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Accademia, accademie ricerca, trasmissione e creazione artistica nei secoli XIX-XXI. Ediz. a colori
"Nell'ambito delle doverose celebrazioni per i 350 anni dalla fondazione dell'Accademia di Francia a Roma, che hanno visto coinvolte tanto l'Accademia di San Luca quanto Villa Medici, presso le cui sale monumentali è stata allestita la grande mostra curata da Jerome Délaplanche e voluta dalla Direttrice Muriel Mayette-Holz, anche l'Accademia di Belle Arti di Roma ha voluto contribuire al giusto omaggio allestendo un'esposizione che sottolineasse la ricchezza dei contatti e degli scambi dei quasi cento anni che vanno dal 1874 al 1970. La mostra, infatti, documenta il passaggio della nostra istituzione romana dall'Istituto di Belle Arti, nel terzo quarto dell'Ottocento, alla nascita dell'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1923, fino agli anni Settanta del secolo scorso. Il filo conduttore di questo percorso è la figura umana, dagli studi anatomici e da quelli sul modello vivente - che caratterizzano la tradizione accademica occidentale, icasticamente rappresentata dal decorticato di Houdon - fino alla sua progressiva smaterializzazione sancita dalla totale assenza nella rappresentazione artistica"""". Tiziana D'Acchille Direttrice dell'Accademia di Belle Arti di Roma" -
Rezzoriana. Saggi e note su Gregor von Rezzori
In questo volume l'autore ha raccolto i saggi, le postfazioni, le note, gli interventi dedicati, nel corso di quasi trent'anni, alla figura e all'opera di Gregor von Rezzori (1914-1998), il grande scrittore mitteleuropeo di cui è stato, non solo in Italia, uno degli interpreti più attenti e fedeli - come traduttore, come curatore del lascito, come studioso e, non da ultimo, come amico. Divisi in varie sezioni, gli scritti sono stati ordinati cronologicamente mantenendone il più possibile inalterate le caratteristiche formali, diverse a seconda degli anni, dei contesti, delle occasioni. Conclude il volume una articolata bibliografia, aggiornata ai primi mesi del 2017, che ambisce a rappresentare in maniera (quasi) esaustiva lo stato attuale della ormai composita e agguerrita ""Rezzori-Forschung"""" internazionale."" -
Generi letterari e costruzione di una lingua comune tra Cinque e Seicento
Che cosa tiene insieme le “cicalate” con le “prediche”, un oscuro dialogo rinascimentale con i rimaneggiamenti teatrali secenteschi? La precisa coscienza metalinguistica dei loro compositori, in un ""secolo"""", cioè il Cinque-Seicento, in cui tutto, o quasi, sembra ruotare attorno alla questione della lingua. Quella qui indagata, attraverso alcuni suoi generi significativi anche se tuttora poco studiati, è un'epoca attraversata da sguardi in avanti e all'indietro, da fervide polemiche tra fautori del modello fiorentino e anticruscanti, tra nostalgici dell'aureo Trecento boccacciano e petrarchesco (nella codificazione bembiana) e propugnatori del naturalismo della lingua parlata a Firenze nel Cinquecento, tra gli affezionati a un modello linguistico unificante e gli estimatori della diversità e del plurilinguismo. I saggi sono di Raphael Merida, Federica Rando, Fabio Ruggiano, giovani studiosi del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (DICAM) dell'Università di Messina."" -
Amerigo Vespucci e l'annuncio del nuovo mondo
L'autore afferma di aver 'costruito' questa biografia di Amerigo Vespucci sulla ragionata e ragionevole convinzione che tutto ciò che il navigatore fiorentino ci ha tramandato in manoscritto o a stampa sia veritiero e genuino. Tale convinzione, estesa agli scritti di Cristoforo Colombo, ha permesso di intendere in modo limpido altri straordinari risultati di quella grande stagione di epiche esplorazioni. Non sono stati soltanto viaggi verso terre lontane e sconosciute, ma anche viaggi nel tempo. Amerigo e altri protagonisti di quell'epoca ci narrano di avere incontrato donne e uomini che non usavano abiti e utilizzavano strumenti e armi di pietra levigata. Narrano di genti che si combattevano crudelmente ma vivevano e si cibavano di quello che offriva una terra incontaminata. Di tutto ciò l'autore, tenendo a freno la tentazione di scrivere un'opera di tono epico, compone un sobrio e rigoroso resoconto storico. -
Goffredo Gaeta. Arte sacra a Rimini. Opere in Santa Maria «Mater Ecclesiae». Ediz. a colori
Costruita a partire dal 1969-70 con progetto dell'ingegner Giorgio Della Biancia su commissione del vescovo Emilio Biancheri, la chiesa di Santa Maria ""Mater Ecclesiae"""" sorge nel moderno quartiere Villaggio 1° Maggio di Rimini. Le opere d'arte sacra e liturgica realizzate da Goffredo Gaeta (Faenza 1937) hanno impegnato l'artista per oltre un decennio, dal 2007 al 2018, e comprendono una scultura in bronzo, sei vetrate figurate ed altrettante composizioni ceramiche: creazioni che hanno sensibilmente contribuito a connotare l'impianto estetico e l'atmosfera emozionale all'interno dell'edificio."" -
Giorgio Manganelli «Verbapoiete». Glossario completo delle invenzioni lessicali
Tra le componenti della ricca e complessa prosa di Giorgio Manganelli un ruolo di primo piano è senza dubbio assunto dalla compagine dei neologismi d'autore. Allo scopo di far luce su tale aspetto, si allestisce un glossario completo delle invenzioni lessicali rintracciabili nell'intera opera pubblicata in volume (senza escludere le raccolte epistolari, che offrono materiale interessante); per ognuna di esse, si costruisce una voce lessicografica, completa di contesti ed etimologia. L'inventività lessicale attivissima sin da ""Hilarotragoedia"""" non è solo un riflesso del gusto per una prosa espressivista, ma appare strettamente legata alle esigenze di una rappresentazione di quelle """"cose che non esistono"""" centrali nelle opere manganelliane. """"Una parola non designa cose nuove che noi scopriamo esistenti, ma allucina la loro esistenza"""": scorrendo il glossario, si potrà verificare come questa affermazione dell'autore sia un'efficace chiave interpretativa per la sua peculiarissima scrittura."" -
All'ombra delle piramidi. La mastaba del dignitario Nefer
La collezione Barracco, sapientemente raccolta per formare un ""museo della scultura antica comparata"""", comprende opere d'arte egizia, assira, fenicia, cipriota, etrusca, greca e romana, fino a qualche esemplare di arte medievale. Per quanto riguarda l'arte egizia, alla quale Barracco dedicò la maggiore attenzione, la collezione comprende notevolissimi frammenti di scultura funeraria, come appunto la Mastaba del dignitario Nefer."" -
Madame Crollerò. Ediz. a colori
"Il suono di una voce che legge o racconta una fiaba, definisce uno spazio ideale, uno spazio interno, l'intimità. Attraverso la voce si manifesta anche la realtà dell'altro: il tono, il timbro, le diverse flessioni della voce svelano, a poco a poco, la complessità e la meraviglia della vita emotiva, tutti i segreti dei sentimenti.""""" -
Un formidabile appetito. Corporeità e cibo nell'opera di Thomas Mann
Nell'opera manniana il dato meticolosamente realistico si mescola sempre con quello simbolico. Questo vale anche per le rappresentazioni dell'ambito alimentare e per la riflessione sul corpo, costantemente mediate dalle convenzioni della società borghese. Nei suoi romanzi è possibile rilevare con particolare chiarezza l'opposizione fra natura e cultura, fra l'animalità emergente nello svolgere la funzione vitale di alimentarsi e il controllo del comportamento tramite le buone maniere. Questo volume intende indagare il ruolo delle moltissime rappresentazioni di atti alimentari nell'opera di Thomas Mann, e insieme interrogarsi sulla riflessione dello scrittore a proposito della corporeità e della 'vita'. -
Roma nel primo Seicento. Una città moderna nella veduta di Matthäus Greuter. Ediz. illustrata
Conservata nell'unica copia intera del suo primo stato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la veduta assonometrica dall'alsaziano Matthäus Greuter è un documento essenziale quanto poco noto per comprendere il profondo rinnovamento che Roma stava vivendo in quegli anni. Frutto di competenze enciclopediche e scientifiche d'avanguardia, l'incisione ci mostra in atto una notevole crescita urbana guidata da esperti Maestri di Strada e competenti amministratori, complementare alle rilevanti imprese architettoniche volute da papa Paolo V Borghese, dove Santa Maria Maggiore, il Quirinale, San Pietro, divengono i capisaldi di un sistema di connessioni su cui si sarebbe impostata per tutto il Seicento la Roma barocca. Gli studi qui presentati offrono un articolato quadro in cui il documento cartografico, analizzato nei suoi molteplici aspetti, e la storia urbana, approfondita in buona parte su fonti documentarie inedite, si danno man forte a vicenda, riportando in evidenza una congiuntura storica rimasta a lungo in una zona d'ombra. -
La forza del nome. Identità politica e mobilitazione popolare nella Roma tardorepubblicana
Roma, estate del 100 a.C: una folla in delirio irrompe nel carcere dove è trattenuto un tale che si professa figlio di Tiberio Gracco, il tribuno martire ammazzato trentanni prima. Liberato a forza, il sedicente Gracco è accompagnato a casa da una massa festante, che presto lo eleggerà tribuno. Roma, autunno del 45 a.C: nel parco di Trastevere dove Cesare ha organizzato la grande manifestazione per celebrare il suo rientro vittorioso dalle guerre civili, una folla immensa si accalca entusiasta sotto al palco dove tra omaggi e applausi si esibisce al pubblico un individuo che si professa nipote di Gaio Mario, il salvatore di Roma che il senato condannò all'onta dell'esilio. Come spiegare questi scenari di mobilitazione popolare? Davvero la credula plebs, come la stigmatizzavano le fonti antiche, si lasciava semplicemente sedurre e imbrogliare da impostori e arrivisti? O era la memoria traumatica evocata da questi nomi a stimolare emotivamente migliaia di cittadini e a spingerli per strada, per affermare se stessi e la propria identità politica? -
Stranieri di carta, stranieri di voce
Il volume raccoglie alcuni contributi ad un progetto di ricerca del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena, incentrato sul tema dell'incontro con l'altro e della percezione dello straniero secondo diverse ottiche disciplinari: letteraria, linguistica, geografica, storica. Il presupposto comune di questi saggi è che un tema vasto e complesso come quello delle dinamiche interculturali possa essere indagato produttivamente solo attraverso l'azione combinata di prospettive teoriche e metodi di indagine diversi e complementari: dallo studio degli stereotipi letterari o sociolinguistici a quello delle proiezioni culturali, dalla ricerca sul campo alle analisi sperimentali. La contaminazione tra metodi e campi di indagine diversi conferma che lo sguardo dello/sullo straniero è la prospettiva migliore per una riflessione identitaria attenta a non rimanere chiusa in se stessa, ma disponibile a cercare nella diversità culturale suggerimenti per ridefinirsi e rinnovarsi nella scoperta dell'altro. -
Terre e diritti civili nei comuni del parco naturale regionale dei Monti Lucretili
La materia di questo libro è solo apparentemente localistica: riguarda invece la 'difesa ambientale' del nostro Paese e il godimento collettivo dei 'beni comuni'. Il termine 'usi civici' non è altro che una sintesi terminologica delle diverse forme di godimento della terra, conosciute nel territorio italiano con nomi diversi e ricondotte ad unità dalla legge 16 giugno 1927. La ripresa di interesse attorno agli usi civici e alla proprietà collettiva, che risale all'entrata in vigore della legge n. 431 del 1985 (legge Galasso), ha segnato un'interessante riapertura del dibattito intorno alla materia. Il rapporto tra usi civici e ambiente è trasformato, con la citata legge Galasso, in 'beni culturali ed ambientali'. La destinazione ambientale ha ridato al bene civico una sua dignità, mentre la sua destinazione primaria - quella dell'uso zootecnico, agrario o promiscuo - ha perso importanza. Quindi la destinazione ambientale può recuperare la materia. Perché i patrimoni civici che si sono conservati nonostante le depauperazioni, sono molto consistenti. Essi possono ridiventare un luogo di esercizio della libertà comune, cioè un luogo dove non è possibile l'appropriazione individuale e di cui la comunità può godere liberamente. Prima l'oggetto del godimento era l'utilitas economica, la legna da raccogliere, la pecora da portare a pascere; oggi l'utilitas economica è del tutto marginale e la nuova utilitas diventa il godimento ambientale collettivo, cioè un luogo di riserva naturale che i cives possono utilizzare per la loro vita libera. -
Il paese di Moab nell'età del ferro
Il volume di Francesco M. Benedettucci sul paese di Moab nell'età del Ferro è il primo numero a carattere monografico dell'Atlante del Vicino Oriente antico, un nuovo progetto scientifico, didattico ed editoriale del Dipartimento di Scienze dell'Antichità al quale partecipano archeologi, storici e filologi orientalisti della Sapienza Università di Roma. Questa prima monografia segna allora l'inizio del nostro viaggio sul micro e sul macro-spazio delle culture orientali antiche, delle loro percezioni spaziali e temporali e dei nostri tentativi contemporanei di collocarle all'interno di categorie identitarie, territoriali. Un incipit che raccoglie le fonti archeologiche e i dati storici riferiti a Moab, e che introduce ancora il tema del rapporto tra ricostruzione del passato ed esegesi dell'Antico Testamento. Forse, contesto migliore per dare inizio ad una nuova serie di pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia alla Sapienza non si sarebbe potuto trovare: il luogo e il tempo di questo volume sono il grande crogiolo di culture e popoli della Palestina, nella Transgiordania dell'età del Ferro, ed è allora come dire il luogo e il tempo da cui mosse l'archeologia biblica, qui intesa come disciplina ineludibile dell'Orientalistica. -
Roma e gli artisti stranieri. Integrazione, reti e identità (XVI-XX s.)
Le opportunità culturali fornite da Roma caput mundi hanno attratto, come è noto, un flusso ininterrotto di ""artisti migranti"""" dal Rinascimento ai giorni nostri. Questo volume affronta il tema della migrazione da una prospettiva particolare, concentrandosi su casi di artisti - o gruppi di artisti - che si sono recati a Roma per poi rimanervi stabilmente. L'intento è quello di approfondire la comprensione del processo d'integrazione dell'artista straniero nell'ambiente locale, esplorando i modelli di migrazione e le dinamiche d'insediamento nella città papale, le esperienze parallele, complementari oppure contrastanti, di artisti che si sono via via trasformati da """"itineranti"""" a stabili """"immigrati""""."" -
Das Meer im Blick. Betrachtungen der performativen Künste und der Literatur
La collana Galatea raccoglie studi sulla storia, la letteratura e le arti dei paesi del Mediterraneo e dell'Europa centrale nell'ottica del confronto e dello scambio interculturale, dello sconfinamento, delle corrispondenze e divergenze, della circolazione delle idee. Esiste infatti, contrariamente ad una immagine troppo semplicistica e diffusa, un profondo legame storico e culturale tra Mitteleuropa e area mediterranea. -
Nuove scritture dall'Austria
"L'Austria di oggi si distingue in ambito letterario per la notevole produzione di opere da parte di giovani e giovanissimi autori. Sul fatto che la letteratura austriaca occupi un posto particolare nell'ambito della letteratura di lingua tedesca non vi sono dubbi dal punto di vista storico-culturale e storico-letterario. Nel dopoguerra anche scrittori come Ingeborg Bachmann e Thomas Bernhard si dichiararono appartenenti a una letteratura specificamente austriaca. Ma cosa contraddistingue questa specificità austriaca? Non sono tanto le particolarità tematiche o stilistiche quanto piuttosto il tono utilizzato, la spiccata consapevolezza della forma e della lingua, il giocare con le tradizioni e una pronunciata individualità. E non è un caso che la frase del cabarettista Karl Farkas, ripetutamente citata, sia oggi di nuovo diffusa: """"A dividere i tedeschi e gli austriaci è la loro lingua comune"""". Anche il presente volume si ricollega alla teoria della specificità austriaca. Nuove scritture dall'Austria raccoglie 15 voci del panorama letterario dell'Austria contemporanea..."""" (Dalla presentazione di Elke Atzler)" -
Visible/invisible. Incursioni nella narrativa italiana americana contemporanea
"Visible/Invisible"""" affronta la questione del segno etnico nei suoi diversi gradi di visibilità, come si manifesta nella letteratura italiana americana contemporanea. Muovendo da un'indagine teorica e critica, il volume insegue il fil rouge dell'italianità nella scrittura visibile di Sandra Gilbert, Maria Gillan, Lisa Ruffolo, come pure in quella fortemente invisibile di Mary Caponegro e Don DeLillo. Un'italianità dinamica, dialogica, contrattata sul campo delle ibridazioni passate e presentì che prefigurano quelle future. Un'italianità visibile e invisibile, mai identica a sé stessa, sempre viva e persistente tanto da riemergere dopo imprevisti salti temporali, in cui si avvicendano generazioni diverse che rielaborano, non di rado in modi sorprendenti, il proprio rapporto con le origini, come accade per Tony Ardizzone, Adria Bernardi e Paola Corso. Sugli snodi del tempo - """"those points where time stands still or from which it leaps ahead"""", per usare le parole di Ralph Ellison -, all'incrocio tra le storie di prima mano di quanti attraversano l'oceano in cerca di fortuna e quelle ricreate ad arte dai loro discendenti, si gioca la sfida degli studi italiani americani e l'avvincente partita dell'identità alla base del complesso discorso sulla letteratura degli americani di origine italiana, anche di quelli contemporanei. Presentazione di Fred Gardaphé." -
Intorno alla guerra: sguardi francesi
Fra tutti i temi inerenti all'esperienza umana, quello della guerra è fra i più trattati dalla letteratura, fino a costituire, come accade per il cinema, una sorta di genere. Forse principalmente per la sua cruciale, perdurante attualità in tutte le epoche. Ma anche in virtù della sua complessità, che ne fa un oggetto di rappresentazione fitto di implicazioni, tanto sul versante temporale che spaziale. La guerra traccia una linea divisoria tra un prima, un durante e un dopo, donde la pertinenza di opere dedicate all'approssimarsi di un conflitto, la frequenza dominante di quelle che mostrano il fenomeno bellico in pieno svolgimento, la ricorrenza di testi e narrazioni riguardanti i problemi dei reduci e più in generale le conseguenze. E questa cronologia è possibile percorrerla tutta in una stessa opera, o traversarla parzialmente, includendo un prima e un durante, o un durante e un dopo, se non addirittura un prima e un dopo. Peraltro la durata di un conflitto rischia talvolta di essere difficile da delimitare nei suoi confini, anche a seconda della sua natura e dell'epoca in cui esso si svolge: proprio la sua collocazione nella diacronia storica ne determina la fisionomia peculiare. Ma dipende poi dalla strategia dell'artista che intenda rappresentarla di sceglierne aspetti e prospettive da mettere in rilievo. -
Il cristallo nella lavina. Hans Sahl
Questo studio di Nadia Centorbi sviluppa un'indagine sulla figura e l'opera di Hans Sahl nel contesto del suo tempo, con focus specifico rivolto alla questione ebraica - di cui si tratta nella prima parte del libro - sulla quale la ricerca scientifica non ha mai offerto sufficiente chiarezza; e poi all'esilio europeo dello scrittore (1933-1941), che invece occupa la seconda parte di questa ricerca. L'intarsio tra vita e opera è imprescindibile per un autore come Sahl, che fu acuto e attivo testimone del suo tempo ma anche cristallo tra i cristalli nella lavina della storia.