Sfoglia il Catalogo ibs044
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8041-8060 di 10000 Articoli:
-
Immagini e identità urbane tra modernità e postmodernità
Il volume raccoglie una serie di articoli dedicati all'analisi sociopolitica e all'immaginario letterario dello spazio urbano, da quello metropolitano a quello periferico delle ""piccole città"""". I singoli casi e testi sono il punto di partenza per riflessioni in chiave comparata sull'organizzazione e rappresentazione della città moderna e contemporanea vista nella sua multidimensionalità. I processi di modernizzazione, il rapporto con la tradizione, le sfide e le ansie della globalizzazione, l'adattamento ai cambiamenti politici, le relazioni tra centro e periferia sono tra i principali temi toccati."" -
Forse potevo. Versi e testi scelti
"Sebbene Francesco sia conosciuto soprattutto per la sua capacità di trasformare materiali di poco pregio, o addirittura di scarto, in vere e proprie composizioni pittoriche, in sculture e oggetti di varia natura, questo volume è principalmente consacrato alla sua produzione poetici. Anche in questo campo Francesco spazia su una gamma variegata di tematiche: dalla poesia lirica alla satira politica, dalla denuncia sociale all'introspezione e alla messa a nudo della propria fragilità di fronte alla società e alla natura, non senza fare, di tanto in tanto, un'incursione sul terreno dell'autoironia. Quest'ultima è proprio la chiave di lettura che abbiamo scelto per dare un titolo a questa raccolta...""""" -
Paola di Cori. Una inesauribile curiosità intellettuale
"... parlare di Paola solamente come accademica, equivarrebbe a farle un torto: è stata sì una ricercatrice, una docente universitaria, ma il suo rapporto con le istituzioni della cultura era più complesso. Lo dimostra la sua incessante ricerca di spazi di confronto e di dialogo al di fuori dalle gerarchie universitarie, anche quelle fondate su una presunta 'autorevolezza' dei propri membri, spesso ultimo rifugio dell'autoritarismo da cui il suo pensiero rifuggiva. Paola è stata piuttosto una grande animatrice culturale dei luoghi che ha frequentato..."""". (Roberta Mocerino)" -
Joseph Anton Koch nel 250º anniversario della nascita. Catalogo della mostra (Olevano Romano, 27 luglio-4 novembre 2018)
"Immediata e spontanea l'empatia di Koch con l'arroccato borgo degli Equi dove egli innalza la natura del luogo a categoria sacrale ed eroica che non è quella di Hackert, prodotto dell'illuminismo pittorico, né quella di Turner troppo anticipatrice per i tempi. Con Olevano e la sua gente si avvera l'epifania dell'arte di Koch favorita dalla sintonia con le comuni origini, la sposa olevanese, l'indole morale: una pastorale olevanese a prezioso suggello di un'arte, a suo modo, unica ed originale. Ad Olevano Koch rinnova l'incontro con la natura che aveva segnato i primordi della sua esistenza ma qui muta il contesto naturale, qui il dialogo si compie e si fa più serrato fino a proporsi quale dimora privilegiata dei propri miti, dei propri sogni. Ad Olevano, rustico autentico luogo dell'anima, Joseph Anton Koch darà l'avvio ad una piccola repubblica dell'arte dove tuttora, in virtù delle iniziative di un nucleo di cittadini illuminati che si riconoscono nel segno dell'AMO, aleggia lo spirito e il messaggio che hanno motivato nei secoli la presenza costante e numerosa di artisti, tedeschi in prima linea"""". Contributi di: Alberto Barsi, Silvano De Giusti, Pier Andrea De Rosa, Jörg Garms, Kira Kofoed, Marco Lodoli, Serafino Mampieri, Claudia Nordhoff, Domenico Riccardi, Valentina Rocchi." -
Le collezioni degli artisti in Italia. Trasformazioni e continuità di un fenomeno sociale dal Cinquecento al Settecento
Un aspetto tra i più affascinanti del collezionismo in età moderna riguarda le raccolte assemblate da artisti. L'analisi di varie tipologie di fonti e in particolare la consultazione degli inventari permette di osservare da un punto di vista privilegiato la personalità e il ruolo sociale del collezionista, risultando di grande interesse nel caso in cui il creatore della raccolta sia un artista. Nelle abitazioni, nelle botteghe e negli studi si incontrano, insieme ai beni attinenti alla pratica del mestiere, opere esposte seguendo validi criteri di allestimento, oltre a pezzi d'antichità e oggetti di varia natura. Non sempre si tratta di un'accumulazione arbitraria, ma generalmente il possesso di queste opere riflette una precisa volontà collezionistica, frutto di orgoglio personale, di pura speculazione commerciale o del desiderio di collocarsi a un livello più alto nella scala sociale. Il volume intende affrontare i molti aspetti di un tema delicato e problematico e fornire l'occasione di un valido confronto tra epoche e contesti cittadini diversi dal punto di vista sociale. -
La copia pittorica a Napoli tra '500 e '600. Produzione, collezionismo, esportazione
«Il progetto Copimonarch, pensato e diretto da David Garda Cueto, si è posto l'obiettivo di studiare il fenomeno della copia pittorica nell'ambito vasto e complesso delle tante realtà territoriali riunite dalla monarchia ispanica, tra il XVI e il XIX secolo. Sono i secoli che vedono l'emergere della figura dell'artista come creatore e il perfezionamento e la diffusione dei mezzi di riproduzione meccanica, i secoli in cui si passa dalla affermazione del concetto di ""imitazione"""" come base dell'operare artistico, a quelli in cui si fa strada l'esaltazione del genio creativo individuale. Studiare il fenomeno delle copie in prospettiva diacronica, come raramente è stato fatto, permette di osservare da una angolazione inedita l'evolversi di questi processi. Nel contesto """"imperiale"""" della monarchia ispanica dei secoli XVI-XVIII, individuato come campo della ricerca del progetto, la copia ha poi un significato speciale: lo sviluppo della pratica del collezionismo, che già sul finire del XV secolo si andava affermando come modello di comportamento proprio dei signori, dei dotti e degli uomini di gusto, nel corso del Cinquecento e poi nel Seicento porta ad una notevole crescita della domanda di dipinti e di oggetti d'arte. In Italia i funzionari spagnoli, forti della nuova posizione politica e sociale conquistata, acquisiscono volentieri opere dei paesi tradizionalmente riconosciuti come leader della creazione artistica, le Fiandre e l'Italia: originali, certo, ma in alternativa a questi anche copie. Sono poi le copie pittoriche a garantire la conoscenza delle immagini dei sovrani e, per le famiglie più importanti, che spesso si allargano e si diramano su una dimensione continentale, quella dei parenti lontani, così come sono spesso copie pittoriche a permettere, insieme alle stampe, la diffusione di culti legati a singole immagini, sopratutto della Vergine, ma anche la diffusione delle """"vere effigie"""" dei nuovi santi dell'età della controriforma. Napoli ha un ruolo non secondario in questi processi, un ruolo che le relazioni nel corso del seminario si sono proposte, se non di esaminare in dettaglio, almeno di scandagliare in diverse direzioni."""" (dalla prefazione)"" -
Pro bono urbis. Un progetto di riforma urbana per la Roma di Innocenzo X
Il codice ""Varia consilia pro bono urbis Romae"""" della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, di cui si propone la prima edizione integrale, è una straordinaria fonte inedita per la storia di Roma in età barocca. Databile allo scadere del pontificato di Innocenzo X Pamphilj (1644-1655), il manoscritto presenta un piano di riforma urbana volto ad abbellire la città di Roma, un piano finanziario per rimediare all'indebitamento dello Stato Pontificio, e un regesto degli eventi più significativi tra il 1648 e il 1655. Di eccezionale interesse sono le molte proposte che anticipano i principali piani attuati dalla politica urbana di Alessandro VII (1655-1667) e dai papi di fine Seicento. Sorprendente la collocazione ideologico-religiosa dell'estensore del manoscritto — il cui volto rimane ancora ignoto — apertamente schierato a favore del giansenismo e di istanze politico-sociali che matureranno solo molti decenni più tardi nell'entourage di Clemente XII Corsini (1730-1740)."" -
Le miniere dei monti della Tolfa. Notizie istoriche sullo scoprimento della miniera di allume e di altri minerali avvenuto nei Monti della Tolfa coll'aggiunta di alcuni cenni geognostici ove quel...
"In occasione della visita di Gregorio XVI avvenuta il 21 maggio 1835 il Priore del Comune, volendo porre sotto gli occhi del S. Padre qualche notizia, richiese a uno studente dell'Università di Roma un manoscritto nel quale aveva principiato a riunire le notizie relative alle miniere di allume e all'origine del paese di Allumiere"""". (Teodolfo Mertel, memorie inedite)" -
E poi il silenzio. Nuove voci della letteratura austriaca
Questo libro presenta ai lettori italiani sedici testi della più recente letteratura austriaca, privilegiando autori ventenni e trentenni - soprattutto donne - e attingendo a romanzi d'esordio usciti negli ultimi tre-quattro anni. Una ""new wave austriaca"""" (De Villa) di cui si mostrano temi e linguaggi rappresentativi, dai registri neoclassici alla cultura pop: una letteratura caratterizzata da una grande pluralità e internazionalità che è in gran parte un'eredità dello """"Stato dei molti popoli"""" asburgico col suo legame con l'Europa centro-orientale e balcanica da cui provengono non pochi autori. Relazioni di coppia instabili e volatili, il fenomeno della migrazione, il rapporto con la memoria storica, la finezza di indagine psicologica che è un contrassegno di tutta la letteratura austriaca, spesso declinato nel registro dell'ironia."" -
Ulivi in fiamme
Nel romanzo ""Ulivi in fiamme"""" Alexander Sacher-Masoch (pronipote del più famoso Lcopold) rielabora le proprie esperienze di profugo austriaco nella Jugoslavia, in seguito invasa da tedeschi e italiani durante la seconda guerra mondiale. Scritto nel 1943 durante la permanenza dell'autore sull'isola di Korcula (Curzola), e poi rielaborato nel dopoguerra, il romanzo fu pubblicato solo nel 1956 e riedito nel 1994. La sua originalità risiede nel fatto di trattare un argomento poco indagato dalla letteratura e dalla storia, l'occupazione della costa dalmata da parte delle truppe italiane e il rapporto con la popolazione locale e i profughi."" -
La basilica della Santa Casa di Loreto. La storia per immagini nell'età del digitale. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie i risultati del progetto Smart-Heritage dell'Università di Camerino, volto a valorizzare il patrimonio culturale della basilica della Santa Casa di Loreto attraverso l'integrazione tra conoscenza storica e rappresentazione digitale. Il suo obiettivo è stato la ricerca di un equilibrio tra l'efficacia degli strumenti visivi contemporanei e il rigoroso controllo dei contenuti da divulgare. La prima parte, Appunti di architettura, contiene due saggi introduttivi che reinterpretano, sulla base di studi originali, le vicende architettoniche della basilica e del suo ricco patrimonio artistico nei secoli XV-XVII, costituendo i più aggiornati e organici contributi sul tema. Dopo un saggio dedicato a un episodio singolare che ha legato la Santa Casa alla Francia del Re Sole, sono analizzati i restauri compiuti alla basilica nel XX secolo, distinguendoli dai precedenti ottocenteschi. Nella seconda parte, L'immagine digitale, sono illustrati i concetti metodologici e le tecniche impiegate per la ricostruzione digitale in 3D degli stati assunti dall'edificio negli anni 1500 e 1612; viene poi discusso il nuovo rilievo strumentale della Santa Casa al laser-scanner (il primo mai eseguito), ed è infine spiegata la scelta dei dispositivi digitali e interattivi messi a punto per divulgare i contenuti storici e artistici del complesso lauretano. Nella terza e ultima sezione, Segni grafici, sono indagati alcuni modi di rappresentazione visiva del complesso di Loreto, condizionati dagli specifici fini perseguiti: dalla restituzione della Santa Casa nelle incisioni dei secoli XVII-XVIII, in bilico tra devozione e scrupolo archeologico, ai poetici schizzi rapidamente ripresi da William Turner nei suoi viaggi in Italia del 1819 e 1829, sino alla tendenziosa ricerca della fotografia otto-novecentesca di un'immagine lirica dei complessi monumentali, oggettiva solo in apparenza. Il volume è completato da apparati che ne facilitano la lettura: oltre alla bibliografia e agli indici analitici, l'opera è arricchita da un originale atlante fotografico della basilica, e infine da una planimetria in cui ogni sua singola parte viene individuata con la denominazione attuale e quella storica. -
Riflessi del «Grande Gatsby». Traduzioni, cinema, teatro,
Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald è considerato da molti “il grande romanzo americano”: esemplare di un’epoca – gli anni Venti – e portatore di tematiche universali, rappresentativo della cultura americana e capace di attraversare i confini nazionali. Fin dalla sua prima pubblicazione e nei decenni successivi, il libro è diventato fonte di ispirazione per adattamenti in altri media, dal cinema al teatro, dal musical all’opera al balletto, in trasposizioni che hanno contribuito a rinnovarne la fama. In questo volume l’autrice analizza il romanzo e le sue traduzioni letterarie e intersemiotiche che hanno contribuito a creare il mito del Grande Gatsby e lo hanno fatto diventare parte del nostro immaginario.rnrnGianfranca Balestra ha insegnato Letteratura angloamericana all’Università di Siena. Ha curato una nuova edizione del romanzo di F. Scott Fitzgerald Il grande Gatsby (Marsilio, 2011). È autrice di numerosi saggi sulla narrativa americana dell’Otto e Novecento e di libri su Edgar Allan Poe e Edith Wharton. Si è occupata di letteratura anglofona del Canada e dei Caraibi, di scrittura delle donne e di traduzione letteraria e intersemiotica. -
Itinera tridentina. Giovanni Balducci, Alfonso Gesualdo e la riforma delle arti a Napoli. Ediz. illustrata
Negli ultimi anni del Cinquecento, una sottile linea rossa attraversava il cuore dell'Italia postridentina, annodando a una poetica espressiva dai tratti fortemente connotati e dalle comprovate capacità didattiche, le politiche di riforma promosse in seno alla Curia romana e dai pastori delle Chiese di Firenze e Napoli. Allievo in patria di Giovan Battista Naldini, il fiorentino Giovanni Balducci (1560 - post 1631) fu riconosciuto già dai contemporanei come un artista di cerniera tra le capitali del Granducato mediceo, dello Stato pontificio e del Viceregno. Un pittore che, grazie a una maniera piana, didascalicamente devota e felicemente narrativa, fu in grado di gettare un ponte diretto, e storicamente pregnante, tra le strategie di rinnovamento culturale propugnate da due homines novi del Sacro Collegio cardinalizio: Alessandro de' Medici (1536-1605) e Alfonso Gesualdo (1540-1603). Sforzandosi finalmente di leggere nella sua cornice politica e religiosa il percorso che Balducci seguì da Firenze a Napoli sotto l'ala dei suoi due principali mecenati, il volume offre al lettore una fitta messe di acquisizioni sull'epoca di papa Clemente VIII (15921605), mettendo a disposizione degli studi il primo catalogo ragionato dell'opera grafica e pittorica dell'artista. -
Fo memoria. Diario di un bresciano al tempo di Napoleone
"'La narrativa incrocia senza sosta la vita di ciascuno di noi: storie che raccontiamo o sentiamo raccontare, che immaginiamo e sogniamo o che ci piacerebbe raccontare, tutte rielaborate in quella storia della nostra vita che raccontiamo a noi stessi in un monologo fatto d'episodi e talvolta persino inconscio ma virtualmente ininterrotto. Viviamo immersi nella narrativa quando esaminiamo e sistemiamo il significato delle nostre azioni passate, anticipando l'esito dei nostri futuri progetti, situando noi stessi all'intersezione, di storie diverse ancora da terminare' (Peter Brooks): è esattamente - in modo che non saprei dire meglio - l'impulso che spinse il nostro lontano antenato Giovan Battista Frugoni a redigere per anni un diario..."""" (Chiara Frugoni). Con un saggio di Stefano Levati." -
Ricomporre l'identità. Terremoto, città e beni culturali della Chiesa
«L'Italia ha creato e custodisce un patrimonio artistico di valore incommensurabile. Allo stesso tempo, una grande parte del suo territorio è caratterizzato da un elevato rischio sismico. Per questo motivo, la riflessione sull'esperienza italiana, in un certo senso unica, è di straordinaria importanza. Un terremoto provoca sempre delle perdite e delle ferite. Innanzitutto, delle perdite e delle ferite che riguardano le persone coinvolte. Inoltre, un terremoto provoca delle perdite e delle ferite nel tessuto sociale ed economico. E, ovviamente, un terremoto provoca delle perdite e delle ferite per i gravi danni causati ai beni culturali e artistici delle aree colpite. Perciò si parla, con tutta proprietà, di 'bellezza ferita' e di 'arte ferita'. In questo libro ci occupiamo del modo di curare queste ferite o, meglio ancora, del modo di 'ricomporre l'identità', come evidenziato dal titolo stesso. E qui, penso che siamo proprio al centro della questione. Parliamo di una questione di identità perché i beni culturali, e tra di essi i beni culturali della Chiesa, sono sempre espressione di una identità. Se questa identità è ferita, dobbiamo fare tutto il possibile per ricomporla, pur nella consapevolezza che qualche cicatrice probabilmente rimarrà». -
Dolce è la luce. Arte, architettura, teologia
La luce, concreta e intangibile, permette di vedere la realtà nella sua singolarità, creando relazioni, dando profondità ai volumi, ma è anche all'origine dell'esperienza del divino che illumina e trasfigura la storia umana. In un affascinante percorso interdisciplinare tra arte/architettura, filosofia/scienza, teologia/liturgia, il libro, che nasce da un convegno tenutosi alla Pontificia Università Gregoriana, raccoglie i contributi dei diversi relatori, mettendo a fuoco alcune sfide di grande attualità per l'uomo contemporaneo. Saggi di: Andrea Dall'Asta; Gabriele Gionti; Roberto Diodato; Jean-Pierre Sonnet; Giuseppe Midili; Maria Giovanna Muzj; Agostino De Rosa; Beatriz Laguillo Gutiérrez; Giuseppe Lanci; Lydia Salviucci Insolera; Marcello Fagiolo; César A. Suarez Cajamarca; Franco Purini. -
Spielarten des Glück in der Österreichischen Literatur
Felicità e fortuna, aspetti di un dibattito che fin dall'antichità ha suscitato notevole interesse, sono oggi nuovamente oggetto di molteplici studi che spaziano dal campo teologico, filosofico-estetico a quello socio-economico e politico. L'argomento è divenuto pertanto tema di svariate pubblicazioni scientifiche che si rivolgono oltre che a specialisti anche al grande pubblico. Da tale rinnovata attenzione sono sorti pure in ambito germanistico numerosi approfondimenti volti a ridefinire in modo più esauriente il ruolo di felicità/fortuna. La critica letteraria si mostra sufficientemente scettica in quanto spesso considera quest'argomento soprattutto espressione del kitsch, non di meno l'analisi che ne scaturisce risulta variegata e con molteplici sfaccettature da cui emergono sia i lati oscuri della felicità/fortuna, sia la casualità e l'elemento imprevedibile oltre che la precarietà e l'eventuale accessibilità. -
Ritratti urbani. Memoria e rappresentazione delle città contemporanee
Attraverso la ri-definizione delle nuove metropoli, che in Europa è segnata dalla caduta dei 'muri', il volume vuole offrire uno sguardo alternativo e multidisciplinare - dalla storia alla letteratura, dalla sociologia all'architettura - sulle formazioni urbane della 'micropolis' e della 'megalopolis'. Le proposte dei ritratti urbani sono da intendere a titolo d'esempio e come mappatura di momenti rappresentativi e centrali dello sviluppo metropolitano. Tali spaccati trasversali prendono voce attraverso un tipo di rappresentazione che si serve di una visione diversificata per approccio metodologico e rivolta a raccontare le città attraverso l'immagine e la parola. Saggi di Antonello Alici, Veronica Arpaia, Umberto Cao, Maria Serena Felici, Antonella Gargano, Barbara Grüning, Libuse Heczková, Giulia Iannucci, Daniele Nuccetelli, Daniela Padularosa, Maria Paola Scialdone, Katerina Svatonová. -
Re-visioni della modernità. L'opera di Irmgard Keun
Irmgard Keun (1905-1982), scrittrice di successo nella Repubblica di Weimar, che dovrà prendere poi la via dell'esilio, presenta nella sua opera una complessa interazione di discorsi culturali nella quale si incontrano diverse figurazioni del femminile, ambiguamente tese tra autodeterminazione e adeguamento ai modelli proposti dalla cultura di massa. Capaci di raccontare le contraddizioni della società tedesca agli inizi degli anni Trenta, nel tormentato periodo dell'esilio e dell'immediato dopoguerra, i testi di Keun evidenziano aspetti e fenomeni specifici della modernità, annullando la distanza tra discorso letterario e discorsi altri. Sia nei fortunati romanzi del periodo weimariano, che in quelli dell'esilio, privi di ogni retorica legata alla perdita della patria e aperti a forme di vita cosmopolite, e negli ultimi testi composti nel controverso e sofferto dopoguerra, la scrittura di Keun offre interessanti modalità di re-visione della modernità letteraria che essa stessa rappresenta. -
Leggere le copie. Critica e letteratura artistica in Europa nella prima età moderna (XV-XVIII secolo)
L'analisi del fenomeno della copia e della riproducibilità artistica è un argomento di crescente interesse nel contesto degli studi storici più recenti volti a recuperarne quei valori e significati a lungo negati dalla critica del Novecento. Il volume si propone di inquadrarne il ruolo nelle arti figurative della prima età moderna dal punto di vista delle fonti testuali, dalla storiografia artistica alla trattatistica tecnica, tra primo Umanesimo e Illuminismo. Lo sguardo proposto mira a leggere copie e riproduzioni ponendo a confronto le riflessioni nell'ambito specifico della letteratura artistica con quelle offerte dalle altre discipline umanistiche, dalla letteratura antica e moderna, alla teoria dell'architettura, e al contempo mira a ricontestualizzare e a restituire le riflessioni critiche e materiali sulla copia tra Italia, Spagna e resto d'Europa, indagando anche fonti e casi di studio sino ad oggi meno noti.