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I beni comuni per tutti. Una scuola, una città, un vulcano...
I beni comuni danno utilità particolari ai componenti di una comunità, migliorandone la qualità della vita. Intorno ad essi si creano nuove forme di socialità, impegno e occupazione. Ciascuno di noi ha interesse a difenderli e a occuparsi del loro governo, secondo forme di amministrazione condivisa fondate sulla fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni. Costruite le basi teoriche con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, traendo spunto dalle domande di alcuni amici curiosi, questo libro racconta esperienze nelle quali l'Autore si è fatto coinvolgere e che riguardano beni comuni urbani quali giardini, piazze, isole pedonali e immobili pubblici, intorno ai quali i cittadini si sono organizzati in associazioni e comitati. Tra le esperienze raccontate, vi è quella delle Scuole aperte e partecipate, che nasce dalla cooperazione tra genitori, maestri, politici e dirigenti amministrativi intorno al bene comune scuola. Questa iniziativa, che riguarda le scuole pubbliche del centro storico di Roma, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di cittadini attivi e ha dato risultati sorprendenti anche nell'attuale periodo di pandemia. Le esperienze raccontate sono replicabili in tutte le realtà geografiche e sociali, persino in un paesino sotto un vulcano e in mezzo al mare. -
Maternità e alterità. Per una bioetica della cura
La riflessione sulla cura nelle sue molteplici dimensioni si rivela sempre più diffusa e sempre più necessaria, per contrastare quelle forme di impersonalità e individualismo che connotano la nostra epoca presente. Tuttavia, tale riferimento alla cura risulta spesso vago o carente da un punto di vista della sua fondazione filosofica. Questo testo si propone di affrontare la nozione di cura in modo sistematico, unificando tre differenti dimensioni: una etica, una metaetica e una bioetica, facendo dialogare differenti autori e tradizioni nel tentativo di elaborare un paradigma etico basato sull'idea di maternità. L'incontro delle pensatrici dell'ethics of care con il pensiero di Emmanuel Levinas permetterà quindi di sviluppare questa proposta filosofica basata sulla cura che mostrerà i suoi più proficui risultati nell'ambito bioetico. -
Diaspore. Storia degli ebrei nel mondo attraverso una collezione di cartoline
I libri sull'ebraismo non sono mai mancati ma questo libro, piccolo per dimensioni ma non per ambizioni, riesce a presentare due novità. Da una parte è il primo libro scritto da autore italiano che tratti di cartoline di tema ebraico. Dall'altra tratta non solo di ebrei rabbaniti, che costituiscono la maggioranza dell'ebraismo mondiale, ma anche di ebrei samaritani che vivono da sempre in Palestina sul monte Gerizim, e di ebrei caraiti che, nati in Mesopotamia nell'VIII sec. d. C., si diffusero poi in territori russo-lituani e turco-egiziani. Si tratta di sette tuttora esistenti che regolano la vita quotidiana sulla Torah ma rifiutano la rivelazione orale che Mosè avrebbe ricevuto sul Sinai su cui si fonda il rabbinismo. Questa storia mondiale dell'ebraismo viene delineata commentando un centinaio di cartoline che presentano due tipi di immagini: l'abbigliamento che caratterizza la diversità di figure ebraiche e le sinagoghe. Si tratta di una storia solo in parte nota che ha il suo centro fra Vicino Oriente e Mediterraneo, ma che vede anche fin dall'antichità una diaspora di colonie ebrai- che insediarsi sul Caucaso, in Asia centrale, in India e in Cina. È dunque degli ebrei come popolo multietnico e multiculturale che viene qui proposta una breve storia illustrata. -
Sociologia del cinema. Dalla guerra dei sogni al «delitto perfetto»
Che cosa è la sociologia visuale? È possibile utilizzare il cinema per fare ricerca sociale? Quando nasce la sociologia del cinema? Qual è stato l’impatto della rivoluzione digitale globale sul nostro modello di società? Il testo cerca di fornire alcune risposte a questi grandi temi collegando in modo interdisciplinare alcuni contributi di grandi autori come Marc Augé, Noam Chomsky, Jean Baudrillard, Pierre Sorlin, André Bazin, Francesco Casetti, Byung-Chul Han. Un percorso storico, sociale e politico analizzato attraverso una serie di opere cinematografiche italiane che vanno dal 1932 ai giorni nostri (da Gli uomini che mascalzoni di Mario Camerini a Troppa grazia di Gianni Zanasi), utilizzando il cinema come “specchio della società”, una finestra sulla realtà, un “artefatto” il cui potere rivelatore sta nella distanza che crea tra il dato sociale e la sua rappresentazione. Immagine globale della realtà, il film non se ne distacca mai completamente: “come gli specchi che incorniciano, delimitano e a volte distorcono, ma in fondo riflettono ciò che riproducono, i film illustrano con efficacia vari aspetti della società contemporanea, con la capacità di far conoscere i tratti di un’identità culturale non accessibile attraverso altre forme” (Pierre Sorlin). -
Le Dolomiti. Patrimonio mondiale UNESCO. Fenomeni geologici e paesaggi umani. Ediz. illustrata
Il riconoscimento delle Dolomiti quale Bene del Patrimonio Mondiale UNESCO costituisce una grande sfida, che assegna agli abitanti e ai visitatori il compito di tutelare e promuovere valori riconosciuti di interesse globale. Siamo tutti chiamati a divenire ""cittadini delle Dolomiti"""", assumendo l'impegno alla conoscenza, alla conservazione e alla valorizzazione di un Bene complesso, composto da formazioni geologiche, ecosistemi fragili, importanti patrimoni floristici e faunistici, luoghi vissuti da secoli da comunità che parlano lingue diverse e conservano culture e identità radicate. Nei paesaggi delle Dolomiti, che oggi attraggono significativi flussi turistici, si rispecchiano una molteplicità di imprese alpinistiche, indagini scientifiche, elaborazioni culturali, produzioni letterarie, artistiche e cinematografiche che le rendono uniche. Il volume, nato in occasione della mostra """"Dolomiti UNESCO. Fenomeni geologici e paesaggi umani"""", propone un'originale introduzione alla conoscenza delle Dolomiti e, al tempo stesso, è parte di un più ampio progetto culturale che coniuga l'educazione al paesaggio, all'ambiente e al territorio con l'educazione alla cittadinanza, intesa come senso di appartenenza, responsabilità, partecipazione."" -
Antonino Votto il direttore di orchestra, il didatta
Nella vulgata, la figura di Antonino Votto risulta sempre 'illuminata' da quella di Arturo Toscanini, suo maestro e mentore. Questo volume, espressione del convegno internazionale di studi svoltosi al Conservatorio di Milano il 5 giugno 2019, contribuisce a delineare meglio le peculiarità indiscutibili del grande direttore d'orchestra e didatta, spesso alternative a quelle del suo celeberrimo maestro. Votto fu un conservatore, nel senso migliore del termine: potremmo dire il 'curatore' di un patrimonio di esperienza e di pratica secolari. Ma fu anche un innovatore nella didattica e nella trasmissione del sapere alle nuove generazioni di direttori, oltre che interprete attento al suono del Novecento. -
Vespae iudicium coci et pistoris iudice Vulcano (AL 199 R. – 190 Sh.B.)
All'interno dell'Anthologia Latina, la silloge tràdita principalmente dal codex Salmasianus (Par. Lat. 10318), il Iudicium coci et pistoris di Vespa (IV-V sec. a.C.) si configura come una parodica controversia in versi che oppone un cuoco ed un fornaio di fronte al dio Vulcano, arbitro della contesa. A seguire la disamina introduttiva incentrata sull'autore, sullo stile e sullo statuto del componimento, si presenta qui una nuova edizione del testo critico, corredata della traduzione italiana e di un ampio commento linguistico, filologico ed esegetico, nel tentativo di ravvisare la doctrina del versificatore e ricostruire le caratteristiche principali del milieu culturale dal quale scaturisce l'opera. -
La filosofia civile di Mario Casagrande. Dalla Normale alla scuola democratica
Il volume ricostruisce l'itinerario umano, culturale, politico, professionale di Mario Casagrande, sulla base di una estesa ricerca e di una inedita documentazione. Professore di storia e filosofia che per un trentennio formò generazioni di allievi al Liceo scientifico di Viareggio, Casagrande (Sidney 1917 - Viareggio 2011) fu, nei campi della cultura e della politica, tra le personalità vissute in Versilia più rappresentative del secolo scorso. Allievo della Normale, strinse significativi rapporti con Delio Cantimori e Cesare Luporini e si laureò con Guido Calogero, una delle guide del movimento liberalsocialista. Già in Normale il suo orientamento antifascista si manifestò in modo clamoroso. Nel dopoguerra ebbe una intensa esperienza politica nel partito comunista, sia localmente che a livello nazionale, all'epoca della commissione culturale di Mario Alicata. La sua filosofia, ispirata agli ideali civili dell'illuminismo, dello storicismo laico, del marxismo, si sviluppò nel confronto tra cultura umanistica e cultura scientifica, nel vivo delle discussioni sul rinnovamento e sulla riforma della scuola in senso democratico. -
... E il gran Baba al Madera per finire! I lauti buffet dei balli a corte nella Belle Époque
La vita di corte dei Savoia, nel periodo della Belle Époque, aveva nei tradizionali balli di carnevale i suoi momenti più attesi ed erano tantissime le persone che aspiravano ad un invito per trascorrere momenti indimenticabili fra dame con elegantissimi vestiti e preziosi gioielli, divise e decorazioni militari a iosa, illustri personaggi della politica, delle scienze e delle arti, in un ambiente di prestigio quale il palazzo del Quirinale. Ma erano anche molti ad essere interessati ai ""lauti"""" e """"sontuosi"""" buffet che si aprivano quando i Sovrani, dopo la mezzanotte, si ritiravano nei loro appartamenti... L'Associazione, presieduta da Maurizio Campiverdi, riunisce collezionisti italiani ed europei di menu storici e, oltre a studiare e analizzare i menu come fatto culturale, curarne i sistemi di catalogazione e di classificazione, organizza e promuove eventi tesi a valorizzare questi documenti come strumento conoscitivo della cultura gastronomica italiana."" -
Sul Simposio di Platone
Leo Strauss, storico e filosofo politico tra i più importanti del Novecento, è stato un magistrale interprete della filosofia antica, e di Platone in particolare. Ci ha insegnato un modo nuovo di leggere i dialoghi, con la sua attenzione al contesto drammatico, ai personaggi e alle vicende di un dialogo - che per questo va letto in modo diverso da un saggio -, come la via regia per riflettere sulle intenzioni dell’autore. La filosofia di Platone, infatti, non si può semplicemente identificare con quella di chi ne appare a prima vista il portavoce: Platone è uno scrittore corale. Un esempio ammirevole di questo approccio unico al testo di un dialogo è il corso di lezioni sul Simposio tenuto da Strauss a Chicago nel 1959. Qui la finezza esegetica, la profondità e la sensibilità letteraria di Strauss restituiscono come mai era accaduto prima le diverse concezioni dell’amore, dell’essere umano e del suo desiderio, del fondamento della vita politica, e del rapporto tra domandare filosofico e scrittura, che traspaiono dai discorsi dei protagonisti. Le lezioni sul Simposio offrono un contributo prezioso alla comprensione di Platone, ma sono anche un documento da cui non può prescindere chiunque voglia capire il pensiero di Strauss. Il volume, tradotto da Guido Frilli, oltre alle lezioni di Strauss presenta la premessa di Seth Benardete, che ne curò l’edizione originaria, e un’introduzione di Alessandra Fussi, curatrice della presente edizione e autrice di La città nell’anima. Leo Strauss lettore di Platone e Senofonte (ETS, Pisa 2011). -
La cintura di pietra. Alla scoperta delle mura medievali di Pisa. Ediz. illustrata
In questa guida sono delineate per grandi tratti le vicende delle mura medievali di Pisa, dall'epoca della loro fondazione agli avvenimenti successivi che ne hanno in parte modificato l'assetto. Non una storia dettagliata, ma i lineamenti generali che stanno alla base di una loro giusta comprensione, senza trascurare - almeno è questo l'intento - nessuno dei momenti o degli aspetti più importanti. Tutto ciò, attraverso le immagini ritenute più significative, sulla scorta dei più rilevanti studi condotti sull'argomento e delle rinnovate prospettive messe in risalto dal prezioso restauro. Per ulteriori approfondimenti, in calce è inserita una bibliografia essenziale. In questa nuova edizione della guida sono state inserite le immagini dei più recenti restauri e quelle dei più importanti edifici che si possono osservare durante il percorso in quota, dalla Porta Santa Maria a Piazza del Rosso. Si è poi proseguito con un itinerario a terra per tutta l’estensione della cerchia, includendo i preziosi restauri della parte occidentale, sia a Sud che a Nord dell’Arno. -
Giuseppe Baretti. Lingua e stile
Giuseppe Baretti (Torino 1719-Londra 1789), poliglotta e traduttore, lessicografo, autore di teatro, docente di Italiano a Londra e tanto altro ancora, con il suo stile di originalissimo nerbo è fra i nostri maggiori scrittori e il primo a comprendere modernamente che critica letteraria e giornalismo, o multimedialità, potevano saldarsi in un patto gravido di conseguenze formali ed etiche per la cultura europea. Questo volume – che si fregia del patrocinio dell'Accademia della Crusca – raccoglie gli atti del Seminario di studi del 15 dicembre 2020, organizzato dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Tricentenario della Nascita di Giuseppe Baretti, istituito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con D. M. n. 26 del 30-01-2019, su istanza del CISESG-Centro Internazionale di Studi Europei Sirio Giannini di Seravezza. Il lettore entrerà da un punto di vista multiprospettico nella “officina” di Baretti e potrà riflettere sulla sua lungimiranza linguistica e sulla sua motivata e vitale idea di stile. Lingua e stile, in senso forte, capaci di costituire un'opera critica alla cui base è la fruttuosa tensione con il metodo scientifico di Galileo, e, in generale, una scrittura sempre plastica e avvincente, tra le più persuasive della nostra letteratura nella consapevolezza dei suoi strumenti, della parola-cosa. Correda il volume la riproduzione di una scelta di pagine dalla ""Easy Phraseology"""" (1775), prova “dal vivo” non solo della lingua e dello stile di Baretti, ma anche della sua attuale didattica della lingua italiana."" -
La biblioteca. Crocevia e connessione di mondi
"La Biblioteca: crocevia e connessione di mondi"""" raccoglie in forma sistematizzata le riflessioni elaborate in seno al XIII Convegno Internazionale della Fondazione culturale “Michel de Montaigne”. I contributi spaziano da ricognizioni diacroniche, relative all’evolversi dell’istituzione bibliotecaria e del ruolo di archivisti e bibliotecari come mediatori culturali, all’integrazione della biblioteca nel tessuto socio-culturale; dal complesso rapporto tra biblioteca e memoria, che chiama in causa la nozione di archivio, sino ad analisi letterarie imperniate sulla dimensione metaforica della biblioteca quale labirinto, enciclopedia, universo. Nel volume si intrecciano impulsi provenienti da aree specialistiche distinte e tuttavia affini, che contribuiscono alla creazione di un quadro dialogico, poliedrico e trans-disciplinare." -
Un'altra democrazia in arrivo? La democrazia diretta e le sue declinazioni
L'alternativa tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa è uno dei temi principali con cui il pensiero politico ha dovuto confrontarsi, attraverso dibattiti, proposte e interpretazioni divergenti. La necessità di indagare problemi specifici, di partire da questioni e contesti particolari è alla base del presente lavoro, che mira a restituire un quadro teorico di insieme in grado di fungere da mappa per la contemporaneità. Gli elementi considerati potrebbero indurre il lettore a domandarsi se il periodico riproporsi della democrazia diretta quale alternativa alla democrazia rappresentativa non corrisponda in fondo ad un leitmotiv, destinato a ritornare ogni qualvolta quest'ultima tradisca le attese di chi confida in essa. -
Guida ai musei di Volterra
La guida descrive un percorso che racconta l'intera storia della città, attraverso la visita dei principali musei e monumenti volterrani. Musei che conservano importanti reperti archeologici quali l'etrusca Ombra della Sera o l'Urna degli sposi, capolavori dell'arte come la Deposizione del Rosso Fiorentino o l'Annunciazione di Luca Signorelli, monumenti unici: il Palazzo dei Priori o il Teatro Romano. Un racconto facilmente leggibile, ma approfondito, illustrato dalle molte fotografie dei musei e delle opere esposte. -
La riabilitazione neurocognitiva nel mondo del bambino
L'autonomia è uno dei temi più interessanti e complessi nel processo pedagogico del bambino. La riabilitazione neurocognitiva ha accolto la sfida osservando l'azione comune nel vissuto quotidiano. Il bambino è calato nella realtà. La sua azione è analizzata in modo da comprendere il processo di rimodellamento tra le differenti fonti di conoscenza, compresi gli scambi comunicativi e il linguaggio. Il ruolo pedagogico del riabilitatore è affiancato da quello del genitore e del bambino stesso nel ricercare i punti di contatto tra l'esercizio e le azioni quotidiane, mettendone a fuoco la centralità nel costruire la sua identità durante il percorso di crescita e di recupero. L'esercizio viene progettato in modo da assegnare un senso all'interazione del bambino, proiettata anche verso la complessità del mondo reale e vissuto. Il riabilitatore mette a disposizione le sue conoscenze per favorire nel bambino una maggiore consapevolezza verso il proprio corpo e le sue risorse. Il concetto di unità mente-corpo nel bambino, come elemento cardine della riabilitazione neurocognitiva, ne è rafforzato e reso più trasparente. Con la collaborazione di Ambra Berretta, Ise Breghi, Elena De Feo, Giulia Frollano, Ilaria Mariancini, Rita Tavella, Alessandra Tozzini. -
L'altro in prospettiva. Quando l'arte aiuta a conoscere il diverso
La cultura è in cambiamento e nell'odierno mondo globalizzato è tanto più necessario sviluppare sentimenti di accoglienza e consapevolezza in modo da elevare il valore individuale di ciascuna persona.Gli stereotipi figurativi e iconografici non sono statici ed evolvono di epoca in epoca. È questo l'assunto alla base del volume, incentrato sulla percezione della diversità fisica o psicologica, manifestazione imprevedibile ed eccezionale, declinata in immagine dagli artisti. I testi letterari e le illustrazioni - dall'uomo selvaggio a quello affetto da nanismo, dai falsi Egiziani ai nativi africani, fino all'inversione di prospettiva dove sono gli europei a rappresentare l'eccezionalità in Nord Africa e Asia - accompagnano il lettore facendogli percorrere un itinerario inaspettato, tra paure, mitologie, fatti storici e riletture critiche, che lo aiuta a comprendere quanto e come le società abbiano sviluppato un rapporto con l'alterità. -
2.140 giorni di noi
“2.140 giorni di noi” è innanzitutto una dichiarazione di amore da una madre a un figlio, ma è anche, se non soprattutto, un diario dove l'autrice parla di sé, della ragazza che è stata e della donna che è diventata. Si racconta come madre solo in rapporto al figlio che emerge dalle pagine come interlocutore. Anand, oggi quasi tredicenne, è un bellissimo ragazzino di origine indiana adottato a quasi sei anni di età nell'ambito delle liste special needs. Nel libro si parla spesso anche delle sue difficoltà. Queste tuttavia non rilevano in sé, ma solo in rapporto alle paure e fragilità della madre. Proprio attraverso la relazione con il figlio, l'autrice trova lo stimolo necessario per affrontarle e ripensarsi. -
Un'altra costa. L'esodo giuliano e dalmata a Livorno
Alla fine della Seconda guerra mondiale l'esodo giuliano e dalmata svuotò le terre dell'estremo nordest – passate all'amministrazione e poi alla sovranità jugoslava – della loro popolazione italiana, o italianizzata. Nella neonata Repubblica, in cui gran parte di quegli italiani si reinsediò, alcune città mostravano, più di altre, i segni del passato conflitto: fra esse Livorno, ingombra di macerie e con tanti spazi requisiti, fino al 1947, dai militari alleati. Diversamente da Lucca, Massa o Carrara, nel comune labronico non ci fu posto per campi profughi (ne sorsero, tuttavia, nelle vicinanze). Ma se pochi esuli si fermarono a Livorno, molti vi transitarono in cerca di lavoro o in attesa di una nave. Costruito su fonti archivistiche e spogli di stampa, questo piccolo volume ricostruisce i vari livelli dell'assistenza pubblica e l'auto-organizzazione dei profughi, sotto la guida dei loro corregionali da tempo residenti in città; offre qualche dato sui posti di lavoro conservati o ritrovati; illustra progetti riusciti e non riusciti d'insediamento abitativo; tratteggia le reazioni dei livornesi – fra orientamento dei partiti e condotta degli enti locali, passioni rosse e vibrazioni risorgimentali – all'arrivo di persone perlopiù disoccupate e bisognose, nonché animate da sentimenti politici diversi da quelli prevalenti in zona. -
L'eco della mia voce. Poesie, inediti, immagini
«Sei tu che mi chiami/o è l'eco della mia voce?/Che importa/se qui intorno/tutto suona...»