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Il marchese de Sade a Firenze nel 1775
Il marchese de Sade soggiornò a Firenze fra l'agosto e l'ottobre del 1775. Tre mesi intensissimi durante i quali ammirò opere d'arte, teatri, palazzi, giardini ed ebbe amori ed amici sinceri, tutti destinati a rivivere nelle sue opere più celebri e famigerate, insieme alle ""sregolatezze"""" dei fiorentini. Il soggiorno italiano - e quello fiorentino in particolare - apriranno a Sade le porte dell'arte e della letteratura, offrendogli cronache e racconti popolari e permettendogli di stabilire legami di amicizia, culturali, scientifici, mondani e anche sentimentali ed erotici con persone di ogni categoria e classe sociale. Ciò influenzerà profondamente tutte le sue opere più celebri, da Juliette a Justine, dalla Filosofia nel boudoir alle Centoventi giornate di Sodoma. A Firenze, Sade si legò di sincera amicizia al dottor Mesny (uomo di scienza e medico del Granduca), ebbe importanti relazioni amorose, incontrò nobili e popolani, attori e diplomatici, prese appunti, lesse giornali e gazzette, visitò chiese e palazzi, percorse giardini e campagne."" -
La mano che obbedisce all'intelletto: il metodo flessibile e la Pietà Fiorentina. Ediz. illustrata
Le recenti ricerche sull'incompiuta Pietà Fiorentina hanno fornito nuove informazioni sull'approccio di Michelangelo alla scultura e sul modo in cui è stato influenzato dal blocco di marmo su cui stava lavorando. Questo saggio presenta un'indagine sulla storia del marmo da lui usato e la via per cui ha mutato le sue tecniche, oltre che un'analisi delle trasformazioni subite dal blocco prima e dopo l'abbandono dell'artista. -
Geografie del rischio e della vulnerabilità: approcci teorici ed esperienze didattiche a confronto
Questo volume mira principalmente ad analizzare le prospettive interdisciplinari della geografia del rischio, una branca della geografia che studia le interazioni tra gli eventi naturali estremi e le società umane. Mentre in Italia non esiste attualmente una scuola consolidata di geografia del rischio, geografi illustri come Roberto Almagià e Mario Baratta possono essere considerati i precursori di questo ramo della geografia. Gli studi sulla dimensione sociale del rischio, promossi per la prima volta dalla scuola americana e seguiti dai contributi della scuola francese negli anni Settanta, tracciano l'evoluzione di questo campo di ricerca. Gli approcci teorico-metodologici e la ricerca empirica evidenziano come la geografia del rischio sia strettamente connessa con l'analisi del comportamento umano e delle percezioni sociali, da cui possono emergere i fattori di resilienza e vulnerabilità sociale di una comunità. La seconda parte del volume è caratterizzata dalla presentazione di casi studio che riguardano l'analisi di esperienze didattiche sulla percezione del rischio sismico in diverse scuole ubicate nei Comuni della Calabria, Basilicata e nelle isole maltesi. -
«Antichi mangiari» dal Trecento al Settecento a Firenze e dintorni
Il libro nasce dall'intreccio di varie arti, complementari tra loro, che ruotano intorno a dimore e vivande di una certa rilevanza, raccontando il segmento temporale di storia della cucina che va dal Trecento al Settecento. La peculiarità di questo libro è quella di dare forma, figurazione, ad alcune preparazioni attraverso la rappresentazione grafica, inedita, che ne fa Carla Latino. Il commento storiografico e i rimandi artistici e geografici arricchiscono e completano la ricerca che incuriosisce il lettore attraverso un fil rouge che prevede il raccordo fra alcune realtà, fatte talvolta solo di tracce e di fonti storiche. Difficile non venir sorpresi da un elemento araldico che diviene tutt'altro da sé, da un particolare pittorico che si trasforma in una preparazione gastronomica. Da segnalare l'argomentazione, non conosciuta, dell'agronomo Agostino Del Riccio sulla cioccolata medicea e il manoscritto inedito dell'Accademia della Crusca. La ""Sezione gastronomica"""" adatta alcune proposte culinarie, sollecitando il lettore a sperimentarle. L'indagine si focalizza su Firenze e dintorni per dilatarsi, inevitabilmente, in altre zone della Toscana."" -
Gli egizi e la matematica. I calcoli degli antichi scribi. Nuova ediz.
La matematica dell'antico Egitto è un campo di studio ancora poco sondato dagli specialisti e quasi del tutto sconosciuto ai non esperti. In tale ottica si sviluppa questo saggio che si propone di fornire i fondamentali elementi per conoscere i metodi, i procedimenti e i principi della matematica degli egizi. Esaminare le operazioni aritmetiche, così come venivano eseguite dagli scribi, e studiare i problemi algebrici e geometrici commentati dagli stessi autori ci permetterà di comprendere meglio la struttura logica del loro pensiero, e di conoscere un sistema di calcolo certamente oggi superato, eppure tale da avere avuto importanza per millenni, accolto prima dal mondo classico e poi dalla nostra civiltà europea. La matematica, la cui definizione ci è data dallo stesso antico scriba, è intesa quale mezzo per ""conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto"""", uno strumento che permette non solo di mettere ordine nelle cose materiali, ma anche di conoscere gli aspetti nascosti della realtà che, per quanto inafferrabili dai nostri sensi, sono collegati tra loro da regole ben precise e quindi percepibili come """"concreti""""."" -
In viaggio con Shalom da San Miniato a Leopoli
Il libro ""In viaggio con Shalom. Da San Miniato a Leopoli"""" è la testimonianza della spedizione umanitaria compiuta da dodici volontari in terra di Ucraina allo scopo di portare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dalla guerra ed in particolare alle persone più fragili: anziani e bambini. Un diario degli incontri con le locali autorità religiose e politiche, dei momenti di preghiera e dei gesti di solidarietà verso coloro che hanno dovuto abbandonare le proprie origini a causa dell'invasione russa. L'autore, che del viaggio è stato l'organizzatore, non nasconde le forti emozioni vissute nei momenti di incontro con le vittime anzi le esalta perché in esse vi trova la motivazione per sostenere le iniziative che promuovono la pace ed il dialogo tra i popoli. Il volume vuole essere un omaggio ai compagni di viaggio (Andrea Migliavacca, vescovo di S. Miniato, Andrea Cristiani, fondatore di Shalom, Donato Agostinelli, parroco di S. Croce sull'Arno Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, i volontari Vieri Martini, Carlo Coppola, Giovanni Giannoni, Nicola Monti, Antonio Morelli, Stefano Soldani e la giornalista Romina Gobbo)."" -
Il nano Morgante e il ritratto bifronte di Agnolo Bronzino
Intorno alla metà del '500 Agnolo di Cosimo Allori, detto il Bronzino (1503-1572), dipinse un ritratto bifronte del Nano Morgante, buffone alla corte di Cosimo I de' Medici. L'opera completava la risposta, avviata per iscritto con una lettera, che Bronzino dava all'inchiesta che Benedetto Varchi aveva lanciato nel 1547 su quale arte fosse ""maggiore"""" tra pittura e scultura. Risposero otto artisti e vinse facilmente la pittura, con conseguenze estetico-politiche che hanno influenzato la cultura fino ai giorni nostri, stabilendo il primato della vista sugli altri sensi, per esempio il tatto, come mezzo di conoscenza della realtà. L'occhio vede un mondo che non esiste, lo percepisce secondo la prospettiva lineare e, siccome questa è solo negli occhi di chi guarda, produce un modello razionale ma irreale delle distanze, cioè dello spazio. Per trattare razionalmente l'irrealtà serve una buona dose di ironia, attitudine molto seria ma non distribuita equamente tra gli esseri umani. Il Bronzino oltre che pittore era un fecondo poeta burlesco e, certamente seguendo il suo istinto poetico, ha intriso il ritratto del Nano Morgante di una profonda e sottilissima ironia."" -
Giovanni Michelucci. Un progetto della Fondazione Giovanni Michelucci. Ediz. illustrata
Questo progetto editoriale giunge in una fase importante di una sistematica e intensa attività scientifica, di approfondimento e di riordino condotta dalla Fondazione Michelucci durante l’ultimo decennio. Queste attività da un lato hanno permesso di ripensare come rendere più accessibili i tanti e variegati materiali sulle opere e sull’archivio dell’architetto, naturalmente con una forte spinta a nuove fruizioni con la loro digitalizzazione. Dall’altro hanno aperto a nuove letture verso il mondo di Michelucci, soprattutto attraverso la valorizzazione dei suoi testi, dei suoi disegni, delle sue pratiche progettuali come eredità di pensiero, la cui portata spesso visionaria oggi ripropone nuove prospettive per leggere le dinamiche della società contemporanea. -
D.H. Lawrence e Frieda a Firenze. L’amante di Lady Chatterley. Nuova ediz.
Più volte D.H. Lawrence, nel suo continuo viaggiare, da solo o con la moglie Frieda, soggiorna a Firenze. Qui scrive poesie poi inserite in Birds, beasts and flowers. Qui ambienta le pagine più belle de La verga di Aronne. Ma, soprattutto, qui scrive L’amante di Lady Chatterley. Lo scrive sulle colline, a Villa Mirenda, dove i Lawrence vivono, tra una fuga e l’altra, per ben due anni. Un lavoro tormentato, accantonato, ripreso. Scritto nei boschi, sotto i pini, tra il brulicare delle lucertole e gli usignoli che “pare si divertano a veder voltare pagina”. Quello che lui stesso definisce “il romanzo più indecente che sia mai stato scritto” viene rifiutato da tutti. è l’amico libraio Pino Orioli a indirizzarlo alla tipografia Giuntina, per pubblicarlo privatamente. L’amarezza è lenita dall’armonia che L. finalmente trova nella flowery Tuscany: quell’armonia da lui tanto vagheggiata tra la natura e il lavoro dell’uomo; il ritmo delle stagioni scandito dal contadino che ama la sua terra e dalla tavolozza di colori dei fiori. Lawrence è in estasi: “Il paese è davvero il più fiorente che io abbia mai conosciuto, e ne provo non so quale consolazione”. -
Discorso su Andrea del Castagno (1421-2021)
Il racconto della vita di Andrea del Castagno non è svolto in maniera scientificamente biografica, ma si tiene conto della tradizione critica, e della rilettura di tante sue opere, del mondo che gli fu affine, del contesto nel quale visse e operò, per immaginarsi di rendere al lettore l’impronta, quasi un controluce, di questo grande protagonista della pittura italiana. Si tiene conto soprattutto e sentiamo di non poterne fare a meno di una fortuna critica che nasce con Giorgio Vasari e che sappiamo ci mette subito fuori strada dandoci informazioni non corrette proprio sui fatti di vita di Andrea del Castagno, ponendo su piani di contrasto la grandezza dell’opera e la miseria dell’anima. Partendo da tali premesse, non essendo più necessaria un’opera che ne cancelli il tratto criminale, e ne riabiliti con ciò la fama morale è stato assunto l’incarico, a seicento anni dalla sua nascita, di andare anche oltre: dimostrare la grandezza dell’opera alla riscoperta della grandezza di un animo. Tale grandezza, nell’approdo di queste pagine, è in quello spirito dell’umanesimo così profondamente umano e virile. -
Profumo e amore. Estetica, neurofisiologia e mitologia dell’olfatto. Essenze naturali, elisir e pozioni
Un profumo è un viaggio nell’infinito dispiegarsi dell’animo; è un portale magico che permette di accedere, senza censure a emozioni e desideri inconfessabili. Nell’evocazione attraverso il potere effimero del profumo, si cela una forza misteriosa e arcana, che entrando in noi attraverso l’atto naturale del respiro soverchia la monotonia di un momento per condurci in un istante là dove il cuore ci chiama. Emozioni, ricordi, desideri: tutto passa attraverso l’olfatto. È il senso più misterioso e arcaico strettamente connesso alla parte più istintiva e primitiva, in grado di sondare le profondità dell’inconscio. La neurofisiologia conferma che l’olfatto è l’organo di senso più complesso, strettamente connesso al sistema immunitario, al sistema endocrino e alla sfera dell’eros; decide simpatie o antipatie, riassume in un’unica sensazione un’intera situazione ambientale, veicolo di emozioni e ricordi, è proprio nella sede della memoria olfattiva che si generano le sensazioni umane e le risposte istintive. Il saggio affronta la dimensione olfattiva relativamente alla sfera dell’eros, anche percorrendo i sentieri mitologici per giungere a riscoprire antiche divinità. -
Astrocromatologia. I colori dello zodiaco
Il trattato di Astrocromatologia ha risolto la questione di abbinare i colori ai segni dello zodiaco. Nonostante numerosi autori che si sono occupati di tematiche astrologiche, di simbologia o di discipline spirituali e hanno cercato di assegnare un colore ad un segno zodiacale, i loro risultati sono sempre stati differenti, parziali e non supportati da alcuna regola logica. Così in ultimo, ancora oggi i segni dello zodiaco non corrispondono ai colori esatti. Dopo approfonditi studi e molteplici tentativi volti alla ricerca di una soluzione soddisfacente del problema la strada giusta è stata imboccata, suggerita da una semplice intuizione, giungendo dopo alcuni anni ad un risultato perfettamente compatibile tra i segni zodiacali e lo schema del cerchio cromatico a dodici colori. Da questa relazione è scaturita una vera rivoluzione illuminante che presenta lo schema millennario dello zodiaco tradizionale trasformato e la nuova disposizione dei segni rivela informazioni eccezionali nel campo astrologico e in quello della psicologia dei colori. -
Eleonora di Toledo in Palazzo Vecchio a Firenze. Simboli e allegorie nelle stanze della duchessa
Nel 1539 Cosimo sposò Eleonora di Toledo, quarta e ultima figlia del viceré di Napoli Don Pietro di Toledo, discendente di una delle più nobili famiglie di Spagna. Il matrimonio, malgrado combinato a tavolino, si rivelerà ben presto un vero e proprio matrimonio d’amore. L’unione di Cosimo e di Eleonora, caratterizzata da una grande intesa intellettuale e spirituale, era cementata da un profondo legame affettivo, infatti come ebbe a dire lo stesso Vasari “che non è mai stato Signore, che abbia amato più la consorte sua”. Il quartiere che fa parte del primo nucleo di Palazzo Vecchio, eretto tra la fine del Duecento e la metà del Trecento, venne destinato ad ospitare gli appartamenti della duchessa Eleonora e delle donne del suo seguito. Nella decorazione di questi ambienti gli Dei e le Dee mitologici che affollano le stanze del Quartiere degli Elementi, cedono il passo a personaggi femminili, le cui gesta sono ricordate nella letteratura sacra e profana, per sottolineare il ruolo della donna nel cammino alchemico e spirituale. -
Mai più senza grembiule. Antologia di un libero pensatore
Questa pubblicazione rappresenta una raccolta di riflessioni ed approfondimenti in tema di massoneria, con taluni richiami autobiografici dell’Autore, frutto di un impegno maturato nel tempo. Fra diverse passioni coltivate durante la vita professionale, i suoi interessi hanno spaziato fra studi, attività giuridico forensi ed indagini sociologiche, stimolati dal desiderio di conoscenza e dalla innata curiosità per i variegati aspetti del sapere, tra cui l’affascinante mondo dell’esoterismo. Nel libro sono stati raccolti, quindi, pensieri liberi che riguardano ben oltre cinquant’anni di vita, in particolare con riferimento all’esperienza massonica ed alla appartenenza al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Fra documenti e testimonianze fotografiche, anche collettive, vengono messe insieme tracce significative di eventi e manifestazioni, vissute indossando il “grembiulino”. -
Dall'oblio alla memoria. Protagonisti Liberi Muratori e impegno civico
«L’aspirazione di questa ricerca è solo rimuovere dall’oblio, anche dei massoni, i fratelli che pur nella difficile e tormentata vicenda del Grande Oriente d’Italia hanno assicurata a Livorno l’ininterrotta presenza delle nostre logge dal 1805 ad oggi. Da sempre sono convinto che insieme con la Storia, quella che si insegna, non sempre correttamente nelle scuole, sarebbe opportuno far studiare anche quella locale, non meno importante per conoscere l’identità e l’originalità di un territorio. Accanto a personaggi illustri di cui magari non si ricorda l’adesione alla massoneria, ce ne sono altri che non vengono mai ricordati e che pure arricchirono la nostra collettività. Questo vale anche per noi che onoriamo con orgoglio l’appartenenza alla Istituzione di Garibaldi, Bovio, Lemmi, Zanardelli, Nathan e Tedeschi, non ricordando la dedizione dei tanti massoni che in momenti facili, invero pochi, ma soprattutto difficili, ci hanno trasmesso il testimone dei nostri Valori». Prefazione di Paolo Giuntini. Presentazione di Simone Lenzi. Introduzione di Stefano Bisi. -
In giardino
Uno zapping curioso e divertente fra detti popolari, citazioni di personaggi famosi, brani in prosa e poesia, pensieri di donne e uomini che coltivano piante e sogni, trovando la felicità nella cura dei loro giardini. Il giardino è un simbolo, un rifugio, un luogo di pace e di armonia, in cui ogni difficoltà appare superabile e tutto sembra essere riferito solo ad una creazione generosa e benigna. Questo libro è l’invito a fare una sosta proprio lì, dove bellezza e libertà compongono un quadro di piacere e benessere, e poi, senza alcun affanno, ad inoltrarsi in un sentiero zigzagante per curiosare fra i pensieri di personaggi illustri e di gente comune che parlano di piante, di fiori e della grandezza di una natura che sa ammonire, divertire, stupire e regalare gioia. Un susseguirsi di frammenti letterari che seguono il filo sottile dei sentimenti e si aprono come finestre su mondi nuovi e diversi in cui affiorano saggezze antiche ed esperienze personali intime, quasi segrete. Paesaggi, colori, profumi compongono così un carosello di immagini, situazioni e sensazioni che intrigano, divertono, suscitando riflessioni importanti o regalano pensieri leggeri che strappano un sorriso. -
Invito al pianoforte
Con questo piccolo volume l'autore si propone di spiegare ai lettori, per lo più principianti e allievi, in modo chiaro e semplice il significato di cosa significa “studiare il pianoforte” indagando l’argomento in ogni singolo aspetto. Tra tutti gli strumenti esistenti, il pianoforte è senza dubbio uno dei principali protagonisti: polifonico e tecnicamente complesso sia per la meccanica che per le qualità timbriche ed espressive, caratteristiche che lo rendono, più di tutti, capace di suscitare i più svariati sentimenti gioia, dolore, allegria, tristezza, rabbia, quiete. Possiede la più ampia e vasta letteratura, quasi sterminata e, ancora oggi in continua espansione. -
Chiedi a papà
Quando muore il medico Jan Nedoma (letteralmente “senza casa”), i figli Hans, Emil e Kateřina devono far fronte, insieme alla madre Marta, non solo al lutto e al dolore, ma anche alle accuse postume di complicità con le autorità comuniste e corruzione mosse contro il padre da quello che un tempo era il suo migliore amico. Si tratta di un’amara ironia, “chiedere a papà come siano andate davvero le cose” non è più immaginabile né possibile. ""Chiedi a papà"""" è pervaso di domande che riflettono sul senso, sulla qualità e sul percorso della vita umana, sui rapporti famigliari, sulla malattia e sulla morte. E su quello che resta dopo. Con un’immediatezza straziante, che porta in sé una dimensione di meditazione e una concreta urgenza di espressione interiore, Balabán descrive in modo estremamente preciso l’aspetto tragico del destino individuale che tende inesorabilmente al suo punto finale. Non è forse vero che è dalla nascita che si comincia a morire? E nel frattempo, che cosa facciamo, che cosa siamo?"" -
Immediatamente
Dominique de Roux - cavaliere delle lettere in territorio nemico - non solo fa parte della tradizione degli infrequentabili del Novecento, ma potremmo dire che sia stato il primo a intuire, di quelle nature scomode e insieme necessarie alla cultura occidentale (Céline, Artaud, Pound, Gombrowicz, Bernanos tra gli altri), il ruolo di visionari, una grandezza da proteggere a tutti i costi. La vocazione di de Roux è in questa funzione vitale di conservazione, diffusione, traduzione, e allo stesso tempo crescita parallela della parola che da materiale diventa quasi subito spirituale, corpo a corpo, senza risparmiarsi in colpi e in energia. I frammenti che compongono ""Immediatamente"""", ma potremmo dire la stessa breve vita del suo autore, sono la traccia visibile di quella eterna conversazione con ognuno di questi grandi spiriti, attraverso Francia, Germania, Italia, Spagna; attraverso epoche che vanno dal confuso dopoguerra all'ancora più confuso Sessantotto. Gli attacchi fra bande letterarie, il tema delle rivolte e dei generali, l'eterno gioco di seduzione fra uomini e donne, la sfida agli Dei."" -
T'amo aspettando il contraccolpo
Martelli si mette nei panni di uno dei suoi più celebri personaggi, il grande poeta contemporaneo Pruno Piernasi, per proporre una raccolta di poesie folli e visionarie, ricche di spunti comici e irriverenti, entrando nei meandri della poesia con una freschezza e un'ironia sorprendenti. Si parla d'infanzia, di perdite, di riconquiste ma soprattutto di amori sgangherati, sognanti, spesso mal riusciti. Il tutto con un linguaggio reinventato, nuovo, originale e nello stesso tempo immediato.