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Il vero inverosimile e il fantastico verosimile. Tradizione aristotelica e modernità nelle poetiche dell'Ottocento
Il volume studia per la prima volta in modo sistematico le declinazioni ottocentesche di un tema fondamentale nella storia delle poetiche occidentali: il verosimile. L'introduzione di Simona Micali illustra snodi e problemi legati alla nozione di verosimile, ai modi e ai generi del racconto otto-novecentesco. Nel primo capitolo, Pierluigi Pellini rivela un'insospettata persistenza della tradizione aristotelica nel secolo del realismo. Solo il modernismo spezzerà il rapporto fra arte e 'universale', rivendicando la dignità letteraria del contingente, e svincolando il romanzo dal paradigma del verosimile. Nel secondo capitolo, Stefano Lazzarin ripropone la domanda che è alla base della narrazione fantastica: come si fa a rendere credibile un evento soprannaturale? Scrittori come Hoffmann, Scott, Gautier, Poe, Mérimée, i due James (Henry e Montague Rhodes), hanno cercato di rispondere, producendo un corpus di testi ricchissimo e ancora poco noto, che si aggira intorno a tre grandi questioni: la nozione di verosimiglianza; le regole di costruzione del racconto del soprannaturale; la coerenza dell'opera d'arte. -
La raccolta di matrici della calcografia romana
Lo studio che qui viene presentato è di fondamentale importanza per la cultura grafica in Italia e non solo. Si tratta del lavoro, di una vita dedicata all'approfondimento della formazione (con tutte le vicissitudini storico-artistiche ad essa legate) della Calcoteca dell'Istituto Nazionale per la Grafica, la più grande e la più antica del mondo con oltre ventimila pezzi, tutti studiati, catalogati e musealizzati. Nel contempo viene ripreso, riprodotto e aggiornato, il Petrucci (Catalogo generale delle stampe tratte dai rami incisi posseduti dalla Regia Calcografia di Roma, del 1936) fornendo così un nuovo catalogo generale di tutte le stampe e per la prima volta di tutte le matrici. -
Ennio Flaiano. Una vita nel cinema
Questo libro documenta i molteplici percorsi dell'attività di Ennio Flaiano, critico teatrale e cinematografico, narratore e commediografo, protagonista della stagione del cinema italiano che si è svolta dal secondo dopoguerra fino agli anni Settanta. L'avventura di Flaiano nel cinema è raccontata attraverso l'analisi dei suoi innumerevoli contributi come sceneggiatore, ma anche attraverso gli incontri con i maggiori registi della sua epoca: Blasetti, Zampa, Risi, Antonioni, o con attori come Totò, Aldo Fabrizi, Sophia Loren, Alberto Sordi, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman. Un rilievo centrale è riservato al rapporto tra Ennio Flaiano e Federico Fellini. -
Fausto Pirandello. Gli anni di Parigi (1928-1931)
Fausto Pirandello ha dichiarato in varie occasioni di essere stato a Parigi dal 1928 al 1931. Negli studi dedicati all'artista, tuttavia, la partenza per la capitale francese si faceva finora risalire al 1927 e il ritorno a Roma si considerava avvenuto al principio del 1931. Questa ricerca, se da un lato conferma quanto affermato dall'artista, fissando al febbraio 1928 l'arrivo del pittore a Parigi, dall'altro rivela che la permanenza nella Ville Lumière si è praticamente conclusa nel marzo del 1930, quando Fausto rientra con la famiglia in Italia, informando finalmente il padre, Luigi Pirandello, di essersi sposato a Parigi con una modella di Anticoli Corrado, Pompilia D'Aprile, e di aver avuto da lei un figlio, Pierluigi. -
Conseguire la grazia. Opere di Francesca De Angelis. Catalogo della mostra
Il volume è il catalogo della mostra che si è tenuta a Benevento, 26 luglio-30 settembre 2008 e ad Amorosi, 26 luglio-8 dicembre 2008. -
Giorgio Turchetti. Mood Indigo. Catalogo della mostra (Roma, 10 maggio-4 giugno 2007)
La mostra raccoglie una selezione di opere (circa trenta) che l'artista ha realizzato nel corso della sua lunga carriera spesa tra Roma, la sua città natale, e l'isola di Corfù, la sua seconda patria. Il catalogo, arricchito da un contributo critico di Lea Mattarella e dalla presentazione di Maria Selene Sconci, illustra in maniera puntuale i temi della ricca poetica dell'artista: da un lato la stretta relazione con i fatti della realtà sociale fino a conferire al proprio gesto pittorico valenza di denuncia politica e di affermazione di contenuti ideologici, dall'altro un impegno artistico interessato ai problemi della visione che viene analizzata e scandagliata fino all'ossessione. Anche il panorama urbano assume una particolare valenza comunicativa mediante il recupero della memoria ambientale, testimonianza della sopravvivenza di un mondo sotterraneo e arcaico, favoloso e magico. Ancora la relazione tra la parola e l'immagine, la poesia e la pittura in cui il pittore si abbandona alla citazione poetica sul filo di libere associazioni figurative. -
Il diavolo e l'amore. I don Giovanni di Maurizio Scaparro
Figura con cui il teatro, le arti e gli studi non hanno mai smesso di confrontarsi, Don Giovanni è stato rappresentato da Maurizio Scaparro in tre diverse versioni sceniche. La prima, in una rielaborazione che testimonia l'incontro del Burlador de Sevilla di Tirso de Molina con i Comici dell'Arte, alle origini della diffusione del mito; la seconda, dedicata al capolavoro di Mozart; la terza, alla visione romantica di Zorrilla. Realizzato dal 2001 al 2003 in Italia, Francia, Spagna, nei più importanti teatri, il progetto di Scaparro è il risultato di un impegno che ha coniugato le esigenze di una personale ricerca artistica con il bisogno di stabilire proficui rapporti all'interno della scena europea. -
Le lucertole del mediterraneo
Era sceso a Catania per studiare sul posto le lucertole del Mediterraneo, in particolare quelle del territorio circumetneo. Hans Benediktus von Trotta, (quarantacinquenne) professore di erpetologia nell'Università di Vienna, non veniva in Sicilia per la prima volta, c'era stato dieci anni prima con la moglie, la pittrice Anna Sophia Colombi-Brentano. Ma allora al treno sul quale gli sposi si avvicinavano l'isola si era scoperta progressivamente, nascondendosi più di una volta e poi salutandolo con la magnifica cuspide messinese. Ora, invece, dall'aereo, l'apparizione fu fulminea, dato che le nuvole avevano coperto completamente le isole Eolie e la costa settentrionale della Sicilia. Ma poi, come evocato da una invisibile bacchetta magica, era apparso il cono maestoso dell'Etna con la cima ancora innevata, e il paesaggio pedemontano brulicante di villaggi e vegetazione. Alla meraviglia per un dono tanto improvviso s'era accompagnata in Benediktus una fitta al cuore. Sul versante opposto dell'Etna egli indovinava la propaggine montuosa che digradava fino quasi al mare, reggendo sull'ultimo cucuzzolo la città di Taormina. E Taormina era la chiave del suo viaggio. -
Correnti di pensiero in Austria (1867-1918)
Il libro rappresenta un esempio di letteratura storica, che al rigore scientifico unisce l'intento di contribuire all'edificazione di una coscienza collettiva nazionale, fondata sulla conoscenza delle idee, ma anche delle strutture e dei personaggi più importanti che hanno reso così peculiare l'esperienza austriaca tra la seconda metà dell'Ottocento e il crollo dell'impero asburgico. L'autore, Albert Fuchs, intellettuale ebreo nato a Vienna nel 1905 e cresciuto in una famiglia borghese di orientamento liberale, laureatosi in giurisprudenza alla scuola di Hans Kelsen, scrisse l'opera verso la fine della sua esperienza d'esiliato in Inghilterra, dove aveva trovato rifugio in fuga dal suo paese occupato dalle truppe tedesche e annesso alla Germania nazista. Impegnato politicamente nelle fila della Sinistra antifascista, aderente dopo l'avvento della dittatura di Dollfuss nel 1934 al partito comunista, si dedicò negli anni dell'esilio ad un'opera di studio e promozione culturale dell'identità nazionale austriaca, scrivendo oltre al testo in questione un'autobiografia e una serie di scritti e articoli sulla storia, la letteratura e la cultura austriaca. -
Il mondo rappresentato. Metafora del viaggio e viaggi reali
Il volume prende le mosse dal convegno organizzato dalla Sovrintendenza Capitolina presso il Museo di Roma (Palazzo Braschi) nel dicembre 2014 con il titolo ""I sogni nel cassetto. Metafora del viaggio e viaggi reali"""". Il cassetto è la """"cassela"""" del pantoscopio, il popolare strumento con il quale, attraverso una funicella, si facevano scorrere le stampe ottiche per offrire agli spettatori l'opportunità di vedere luoghi sconosciuti, compiendo un viaggio immaginario. Da quelle giornate di studio sono derivati gli approfondimenti e i contributi oggetto di questo libro che affronta i diversi aspetti legati al tema del viaggio: dalla cartografia alla letteratura, dalle vedute ottiche ai diorami, ai panorami, alla fotografia, fino alle soglie del cinema. Le immagini che illustrano questo complesso percorso - esso stesso articolato come un viaggio - provengono dalle collezioni grafiche-fotografiche-pittoriche del Museo di Roma, del Museo di Roma in Trastevere, del Museo Napoleonico, del Museo del gioco e del giocattolo presso la Centrale Montemartini. La presentazione di un ricco apparato: iconografico, in gran parte inedito, rappresenta l'occasione per far conoscere a un più vasto pubblico la ricchezza delle raccolte comunali."" -
Il teatro di Franz Grillparzer
Gli studi sui drammi di Franz Grillparzer raccolti in questo volume propongono una serie di nuovi approcci all'opera di un autore considerato un classico della letteratura austriaca del XIX secolo. Grazie anche alla comparazione con testi letterari appartenenti ad altre epoche e letterature si aprono stimolanti prospettive che non limitano l'opera grillparzeriana nell'ambito esclusivo del mito asburgico e della tradizione barocca. Grillparzer si rivela piuttostoun drammaturgo fuori dagli schemi, per certi versi ostico, per altri sorprendentemente moderno. Dall'analisi dei singoli drammi risulta infatti sia la messa in discussione di formule teatrali tradizionali, sia l'affiorare di problematiche care a noi contemporanei, quali il tema dello straniero, il rapporto tra vita privata e vita pubblica, l'emancipazione femminile. -
Parole per Antonio Tabucchi. Con quattro inediti
Un omaggio ad Antonio Tabucchi (1943-2012) in cui si riuniscono gli interventi con cui alcuni dei suoi amici e colleghi, a poche settimane dalla scomparsa, lo hanno voluto ricordare presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena, dove per tanti anni aveva insegnato Letteratura portoghese. Una giornata piena di commozione e ricordi, di amici e studenti e di appassionati lettori. Parole di Roberto Francavilla, Maurizio Bettini, Antonio Melis, Antonio Prete, Mario Specchio. E poi quattro inediti di Antonio Tabucchi: due conferenze su temi della letteratura a cui aveva dedicato saggi illuminanti; una conversazione intorno a un suo romanzo, che diventa un pretesto per discorsi e ragionamenti più ampi, non estranei all'etica e alla politica; una lettera scritta a un grande regista su un tema delicato - e delicatamente affrontato - quale è quello dell'infanzia. -
La teoria letteraria di Erich Auerbach. Una introduzione a «Mimesis»
"Mimesis"""" è considerato da molti il capolavoro della critica letteraria del Novecento. Scritto da Erich Auerbach a Istanbul negli anni della seconda guerra mondiale e pubblicato a Berna nel 1946, il libro affrontava questioni fondamentali, sulle quali ci interroghiamo ancora oggi: a partire da quando la letteratura ha cominciato a rappresentare problematicamente la vita quotidiana delle persone comuni? Ciò che chiamiamo realismo è una conquista del romanzo moderno oppure una possibilità sperimentata anche in passato? Quali condizioni ne hanno consentito l'attuazione e quali, invece, l'hanno ostacolata? E quanti sono i modi di """"imitare"""" la realtà? Questo studio riassume in modo chiaro ed esaustivo le linee portanti della ricerca di Auerbach, ricostruendone in modo sistematico la teoria letteraria implicita. Sono analizzati sia le principali categorie di Mimesis (figura, mescolanza degli stili, realismo creaturale...) sia il metodo, con particolare attenzione tanto alla sua genesi quanto alla sua attualità. Chiude il volume un'ampia e aggiornata bibliografia degli scritti di Erich Auerbach." -
La biga di Monteleone di Spoleto. Il trafugamento nei carteggi segreti tra menzogne e verità
La biga di Monteleone di Spoleto fu trovata nel 1902 e nello stesso anno trafugata, e portata al Metropolitan Museum di New York. Forte e reale, la verità sulla vicenda del trafugamento supera la fantasia dei gialli più avvincenti: si dice che J. P. Morgan abbia comprato il Carro ed organizzato il trafugamento insieme a trafficanti di opere d'arte e a logge segrete; alcuni funzionari dello Stato hanno cercato invano di impedirne l'espatrio; altri, probabilmente, lo hanno favorito. Il libro rende nota tutta la vicenda e tenta di avvicinarsi alla verità, sulla base dei documenti a disposizione e della ricerca svolta dall'autore, diventata via via una vera ""indagine"""". Con questo libro Carbonetti, oltre a contestualizzare la storia del Carro nel territorio Osco-Umbro-Etrusco, compie dettagliate analisi storiche e geomorfologiche e indaga sui fatti avvenuti all'inizio del secolo che hanno portato al trafugamento."" -
Acquisizioni e donazioni Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, il costume e la moda dei secoli XIX e XX. Ediz. illustrata
«Questo volume racconta un percorso, quello delle acquisizioni del Museo Boncompagni Ludovisi, che mi ha visto testimone, fin dal 1995 quando Sandra Pinto, allora Soprintendente della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Gianna Piantoni, prima e valente direttrice del nascente Museo dedicato alle Arti decorative, al Costume e alla Moda dei secoli XIX e XX, decisero di aprire al pubblico questo piccolo gioiello nel centro di Roma. Nacque grazie a numerose e pregevoli donazioni di oggetti d'arte decorativa e di abiti d'alta moda, allestiti con gusto e con l'attenzione dovuta a quanto ancora di suo il Villino Boncompagni conservava. Questo imprinting di Museo cresciuto soprattutto grazie alle donazioni ha continuato ad essere negli anni la caratteristica del Museo Boncompagni Ludovisi, con l'acquisizione in comodato dei materiali dell'Istituto Margherita di Savoia per esempio, o con i numerosi abiti e accessori appartenuti a Palma Bucarelli, mitica direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Istituto al quale il Museo ha fatto riferimento fino al 1915. O con l'esposizione di materiali provenienti dai depositi della Galleria Nazionale e qui finalmente valorizzati. Di queste ultime acquisizioni (la seconda a titolo di prestito a lungo termine) sono stata in qualche modo artefice, avendo avuto la direzione del Museo fino a quel momento. La storia del Museo Boncompagni è, tuttavia, la storia di una volontà di esistere dell'istituzione che ha continuato a mantenersi vigile e operativa fino ad oggi, con la direzione dedita e appassionata di Matilde Amaturo, anche lei, come tutte noi che l'abbiamo preceduta, affascinata dalla bellezza dei piccoli oggetti di ottimo artigianato, delle opere d'arte non scontate, della necessità di popolare sempre di più quel piccolo ""mondo antico"""" con esemplari che la memoria collettiva associa a tempi di grande laboriosità e creatività nel campo delle cosiddette arti applicate. Niente nelle opere presenti nel Museo è esente dalla caratteristica di """"manufatto"""" e da quella di """"invenzione"""" personale dell'artista, dell'artigiano, della stilista, della ricamatrice, ecc...» (Dall'Introduzione di Mariastella Margozzi)"" -
Scene del segno. Scritti sulla lingua
Ecco riuniti per la prima volta gran parte degli scritti di linguistica e di poetica di Jacqueline Risset. Figura centrale della vita culturale e letteraria franco-italiana della fine del novecento, Jacqueline Risset è conosciuta, letta e ammirata per due aspetti convergenti del suo lavoro: l’opera della scrittrice-poetessa e quella della traduttrice. La lettura di questi saggi brillanti, informati, profondi, ma anche allegri, potrà probabilmente far nascere un sentimento di nostalgia. Non solo per la perdita di uno spirito così mobile e attento, ma anche per l’epoca in cui furono scritti. Attraverso questi saggi, Jacqueline Risset ci regala anche dei ritratti di linguisti e semiotici (da Roman Jakobson a Eco), di poeti (da Dante a Amelia Rosselli) e di intellettuali (da Jacques Lacan a Jean Starobinski), accomunati tutti da una passione comune: la lingua. Per Risset la lingua, di cui la poetica esplora ogni possibilità, era una cosa troppo seria per essere affidata ai soli linguisti. Postfazione di Umberto Todini. -
L' Aventino dal Rinascimento a oggi. Arte e architettura
Il volume affronta per la prima volta organicamente un'articolata serie di tematiche storiche, artistiche, architettoniche, urbanistiche con trattazioni diffuse o con approfondimenti di microstorie. Sono analizzate le vicende del rinnovamento dei grandi complessi conventuali, l'organizzazione della viabilità e del fitto tessuto di orti, giardini, casali, cimiteri, che caratterizzavano l'Aventino come ""disabitato"""". Dal Rinascimento al Settecento sull'Aventino hanno lavorato vari importanti artisti e architetti: il complesso di Piranesi per i Cavalieri di Malta, per citare un solo esempio, è uno dei grandi capolavori non soltanto di Roma ma di tutta l'architettura occidentale. Il passaggio da """"disabitato"""" a parte integrante della città, agli inizi del Novecento, indagato negli studi sull'iconografia storica, sulle prime ricognizioni fotografiche, e sulle diverse fasi di urbanizzazione moderna, non ha cancellato totalmente l'atmosfera particolare del colle, tuttora immerso in un'aura di quiete a tratti ancora rurale."" -
La Maestà di Montevergine. Storia e restauro
Il recente restauro del dipinto su tavola di Montano d'Arezzo e la sua ricollocazione nella Cappella Antica, fatta realizzare nell'ultimo decennio del 1200 dalla famiglia d'Angiò, hanno indotto l'Abbazia di Montevergine, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Salerno e Avellino, ad organizzare un incontro di studi finalizzato alla conoscenza e valorizzazione di un'opera d'arte capitale nel panorama culturale dell'Italia Meridionale a cavallo tra XIII e XIV secolo, anche alla luce dei risultati emersi nelle fasi diagnostiche propedeutiche all'intervento di restauro. -
Andrea Pozzo e il Corridoio di S. Ignazio
Sono qui scandagliate dall'autrice le molteplici ispirazioni stilistiche ed il ricco bagaglio scientifico del grande e poliedrico artista seicentesco Andrea Pozzo; si trovano così riunite e studiate insieme le sue importanti novità pittoriche in ambito figurativo, come l'elaborazione di una varietà raffinata di iconografie ignaziane. Il Corridoio è soprattutto il trionfo della resa dell'illusione prospettica dell'architettura dipinta e della straordinaria meraviglia degli inganni ottici, grazie anche all'originalità dell'uso dell'anamorfosi. Le distorsioni apparenti delle figure degli angeli costituiscono un unicum nel suo genere. Pozzo opera un'effettiva trasformazione del Corridoio in un sorprendente ""teatro ignaziano"""", nel solco degli apparati effimeri gesuiti dell'età barocca, dando vita ad uno degli esempi più spettacolari di decorazione pittorica di una galleria. L'interpretazione spirituale dell'insieme del complesso decorativo è suffragata da approfondimenti del contesto religioso e artistico in cui ha operato Pozzo in quegli anni. Lo studio è arricchito da una vasta documentazione fotografica. In appendice gli importanti contributi di Maurizio De Luca e di Filippo Camerota, e una postfazione di Andrea Dall'Asta S.J."" -
Intersezioni. Ricerche di storia. Disegno e restauro dell'architettura
Il volume raccoglie le ricerche presentate nei seminari organizzati fra il 2017 e il 2019 presso il Dottorato in Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura di 'Sapienza' Università di Roma e ripercorre le tematiche approfondite nel corso di undici sessioni, relative a connotazioni e attributi dell'architettura (Proporzione, forma e struttura; Architettura, forma e funzione; Compiuto e incompiuto in architettura), contesti cronologici specifici (Novecento: progetto e cantiere; Architettura romana fra centro e periferia dell'Impero), dialettica teoretica endogena o esogena (Architettura e città; Architettura e arti visive), argomenti di dibattito attuali (Rappresentazione, costruzione e trasformazione della città; Superfici: materia e immagine; Architettura e concorsi; Effimero - e immateriale - in architettura). Le singole sezioni sono costituite da saggi afferenti ai settori scientifici della storia, del disegno, del restauro e della progettazione architettonica; sono inoltre concluse da riflessioni sintetiche, che sottolineano i nessi fra ricerche eterogenee per argomenti, approcci, metodi e finalità allo scopo di evidenziare le intersezioni disciplinari fra i contributi e favorire, più in generale, una positiva contaminazione tra ambiti distinti in relazione a temi comuni.