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Operazione scacciafrottole. Minerva e la compagnia segreta di via Pomelia
Minerva ha 11 anni e insieme ai genitori, ai suoi tre fratelli e a zia Mariuccia, lascia Roccasecca e va a vivere in città, in un antico palazzo in via Pomelia 22. Qui entrerà a far parte del CIPS, la stravagante Compagnia contro Idiozie, Panzane e Soprusi composta da ragazzi impegnati a sventare i piani del signor Arruffoni e di una quantità di adulti che sanno solo dire un sacco di frottole e fare altrettante scemenze... In un crescendo di intrighi e colpi di scena, i ragazzi di via Pomelia scopriranno che le persone più diverse possono avere qualcosa in comune e che quelle che ami possono non essere come vorresti. Età di lettura: da 10 anni. -
Tiatru
Tiatru (Teatro) è composto di tredici storie in versi, scritte nella lingua dialettale che Nino De Vita adopera e che anche i lettori che non sono siciliani hanno imparato ad ascoltare e ad amare. Tredici storie i cui protagonisti creano di volta in volta, nel dialogo che li lega agli altri personaggi, qualcosa che somiglia al teatro: le scene della vita. -
Piccola Gerusalemme. Salonicco
Dopo la caduta del muro di Berlino, Romanos, giovane glottologo di origine greca, nato e cresciuto in Bulgaria, un'estate torna a Salonicco, dove non è mai stato, ma a cui sente di appartenere per memoria familiare. Nella città, dove si stratificano identità e memorie delle diverse popolazioni che l'hanno abitata, Romanos cammina, osserva e tocca tracce e ferite della sua Storia. In una lettera ininterrotta alla nonna, il suo viaggio attraversa il tempo della dominazione ottomana, quello della Grecia contemporanea, la lunga guerra civile che ha insanguinato il Paese fino al 1974, la shoah della comunità ebraica di Salonicco. -
Quel tram di Istanbul
Pubblicato nel 1931, Quel tram di Istanbul (Fatih Harbiye), agli occhi del lettore di quasi un secolo dopo risulta straordinariamente attuale nel suo essere al contempo testimonianza dell'interminabile travaglio di una società in bilico tra Oriente e Occidente, e racconto in presa diretta dei turbamenti della coscienza femminile sulla soglia tra emancipazione e tradizione. Ne è protagonista Neriman, ragazza piccolo borghese di Istanbul, che ogni giorno fa la spola sul tram della linea Fatih-Harbiye, tra il quartiere tradizionale in cui vive e Beyo?lu, il quartiere 'moderno' dove si respira aria di Occidente e dove lei, come il suo amico/fidanzato di lungo corso, Sinasi, suona un antico strumento e studia musica. L'uno e l'altra però non le bastano più e i tormenti che le procura la crescente insofferenza traducono una crisi esistenziale che stravolge il suo equilibrio e quello della sua famiglia, giungendo infine a un esito in pari misura prevedibile e inaspettato. Il percorso di quel tram diventa così metafora dell'andirivieni della protagonista, e del paese in cui vive, tra ribellione e obbedienza, smarrimenti ed esaltazioni, libertà apparenti e censure introiettate, tutte drammaticamente vicine a quelle della Turchia (e non solo) del XXI secolo. -
Scannaciucce
"Guna ndutte mmienz'a ssi parole mburchiàte nd' 'a terre téne o segne d'u scannaciucce mbàreche add' 'a i'èsse pieché tén' 'a monde di jaccà o pinziere mbizz'a lenghe. Solo una fra queste parole conficcate nella terra ha i segni dell'agave forse deve essere perché ha la foia di tagliare i pensieri sull'orlo della lingua.""""" -
Beirut. La trilogia
Le città che lasciamo ci inseguono. E cosa succede al nostro ritorno? Nella Trilogia qui tradotta per la prima volta in italiano, le tre opere dedicate a Beirut, che Rima ha realizzato nel 1995, nel 2015 e nel 2017, compongono un ritratto della città libanese che ricostruisce la linea del tempo della storia contemporanea del Paese e delle inquietudini dell'autore. La narrazione polifonica, in cui il labirinto della memoria mette insieme documentario e invenzione, tratteggia Storia e storie, speranze e delusioni di diverse generazioni, di chi è partito e di chi è rimasto. Un'indagine sullo sguardo obliquo dell'esule, fatto di immagini e parole, che segnano l'appartenenza a un luogo che spinge sempre a nuove partenze, a scegliere ogni volta l'esilio. Un adagio molto noto recita «Il Cairo scrive, Beirut pubblica, Baghdad legge»: nel mondo del fumetto sembra che tutte e tre le condizioni si siano concentrate nella città fenicia. E sicuramente Rima è ormai un classico della nuova generazione di autori. -
Nero vita. Una storia di moderna schiavitù
Opera autobiografica, «Nero vita» racconta le vicissitudini di Daria, giovane polacca che ha lasciato il suo Paese per andare a lavorare in diverse città europee. Dopo un periodo trascorso in Spagna, si stabilisce a Malmö, in Svezia, dove frequenta un corso universitario di fumetto. Per mantenersi, comincia a cercare lavoro, ma subito si scontra con i paradossi della legge svedese sull'immigrazione: per ottenere i documenti che le permetterebbero di non essere ""illegale"""", deve avere un lavoro. Per avere un lavoro deve avere il mitico 'personnummer' (l'equivalente del nostro Codice fiscale). Ma per ottenerlo deve avere un lavoro... Costretta al lavoro nero in un ristorante bengalese, non si dà per vinta e s'iscrive al sindacato. Intraprende una dura lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori immigrati e, nel pochissimo tempo libero che le rimane, fa nuove amicizie e si innamora."" -
Racconto-Récit
Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1981, ""Racconto (Récit)"""" è un poema breve ma emblematico della peculiarità del pensiero e dello stile di Edmond Jabès. Ne sono protagonisti """"Il"""" e il suo femminile """"Ile/île"""", isola: un Lui votato all'erranza, all'assenza, e una Lei, isola ripiegata su se stessa, in una minerale solitudine di abbandono. Ma """"Il"""" e """"Ile"""" sono ben più di questo, come scrive Caterina Resta nell'introduzione, sono «i due lati di un unico pensiero al centro del vuoto, i pronomi e i vettori della ferita che lo attraversa». Quello che Jabès scrive e che noi leggiamo non è dunque il racconto «dell'insanabile dissidio che lacera la coppia degli amanti», piuttosto è un percorrere e ripercorrere quella ferita, la lacerazione che è degli esseri ed è del pensiero. «Se è vero che pensare non è mai altro che raccontare il proprio pensiero, queste pagine potrebbero essere lette come un racconto» (E. Jabès)"" -
Intanto
Il racconto, tra autobiografia e saggio, del vissuto del protagonista, un sociologo, che attraverso l'avverbio intanto, percorre insieme all'esperienza personale la storia di luoghi e generazioni dagli anni sessanta ai giorni nostri. -
Il treno. Ediz. italiana e araba
La storia di un viaggio speciale, forse del sogno di un viaggio. E, in fondo, che importa da dove si parte e dove si arriva? L'importante è viaggiare, sognare! Età di lettura: da 5 anni. -
Una città in pugno. Informazione, affari, politica e mafia: Catania al tempo di Mario Ciancio. Una storia italiana
Editore, monopolista dell'informazione di Catania, padrone di radio, tv e giornali, grande proprietario terriero, imprenditore di successo, promotore di grandi centri commerciali, Mario Ciancio Sanfilippo per più di 50 anni ha dominato la vita di una delle più grandi città d'Italia e del Mezzogiorno, a lungo considerata la «Milano del Sud». Da qui ha scalato i salotti dell'Italia che conta, fino a diventare presidente della potente Federazione italiana editori giornali e vice presidente dell'Ansa, la maggiore agenzia informativa italiana. Oggi è sotto processo con un'accusa gravissima: concorso esterno in associazione mafiosa. Chi è Mario Ciancio? Una sorta di re Mida, guidato da uno straordinario fiuto per gli affari? O il baricentro di un blocco di potere fondato sulla rendita, la speculazione edilizia, un infinito ciclo del cemento aperto alla partecipazione di Cosa Nostra? Com'è possibile che una città con il reddito pro capite tra i più bassi d'Europa vanti il maggior numero di centri commerciali della penisola? Con il rigore dell'inchiesta e la fluidità del racconto, il libro di Antonio Fisichella offre a queste domande una risposta lucida, documentata e appassionata. Prefazione di Isaia Sales. -
Tra una riva e altra. Jacques Derrida e il Mediterraneo
Un breve saggio che ricostruisce le caratteristiche peculiari della «questione mediterranea» nel pensiero di uno dei più importanti filosofi del nostro tempo. Jacques Derrida ha in effetti incrociato, nel suo percorso biografico e filosofico, tutte le eredità del Mediterraneo: quella di Abramo e dei tre monoteismi, soprattutto quello ebraico; quella del mondo arabo; quella della Grecia; quella della Roma latina e cristiana. Il carattere altrimenti mediterraneo del pensiero di Derrida consiste nell'aver fatto della propria condizione biografica, di questa eredità molteplice, una risorsa per ripensare il Mediterraneo come il luogo esemplare di un pensiero né identitario, né della distruzione dell'identità, ma della decostruzione di tutte le retoriche dell'identità e dell'appartenenza: anche quella di una supposta identità mediterranea. Prefazione di Caterina Resta. -
Back way. Viaggi di sola andata con ritorno
Un libro potente e generoso di immagini ed emozioni: pagina dopo pagina, appare tragicamente e poeticamente evidente quanta disumanità accompagna una delle azioni più antiche al mondo, la migrazione. Quando spostarsi è l'inevitabile reazione alla pressione di povertà, di regimi tirannici o di catastrofi, questa azione naturale e culturale si tinge del lutto e dell'abbandono. Per coloro che scelgono di lasciare il proprio paese, il viaggio comincia da una back way - come usano dire i gambiani - una uscita sul retro, una strada verso l'ignoto e spesso di sola andata, che tuttavia custodisce il pensiero del ritorno. Le opere contenute in questa raccolta sono il frutto del felice incontro tra dieci giovani fumettisti - coordinati dal disegnatore e artista Gianluca Costantini - e il Gruppo Umana Solidarietà (GUS), che ha scelto il fumetto come mezzo di sensibilizzazione e contrasto alle forme di violenza e di discriminazione. Back way non è un saggio e non è solo un'opera di denuncia, ma è un'opera creativa, è poesia visiva: immagini e parole che s'intrecciano alle trame delle vite di chi racconta e di chi ascolta. Prefazione di Igiaba Scego. -
Argonautiche
Argonautiche, lo straordinario poema di età ellenistica che narra della spedizione di Giasone alla conquista del vello d'oro, viene qui proposto nella nuova traduzione di Daniele Ventre che restituisce al lettore un'immagine dell'epos antico quanto più vicina possibile a quella che ne ricevevano i suoi contemporanei. Come già per Iliade e Odissea di Omero a cura dello stesso traduttore, nella resa in italiano dell'opera, infatti, si dà risalto alla forza comunicativa del mito che permette al lettore di cogliere la sorprendente modernità di personaggi tanto meno eroici quanto più umani, e dunque travagliati da inquietudini e fragilità, come Medea, che qui spicca ben al di là del luogo comune della sua leggenda e dello stesso protagonista. -
Scuola di metamorfosi. La letteratura italiana come provocazione
Attraverso le metamorfosi descritte nei versi di Dante e nelle pagine di Machiavelli, tra gli appunti di Giacomo Leopardi e i racconti di Anna Maria Ortese, Attilio Scuderi rinviene i fili che legano questi autori alla ""letteratura del mondo"""" e recupera quella provincia della nostra umanità, spesso dimenticata e addomesticata, che è la letteratura italiana. Scorgere e seguire il movimento della metamorfosi apre a una diversa percezione, si fa pratica di ascolto e attenzione, «perché amare una letteratura, anche la propria, significa entrare a far parte di una diversità culturale che ci incanta; ma aprirsi alla conoscenza di tutte le letterature, le narrazioni e i miti che attraversano la storia, dà alla nostra vita la forza insostituibile che proviene dall'amore per tutto ciò che è vivente»."" -
Casa munnu
Sotto il tetto trasparente e stellato di una casa-mondo, casa-munnu, Biagio Guerrera accoglie un microcosmo di voci che parlano, sussurrano, cantano in dialetto siciliano lingue e passioni del mondo che abitiamo. Nel segno dell'Amicizia, dell'Ascolto, dell'Ospitalità (ma anche della Perdita) che rendono 'casa' il mondo, si snodano dal frammento alla lirica i dialoghi intimi dell'autore con creature umane e animali, con figure o luoghi familiari e irregolari, comunque presenti e amorose. Tutte sempre sulla soglia di un inizio o di una dissoluzione. Tutte raccontate e avvicinate dalla tenace umiltà di un cuore in ascolto che tenta di conoscere, e di riconoscersi, nel respiro della natura. -
Storie di Maredolce. Una borgata di Palermo in venti quadri
Maredolce è la borgata di Palermo che circonda l'omonimo castello d'impianto arabo costruito intorno all'anno Mille in mezzo a un giardino paradisiaco, e fa parte di Brancaccio, zona periferica ad alta intensità mafiosa. L'autore del libro, che a Maredolce è nato e vive, ne narra costumi e vicende con tono leggero, tenerezza e ironia, in venti racconti fra realtà e invenzione. Una sorta di romanzo collettivo della borgata e delle sue trasformazioni fra l'inizio del Novecento e il 1981, anno d'inizio della guerra di mafia a Palermo. -
Hard Rock. School, drugs & rock n'roll
Dicono che il nome dell'isola di Syros, capoluogo delle Cicladi, in Grecia, derivi dal fenicio sir, che significa pietra. E per il diciassettenne Markos, protagonista di questa graphic novel, viverci non è affatto come potrebbe immaginare un turista in vacanza in uno dei luoghi più belli del Mediterraneo, tutt'altro: è come avere quella pietra sul cuore, sentirsi al confino, prigioniero e assediato dall'isola e dalla mentalità di chi la abita. Come molti adolescenti nel mondo, Markos ascolta musica rock e hard, vorrebbe anche avere relazioni hard, progetta più volte di attraversare il mare e andare ad Atene, ma la pietra lo tiene inchiodato. D'altro canto rock non significa pietra? Tra presidi conservatori e vendicativi, mamme ansiose e protettive, case bianche a ridosso del mar Egeo, Markos attraversa un pezzo di adolescenza che lo traghetta verso la maturità e ci mostra che i luoghi da cartolina riescono a volte ad essere tutt'altro che paradisi terrestri... -
Ottobre-Libano (immagini di città)
Il 4 agosto 2020 un'esplosione nel porto devasta, ancora una volta, Beirut. È l'ultima drammatica manifestazione dell'incompetenza e della corruzione politica libanese. Poco meno di un anno prima il Libano ha vissuto la rivoluzione che dal 17 ottobre 2019 ha riportato in piazza migliaia di persone. Per raccontare l'esperienza straordinaria di questo risveglio di massa, Camille Ammoun cammina. Percorre e ripercorre strade e piazze di una Beirut che, in quell'ottobre, si ritrova di nuovo incredibilmente animata da gente che si confronta, rivendica i propri diritti, critica il potere corrotto, esprime la propria vitalità e creatività. Le sue immagini di città si dispiegano come frasi, come intreccio di linguaggi da interpretare per trarre i segni che hanno condotto alla rivolta e quelli che hanno determinato, con l'ultima esplosione, una catastrofe sociale ancora in corso. -
Il viaggio di Nabu. Ediz. a colori
Nabu è una bambina che vive in una terra deserta e ama giocare 'al teatro' con il suo fratellino. Improvvisamente due incendi bruciano la sua casa e il suo villaggio, così Nabu chiede ai genitori di andare via e cercare un posto sicuro dove abitare. Quando la sua famiglia rifiuta, la bambina decide di partire ugualmente, da sola e senza una meta ma fermamente decisa a trovare un luogo da poter chiamare casa. Durante il suo viaggio troverà diversi ostacoli: muri, poliziotti, doganieri, filo spinato, mare aperto... Come andrà a finire è tutto da vedere, immaginare, sognare. Una storia semplice e allo stesso tempo audace e coraggiosa, proprio come la sua protagonista, eroina moderna che supera le barriere una dopo l'altra e viene a scomodare proprio noi, qui seduti a osservare al di qua del mare e di questo libro; viene a tirarci dalla manica del nostro abito comodo per dirci di fare in fretta, perché lei, Nabu, vuole essere finalmente felice. Età di lettura: da 6 anni.