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«Rimuovere gli ostacoli...». Per una pedagogia di frontiera
La Costituzione italiana ci ricorda, all'articolo 3, che la Repubblica si impegna a “rimuovere gli ostacoli” che impediscono la piena uguaglianza e libertà dei cittadini. Nell'epoca in cui viviamo questo dettato costituzionale è rispettato? L'educazione rappresenta, come dovrebbe essere, un'impresa collettiva finalizzata principalmente alla “rimozione degli ostacoli” di ordine sociale e culturale “che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione” alla vita civile del Paese di tutti i cittadini? Evidentemente siamo di fronte a una crisi delle istituzioni democratiche che attraversa anche il mondo dell'educazione e che mette in discussione la coerenza tra il dichiarato della Carta e l'agito nei contesti reali. Riscoprire e rigenerare le interdipendenze tra educazione e pedagogia, tra teoria e pratica, tra gli operatori dell'educazione e ricercatori delle Scienze dell'educazione, può significare da un lato dare vigore e concretezza alle istanze sociali e politiche dichiarate nell'Articolo 3 e, dall'altro lato, contribuire a riempire di significato, visione e centralità al tema della formazione nel discorso pubblico. La sfida è dunque quella di recuperare la direzione emancipativa dei processi educativi pedagogicamente fondati e, nel contempo, ricostruire la consapevolezza diffusa del valore dell'educazione come viatico per la giustizia sociale, per la crescita culturale e la progettazione esistenziale di ogni soggetto. -
Leonardo e i filosofi
In occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, pubblichiamo la traduzione di Léonard et les philosophes (1929)di Paul Valéry.rnrnIl testo fu scritto come introduzione al saggio Leonardo o dell’arte di Leo Ferrero.rnrnValéry ha contribuito in modo decisivo a rendere il genio di Leonardo modello dell’uomo europeo. In questo saggio, alla filosofia astratta, che non riconosce di essere un gioco linguistico e un genere letterario, Valéry contrappone la filosofia come arte del pensare. Leonardo ha la pittura per filosofia e sviluppa un esercizio della mente in cui interagiscono sensibilità e ragione, parola e disegno.rnrnLa traduzione è accompagnata da uno scritto di Antonietta Sanna sulla persistenza del mito di Leonardo nel pensiero di Valéry, da uno studio di Danilo Manca sulla lettura valéryana della filosofia di Leonardo e i suoi esiti in campo filosofico (Benjamin, Jauss, Blumenberg, Merleau-Ponty, Derrida) e da una ricerca bibliografica sui saggi dedicati al Leonardo di Valéry. -
Etica del mangiare. Cibo e relazione
In che modo una relazione alimentare buona può essere attuata? Ce lo dice questo libro. E, nel decalogo alla fine di esso, ci dice anche come farlo concretamente.rnrnL’etica del mangiare non è quella di chi fa chilometri per raggiungere un presidio slow food o di chi si accontenta d’ingurgitare i panini di un fast food. Non coincide neppure con il comportamento di chi proibisce alcuni alimenti o feticizza certe fonti di cibo, come gli animalisti, i vegetariani e i vegani. Riguarda invece l’attitudine di chi sa che mangiare è porsi in relazione con tutto ciò che può nutrirci: una relazione rispettosa, equilibrata, che tiene conto dei molteplici legami in cui ogni essere vivente è coinvolto. È l’agire di chi capisce che a dover essere regolamentato è il suo desiderio, non il suo bisogno di mangiare. -
Tracce cerebrali. L'elettroencefalografia quantitativa a supporto delle perizie psicologico-psichiatriche
La psichiatria e la psicologia clinica sono state da sempre carenti di validatori esterni che supportino con elementi oggettivi le proprie valutazioni. I sistemi classificativi dei disturbi mentali comunemente accettati (DSM dell'APA) sono caduti nel vicolo cieco della moltiplicazione di etichette di dubbia validità clinica, tanto che il maggior centro mondiale di ricerca in materia, il NIMH, propone oggi sistemi diversi per tenere il passo dei progressi della neuroscienza. Nel contempo il sistema legale ha sempre più bisogno di appoggiarsi ad evidenze affidabili nell'acceso contraddittorio tra le parti. Scopo del libro è di mostrare, anche attraverso la proposizione di casi concreti tratti dalla propria esperienza professionale, come i travolgenti sviluppi della psicofisiologia, in particolare con i sistemi QEEG, possano ampiamente contribuire a soddisfare le esigenze del settore. Solo l'approfondimento della conoscenza delle possibilità offerte può far vincere le resistenze professionali a confinarsi in prassi consolidate. -
La rosa dei venti
Luca è un ragazzo di tredici anni che vive in Liguria con i suoi genitori, proprietari di un albergo sul mare dal nome “La Rosa dei Venti”. La sua vita tranquilla subisce un improvviso cambio di direzione quando, mentre si trova nell’edicola del suo amico Biagio, assiste incredulo a una scena che colpisce la sua attenzione: un signore sulla quarantina risale dalla stazione con una valigetta scura e, quando vede arrivare una donna bionda, rallenta per passarle una busta con fare indifferente. Luca intuisce che qualcuno sta nascondendo un segreto. Indagando, scopre un traffico illecito che ruota intorno a un fantomatico centro studi. Ma i protagonisti nascondono anche un’altra storia che si articola tra passato e presente, durante la Seconda guerra mondiale: quella di una famiglia di ebrei che viveva nascosta in uno scantinato nel piccolo borgo sul mare. Introduzione di Gioia Bartali. Età di lettura: da 12 anni. -
Lo specchio della storia. Il grande cinema di ambientazione storica
I venti capitoli del libro analizzano in modo approfondito – ma in una forma chiara e accattivante – alcuni celebri film storici di finzione, seguendo l’impostazione proposta dagli storici francesi delle Annales Pierre Sorlin e Marc Ferro. Le singole pellicole sono infatti considerate sia come strumento per raccontare la storia dell’epoca descritta dalle loro immagini, sia come fonte per conoscere la storia del periodo in cui tali film sono stati prodotti, sia, infine, in alcuni casi, come agenti di storia, cioè come protagoniste esse stesse di eventi storici. Il volume è diviso in cinque sezioni: Antichità, Medioevo, Età moderna, Ottocento e Novecento. La sezione sul Novecento presenta, fra l’altro, un lungo capitolo dedicato ai cartoons disneyani di propaganda bellica prodotti durante la seconda guerra mondiale e poco noti in Italia. La filmografia conclusiva riguarda una selezione – aggiornata alle pellicole uscite recentemente – di più di trecento film storici, ordinati secondo l’argomento e il periodo da essi descritto, e di cui si forniscono i dati essenziali nonché una breve sintesi della trama. -
Ugolino e gli artisti. Da Botticelli a Rodin
«La serie Nella torre di Ugolino (Pisa, ETS), diretta da Claudio Ciociola, è destinata ad approfondire — in occasione del centenario dantesco del 2021 — la fortuna, in primo luogo figurativa, del celeberrimo episodio ""pisano"""" della Commedia: quello in cui si narra, con le parole commoventi e terribili del protagonista, la tragica vicenda del conte Ugolino. Guidato da specialisti del tema, il lettore potrà """"visitare"""", in una sorta di mostra cartacea, le molteplici interpretazioni dell'episodio fornite da pittori, scultori e grafici di tutta Europa, dal Rinascimento ai giorni nostri. I resti della Torre della fame, brillantemente recuperati — negli anni Ottanta del Novecento — da un intervento di restauro dell'architetto Francesco Tornassi e visibili all'interno del Palazzo dell'Orologio di Piazza dei Cavalieri (sede della Biblioteca della Scuola Normale Superiore), fanno di Pisa, a tutti gli effetti, un """"luogo dantesco"""".» (Claudio Ciociola)"" -
Cultura popolare e mondo tecnologico
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1961, tradotto in molte lingue tra cui inglese e giapponese, è stato da più parti giustamente definito un classico per aver influito in modo duraturo sull'evoluzione della Volkskunde e dell'etnografia regionale soprattutto nei paesi di lingua tedesca segnando il clima di rottura con l'eredità del passato. In questo studio Bausinger distrugge i cliché della fine della cultura popolare determinata dalla diffusione del processo di industrializzazione liberandola al contempo da una tradizione che la considerava estranea alle molteplici forme del quotidiano rapporto con la tecnica. Si dà il via dunque a una discussione sulla natura e sulla struttura della odierna cultura popolare. Quelli che oggi sono i temi più interessanti dei cosiddetti cultural studies sono presenti per più d'un verso nell'opera la cui forza metodologica risiede nell'accesso etnografico, nella ricerca sul campo e nell'indagine sociale qualitativa. -
Prima della Sicilia. Cicerone, Verrine 2,1 (De praetura urbana), 1-102
Le Verrine di Cicerone sono note soprattutto per il dettagliato resoconto che l'oratore fa, nelle due actiones che le compongono, dei numerosi e vari crimini commessi da Verre in Sicilia durante il suo mandato di governatore provinciale negli anni 73-71 a.C. Il primo dei cinque libri che compongono l'Actio secunda, tuttavia, non riguarda la Sicilia, ma è dedicato da Cicerone al resoconto dei delitti compiuti da Verre prima di assumere il governo dell'isola: in questo libro, intitolato ""De praetura urbana"""", Cicerone analizza la precoce vocazione di Verre al crimine, ripercorrendo le prime e poco onorevoli tappe del suo cursus honorum, per offrire ai giudici e al pubblico uno specimen quanto più impressionante ed emblematico del suo personalissimo ethos criminale, destinato a manifestarsi compiutamente durante il suo governo siciliano. Il presente lavoro prende in esame la trattazione ciceroniana della vita ante acta di Verre relativamente alle prime due tappe della sua carriera politica (e soprattutto criminale), la questura in Gallia Cisalpina nei cruenti anni della guerra civile tra Mariani e Sillani (84-82 a.C.) e la successiva attività di legato e proquestore in Asia (80-79 a.C.) al seguito del governatore della Cilicia Cornelio Dolabella. Dopo un ampio exordium che funge da proemio dell'intera Actio secunda, una serie incalzante di narrazioni offre una galleria dei maggiori crimini commessi da Verre in quel periodo: tra i racconti spiccano quelli sui furti di opere d'arte in Grecia e in Asia – quasi una orazione 'De signis' in miniatura, che anticipa significativamente la trattazione monografica sulle razzie siciliane di Verre nel quarto libro dell'Actio secunda – e quello, a tinte quasi fiabesche, di un'oscura vicenda avvenuta nella cittadina asiatica di Lampsaco, turbata nella sua provinciale tranquillità dall'arrivo di Verre, che con l'aiuto dei suoi sgherri tenta di rapire una nobile fanciulla del luogo, scatenando la rivolta della comunità locale contro i Romani. Con la narrazione di furti, violenze, tradimenti a opera di Verre, nella sezione qui considerata del 'De praetura urbana' Cicerone delinea con magistrale abilità retorica il ritratto giovanile di uno fra i più celebri criminali di tutti i tempi."" -
Vero, falso, reale. Il cinema di Paolo Sorrentino
Regista, sceneggiatore, romanziere, autore visionario e prolifico, Paolo Sorrentino è uno dei principali cineasti contemporanei. Dopo aver esordito con due film spiazzanti e innovativi come L'uomo in più e Le conseguenze dell'amore, Sorrentino ha raccontato in modo assolutamente personale la realtà italiana attraverso i due personaggi più emblematici della prima e della seconda Repubblica, Andreotti (Il divo) e Berlusconi (Loro). E si è confrontato con grandi temi come la memoria, la religione, la vecchiaia e la giovinezza. Nel 2014 ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero con La grande bellezza. Con forme narrative e linguistiche lontane da uno stile immediatamente realista e più legate alla tradizione dell'invenzione, Sorrentino perviene a cogliere in modo efficace e intenso l'intima natura dei soggetti che racconta. Questo libro analizza la poetica del regista napoletano attraverso molte chiavi di lettura complementari - dal rapporto con la verità e il falso alle forme della scrittura cinematografica e letteraria, dal tema della malinconia al rapporto con il tempo, dall'uso della musica a quello dell'aforisma ecc. - che restituiscono per la prima volta in modo compiuto un ritratto a tutto tondo di uno dei più incisivi rappresentanti del cinema italiano e internazionale contemporaneo. Con scritti di: Edoardo Becattini, Daniela Brogi, Claudio Carabba, Francesco Ceraolo, Francesco Crispino, Valentina D'Amico, Donato De Carlo, Roberto Donati, Federico Ferrone, Massimiliano Gaudiosi, Marco Luceri, Luigi Nepi, Claudia Porrello, Gabriele Rizza, Giovanni M. Rossi, Augusto Sainati, Edoardo Semmola, Stefano Socci, Chiara Tognolotti, Franco Vigni. -
Salute e adozione. Un argomento importante per famiglie e pediatri
I bambini che arrivano per adozione nelle famiglie sono spesso portatori di particolarità psico-fisiche parzialmente insolite rispetto all’usuale campione che la maggior parte dei pediatri incontra. Questo libro si rivolge sia ai genitori adottivi (attuali e futuri) per aiutarli a comprendere meglio cosa sia il rischio sanitario in adozione e come affrontare le eventuali situazioni mediche che si dovessero presentare; sia ai pediatri per meglio comprendere la realtà della famiglia adottiva e alcune caratteristiche dei bambini adottati nazionalmente ed internazionalmente. Quindi, da una parte si descrivono le complessità socio-sanitarie che l’adozione implica: esperienze traumatiche infantili, incuria, istituzionalizzazione, costruzione dei legami di attaccamento, mancanza di un’anamnesi familiare, scarsa storia medica pregressa, grande varietà etnica, situazioni vaccinali incomplete e/o non affidabili, età presunte etc.; dall’altra si affrontano, da un punto di vista più tecnico, le patologie più significative in questo ambito, quali le malattie infettive, la sindrome feto-alcolica, la labio-palatoschisi, la pubertà precoce, i disturbi specifici dell’apprendimento e i deficit di attenzione e iperattività, le patologie cardiache. -
Drammi privati e pubbliche virtù. La maestra italiana dell'Ottocento tra narrazione letteraria e cronaca giornalistica
Il volume focalizza l’attenzione, oltre che su una serie di vicende magistrali femminili divenute oggetto di inchieste e di ampi servizi di cronaca sui grandi quotidiani nazionali, su quattro differenti ‘romanzi magistrali’ dovuti alla penna di scrittrici e scrittori di diversa caratura e notorietà (Matilde Serao, Edmondo De Amicis, Annetta Fusetti e Ida Baccini) e contrassegnati da approcci e da stili narrativi estremamente diversificati, e proprio per questo capaci di restituire al lettore la complessità ed estrema varietà dell’immaginario collettivo attorno alla figura e al ruolo della maestra elementare nell’Italia dell’Ottocento, e, parimenti, di offrirgli uno spaccato significativo del faticoso e contraddittorio processo attraverso il quale, nel corso del primo quarantennio dell’Italia unita, l’identità magistrale femminile si è determinata ed è riuscita ad affermarsi nel Paese. -
Protego ergo obligo. Ordine, sicurezza e legittimazione nella storia del pensiero politico
Il volume raccoglie una serie di saggi attraverso cui storici delle dottrine politiche di scuola e di provenienza diversa si confrontano sul tema classico del “protego ergo obligo”, come occasione per tornare a discutere del fondamento del potere e delle condizioni che regolano l’obbligazione politica. Partendo dalla riflessione di Hobbes, dall’artificio hobbesiano della costituzione politica nella sua più tipica natura obbligatoria, si sviluppa una trama interpretativa che, nell’intreccio di aspetti storici, filosofici e istituzionali, fa del “protego” non soltanto un problema securitario, rivendicazione di sicurezza della propria persona e delle proprie cose, ma anche un patrimonio di istanze materiali e immateriali più estese, destinate a diventare parte imprescindibile della pretesa di protezione. Di qui, con l’attenzione rivolta alle stesse forme contemporanee dell’agire politico, un andare oltre lo Stato, l’individuazione di nuovi soggetti, tanto nel diritto interno quanto nel diritto esterno, legittimati a farsi carico e rivendicare i corrispondenti poteri della funzione protettiva. Prefazione di Claudio Palazzolo. -
Stefano Bardini «estrattista». Affreschi staccati nell’Italia unita fra antiquariato, collezionismo e musei
Nel crescente dibattito sul restauro delle pitture murali che vide protagonista Firenze a metà del XIX secolo, Stefano Bardini, il “principe” degli antiquari italiani, maturò le sue conoscenze in materia di “stacchi” e “strappi” in veste prima di artista accademico, poi di restauratore e infine, ovviamente, in qualità di mercante. Un percorso professionale che avviò quando oramai in città la prassi estrattista stava conoscendo una inedita fortuna. Con la chiamata in Santa Maria del Fiore del centese Giovanni Rizzoli, poi con i primi stacchi operati in Santa Maria Novella da Gaetano Bianchi, e infine con l’arrivo del conte Giovanni Secco Suardo, nel 1864 incaricato di tenere il corso di aggiornamento per restauratori alle nuove tecniche di trasporto del colore da lui sviluppate. A quel particolare clima di fiducia verso la prassi estrattista deve perciò essere ricondotto l’interesse di Bardini verso il distacco degli affreschi, tecnica che cominciò a sperimentare con successo allo scoccare dell’ultimo quarto del secolo. E se del suo ruolo di antiquario e collezionista di sculture e dipinti rinascimentali molto si è detto negli scorsi due decenni, ancora poco scandagliata risulta la sua lunga attività di estrattista, ma anche quella, ancor più interessante, di mercante di affreschi staccati. Su quella porzione della vita professionale di Bardini prova a fare chiarezza questo volume, grazie al contributo di studiosi ed esperti del settore che hanno indagato un periodo fondamentale della sua biografia e delle sue connessioni con la storia del restauro, del gusto, della tutela e del collezionismo, non solo italiano, ma anche europeo e statunitense. -
I limiti penali dell'uso della forza pubblica: una indagine di parte generale
Qual è il punto di equilibrio tra esercizio dell’Autorità e rispetto della Libertà che essa concorre a definire?rnI tragici episodi di cronaca che, negli ultimi anni, raccontano del cruento uso della forza da parte dell'apparato di pubblica sicurezza hanno suscitato apprensione e un vasto dibattito anzitutto in seno alla società ma anche tra i giuristi, chiamati nuovamente a riflettere sull'annoso problema della individuazione dei limiti che l'utilizzo della coazione pubblica incontra di fronte ai diritti fondamentali dell'individuo. Il presente volume intende fornire un contributo a tale dibattito dal versante penalistico, prendendo a filo conduttore l'art. 53 c.p., il riferimento al quale si impone sia perché tale disposizione ha più volte fornito l'occasio per riflettere più ampiamente sul variabile punto di equilibrio tra esercizio dell'autorità e rispetto della libertà che essa concorre a definire, sia perché il quadro di sistema nel quale essa oggi opera ne autorizza una lettura distaccata dalle originarie matrici autoritarie e in grado di valorizzarne anche la funzione di limite all'agire violento del pubblico ufficiale. In specie, la ricerca intende evidenziare anzitutto quali siano i soggetti pubblici titolari del potere di utilizzare la forza, le situazioni di fatto al cui ricorrere essi ne possono fare uso, nonché le modalità con le quali l'utilizzo dei più comuni mezzi di coazione fisica deve avvenire. Verranno quindi esplorati i presupposti politici e normativi che sovraintendono all'uso della forza pubblica, e ciò sia nella prospettiva storica e comparatistica, sia in quella normativa attuale, muovendo anzitutto dalle coordinate di principio fissate dalla Costituzione e dalla CEDU. Seguirà quindi l'analisi del contenuto dei limiti di «necessità» e di «proporzione» che contribuiscono alla definizione sostanziale dell'ambito di liceità dell'agire violento del pubblico ufficiale, mentre nella parte finale della ricerca si cercherà di tirare le fila dell'intero discorso, che si arricchirà di alcune proposte ricostruttive. -
La via della metafisica
La metafisica sta vivendo, in questi tempi, una stagione particolarmente favorevole. Essa, ora, non è vista solo come l’impossibile “teoria” di «un mondo dietro il mondo», che impedirebbe di essere fedeli alle parole e a i suoni della terra. La stessa conoscenza scientifica la circonda di attenzioni, sta ricucendo il legame che un tempo essa aveva rescisso e, sovente, ne richiede apertamente la collaborazione. C’è il rischio, tuttavia, che a motivo di questo ritrovato favore la metafisica ceda a qualche lusinga di troppo e così perda sé stessa, ove restringesse la sua vocazione e si limitasse a produrre “categorie” in funzione di supporto delle diverse scienze. In questo libro, pur riconoscendo il valore delle attuali ricerche nel campo dell’ontologia, Leonardo Messinese intende mostrare quale sia la via della metafisica nella sua integralità, dando spazio a una sua strutturazione essenzializzata che egli suole chiamare “metafisica originaria”. Tale espressione, che apparentemente può suonare come un ossimoro, dev’essere intesa come evocativa di un più puro significato di “metafisica”, così da coglierne l’identità più autentica nel riferimento originario degli enti alla verità dell’essere e al suo “volto teologico”. -
Il contratto «apolide». La contrattazione transnazionale nel mercato globale
Il volume raccoglie una serie di contributi dedicati al tema del contratto “senza Stato” e della contrattazione transnazionale. Una prima parte affronta il profilo dell’autonomia privata, delle sue possibilità e dei suoi limiti, nonché del suo impiego per governare l’interpretazione e le sopravvenienze. Una seconda parte affronta invece la reazione del diritto applicabile, le sue norme di hard e di soft law, i tentativi di armonizzarle e la disciplina di speciali settori. -
Sacred. Ripensare l'arte antica. Con opere di Andrea De Ranieri. Catalogo della mostra (Pisa, 16 settembre-24 ottobre). Ediz. illustrata
Molte persone ritengono la scultura greca e romana distante dal proprio modo di sentire e di pensare; altre la venerano idealizzando capolavori irripetibili in una bolla fuori dallo spazio e dal tempo, astraendoli dal contesto culturale che li ha generati, spogliandoli del loro significato per celebrare la bellezza fine a se stessa. Spesso, questo tipo di interpretazione non dipende dalle propensioni e dai gusti personali, ma semplicemente dal modo in cui l’arte antica viene presentata, o addirittura non presentata, a partire dalla scuola, dove generalmente si ha il primo approccio con questa materia; di conseguenza nell’età adulta si consolida l’idea che a definire una statua siano un insieme di dati, date, nomi, termini tecnici difficilmente comprensibili e contestualizzabili per i non specialisti. Attraverso ulteriori chiavi di lettura invece è possibile riscoprire l’arte antica, restituirle consistenza storica e percepirne la “contemporaneità”, capace com’è di suscitare emozioni e sentimenti, ma anche di far riflettere su temi e valori senza tempo. La mostra è nata con questo spirito, come progetto di valorizzazione e divulgazione dell’arte antica attraverso nuovi linguaggi e prospettive: da un lato, la visione dell’artista contemporaneo che si esprime attraverso la reinterpretazione grafica e pittorica, dall’altro una guida alla lettura basata su contenuti scientifici rigorosi, ma semplificati, e la presentazione di spunti e approfondimenti per una riflessione critica autonoma. Il catalogo, pensato per guidare all’interpretazione della scultura greca e romana attraverso la sua contestualizzazione nel mondo antico e contemporaneo, include le opere grafiche e pittoriche di Andrea De Ranieri, le foto delle statue che le hanno ispirate (preferibilmente nel loro attuale contesto museale) e un breve testo per ciascuna di esse. I testi sono redatti sotto forma di scheda per facilitare la rielaborazione concettuale dei contenuti seguendo interessi specifici (secondo la corrente artistica, secondo il tema, etc.). La volontà di presentare i contenuti in forma scorrevole e accessibile anche ai non specialisti ha comportato inevitabilmente la semplificazione delle informazioni sulla base di una decisa selezione della quantità e della tipologia, segnalando comunque in una bibliografia essenziale le pubblicazioni utili a approfondimenti e analisi critiche derivanti da punti di vista diversi. -
Sotto il cielo della luna. Fato e fortuna in Pietro Pomponazzi e Niccolò Machiavelli
Nel primo Cinquecento l’Italia vive una crisi profonda, segnata dal tramonto delle corti e dall’affacciarsi di guerre ed invasioni. Due pensatori tra loro molto diversi, Pomponazzi e Machiavelli, si chiedono se sia possibile agli uomini intervenire sul corso degli eventi o se debbano rassegnarsi a quanto fato e fortuna dispongono. In una prospettiva tutta mondana, dalla quale Dio e ogni principio di giustizia scompaiono, sono tracciate le linee di un’amara e disincantata riflessione sulla condizione umana. Pomponazzi indica una felicità possibile al saggio che riconosca la forza del fato, Machiavelli non si arrende alla fortuna e rivendica l’efficacia della politica. -
Oltre le mura, fuori dalla città. Locri e il suo territorio (Atti della Giornata di Studi, Pisa 29 maggio 2018)
Alungo, dopo le indagini pionieristiche di Paolo Orsi, il territorio dell'antica città di Locri Epizefiri è rimasto pressoché ignoto e inesplorato. Tale mancanza di indagini sistematiche, sia nel settore più vicino alla città (chora politike) che nell'entroterra (eschatia), non ha consentito di definire nella loro complessità le dinamiche insediative nell'area dalla preistoria al Medioevo (e oltre) né, fino a pochi lustri or sono, di tracciare nella loro evoluzione diacronica aree di confine e limiti del territorio di Lokroi Epizephyrioi rispetto alle limitrofe colonie primarie e secondarie (da Rhegion a Kaulonia, da Medma a Metauros). Per contribuire a colmare tale lacuna, presso la Scuola Normale Superiore di Pisa si è tenuta il 29 maggio 2018 una Giornata di Studi dedicata al territorio dell'antica Locri Epizefiri. In quell'occasione sono stati presentati, per la prima volta in maniera unitaria, i risultati delle più recenti indagini condotte dalle maggiori équipes di studiosi impegnate sul territorio locrese, in un'ottica che includesse anche lo studio del rapporto con i territori delle poleis confinanti. Il presente volume contiene i contributi presentati nella Giornata del 29 maggio, suddivisi in tre sezioni tematiche: la prima è dedicata al Locri Survey, un progetto di indagini sistematiche e intensive sul territorio lo-crese avviato dal Laboratorio di Storia Archeologia Epigrafia e Tradizione dell'Antico della Scuola Normale, nell'ambito del quale si presentano anche i risultati preliminari della prima campagna di ricognizioni di superficie; la seconda sezione comprende altre recenti indagini sulla chora di Locri, effettuate ora a scopo di ricerca ora di archeologia preventiva, i cui importanti risultati sono da leggere in un'ottica integrata rispetto a quelli delle ricognizioni sistematiche; la terza è dedicata alle ricerche sull'eschatia, sulle aree di confine e sulle relazioni con i territori finitimi.