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Don Rino
La nostra storia della letteratura italiana è ricchissima di testi-verità, forme romanzate il cui oggetto corrisponde a problematiche che concretamente assalgono lettori ed autori. Così di sicuro il romanzo Don Rino, opera prima di Antonio Monti, susciterà un animato dibattito al dilemma esistenziale che occupa tutta la narrazione. Un sacerdote è veramente destinato alla solitudine affettiva e sentimentale oppure può con tutta l'integrità morale della sua missione religiosa, contrarre un santo e giusto matrimonio? Don Rino è anche questo, la storia estremamente plausibile perché contemplata in molte esperienze di vita, di un sacerdote che scopre come l'amore per Dio e per il suo mandato sacerdotale non sia in contraddizione con l'amore profondo e sincero per una donna. Grande turbamento nei monologhi interiori che attraversano tutto il romanzo insieme a dialoghi ben riusciti e scene descrittive che con vivido acume ritraggono luoghi e persone. Il realismo della vicenda fa sì che essa possa essere attribuita a molte persone e molte situazione reali. -
Scialli di luna
«La parola poetica ha il doppio e opposto destino di concretare per sempre il sentire del poeta ed insieme il svaporarsi nelle emotività e nei vissuti di tutti i lettori che si immedesimano in quella stessa parola poetica. Così sono certa che molti lettori, soprattutto giovani lettori, si ritroveranno nei versi di Carla Casula, di questo ""Scialli di luna"""" che rappresenta l'esordio letterario della giovane poetessa. Leggendo le poesie della plaquette svanisce il luogo comune secondo cui sarebbero soprattutto i sentimenti di malinconia e di nostalgia ad inventare i versi dei nostri giovani (e meno giovani) poeti. A ben leggere in """"Scialli di luna"""" assistiamo all'incrociarsi di due stati emozionali forti: l'entusiasmo e la esaltazione per un amore, per lo spettacolo della natura, per la continua meraviglia di sentirsi vivi, ma anche la disperata solitudine dell'abbandono, il cupo baratro dell'angoscia che può aggredire in ogni momento. Ecco, in questa prima plaquette di Carla Casula, c'è un mix ben risolto tra l'emotività sgorgante con sentimenti pulsionali e il tentativo di analisi più razionale del proprio esserci nel mondo.» (dall'introduzione di Neria De Giovanni)"" -
Il peso dell'eros. Mito ed eros nella Sardegna di Grazia Deledda
In questo libro Neria De Giovanni descrive e analizza i personaggi femminili più importanti dei maggiori romanzi di Grazia Deledda: Maria Noina de ""La via del male"""", Agnese """"la madre"""", Maria Maddalena """"Elias Portolu"""", Annesa """"L'edera"""", Marianna """"Marianna Sirca"""", Noemi """"Canne al vento"""", Cosima """"Cosima"""". Tutti questi profili vengono elaborati rispetto ai miti e le tradizioni popolarti non soltanto della cultura sarda ma più un generale della cultura mediterranea. La forza che sprigionano tutte le donne deleddiane proviene dalla potenza dell'eros, che rivoluziona e sovverte ogni ordine sia sociale sia di tradizione etnico-popolare. Da tutto il libro emerge una verità circa la narrativa deleddiana: il motore di ogni azione è sempre la donna mentre il personaggio maschile, risulta completamente travolto dalla volontà e dalla istintualità spigionate """"dalla potenza dell'eros""""."" -
I calorosi spazi. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
«L'opera che adesso offriamo al lettore per la prima volta in versione italiana ""Lo espacios calidos"""" (Ediciones Mar Caribe, Cromotip, Caracas 1952), continua ed arricchisce la ricerca gerbasiana proponendo il poeta stesso come protagonista. [...] Comunque come tutte le vere opere d'arte, """"I calorosi spazi"""" offre e permette moltissime letture che ad ogni modo rimarranno parziali; invitiamo l'arguto lettore a farne. [...] Nel mezzo delle foresta di mormorii e splendori, rappresentati dalla varietà della poesia venezuelana del XX secolo, l'opera di Gerbasi - il quale fino alla sua morte avvenuta nel 1992, continuò attivo sia nella scrittura come nella politica culturale - rimane un primo passo, un punto di riferimento e un asse di coerenza per tutti coloro che concepiscono la poesia come """"emigrazione"""" (cioè, come ricerca), come """"bagliore"""" (cioè, come rivelazione) e, soprattutto, come indagine di se stessi vissuta nella più possibile delle coerenze rimaste all'uomo contemporaneo: la volontà di sincerità.» (dall'introduzione di Antonio Mendoza)"" -
Amalasunta, regina barbara
Dalla profondità della storia, un delitto ancora irrisolto: Amalasunta, la figlia prediletta di Teodorico, regina dei Goti, fu strangolata ""in balneo"""". Sicari e movente sconosciuti. Per vendicarne la morte, l'imperatore Giustiniano scatenò la guerra gotico-bizantina che portò alla fine dell'impero gotico in Italia. In questo libro la scrittrice ricostruisce la vicenda storica e umana della regina Amalasunta, alternando capitoli in terza persona con i quali rigorosamente viene ricostruito il periodo storico tra i più difficili e contorti dell'alto Medioevo, a capitoli in prima persona dove immagina sia proprio Amalusunta a motivare le proprie azioni e i propri rapporti sia familiari sia politici. Particolarmente efficace è la descrizione dello scontro con Teodora, la moglie di Giustiniano, che incarnò un modo opposto di arrivare al potere rispetto a quello di Amalasunta. Forse proprio alla rivalità tra le due regine è dovuta l'eliminazione fisica della figlia di Teodorico?"" -
Poesie
«Giuseppe Dessì, un petit maître della narrativa europea, come ebbe a definirlo Giacomo Debenedetti, scrisse e pubblicò versi. Ad ospitare la poesia di Dessì furono le riviste ""Il Campano"""" di Pisa conosciuto durante il periodo universitario, """"Il corriere padano"""" cui si avvicina quando insegna a Ferrara, """"La Tradizione"""" che si pubblicava a Catania. [...] Le poesie sono divise in due sezioni: la prima per quelle già pubblicate in riviste, di cui si forniscono complete indicazioni bibliografiche; la seconda per liriche inedite fornitemi dalla moglie Luisa Dessì. [...] Nelle poesie di Giuseppe Dessì, scritte lungo l'arco dell'intera vita anche se rese pubbliche solamente nei primi anni della """"carriera"""" letteraria, si leggono i sentimenti dell'amore, dell'amicizia, del ricordo, della tensione artistica. E la decisione di non pubblicarle in vita forse ci parla anche di umiltà, attitudine spirituale che soltanto i forti praticano senza rossore"""".» (dalla prefazione di Neria De Giovanni)"" -
Occhi verdi un tempo
«Piera Porcu ha scritto questi versi per narrare il suo vivere, anzi per dire la sua sorte. L'odissea di chi è sbalzato dalla sua terra e sogna e spera individui e spazi eccezionali. Forse è tristezza, forse è malinconia, lo spirito con cui pensa e scrive questo breve canzoniere, che è come una piccola epopea familiare. Vi sono tutti coloro che le sono stati e le stanno accanto: genitori, parenti: volti neppure troppo definiti, ma che hanno la sorte, di vivere per quell'atto d'amore che hanno compiuto, e per la tenerezza per la quale vivono all'interno di una breve lirica. [...] Composte in varie occasioni del vivere, le liriche ti danno anche la sensazione di un lungo discorso ritmato. Ed è anche per questo che la lettura impegna le attenzioni, per dare significato sempre più profondo ai pensieri e alle immagini che ti lasciano dentro un senso indicibile ora di tristezza ora di malinconia.» (dalla prefazione di Enzo Espa) -
Isabella Morra e la poesia del Rinascimento europeo
Il volume raccoglie i contributi del XVII Congresso dell'AICL, Associazione Internazionale dei Critici Letterari, svoltosi a Valsinni, in Basilicata, nell'ottobre del 1999. Isabella Morra, la grande poetessa rinascimentale, nata e vissuta a Valsinni, l'antica Favale, è stata al centro di esame critico da parte dei rappresentanti di ben undici Paesi europei ex extraeuropei: Francia, Belgio, Italia, Portogallo, Svizzera, Danimarca, Polonia, Grecia, Egitto, Romania e Stati Uniti. È stata l'occasione, anche, per una rilettura internazionale della poesia del Rinascimento nelle diverse letterature rappresentate. Nel panorama degli studi su Isabella Morra, i lavori contenuti in questo volume risultano doppiamente importanti in quanto contengono approfondimenti sull'opera e la vita della poetessa da parte di specialisti italiani e rappresentano insieme l'occasione in cui i suoi versi vengono presentati in ambito internazionale. -
L' immagine della donna nella letteratura
Il volume raccoglie i contributi del 15° Congresso dell'A.I.C.L., Associazione Internazionale dei Critici Letterari, svoltosi a Nuoro nel settembre del 1995, presso l'Auditorium della Biblioteca Sebastiano Satta. Per la prima volta i rappresentati dei vari Centri nazionali dell'Associazione, hanno presentato il personaggio femminile così come appare nelle opere più rappresentative delle letterature dei diversi paesi: Francia, Finlandia, Cipro, Portogallo, Giappone, Russia, Svizzera, Italia, Danimarca, Repubblica Ceca, Norvegia, Polonia, Spagna, Bulgaria, Romania e Grecia. -
Frunzas
«Non importa sapere se Giovanni Piga ha scritto le poesie di Frunzas in sardo (come in effetti è) e poi le ha tradotte in italiano o viceversa. Infatti la lingua è soltanto uno degli elementi dell'identità, certamente tra i più importanti, ma non l'unico. [...] Intanto è importante l'operazione culturale, seria e 'parallela', portata avanti con Frunzas che presenta, rigorosamente a fronte, due versioni linguistiche, proiezioni del medesimo 'essere sardo'. Certamente l'orgoglio e la fierezza dell'appartenenza sono tra i leitmotiv che legano questa importante raccolta di Giovanni Piga. [...] Frunzas raccoglie un nutrito corpus poetico che va dalle liriche degli anni '80 a quelle dei giorni nostri. [...] Non si può non sottolineare, in tutto l'iter poetico rappresentato in Frunzas la presenza di un sentimento religioso, più che un anelito la certezza dell'esistenza del Signore che vede e provvede. [...] E proprio nelle ultime poesie, alcune delle quali collocate alla fine del libro, la voce di Piga si fa realmente universale implorando parola anche per chi, costretta dal burka, stenta ad essere riconosciuta come persona.» (dall'introduzione di Neria De Giovanni) -
Lettere inedite di Grazia Deledda ad Arturo Giordano direttore della Rivista Letteraria
Il libro contiene le lettere inedite che Grazia Deledda scrisse ad Arturo Giordano direttore della ""Rivista Letteraria"""" nell'ottobre del 1892. Si riferisce alla causa che la Deledda voleva intraprendere con l'editore Perino per il danno d'immagine che secondo lei aveva subito con la pubblicazione di una sua brutta foto nel romanzo """"Fior di Sardegna"""". In un'altra lettera seguendo il consiglio del professor Giordano, la Deledda scrive di inviare contestualmente una lettera per l'editore Maggi al quale proporre la pubblicazione di suoi racconti sardi. La particolarità di questo libro è che presenta per la prima volta il piccolo epistolario col direttore Giordano di cui non si era avuta notizia. La pubblicazione di queste lettere che svela molto dell'atteggiamento auto-promozionale della giovane Deledda, è dovuta al pronipote di Arturo Giordano che generosamente ne ha messo a disposizione alla De Giovanni la pubblicazione anche in anastatica."" -
Lei vista da lui. Antologia poetica sulla donna
Si tratta di un piccolo volume nel quale è viene presentata una raccolta di componimenti poetici realizzati da autori di ogni epoca; i poeti (quindi uomini) dedicano le loro creazioni alla figura della donna, vista in vari ruoli che ricopre nell'arco della vita. -
Parole all'orizzonte
"Carla Casula nel 2002 ha pubblicato per la collana """"Calliope"""" della Nemapress, la sua prima silloge poetica, """"Scialli di luna"""". Grazie a quelle poesie ho avuto modo di segnalarla alla scrittrice Paola Lucarini Poggi che organizzò a Firenze, nel dicembre 2003, un reading di poesia cui parteciparono giovani provenienti da tutta Europa. Carla fu invitata per rappresentare la Sardegna e recitò alcune sue poesie a Palazzo Vecchio. Restò in contatto con Paola Lucarini cui spedì, in anteprima, questa nuova e seconda raccolta poetica. Col suo permesso, riproduciamo per intero l'argomentata lettera di risposta di Paola Lucarini Poggi beneaugurante per """"Parole all'orizzonte"""""""". (dall'introduzione di Neria De Giovanni)" -
Tsunami. Poemetto. Ediz. multilingue
"Così Bruno Rombi, autore del libro, parla della nascita di questo suo poemetto: """"se mi fosse chiesto com'è nato il testo di """"Tsunami"""", se in seguito agli eventi che hanno sconvolto l'Oceano Indiano e molti dei paesi che si affacciano sulle sue sponde, dovrei rispondere subito, anche se in maniera apparentemente assurda, che ho avvertito 'l'onda anomala' che ha colpito gran parte del nostro mondo, in anticipo. E cioè che, prima ancora che l'evento si veri?casse, il mio animo era scosso da un'angoscia profonda e così inspiegabile da pormi in crisi. I primi versi, poi indubbiamente elaborati in seguito al verificarsi dell'evento, erano emersi dal profondo della mia anima qualche giorno prima come annuncio di un dolore che avrebbe trasceso la mia vita personale per assumere un senso più ampio: universale. A distanza di qualche giorno dalle prime battute del poemetto ecco chiarirsi, con il disastro mediaticamente esposto alla vista del mondo intero, il perché di tanta angoscia del mio spirito"""". (dall'introduzione dell'autore)" -
Come la nube sopra il mare. Vita di Grazia Deledda
In questo libro scritto da Neria De Giovanni, si evidenzia che Grazia Deledda, pur essendo chiusa tra i monti di Nuoro, sognava di giungere al cuore di tutti attraverso i suoi libri. Arrivata a Roma e sfuggita al pettegolo pregiudizio contro una donna scrittrice, seppe raggiungere la meta intravista della natia Sardegna. Con coraggio e determinazione, senza clamori o scandali, visse ""sopra la vita, come la nube sopra il mare"""" e giunse ai vertici della società letteraria nazionale, amata dai lettori e ricercata dagli editori. Grazia Deledda è l'unica donna, tra i sei Premi Nobel italiani per le lettere, ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento."" -
Saltellando tra terra e cielo
"La poesia di Daniela Tarabugi con garbo, con rara sensibilità si inserisce nel panorama della poesia femminile (quella scritta dalle donne), confermando la validità dell'altro concetto, sempre ribadito dal critico Gaetano Salveti, della poesia come """"necessità"""", e """"svolgimento di questa necessità"""". Il tema dominante di questa silloge è l'amore nelle sue molteplici epifanie: dalla tenerezza struggente di un breve incontro alla passione; dalla presenza virtuale dell'altro (""""Seduta al tavolino di un bar"""") alla propria presenza contesa tra """"Desiderio"""" e """"Paura"""", le due pulsioni che oscillano opposte nella vita di ogni donna; al sogno, all'incomunicabilità, al passo d'addio contenuto nel ricordo (""""Il tuo braccio"""") stemperato nel rancore, o semplicemente nel giudizio che investe la persona soggetto oggetto del rapporto, quasi un correlativo oggettivo eliotiano, ossia il risultato di una catena di eventi. Altri motivi: l'attesa, la ricerca, l'introspezione per chiarire, per chiarirsi, un guardarsi dentro per scoprire, se sarà mai possibile, il risvolto di un sentimento, di una scelta, all'ombra della fine, del tradimento, dell'abbandono"""". (dalla prefazione di Maria Pia Argentieri)" -
Sardegna, l'isola e la poesia. Testo sardo e italiano
Una nuova antologia poetica con le diverse lingue presenti in Sardegna. I quindici autori del volume rappresentano le varianti dialettali della lingua sarda dal logudorese al campidanese, al gallurese al nuorese. Sono inoltre antologizzati anche poeti con testi in italiano, tabarchino (il genovese di Calasetta) e nel catalano di Alghero. Un viaggio itinerante della lingua che attraversa la Sardegna da nord a sud. Il volume gode dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e del prestigioso Patrocinio del Comitato Nazionale Minoranze Etnico - Linguistiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con prefazione di Pierfranco Bruni, presidente del Comitato. Introduzione e cura di Neria De Giovanni, presidente dell'Associazione Internazionale dei Critici Letterari. -
Vento di terra, vento di mare. Grazia Deledda oltre l'isola
Il libro presenta una lettura critica del tutto originale in quanto propone all'attenzione soprattutto i romanzi che Grazia Deledda ambientò nelle città fuori dall'isola dove abitò per più della metà della sua vita. Roma, dove si recò nel 1900 in seguito al suo matrimonio e dove morì nel 1936, Cervia dove passò per numerosissimi anni le vacanze estive, Viadana nella Bassa Padana paese di origine del marito. Il libro contiene anche interventi sulla religiosità e la devozione mariana nelle opere di Grazia Deledda. Il volume è arricchito da una prefazione del nipote Sandro Madesani Deledda, figlio del figlio Franz. -
Come il sale-Come le sel. Ediz. bilingue
"Sopprimendo la prima parte del paragone che compone il titolo della sua ultima raccolta, """"Come il sale - Comme le sel"""", Bruno Rombi lascia uno spazio aperto dove poter inserire l'ombra evocata dalla poesia. La presenza del sale richiama immediatamente un riferimento alla vita, con le virtù e le proprietà della materia nominata, e nella sua simbologia, notoriamente religiosa. Forse rimanda a una metafora vitale per la poesia. Ciò ci porta a parlare della sua forma che si presenta talvolta raccolta e compatta, per così dire solida, tal altra diluita in lunghe sequenze verbali. Bruno Rombi utilizza i due aspetti a seconda dei suoi temi ispiratori. Ciò che lo caratterizza è l'afflato che eleva la lingua e si nutre, più spesso, del proprio dinamismo. Egli cattura il lettore con una sorta di contagio lirico che lo soggioga. Egli sa che il movimento è musica fisica. Si potrebbe parlare a proposito di lui d'un lirismo carnale nel senso che, pur rispondendo del tutto al richiamo del ritmo, il poeta non infrange mai il rapporto con la terra"""". (dalla prefazione di Jean-Max Tixier)" -
Lo spago sulla valigia
Questo secondo romanzo, quinta opera narrativa della Mariane, racconta la storia di una ragazza sarda di nome Teresa che agli inizi degli anni '50 lascia l'isola per andare a Roma a servizio in diverse famiglie. Nel ""viaggio"""" dall'isola verso la moderna capitale il vero salto non sarà spaziale, ma bensì temporale. Le tappe di questa """"emancipazione"""" sono un succedersi di emozioni culturali, incontri umani e vicende forti realisticamente contestualizzati. Anche laddove la vicenda raccontata parrebbe drammatica per la protagonista, la scrittrice riesce a stemperare i toni con la presa diretta della sua ironia.""