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Simone Weil. La debolezza dell'amore nell'impero della forza
Pensatrice del Novecento, Simone Weil visse sulla sua pelle la violenza delle due guerre mondiali. Dalla mente brillante e da un cuore estremamente compassionevole e solidale, fece della sua vita una traiettoria di abnegazione e di servizio dove la religione finì per diventare una marca potente. La questione della violenza e del male e, per riflesso, anche quella della non-violenza si trova al centro della sua riflessione, in rapporto a tutto quel pensiero etico e religioso che oggi si sta sviluppando intorno a questa questione. Vivendo fra le due guerre, Simone Weil non smise mai di rivolgere il suo pensiero alla questione della violenza in atto e alle sue potenzialità di distruzione dell'essere umano. Provò nella carne il peso di questa violenza e la interrogò a partire dai fatti storici del suo tempo, dai testi classici, letterari e poetici. Ebrea, fu costretta a fuggire dalla Parigi occupata e a rifugiarsi negli Stati Uniti. Maria Clara Lucchetti Bingemer, brasiliana, teologa, docente presso l'Università Cattolica di Rio De Janeiro, è tra le maggiori studiose di Simone Weil. -
Napoli. Dentro le voci. Guida alla città e alle sue canzoni
La guida alla città di Napoli, attraverso le canzoni. Tutto iniziò con un canto. Sulla costa di Capri le sirene aspettavano il passaggio dei naviganti e li ammaliavano con la loro voce. Ulisse, consigliato da Circe, fece tappare le orecchie ai suoi compagni e legare se stesso all'albero maestro, ordinando di non scioglierlo per quanto potesse implorarli. Così la nave doppiò l'isola e le sirene, per la rabbia, si uccisero. Tra loro c'era anche Partenope, che andò a morire sull'isolotto di Megaride, laggiù dove oggi sorge Castel Dell'Ovo. Un viaggio nel cuore di Napoli, sulle note e tra i versi delle canzoni che ne hanno celebrato il fascino e la bellezza. L'autore è giornalista, scrittore e studioso della canzone d'autore. Da diversi anni collabora al Premio Tenco. -
Le forme della canzone. Cosa fa di una canzone una bella canzone
Quali sono le belle canzoni? E come si riconoscono? Come lavorano i grandi musicisti e gli autori più noti, per ""costruire"""" le loro canzoni e portarle al successo? La canzone è come tutti gli altri prodotti creativi niente altro che un """"artefatto"""", che cerca la soddisfazione dell'ascoltatore utilizzando strumenti precisi: le note, i suoni, il testo. Elementi che richiedono determinate combinazioni e soluzioni, quindi particolari abilità in chi li utilizza. Una bella canzone non nasce per caso. Il punto, allora, è capire cosa fa di una canzone una bella canzone e imparare i trucchi del mestiere."" -
Il libretto mosso del Mei. Dieci anni di musica al meeting delle etichette indipendenti
"È un brodo primordiale il Mei, un perenne brodo primordiale. Di continui big bang, di gente su gente, tendoni, stand, convegni, concerti, premiazioni, suoni, rumore, parole, parole, parole. Di offerta che sovrasta la domanda. Di incendiari e pompieri. Di addetti ai lavori che spesso san solo delle cose loro indipendenti, appunto. Di pubblico che intasa padiglioni, bagni, bar, sale convegni e campo visivo. Di ragazzi con lo zainetto pieno di sognanti cd, che giuro, mi è successo ti fermano e ti dicono """"non so chi sei ma hai la faccia giusta: vorremmo darti il nostro demo"""". Robe da Mei, questo caravanserraglio che ha il merito di contrastare, come forza culturale, artistica e produttiva, la degenerante musica globale che omologa, pialla, standardizza, rincoglionisce, che vende la stessa canzonetta-saponetta in ogni angolo del mondo..."""" (dall'introduzione di Enrico Deregibus)." -
Romagna nostra. Autobiografia semiseria di un promoter predestinato
Il titolo di questo libro riecheggia quello del brano più celebre di Secondo Casadei, Romagna Mia, canzone che dal 1954 non smette di suonare e far ballare, in Italia e nel mondo. Al punto da essere diventata una sorta di ""luogo comune"""", un'immagine stereotipata del modo stesso di fare musica nella regione delle balere, della piadina e del sangiovese. Poi vennero gli Ottanta, gli anni della """"Romagna loro"""": quelli delle discoteche, dell'ecstasy e dell'alcol, del """"divertimentificio"""" riminese, sballo, sesso e trasgressione. E anche questo divenne un """"luogo comune"""" sul modo di stare insieme a suon di musica da quelle parti. Giordano Sangiorgi, romagnolo doc e """"promoter predestinato"""", racconta attraverso vent'anni di storia (la sua) come la Romagna si sia """"emancipata"""" da questi due stereotipi musical-sociali. Anche grazie a tipi come lui, """"predestinato"""" a conoscere la musica dal di dentro, o meglio a viverci dentro, come se fosse il suo """"brodo primordiale"""". Con una Prefazione di Cristiano Cavina."" -
Indypendenti d'Italia. Storia, artisti, etichette e movimenti della musica indipendente italiana
Il libro racconta la storia della musica indipendente italiana, dagli anni '50 al boom dei '90, con uno sguardo alla scena attuale e futura, dalla viva voce dei protagonisti. Con gli interventi di: Sergio Albergoni, Fausto Amodei, Antonio Bacciocchi, Daniele Bergesio, Giampiero Bigazzi, Bruno Casini, Davide Catinari, Luciano Ceri, Valerio Corzani, Enrico de Angelis, Ivan Della Mea, Mario De Luigi, Luca Fornari, Federico Guglielmi, Rita Oberti, GianCarlo Onorato, Moni Ovadia, Monica Palla, Quinzan, Elena Raugei, Giordano Sangiorgi, Stefano Senardi, Giulio Tedeschi. -
Good morning, Olympia! Quando il grande sport ha preso a schiaffi la storia (e viceversa)
Grandi imprese, boicottaggi, clamorose esclusioni, incredibili successi e riabilitazioni postume. Storie in cui lo sport ha segnato la rivincita dei più sani principi di fratellanza, uguaglianza e civile convivenza sulle peggiori brutture del mondo. O - purtroppo - le ha subite. -
La cirrosi apatica
Mattia fa il postino precario in una ricca città del Veneto. Abita con due amici in un chiassoso condominio di immigrati, con i quali s'è instaurato un rapporto giocoso e familiare. Un giorno però uno di loro, Nadir, viene trovato morto, strangolato. L'intreccio inquietante che c'è sotto il delitto coinvolge indistintamente tutti gli attori della storia, fino a metterli di fronte a questioni via via sempre più grandi e complesse. Quali meccanismi governano la realtà in cui vivono, cosa c'è dietro quel ""modello di sviluppo""""?"" -
Animajazz
Non è facile vivere nel jazz, non è facile vivere di jazz, non è mai stato facile campare col jazz. Questo Marco lo sa bene: quella che ha imboccato è una strada tortuosa, dura da percorrere. Eppure è la sua strada. Ci sono cose che si possono scegliere, nella vita, altre no. C'è una voce, dentro ognuno di noi, a volte ci parla per indicarci la via, a volte è solo un sussurro, appena percettibile, altre volte è un urlo, e non si può ignorare. Bisogna fermarsi, ascoltare il sibilo del vento, il rumore delle spighe che si flettono nei campi, il vociare degli uccelli liberi nel cielo. E scegliersi un destino. Marco percorrerà quella strada, seguendo il suo istinto, facendo della sua vita un'esperienza unica e irripetibile, ferocemente, contro il cieco conformismo di tante, inesorabilmente tristi, comunità metropolitane. -
Di gioia, di rabbia, di noia
Giorgio e Francesco sono due compagni del Movimento, nella Roma tesa e surriscaldata del 1977. Le loro storie corrono parallele, ma le loro scelte sono e diventano via via più distanti. Uno cede alla tentazione della lotta armata, una specie di fede cieca in un'organizzazione fantasma, com'erano allora le frange estreme della ""nuova sinistra"""" non ancora clandestine, ma a un passo dal diventarlo. L'altro è un liceale di paese, figlio di comunisti del """"vecchio"""" PCI, vicino a Lotta Continua ma convinto che la lotta di classe non si combatte con le armi. Solo in un momento le loro vite s'incrociano, del tutto casualmente, e nuovamente rimbalzano lontane, verso i rispettivi destini. Un romanzo che ha molto da dirci su quel che eravamo, ma anche su quel che siamo diventati, trent'anni dopo."" -
Incontri di parole e terra
"Vorrei raccontarti una storia. Vorrei parlarti di un omino. Se ci riesco. Uno gnomo di nome Steccherino. Devi sapere che fra gli gnomi vigeva l'usanza penso tuttora valida che chi fosse nato accanto a un fungo dovesse prenderne il nome. Lo gnomo in questione nacque sotto una quercia gigantesca, accanto appunto a un fungo Steccherino. Per questo ne prese il nome. Incontri di parole e terra vuole essere un esperimento di scrittura, un modo diverso di accostarsi al mondo artificiale della Rete, per trasformarlo in reale, surreale, allo scopo di cogliere l'essenza intrinseca, anagogica delle parole, che ci fanno tutti molto spesso senza saperlo messaggeri nel bene e nel male [...]""""." -
Bocca di rosa. Scese a Sant'Ilario. E fu la rivoluzione
Arpeggio di chitarra, tastiere, piatti, basso. Poi, quando tutto sembra erompere, tutto si ferma. Roba di pochi secondi, quanto basta per avvertire la sua presenza: Eccomi, mi senti? Lo senti il mio cuore? ... Tre battiti. Poi la sua voce (di lui o di lei?): ""La chiamavano Bocca di rosa..."""". È davvero esistita Bocca di rosa? Perché questa donna che """"metteva l'amore sopra ogni cosa"""" è diventata un simbolo, quasi un'icona? Storia e storie di un successo che dal 1967 non tramonta."" -
Terramare
"Terramare"""" racchiude liriche composte in un lunghissimo arco temporale (le più antiche risalgono a più di venticinque anni fa), ma sottoposte a un radicale lavoro di riscrittura che le rende di fatto tutte contemporanee. Strutturalmente si divide in quattro """"capitoli"""", introdotti ciascuno da versi tratti da una lirica di Silvana Pasanisi: una divisione non a compartimenti stagni, piuttosto la necessità di accorpare le liriche sulla base di suggestioni, sulla predominanza di un elemento (terra o acqua) sull'altro. Dal punto di vista stilistico il lavoro di editing ha visto la pressoché totale abolizione dei segni di punteggiatura e delle maiuscole (inserite solo dove strettamente necessario) nonché la rinuncia a titoli per le singole liriche, sostituiti da una progressiva numerazione romana. Nella scrittura di Terramare l'uomo è protagonista, ma non per lascito divino o di presunta superiorità sugli elementi e sugli altri esseri viventi, ma perché le sue azioni, il suo sentire, i suoi sentimenti trovano riscontro, diretto o simbolico, tanto nella percezione di insondabili abissi marini quanto nel minimo lavorio di una goccia d'acqua: un dono raro, privilegiato, non esente da responsabilità, un """"debito di riconoscenza"""" verso qualcosa che """"sopravvive a noi a tutti a tutto""""." -
Eravamo i Thunberg
Anno 2022. Raimondo Bignardi è uno scrittore indotto a scrivere un romanzo sulla storia di Greta Thunberg ‒ la giovane attivista svedese leader del movimento contro i cambiamenti climatici ‒ dall'amico Fabio Poggi, uno speculatore di borsa determinato a sfruttare a proprio vantaggio il passaggio dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Poggi, conosciuto come ""l'italiano"""", ha un'ambizione: impossessarsi delle società petrolifere e convertirne gli impianti. Per farne crollare le quotazioni in borsa, ha elaborato un finto attentato a Greta, la cui responsabilità dovrà ricadere sui petrolieri. La data stabilita per l'attentato è il 7 gennaio 2023, quando Greta parlerà a Parigi, ma quel giorno qualcosa andrà maledettamente storto."" -
Gruppo '93. L'antologia poetica
Contro ogni damnatio memoriae e contro quel certo gusto di raccogliere testi alla rinfusa e lanciarli come ""la nuova poesia"""", nasce questa nuova antologia sul Gruppo 93: forse meno gridata, ma sicuramente utile a fare il punto su un """"fenomeno"""" di cui si è parlato troppo e scritto troppo poco. È divertente poter discutere del Gruppo 93 oggi, come di un fenomeno del Novecento da storicizzare ed eventualmente celebrare: tanti e tali sono stati i mutamenti socio-culturali al voltar di millennio, che anche i soli diciassette anni che ci separano dalla conclusione di quell'esperienza sono sufficienti per parlare di """"un'altra epoca"""". I protagonisti del gruppo si sono sforzati per spazzare il campo da equivoci e testimoniare la difesa della ricerca poetica contro il lirismo, l'acquiescenza e lo sfogo emotivo di marca consumistica, dilagante nella letteratura degli ultimi decenni. In un momento storico in cui la forma-poesia è relegata in spazi davvero angusti, non potrà che apparire estremamente vitale il tentativo dei poeti qui antologizzati di mettersi in discussione, di affermarsi e di mostrare la possibilità stessa di """"fare gruppo""""."" -
Enzo Jannacci. Il genio del contropiede
Questo libro ricostruisce il percorso artistico ultracinquantennale di Enzo Jannacci, cantautore, medico, comico e non solo. Si rivolge ai tanti ""tifosi"""" di Enzo che lo seguono da tempo con cura e dedizione, provando a stare dietro ai suoi colpi di genio, ai suoi alti e bassi, alle sue apparizioni folgoranti e alle sue fughe. Per chi invece lo conosce meno, o non lo conosce per niente, questo libro vuol essere una introduzione all'universo jannacciano. Parlare di Jannacci, in fondo, vuol dire parlare della """"scoperta"""" della canzone d'autore, del rock and roll """"all'italiana"""", di cabaret, teatro, televisione e comicità. Vuol dire parlare di Giorgio Gaber, Dario Fo, Beppe Viola, Luciano Bianciardi, Cochi e Renato. Un """"pezzo"""" di storia del Paese attraverso la vita di un uomo, partito dal nulla, che ha saputo innovare profondamente il modo di fare canzonette, di far ridere e - perché no - anche di prendere la vita."" -
Ribelli nello spazio. Culture underground degli anni Settanta. Lo Space Electronic a Firenze
Attraverso questo libro facciamo un salto nella Firenze degli anni Settanta, nelle sue piazze, i suoi locali, dallo Space Electronic - dove passarono Van Der Graaf Generator, Atomic Rooster, Canned Heat, Quintessence, Area, Nucleus, Rory Gallagher... - a La Buccia, dal Banana Moon all'Apis Niger, al Tabasco. Si ascoltavano dischi in vinile e si leggeva la Beat Generation, mentre irrompevano sulla scena della vita il cinema off, le culture psichedeliche, la cucina macrobiotica, le militanze politiche, le prime riunioni gay, le prime discoteche omosex, il teatro sperimentale, la moda freak, le comunità hippy, il rock clubbing, le fughe estive, le vacanze ad Amsterdam: insomma, la cultura underground. Con il contributo di alcuni irriducibili ""ribelli""""."" -
Il sole che cammina
La personalità di riferimento delle vicende narrate nel libro è Tadayasu Kanzaki, un uomo nato l'8 settembre 1943 nella città di Okayama in Giappone, che nel 1974 si trasferì in Italia con la famiglia e vi visse sino alla morte, avvenuta il 22 ottobre 2008 all'ospedale di Melegnano (MI). La storia personale del signor Kanzaki, uno dei pionieri in Italia dell'associazione laica buddista Soka Gakkai Internazionale, è utilizzata da Adele Violi come filo conduttore per descrivere una vicenda corale, che si svolge tra l'Italia, il Giappone e il mondo, e interpretare, alla luce delle esperienze dei protagonisti, aspetti chiave della filosofia buddista, basata sul Sutra del Loto e sull'insegnamento del monaco giapponese Nichiren Daishonin (1222-1282). Nel racconto è presente anche l'autrice, la quale narra di sé mediante ""frammenti"""" autobiografici, leggendo i quali è possibile cogliere l'intensità e la determinazione con la quale Adele Violi ha rielaborato il rapporto con i maestri e la filosofia buddista nella sua appassionata vita quotidiana di persona comune. Con gli interventi di Roberto Baggio, Marita Bombardieri, Vittorio Petrone.ppassionata vita quotidiana di persona comune."" -
Carla Tatò. Dell'attore, del corpo scenico, della parola e della voce
Questo libro ripercorre il lungo e ricco percorso artistico di Carla Tatò: nel teatro, dalle prime esperienze con Carmelo Bene a quelle con Dacia Maraini e Gian Maria Volonté, e nel cinema, da Bellocchio a Monicelli, fino al fondamentale incontro con Carlo Quartucci. Il volume è diviso in due parti. Nella prima, l'autrice mette a fuoco i principali nodi della poetica di Carla Tatò. Nella seconda, l'attrice si racconta in una lunga intervista, toccando le principali tappe del proprio itinerario artistico. -
Sonnologie
"Gli utenti e i clienti, onnipresenti nei versi di Lidia Riviello, circolano infatti soprattutto lì, nel sonno, così come il flusso del valore e il vapore del capitale. Questa mutazione, indistinguibile dall'aria che respiriamo, è dicibile ormai pressoché esclusivamente mediante gli strumenti della poesia: straniamento, guerriglia linguistica. Sonnologie lo dimostra lapidariamente: denominando il fenomeno intero come """"mercanzia onirica"""" (p. 21). Il termine 'sonnologie' qui sembra alludere a una qualche scienza che studia il sonno: i ritmi, le posizioni o il movimento delle palpebre. Si tratta in realtà della ricreazione linguistica di un mondo altrimenti indicibile: 'sull'uso e non sul significato dei sogni/ lavorano incessantemente/ sottotitolando misticamente il profitto' (p. 18). Un arredamento della mente, un piano che si fa casuale, a 'velocità commerciale', capaci di darci intera la mappa o la segnaletica del presente: tra linee gialle da non oltrepassare, inte rni dell'Ikea, amministrazione di mitologie, splendori mistici dell'ebay."""" (dalla nota di Emanuele Zinato)"