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Orazioni XVI-XXXIV. Frammenti. Testo greco a fronte
Nell'antica Atene, i processi non richiedevano giudici e avvocati professionisti. L'accusatore e l'accusato si confrontavano direttamente di fronte a una giuria popolare, il cui giudizio era dettato più dall'umore del momento che dagli articoli della legge. Chi non era in grado di pronunciare discorsi poteva rivolgersi ai cosiddetti logografi, professionisti della parola che scrivevano discorsi giudiziari dietro compenso. Lisia, che passò la giovinezza nell'ambiente di Socrate, fu senza dubbio il migliore tra i logografi del suo tempo. Nei suoi discorsi rivive la commedia umana degli ateniesi: risse, tradimenti, prepotenze, confische di beni. Enrico Medda, cui si devono anche l'introduzione e l'ampio apparato di note, ha raccolto in questo volume le ultime diciannove orazioni pervenuteci e tutti i frammenti. -
I dolori del giovane Werther
Sulla scia del ricordo per un amore infelice, Goethe scrisse nel 1774 il romanzo epistolare “I dolori del giovane Werther”, che ottenne un immediato successo e suscitò accesi dibattiti per la sfida – ben leggibile sotto la superficie sentimentale – lanciata alle convenzioni che reggevano la società dell’epoca. Centro dell’opera è l’amore di Werther, giovane dall’animo estremamente sensibile, per Lotte, già fidanzata a un amico e per questo irraggiungibile. Ma i tentativi del protagonista di fuggire da questa relazione disperata sono tutti votati al fallimento, e a Werther non resta che la tragica risoluzione del suicidio. Tuttavia, il romanzo è molto più di una semplice tragedia amorosa: è una potente rappresentazione del drammatico contrasto tra purezza d’animo e i compromessi chiesti dalla vita in società, è uno specchio dell’anima in cui tutte le passioni si fondono nel fuoco incandescente dell’amore. -
Palla di sego. Testo francese a fronte
Chi è più riprovevole, il borghese ricco e raffinato o la ragazza facile che vende il suo corpo? A questa domanda risponde ""Palla di sego"""", il più famoso tra i racconti di Maupassant; e, per farlo, l'autore descrive con distacco solo apparente uno spaccato della società francese al tempo della guerra franco-prussiana. Non si tratta però della società degradata delle classi derelitte e affamate dei sobborghi parigini, dove il maestro del Naturalismo e di Maupassant stesso, Zola, andava a cercare le ragioni di vite perdute nell'alcol e nell'immoralità. Qui c'è la società ipocrita ed egoista delle persone perbene le quali non esitano a spingere la giovane e graziosa prostituta Palla di sego, certo più pura e rispettabile di loro, tra le braccia dell'invasore tedesco che, incapricciatosi di lei, la pretende a tutti i costi. Insomma, alla fine, che il conflitto riguardi un tozzo di pane o un pollo in gelatina, l'indagine sulla natura umana porta allo stesso sconsolante risultato. E senza l'attenuante della fame vera."" -
Sul concetto di ironia in riferimento costante a Socrate
Pubblicato nel 1841, «Sul concetto di ironia» è il frutto mirabile di un accoppiamento tra entusiasmo e ironia: entusiastica la dedizione giovanile con cui l'autore si vota alla filosofia, ironico il distacco esasperante che pone tra la materia e sé, e tra sé e il lettore. Da un lato la nobile aspirazione dell'uomo all'infinito, dall'altro l'inevitabilità della sua sconfitta. Le due figure che dominano l'opera sono Socrate e Cristo: il primo raffigura la finitezza, la pura domanda, l'umana ricerca della verità; il secondo è l'unica autentica risposta alla domanda socratica, l'unica esperienza singolare in cui l'eterno si è incarnato nella storia. Da qui Kierkegaard ricava quella che sarà la sua via per fuggire l'angoscia, per trasformare un problema in una soluzione: mutare il passato in futuro, morire nel peccato per rinascere nella redenzione. -
Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi
"Diario di una sconfitta scritto da uno sconfitto"""", la «Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi» non è la fredda disamina degli eventi, ma una rievocazione appassionata, in cui la deprecazione si mescola al sarcasmo, il compianto all'invettiva e all'ironia: una prova vivissima, un documento che serba nel tempo il suo valore di eccezionale testimonianza storica e umana. Riscoperta fra Sette e Ottocento, dopo un lungo periodo di oblio, la Cronica fa rivivere con drammatica incisività gli stessi moti politici, fatti, personaggi che la Commedia poeticamente trasfigura: la battaglia di Campaldino, le lotte fra i Cerchi e i Donati, le trame di Bonifacio VIII, la calata di Carlo di Valois, fino al trionfo dei Neri in Firenze: un mondo epico, tramato di odi e di passioni implacabili, in cui si consuma la crisi del Medioevo al suo tramonto." -
Alcibiade primo-Alcibiade secondo. Testo greco a fronte
Come altri dialoghi di Platone, anche l'""Alcibiade primo"""" e l'""""Alcibiade secondo"""" presentano come interlocutori Socrate e un giovane che gli ispira sentimenti d'amore. Ma non si tratta di un giovane qualunque. Alcibiade è un personaggio di spicco, uno dei protagonisti della vita pubblica (e della vita notturna) dell'Atene del V secolo. Il primo dialogo si immagina tenuto alla vigilia dell'esordio politico di Alcibiade: Socrate demolisce la sua presunzione, costringendolo ad ammettere di non conoscere quello che è il fondamento stesso dell'agire politico, la giustizia. Più evanescente la figura di Alcibiade appare nel secondo dialogo, in cui si discute sulla modalità delle preghiere da rivolgere agli dei. Testo greco a fronte."" -
Racconti di Pietroburgo. Testo russo a fronte
Nei racconti del ciclo pietroburghese la capitale (che all'ucraino Gogol appare come una città non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata) si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella ""vita vegetativa"""" verso la quale lo scrittore si sentì sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia."" -
Poesie. Testo spagnolo a fronte
È difficile oggi immaginare cosa sia stata la lettura di García Lorca, in Italia, negli anni Quaranta. All'improvviso il grande pubblico scoprì la poesia moderna, con le sue invenzioni verbali, le sue analogie, i suoi scorci, i suoi impasti, le sue astrazioni. Ma la poesia di García Lorca era, al tempo stesso, una poesia popolare: faceva appello a un antico e coloratissimo folclore, era affabile, cordiale e sentimentale, e si rivolgeva a un foltissimo pubblico. Oggi quel cantore moderno-popolare è diventato un classico. -
Il giro di vite
Due bambini orfani vengono affidati alle cure di una giovane governante. Il clima iniziale è di idilliaca serenità, poi nella vicenda iniziano a insinuarsi le misteriose presenze di due servitori, ormai morti, che nella convinzione della governante hanno corrotto i bambini, e altri segnali inquietanti. I servitori sono davvero fantasmi? I bambini sono corrotti o innocenti? L'istitutrice è una visionaria? Molti critici hanno tentato di rispondere a queste domande. In realtà è proprio questa ambiguità il risultato a cui tendeva lo scrittore: fare del mistero lo strumento per costruire il più inquietante dei racconti. -
Agamennone. Testo latino a fronte
Come già nell'omonimo capolavoro di Eschilo, argomento di questa cupa e tenebrosa tragedia di Seneca sono lo sventurato ritorno in patria di Agamennone e la sua uccisione da parte della moglie Clitennestra. Ma, nonostante l'identità della vicenda narrata, le due tragedie non potrebbero essere più diverse. Quanto l'azione messa in scena da Eschilo è serrata e lineare, tanto quella di Seneca è frammentata, segmentata e raccontata da angolazioni sempre differenti, fino ad avvolgere il protagonista in una rete inestricabile di crimini antichi e recenti che non potranno venire espiati che col sangue. E la morte di Agamennone non sarà più solo la vendetta di Clitennestra e di Egisto, ma anche quella dei Troiani sconfitti. Alessandro Perutelli spiega nell'acuta introduzione la peculiare struttura drammatica di questo Agamennone magistralmente tradotto da Guido Paduano. -
Inni-Epigrammi-Ecale. Testo greco a fronte
Figura carismatica nell'Alessandria dei Tolomei, Callimaco di Cirene fu senza dubbio il più grande poeta dell'età ellenistica, al centro di furiose polemiche innescate dal suo audace sperimentalismo letterario ma giudicato subito modello ineludibile di stile e poetica da contemporanei e posteri. Tramontata l'età della polis e finita la fruizione collettiva e comunitaria della letteratura, la poesia si chiuse in circoli elitari ed esclusivi; e Callimaco incarnò in pieno il modello del poeta-filologo, le cui opere raffinatissime ed erudite reinterpretano gli schemi consueti dei generi letterari tradizionali, che piega gli stili e i linguaggi per rappresentare una realtà inedita, sorprende con audaci giochi d'incastro, diverte con un umorismo sagace. Questa edizione contiene tutte le opere poetiche di Callimaco a noi pervenute. -
Apocolocyntosis. Testo latino a fronte
Un Seneca feroce, cinico e irridente, lontano dalla seriosa gravità del filosofo, inaspettato per chi lo conosce solo dalle Lettere a Lucilio o dai Dialoghi. L'Apocolocyntosis, l'unica opera di satira politica a noi giunta dall'antichità, bizzarra mescolanza di prosa e poesia, parodia di generi alti e punte di accesa volgarità, racconta il destino ultraterreno del defunto Claudio: non apoteosi, come da prassi per gli imperatori morti, ma apocolocyntosis, cioè ""inzuccamento"""", il processo postumo in cielo e la condanna a giocare a dadi con un bossolo forato. Il tutto scritto con una ferocia e un astio che la rendono una delle pagine più inquietanti del rapporto spesso tragico tra il potere e gli intellettuali. Rossana Mugellesi esplora nell'introduzione le particolarità dell'Apocolocyntosis e della satira menippea, genere di cui l'operetta è l'unico esempio superstite."" -
Manuale di Epitteto
Il manuale di Epitteto è una delle più celebri opere dello stoicismo romano. In esso si trovano raccolte le massime e gli insegnamenti morali del filosofo Epitteto. Mettendo a fuoco i principi della dottrina stoica, la libertà viene considerata il massimo bene, ed è grazia a essa che il singolo individuo può sviluppare pienamente la propria personalità. -
Le sette principesse
Il capolavoro di Nezami, «Le sette principesse», è un'opera complessa e multiforme: testo sapienziale, poema eroico, poema cavalleresco, romanzo, favola, storia d'amore, di spettri, di stregoneria. In sette padiglioni ognuno dei quali ha un colore dei sette pianeti, sette principesse, indossando abiti del medesimo colore, narrano ogni sera a Bahram, il re, una storia diversa. Una fantasia insieme sensuale e barocca, sublime e grottesca. Italo Calvino, quando apparve l'edizione BUR, commentò: «La traduzione di Bausani, le note, l'introduzione ci danno qualcosa di più dell'illusione di capire che cosa questo libro è, e d'assaporarne gli incanti poetici». -
Storia romana. Testo greco a fronte. Vol. 3: Libri 44-47
La storia di Cassio Dione descriveva la storia di Roma dallo sbarco di Enea in Italia ai tempi dell'imperatore Severo Alessandro (inizio II sec. d.C.). Le parti intere che sono rimaste raggiungono il 10 a.C. Dione descrive gli avvenimenti anno per anno. Enorme fu lo sforzo che egli fece: impiegò dieci anni per raccogliere il materiale e altri dodici per completare la stesura. La sua opera è preziosa giacché costituisce una testimonianza di prim'ordine sugli aspetti amministrativi e costituzionali che gli scrittori romani spesso trascuravano. Testo greco a fronte. -
Storia romana. Testo greco a fronte. Vol. 4: Libri 48-51
La storia di Cassio Dione descriveva la storia di Roma dallo sbarco di Enea in Italia ai tempi dell'imperatore Severo Alessandro (inizio II sec. d.C.). Le parti intere che sono rimaste raggiungono il 10 a.C. Dione descrive gli avvenimenti anno per anno: enorme fu lo sforzo che egli fece: impiegò dieci anni per raccogliere il materiale e altri dodici per completare la stesura. La sua opera è preziosa giacché costituisce una testimonianza di prim'ordine sugli aspetti amministrativi e costituzionali che gli scrittori romani spesso trascuravano. Testo greco a fronte. -
Tuscolane
In quest'opera sono affrontati i più importanti problemi che toccano la sfera dell'etica. I singoli capitoli trattano del disprezzo della morte, della sopportazione del dolore, della mitigazione della tristezza, della virtù come mezzo per raggiungere la felicità. Strutturata in forma di dialogo l'opera segna il massimo avvicinamento di Cicerone allo stoicismo. Testo latino a fronte. -
Il borghese gentiluomo
Una delle più leggere, irresistibili creazioni del grande Molière, un testo teatrale nato su commissione per compiacere il Re Sole e riconosciuto dal pubblico di tutti i tempi come un indiscusso capolavoro. Un successo spiegabile con la varietà dei generi teatrali cui il ""Borghese gentiluomo"""" attinge innestando, sulla tradizionale struttura della commedia di carattere, motivi farseschi, orientaleggianti e di danza, tutti escamotage utilizzati per meglio mettere alla berlina la classe mercantile che goffamente si bea in sogni di nobiltà. Testo francese a fronte."" -
Aiace-Elettra
"Aiace, probabilmente la più antica delle tragedie di Sofocle, è il dramma di una follia: a Troia, dopo la morte di Achille le armi dell'eroe sono passate ad Odisseo; Aiace, il più forte tra i guerrieri achei e quindi il più degno della simbolica eredità di Achille, impazzisce per il dolore e, dopo una notte di imprese folli e sanguinarie, in un barlume di consapevolezza si suicida. """"Elettra"""" narra la vicenda di una vendetta e di un matricidio: la figlia di Agamennone e Clitennestra, Elettra, sprona il fratello Oreste a vendicare la morte del padre uccidendo i suoi assassini, Clitennestra e il suo amante Egisto." -
Geografia. Iberia e Gallia. Libri 3º e 4º. Testo greco a fronte
Strabone è uno degli autori antichi più interessanti: è infatti il primo geografo a noi noto. Greco, trapiantato a Roma, mette a servizio della classe dirigente del periodo augusteo la sua erudizione e le sue conoscenze dirette, componendo un'opera monumentale, la ""Geografia"""", in 17 libri, che descrive il mondo fino allora conosciuto. In particolare i Libri III e IV, contenuti in questa edizione, descrivono non soltanto la morfologia dell'Iberia e della Gallia, ma anche la loro storia ed etnografia, narrando in maniera pittoresca tradizioni locali, usi e costumi di questi """"barbari"""" romanizzati. Testo greco a fronte.""