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L' orecchio e l'occhio. Lo spettacolo teatrale, arte dell'ascolto e arte dello sguardo
Mara Fazio, storica del teatro alla Sapienza Università di Roma, studiosa del teatro tedesco e francese fra Settecento e Novecento e Pierre Frantz, docente di Letteratura Francese alla Sorbonne Université, specialista di letteratura ed estetica teatrale del Settecento, hanno collaborato e pubblicato insieme per diversi anni. Questo volume, che prosegue le ricerche comuni sul teatro europeo in epoca moderna - La Fabrique du théàtre avant la mise en scène (1650-1880), Paris 2010; Les Arts du spectacle et la référence antique dans le théàtre européen (1760-1830), Paris 2018 -, riporta anche al contemporaneo la questione sulle relazioni tra testo, scena e scenari storico-politici che da sempre anima le riflessioni di entrambi gli autori. Al centro è dunque l'analisi del rapporto tra elemento visuale ed elemento uditivo nel teatro europeo tra il Diciottesimo e il Ventunesimo secolo. I saggi raccolti si interessano alla relazione tra il visibile e l'udibile, all'interazione tra parola, musica, suono e immagine tra il Settecento e oggi nel teatro europeo, aprendo la questione anche al teatro musicale. Scritti di: François Lecercle, Maxime Margollé, Andrea Fabiano, Thibaut Julian, Vincenzo De Santis, Roxane Martin, Sandra Pietrini, Lorenzo Mango, Pierre Frantz, Antonio Rostagno, Béatrice Picon-Vallin, Marielle Silhouette, Marta Marchetti, Sonia Bellavia, Elisabeth Angel-Perez, Elena Galtsova, Emanuele Senici, Christian Biet -
Il secolo di Franco Fortini. Studi nel centenario della nascita
Con la sua programmatica intempestività e con la sua fedele eterodossia, Franco Fortini (1917-1994) è ancora in grado di parlare a chiunque non sia disposto a rinunciare a una visione critica e indipendente dei fatti culturali, sociali e politici del nuovo mondo. In una società che sembra volere pensatori preconfezionati, Fortini ci insegna a mantenere fede alla responsabilità di una funzione di intellettuale vigile, che interpreta l'oggi sulla lezione di ieri. Questi scritti raccolgono interventi di studiosi giovani e affermati, di allievi del poeta, e passano in rassegna i vari aspetti che il letterato-intellettuale ha praticato nella sua vita: traduzione, poesia, saggistica, altre forme letterarie. Scritti di: Luca Lenzini, Alessandro Baldacci, Massimo Natale, Jadwiga Miszalska, Donatello Santarone, Salvatore Spampinato, Felice Rappazzo, Federico Della Corte, Paola Scollo, Andrea Agliozzo, Simone Monti, Fabio Scotto, Andrea Landolfi, Elisabetta Tonello, Francesco Diaco, Diego Bertelli. Presentazione di Luca Lenzini. -
Performance, politica e memoria culturale
Il volume si compone di una selezione di saggi di Diana Taylor, tra i più noti ed apprezzati esponenti dei contemporanei Performance Studies. Per la prima volta resi disponibili in traduzione italiana e organizzati intorno al binomio teorico per cui Taylor è conosciuta anche al di fuori dei confini del mondo accademico anglosassone, vale a dire la diade archivio e repertorio, questi scritti rendono conto sia dei diversi interessi teorico-critici dell'autrice che delle molte facce della sua attività. Sebbene concentrati prevalentemente sull'universo latino americano, i suoi studi offrono un contributo decisivo, in prospettiva metodologica, critica e storiografica, alla dimostrazione del ruolo vitale che le performance giocano nella trasmissione della memoria, nella formazione dell'identità culturale e nell'azione politica. -
La scintilla divina. Il disegno a Roma tra Cinque e Seicento. Ediz. a colori
Gli anni di raccordo tra un secolo e un altro sono sempre stati teatro, nel corso della storia, di fenomeni innovativi che hanno spesso condotto a mutamenti profondi, a volte rivoluzionari. Fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, Roma, al tempo la più importante capitale europea, fu meta imprescindibile per talenti in cerca di fortuna o desiderosi di compiere il proprio tirocinio artistico. La compresenza in città di Michelangelo Merisi da Caravaggio e di Annibale Carracci segnò l’avvio di una nuova stagione artistica e una svolta cruciale per i destini della storia dell’arte a Roma e non solo. Operarono però al contempo, e in parallelo a Caravaggio e Carracci, anche artisti la cui fama è stata fino a tempi piuttosto recenti oscurata dalla risonanza dei due “campioni” del Seicento italiano. I percorsi professionali di tali artisti, spesso considerati retorici portavoce dell’establishment pontificio – e dunque personalità conformiste e di minore interesse –, restano ancora in larga misura da mettere a fuoco. Su questo cruciale momento è posta l’attenzione del volume. Nei saggi che lo compongono si è cercato di presentare uno scenario più complesso di quello delineato dalla storiografia e di dare lettura delle interazioni che intercorsero tra gli artisti operanti a Roma nello stretto giro di anni che fanno da cerniera tra i due secoli, scegliendo come punto di osservazione privilegiato quello del disegno, lo strumento più intimo dell’operare dell’artista, in cui, prima ancora che nella pittura, si manifestarono i caratteri di innovazione e sperimentazione e l’entusiasmo degli artisti nei confronti di idee nuove, a volte incredibilmente moderne. -
6+7x5=13 13 autori per 5 generi della letteratura austriaca contemporanea
Tredici autrici e autori austriaci contemporanei vengono presentati e tradotti qui per la prima volta spaziando tra cinque generi letterari, in modo da ottenere un panorama differenziato di un mondo culturale ricchissimo. Per ciascun genere sono stati scelti un'autrice e un autore. Vi è una significativa presenza di voci di confine, dal Carso e dalla lingua slovena parlata nel Sud-Est dell'Austria. Sono rappresentati autori anche molto giovani, ma già affermati presso grandi case editrici tedesche. La Poesia è rappresentata da Maja Haderlap e Ludwig Hartinger, il Romanzo da Barbara Frischmuth e Florjan Lipus, il Teatro da Gerhild Steinbuch e Clemens J. Setz, il Saggio da Daniela Strigi e Armin Thurnher. La silloge si conclude con un fittizio Poetry Slam, la forma di comunicazione letteraria forse più recente, scritto appositamente dai giovanissimi slam poets Elias Hirschl, Mieze Medusa, Henrik Szanto, Agnes Maier e Christoph Steiner. Il conto finale è di 6 (autrici) + 7 (autori) x 5 (generi) = 13 (testi). Il volume fa seguito ad altri due analoghi titoli dell'Editoriale Artemide, anch'essi a cura di G. Sampaolo in collaborazione col Forum Austriaco di Cultura Roma: ""Nuove scritture dall'Austria"""" (2017); """"E poi il silenzio. Nuove voci della letteratura austriaca"""" (2019)."" -
Ricerca, tutela e restauro. Un lungo impegno per i beni culturali in Irpinia
"La conoscenza capillare del territorio e la ricerca sono le attività propedeutiche alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico, artistico, storico e ambientale; un bene non si salva se non lo si riconosce come tale, nel senso di comprenderne il suo reale valore, il significato che esso rappresenta per una collettività. Posso dire, con assoluta certezza, che gli anni del dopo terremoto sono stati l'occasione per una approfondita riconsiderazione della struttura stessa del territorio irpino, per una rilettura delle sue determinanti storiche verificate nel concreto delle nuove scoperte. In Irpinia, dove la furia devastatrice del sisma ha mostrato quanto improvvisa e totale possa essere la perdita, si è riconosciuta l'importanza del lavoro di tutela e salvaguardia del patrimonio, un lavoro fatto di studi e di paziente raccolta di dati prima ancora che dei restauri, proprio perché mirato a conservare, col monumento, la possibilità stessa dell'esercizio della memoria.""""" -
La scena alternativa nella Repubblica di Weimar. Una topografia berlinese
Berlino, anni Venti. La città, come la Germania intera, seppur uscita sconfitta dalla Prima guerra mondiale, si trasforma in metropoli e accoglie in sé le diversità più disparate. Tra queste, la scena alternativa ha finalmente l'occasione di trovare i suoi spazi urbani, interni ed esterni. Attraverso un processo di sedimentazione topografica - azione costantemente monitorata dalle autorità in virtù dell'articolo di legge 175 che vietava i rapporti uomo-uomo - l'omosessualità berlinese del tempo, guidata dall'azione pionieristica del sessuologo Magnus Hirschfeld, attraversa la città e determina la propria personale topografia tra il Tiergarten e il quartiere di Schöneberg. Tra tolleranza apparente e reale, l'auto-affermazione della comunità queer sembra realizzarsi in una convivenza possibile all'interno di quel laboratorio culturale, sociale, urbano, economico e politico che fu la Repubblica di Weimar, e in particolare Berlino. -
Gabriel Belot (1882-1962). Peintre, graveur, poète
Prefazione di Magali Bérenger. -
Artisti italiani nella letteratura francese contemporanea
Il volume si propone di illustrare un filone sempre più presente e proficuo del panorama letterario francese contemporaneo, quello della rivisitazione delle biografie di artisti italiani. Gli scrittori Michèle Desbordes e Mathias Énard, ognuno secondo la propria poetica, si pongono a paradigma di questa tendenza e ne mostrano gli aspetti principali. Da un lato, con il libro ""La demande"""" (1999), Michèle Desbordes ripercorre l'ultima parte della vita di uno degli artisti italiani più famosi, Leonardo da Vinci, creando una fitta rete di corrispondenze tra fonti, biografia personale e il topos della domestica (la servante). Tema che è ugualmente presente nel racconto Artemisia dans la montagne (2006), nel quale lo scrittore rievoca, in poche pagine, la vita della celebre pittrice Artemisia Gentileschi. L'altro grande artista italiano è Michelangelo, """"trattato"""" da Mathias Énard nel romanzo """"Parle-leur de batailles, de rois et d'éléphants"""" (2010), nel quale si fa rivivere un episodio fittizio della vita del Buonarroti: il presunto viaggio dell'artista a Costantinopoli."" -
Corso di teologia e architettura dello spazio liturgico
Parliamo di chiese, quelle affascinanti testimonianze della Tradizione cristiana. Il volume è concepito innanzitutto come un corso, che pretende di offrire una trattazione organica e interdisciplinare sulla natura degli edifici di culto cristiani. Questo è un libro di Teologia: gli edifici di culto sono studiati alla luce del Mistero di Dio rivelato in Cristo. Ma questo è anche un libro di Architettura. L'Architettura è il modo per mezzo del quale lo spazio liturgico si è ""incarnato"""" nella Storia, diventando materia, forma, luce, arte, bellezza."" -
Miraggi italiani. Tony Ardizzone, Adria Bernardi, Paola Corso, Kenny Marotta
Emozioni, avventure della memoria e sogni lontani si addensano come in un miraggio nei racconti di Tony Ardizzone, Adria Bernardi, Paola Corso e Kenny Marotta. Il passato italiano sfuggente e remoto dei loro antenati si ricompone e si intreccia con il presente delle loro esistenze ormai molto americane in una trama sottile e fragile, che solo l'arte della narrazione può rendere leggibile. L'antologia presenta in traduzione italiana un viaggio tra le storie ascoltate, immaginate, ricostruite, dedotte, verificate o fantasticate delle generazioni precedenti degli italiani in America, storie la cui potenza è in grado di sovvertire le tradizionali trame del genere racconto per fare spazio all'elemento del meraviglioso, ma anche ai toni comici, ironici, satirici. Il filo rosso dell'italianità attraversa questi racconti che dai sobborghi settentrionali del lago Michigan alla primavera fredda di Chicago, dalla Virginia alle miniere tra New Mexico e Colorado, riflettono un'identità non sempre compatta, bensì dinamica e cangiante, caratterizzata da una profonda ricerca identitaria, cifra prima della scrittura moderna dalle radici antiche di questi narratori. -
Villa Wolkonsky. Storia della collezione di antichità
La Villa Wolkonsky, oggi residenza dell'Ambasciatore britannico a Roma, custodisce nel suo giardino una ricca collezione di marmi di età romana, patrimonio storico e artistico di valore. Grazie a recenti restauri è stato possibile documentare per la prima volta in modo completo l'intera raccolta di antichità e indagarne la storia, dalla formazione fino all'esposizione odierna. In questo volume si sono ripercorse le vicende stesse della Villa e dei suoi proprietari, in particolare i principi Wolkonsky, grandi amanti della cultura e figure centrali per la nascita e l'incremento della collezione a partire dai primi decenni dell'Ottocento. Attraverso lo studio di documentazione storica e di archivio è stato ricostruito ogni momento riguardante la raccolta e i marmi antichi, dalle provenienze archeologiche e collezionistiche, all'esposizione nel giardino romantico. La Villa fu luogo di incontro per scrittori, artisti e visitatori, di cui si sono riportati gli ammirati commenti e le descrizioni; fu anche investita dai lavori della fervente urbanizzazione postunitaria, durante i quali avvennero numerose scoperte archeologiche e il rinvenimento di vari reperti, in parte confluiti nella collezione stessa. Sede diplomatica prima tedesca, poi inglese, Villa Wolkonsky divenne luogo di rappresentanza, dove la collezione continua ad essere motivo di pregio. -
Decorare i palazzi da Raffaello a Zuccari. Ediz. a colori
Come l'architettura costruita o rinnovata del palazzo, la decorazione pittorica degli interni rispondeva ad un progetto di affermazione e di promozione del committente, ad un progetto di vita. Anche nella sua realizzazione il fattore tempo assumeva una importanza specifica, tanto più se interveniva una improvvisa accelerazione per scadenze connesse a nomine, matrimoni o arrivi importanti. La garanzia da parte degli artisti dei tempi di consegna dei lavori, dopo o insieme, da parte del committente, alle inclinazioni del gusto artistico, alle disponibilità finanziarie, ai rapporti, al contesto, era uno dei criteri che potevano orientare la scelta del pittore. Anche nel periodo qui preso in considerazione, si può in generale osservare che il registro per l'incarico era molto vario.Vi sono artisti di riconosciuto talento, incluso quello organizzativo, come Perino del Vaga,Taddeo Zuccari o Vasari, garanti non solo di alta qualità ma anche di rapidità di esecuzione. Ad una fascia decisamente inferiore appartengono i ""pratici"""", gli impresari-pittori, i direttori di cantiere come, ad esempio quell'Adriano Spineo che nel 1555-1556 riceve i pagamenti per il gruppo, composto da Taddeo Zuccari, Leonardo Cungi e Francesco da Siena, al lavoro nell'appartamento del cardinale Carafa nelTorrione dei PalazziVaticani. In Appendice: un censimento di 1.500 numeri tratto dai documenti di archivio (1540-1570) sul lavoro di pittori e stuccatori nei maggiori palazzi romani (collocazione e tipo di intervento, cronologia, compensi), a cura di Patrizia Di Benedetti e Alessandro Giammaria"" -
Vico Consorti 1902-1979. Sculture, monumenti, decorazioni, progetti. Ediz. illustrata
Il volume ripercorre criticamente l'intera attività dello scultore senese Vico Consorti, a partire dal cospicuo materiale documentario conservato nell'archivio dell'artista, recentemente donato al Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell'Università di Siena, arricchito ora da acquisizioni originali frutto di nuove ricerche in Italia e all'estero, da Siena a Roma, da Oropa a Bogotá. Quella di Consorti è una personalità artistica apparentemente lineare e aproblematica, la cui vicenda si svolge, per oltre cinquant'anni, all'insegna di una fedeltà al ""vero"""" e alla leggibilità dell'immagine che si iscrive entro i canoni di una mai contestata adesione alla continuità della tradizione. In realtà si tratta di un percorso creativo assai complesso da ricostruire e talvolta da interpretare, alla luce delle varie stagioni che videro Consorti impegnato in contesti storici, politici e culturali molto diversi e anche geograficamente assai distanti tra loro. Dopo la formazione senese negli anni Venti tra simbolismo e tardoliberty, Consorti raggiunge la maturità artistica nella Roma negli anni Trenta, decennio che lo vede coinvolto in diversi e importanti cantieri di regime nella capitale ma anche a Livorno, a Napoli e nella stessa Siena. Con il ritorno a Siena nel dopoguerra, ha inizio per Consorti la fortunata sequenza di significative commissioni d'arte sacra, che dopo la Porta della Riconoscenza nel Duomo senese trova con la Porta Santa per San Pietro in Vaticano la realizzazione più prestigiosa. Negli anni Cinquanta lo scultore trascorre un lungo periodo a Bogotá, dove raggiunge l'architetto Mazzoni per affiancarlo in una serie di lavori a carattere monumentale: un soggiorno problematico ma anche ricco di stimoli e opportunità. Nell'ultima fase di attività, rientrato definitivamente a Siena, Consorti non solo è l'artista di fiducia del conte Chigi Saracini, ma attraverso la sua scultura intrattiene anche un intenso dialogo con la città e le Contrade. È proprio in questa diversità di committenze e di condizioni lavorative, e di conseguenti esiti creativi, che la vicenda di Consorti appare emblematica della complessità del """"mestiere d'artista"""" nelle mutevoli stagioni dell'Italia novecentesca, dal ventennio fascista agli anni della ricostruzione e oltre. Saggi di Marcella Cattaneo, Davide Lacagnina, Marta Lonzi, Martina Marolda, Stefano Moscadelli, Francesca Petrucci, Luca Quattrocchi, Livia Spano."" -
Proust in progress 1971-2015. Ediz. italiana e francese
Coniugando la lezione della linguistica, della psicanalisi e della sociologia del sacro, Jacqueline Risset ci apre alla figura straordinariamente attuale di un Proust post-cristiano, convocandoci ad una lettura «iniziatica», in cui l'io narrante ci conduce al «cuore oscuro della verità», lungo i sentieri rivelatori di una «discesa agli inferi». Nel crogiolo della sua scrittura - afferma Yves Bonnefoy - ""À la recherche du temps perdu"""" raccoglie l'oro di istanti un tempo pienamente vissuti. Questo grande libro è, più esattamente, un poema in prosa, il più vasto che la storia delle lettere conosca. E Jacqueline Risset lo attesta, quando talora, tra questi saggi francesi e italiani raccolti qui per la prima volta, lo accosta alla """"Divina Commedia"""", il più grande poema in versi. """"Recherche e Commedia"""", due itinerari dell'anima di uguale vastità e sguardo, prendono allora a parlarsi da una riva all'altra del pensiero dell'Occidente."" -
Sistina e Cenacolo. Traduzione, citazioni e diffusione. Ediz. illustrata
In che modo i mezzi di traduzione visiva e riproduzione seriale hanno alimentato e trasformato il mito de L'Ultima cena di Leonardo in Santa Maria delle Grazie e gli affreschi della Cappella Sistina di Michelangelo? Partendo da questa domanda il volume offre un'approfondita indagine storico-critica comparativa circa l'utilizzo della stampa, della fotografia, del mezzo cinematografico, di quello televisivo, del web, del re-enactement performativo e della realtà aumentata, come tecniche e strumenti che hanno modificato e ampliato la conoscenza di due opere celeberrime dell'arte italiana tramite diversificate forme di derivazione. In particolare vengono studiate le potenzialità visive e narrative dell'immagine in movimento, considerando sempre il suo rapporto con l'originale che produce altre forme d'arte. Il volume raccoglie saggi critici di studiosi di varie discipline, un omaggio a Leo Steinberg con un testo inedito sulla Creazione di Adamo, riccamente illustrato dalle immagini tratte dalla collezione dello storico dell'arte scomparso nel 2011 e un catalogo ragionato dei materiali audiovisivi prodotti dal secolo XX ad oggi sul Cenacolo e sugli affreschi michelangioleschi della Sistina. Introduzioni di Barbara Jatta, Gianni Canova, Paolo Giovannetti. Saggi e contributi di: Maria Francesca Bonetti, Tommaso Casini, Silvia Cecchini, Gianluigi Colalucci, Irene Sofia Comi, Nino Criscenti, Daniele Di Cola, Paola Di Giammaria, Rosanna Di Pinto, Alberto Fabbiano, Giovanni Fiorentino, Francesco Galluzzi, Virginia Lupo, Pierandrea Villa. -
Palazzo Spada e i pavimenti del seicento a Roma. Ediz. illustrata
Questo libro, che raccoglie gli interventi di una giornata di studio tenutasi a Palazzo Spada, fa il punto delle conoscenze su una componente dell'architettura tanto importante quanto negletta, incentrandosi sui temi dell'ideazione e dell'esecuzione dei pavimenti della Roma barocca proprio a partire dalla sede del convegno. Fabbrica tra le più significative, sia per la decorazione originaria che per le trasformazioni intercorse nella prima metà del XVII secolo, Palazzo Spada presenta, infatti, un'ampia casistica di pavimentazioni in cotto, i cui princìpi, nonché i partiti decorativi e gli esecutori, sono qui indagati a fondo. Partendo da questo esempio di residenza cardinalizia, il libro offre aperture tematiche sui cantieri pavimentali e sulle tecniche in uso nei palazzi romani tra XVI e XVII secolo, nonché sui pavimenti lapidei delle chiese, che si configurano in modo sempre più deciso come attivo commento degli spazi interni, in un serrato confronto fra tradizioni di varie provenienze storiche e geografiche. -
Quarantadue scrittrici e scrittori dell'Austria di oggi
Tra il 2017 e il 2019 il Forum Austriaco di Cultura Roma pubblica per la prima volta in traduzione italiana tre volumi a presentare un ampio spettro della letteratura austriaca contemporanea. Sono state selezionate le voci di 42 autrici e autori da avvicinare ai lettori italiani. Ricevono così la parola numerosi esordienti, come anche diversi rinomati esponenti della letteratura austriaca e vincitori di importanti premi letterari del mondo di lingua tedesca. Il genere letterario dei testi spazia dal romanzo al saggio, e attraverso il teatro e la poesia giunge fino alla slam poetry . Il confanetto contiene 3 volumi: 1. Nuove scritture dall'Austria; 2. E poi il silenzio. Nuovi voci della letteratura austriaca; 3. 6+7x5=13. 13 autori per 5 generi della letteratura austriaca contemporanea. L'opera, a suo modo unica in Italia, costituisce un panorama pressoché completo dei giovani autori della letteratura austriaca contemporanea. Testi di Thomas Arzt, Anna Baar, Bettina Balàka, Theodora Bauer, Birgit Birnbacher, Dimitré Dinev, Irene Diwiak, Erwin Einzinger, Laura Freudenthaler, Barbara Frischmuth, Valerie Fritsch, Susanne Gregor, Maja Haderlap, Lydia Haider, Ludwig Hartinger, Elias Hirschl, Paulus Hochgatterer, Alois Hotschnig, Anna Kim, Elke Laznia, Florjan Lipus, Agnes Maier, Mieze Medusa, Karin Peschka, Hans Platzgumer, Robert Prosser, Irene Prugger, Kathrin Röggla, Carolina Schutti, Clemens J. Setz, Lisa Spalt, Thomas Stangl, Michael Stavaricc?, Gerhild Steinbuch, Christoph Steiner, Daniela Strigl, Henrik Szanto, Armin Thurnher, Anja Utler, Anna Weidenholzer, Daniel Wisser, Daniel Zipfel. -
Oltre il patto autobiografico. Da Barthes a Coetzee
Autobiografie al presente, in terza persona, anonime, fantastico-grottesche, autodenigratorie; e ancora: otobiografie, altrobiografie, autofinzioni, biografie e interviste fittizie. Sono solo alcune delle forme che eccedono la celebre teorizzazione di Philippe Lejeune, che con Il Patto autobiografico (1975) ha rifondato gli autobiographical studies; forme che costringono a estendere via via le definizioni e gli spazi letterari delle scritture della vita. Partendo da una ricognizione storiografica sull'impatto del post-strutturalismo (in particolare di Roland Barthes, Jacques Derrida e Paul De Man) sull'autobiografia contemporanea, Lucia Fiorella prende in esame questi casi-limite a livello sia teorico sia critico, illustrando gli aspetti sperimentali delle opere di grandi innovatori del genere, soprattutto J.M. Coetzee, ma anche di artisti come Emilio Isgrò e Christoph Schlingensief. -
Palombara Sabina. 250 anni di ricerca anagrafico-genealogica (1698-1948)
«Mentre leggevo con molta attenzione e interesse il bel lavoro di Angelo Benedetti Palombara Sabina. 250 anni di ricerca anagrafico-genealogica mi ha tenuto compagnia, quasi assediando la mente, ""l'Ulivò"""", l'ulivo che con la sua imponente presenza porta graffiata nella sua """"carne"""" la storia di Palombara. Si trova poco distante dal cimitero di Palombara stessa, una collocazione simbolica per descrivere la vita e la morte, il presente, il passato e il futuro di intere generazioni. Questo ulivo testimone secolare, come ogni albero che sopravvive alle sferzate del tempo, lo deve al fatto che ha delle radici profonde, forti, spesso ignorate perché interrate, ma che da sole spiegano la sua longevità. Ebbene, Angelo con questa sua opera preziosa di cesellatore accurato, minuzioso e paziente ha saputo fare emergere l'Ulivò anagrafico-genealogico della sua Palombara, andando in profondità, a quelle radici che hanno permesso ai Palombaresi di scrivere e sottoscrivere la propria storia secolare» (dalla Presentazione di don Bruno Marchetti).""