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I racconti di Belkin
I cinque racconti di Belkin furono scritti da Puskin durante l'autunno di Boldino nel 1830. I racconti ci vengono proposti da un nobile di campagna, Ivan Petrovic Belkin che sa ricreare quell'atmosfera conviviale tipica della vita familiare della provincia russa; il mondo di questi racconti è ormai per Puskin, immerso in travagliate vicende personali nella capitale, un passato magico che può esistere ancora in un luogo lontano e che può solo contemplare col filtro dell'ironia e della nostalgia. Questi racconti sono anche un esempio di ricerca nell'ambito dei generi e degli stili letterari, sperimentazioni di nuove possibilità narrative. -
Idilli e epigrammi. Testo greco a fronte
Nato a Siracusa sul finire del IV secolo a.C., Teocrito fu uno dei capiscuola del nuovo modo di fare poesia nell'età alessandrina. La sua vasta produzione affronta vari generi letterari: dall'epillio all'encomio, dall'epigramma al mimo. Ma è soprattutto nei carmi pastorali che l'arte di Teocrito rivela le sue caratteristiche più originali e feconde, dettando le regole di un genere che avrà illustri continuatori – un nome per tutti: Virgilio – e una vita lunghissima. Poesie raffinatissime e sorridenti che, fuori da precise coordinate di spazio e di tempo, cantano il nostalgico vagheggiamento di un'esistenza libera e serena, sottratta alle tensioni spesso aspre della vita sociale. -
Aforismi per una vita saggia
Nel 1851 escono i “Parerga e paralipomena” e Arthur Schopenhauer, all’età di sessantatré anni, dopo essere scampato all’epidemia di colera che uccise il suo “grande nemico” Hegel, riceve finalmente il successo che merita. Questo piccolo grande libro è uno dei tanti tesori contenuti nell’opera che lo rese famoso. Un libro di saggezza, che smaschera i nostri vizi più comuni: il lusso, l’ostentazione, la mondanità, il conformismo, la moda, e ci invita a coltivare la nostra personalità, la nostra formazione interiore come il bene principale dell’esistenza. Grande osservatore delle umane manie e avvincente narratore delle comuni vanità, Schopenhauer ci regala una brillante collezione di consigli e massime per cercare in noi stessi la fonte più autentica della felicità. -
Dell'oratore. Testo latino a fronte
Scrivendo il ""De oratore"""", nel 55 a.C., Cicerone mirava non solo a valorizzare la sua figura in un momento di eclissi politica, sotto l'incombere del potere dei triumviri, ma a definire un progetto culturale, inteso a rafforzare e mantenere il prestigio del ceto aristocratico. L'eloquenza era a Roma la disciplina dominante, connessa con la prassi politica e civile. Cicerone, che ne era autorevole esponente, ne illustra i precetti sulla traccia di un nuovo statuto. Emanuele Narducci, con la sua prefazione, guida il lettore a una approfondita comprensione dell'opera. Testo latino a fronte."" -
Alcesti
Rappresentata nel 438 a.C., Alcesti è la più antica fra le tragedie di Euripide a noi pervenute. Ispirata a un mito di cui si narra anche nel Simposio di Platone, essa mette in scena una storia d'amore, che ha per protagonisti il re di Tessaglia Admeto e la sua sposa Alcesti. Admeto ottiene da Apollo la possibilità di sfuggire alla morte, a patto che un altro si sacrifichi in sua vece. E a dare la vita per lui non sono i vecchi genitori, né gli amici fidati, ma la giovane moglie. La tragedia, poi conclusa dall'intervento benefico di Eracle che strappa la donna alle divinità infernali, dà la misura del talento creativo di Euripide, capace di penetrare zone inesplorate dell'emotività umana. -
Lady Roxana. L'amante fortunata
Sebbene in passato sia stato considerato con una certa schizzinosità moralistica, ""Lady Roxana"""", l'ultimo romanzo di Daniel Defoe, pubblicato nel 1724, è oggi considerato un capolavoro indiscusso. Curioso esploratore dell'universo femminile, pronto ad addentrarsi senza pregiudizi nell'universo dei sentimenti, Defoe dà voce con estrema intensità drammatica all'anima oscura della sua eroina più trasgressiva. Raccontandosi in prima persona, Roxana conduce il lettore nella dimora dell'eros e della seduzione, illuminando i vizi e le ambiguità di un'epoca."" -
Padri e figli
Quando nella casa di campagna di Nikolaj Kirsanov arriva il figlio Arkadij con l'amico Evgenij Bazarov, si delinea subito il conflitto tra vecchie e nuove generazioni. Evgenij è un giovane medico, fiducioso solo nelle scienze sperimentali, un nichilista, lo definisce l'autore, con un termine che avrebbe poi avuto grande fortuna. Le sue idee turbano Kirsanov e irritano suo fratello, lo scettico Pavel. In una città vicina i due incontrano la bella vedova Anna Odincova di cui Bazarov si innamora, ma da cui è rifiutato. Dopo un duello con Pavel, Evgenij contrae, durante un'autopsia, un'infezione che non vuole curare e muore assistito da Anna, con pietà, ma senza amore. -
Il ventre di Parigi
Il romanzo è il terzo del ciclo dei ""Rougon-Macquart"""". La storia è semplice; si svolge durante il Secondo Impero nel quartiere delle Halles. Siamo nel 1858. Florent, insorto contro il colpo di stato del 2 dicembre 1852, è stato deportato in Guyana, ma riesce a fuggire dal bagno penale e a ritornare in Francia. E' accolto dal fratello Quenu, proprietario di una salumeria in rue Rambuteau. Lisa Macquart, moglie di Quenu, accetta malvolentieri il nuovo venuto. In un primo momento comunque tutto procede bene. Ben presto però Florent si lascia trascinare di nuovo dalla passione per la politica, divenendo il capo di una congiura repubblicana contro l'imperatore. Alla fine viene arrestato dalla polizia col consenso dei benpensanti, la bella Lisa in testa."" -
Le contraddizioni degli stoici
Nato per demolire le posizioni dei filosofi stoici, «Le contraddizioni degli Stoici» è paradossalmente una delle fonti più preziose per ricostruire il pensiero di quella scuola. Ostile allo stoicismo, Plutarco presenta i fondamenti e le tesi basilari dei principali filosofi stoici con il dichiarato intento di mostrarne l'assurdità e l'intrinseca contraddittorietà. Ma se le sue contestazioni non hanno un grande valore speculativo, il naufragio quasi totale degli scritti stoici rende questo trattato insostituibile per la conoscenza dello stoicismo e ci fornisce indicazioni preziose e non più reperibili altrove sul contenuto dottrinale delle opere citate. Il volume presenta inoltre l'ampio commento di Marcello Zanatta, cui si devono pure la traduzione e l'introduzione. -
Lirici greci dell'età arcaica. Testo greco a fronte
L'antica lirica greca è un mosaico di cui conosciamo solo pochissime, splendide tessere, arrivate fino a noi tramite citazioni e fortunati ritrovamenti papiracei. Eppure, questi frammenti bastano per lasciarci intuire un'esperienza artistica irripetibile. Nella lirica la poesia si fonde per la prima volta con la vita, e in essa riviviamo la scoperta della verità interiore dell'uomo, dall'esuberante vitalità di Archiloco alla passione di Saffo, dall'eleganza di Alcmane all'amara saggezza di Teognide alla severa religiosità di Pindaro. In questo volume sono raccolte poesie di diciannove poeti dal VII al V sec. a.C. Enzo Mandruzzato ha tradotto i testi ricreando la musica degli originali. A Mandruzzato si debbono anche le premesse ai singoli poeti e l'introduzione in cui vengono spiegati la genesi e il significato della lirica greca. -
Il trattato decisivo sulla connessione della religione con la filosofia. Testo arabo a fronte
Nel ""Trattato decisivo sulla connessione della religione con la filosofia"""", sconosciuto nel Medioevo latino, il filosofo musulmano Averroè intende dimostrare che la filosofia non sostiene nulla di diverso dai dogmi della fede, pur servendosi di un linguaggio più raffinato e dimostrativo. Per lui la verità è una sola: il filosofo la cerca attraverso la dimostrazione necessaria, il credente la riceve dal """"Corano"""" nella forma semplice e narrativa che meglio si adatta alla maggioranza degli uomini. Nella presente edizione completamente rivista e aggiornata del trattatello averroista si enfatizza come l'approccio linguistico alla verità abbia ricadute sociologiche e politiche: esso serve infatti a sanzionare la superiorità dei filosofi sugli altri uomini e ad aprire la strada alla riforma religiosa progettata dai califfi Almohadi, al cui servizio Averroè operava."" -
Chadzi Murat
Un grande racconto di avventure e di vendette, di coraggio e di tradimenti. La storia tragica e sublime del capo caucasico Chadzi Muràt e della sua lotta senza speranza contro l'esercito russo. -
Vite parallele. Agesilao e Pompeo. Testo greco a fronte
Con ""Agesilao e Pompeo"""", Plutarco sceglie di raccontare e raffrontare le vite di due uomini abili nella virtù militare e nella gestione del potere: Agesilao re di Sparta all'inizio del IV sec. a.C., Pompeo generale e uomo politico romano vissuto nel I sec. a.C. Utilizzando come per le altre """"vite parallele"""" il metodo della comparazione dei difetti e delle virtù dei personaggi raffigurati, Plutarco mette a fuoco le due personalità facendo emergere per contrasto i caratteri di ognuno. E' Pompeo a guadagnare la stima di Plutarco che gli riconosce la vera virtù militare e umanità, l'opportunismo e l'inganno sembrano invece a Plutarco tipici del modo di agire di Agesilao."" -
Egloghe
Riprendendo e innovndo la tradizione di Virgilio, Calpurnio Siculo è poeta compositore di Egloghe, cioè quel genere letterario che prende a oggetto della propria poesia in prevalenza argomenti bucolici e pastorali, ma che in Calpurnio si arricchisce anche di temi politici legati all'avvento al trono dell'imperatore Nerone. Il vivace realismo delle scene, la cura dei particolari nella descrizione, unite a una raffinata sensibilità linguistica, caratterizzano la poesia di Calpurnio. Testo latino a fronte. -
Per la corona-Contro Ctesifonte
Nel 330 a.C., in un'Atene che era ormai l'ombra dell'antica potenza, un clamoroso processo infuocò il clima politico della città. Ad affrontarsi, i due maggiori oratori dell'epoca, Eschine e Demostene: promotore il primo di una politica di intesa con il re macedone Filippo II, il secondo di una resistenza ad oltranza allo strapotere del nemico. Il processo fu l'occasione per i due di ricapitolare davanti al popolo ateniese i princìpi della loro politica. E se Eschine pronunciò un discorso di inappuntabile rigore giuridico, imputando all'avversario le sventure della città, Demostene rivendicò, nel discorso che rimane il supremo capolavoro della retorica antica, le motivazioni ideali di libertà e di onore che avevano ispirato le sue scelte. Le due arringhe sono introdotte da un saggio di Pierre Carlier, che offre una penetrante indagine del contesto storico in cui il processo si svolse. -
Elegie duinesi. Testo tedesco a fronte
La caducità di tutte le cose che abitano la terra, l'imperscrutabilità della vita e della morte, la creazione artistica come via di salvezza. Sono questi alcuni dei temi al centro delle ""Elegie duinesi"""", iniziate da Rilke nel 1912 a Duino e poi scritte fra intervalli e slanci creativi nel corso di dieci anni, fino alla pubblicazione nel 1923. Profondamente innovative nelle scelte linguistiche, le """"Elegie"""" rappresentano il punto più alto dell'opera di Rilke: in esse il poeta dona nuova profondità alle figure chiave che accompagnano la sua scrittura gli angeli, l'eroe, gli amanti e arriva a cogliere il valore della poesia come riscatto dell'uomo davanti alla fragilità dell'esistenza. Perché, come spiegato da Franco Rella nell'introduzione, """"lo spazio ulteriore che Rilke disegna con la sua opera è lo spazio che non è né vita né morte, ma 'una nuova terza cosa'. È la scoperta di un mondo intermedio, il mondo propriamente umano""""."" -
Intrigo e amore. Un dramma in cinque atti di nobiltà e borghesia. Testo inglese a fronte
Nel 1783 Schiller scriveva che Intrigo e amore presentava un vizio di forma: nella disperata storia sentimentale tra la giovane borghese Luisa Miller e l'aristocratico Ferdinando, ""il comico avvicenda il tragico, il capriccio l'orrore e, malgrado gli sviluppi procedano abbastanza tragicamente, ci sono alcuni personaggi e situazioni esilaranti che irrompono a rallentarne il dénouement"""". Questo difetto rappresentava in realtà la sua forza rivoluzionaria. Per la prima volta nel teatro tedesco tragedia e commedia si mescolano, dando vita a personaggi in continuo mutamento. Come Aldo Busi ci rivela in questa originale traduzione, all'altalena delle passioni Schiller fa corrispondere un uso forte della lingua parlata in tutti i suoi registri e riesce a trasformare la cronaca in storia e l'effimero in durata."" -
Rime
Gaspara Stampa è l'autrice di uno dei più bei canzonieri della letteratura italiana. Ispirate da una passione d'amore pienamente vissuta, le «Rime» descrivono le gioie e i turbamenti, i sentimenti e le passioni di una donna capace di perseguire, non senza dolore, una scelta di vita libera e raffinata all'interno di un ambiente ostile, capace di tollerare solo la dissolutezza maschile. Nell'introduzione Maria Bellonci offre un'interessante panoramica sulla vita della poetessa, e illumina le ragioni esistenziali e poetiche che fanno da sfondo all'opera: la raffinata educazione, l'amore per Collaltino, la passione, la lontananza, la sofferenza. Il valore dei dati biografici di Gaspara Stampa diventa dunque traccia di un sotterraneo esercizio artistico legato alla sua avventura umana, e a quei sussulti paralleli alla vita stessa. -
La celestina
Rappresentata per la prima volta sul finire del XV secolo, La Celestina è lo straordinario quadro di una società in rapido mutamento, colta nelle sue varie espressioni; è un'indagine nella psiche dei personaggi, che si rivela attraverso il dialogo teatrale; è la parodia del codice dell'amore a pagamento. Uscita come Comedia de Calisto y Melibea, l'opera cambia nome molto presto, assegnando un rilievo straordinario al personaggio di Celestina, la mezzana. Grazie alle sue arti i due amanti nobili, Calisto e Melibea, realizzano il loro amore che finirà tragicamente. Considerata il massimo capolavoro della letteratura spagnola dopo il Don Chisciotte, La Celestina ebbe un effetto dirompente sul pubblico dell'epoca e continua a esercitare fascino e influenza anche sul teatro moderno. -
Taras Bulba
Un Gogol privo della sua consueta ironia che deforma la realtà, crea qui un affresco epico della forza e volontà del popolo cosacco che combatte indomito contro ebrei e polacchi. Da tutta la narrazione emerge la primitiva, selvaggia natura di questo popolo, la sua natura incoercibile, la sua vitalità sfrenata. Sullo sfondo di una natura ora terribile ora bellissima, le scene si susseguono con elementare e immediata potenza; difficilmente il lettore, preso dagli eventi incalzanti, dimenticherà la forza con cui sono descritte. Introduzione di Eridano Bazzarelli. Testo russo a fronte.