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Lector in aula. Didattica universitaria della letteratura
Insegnare “la letteratura che cambia” è l’oggetto e la sfida di questo volume. Insegnare la letteratura della modernità, che si è definita e sviluppata all’insegna del mutamento di forma e di statuti, grazie al confronto con differenziati e molteplici orizzonti comunicativi, sistemi di produzione e circolazione, pubblici; insegnare che la letteratura ci cambia, come può cambiarci; formare, attraverso lo studio universitario, a una lettura letteraria “aumentata”, analitica, risonante, duttile, consapevole. I saggi qui raccolti tracciano una mappatura articolata di nodi problematici centrali per la costruzione oggi di una didattica della letteratura italiana contemporanea, secondo quattro aree di discorso: configurazione del campo disciplinare (periodizzazione, spazi dell’esperienza di scrittura e lettura, dinamiche di interazione fra generi, linguaggi e tradizioni), metodi del leggere e dell’interpretare (il commento, la scrittura critica), strumenti (dai più tradizionali e consolidati, come il manuale, a quelli più nuovi, meno praticati, in dialogo vivace con un mondo culturale sempre più fatto di immagini e modellato dalla rete, come le mappe, le fotografie, le visualizzazioni e altri dispositivi delle digital humanities), contesti (la diversa declinazione richiesta alla disciplina dai differenti tipi e livelli di corsi di studio, l’attuale paradossale stato di esclusione della letteratura italiana contemporanea dall’impianto istituzionale del percorso di formazione degli insegnanti). -
Luzi e lo sguardo dell'arte
«La pittura per me – ha dichiarato Mario Luzi – è come la parola». Il rapporto di Luzi e della sua poesia con le arti figurative si configura precocemente come un rapporto strettissimo di condivisione e di scambio, di complementarità di dicibile e visibile. Il volume illustra alcuni episodi salienti di un'esperienza dell'arte rivelatasi per il poeta esperienza conoscitiva fondante, vissuta a contatto diretto con i protagonisti della cultura artistica contemporanea e nel dialogo continuo con la grande tradizione figurativa della sua terra toscana. -
La cerco ancora
Una figlia che la madre riconosce d'avere avuto per caso, quando proprio non se la aspettava e per di più in tempo di guerra e in un paese straniero, passati i cinquant'anni le pone una domanda: ""Come mai, mamma, in tanti anni che abbiamo trascorso insieme, non c'è mai stato qualcosa di me che ti sia piaciuto, che tu abbia condiviso o anche solo accettato senza giudicarmi male e senza irridermi?"""". La madre una risposta ce l'ha, e non esita a darla: """"Cosa vuoi che ti dica, mi sei antipatica"""". Il giudizio è categorico e la figlia se lo aspettava, lei troppo simile al padre, troppo legata a lui, ma non riesce a liberarsi del passato. E un giorno che vuole salutarla per tornare a casa la madre la trattiene, e finalmente le dice: """"Ho capito che sei la più buona e la più intelligente delle mie figlie, ma ricordati che riconoscerlo alla mia età è segno di intelligenza"""". Ha compiuto novant'anni, e ora non c'è più niente da dire, è tutto chiaro, ma lei, che ha continuato a scavare nel groviglio del suo passato, è arrivata a riconoscere di essere simile alla madre che non c'è più e per questo la ricorda e la cerca ancora..."" -
Operazione Zurigo. Una storia vera
Il 27 settembre del 1915, poco dopo l'ingresso nel conflitto mondiale da parte dell'Italia, la più bella e potente nave della Regia Marina cola a picco nel mentre è ancorata nel porto di Brindisi portando con sé quattrocento cinquantaquattro marinai. Il due agosto dell'anno successivo la stessa sorte tocca alla Leonardo Da Vinci, alla fonda nel mar piccolo di Taranto con duecento quarantanove perdite. Misteriosi incidenti si susseguono su tutto il territorio nazionale distruggendo installazioni civili e militari. Il neonato Servizio Segreto Italiano è privo di uomini e risorse. Il delicato compito di scoprire chi si cela dietro questi sabotaggi è affidato al Tenente di Vascello Pompeo Aloisi. Con una squadra quanto mai eterogenea, formata da irredentisti, marinai e operai civili sceglierà la via più pericolosa ma anche la più radicale per portare a termine il suo compito. Una storia realmente accaduta più di cento anni fa. Una storia di eroi nazionali, una battaglia combattuta lontano dalle trincee della prima guerra mondiale. Una storia di spie e operai uniti dal patriottismo e dall'irredentismo che animavano un paese molto diverso da quello che oggi conosciamo. -
Scenari urbani in trasformazione. Dialoghi interdisciplinari sul quartiere della stazione di Pisa
I quartieri delle stazioni sono da sempre uno spazio cruciale della vita urbana e, per la dinamicità che li caratterizza, rappresentano un punto di osservazione privilegiato delle trasformazioni delle città. Il volume fa il punto su un percorso di ricerca che ha avuto come oggetto il quartiere della stazione della città di Pisa. L’utilizzo di un approccio interdisciplinare ha permesso la decostruzione delle immagini stereotipate cui spesso rimanda il discorso politico e mediatico. Enfatizzare gli elementi di conflitto legati ai mutamenti dei quartieri delle stazioni impedisce di far emergere il potenziale positivo presente nella mixité che popola questo importante spazio urbano. -
Elena e le altre. Il lato oscuro della seduzione
La rivisitazione del mito di Elena diventa il punto di partenza per un'indagine sul fascino femminile ed in particolare sul suo lato più oscuro ed inquietante. Gli Autori lo fanno da psicopatologi proponendo una vera e propria “autopsia mitologica” volta a cogliere gli snodi critici del percorso mitologico di Elena. Nelle splendide immagini che il mito propone vengono messi in luce quei passaggi, segni ed anche “sintomi” che alludono a possibili ricadute cliniche e che oggi si possono ricondurre ad un particolare assetto di spettro autistico. L'opinione degli Autori è che sia proprio questo a dare a Elena quella “eccezionalità” che l'ha resa un'icona dell'incanto e della terribilità che compongono il fascino femminile. Capace di muovere le guerre come di far germinare la poesia; l'incanto come la sciagura. Elena è la Bellezza che si è fatta donna, con un in più di “fascino” che ne fa, a tutti gli effetti, un “eroe” del mondo antico. Dunque un essere eccezionale che va oltre i limiti dell'umano, verso il nuovo, il diverso ed il “divino”. Additando in questo una via di emancipazione e di elevazione all'umanità tutta, ma insieme rivelando i possibili aspetti di deficit e di inadeguatezza che vi si accompagnano e che magari vi sono ineluttabilmente connessi. L'indagine sul fascino è il cuore del lavoro con una particolare attenzione su quelle che possono esserne sia le vie psicogenetiche, sia gli effetti sulle persone su cui il fascino fa presa. Le vicende mitologiche di Elena vengono poi ricercate in due moderne “bellissime”, vere e proprie attualizzazioni della regina di Sparta: Hedy Lamarr, attrice e scienziata, “la donna più bella del mondo”, e Marilyn Monroe, la “dump blonde”, icona del fascino femminile nell'immaginario collettivo. -
Raccontare la meraviglia. Saggi di estetica
José Lezama Lima è considerato una delle figure più influenti della letteratura latino-americana del XX secolo. La sua prosa è enigmatica, evocativa piuttosto che dichiarativa, barocca, a tratti scomposta; la sua scrittura, libera da ogni modello argomentativo prestabilito, percorre cammini espressivi inediti, volti a cogliere la complessa polifonia del pensiero umano. Attraverso tre saggi di estetica, scritti tra il 1957 e il 1968, si prova a ricomporre l'atlante di riferimenti, suggestioni, riflessioni sul tema dell'uomo di fronte alla meraviglia. Dall'esperienza dei cronisti delle Indie, uomini che ebbero il privilegio di vedere la natura inaudita e meravigliosa del Nuovo Mondo che si dischiudeva ai loro occhi, prende l'avvio una riflessione sulle possibilità di descrivere ciò che è nuovo e straordinario, su come raccontare l'incantesimo del mondo. La meraviglia si offre quindi agli occhi dell'uomo come una circostanza magica, un contesto, un locus caratterizzato dalla straordinarietà. È un mondo ancora da conoscere, «un paesaggio dove la natura non è ancora cultura» quando non esiste un canone da imitare o una tradizione retorica di cui potersi avvalere. -
Hierà kai Hosia. Antropologia storica e letteratura greca. Studi per Riccardo Di Donato
Il tratto unificante tra i saggi riuniti in ""Hierà kai Hosia"""" è rappresentato dalle relazioni che è possibile stabilire fra Antropologia storica e Letteratura greca, le due discipline menzionate nel titolo del convegno organizzato, nel mese di Febbraio 2018, presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa, a venticinque anni di distanza dall'istituzione dell'insegnamento di Antropologia del mondo antico presso l'allora Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo pisano. Con l'avvio, da parte di Riccardo Di Donato, di quel corso universitario è infatti iniziata un'esperienza scientifica e didattica nuova, un modo innovativo e originale di leggere i testi del patrimonio letterario greco. Si tratta di un cammino fatto di relazioni scientifiche di lunga durata, cominciato agli inizi degli anni ‘70 e ancora in corso di svolgimento, in grado di intrecciare l'analisi dei testi e la storia della cultura, destinato a guardare già oltre l'antropologia storica del mondo antico, verso una storia culturale dell'antico. Il tema intorno al quale sono stati pensati i contributi qui raccolti riguarda tanto gli intrecci che nel corso degli ultimi cinque decenni si sono determinati tra i due ambiti scientifici evocati, quanto il rapporto tra questi intrecci ed il modo in cui la letteratura greca è stata insegnata. In questo volume, studiosi di letteratura e della civiltà greca propongono loro riflessioni intorno al rapporto tra forme dell'espressione, forme di pensiero e forme della realtà, nella Grecia di età arcaica e classica."" -
Abitare in Magna Grecia: l'età arcaica
Il programma di incontri e pubblicazioni ""Abitare in Magna grecia"""" nasce da una collaborazione tra il Parco archeologico di Paestum e il Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell'Università L'Orientale a Napoli: questo volume raccoglie le presentazioni del primo incontro di studio, tenutosi nel mese di marzo 2018 e incentrato sull'epoca arcaica. È uno dei temi più complessi fra quelli suggeriti dalla ricerca sull'edilizia domestica in Magna grecia e Sicilia, poiché, tranne che per significative ed eccezionali scoperte, è spesso difficile ricostruire con interezza le planimetrie stesse delle case o identificare la funzione delle stanze che le componevano, mentre, ancora più spesso, risulta quasi impossibile definire il contesto abitativo di cui quelle abitazioni facevano parte, impedendoci di riconoscere appieno il ruolo e il comportamento sociale di coloro che vi risiedevano. La ricerca archeologica negli ultimi anni ha tuttavia restituito nuovi dati e stimoli significativi sul tema dell'architettura domestica, delle dinamiche insediative e dell'urbanistica, nonché dei modelli sociali e politici che determinarono le forme dell'abitare sin dalle sue prime manifestazioni."" -
Heorté. Azioni sacre sulla scena tragica euripidea
Questo lavoro è dedicato all'intreccio tra azioni rituali e alcune tragedie euripidee. Più in particolare, l'oggetto delle ricerche che compongono il volume riguarda i modi, le forme e le finalità dell'evocazione, entro la rappresentazione tragica, di una festa (una heortè) o di una sequenza specifica di azioni sacre. All'interno delle tragedie, heortai e complessi rituali coerenti divengono oggetto di un'allusione indiretta, costruita attraverso la mediazione della voce corale e fondata sulla sollecitazione delle competenze rituali di ciascun cittadino, che partecipa in forme collettive alla dimensione religiosa, nel quadro di molteplici occasioni nel corso dell'anno. Si tratta di occasioni strutturate intorno a un ritmo irregolarmente cadenzato, ma caratterizzato da elementi di coerenza che trovano espressione, per gli Ateniesi, nel calendario che aveva inizio con il mese estivo di Ecatombeone. Ciascuno dei casi esaminati consente di osservare un aspetto specifico di una questione più generale, vale a dire l'esistenza di un codice comunicativo in grado di arricchire, ed in un certo senso potenziare, la dialettica esistente tra dimensione autoriale e ricezione degli spettatori. Fondamento comune di questo codice è la competenza rituale dei cittadini, da questi ultimi progressivamente assimilata con l'esperienza della cadenza, costante e irregolare, dei calendari festivi politici. -
Metafisica e immaginazione. Da Suarez a Vico
Quello fra metafisica e immaginazione è uno strano connubio. L'immaginazione è legata al corpo e ai sensi: come può far conoscere ciò che è incorporeo e sottratto alla percezione sensibile? Eppure Vico nella Scienza nuova parla di una «metafisica fantasticata» dai giganti dopo il diluvio, intrisa di corporeità e immaginazione, contrapponendola alla metafisica astratta dei filosofi, colpevole ai suoi occhi proprio di aver smarrito il nesso con la fantasia e l'immaginazione. Unendo metafisica e immaginazione, Vico prende le distanze da un lessico filosofico che era anche il suo. Come giunge a questa posizione? Quali sono le sue condizioni di possibilità storico-filosofiche? Quali le implicazioni per una ""scienza"""" della politica, della retorica, della storia? Questo volume prova a rispondere a tali domande. Lo fa a partire da quel Francisco Suàrez che Vico lesse con passione in gioventù, allargando poi l'indagine ad altri autori dell'età moderna: Locke e Spinoza, Galileo o Cartesio. Studiare il dibattito sul rapporto tra immaginazione, ragione e metafisica è anche una maniera di riflettere su cosa sia stata (o sia) la modernità filosofica e sul modo in cui Vico vi contribuì o vi appartenne."" -
La logica della Rivelazione. Trinità, incarnazione e comunità nel pensiero di Hegel
La Logica della Rivelazione è un'espressione che riassume la vita e il movimento del Dio trinitario, il Soggetto assoluto, che rivela se stesso. Il contenuto, l'oggetto, della religione cristiana è il medesimo della filosofia. Per Hegel l'Assoluto non è una vuota astrazione: Dio diventa un evento, entra nel tempo, si fa storia individuale, vita biologica che non esclude la dimensione naturale, perché in questa storia non viene meno l'assoluta devastazione, la morte, che però è altrettanto superata. Al proprio tempo, rivolto sempre più all'ateismo o all'impossibilità di cercare e conoscere l'Assoluto, Hegel risponde con una nuova interpretazione della verità della religione cristiana, la quale, pur mantenendo la sua integrità, deve essere compresa e rivitalizzata dal pensiero filosofico. Infatti, il concetto filosofico deve prendere sul serio il contenuto della religione cristiana affinché Dio venga posto nuovamente al vertice della filosofia come unico principio 'essendi e cognoscendi' del reale. -
Sophocles deperditus. Tradizione ed ecdotica dei frammenti sofoclei tra XVI e XVII secolo
Il volume prende in esame un versante della storia del testo di Sofocle sorprendentemente poco indagato, quello della “fortuna” editoriale, in particolare tra XVI e XVII secolo, dei frammenti del drammaturgo ateniese. Se i principali snodi della plurisecolare storia editoriale dei frammenti sofoclei sono noti, questo libro vuole contribuire alla riscoperta di tale vicenda a partire dai pionieristici progetti editoriali tardo-cinquecenteschi e seicenteschi, e al riesame delle istanze culturali che presiedettero alla raccolta e alla valorizzazione delle reliquiae sofoclee in una fase critica e affascinante degli studi classici. -
Pensieri migranti. Tra fraternità e ostilità
Nel linguaggio comune si è affermata la generica parola “migrante”, come si trattasse di un volo di rondini, che pure hanno un da dove e un verso dove determinato e, in ogni caso, stagionale. La mancanza dell’indicazione di provenienza e di destinazione, e-migrante e quindi immigrato, lascia in uno stato di irreale sospensione, ma chi emigra da un luogo vuole immigrare altrove. Il titolo del presente volume - Pensieri migranti - considera le istanze delle persone travolte dal dramma della fuga e insieme mette in luce le sfide culturali correlate a questo fatto epocale. Nella storia la devastazione della miseria ha tante volte ribaltato le sorti delle civiltà e anche il XXI secolo sperimenta la pressione della richiesta di condivisione come messa a rischio della propria identità, sino al paradosso del misconoscimento del valore della dignità umana. Per affrontare la contraddizione, occorre fare spazio innanzi tutto al pensiero, nella sua capacità di creazione del nuovo. Perciò questo libro raccoglie considerazioni che sono a loro volta in migrazione, tra molteplici aree disciplinari e tra contesti culturali differenti, alla ricerca della complessità da interpretare e delle ricchezze inedite da far rilucere. Il filo rosso che tiene unite queste pagine è la ragione del vivere comune, che chiede di conoscere e dischiudere spazi che ancora non ci sono, dove si possa fiduciosamente migrare. -
Sul dolo. Promuovere, discernere, recuperare volizioni nel sistema penale
Nell'evoluzione del diritto penale, il rilievo dell'elemento soggettivo del reato è stato oggetto di intuizioni risalenti e ubiquitarie, ha fondato complesse costruzioni sistematiche e di garanzia, ha registrato consonanze interdisciplinari e interculturali, propiziando il cammino verso una politica criminale dialogica, inclusiva ed efficace. In parallelo, l'idea della coincidenza tra dolo e volontà ha dovuto affrontare nella storia giuridica negazioni e attacchi, al punto che, per ampi tratti, la sua portata sistematica è rimasta oscurata, negletta dalla dottrina, insidiata dalla giurisprudenza e solo sporadicamente leggibile nella trama aperta del diritto. La tensione tra l'impegno irrinunciabile alla comprensione delle volizioni individuali, nella loro dimensione di realtà psicologiche concrete, e le opposte istanze ascrittive dell'efficientismo sanzionatorio, sempre alla ricerca di scorciatoie simboliche o normativizzanti, è oggi tutt'altro che sopita. All'origine del presente lavoro è, quindi, l'intento di liberare la riflessione sul dolo dall'angusta prospettiva della sua vita giudiziale, tanto per affrontare con maggior vigore le insidie di questa, quanto per sviluppare il potenziale ancora in buona parte inesplorato di un diritto penale che sia, prima di tutto, appello alla libertà interloquibile e insopprimibile di ciascun uomo. -
In viaggio verso il moderno. Figure di emigranti nella letteratura italiana fra Otto e Novecento
Da qualche decennio si discute in Italia della necessità di un incontro tra letteratura e antropologia, senza che tra le due discipline sia riuscito a decollare un vero dialogo. L’autore prova a fare il punto su questo dialogo e poi analizza in una prospettiva antropologica alcuni testi significativi della letteratura italiana, tra i quali i Promessi Sposi e I Malavoglia. Le analisi sono focalizzate intorno ad alcune figure di emigranti, studiate non tanto nell’ottica della critica tematica, quanto nella prospettiva di una valutazione della funzione da loro svolta nell’immaginario letterario. Lo scopo è di analizzare il compito che gli scrittori hanno assegnato a queste figure nella costruzione di narrazioni che avevano la finalità di raccontare il mutamento di aspetti significativi della società che si avvia verso il moderno. Dopo un primo capitolo teorico, dedicato ai rapporti tra letteratura e antropologia, si studia il racconto del passaggio da una società arcaica verso la modernità attraverso le vicissitudini di due personaggi emblematici della nostra letteratura: Renzo Tramaglino e ’Ntoni Malavoglia. L’ultimo capitolo è dedicato all’esame di alcuni testi letterari dell’Ottocento e del Novecento attraverso la categoria dello spaesamento, individuata come metafora della condizione umana contemporanea. -
La condizione umana e i suoi nemici. Le nuove forme del totalitarismo
La tesi dell’opera sta nel mostrare la decadenza, inarrestabile del mondo umano, per una tendenza che si autoalimenta retroattivamente. A fronte di questa apodittica certezza è posta l’alternativa, altrettanto apodittica della non-impossibilità di evitare tale esito nefasto. Per mostrare questo assunto viene esposta una teoria del tutto innovativa sull’essenza dell’Umano, quale origina dalle vicende del suo costituirsi. Attraverso questa esposizione si perviene al paradosso per cui l’Uomo opera per la sua stessa rovina, dominato da una tendenza che contrasta la sua stessa essenza. Questo paradosso viene sciolto nella indicazione del paralogismo che ne sta alla base, cui segue un’ampia analisi della situazione cui siamo pervenuti attraverso vicende storiche sommariamente descritte. L’opera si conclude con l’esposizione di un passaggio strettissimo da superare con azioni tanto improbabili nella loro riuscita, quanto certe nell’essere l’unica alternativa che può evitare la catastrofe annunciata. -
La coscienza del bene. La voce etica interiore, le sue deroghe alle norme, l'imputabilità morale, l'obiezione alle leggi
Che cos’è la coscienza morale? È un prodotto, nell’essere umano, dell’educazione o ha una sua autonomia? È creatrice del bene o lo decifra? È repressiva verso il soggetto o può essere una guida perfettiva? Produce solo conflitti interiori o può essere principio di unificazione del sé? Qual è il suo rapporto con le emozioni? Qual è la genesi della conoscenza morale di cui si avvale? La coscienza e le norme morali sono due poli contrapposti? Può la coscienza stabilire delle eccezioni alle norme? E l’obiezione di coscienza è un istituto legittimo o un arbitrio anarchico? A queste e ad altre domande cerca di rispondere il presente libro che (confrontandosi con Marx, Nietzsche, Freud, Tommaso, Kant, Rosmini, Smith, Arendt, Ricoeur e vari altri autori) focalizza alcune delle dinamiche e dimensioni dell’interiorità umana, dell’io al centro dell’io e della sua stupefacente e misteriosa profondità. -
Polemica contro Heiberg. Un piccolo annesso di Constantin Constantius, autore di «La ripetizione»
Nell'ottobre 1843 Kierkegaard pubblica a nome Constantin Constantius La ripetizione, “bizzarro libriccino” in cui mette in scena uno dei concetti più originali e più profondi della sua riflessione filosofica, quello di “ripetizione”. Neanche due mesi dopo, il celebre poeta, critico letterario nonché alfiere dell'hegelismo danese Johan Ludvig Heiberg (1791-1860) scrive una recensione che dà adito a un'accesa reazione polemica da parte di Kierkegaard. Una polemica che ha però la strana peculiarità di rimanere solitaria: il Filosofo scrive infatti una lunga e infiammata risposta che decide di tenere nel cassetto, convinto della contraddittorietà insita nel voler trasformare in “comunicazione diretta” ciò che solo indirettamente, mediante l'ironia, può essere introdotto nella riflessione. Nell'inedito ""Polemica contro Heiberg"""", presentato in traduzione italiana, Kierkegaard si cimenta così nel raro tentativo di spiegare in modo esplicito se stesso e la sua categoria di ripetizione dinanzi ai contemporanei che l'hanno fraintesa preferendole la mediazione hegeliana."" -
Il ministero della parola. Da Foscolo a Santucci
Per più di quarant'anni, con passione e dedizione Enrico Elli ha insegnato Letteratura italiana moderna e contemporanea, attuando pienamente quell'autentica vocazione di studioso e di educatore dei giovani che lo ha sempre contraddistinto. I colleghi e gli allievi a lui più vicini desiderano esprimergli la loro riconoscenza raccogliendo, in questo volume, saggi e ricerche del suo ultimo quinquennio di lavoro. Sviluppati sulla scia, ideale e metodologica, delle Patrie dell'Anima, essi nascono tutti da un'idea testimoniale e comunitaria della letteratura come, appunto, «ministero della parola». Proponendo un percorso otto-novecentesco che da Foscolo arriva fino a Santucci, passando fra l'altro per Carducci, Pascoli e Luzi, Elli riesamina infatti alcuni fra gli autori più cari al suo percorso accademico, valorizzandone, in particolare, i risvolti etici ed escatologici.