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La perlina sul fondo. Nuova ediz.
Finalmente tradotto in italiano (a cura e con una postfazione di Alessandro Catalano) il libro d’esordio di Hrabal, uno dei più grandi scrittori del Novecento.rnrn«Un repertorio umano che illumina il mondo dell'autore» - Robinson«Ho inchiodato rotaie, fatto il capostazione, offerto polizze assicurative, ho lavorato come commesso viaggiatore, operaio di acciaieria, imballatore di carta da macero e macchinista teatrale.rnQuello che volevo era sporcarmi con l’ambiente, con la gente comune, e trovarmi a vivere, ogni tanto,rnl’esperienza sconvolgente di scorgere la perla sul fondo dell’essere umano.» Bohumil Hrabal -
Penultimi. Ediz. italiana e francese
I penultimi non sono gli ultimi. I penultimi possono ancora trovare ciò che resta della civiltà occidentale, delle sue idealità: la comunanza, la commozione, la morbidezza di ciò che è sensuale, corporeo, vitale. Possono ancora concepire la speranza del cambiamento. Il mondo che emerge non è più quello dell'alienazione operaia ma quello dell'apartheid prodotta dalle nuove oligarchie finanziarie. La società tende a dividersi in caste non più in classi come nel '900, le persone, sempre in movimento pendolare, restano immobili, l'Occidente sembra tutto retrodato a vecchio regime, a prima della rivoluzione borghese, è un mondo neofeudale, appunto. Di questo mondo Forlani dice con tenerezza e crudeltà. Con un contributo di Biagio Cepollaro. -
I Pellicani. Cronaca di un'emancipazione
«Raro e affascinante per un'opera prima» - Alessandro Beretta, la LetturaIl giovane Pellicani si presenta una sera nella casa del padre, dalla quale si era allontanato - dopo aver sottratto certi risparmi da un certo cassetto - vent'anni prima. L'immobile, un condominio di sei, sette piani, è disastrato... Il giovane Pellicani - un completo grigio un po' sdrucito, una valigetta ventiquattrore portata solo per darsi un tono - vuole fermarsi una notte e via, andare altrove: ha degli affari in Cina, sostiene... Tuttavia nell'appartamento il giovane Pellicani trova solo un vecchio. Somigliante un po', questo è vero, soprattutto nel naso, a Pellicani padre... Parla, parla, il giovane Pellicani, raccontando tutto ciò che fa, tutto ciò che vede, l'appartamento, la biancheria stesa in una stanza, la donna che tutti i giorni viene a cucinare il minestrone al vecchio; parla, parla, il giovane Pellicani, e noi lettori siamo presi in questa sua infernale chiacchiera, nel suo ostinato non credere a ciò che vede, nel suo ipotizzare, reinventare, spiegare, trasfigurare la banale realtà... finché ci arrendiamo, smettiamo di farci domande... ci interessa solo abbandonarci al fervore di questa inesauribile chiacchiera. -
Di sangue e di ferro
Nel 1972 esplode una bomba a Peteano, vicino a Gorizia, uccidendo tre carabinieri. Gli inquirenti sospettano alcuni militanti di Lotta Continua. Due di loro, un ragazzo e una ragazza che frequentano la facoltà di sociologia a Trento, finiscono con l'automobile nel lago di Levico, cercando di sfuggire all'arresto. Il figlio di tre anni rimane orfano. Alcuni mesi dopo vengono arrestati sei balordi goriziani che non c'entrano nulla con l'attentato. Poi vengono scarcerati. Per dieci anni le indagini brancolano nel buio, depistate dagli inquirenti che le conducono. Che ruolo hanno avuto i genitori del piccolo? E i nonni che si sono presi cura di lui? Sono stati vittime o sono stati colpevoli? Il velo comincia a sollevarsi nel 1986, quando Vincenzo Vinciguerra racconta al giudice Felice Casson i retroscena dell'attentato e le trame più oscure della destra eversiva degli anni settanta. Ma purtroppo non basta. Il mistero della morte dei due ragazzi non riesce a squarciarsi. Un romanzo sulle oscurità della Storia e sull'impossibilità di ricucire il presente con il passato, anche per quanto riguarda le vicende personali. -
Donne di mafia. Vittime. Complici. Protagoniste
Il libro racconta il tumulto all'interno di Cosa Nostra che le donne hanno provocato, subìto. Muovendosi fra silenzi, esplosioni di dolore e di ira, propositi buoni o insensati, ripensamenti, vendette. Donne che incoraggiano i loro uomini a uscire dal circuito mafioso in cui sono cresciuti e magari hanno avuto successo. Li aiutano, gli dischiudono le potenzialità di una vita nuova, libera, sono al loro fianco nei rifugi all'estero o in Italia, sotto un altro nome, in luoghi continuamente diversi che il loro stato di collaboratori di giustizia gli garantisce. E donne che non condividono un percorso simile, si schierano clamorosamente contro i mariti o si chiudono in casa per godere almeno della rete di solidarietà della cosca. Le più giovani diverse da quelle anziane. Quelle che si pentono. Quelle che piantano il marito. Quelle che si suicidano. Quelle che tutto vedono e sanno ma non parlano né vengono consultate dai loro uomini, e quelle che - come ha detto Giovanni Falcone - «decise e sicure di sé, sono entrate in rotta di collisione con il mondo chiuso, oscuro, tragico, ripiegato su se stesso e sempre sul chi vive di Cosa Nostra» si raccontano e si alternano in questo libro. -
Pagina bianca
Un fine settimana qualunque è il pretesto per scrivere in versi la quotidianità , nei suoi aspetti consueti e in quelli metafisici e onirici, e anche ironici, della voce narrante: sulla falsariga dell'Ulisse di Joyce, tenta di fermare momenti di una comunissima routine di un sabato e una domenica in una piccola, ma stimolante, città della Toscana: la spesa al supermercato, l'incontro con un pusher di vecchia conoscenza, la cena, la serata tra i vari kebab; l'incontro con l'altra lingua, la lingua straniera di un nord africano, diventa la causa di una riflessione sulle origini del proprio paese, nel profondo Salento, attraverso l'uso anche del dialetto, e sulla poesia che il ricordo fa riaffiorare, alieno. La domenica successiva è la normalità del tedio depressivo post-sbronza prima di una nuova settimana: la vita, l'amore, la chiesa, la solitudine e la televisione, il cibo e la poesia: inevitabile finale: quel vuoto potenziale di ogni parola e di ogni possibilità dell'ultima pagina: la pagina bianca. -
Blister
"Blister"""" è uno spettacolo in pillole, confezionato per far divertire e pensare allo stesso tempo, è una serata di monologhi e canzoni e letture di testamenti che parlano di noi tutti, del nostro vivere e del nostro stare al mondo. """"Blister"""" è uno spettacolo curativo, liberatorio, una sorta di tonico del buon umore, dove la risata non è rubata al pubblico, ma conquistata con attenzione. Ogni pillola affronta un tema, ogni testo viene recitato con lo scopo preciso di prendersi delle responsabilità." -
Collezione Autunno-Inverno. Poesie 2014-2015
A oltre settant'anni non sono ancora riuscito a seppellire del tutto il bambino che è in me. Ci provo ogni giorno, ma lui sempre riemerge con nuove fantasie, sogni e aspettative. Ogni giorno si aspetta che succeda qualcosa che gli cambi la vita. E tra le sue attese più ricorrenti, c'è l'amore quello vero, capace di farlo volare. È un pensiero che lo avvince, che lo appassiona, ma anche facilmente lo espone ad angosce, malinconie. Allora il bambino scrive di bellezza e di dolcezza, quando l'amore lo accarezza, ma di tormento e di amarezza quando l'amore gli sfugge. Questo a tratti con nostalgica armonia, a tratti con ironia, a tratti con rabbia, spesso con smisurata tristezza. -
I tedeschi. Una geografia della perdita
Per anni una famiglia praghese riceve dei pacchetti di piccoli doni, dolciumi, orsetti gommosi. Li manda Klara Rissmann, dalla Germania, a suo figlio e alla sua famiglia. Un figlio da cui si è separata poco dopo la nascita, alla fine della guerra, lasciandolo crescere con un'altra donna, che credeva sua madre. La ragione, ignota, di quell'abbandono (volontario o obbligato?), spinge una nipote di Klara, dopo la morte di suo padre, a ricercare le tracce della possibile verità, e delle proprie origini. Alla ricerca della spiegazione di quel trauma originario e di chi sono ""i tedeschi"""", ripercorriamo tutta la vita di Klara, immersa nel flusso spesso tragico della storia tedesca ed europea del '900. Assistiamo così all'incompleta ricostruzione di una """"geografia della perdita"""", come recita il sottotitolo. Perdita strettamente legata con la maternità - è un romanzo di donne e di madri: buone, cattive, mancate e defraudate - e con la memoria, che svanisce, spesso senza rimedio, tra le cose non dette, e la cattiva coscienza."" -
Mona
La peculiare, profondissima, forma d'amore tra Mona, infermiera in un ospedale travolto dalla guerra, e Adam, il giovane soldato che arriva dal fronte con una grave ferita alla gamba, fa qui da collante a grandi temi umani e sociali. La violenza con cui la dittatura e le guerre irrompono nella vita della collettività e del singolo, la condizione della donna, l'infanzia rubata dalla crudeltà degli adulti. Ma anche, più semplicemente, i rapporti che sbiadiscono, le distanze che aumentano, l'adolescenza, col suo carico di strafottenza e apatia che a volte si porta dietro. Nel buio e nella devastazione della guerra, in un ospedale infestato dalla vegetazione della giungla e dalle urla dei pazienti, Mona e Adam trovano un'ancora di salvezza: la parola. -
Cara catastrofe
Cara catastrofe, feroce e ossessiva, relitto di un'esistenza che si trascina e poi rivive; che crolla senza lasciare via di fuga, che mette in ginocchio ma non ancora al tappeto. Felicia Buonomo tenta di restituire alla quotidianità di una vita spietata il sangue per umanizzarla, legando le radici della sua poetica a lampi di luce che verbalizzano l'inesauribile conflitto, esercitando una funzione catartica e salvifica. Cara catastrofe, i testi vogliono dirti che non importa. Che con la poesia non ci si perde. Che sarai compresa ma mai perdonata. -
La luna viola
Che cosa accadrebbe se uno studioso di filosofia volesse far colpo su una donna che odia la filosofia? E se un padre che volesse raccontare una fiaba alle sue figlie avesse come amici i più grandi filosofi della storia? Una prosa brillante, dialoghi inaspettati e personaggi dai buffi soprannomi ci trasportano nel prodigioso mondo della Luna Viola, il femminile originario che con il suo colore tra l'umano e il divino riunisce due nature e ricongiunge gli opposti del maschile e femminile. Muovendosi con leggerezza e poesia, fra abissi di autoironia e lievi profondità, Andrea Serra ci racconta la sua vita di padre nel XX secolo, alle prese con una moglie che sembra la nemesi della sua vorticante immaginazione e due bambine, Luna e Viola, molto vivaci. Una fiaba filosofica ricca di storie avvincenti, saggezza e magia, con tanto di Dizionario lunatico dei nomi e degli incantesimi per apprendisti filosofi della Luna Viola finale. -
Quattro giorni
"Quattro Giorni"""" è un romanzo a fumetti che dura esattamente 4 giorni, tratto dal romanzo """"Quattro giorni per non morire"""" di Marino Magliani, scrittore e poeta del vivere. Un uomo sta scontando una condanna per traffico internazionale di stupefacenti, gli vengono concessi quattro giorni per un lutto in famiglia. Lui adopererà questo tempo per salvarsi da una malattia che minaccia di ucciderlo. La storia è chiusa in questa dinamica, come le valli liguri e peruviane che racconta, chiuse e buie o all'improvviso accecate dal cielo: un uomo rientra nel suo mondo, si ripresenta dopo tanti anni nella sua terra, in un paesino del ponente ligure, per preparare uno strano viaggio senza ritorno." -
Langhe inquiete. Appunti per un romanzo
Un gattino gettato in una vasca del latte, un autogol nella partita d'esordio, un improbabile coach sulla gradinata di un palazzetto del basket, un parroco che odia Maurizio Costanzo, il re della Nutella Michele Ferrero che piange davanti ai dipendenti, una zia che ha la borsa da comunista, la cantante Madonna che inizia al sesso un ragazzino, una sconosciuta che si infila in un reparto di rianimazione, un terreno espropriato, un carabiniere in servizio allo stadio di Casale Monferrato il giorno di un temutissimo derby, un governo che cade in piena estate, un cane innamorato. Nascere nelle Langhe a metà degli anni Settanta, dover fare i conti con l'idea che tutto (non) andrà bene sempre. Lutti privati che si intrecciano con il racconto di due generazioni, dal dopoguerra all'Italia del primo decennio di questo secolo. -
Endecascivoli
Endecascivoli sono 65 racconti legati dal ritmo, con le parole smosse dal vento dei ricordi, storie che partono dalla realtà per arrivare sul bagnasciuga come legni trasportati e modellati dalle maree. Piccoli cammei cesellati nella spuma, talvolta tinti nel surreale dell'inconscio. Ogni frammento è una partitura la cui metrica perfetta ricorda orchestrine e ottavini sommersi. La prosa, sospesa tra poesia e malinconia, lascia sempre spazio ad altri finali possibili, ad altre storie come in un gioco di scatole cinesi. In testa a ogni racconto, il lettore troverà poi un riquadro vuoto, che l'autore invita a riempire con un pensiero o un disegno da condividere con lui e con gli altri lettori usando l'hashtag #endecascivoli. -
I perdenti
Louis Berenstein, in seguito a una delusione amorosa, si trasferisce in un palazzo residenziale nel Lower East Side di Manhattan. A gestirlo è Zed Palver, losco proprietario di una sorta di parco dei divertimenti per adulti, un labirinto infernale chiamato il Paradiso. Nel palazzo, il tipico edificio newyorkese in mattoni anneriti con la scala antincendio a vista, Louis incontra Theodore, graziosa trapezista del circo che cerca di far crollare il suo desiderio di solitudine e di frenare il suo scivolare nel baratro dell'alcool. Nel mezzo della tormentata relazione con la trapezista, Louis conosce anche Ernest, uno strano pittore con cui discute di arte, vita, ispirazione e di quanto l'immaginazione aiuti a vivere; Bertha, femme fatale decadente e perspicace che lavora come cameriera all'ultimo piano del Paradiso, la sala dei fenicotteri; il liftboy del Paradiso, ragazzetto luciferino che vorrebbe ricalcare le orme di Zed... Incontra soprattutto se stesso, anche se pare non riconoscersi, tra le plumbee mattinate di New York, i blackout improvvisi e l'onnipresente luce rosa confetto che promana dalle insegne del del Paradiso, vezzosi e ammiccanti fenicotteri al neon. -
Ironman. Allenamento, nutrizione e preparazione mentale
Come si imposta e sviluppa una preparazione atletica per l’Ironman? Una gara di endurance inizia e finisce con un buon atteggiamento mentale, un allenamento ben strutturato, un recupero corretto ed una nutrizione adeguata. Mindset, allenamento, recupero e nutrizione sono gli argomenti di questo libro, che aiuterà a realizzare il sogno di diventare un Ironman. “Ho voluto raccontare brevemente la storia dell’Ironman per sottolineare alcuni aspetti che caratterizzano il fascino esercitato su migliaia di atleti in tutto il mondo da questa gara. L’Ironman nasce come un evento amatoriale, pensato e realizzato da atleti amatori. La cosa non è indifferente, infatti la quasi totalità dei partecipanti sono atleti amatori di qualsiasi età!” -
La teoria della stranezza
Ada Sabová potrebbe essere la protagonista di una serie tv: ha passato i 30 anni, è una giovane ricercatrice universitaria e fa così tanti sogni da riuscire persino a venderli per scopi commerciali. Improvvisamente, però, per lei sembra giunto lo spietato tempo dei bilanci: una serie di rapporti falliti alle spalle, una carriera che non decolla e la bizzarra ricerca che conduce all'Istituto di Antropologia Interdisciplinare le appare senza senso. La situazione di stallo in cui si sente imbrigliata la rende insicura e insoddisfatta, ma una serie di strane circostanze iniziano a pervadere la sua vita, o è forse la sua speciale e acuta percezione a permetterle di notare dettagli che agli altri sono preclusi? Perché i suoi occhi si posano sull'orologio sempre alle 22.23 in punto? Perché ultimamente non fa che soffermarsi su notiziari che parlano di bizzarri eventi che accadono nel distretto montano di Sumperk? Dov'è finito Kaspar, amico d'infanzia e figlio della sua anziana collega Valerie, misteriosamente scomparso anni prima? C'entrano qualcosa la fisica quantistica, il gatto di Schrödinger, i riferimenti a un universo parallelo? Tutto pare convergere verso uno snodo nella sua vita. -
Il richiamo del dirupo
Il Pallido Rifugio è una grande casa vittoriana sospesa su una scogliera a picco sull'oceano, dove si ritrovano una ex tennista, un giovane scultore di successo, una madre che ha perso le tracce della figlia e un giovane affetto da una rara malattia che gli rende la pelle blu. Tutti hanno risposto a un annuncio sul giornale, accettando l'invito del fantomatico e irreperibile proprietario della casa, tal Felice Hernandez, a trascorrervi un periodo in cambio della redazione di un diario del loro soggiorno. Tutti hanno i loro motivi per fuggire, per isolarsi in un luogo letteralmente alla fine del mondo. Ma in quella casa persino il tempo sembra scorrere in modo diverso... Sembrano i perfetti ingredienti per una classica storia del mistero, ma qualcosa non torna. Ben presto l'intreccio dei racconti dei protagonisti si rivela un altro e più profondo viaggio, che trascina il lettore nella regione dei fantasmi della mente, nel pozzo delle ferite dell'anima, della sofferenza da cui soltanto può nascere la felicità. O la possibilità di essere almeno qualcosa. Qualcosa più di niente. -
L' uomo che rovinava i sabati
Val Crodino, enclave che resiste alla modernità. Jack Ebasta - poeta tardo-beat in eterna lotta con esametri ed etilometri che al termine dei reading ama rimorchiare dame in rosso - ha deciso di non scrivere più, ma non sa ancora che la Nonino gli farà cambiare idea. Malcolm Chiarugi prova a fare il cantautore ma per sopravvivere gli toccano i gabinetti chimici. Ha una dozzina di amanti, «il Parco», cui ha dedicato il suo ultimo album, un brano per ognuna, e aspetta di vedere come reagiranno la sera della presentazione. Il Palma è un raffinato liutaio che ha un rapporto morboso con le proprie chitarre. Sta faticosamente uscendo da una relazione sentimentale quando scopre l'esistenza dell'unica persona che gli potrà rimettere in piedi la vita, un misterioso etnologo esperto di funghi allucinogeni che vive in montagna. Quando il Palma si mette in viaggio, Jack e Malcolm lo accompagnano, un po' per amicizia, un po' per scrollarsi di dosso i tormenti privati. Il loro viaggio si rivela un cuore di tenebra formato ridotto, e quando una notte tempestosa giungono nei pressi di una baita, immaginando di trovarvi un Marlon Brando in stato allucinatorio, un brivido corre lungo le loro schiene.