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Dal lungo Senna a Firenze. Diario d'artista scritto e dipinto sulle vie d'Europa
Huang Yongyu, della minoranza etnica Tujia e originario di Fenghuang (provincia Hunan), è nato nel 1924. Non ha mai completato la scuola elementare. Il suo primo lavoro fu quello di operaio in una fabbrica di statue di porcellana bianca della Bodhisattva Guanyin, a Dehua nella provincia Fujian. È stato poi insegnante alle elementari, alle medie, giornalista, editorialista (dal 1949 al 1952 ha lavorato ad Hong Kong presso l'importante testata Dagongbao) e insegnante all'Accademia centrale di belle arti di Pechino, lavorando anche in vari altri campi della cultura e ricevendo innumerevoli riconoscimenti. Ha studiato da autodidatta arte e letteratura, dedicandosi a incisioni, pittura tradizionale cinese, pittura ad olio, scultura, caricatura, prosa e poesia. Il diario ""Dal Lungo Senna a Firenze"""" è stato scritto fra il 1990 e il 1991 e pubblicato prima ad Hong Kong e poi a Pechino, in numerose edizioni."" -
Women in translation-Donne in traduzione
"Bella e infedele"""", secondo la definizione di Gilles Menage, seducente, elusiva, mai scontata, la traduzione e stata spesso accostata all'immagine della donna e partecipa dell'essenza stessa della femminilità per il suo potere simbolico che si manifesta proprio nell'abilita di congiungere due mondi, due culture, due lingue e, non di rado, due donne distanti per secoli, tradizioni e usanze. Se tradurre e concedersi un'altra possibilità di leggere l'ordine delle cose nell'universo scomposto della letteratura in un'altra sonorità linguistica, la traduzione al femminile e del femminile cui spetta anche il merito di aver dato voce a numerose scrittrici destinate a rimanere confinate nel silenzio da certa cultura patriarcale - apre a nuove possibilità nell'interpretazione testuale e critica. La raccolta """"Women in translation"""" vuole far luce sul significato attuale della presenza delle donne nel mondo della traduzione attraverso la rivisitazione di una serie di agenti - traduttori, scrittori, personaggi fittizi che si chiamano donne, una categoria per niente monolitica, ne omogenea. I saggi del volume nascono dall'incontro di numerosi traduttori e traduttrici con straordinarie figure di donne reali o fittizie." -
Women in love. Ritratti di donne in letteratura
Scrive Emily Dickinson: ""Che l'amore sia tutto quel che c'è/è ciò che sappiamo dell'amore"""". E Rimbaud: """"L'amore è da reinventare, si sa"""". Queste parole introducono al tema dell'amore con la semplicità e l'originalità della grande poesia capace di evitare la banalità di una parola usurata fino a sembrare vuota di significato. Un tema universale, l'amore, che ha percorso la letteratura occidentale in tutte le epoche, riflettendo concezioni filosofiche e strutture sociali molto diverse. Dai miti classici all'amore cortese al teatro rinascimentale, dal romanticismo al realismo alle riscritture moderne e postmoderne, l'amore viene continuamente reinventato e studiato. Nelle pagine di molti scrittori si trovano figure femminili memorabili, muse ispiratrici e immagini di bellezza idealizzata, femmes fatales destinate a portare rovina e scatenare guerre, eroine tragiche e vittime sacrificali. La donna oggetto d'amore e desiderio, sublimato e irraggiungibile, romantico e sentimentale, passionale e carnale. Rare, ma non del tutto assenti, le voci femminili che hanno cantato l'amore in passato, mentre nella modernità con sempre maggiore frequenza le donne scrittrici parlano d'amore da una prospettiva femminile, con corpo di donna. La donna come soggetto d'amore e di scrittura. Il titolo """"Women in Love"""" evoca solo in lontananza il romanzo di D.H. Lawrence, ma è inteso come riferimento più ampio e ambivalente al tema delle donne innamorate e del ruolo delle donne nell'amore..."" -
Simboli vivi. Il potere delle immagini nelle ceramiche preistoriche del Pakistan. Catalogo della mostra (Roma, 25 giugno-20 settembre 2014). Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra al Museo Nazionale d'Arte Orientale ""G. Tucci"""" 25 giugno - 21 settembre 2014."" -
La fortuna dei proverbi, identità dei popoli. Marco Besso e la sua collezione
"Nel 1887, il bibliofilo Marco Besso pubblica un libro dal titolo 'Roma nei proverbi e nei modi di dire'. La fonte d'ispirazione fu la preziosa collezione di edizioni paremiologiche che egli acquistò nel corso della sua vita, custodita, ancora oggi, presso la Biblioteca privata della Fondazione, da egli stesso istituita a Roma nel 1918. Oggi come allora, la curiosa sezione paremiologica ha continuato a suscitare grande interesse anche negli autori di questo libro. Sagaci, scherzosi o irriverenti, i proverbi hanno delineato da sempre un ponte tra tradizione ed attualità. Il libro è frutto di una attenta e sapiente ricerca arricchita da interessanti riferimenti letterari e di attualità che prendono spunto dalla tradizione popolare. Si affronta il tema della 'sapienza della vita', con lo scopo di proporre una riflessione serena sui valori di amore, libertà, speranza, sofferenza e coraggio. Gli autori aprono un varco verso la conoscenza di differenti visioni del mondo che si uniscono in un reticolato di singolarità e di sfumature insite nei dialetti regionali italiani, nelle più note lingue europee fino ad arrivare ai meno conosciuti proverbi dell'estremo Oriente."""" (Laura Lalli)" -
Felix Austria? Nuove tendenze nella letteratura austriaca
Nel passato l'Austria si è rivelata un ""paese felice"""" dal punto di vista della creatività letteraria, in quanto interprete e anticipatrice di cambiamenti epocali che non hanno riguardato solo la sfera artistica. È ancora oggi così? Quale XXI secolo si percepisce e si preannuncia nelle pagine di autrici e autori mitteleuropei sempre più partecipi di una dimensione globale? Non si tratta soltanto di analizzare la capacità di tradurre in scrittura la contemporaneità, ma anche di capire se la letteratura e il teatro sono ancora in grado di rispondere alle sfide che il mondo attuale ci pone. In questo senso al tema della denuncia e rielaborazione del passato nazista e del recupero della memoria, Leitmotiv di tanta letteratura austriaca degli anni Ottanta e Novanta, si affiancano problematiche di dimensioni sovranazionali, quali i nuovi fenomeni migratori, l'informatizzazione della vita quotidiana, la crisi economica, le catastrofi ambientali. Dai contributi raccolti in questa prima ricognizione del panorama letterario austriaco contemporaneo risulta come autrici e autori già noti e figure emergenti siano estremamente reattivi ai cambiamenti portati dalla mondializzazione, non rinunciando alla prospettiva storica-filosofica-esistenziale o allo scavo e esperimento linguistico. Al contrario, proprio lo spazio letterario viene considerato e vissuto come alternativa possibile ai tentativi di omologazione e appiattimento sul presente."" -
Tracce. Memoria e fotografia nella letteratura tedesca contemporanea
Negli anni successivi all'unificazione tedesca il panorama politico-culturale della Germania è stato dominato dal tema della memoria e della tradizione memoriale degli eventi legati soprattutto al passato nazionalsocialista e alla Shoah. Nell'ambito di questo ""memory boom"""" sono numerosi i cosiddetti """"romanzi generazionali"""" (Generationenromane) che si sono confrontati con il tema del ricordo e del confronto tra generazioni. Questi testi sono altresì accomunati da una particolare attenzione per il medium fotografico, evocato indirettamente attraverso la descrizione linguistica (il classico procedimento dell'ekphrasis) o inserito direttamente nel testo (è il caso dei cosiddetti iconotesti o fototesti letterari), che assume un ruolo fondamentale per il processo memoriale descritto nelle opere. A partire dall'immagine fotografica, autori come Sebald, Maron, Timm, Drawert, Beyer e altri, si interrogano non solo sul suo """"statuto ontologico"""", ma anche e soprattutto sulla possibilità che la letteratura stessa ha di rammemorare e far rivivere il passato."" -
Un luogo per spiriti più liberi. Italia, italiani ed esiliati tedeschi
Gli studi raccolti in questo volume intendono approfondire il rapporto esistente tra gli intellettuali e gli artisti che, sfuggendo al pericolo hitleriano, ebbero a che fare con l'Italia, sia perché la scelsero come luogo d'esilio, di residenza o di transito, sia perché la consideravano un riferimento culturale. I saggi qui contenuti contribuiscono ad arricchire il vasto mosaico delle relazioni letterarie e culturali sviluppatesi tra l'Italia e i paesi di lingua tedesca, cercando di analizzarere le risposte date da artisti e letterati di entrambi i paesi di fronte a fenomeni come le persecuzioni, l'esilio, la guerra, lo sterminio di massa in uno dei periodi più bui della storia d'Europa. Vengono qui prese in considerazione in particolare le esperienze di Stefan Zweig e Thomas Mann, nei loro rapporti con l'Italia e con i suoi mediatori culturali, come Lavinia Mazzucchetti e Giuseppe Antonio Borgese; di autori come Alexander Sacher-Masoch, Hilde Domin, Dinah Nelken e Hilde Spiel; di figure quasi fantasmatiche come la Luise von Landau di cui parla Walter Benjamin; di artisti figurativi che eleggono la costiera amalfitana a luogo di residenza, come Irene Kowaliska e Kurt Craemer. -
Usi civici. Ricerca storico documentaria riguardo i comuni di competenza del Commissariato Usi Civili per Lazio, Toscana ed Umbria con inediti inventari ...
La prima parte di questo volume ripercorre la storia dei territori geografici dei comuni di competenza del Commissariato di Roma (Lazio, Toscana ed Umbria) ed esamina, in modo puntuale e attento, la legge del 1927 e il suo regolamento di attuazione, fornendo una lettura critica di indubbio rilievo. La seconda parte è dedicata alla ricerca storico documentale e descrive analiticamente il complicato quadro organizzativo ed i meandri del percorso documentario che ogni studioso deve esplorare per una appropriata utilizzazione delle fonti. La pubblicazione non è un ""saggio"""" sugli usi civici ma un """"manuale pratico"""" che riepiloga e riassume gli adempimenti necessari per la ricerca propedeutica all'accertamento degli usi civici; e fornisce alla pubblica amministrazione ed agli operatori del settore uno strumento agile di reperimento di notizie non facilmente rintracciabili. Sono riportati, in appendice, inventari riguardanti la quasi totalità dei provvedimenti giudiziari e amministrativi adottati nella materia dalle preposte autorità."" -
Alla moderna. Antiche chiese e rifacimenti barocchi: una prospettiva europea. Ediz. italiana e inglese
Le nuove istanze devozionali promosse dalla Controriforma hanno dato luogo, tra il XVII e il XVIII secolo, a numerosi interventi di rinnovamento rivolti a importanti monumenti sacri: dalle basiliche romane alle chiese abbaziali e alle cattedrali gotiche di tutta Europa. Il forte potenziale simbolico di questi edifici e la volontà di mantenere una continuità - ideale e materiale con l'esistente hanno dato luogo a un singolare connubio tra il nuovo linguaggio barocco, con la sua forza unificante, e un'antichità non accettata nelle concezioni artistiche dell'epoca, ma di fatto accolta e reinterpretata. Esigenze liturgiche, politiche o di statica dell'edificio hanno dato luogo a un'ampia casistica di relazioni tra spazi, elementi strutturali e decorativi; un fenomeno per lungo tempo sottovalutato o letto attraverso le categorie del restauro moderno. Da quali valutazioni scaturivano le finalità conservative in un orizzonte lontano dallo storicismo? Le motivazioni simboliche, pratiche, ideologiche di tali interventi hanno radici comuni o sono più forti le specificità delle singole realtà geoculturali? Rispetto a tali interrogativi questo libro offre un terreno comune di confronto, assieme a una riflessione sui rapporti tra progetto e preesistenza in un momento in cui la contemporaneità si interroga sul ruolo da affidare al patrimonio architettonico e in cui si indebolisce la fiducia di un effettivo, profondo rapporto con il nostro passato. -
Viaggio dalla terra al cielo. Concorso internazionale per opera d'arte
Il volume-catalogo, raccoglie le opere esposte al concorso internazionale bandito dalla Soprintendenza SBAPSAE di Sassari, Olbia-Tempio e Nuoro per scegliere i manufatti artistici che andranno a essere collocati a corredo dell'aeroporto di Alghero. Il concorso ha visto una grande risposta, con la partecipazione di ben 301 concorrenti. Gli artisti che si sono aggiudicati il premio sono gli architetti Francesca Mariano e Mirko Mellino; l'opera da loro progettata è un'installazione di apparente aerea leggerezza, in realtà di rigoroso studio strutturale. statica e dinamica insieme, ispirata alla grafica di Maurits Cornerlis Escher, è un'onda di elementi geometrici che vanno mano a mano mutando forma e colore, esaltati e accarezzati da un gioco notturno di luci. -
Tempo, spazio e architetture. Avezzano cento anni o poco più
Tempo, spazio e architetture rappresentano le chiavi di lettura di questo studio; parole che, parafrasando il titolo di un'opera chiave della storia dell'architettura moderna (Siegfried Giedion, Space, Time and Architecture: The Growth of a New Tradition, 1941), raggelano l'identità urbana ed edilizia di Avezzano: una città di cento anni o poco più. La storia ""vera"""" di una città nella cui pianificazione urbana ed edilizia, ripercorsa a partire dagli anni quaranta dell'Ottocento e fino e oltre il sisma del 1915, ritornano sia i modelli sistini sia il tecnologismo ottocentesco, a cui Giedion riconduce la continuità della Storia e le basi degli architetti moderni. La distruzione causata dal terremoto fonde in un corto circuito l'interrelazione spazio-tempo, il rapporto spazio-architettura e costruzione-architettura (o ingegneria-architettura). Temi che rinviano alle trasformazioni urbanistiche delle città europee dell'Ottocento, all'entusiasmo per una modernizzazione simbolo e aspirazione di un benessere diffuso, fino alle sperimentazioni tecniche dei nuovi materiali, del cemento armato in particolare. Una trama d'idee e fatti che si confrontano prima con la sostanza viva di un piccolo borgo murato dal tessuto medievale segnato nel corso dei secoli da chiari poli religiosi e civili e, poi, dopo il sisma, con la tabula rasa delle demolizioni e, quindi, di una possibile """"libera"""" reinvenzione."" -
L' Io allo specchio. Tre voci nello «spazio autobiografico». Max Frisch, Christa Wolf, Gregor von Rezzori
L'Io nel Novecento non riesce più a rappresentarsi attraverso il racconto lineare della propria vita, perché ponendosi davanti allo specchio non incontra se stesso in un'immagine nitida e ben definita. Lo specchio riflette un'immagine frantumata, moltiplicata, restituendo soltanto schegge del sé. Il tentativo di ricomporle nella scrittura costituisce l'azzardo dell""'Io che scrive"""" nella consapevolezza dei limiti della lingua e del dicibile. Max Frisch, Christa Wolf e Gregor von Rezzori hanno contribuito al discorso autobiografico novecentesco, facendo della propria esperienza esistenziale il presupposto dell'espressione artistica. Ponendo l'Io, celato dietro una maschera oppure palesato, al centro delle loro opere, i tre autori hanno sperimentato diverse tipologie testuali e """"generi"""" letterari, fondendo tradizione e innovazione strutturale in conformità con i concetti novecenteschi di soggettività e di realtà. Nella loro produzione letteraria alcune opere a carattere ibrido, a metà tra autobiografia e finzione, sono particolarmente significative per il valore estetico della strategia di autorappresentazione ivi messa in atto e suscitano l'interesse del lettore anche per la materia storica - di carattere personale e collettivo - trattata. Scrive Strässle Thomas nella prefazione al libro: """"La scrittura autobiografica ha una lunga storia e un ricco presente. Il lavoro di Angela Checola individua tre testi recenti appartenenti a questa tradizione letteraria - Montauk (1975) di Max Frisch, Kindheitsmuster (1976) di Christa Wolf e Blumen im Schnee (1989) di Gregor von Rezzori - e li mette a confronto, indagando in particolare sull'interazione tra autorappresentazione e autoinvenzione come aspetto caratteristico della 'scrittura del sé'."""""" -
Feste barocche. Per inciso. Immagini della festa a Roma nelle stampe del Seicento. Catalogo della mostra (Roma, 1 aprile-26 luglio 2015)
"Le stampe esposte nella mostra Veste barocche provengono da un solo fondo del Museo di Roma, denominato Avvenimenti, costituito da ben 1089 incisioni datate tra il Cinquecento e il Novecento, tutte dedicate al tema della festa a Roma. La raccolta fu acquistata per 70.000 lire dal Governatorato con la delibera 1792 del 15 marzo 1930, pochi giorni prima dell'apertura del Museo nella sua prima sede di via dei Cerchi, che fu inaugurata il 21 aprile successivo. Insieme agli acquerelli romani di Ettore Roesler Franz è dunque uno dei nuclei fondamentali della collezione museale. L'acquisto, infatti, ben si accordava con le intenzioni che sostennero la nascita del Museo, in cui, come scrisse Antonio Muñoz, 'ogni quadro, ogni oggetto, ogni costume, ricorderanno un aspetto del caro volto della città nostra, una pagina della sua incomparabile storia. O meglio, più che della storia, della cronaca della nostra vita cittadina' (A. Muñoz, Il Museo di Roma, Roma 1930, p. 8), Niente di meglio, quindi, di un fondo di oltre mille immagini che tramandano il ricordo di feste, cavalcate, funerali e fuochi d'artificio: un ritratto della città attraverso gli eventi e le ricorrenze, in cui la festa è l'occasione per schiudere inedite prospettive sulla storia, sulla cronaca e sul costume. La raccolta di stampe fu pagata al libraio antiquario Giulio Landini, attivo fino al 1935 presso piazza dell'Aracoeli..."""" (Dall'introduzione di Federica Virarti)" -
Roma degli scrittori. Calvino, Gadda, Landolfi, Levi, Malerba, Manganelli, Moravia, Pasolini
Calvino, Gadda, Landolfi, Levi, Malerba, Manganelli, Moravia, Pasolini. Di questi, solo Moravia è romano: ""Non mi sono mai mosso da Roma, ma dentro Roma sì che mi sono mosso"""" (dice uno dei tanti personaggi dei Racconti romani). Gli altri hanno voluto che Roma ospitasse le loro esistenze, e che le loro esistenze ospitassero Roma. Calvino viene a viverci stabilmente solo nel 1980 (un anno dopo l'uscita di Se una notte d'inverno un viaggiatore), Gadda vi si trasferisce nel 1925, Landolfi si aggira per Roma fin dai primi decenni del Novecento (nel 1913-14 frequenta la prima elementare), Levi arriva nel 1945 (quando viene chiamato a dirigere """"Italia libera""""), Malerba """"migra"""" nel 1950 (dopo aver fondato la rivista """"Sequenze""""), Manganelli fugge a Roma nel 1953 (lasciandosi alle spalle qualche storia d'amore), Pasolini - nel 1950 - vede nella città eterna un'occasione ideale per liberarsi del suo passato. """"Solo la lettura ama l'opera - scriveva Barthes - e mantiene con essa un rapporto di desiderio"""". Tenendo sempre a mente queste parole, è stato possibile dialogare con questi scrittori, vederli passeggiare per le strade di Roma, incontrarli per caso in un caffè del centro, osservarli mentre allungano il passo per tornare a casa perché hanno lasciato un libro in sospeso. Postfazione di Filippo La Porta."" -
Orgoglio e pregiudizi. L'archeologia cipriota di Luigi Palma di Cesnola alla luce dei documenti e delle corrispondenze con l'Italia
Attraverso una raccolta di documenti e materiali largamente inediti, questo libro rappresenta il primo studio di insieme dedicato al controverso rapporto che ha legato Luigi Palma di Cesnola all'ambiente culturale italiano. Nobile piemontese, eclettico diplomatico ed intellettuale, certamente Luigi Palma di Cesnola fra Ottocento e primo Novecento è una figura internazionale indissolubilmente legata al capitolo ""eroico"""", in cui le scoperte di civiltà sepolte si contano fra le novità popolari e di costume e così si amplificano e deformano nell'eco di campagne sensazionalistiche mirabolanti. L'archeologia dell'epoca è avventura, missione culturale e business (per i pochi che la fanno), esotismo e moda (per i molti che ne fruiscono) e in questa temperie Luigi Palma di Cesnola a Cipro, al modo di uno Schliemann minor lontano da Troia e Micene, porta alla luce in innumerevoli frammenti sparsi quelle che si riveleranno poi le principali culture antiche dell'isola, dalla Preistoria alla Tarda Antichità. Per quanto abbia trascorso la sua vita lontano dal suo Paese, arrivando a ricoprire l'incarico di primo direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, l'attenzione che Luigi Palma di Cesnola rivolge all'Italia non rimane unicamente un fil rouge affettivo ma si sviluppa in un vero ed intenso rapporto culturale e politico che coinvolge una fitta rete di """"amici lontani""""."" -
L'area Flaminia a Roma. Introduzione alla lettura diacronica
L'Area Flaminia è una parte di Roma ricca di rilevanze storico-architettoniche, che raccontano molteplici vicende insediative considerevoli e articolate, e rappresenta un ambito florido di attività alle quali si riconosce una forte valenza culturale. Situata a nord delle Mura aureliane nel territorio compreso fra la porta del Popolo a sud, i colli Parioli a est e l'ansa del Tevere a nord e a ovest, questa parte di città fin dall'epoca romana ha sempre avuto un carattere insediativo peculiare, posta per così dire nell'abbraccio del fiume e protetta dal ponte Milvio, principale attraversamento settentrionale del Tevere. Insieme agli antichi resti dei mausolei, di vaste aree cimiteriali e di numerose ville suburbane, l' area comprende edifici monumentali di notevole rilievo come villa Giulia, villa Poniatowski, il casino di Pio IV, il tempietto di S. Andrea, la Casina Vagnuzzi, nonché numerose sedi di attività museali e accademiche, che testimoniano la sua specifica vocazione di polo artistico e culturale a scala urbana. Allo stesso tempo sono presenti anche settori irrisolti e poco organici, come alcune aree in stato di abbandono o altre occupate da residue costruzioni industriali, oggi in disuso. La forte prerogativa di carattere culturale ha, però, messo in moto oggi un meccanismo virtuoso che, partendo dalla mancata compiutezza morfologica di questi luoghi, aspira a una loro ricomposizione e al raggiungimento di un'identità architettonica definita. -
Altri orizzonti. Interventi sul cinema contemporaneo
Il cinema è lo sguardo che manifesta sé stesso come tensione verso altri orizzonti: per sperimentare differenti linguaggi e possibilità espressive; per creare nuovi significati e energie emotive; per portarci via. Gli scritti qui raccolti sono dedicati a film usciti tra il 2011 e il 2015, e assecondano l'irrequietudine e l'eterogeneità che sono proprie del cinema, evitando dunque di trattarlo come un'isola remota e disabitata, ma, al contrario, considerandolo come un territorio di scambi con altre forme di sapere e di immaginario. Il cinema non può essere separato nemmeno dagli spettatori; è per questo che i ventiquattro testi che compongono ""Altri orizzonti"""" parlano spesso di film di cui il pubblico desidera sentir parlare: perché il cinema, al pari delle altre arti, continua a vivere quando può dialogare con l'esperienza di tutti."" -
Tessuti antichi dalla Chiesa di S. Michele in Celle
Una collezione tessile ritrovata permette di apprezzare il valore e la bellezza di oggetti e manufatti artistici di grande qualità che va dal '600 all'800; la curatrice Magda Tassinari e il prevosto di Celle don Pietro Pinetto, con la consapevolezza e l¹ammirazione che nasce dalla conoscenza, ci propongono questa scelta. Più che un catalogo di tipo rigorosamente inventariale, questo libro vuole essere la testimonianza di uno sguardo vivo e curioso verso un genere di opere d'arte non sempre apprezzato come si dovrebbe. Propone quindi, benché la più ampia possibile, soltanto una selezione dei tessuti di seta della chiesa di San Michele, quelli più preziosi e significativi, i più appropriati cioè per comporre un tesoro straordinario di capolavori raffinati, colorati e fruscianti. -
Giorgio Manganelli, bibliografia (1942-2015)
Scrittore, giornalista, traduttore, consulente di case editrici, Giorgio Manganelli è stato un autore di assoluto rilievo nel panorama italiano del secondo Novecento. La sua scrittura si è prodotta in una grande varietà di generi e ha toccato, sempre con mano felice, argomenti seri e comici, alti e bassi, con la maschera di volta in volta buffonesca, svagata, maliziosa, simulante o dissimulante. Narrativa, critica, traduzione, commento, divagazione, reportage, corsivo, elzeviro: sempre magistrale nell'uso di un linguaggio inconfondibile. Ha lasciato prove significative anche alla Radio, dapprima con l'allestimento di bibliografie ragionate e rassegne, e poi, ben presto, il suo talento si produsse e si profuse in note, commenti, rielaborazioni letterarie e opere drammatiche, che hanno lasciato il segno. Le ""Interviste impossibili"""" di Manganelli si segnalavano per inventiva, paradossalità e acutezza di interpretazione. Il ritmo, la leggerezza e la rapidità dell'espressione orale, un talento evidentemente naturale affinato ed esaltato dalla collaborazione con la Rai, si intrecciarono con una qualità di scrittura laboriosamente audace e intricata. In questo libro Graziella Pulce raccoglie tutta la bibliografia manganelliana (2064 voci e, per la prima volta, 224 collaborazioni radiofoniche) e ci permette di abbracciare con un solo sguardo tutta la vita letteraria di Giorgio Manganelli: uno strumento indispensabile per leggere l'autore.""