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Corpi in rivolta, Maria Klonaris e Katerina Thomadaki tra cinema espanso e femminismo
Cosa accade quando l'immagine in movimento diventa spazio di rivolta e costruzione di nuove soggettività? Quali poetiche e quali immaginari emergono quando il cinema sperimentale incontra il femminismo? L'opera di Maria Klonaris e Katerina Thomadaki è un'indagine sulla porosità dei confini - tra i corpi, tra i generi, tra le arti, tra i media - che reinterpreta l'immagine cinematografica come spazio di relazione e campo di resistenza politica, trasformandola in un dispositivo di reinvenzione del sé. Approdate a Parigi a metà degli anni Settanta, dopo un percorso nel teatro sperimentale iniziato ad Atene, le due artiste si immergono nell'effervescente clima della capitale francese post-Sessantotto e intrecciano i fili tra Art Corporel, cinema sperimentale e pensiero femminista. In una straordinaria sintesi che dal film in Super8 approda alle pratiche del cinema espanso, la loro ricerca incrocia cinema, fotografia, performance, installazione, ambiente, in una proliferazione di opere che arriva fino agli anni Duemila. I loro lavori sono stati esposti nei principali musei del mondo, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, il MoMA di New York, la Tate Modern di Londra. -
Giuseppe Conte. Il carattere di una politica
Questo libro si concentra sulla figura di Giuseppe Conte, ne analizza i tratti della personalità e le linee del pensiero politico, individuando i valori che incarna e la visione che lo guida nelle scelte concrete operate.Chi è Giuseppe Conte? Un cittadino prestato alla politica che, per caso, si è trovato a gestire una fase particolarmente difficile della nostra storia, o una persona che, nonostante giudizi spesso riduttivi di media e osservatori politici, riceve l'apprezzamento di buona parte dell'opinione pubblica perché ha saputo incarnare un modo nuovo di fare politica? In effetti, è decisamente insolito che uno sconosciuto arrivi alla sua posizione, la sappia mantenere nonostante le oggettive difficoltà e riesca a riorientare l'intero campo politico, a riavviare su un piano ben diverso dal passato i rapporti con l'Europa, dovendo inoltre fronteggiare la più grave calamità dal secondo dopoguerra. Il libro si concentra su questa figura, ne analizza i tratti della personalità e le linee del pensiero politico, individuando i valori che incarna e la visione che lo guida nelle scelte concrete operate. Come in un documentario su pagina, gli interventi di Giuseppe Conte nei vari contesti attraversati, vengono disposti in modo che il lettore possa estrarne gli elementi utili per comporre un ritratto attendibile: tramite una ricostruzione accurata, che prende in esame le molteplici sfaccettature umane, intellettuali ed ideali implicate nell'esperienza di governo, ciascuno potrà giungere alla propria personale valutazione di questo carattere, di questa politica. -
Il signor Netanyahu. Israele, due anni di politica tra elezioni, instabilità e pandemia
“Daniel Reichel, Alfredo De Girolamo ed Enrico Catassi tratteggiano in rapida successione le più recenti vicende della fenomenale ascesa e riuscita di Netanyahu. Ma nel fare la cronaca della costruzione politica abilmente creata da Netanyahu, gli autori svelano anche le crepe che potrebbero prefigurare un suo crollo finale.” (Sergio Della Pergola) -
Verso Bisanzio
Sono passati pochi mesi dalla caduta di Costantinopoli, espugnata da Mohammed II il conquistatore. Padre Piero da Pisa è in cammino con un piccolo drappello di frati e sognatori, diretti verso Mistrà, nel Despotato di Morea, ultimo baluardo bizantino. Vanno alla ricerca di un prezioso scritto antico e di Gemisto Pletone, sapiente che aveva ammaliato le corti italiane nei decenni precedenti, al tempo del concilio di Ferrara e Firenze. La loro speranza è di trovare la via per riunificare le due Chiese e per mantenere in vita il sogno di Bisanzio, simbolo di una fede universale. Durante il viaggio una mano assassina cercherà di fermarli. In uno scenario percorso da fermenti di guerra e da speranze di resurrezione culturale, agli albori del Rinascimento, il viaggio di Piero è anche un omaggio alla bellezza della natura e alle antiche credenze che la interpretavano. -
Fare la 180. Vent'anni di riforma psichiatrica a Roma
"Le troppe morti nelle Rsa devono interrogarci prima di tutto sul superamento di queste tipologie residenziali come soluzione ordinaria alla fragilità delle persone. Torna quindi di grande attualità la battaglia culturale e politica condotta a partire della legge 180 per superare il modello dell’istituzionalizzazione che oggi è diventata norma anche per troppi anziani e persone non autosufficienti"""". (Dalla prefazione di Rosy Bindi) """"Questa storia è insieme del tutto parziale e altamente rappresentativa. Parziale perché è memoria di vicende accadute in un pezzo di Roma, rappresentativa perché quel particolare modo di «fare la 180» portato avanti da Losavio con il suo gruppo, e da pochi altri dirigenti e operatori romani, ha aperto questioni con cui si misurano anche oggi quanti prendono sul serio i principi della riforma e lavorano sulle prospettive che essa offre"""". (Dalla postfazione di Maria Grazia Giannichedda)" -
Affacciàti alle finestre
Un racconto che ricostruisce per frammenti, oltre alla fisionomia di un borgo di campagna sorto alla periferia di un'importante città, l'atmosfera di quella vita paesana propria degli anni '50 e '60 del secolo scorso. Un sacco di episodi che rimandano a un mondo anche magico, primitivo, talora doloroso, fatto di coralità di voci, un affresco in cui tutti sono protagonisti, in cui le immagini e i sentimenti si confondono, in cui momenti dolci e struggenti si alternano ad amarezze e sconforto. Un racconto in cui compaiono Bobbio e Gramsci, le stragi naziste, le biciclette e i cavalli. Non una cronaca o un diario, ma un quadro costruito seguendo il filo dei ricordi, delle emozioni e delle suggestioni. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2020). Vol. 2
La Nuova Rivista di Letteratura Italiana, fondata nel 1998 da Pietro G. Beltrami, Umberto Carpi, Luca Curti, Piero Floriani, Marco Santagata e Mirko Tavoni - già direttori della Rivista di Letteratura Italiana, attiva dal 1983 - è un punto di riferimento per l'italianistica internazionale. La rivista ospita saggi dedicati alla letteratura, filologia e storia della lingua italiana dalle origini a oggi. Il valore scientifico dei lavori pubblicati è garantito dalla selezione operata dalla Direzione, che è affiancata da un Comitato Scientifico internazionale e si avvale dell'attività di revisori anonimi. Oltre alla sezione 'Saggi', è presente una sezione 'Testi e documenti', che pubblica edizioni e commenti di testi e documenti inediti o rari, e una sezione 'Discussioni', che dà spazio al confronto metodologico e storiografico su ogni aspetto della disciplina. La rivista accetta saggi scritti in italiano, francese, inglese e spagnolo. -
Balzac politico
La fabbrica Balzac non conosce crisi: ristampe, nuovi progetti e nuove traduzioni, ma anche letteratura secondaria, saggistica, film, prodotti audiovisivi e altro ancora. Per accedere a questa ingente produzione, per tornare a parlare di e a partire da Balzac, il volume pone l'opera del grande romanziere francese sotto la lente del politico. Rispondono alla sollecitazione i tredici saggi qui raccolti, frutto di ricerche condotte in campi diversi ma in costante dialogo: una tessitura d'interessi, di percorsi e di domande variamente giocati sulla ruota del Balzac politico. -
La figura e l'opera di Leonardo Ricci nel centenario della sua nascita
La giornata di studio La figura e l’opera di Leonardo Ricci nel centenario della sua nascita è stata organizzata dal Cedacot in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Pistoia. Testi di Claudia Bienaimé, François Burkhardt, Paolo Caggiano, Guido Del Fungo, Raimondo Innocenti, Antonietta Iolanda Lima, Claudia Massi, Riccardo Renzi, Paolo Riani, Paola Ricco, Ulisse Tramonti, Corinna Vasic’ Vatovec. -
Cenerentola, Galatea e Pigmalione. Raccontare il divismo femminile nel cinema tra fiaba e mito
I saggi raccolti in questo volume muovono tra studi culturali, star studies e gender studies per riflettere sulla messa a tema delle identità femminili nel cinema italiano, con qualche incursione feconda nei territori francese e hollywoodiano, appuntando lo sguardo sulle narrazioni del divismo e sul ricorrere, al loro interno, delle figure di Cenerentola, di Galatea e di Pigmalione. Sono costrutti figurativi e simbolici che, a ben guardare, rimandano a una fioritura di racconti polimorfi che non chiudono le figure femminili nelle linee di un disegno prevedibile ma le rilanciano e moltiplicano. Le Cenerentole-Galatee si fanno sante o perdute; si ribellano ai Pigmalioni-principi azzurri o li rimodellano a loro volta; rivendicano una autogenesi nelle scelte e nei ruoli che interpretano; reclamano un’identità molteplice nell’ironia affilata della scrittura o nei passi leggeri delle protagoniste dei melodrammi; così che è sempre il passo di Galatea-Cenerentola a condurre la danza. -
Superficialismo radicale. Soggetti, emancipazione e politica
I saggi di questo testo gravitano attorno a due fuochi: una diagnosi della soggettività contemporanea e il tentativo di sviluppare una critica all’altezza della sua vocazione emancipativa. Ciò che viene descritto è un processo di tendenziale emersione in superficie della relazione tra soggettività e politica; nessuna utopia col torcicollo, nessun nostalgismo, nessuna lamentela sulla superficialità della politica o paternale sulla superficialità dei soggetti. La scommessa, piuttosto, è quella di prendere le apparenze sul serio e quindi rinunciare a ogni forma di ventriloquismo teorico, restituendo ai soggetti la parola senza per questo rinunciare alle ambizioni emancipative di una teoria sociale capace di fotografare, tracciare, scandagliare le trasformazioni della soggettività contemporanea e contemporaneamente le sue potenzialità e le sue contraddizioni. -
I fiscali del diavolo. Muratori, Fontanini e Castelvetro. Con un’edizione del Primo esame dell’«Eloquenza italiana»
Con la pubblicazione della Vita e delle Opere varie critiche (1727), Lodovico Antonio Muratori intendeva riabilitare la figura di Lodovico Castelvetro (1505-1571), difendendola dalle infamanti tacce di eresia. Come di consueto, contro l’«Avvocato del Castelvetro» si scagliò Giusto Fontanini nell’ultima redazione della sua Eloquenza italiana (1736). Attorno alla biografia del grande traduttore della Poetica si consumava, dunque, l’ultimo atto di una delle più famose polemiche del primo Settecento italiano. A scontrarsi erano due visioni inconciliabili del rapporto tra cattolicesimo e mondo protestante, due opposte valutazioni del significato storico della Riforma; ma ad essere attaccata da Fontanini era anche la grande tradizione iniziata da Castelvetro, quella del razionalismo modenese, nel solco della quale Muratori consapevolmente si inseriva. Questo libro ricostruisce la storia editoriale della Vita e delle Opere varie critiche, e l’acceso dibattito che conseguì alla loro pubblicazione. Nella sua seconda parte, il volume offre l’edizione critica del Primo esame del libro intitolato «Dell’Eloquenza italiana», replica muratoriana alle accuse di Fontanini. -
Dante's Inferno
Tom Phillips (Londra, 1937), è oggi tra gli artisti più importanti a livello internazionale, in grado di spaziare dalla scultura alla pittura, dalla grafica all'illustrazione, mostrando i segni di un talento versatile e acuto, pronto a dialogare con la storia contemporanea e la grande arte del passato e del presente. Formatosi come studioso di letteratura anglosassone, durante l'università a Oxford Phillips diviene presto assiduo frequentatore dei circoli culturali rivolti al teatro, alla musica e ai film. Nello stesso periodo studia disegno alla Ruskin School of Art e prende parte alle lezioni di Edgar Wind dedicate all'iconografia dell'arte rinascimentale. Altro snodo decisivo sono certamente le 'evening classes' tenute da Frank Auerbach alla Camberwell School of Art, una delle ultime scuole in cui è preminente il disegno dal vero. Autore anche di brani musicali presentati in numerosi festival internazionali, le sue opere sono conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, tra cui la Tate Gallery, il British Museum e il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museum of Modern Art di New York, il Philadelphia Museum. Nel corso degli anni gli sono state dedicate mostre personali a Londra, Parigi, New York, Rotterdam, Milano (solo per citarne alcune). Gli interventi di Phillips nel campo della letteratura hanno riguardato spesso un lavoro di ri-strutturazione e revisione critica di testi originali, come è accaduto nell'opera di autentica re-invenzione del romanzo vittoriano di W.H. Mallock, A Human Document, che nel risultato di A Humument offre una vertiginosa proiezione all'infinito di tutti i sensi possibili che un libro può acquisire attraverso la collaborazione fra codici visuali e codici letterari. Il lavoro dedicato all'Inferno, iniziato nel 1976, si pone l'obiettivo di sviluppare, attraverso 139 illustrazioni, un 'commento visivo' alle terzine dantesche, creando un ponte tra passato e presente, particolare e universale. Le immagini riprodotte in catalogo, tratte dalla sontuosa edizione del 1983, sono eccezionalmente presentate nella serie completa con commento, e sono state redatte con le più svariate tecniche (serigrafia, incisione, litografia, mezzatinta, ecc.), testimoniando la fervida vena creativa dell'artista. Fra i tratti distintivi dell'elaborazione di Phillips è facile notare quelli che sono stati considerati caratteri eminentemente postmodernisti, come il riuso citazionistico di opere celebri, oggetti di culto, icone della società di massa: l'artista elabora una sorta di affascinante atlante visivo del XX secolo, in cui ritagli di giornale e cartoline stanno accanto a celebri opere d'arte, dando vita a un affresco polifonico attraverso cui la Divina commedia, ancora una volta, assume significati nuovi e inaspettati. -
Naturalmente scienza (2021). Vol. 1
In questo numero: In primo piano: Emergenza ambientale e pandemia di Elena Gagliasso; Roba dell'altro mondo di Vincenzo Terreni; Valutazione di fine anno pandemico: bocciati in governance di Fabrizio Bianchi; Ritratto di famiglia: Sepiolinae di Giambattista Bello; Focus: Discendenza (e... discesa) dell'uomo di Maria Turchetto; Etologia e filosofia: una possibile intersezione euristica di Silvana Borgognini; Mente umana e menti non umane di Marirosa Di Stefano; La guerra di Gombe di Fabio Fantini; Uno scatto alla natura: Sventagliata estiva di Piero Sagnibene; Contributi: Il polpo a sette braccia tra Archeologia e Zoologia di Giambattista Bello; La regolazione del microclima nell'alveare di Piero Sagnibene; Le dispute sul tonno di Aldo Corriero; Fare scuola: Insegnare scienze di Paolo Guidoni; Conchiglie per iniziare di Lucia Stelli e Maria Castelli. -
Parole dal carcere
Il Generale degli Incursori Simone Baschiera, classe 1940, profugo dall'Istria, terminati gli studi superiori a Trieste, inizia la sua carriera militare a Spoleto nel 1960. Alla fine della carriera si è dedicato agli studi di politica militare. ""Parole dal carcere"""" è un rivivere momenti di prigionia e sofferenza di personaggi illustri del tempo e attuali, paragonando questo periodo pandemico che sta coinvolgendo tutto il genere umano."" -
In principio era il «Logos» e il «Logos» si fece carne. Hegel commenta il «Prologo» giovanneo
Il Prologo del Quarto Vangelo, che la tradizione della Chiesa attribuisce all’apostolo Giovanni, è da sempre un luogo privilegiato per l’interpretazione esegetica, teologica e filosofica. Nelle intenzioni dell’evangelista il Prologo è un inno a Gesù Cristo. Quando Giovanni parla del Logos non intende fare una speculazione né sull’origine del mondo né su Dio. Egli vuole risalire alle origini di ciò che è stato visto: la storia di Gesù. Riflettendo sulla persona e la storia di Gesù, l’evangelista ha compreso che egli è da sempre, dal principio, presso Dio. Anzi Gesù non è solo in principio presso Dio, ma è il Logos che è Dio. Hegel conosce molto bene la profondità spirituale del testo giovanneo, ma va oltre. Come per i suoi contemporanei (Fichte, Schleiermacher e Schelling), anche per il filosofo di Stoccarda il Prologo diventa la fonte per “riscoprire” la verità, la rivelazione e la manifestazione speculativa della vita e della natura divina, un movimento logico-eterno che il velo della rappresentazione religiosa tiene nascosto. Questo lavoro viene così a completare il discorso iniziato con la Logica della Rivelazione. Trinità, Incarnazione e Comunità nel pensiero di Hegel (2020). -
Scultura lignea e policroma in Lombardia tra Sei e Settecento. Maestri, botteghe, percorsi e tipologie
Gli studi sulla scultura tra Sei e Settecento in anni recenti hanno affinato una certa sensibilità verso i manufatti in legno policromo, superando gli apriorismi che utilizzavano come termine di valore artistico il materiale con il quale le opere erano realizzate, dal ""prezioso"""" marmo al """"vile"""" legno. In questa prospettiva la Lombardia barocca si è rivelata, più di quanto sinora si pensasse, un territorio di straordinaria ricchezza, al crocevia di percorsi storici sul confine tra Piemonte sabaudo, entroterra ligure, ducato di Milano e baliaggi svizzeri. Ma soprattutto emerge l'impossibilità di separare la produzione del Seicento lombardo esclusivamente sulla base del materiale. La scultura lignea e quella in terracotta policroma condividono istanze estetiche, impiego devozionale e ambizioni di naturalismo. In quest'ultimo settore, quello della terracotta, si trovano attivi scultori quali Dionigi Bussola e Giuseppe Rusnati, due maestri accomunati dall'attività presso la fabbrica del Duomo di Milano ed i sacri molti prealpini, ma anche dalla loro esperienza nell'Urbe, profilando questioni comuni come la circolazione dei modelli del barocco romano, sulla scia della lezione di Gian Lorenzo Bernini ed Alessandro Algardi. Le opere e gli artisti qui indagati appaiono solo ad uno sguardo superficiale eterogenei per modelli, riferimenti culturali, ambiti operativi, quando invece si segnalano per elementi che si possono ritenere collanti di un'esperienza della scultura policroma in legno, in terracotta o in altri materiali, che attraversa quasi per intero due secoli di storia delle arti in Lombardia."" -
Manca sempre una cosa
Il libro articola temi di clinica psicoanalitica con temi di critica sociale e politica. Gli argomenti nascono all’interno di quell’ampio movimento chiamato Movida Zadig che nel 2017 si è sviluppato nell’ambito del Campo freudiano e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi su iniziativa di Jacques-Alain Miller. La tesi di fondo è che in una fase in cui la vita sociale viene misurata dagli algoritmi e i comportamenti soggettivi vengono trattati come calcolabili, in un’epoca in cui tutto deve essere reso possibile e raggiungibile, la mancanza implicita nell’inconscio, il punto d’impossibile che fa incontrare, disautomatizzano la gestione della vita mantenendo aperti gli spazi del desiderio. Dove tutto dovrebbe essere ricondotto alla misura, manca sempre una cosa, o ce n’è una di troppo, e questa è la definizione di salute mentale più sensata. -
Scritti sulla guerra e sul problema della pace
Eugenio Rignano (1870-1930), ingegnere, filosofo della biologia, della psicologia e della sociologia, e politico socialista, fu tra le figure intellettuali più influenti nel primo Novecento, anche grazie alla rivista Scientia, tra le più rilevanti nel dibattito scientifico e filosofico europeo, che fondò nel 1907 e diresse fino alla morte. Su Scientia Rignano promosse nel 1915 l'Enquéte sur la guerre che ebbe larga risonanza internazionale. I dieci scritti sulle cause della guerra e sui problemi connessi alla pace, pubblicati tra il 1915 e il 1925 e ora presentati in volume, comprensivi di interventi, qui tradotti per la prima volta, di Adolphe Landry, Ramsay Muir, Ludo M. Hartmann e Otto Jespersen, testimoniano di una riflessione, nel fuoco della guerra, mossa dalla critica all'imperialismo, dagli ideali di solidarietà culturale e scientifica nel quadro di una comunità pacificata e dall'adesione a valori democratici e socialisti, nel segno di un ""socialismo liberale""""."" -
Il sindaco
Nel grande affresco della storia d’Italia nel secondo dopoguerra si sviluppa la vicenda umana e politica di Emanuele Vittori, sindaco di una città di provincia. I grandi eventi della cronaca e del costume di quasi mezzo secolo si intrecciano con i sentimenti e con le vicende familiari di un uomo qualunque che si avvicina alla politica con genuino entusiasmo toccandone ben presto anche limiti e distorsioni.