliane e della loro ricezione. Nel sec. XX e all’inizio del XXI sono state pubblicate edizioni di alcuni libri del commento all’Eneide, ma per il commento alle Bucoliche (e alle Georgiche) l’edizione d’uso resta quella ottocentesca di Thilo, basata su una conoscenza molto limitata della tradizione manoscritta. Questo volume si propone di colmare questa lacuna degli studi, con una ricostruzione della peculiare tradizione manoscritta del commento alle Bucoliche, ed un esame dei problemi posti dalla ricostruzione del testo critico. -
Studi e saggi linguistici (2021). Vol. 2
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. -
L' uovo del gallo
Il libro ricostruisce il vissuto di alcune persone di diversa estrazione che si trovano a vivere nello stesso immobile a Casablanca: un giovane studente fuggito di casa dopo essere stato espluso dall'università; un giovanotto di bella presenza che, per aver violentato una ragazza, ha dovuto lasciare Marrakesh; una matura ebrea convertita all'Islam; una ragazza che mantiene se stessa e il suo innamorato facendo il mestiere più vecchio del mondo e altri amici e vicini, compreso uno scrittore che assomiglia a Tolstoj. -
Lo sguardo turco. Rappresentare il Mediterraneo
Parte della serie di dieci volumetti che compongono 'Rappresentare il Mediterraneo', questo è dedicato alla coscienza che la cultura turca ha del mare interno. Il libro si compone di un testo narrativo della scrittrice Feride Cicekoglu, e di una lucida rassegna di storia delle idee di Edhem Eldem. Ambedue gli autori affrontano indirettamente il problema (anche politico) del rapporto della Turchia con la cultura europea. Da prospettive diverse, tutti e due mettono in dubbio che la Turchia faccia riferimento all'ambiente mediterraneo per costruire la propria identità. -
Lo sguardo egiziano. Rappresentare il Mediterraneo
Non solo crudeltà e conflitti, ma anche la ""bellezza della vita e delle gioie della conoscenza, l'ebbrezza dell'amore e, soprattutto, la capaità di porre a misura d'uomo l'assoluto"""". È questo il Mediterraneo di Edouard al-Kharrat che ripercorre la sua esperienza esistenziale e creativa dell'identità egiziana e mediterranea. Il """"Mediterraneismo"""" come nodo problematico della storiografia egiziana contemporanea è al centro del saggio di Mohamed Afifi che ne ricostruisce, in un rapido excursus, origini, caratteri e presenza nel dibattito teorico e politico più recente."" -
Ispirazioni mediterranee
Rovine e monumenti addossati alla vita quotidiana dell'uomo, statue e quadri in un museo, epitaffi e tombe lungo strade antiche, alture silenziose che si sporgono su città-formicaio, file di donne che indugiano il venerdì in conversazioni tra le tombe come per le strade di una città antica... Così da Siviglia ad Atene, dalla Provenza all'Africa del Nord, Grenier attraversa quella ""morfologia sensibile al cuore"""" che """"costituisce lo spirito mediterraneo""""."" -
Cùntura
"Cùntura"""", in dialetto siciliano """"racconti"""" o """"fiabe"""", è il secondo volume di una trilogia a cui Nino De Vita lavora da molti anni. Si tratta di quindici storie in versi ancora una volta scritti nella lingua in via di estinzione della contrada marsalese che ha dato i natali all'autore. In essi permangono le linee di una letteratura non arcadica, non idillica, piuttosto connotata di realismo persino crudo, ma sempre ispirato da una superiore visione della vita e dalla compassione per le creature. Se """"Cutusìu"""" può essere considerato poema dell'infanzia, """"Cùntura"""" si riappropria della dimensione infantile e la elabora in fiaba generata, a sua volta, dalla terra, dal paesaggio, dal """"luogo"""" unico in cui trova ispirazione e senso."