Sfoglia il Catalogo ibs039
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8361-8380 di 10000 Articoli:
-
Scritti sulla medicina galenica
Il volume raccoglie i principali scritti su Galeno e sul Galenismo composti da Mario Vegetti in circa un cinquantennio di attività. La selezione dei saggi qui pubblicati è stata realizzata dall'autore negli ultimi mesi della sua vita. -
La rosa di Goethe
«[...] Marcella Continanza, attenta testimone della nostra società come giornalista e poeta, in questi versi riesce a condensare insieme diversi temi: il tempo, la memoria, la nostalgia, la natura e i tanti incontri di una vita, reali e virtuali, come accade ad un intellettuale che si ciba delle storie, delle vite altrui in quel continuo scambio che mette in moto la nostra fantasia». (Dacia Maraini) -
Alexander Arabus. Studi sulla tradizione araba dell'aristotelismo greco
"Alexander arabus"""" è una raccolta di saggi animati da un progetto di ricerca unitario e dalla fondamentale convinzione che l'eredità del pensiero greco non possa essere interamente compresa senza lo studio della tradizione araba. Il focus del volume è su Alessandro di Afrodisia. Mentre infatti la recezione araba di Aristotele sta quasi a metà strada fra noi e lo Stagirita, fra i filosofi arabi e Aristotele sta Alessandro di Afrodisia, a nome del quale circolarono, fin dal IX secolo, non solo traduzioni arabe, ma anche adattamenti, insieme a testi liberamente ispirati al suo magistero esegetico. Così ampliato, il corpus dell' """"Alessandro arabo"""" esercitò un ruolo di mediazione fra il patrimonio della tradizione aristotelica greca e l'emergenza di una nuova cultura egemone nell'area mediorientale. Prefazione di Marwand Rashed." -
Le forme informi della frontiera. Lo sguardo del cinema western sulla storia americana
Nato come curiosità scientifica e trasformatosi ben presto in un divertimento popolare capace di influenzare mode, costumi e di creare identità, il cinema ha spesso anche riflettuto sulla storia con la S maiuscola. Il genere western, nello specifico, non solo ha permesso di ricostruire le traumatiche vicende che hanno portato alla colonizzazione del selvaggio Ovest; ultimo ed estremo Eden (anche spirituale) del Nuovo Mondo, ma ha anche anticipato o suggerito alcune inquietanti trasformazioni della società occidentale tardo-moderna che le oligarchie al potere pretenderebbero di estendere al resto del pianeta. In questo senso, dopo che lo spazio terrestre è stato mappato, cartografato e scandagliato in ogni suo angolo e una volta che il sistema capitalista è riuscito a persuadere le masse a proposito del suo carattere fatale, le nuove frontiere diventano gli schermi del cinema, quelli delle televisioni, dei computer, dei telefoni cellulari su cui scorrono senza requie valori, simboli e immagini del nuovo mercato universale. O addirittura il corpo umano, il quale viene sempre più industrializzato grazie a scienze quali la robotica, la genetica, la bioinformatica e la nanotecnologia. -
A cosa serve oggi fare storia della filosofia? Una modesta riflessione
Il titolo di questo volumetto potrà sembrare irriverente, tuttavia porsi la domanda sul senso del fare storia della filosofia oggi è auspicabile per varie ragioni, non da ultimo per il diffuso disinteresse nei riguardi degli studia humanitatis. Le pagine di questo lavoro non intendono fornire risposte onnicomprensive o soluzioni assolutamente valide circa una questione davvero enorme ma vogliono offrire un contributo al dibattito, oggi più che mai vivo (specialmente in Italia), sull'utilità delle discipline umanistiche. L'esito delle (modeste) riflessioni che il lettore troverà qui è una seria e convinta difesa della storia e del suo metodo investigativo, fondato innanzitutto sul rigore e sul rispetto dell'oggetto di indagine. Il metodo storico, se applicato in termini rigorosi, è sempre rivolto, almeno in prima istanza, verso il suo oggetto, dunque verso quanto è altro rispetto alla capacità interpretativa dello storico. La stima per l'oggetto di indagine dovrebbe tradursi, più in generale, in rispetto verso chi e verso ciò che è altro da noi: in tal modo il metodo storico potrà essere vantaggioso al fine del miglioramento della comunità in cui si vive. -
Dell'attraversamento. Tolstoj, Schweitzer, Tagore
Tra gli ultimi anni dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento si assiste al repentino passaggio dalla fiducia incondizionata nei mezzi della scienza e della tecnica all'inquieta consapevolezza delle crisi della civiltà. Lev Tolstoj, Albert Schweitzer e Rabindranath Tagore, pur osservando la crisi da punti di vista diversi, concordano nel denunciare la violenza, il fanatismo identitario, l'alienazione della macchina, l'eclissi dello spirito. Ma non si limitano alla denuncia, né si chiudono in un rifiuto sdegnoso del mondo moderno. In forme diverse, ma anche con singolari convergenze, propongono nuove visioni politiche ed etiche (la nonviolenza rivoluzionaria di Tolstoj, che ispirerà Gandhi, il rispetto per la vita di Schweitzer, la religione dell'Uomo di Tagore) e soprattutto un intenso dialogo tra tradizione occidentale e mondo orientale. Alla base di questa apertura c'è un atto esistenziale radicale: l'attraversamento del proprio ego, dell'identità con le sue consolazioni ed i suoi attaccamenti, e la conquista di una visione transpersonale che porta nella società la luce di una razionalità etica alternativa alla ratio dell'economicismo capitalistico. -
Diario (12.10.1944-24.11.1944). Testo portoghese a fronte
"Dopo la morte di Miguel Pereira, avvenuta a Pistoia il 3 febbraio 2003, è stato ritrovato fra le sue carte un taccuino, di cui si ignorava l'esistenza. È un diario dei primi giorni di guerra, dallo sbarco alla prima esperienza al fronte, che si chiude con l'arrivo a Pistoia, dove aveva sede il Comando della Força Expedicionaria Brasileira. Ne pubblichiamo il testo portoghese integrale, con traduzione italiana a fronte, come testimonianza della grande anima che vive ancora fra noi. Nel centenario della nascita di Miguel Pereira si ripubblica il Diario riveduto e con l'aggiunta di una notizia relativa al suo archivio personale."""" (La famiglia Pereira)" -
Scritti sulla medicina ippocratica
I saggi raccolti in questo volume ripercorrono gli ultimi cinquant'anni di ricerca ippocratica. Gli entusiasmi iniziali, ben motivati dalla ""scoperta"""" di un grande territorio del sapere scientifico fino ad allora relativamente inesplorato, dei suoi metodi e della sua efficacia terapeutica, hanno via via ceduto in parte il campo a un più equilibrato atteggiamento critico-storico. Nel suo insieme, una lettura di questi testi può continuare a offrire un panorama intellettuale utile a comprendere le coordinate metodiche e sociali che hanno consentito la comparsa di uno dei fenomeni più rilevanti dell'antica tradizione scientifica dell'Occidente. I saggi sono disposti in ordine cronologico, a eccezione delle due introduzioni al volume ippocratico (1964 e 1973) che sono poste al termine per il loro carattere riassuntivo."" -
Progresso scientifico e naturalismo nella concezione di Larry Laudan
Dalla nota opera del 1977, Il progresso scientifico, Larry Laudan ha fornito un contributo fondamentale al dibattito sullo stesso progresso scientifico. In questo studio del 1998 vengono esaminate le posizioni epistemologiche del filosofo, con particolare attenzione alle opere La scienza ed il relativismo (1990) e Oltre il positivismo ed il relativismo (1996), grazie a un accurato lavoro di analisi del testo e di approfondimento teoretico degli argomenti esposti da Laudan contro il relativismo epistemico e a favore della propria concezione. Sono qui esposte le idee del filosofo sugli argomenti più importanti affrontati dalla discussione epistemologica e metodologica dei filosofi della scienza negli ultimi decenni (la tesi della sottodeterminazione; la tesi della incommensurabilità tra paradigmi o teorie, sviluppata soprattutto da Th. Kuhn; il dibattito sul progresso scientifico ed il ruolo della razionalità, con le critiche alle posizioni dello stesso Kuhn e di Feyerabend; ed, infine, il naturalismo normativo dello stesso Laudan). Tramite l'analisi puntuale dei testi si tenta anche di fornire una valutazione complessiva delle implicazioni teoretiche della concezione di Laudan. -
L' essere della libera comunità e l'amore
L'amore è la pietra angolare della libera comunità umana. Due persone che si amano veramente già formano una libera comunità. L'amicizia filosofica, e la condivisione spirituale di progetti etici, sono alla base di altre libere comunità. La libera comunità, resa viva dall'amore, costituisce ogni soggetto come valore di cui aver cura, e rappresenta perciò il fondamento dell'universalità umana, ovvero il modello della giustizia. L'amore è quindi la misura della giustizia. Il sistema economico contemporaneo è la negazione speculare della libera comunità, in quanto produce una collettività disgregata, despiritualizzata, coattivamente e ossessivamente comandata dalla ricerca del profitto e dalle procedure della tecnica. Esso prefigura perciò la morte dell'umanità dell'uomo, proprio in quanto è al di fuori di ogni giustizia e di ogni amore. In nome della giustizia e dell'amore la nostra umanità esige, per non morire, una resistenza alla attuale logica sistemica. -
La disciplina dell'emozione. Un'introduzione alla tragedia greca
Clitennestra si presenta al pubblico con la spada levata, ancora sporca del sangue di Agamennone; Edipo mostra agli spettatori le orbite vuote dopo essersi accecato; Agave agita trionfalmente la testa mozzata del figlio. Per tutta la durata del V secolo a.C. i tragediografi non risparmiarono al loro pubblico le emozioni più intense. Ma perché oggi, dopo 2500 anni, queste emozioni puntualmente si rinnovano, perché ne avvertiamo ancora la necessità? Che senso possono avere per noi quelle antiche storie di dèi ed eroi? Questo libro ricostruisce con vivacità circostanze storiche e regole istituzionali della tragedia greca, conduendoci a considerarne la funzione sociale e a penetrare nel suo ricco patrimonio simbolico: un libro, come scrive A. Beltrametti, «pensato e articolato a supporto-approfondimento delle lezioni universitarie e destinato agli studenti e agli studiosi non solo di Filologia classica». È uno strumento soprattutto per intendere la polifonia del dettato tragico, il susseguirsi dei diversi ritmi drammatici, l'uso degli attori e del coro, in una parola il complesso funzionamento della macchina teatrale di cui i tragici greci furono maestri a tutto il teatro europeo. -
Il discepolato di Ernesto De Martino. Tra religione, filosofia e antropologia
Convintosi della potenza totalistica del sacro e che la religione è soprattutto un dramma, un'esperienza sia individuale che collettiva che implica un'azione, il giovane E. De Martino, che aderisce dapprima al fascismo e poi al mito della Rivoluzione d'Ottobre, incontra nei suoi giorni e negli studi filosofi come M. Eliade, J.-J. Rousseau, A. Gramsci, G. Sorel e soprattutto Vittorio Macchioro, un uomo eclettico, geniale e vivente su molteplici confini culturali oltre che geografici che influenzerà come pochi altri pensatori la ricerca teorica del futuro autore di Sud e magia. Ebreo triestino, studioso dell'orfismo e autore di singolari scoperte in campo archeologico illuminate da riflessioni filosofiche e intuizioni antropologiche, Macchioro pare infatti intuire quella deriva materialistico-economicistica e scientista che ci ha portati all'attuale mondo disincarnato, ""liquido"""", tanto che anche dopo la rottura consumatasi tra i due, gli studi dell'ex maestro e dell'ex discepolo, in una certa misura, saranno ancora orientati a definire, a indagare la decrepitezza di una società sempre più votata all'artificiale, alla spettacolarizzazione, alla depravazione più o meno raffinata."" -
La filosofia come esercizio di comprensione. Studi in onore di Mario Vegetti
Il 23-24 novembre 2018 colleghi, allievi, studiosi suoi amici sono intervenuti e hanno partecipato al seminario di studi sul pensiero di Mario Vegetti nel salone dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. In queste pagine, con un sentimento misto di gioia e dolore, presentiamo gli atti di quelle giornate di studio presiedute da G. Casertano e da L. Palumbo (che hanno curato l'Introduzione del volume con una Nota di F. Li Vigni): le relazioni di E. Berti [Aristotele: quinto nucleo tematico di interesse per Vegetti?], di F. Ferrari [Al di là dell'essere: la dynamis tou agathou. Gli studi di Mario Vegetti sull'idea del Buono in Platone], di S. Gastaldi [Gli studi di Mario Vegetti sull'etica antica: un approccio innovativo], di B. Centrone [Quindici lezioni e non solo. La Lezione (metodologica) di Mario Vegetti su Platone], di F. Fronterotta [L'anima, il corpo, il medico] e di L. Canfora [Mario Vegetti nei «Quaderni di storia»]. Mettiamo dunque a disposizione della comunità scientifica queste pagine importanti come esse sono state scritte, nel tempo che immediatamente è seguito alla scomparsa del grande studioso. -
Sibille
"Per tutto il tempo in cui rimasi in compagnia delle Sibille, le sentii sempre come delle presenze oggettive; erano per me delle persone reali, in carne e ossa. Naturalmente, sono completamente disposta ad ammettere che esse non erano che delle proiezioni del mio inconscio. [...] Come poeta, poco m'importa di obbedire a impulsi razionali o irrazionali - e meno che mai di compilarne un catalogo - purché essi siano vitali e si traducano in un'opera. È il poiein, il fare che interessa al poeta e non il sottile scandaglio sul come o il perché del poiein. Razionale o irrazionale, ciò che l'aiuta ad ottenere un risultato è sempre il benvenuto. Se l'inconscio mi ha aiutata a scrivere le Sibille, io gli sono grata: ha dimostrato di possedere immaginazione, memoria e passione. Spero bene che vorrà darmene altre prove in futuro. Che lo faccia lui o la parte razionale del mio essere, certamente non sarà in ogni caso nelle forme già sperimentate: se contassi sul loro ripetersi, mi sbaglierei totalmente. Gli esseri umani, e soprattutto gli artisti, possono sempre riservare nuove sorprese. In questo senso, ancora oggi, mi apro fiduciosa al futuro."""" (L'autrice)" -
Ideare il futuro comunitario per viverne l'essenza nel presente
Il problema in discussione, la questione, consiste se concepire una progettualità in quanto tale. Sembra non ci siano problemi nell'accettarla in linea di principio, ma permane l'idea che occorra indirizzare le forze su obbiettivi pratici immediati. Questo punto di vista, in apparenza ragionevole, vanifica lo scopo principale di migliorare realmente il mondo in cui viviamo e, invece di una reale progettualità comunitaria, si preferisce l'immediatezza della contingenza. Dunque, a quel se, di fatto, si oppone un no. La post-modernità (cioè la fase flessibile a tutti i livelli della modernità) per l'autore non elabora spontaneamente una sua idea di comunismo, perciò si rende imprescindibile la progettualità. Per essere scoperte, utilizzate e verificate, le possibilità devono essere prima di tutto inventate. In questo senso, ogni uomo è progetto, creatore, poiché inventa ciò che è già a partire da ciò che non è ancora. -
Gesù tra i dottori. Esperienza religiosa e pensiero filosofico nella costituzione del legame sociale capitalistico
Ripubblichiamo in queste pagine la seconda parte del volume intitolato ""Gesù: uomo nella storia, Dio nel pensiero"""", edito nel 1997 dalla editrice C.R.T., a firma sia di M.Bontempelli/C. Preve, i quali dello stesso anno avevano insieme licenziato anche """"Nichilismo, verità, storia"""", un testo in cui Preve quasi preannunciava la sua successiva elaborazione qui riproposta; nel capitolo """"Il miracolo di Gesù di Nazareth: l'unità di ontologia e di assiologia"""" Costanzo scriveva: «Il miracolo consisteva nel conoscere prima di tutto la verità [...]. La verità è unità di ontologia e di assiologia». Questo scritto propone al lettore una riflessione sui rapporti che intercorrono fra i due poli dell'esperienza religiosa e del pensiero filosofico nell'ambito unitario della costituzione del legame sociale capitalistico. La sua lettura richiederà probabilmente uno sforzo maggiore, rispetto alla lettura di una """"Vita di Gesù"""", anche da parte di chi dispone di una preparazione di base nella storia delle idee filosofiche. Tuttavia, si tratta di uno sforzo cui il lettore è invitato."" -
Altro teatro
In questo volume, complementare del precedente (Teatro, 2015) la dimensione del sacro, propria di Maura Del Serra [...] ha preferito, senza dissimularsi, assumere il colore e il calore di una «pietas civile e culturale». Mescolarsi in modo ancora più fraterno e solidale con le ansie, le sofferenze, le paure, i sogni e le speranze di donne e uomini [...] che attraverso la finzione del teatro tutti ci rappresentano nella realtà della nostra esistenza. Ma non ha affatto rinunciato a scandagliare, sulle orme di Pascal, con le ragioni della ragione e le ragioni del cuore, il mistero della vita e della morte. A perseguire l'ideale di una bellezza assoluta [...]. Non dall'alto ma dall'orizzontalità cordiale della sua cattedra di ""drammaturgia d'idee"""", Maura Del Serra ci induce a pensare. Ci costringe, anzi, a pensare, meditare, introiettare. Ci insegna, mediante la sua parola affidata a personaggi fatti di carne e ossa e anima, a «contare i nostri giorni» [...] per «arrivare alla sapienza del cuore». Traccia, per sé e per noi, un arduo eppure affascinante itinerarium mentis ad sapientiam cordis. Dalla Introduzione di Marco Beck"" -
Divorati dal pentimento. Sguardi sulla nozione di metameleia in Aristotele
Questo saggio intende attraversare quel complesso crocevia di emozioni, desideri e memorie rappresentato dalla spinosa questione del pentimento, su cui Aristotele si impegna in alcuni passaggi delle sue riflessioni. Tali passaggi si rivelano di grande interesse per la serie di implicazioni e ripercussioni, nel campo etico, antropologico e anche giuridico. Dopo una ricerca lessicografica sulla nozione in questione all'interno del corpus aristotelicum, l'autrice studia il tema del pentimento sulla scorta del modello teorico (già verificato su altri terreni), del multifocal approach. Questo è il paradigma, tipicamente aristotelico (e, più in generale, caratteristico del pensiero antico), consistente nella costante moltiplicazione dei modelli esplicativi della realtà e nel rifiuto della logica alternativa aut-aut. Ecco l'orizzonte concettuale in cui si ricostruiscono le molteplici connessioni e le diverse cornici concettuali della nozione di pentimento in rapporto con altre cruciali nozioni: la passione (pathos) - e, più in particolare, con la passione del dolore (lype) -, il pudore (aidos), la vergogna (aischyne), ignoranza, scelta, vizio e incontinenza (akrasia). -
La bellezza della complessità. Studi su Platone e dintorni
Il libro propone importanti studi, alcuni offerti qui per la prima volta in italiano, altri quasi introvabili. Migliori, studioso di Platone internazionalmente riconosciuto, svolge una trattazione che parte da Eraclito e, attraverso la sofistica, raggiunge il filosofo ateniese. Molti dialoghi risultano scandagliati in modo approfondito, soprattutto 'Fedro' e i dialoghi dialettici. La dialettica, affrontata a partire da Eraclito e Gorgia, è alla base della filosofia platonica. Tra le trattazioni etiche e politiche si colloca l'analisi del libro X di 'Repubblica'. Mentre vari studiosi vorrebbero espungerlo, Migliori mostra le ragioni che lo rendono utile e necessario per completare il dialogo, demolendo vari luoghi comuni sull'arte, sulle Idee e sull'anima. Quest'ultimo tema è poi affrontato in un saggio che evidenzia la differenza tra la concezione greca e la visione biblica, centrata sulla resurrezione. Infine Migliori fa una proposta ermeneutica e filosofica di fondo, che definisce ""approccio multifocale"""", che consente sia di capire meglio il pensiero classico, sia di elaborare un paradigma che rispetta le relazioni e la complessità del nostro mondo senza cadere nel relativismo."" -
Per una scuola vera e buona
La scuola per essere buona deve essere prima di tutto vera. Il libro affronta la questione della scuola pietrificata di oggi che disconosce una questione di fondo: vero è ciò che è conforme al fondamento, bene è tutto ciò che del fondamento, cioè dell'uomo, si prende cura. Qualsiasi approccio a questo tema in chiave riduttivamente economicistica o aziendalistica non consente infatti minimamente di coglierne lo spessore reale. Né è possibile, sulla base di una concezione dell'umanità dell'uomo come semplice prassi empirica e funzionalismo sociale, capire realmente cosa è in giuoco nella scuola. Il tema della scuola rimanda infatti al significato dell'educazione umana, del rapporto tra le generazioni, della temporalità, della cultura. L'unione di conoscenza e virtù costituisce la struttura portante di ogni serio modello educativo, rivolto ad una concreta ricerca della verità. Contributi di: Eros Barone, Alberto Giovanni Biuso, Salvatore A. Bravo, Giovanni Carosotti, Lucrezia Fava, Arianna Fermani, Carmine Fiorillo, Luca Grecchi, Silvia Gullino, Rossella Latempa, Claudio Lucchini, Romano Luperini, Fernanda Mazzoli, Alessandro Pallassini, Lucio Russo, Franco Toscani, Lorenzo Varaldo.