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Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva
“Sai, non ho sempre desiderato diventare mamma; anzi, c’è stato un momento della mia vita in cui mi sono addirittura augurata di non avere figli. Li vedevo come un ostacolo alla mia carriera di musicista, una perdita di tempo. Con gli anni ho cambiato idea. Non è stato il vedere le amiche riprodursi e nemmeno la consapevolezza che dopo i trent’anni ‘scade l’utero’. È stato un insieme di cose che non riesco a dire in breve ma che, spero, ti saranno più chiare leggendo le pagine che verranno. Oggi voglio iniziare a raccontarti chi erano Paola e Joachim, come vivevano prima di incontrarti, quanto ti hanno aspettato e desiderato e quali battaglie hanno combattuto per diventare la tua mamma e il tuo papà”. Progetto Aranjuez è il nome in codice che la protagonista di questa storia, un’aspirante mamma adottiva, dà al proprio progetto di allargare la famiglia; un diario che, sul filo dell’ironia, registra le avventure e le disavventure che tutte le coppie devono affrontare per arrivare a essere genitori adottivi. Il diario ci accompagna lungo le tappe di un viaggio che si rivela un vero e proprio percorso a ostacoli, un tragicomico iter burocratico fatto di interviste con operatori sociali, incontri con psicologi, colloqui con giudici e con – più o meno onesti – “addetti ai lavori”. Un racconto dedicato a chi vuole intraprendere la strada dell’adozione e a tutti coloro che desiderano saperne di più su questo modo “diverso” e bellissimo di diventare famiglia. Il volume che ha inaugurato la sezione “Contrappunti” viene adesso riproposto in una nuova edizione. Sono passati quattordici anni da quando Lucia è diventata la figlia di Paola e Joachim, e dodici da quando è iniziato un nuovo progetto, durato ben sette anni, per arrivare a incontrare Rohith, che è diventato suo fratello. In una nuova inedita introduzione l’autrice riprende il filo del racconto dal punto in cui lo aveva lasciato e ci porta fino ad oggi, tratteggiando l’avventuroso percorso, questa volta attraverso l’adozione internazionale, che l’ha condotta alla sua attuale e felicemente incasinata vita a quattro. -
Problema XXVIII. Sulla temperanza e l'intemperanza, la continenza e l’incontinenza
Lo scritto costituisce un documento dello sforzo, operato nel Peripato, di proseguire l’indagine sulla natura corporea delle affezioni dell’anima, tema centrale in Aristotele, ma da lui non perseguito sino in fondo nei dettagli.rnIl breve Problema XXVIII, facente parte della raccolta di Problemata attribuita nell’antichità ad Aristotele, tratta una delle virtù poi generalmente definite “cardinali”, la temperanza (sophrosyne), insieme all’opposto vizio dell’intemperanza (akolasia) e a una coppia di stati abituali dell’anima, la continenza (enkrateia) e l’incontinenza (akrasia), non definibili una virtù o un vizio a pieno titolo. Non si tratta di un’indagine esaustiva o sistematica, ma di una serie di domande particolari, talvolta bizzarre, cui si cerca di fornire una risposta plausibile, secondo un modulo tipico dei Problemi aristotelici. Benché opera di scuola, il Problema, uno dei meno studiati dalla critica, si caratterizza per una certa originalità di approccio, affrontando le questioni poste in una prospettiva sia semantico-linguistica che fisiologica. -
L'epoca dell'individualismo affettivo. Come cambiano le dinamiche di coppia
Cos'è la coppia al giorno d'oggi? Siamo ancora condizionati dal mito del possibile incontro con la propria anima gemella, per cui ricerchiamo affannosamente questa completezza in un incontrollato desiderio di fusione, oppure viviamo da intimi estranei in una relazione ""a tempo"""", nel disincanto affettivo per non perdere la nostra libertà? Un'ambivalenza che oscilla tra completa dedizione e disimpegno emotivo, tra ricerca di autenticità e solitudine, oscurando la nostra capacità di riflessività nel costruire una possibile e duratura unione a due. Il volume intende offrire una panoramica esauriente dei principali cambiamenti nei sentimenti e nei legami amorosi, nella nuova cornice, dai confini incerti, della parità tra i generi; restituendo la ricchezza delle diverse letture attraverso un'analisi critica dei contributi più significativi della sociologia contemporanea."" -
Philinq. Philosophical inquiries (2019). Vol. 2
Contributi di: Andrea Zhok, Fabio Fossa, Gabriele De Anna, Anselm W. Müller, Matteo Negro, Erica A. Holberg, Hannes Gustav Melichar, Julia Helene Peters, Tommaso Allodi, Ulf Hlobil, Katharina Nieswandt, Alexandre Koyré, Paola Zambelli. -
Le forme della persuasione e il sistema dei media
Il volume sviluppa, attraverso una serie di saggi, una riflessione sulla persuasione e sui modi in cui si manifesta all'interno dei media. Questi ultimi divengono luogo privilegiato di studio dei rapporti di reciproca interdipendenza tra le forme della comunica- zione di massa e i sistemi di potere che la innervano, seguendo una prospettiva che potremmo definire gramsciana, in base alla quale i mezzi d'informazione sono pensati come terreno di scontro di forze politiche e economiche. L'obiettivo del lavoro è duplice. Da un lato si analizzano le strategie che sono utilizzate nel discorso pubblico per controllare la formazione delle opinioni e indirizzarle secondo gli orientamenti che più interessano al sistema politico. Dall'altro lato si illustrano gli strumenti per valutare queste strategie, riconoscendo quelle che si basano su procedimenti scorretti e meramente manipolatori, smascherando gli errori e gli abusi di cui è intrisa tanta parte del discorso pubblico contemporaneo. Le ricerche sono condotte nel quadro della semiotica, della neo-retorica e dell'etica della comunicazione, che sono tra gli ambiti di riferimento più frequentati dalla critica più recente. -
Soltanto la nuda verità. Weininger, Klimt, Schiele
La cultura della Vienna fin-de-siècle o della Jahrhundertwende, insomma del periodo a cavallo fra Otto e Novecento, è da lungo tempo oggetto di numerosi e importanti lavori che mostrano la centralità della capitale dell'impero austro-ungarico e dei suoi circoli intellettuali per l'emergere e l'affermarsi delle avanguardie artistiche e intellettuali da cui molto ha attinto la cultura del secolo scorso. Lo scopo di questo libro è mostrare che c'è ancora qualcosa da dire, partendo dal tema della sessualità. Accostando le posizioni filosofiche di Otto Weininger a quelle artistiche di Gustav Klimt e di Egon Schiele si cerca di mostrare come la riflessione sulla sessualità, presente in tutti gli artisti e gli intellettuali dell'epoca, e sia pure inconsapevolmente, coincida con una riflessione sul sé e sulla propria identità, ossia su quell'identità maschile che non riesce a diventare oggetto esplicito d'indagine e deve passare, almeno inizialmente, per la riflessione sull'altro - cioè 'la donna'. -
«Hay una flor que con el Alba nace». Il Canzoniere MS. XVII. 30 della Biblioteca Nazionale di Napoli (Testi spagnoli)
Il volume offre l'edizione dei testi spagnoli accolti nel Canzoniere plurilingue manoscritto XVII. 30, custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. Confezionato nei primi anni venti del XVII secolo da Giambattista Basile per omaggiare il viceré Antonio Alvarez de Toledo, quinto duca d'Alba, il manoscritto, nel suo progressivo ampliarsi durante il decennio successivo, si converte in una antologia di testi spagnoli e italiani raccolti da o per Adriana Basile, sorella del letterato napoletano, e per sua figlia Leonora Barone, celebri cantanti del tempo. La presenza quasi esclusiva di generi poetici tradizionali conferisce al florilegio poetico – «eccezionale trait d'union tra la cultura napoletana e la cultura ispanica del Seicento» – il suo carattere peculiare e assegna assoluta centralità all'aspetto musicale. Introdotti dallo studio delle tre sezioni costitutive del codice e corredati di commento, i testi editi, in larga parte unica, si rivelano preziosi testimoni della feconda ricezione della lirica di stampo tradizionale spagnola e della produzione plurilingue e translingue che caratterizzò gli ambienti cortigiani e culturali della Napoli vicereale. -
Sulla stessa barca. Saggio sull'iperpolitica
In questo breve saggio Peter Sloterdijk presenta un agile affresco di filosofia della storia, nel quale sono anticipati diversi temi centrali delle sue monumentali opere successive. L’intera storia dell’umanità è ripercorsa in tre stadi, modellati a partire dalla metafora del viaggio marittimo. La prima fase, quella paleopolitica, precede la nascita stessa dello Stato. In questa fase, in cui le orde primordiali attraversano lo spazio come zattere alla deriva su un fiume, si forma la prima grammatica del vivere in comune. Solo in seguito subentrerà la fase della politica tradizionale, in cui l’uomo si misura con un cosmo più grande di lui ed elabora strategie di controllo e razionalizzazione dello spazio, a partire dall’idea di Stato. Con la globalizzazione, infine, il genere umano entra nella sua fase iperpolitica: la crisi dei grandi modelli di organizzazione spaziale lascia l’individuo in balìa di un tutto frammentato, dove non esistono più figure capaci di fornire una rotta. Scritto prima della trilogia di ""Sfere"""", """"Sulla stessa barca"""" costituisce una introduzione allo stile e ai temi fondamentali del pensiero di Peter Sloterdijk, oltre a fornirci ancora una prospettiva lucida e stimolante per comprendere i tratti fondamentali e i pericoli della nostra epoca."" -
Apprendere e comprendere
Il volume affronta tematiche volte ad approfondire il rilievo dei processi di comprensione in ambito didattico. In particolare, focalizza il discorso sui criteri che presidiano la costruzione delle connessioni tra il versante dei saperi disciplinari (l'apprendere i contenuti) e le dimensioni di senso idonee a conferire a tali conoscenze significati rilevanti sul piano della soggettività (personale e umana). L'assolvimento di tale compito viene ancorato a quattro diversi modi di promuovere comprensione nel perimetro dell'azione didattica: comprendere con l'immaginazione; comprendere con il vissuto, comprendere con la ragione, comprendere con il corpo. Il volume esplora le articolazioni di tali presidi, analizzati tanto nelle valenze fondative, quanto nelle possibili concretizzazioni metodologiche. -
Guernica a Pisa. Storie di amicizia e di impegno
Questo libro racconta di un gruppo di amici che in una Pisa ancora in rovina dopo la guerra costruiscono idee e progetti. Qui si parla di Picasso e della scultura del Trecento, di Adriano Olivetti, dei fratelli Taviani e della Mondadori, dei cineguf e dei partigiani, di Neruda, di Fibonacci, di case torri. Di scrittori e di artisti. Di mare e di vita quotidiana. Di donne e uomini che insegnando, lavorando nell’editoria, facendo politica, studiando e scrivendo, curando mostre e impegnandosi in battaglie urbanistiche e ambientali hanno cercato di trasformare una città talvolta pigra e miope. Oggi le figlie di due di quei grandi amici ricordano con i loro diversi sguardi quelle persone lucide e appassionate. Perché resti traccia della loro voce, di quel sogno e di quell’incanto, di quelle battaglie e di quei disincanti. Per raccontarsi, anche, nel loro crescere amiche insieme, nel perdersi e nel ritrovarsi. Un intreccio di relazioni fra la provincia, l’Italia e il mondo, in anni decisivi nello scorrere del Novecento. Una narrazione fatta di ricordi, ricerche, lettere, diari, fotografie e scoperte. Filo conduttore e simbolo è una Guernica che si sposta nel tempo fra case, città e generazioni. -
I segni fra teoria e storia per Giovanni Manetti
In questo volume, dedicato a Giovanni Manetti in occasione del suo pensionamento, sono raccolti ventotto saggi e interventi di amici, colleghi, collaboratori che ne riprendono o sviluppano interessi e temi di ricerca, ovvero ne illustrano il profilo di studioso e di professore. Figure centrali dell’antichità come Aristotele e Filodemo convivono con la riflessione sulle pratiche della medicina greca e della divinazione; esponenti significativi della modernità come Leopardi e Sicard si accompagnano ad autori della nostra contemporaneità, spaziando da Benveniste a Saussure a Peirce a Pasolini. Nei suoi studi Manetti ha seguito la prospettiva di una storia delle idee linguistiche e semiotiche intesa non solo come ricostruzione di alcuni momenti teorici significativi che queste discipline hanno vissuto nella loro plurisecolare esistenza, ma anche come uno stimolo alla comprensione e all’approfondimento dei problemi che caratterizzano la ricerca teorica del presente. -
La poesia del primo Carvajal tra semantica e metrica. Con un saggio di traduzione
Antonio Carvajal (Albolote, 1943) non ha mai fatto mistero della sua radice poetica luisiana, proclamandosi «poeta por contagio» di Luis de Góngora, Luís de Camões, Fray Luis de Granada e Fray Luis de León. A questi classici si aggiungono, nella genesi della sua poesia, i non meno “granitici” Gustavo Adolfo Bécquer, Rubén Darío, Federico García Lorca, Antonio Machado, Vicente Aleixandre, Elena Martín Vivaldi. Oggi maestro riconosciuto, Carvajal è riuscito ad interpretare le tradizioni liriche spagnole con una forte apertura europea, approdando a risultati di notevole originalità sul piano dei contenuti e della reinvenzione delle forme. Questo studio si concentra sulla lingua, sulla semantica e sulla metrica della sua prima produzione, offrendo al pubblico italiano anche la traduzione di alcuni testi esemplari. -
Blityri. Studi di storia delle idee sui segni e le lingue (2019). Vol. 1-2
La rivista si propone come strumento di ricerca e luogo di discussione sui temi concernenti le dottrine (esplicite e implicite) sul segno e sul linguaggio, in chiave contemporaneamente storica e teorica. -
Sulle tracce di una mitografia italiana della razza nella rincorsa coloniale
Questo libro affronta le distinte narrazioni del lemma razza dalla formazione risorgimentale dello Stato agli albori del nazionalismo, includendo le istanze della politica italiana di potenza. Dalla puntuale rilettura di testi fondamentali emergono le posizioni di figure rilevanti del Risorgimento e della fase postunitaria: Mancini e Mazzini, Gioberti, Balbo e Campo Fregoso, Bovio e Marselli, poi gli antropologi Mantegazza, Lombroso e Sergi fino a Morselli. Si mettono inoltre in risalto i protagonisti della lotta per la seconda emancipazione ebraica e valdese e, sul fronte dell'antirazzismo, Ghisleri e il suo gruppo, Colajanni e il dreyfusardo Paulucci di Calboli fino a Mondaini. Attraverso queste diverse prospettive Rigione delinea così i tratti diversificati di una «mitografia italiana della razza», rappresentando il lascito teorico più gravido di conseguenze del laboratorio politico italiano tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento, che confluirà nel nazionalismo imperialistico e nel razzismo fascista. Prefazione di Isa Ciani e Giuliano Campioni. -
Smartpsyche, Spirito del tempo e tempi della cura
La prima parte di questo volume contiene gli atti del xxxii convegno della rivista «Psicoanalisi e metodo», organizzato dall’associazione culturale e scientifica “Materiali per il piacere della psicoanalisi”, che si è tenuto a Lucca il 15 dicembre 2018. Il convegno, dedicato al tema “Smartpsyche. Spirito del tempo e tempi della cura”, è stato introdotto da Maurizio Camoni e Pier Claudio Devescovi ed è stato moderato da Alberto Schön. Le relazioni sono state svolte da Antonello Correale (Roma), Letizia Oddo (Pietrasanta, Lucca), Gabriella Ripa di Meana (Campiglia Marittima, Livorno) e Stefano Trumpy (Livorno). Negli atti sono riportate anche le discussioni, che hanno seguito le sessioni del mattino e del pomeriggio. Nella seconda parte del volume sono contenuti i contributi originali, distinti in varie sezioni: ""Teoria e clinica"""" (Stefania Aprile, Nicola Malorni, Lori Marie Ventura), """"Storia della psicoanalisi"""" (Giuseppe Zanda), """"Cinema"""" (Simona Massa Ope), """"Letture"""" (recensioni di Pier Claudio Devescovi, Monica Tomagnini, Giuseppe Zanda)."" -
Il pieghevole dei sogni
Il ritrovamento di un pieghevole pubblicitario con il quale molti anni prima il nonno omonimo pubblicizzava la sua attività di cantante lirico diventa per Enea Latomia l’inizio di un’indagine nella storia della sua famiglia. Attraverso le storie incrociate del nonno tipografo e del nipote aspirante avvocato, il romanzo racconta l’epopea di una famiglia il cui destino è quello di trovare, di generazione in generazione, un equilibro mai definitivo tra opposte istanze dell’animo. Individualismo e solidarietà, desiderio d’avventura e responsabilità, passione artistica e duro lavoro. La tensione di sogni irrealizzati e in attesa di trovare nuove vie d’uscita è uno dei temi centrali del libro. I fantasmi interiori dei Latomia si materializzano nei macchinari dello stabilimento tipografico. I suoni della tipografia, caotici e inesorabili, danno voce al tempo che ci insegue, alla vita che ci pone di fronte ai nostri limiti. A sua volta il contesto di Ortigia, isola affascinante, pericolosa come un canto di sirena che rischia di fagocitare le energie e il desiderio di avventura dei suoi abitanti, fa da contraltare allo sviluppo dissennato della città di Siracusa, emblema del mondo contemporaneo, che la circonda e quasi la invade con i suoi palazzoni, il suo cemento, la sua rozzezza. -
Tra autobiografia e teologia. (carm. II,1,68. II,1,30)
Nel 381, minato nel fisico e nello spirito, Gregorio Nazianzeno fa ritorno nella natia Cappadocia, lasciando la cattedra episcopale di Costantinopoli. Qualche tempo dopo affida l’acre risentimento per la sconfitta patita ai versi rivolti A se stesso qui raccolti, tradotti e commentati. La sua scrittura, modernissima per alcuni tratti, si frange di continuo, giustapponendo i piani temporali del passato, del presente e del destino ultimo dell’uomo, e alterna nostalgici flashback autobiografici, aspre invettive contro il clero contemporaneo, bollato come ignorante e corrotto, e grida di supplica a Cristo. Traspare da queste poesie l’inquietum cor del personaggio, sempre sospeso tra l’amaro pessimismo della ragione e le certezze luminose della fede, tra le esigenze di una vita sobriamente contemplativa e le urgenze di una Chiesa militante e impegnata. Un messaggio remoto, ma di singolare attualità. -
Un grande santuario interetnico: Lucus Feroniae. Scavi 2000-2010. Vol. 1-2
Vengono qui presentati i risultati delle ricerche condotte tra il 2000 e il 2010 nel celebre Lucus Feroniae, santuario che ricordato dalle fonti antiche come sede di mercati e luogo di incontro tra genti di diversa etnia, nel 211 a.C. fu saccheggiato da Annibale. Gli scavi hanno interessato i livelli di fondazione di un imponente impianto templare eretto sullo scorcio del III-inizi del II sec. a.C. ed hanno riportato in luce i complessi apprestamenti sacri che hanno scandito i momenti legati alla consacrazione dello spazio prescelto e alle fasi iniziali della costruzione dell’edificio. Straordinariamente numerosa e articolata è la messe dei materiali recuperati attraverso la quale è stato possibile ripercorrere la lunga storia del santuario e precisare alcuni degli aspetti legati ai complessi rituali e alle pratiche di culto messe in atto durante la sua costruzione. È grazie all'analisi del ricco quadro proposto dal regime delle offerte che è ora possibile delineare i molteplici aspetti e le complesse “funzioni” assolte da Feronia, antica divinità che nel territorio capenate, presso la sponda destra del Tevere, ebbe il suo più importante santuario. 2 volumi indivisibili. -
Attraversamenti di Marx
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno 10, 100, 1000 Marx tenutosi a Massa nel novembre 2018. Esso ha visto alternarsi giovani studiosi e personalità più affermate nel campo della ricerca intorno al filosofo di Treviri e al marxismo. La strada scelta era stata quella di favorire un'occasione di confronto spregiudicata in grado di affrontare tanto lo specifico della lezione marxiana quanto il carattere esemplare di alcune sue diramazioni. Di qui la struttura bipartita degli Atti, con una prima sezione dedicata al problema di Leggere e discutere Marx; ed un'altra intesa, invece, a fare i conti con gli sviluppi della sua lezione, titolata Con Marx, oltre Marx. -
La protezione civile nella società del rischio. Il sistema di protezione civile: profili organizzativi, poteri e ipotesi di responsabilità penale degli operatori
Il settore della responsabilità penale per colpa si è arricchito di un nuovo filone, relativo alla responsabilità degli operatori di protezione civile. Tale attività, sostanzialmente assente dai repertori di giurisprudenza fino alla metà degli anni Duemila, è stata oggetto nell’ultimo decennio di numerosi procedimenti penali, alcuni dei quali hanno avuto un’importante eco nazionale e internazionale. Rilevanti sono state anche le ripercussioni che ciò ha comportato sul modus operandi degli operatori: il rischio della diffusione di comportamenti difensivi – e delle ricadute negative che questi comportano – non può infatti essere trascurato, essendo un fenomeno di cui già si intravedono i contorni. Assume quindi importanza fondamentale un uso corretto dello strumentario processual-penalistico, che contemperi le esigenze della giustizia e delle vittime con i diritti degli indagati. Sono questi i presupposti che – all’esito di un articolato percorso di studi, confluito nei precedenti volumi di questa collana – hanno condotto il Dipartimento della Protezione Civile, Fondazione CIMA e la Scuola Superiore della Magistratura a organizzare un corso, dedicato a magistrati e a esponenti del sistema di protezione civile, volto a consentire una migliore comprensione reciproca fra i due mondi e i cui contenuti costituiscono l’oggetto della presente pubblicazione.