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Quando il cinema era giovane. I fantasmi dell'opera, i fantasmi all'opera
È cambiato e sta cambiando tutto quanto nelle funzionalità del cinema. L'ampliamento smisurato della ricezione video e della potenzialità diffusionale della tecnologia digitale ha reso inevitabile un fenomeno la cui entità si misurerà in termini ancor più espansivi nell'immediato futuro. La qualità del prodotto è oggi altissima. Sicuramente innovatrice del linguaggio visivo e delle modalità espressive del mezzo - ancora e sempre, nel XXI secolo come un secolo fa, il mezzo è il messaggio. L'autore constata la mutazione epocale. Quando il cinema era giovane, l'opera passava comunque, in prima istanza, per la sala. Oggi non più, o solo parzialmente. Qui si parla di: Un chien andalou (L. Buñuel), Big Eyes (T. Burton), La promessa dell'assassino (D. Cronenberg), Teresa Venerdì (V. De Sica), Millennium. Uomini che odiano le donne (D. Fincher), Les carabiniers (J.-L. Godard), Zatoichi (T. Kitano), Turner (M. Leigh), Porcile (P.P. Pasolini), I racconti di Canterbury (P.P. Pasolini), Racconto d'inverno (É. Rohmer), Arca russa (A. Sokurov), Sacrificio (A. Tarkovskij), Melancholia (L. von Trier), Solaris (A. Tarkovskij). -
Destra e sinistra. La natura inservibile di due categorie tradizionali
La globalizzazione capitalistica ha sconvolto il panorama storico, politico e culturale in cui si erano formate la Destra e la Sinistra. Nonostante il crescente disagio a definire le differenze e le opposizioni, vi è come un'invincibile resistenza a lasciar cadere la dicotomia, certamente causata dalla legittima paura dello spaesamento e del sentirsi orfani di radici, identità e appartenenze. Occorre superare questa paura. La globalizzazione capitalistica ha infatti una natura di destra in economia, di centro in politica e di sinistra nella cultura, e sconvolge ogni dicotomia. Le nozioni di Destra e di Sinistra non hanno alcuna consistenza veritativa, ma si muovono in un mondo virtuale ed ideologico. In questo saggio vengono sottoposte a critica le posizioni di N. Bobbio sulla dicotomia destra/sinistra, di M. Revelli sulle nuove soggettività sociali comunitarie, di M. Tarchi sull'evoluzione della ""nuova destra"""". Pur salvando le ragioni della memoria storica che hanno legittimato l'opposizione Destra/Sinistra, non ci si deve impedire di mettere a fuoco le nuove contraddizioni etniche, religiose, culturali e sociali provocate dall'inedito presente in cui siamo immersi."" -
Scritti con la mano sinistra. Nuova ediz.
«Queste pagine si caratterizzano per la loro coerenza, nei suoi aspetti di insistenza e resistenza. Insistenza: continuare tenacemente a porre problemi e domande. Resistenza: accettare i mutamenti imposti dalla riflessione, ma rifiutare pentitismi compiacenti, cedimenti corrivi alle mode correnti o alle ""luci della ribalta""""; restare fedeli. Scritti marginali rispetto al mio impegno di studioso della filosofia antica e scritti che rispecchiano più direttamente la mia collocazione politica, la mia presa di partito (la scelta """"da che parte stare""""). """"A sinistra"""", dunque. Una posizione alla quale mi consegnano la mia tradizione familiare, il mio percorso intellettuale e morale. Nella prima parte si discutono problematiche filosofiche rilevanti dal punto di vista delle interrogazioni che vengono dalla politica. Nella seconda l'oggetto di indagine sono le prospettive della politica considerate da un punto di vista filosofico. Nella terza si torna ad una riflessione sulla società e sul pensiero dell'antichità dal punto di vista delle prospettive filosofico-politiche delineate. » (Mario Vegetti). Nuova edizione con prefazione di Fulvia de Luise."" -
Le dimore leggere. Saggio sull'etica buddhista
L'etica buddhista ha punti di contatto significativi con alcuni momenti dell'etica occidentale (il particolare lo Stoicismo e Spinoza), ma se ne distacca per il suo carattere transpersonale: il bene si realizza solo quando il soggetto è trasceso e con esso è trascesa la distinzione stessa tra bene e male. Fondata sul rifiuto dei fondamenti del pensiero occidentale (il soggetto, la sostanza, Dio), nella interpretazione di Antonio Vigilante l'etica buddhista appare di particolare interesse per un Occidente che ha visto crollare uno dopo l'altro quei fondamenti. -
La scuola della merce e le esigenze della libera individualità
Le tendenze largamente invalse nella scuola attuale, nel contesto generale di un tragico deperimento di un'effettiva dialettica politica e culturale, fanno di essa il veicolo passivo e acritico della riproduzione di modalità di vita, di lavoro e di consumo congruenti con le necessità sistemiche di un modo di produzione capitalistico assunto ormai come quotidiana ovvietà. Tutt'altro che irrilevante appare dunque, oltre l'analisi e la denuncia degli effetti perversi sul piano antropologico ed etico di questa sempre più marcata contiguità delle istituzioni formative e delle logiche del capitale, rammemorare quelle possibilità radicalmene alternative di vita comunitaria, che nel concetto marx-engelsiano di libera individualità paiono serbare ancor oggi un imprescindibile punto di riferimento. -
Pilocchio. Storia di un Pinocchio dei nostri giorni
Nel ""PILocchio, un Pinocchio dei nostri giorni, è come trovarsi palesate, senza per questo cadere nella disperazione e nel pessimismo, le armi più efficaci che il potere usa per dominare. Le sue avventure sono le nostre avventure, inquietudine non rassegnata, incessante tensione per uscire dalla """"caverna"""". Pinocchio, sintomo di un mondo disumanizzato, è altresì vitalità di colui che cerca guarigione. I processi di identificazione con il burattino favoriscono il riattivarsi di energie critiche. Rileggere """"Pinocchio"""" può significare l'inizio di un processo di emancipazione dalla """"banalità del male"""" in cui siamo immersi, e che spesso rimuoviamo per cedere agli automatismi senza concetto. Siamo chiamati al dialogo, ad affinare lo sguardo. All'antiumanesimo del pessimismo è necessario contrapporre la forza storica della vita, che non si lascia prosciugare dal sole nero del potere, ma sa leggere il presente con le categorie del pensiero, generatrici di """"possibilità"""". Solo la parola libera: l'avventura della vita esige partecipazione, la salvezza è sempre possibile, se si rinuncia ad un individualismo senza storia e bellezza. """"Pinocchio"""" è veicolo di consapevolezza comunitaria."" -
La più intelligente e la più stolta delle emozioni: la paura. Paure antiche e nuove paure
Il millennio inizia sotto la cappa della paura. Eventi traumatici, crisi, pandemia da Covid-19, hanno generato paure crescenti specie nella parte del mondo più ricca e potente. Molti hanno cercato di cogliere il tema della paura oggi, ma spesso - e da più parti - amplificandolo retoricamente a uso politico. L'Autrice ci invita a riscoprire alcuni passi della letteratura e della filosofia greca per far affiorare il senso antico ma sempre attuale della paura. Nei testi del teatro attico e nella grande filosofia di IV secolo, i nuclei più stabili e forti della paura sono tutti individuati e illustrati con strabiliante chiarezza. La paura insieme con la compassione fu indicata da Aristotele come l'emozione intrinseca e dominante della tragedia, che drammatizza in scena la duplice faccia di un'emozione intelligente e stolta, il nesso inestricabile e metamorfico di paura e potere, la dimensione fittizia della paura inducibile dalle parole più che dalle cose e dai fatti, manipolabile dai retori per conquistare consenso. Sulle tensioni tra paura e potere Platone definirà le sue figure di tiranni; sulla paura previdente e su quella irresponsabile si concentrerà nelle sue opere Aristotele. -
Marx e gli antichi greci. Dialogo sulla progettualità, ovvero su come cambiare il mondo. Nuova ediz.
"Marx e gli antichi Greci. Dialogo sulla progettualità"""" non si occupa esclusivamente dei legami culturali fra Marx e il pensiero greco. Si occupa soprattutto, come recita il sottotitolo di questa nuova edizione riveduta e ampliata, di progettualità, ovvero di come cambiare il mondo. Il pensiero marxista, fino a oggi, si è quasi sempre limitato ad analizzare la realtà storico-sociale semplicemente per come è. Quasi mai ha cercato di dire come essa dovrebbe essere. Per compiere questa operazione progettuale occorre infatti rifarsi principalmente al pensiero greco. Escludere il pensiero greco dalle proprie analisi conduce invece, al più, ad interpretare il mondo, o a criticarlo, non a cercare di trasformarlo per migliorare la condizione umana." -
La fine dell'Urss. Dalla transizione mancata alla dissoluzione reale
La dissoluzione dell'URSS, consumatasi a partire dal 1991, è fenomeno interno alla storia del fallimento del comunismo storico novecentesco, e nello stesso tempo conserva elementi peculiari. L'URSS si riferiva ideologicamente a K. Marx, che però escluse sempre la possibilità di una transizione al comunismo su base politica e statuale. In questo saggio viene proposta un'interpretazione storica concisa delle principali tappe di storia dell'URSS. Legittimità storica, politica e morale della rivoluzione del 1917 condotta da Lenin. Costruzione da parte di Stalin di una società di classe divisa in dominanti e dominati. Stabilizzazione del dominio burocratico collegiale attuata da Krusciov a partire dal 1956. Maturazione sotto Breznev delle condizioni strutturali della dissoluzione dell'URSS. La perestrojka di Gorbaciov come unità di un tentativo fallito di riformismo ed una controrivoluzione burocratica preventiva atta a mantenere una società di classe. Fallimento di Eltsin nel realizzare un'accumulazione primitiva del capitale sulla base di un'alleanza fra capitale mafioso, capitale burocratico e transnazionali capitalistiche occidentali. -
Filosofia e realtà. Saggio sul concetto di realtà in Hegel e sul nichilismo contemporaneo
Questo libro ruota attorno a due grandi argomenti: il nichilismo contemporaneo, ossia l'oscuramento, nella vita impazzita del mondo di oggi, e nel pensiero soltanto strumentale che l'accompagna, di tutti i valori morali e conoscitivi; la categoria filosofica di realtà, di cui viene esposta l'elaborazione hegeliana, considerata la più alta finora raggiunta. I due argomenti sono strettamente connessi: il nichilismo è perdita di realtà, per cui non lo si può capire se non si capisce cosa sia davvero la realtà. Il lettore trova esaurientemente spiegato come la realtà rappresenti per l'uomo un livello di essere molto più profondo, durevole e significativo della semplice esistenza nella sua apparenza immediata. In Appendice: Un esempio di pensiero nichilista contemporaneo. Lettura critica del libro di Umberto Galimberti, «Psiche e Techne». -
Il tiranno e il suo pubblico
La paura del tiranno domina la vita della democratica Atene; a dare volto ed espressione al nemico della città, a definirne sempre meglio i caratteri concorrono poeti, storici, oratori, filosofi. Il tiranno si trasforma nella figura ideologica che finisce con l'assommare in sé ogni forma di devianza dalla norma sociale, che assurge a simbolo del vizio, dell'asocialità, della disumanità. Questo libro non si limita a ripercorrere i momenti della costruzione della figura del tiranno, ma indaga anche le attese sociali che la sua rappresentazione è chiamata a soddisfare. L'esame si estende quindi alla sopravvivenza del mito della tirannide fuori del mondo greco fino ai nostri giorni. Sopravvivenza che, pur nella varietà delle situazioni storiche, rivela il ricorrere di una medesima pratica ideologica: la mistificazione di ogni potere autoritario sotto il segno tutto psicologico del potere individuale, della follia che muove la sete di dominio. Il saggio si sviluppa nel vivace intreccio di diverse esperienze d'indagine, storiche, linguistiche, letterarie, tutte subordinate alla rigorosa definizione dell'organizzazione della cultura nella città greca. -
Santiago Express. Appunti di viaggio
«Nella solitudine e nel silenzio del Camino i pensieri prendono una forma estremamente fluida e piacevole. È come guardare le cose da una prospettiva lontana e privilegiata, dove tutto è ridimensionato negli spazi che attraverso a piedi e lentamente. Ho capito solo ora è che i pensieri non si possono imporre né si possono scegliere durante il Camino. Per pensare veramente bisogna svuotarsi dei propri pensieri, fare il vuoto in se stessi. E questo vuoto viene riempito dai pensieri che vengono, non da quelli che si vanno a cercare. È un modo per perdere tutto, per tutto trovare. I pensieri nuovi, i pensieri del futuro, ci vengono a cercare nel silenzio che è rotto solo dal rumore dei nostri passi quando camminiamo e dai rumori della natura. E così ripenso al mio stile di vita (piccolo) borghese, alla mia propensione al consumo e alla comodità, alla rassicurante visione dei barattoli perfettamente ed ergonomicamente allineati sullo scaffale in cucina e pieni degli alimenti essenziali, alle piccole fissazioni che ho sviluppato condividendo gli spazi vitali con la mia solitudine e con le mie manie. Ora sono un camminante ...» (Marco Gallo). -
Le avventure dell'ateismo. Religione e materialismo oggi
Mentre il dialogo filosofico fra atei e credenti ha già alle spalle una lunga e dignitosa storia, le condizioni presenti di questo dialogo appaiono completamente inedite. Il linguaggio dell'assoluta immanenza economica sembra aver sostituito il vecchio linguaggio della trascendenza religiosa come base ideologica per la legittimazione dello sfruttamento sociale. Una scristianizzazione implicita e silenziosa ha sostituito il vecchio laicismo esplicito e rumoroso. La situazione attuale presenta elementi contraddittori, che questo breve saggio cerca almeno di portare alla luce. Il linguaggio della trascendenza ed il linguaggio dell'immanenza sembrano acquistare un carattere circolare e non più opposizionale, in un apparente gioco delle parti che nasconde un comune anelito verso la verità filosofica. Da un lato, l'immanentismo marxista è morto di eccessivo immanentismo scientistico, ed ha bisogno di riacquistare un orizzonte trascendentale. Dall'altro, l'ammirevole ritorno alla filosofia, già evidente nella enciclica «Fides et Ratio», sembra purtroppo arrestarsi all'enigma della falsità del presente legame sociale capitalistico. Tutte le vie di una nuova discussione sono aperte. -
Contro il capitalismo, oltre il comunismo. Riflessioni su di una eredità storica e su un futuro possibile
Il problema filosofico del comunismo, distinto da quello storico e ideologico, sta nella legittimità o meno della sua riproposizione attuale. Mentre la prospettiva di un suo rinnovamento radicale può sembrare seducente, la prospettiva di una sua ""ripetizione"""" sarebbe una triste tragicommedia storica. L'autore tenta una definizione più o meno univoca di comunismo, con un ritorno alla nozione originale di comunismo in Marx. Vengono poi discusse le posizioni dell'odierno anticomunismo teorico, da F. Furet ad E. Nolte fino al noto Libro Nero del Comunismo. Si affronta poi la contraddizione fra carattere illimitato della produzione capitalistica e l'ipotesi di Marx che lo svolgimento della dinamica del valore ne sia un limite immanente insuperabile. Questo presupposto comune ai rifondatori ed ai ripetitori del comunismo storico novecentesco viene qui criticato radicalmente. L'accettazione di questa critica, però, non lascia le cose come prima, perché fa capire che c'è bisogno di un fondamento teorico complessivo nuovo per la comprensione non solo del modo di produzione capitalistico, ma anche di un'eventuale possibile transizione ad un nuovo modo di produzione diverso e migliore."" -
Ideali di comunità. L'essere della libera comunità e l'amore
Autori e temi: A. Dignös, Introduzione; C. Lucchini, Annotazioni sulle finalità essenziali della società comunista; F. Mazzoli, Comunità educante e adattamento sociale; S. Bravo, Comunità e comunitaristi - Derealizzazione ed impotenza; A. Filannino Indelicato, Sperare l'insperabile. Il caso di Mimmo Lucano tra filosofia antica e partecipazione politica; M. Ianne, Comunanza dei beni e uguaglianza nel pensiero filosofico e nella prassi politico-pedagogica dei Pitagorici; A. G. Biuso, Teoria e prassi della comunità scientifica; A. Palassini, Riflessioni provvisorie su individualità, transindividualità e comunità. Appunti su Spinoza attraverso Marx e Vygotsky; G. Cavallo, Comunità e società; F. Toscani, Heidegger e «il popolo dei poeti e dei pensatori»; L. Dorato, La comunità mistificata; G. Randazzo, Una metafisica antropodecentrica. Appendice: L'essere della libera comunità e l'amore. Comunità arcaica e libera comunità; L'uomo universale; La libera comunità come universalità umana; Libera comunità e resistenza; L'inesistenza di un soggetto sociale anticapitalistico; L'amore: rapporto dell'uomo con la fragilità; Le quattro condizioni ontologiche dell'amore; La radice ontologica dell'amore. -
In viaggio con Pinocchio
Il lettore disponibile all'avventura che voglia percorrere un tratto di strada con Pinocchio si affaccia su un paesaggio intrigante, familiare e misterioso al tempo stesso. Ad ogni svolta del cammino, ad ogni sosta, ad ogni incontro ad attenderlo sono motivi, figure, immagini che hanno filato il complesso ordito della nostra cultura. Eppure, il burattino resta inafferrabile e, con un'ultima acrobazia, sospesa tra duro apprendistato e vago sogno, ci sfugge dalle mani proprio quando diventa un ragazzo perbene. Questi i capitoli: Prologo/La Fata, la morte/Strade di terra, di aria e di mare/Padri perduti e ritrovati/Uomini e animali/Paesi della Cuccagna/Pinocchio, Wilhelm e gli altri/Conclusioni provvisorie. -
L'io, l'anima, il soggetto
Pubblicato per la prima volta nel 1996, riproponiamo in una collocazione autonoma dal punto di vista editoriale «L’io, l’anima, il soggetto» di Mario Vegetti (1937-2018), preziosissima perla per la delineazione di una grammatica filosofica capace di risignificare, ogni volta, come l'uomo si è pensato. Infatti, in questo scritto, si indaga la questione dell'io, dell'anima e del soggetto nel mondo greco, che, come si chiarisce dalla fitta analisi diacronica e sincronica che emerge fin dalle prime pagine, non sono assolutamente parole sinonimiche: tutt'altro che essere una ricerca confinata alla sola storia della filosofia antica, il tutto (im)pone una fondamentale riconsiderazione del nostro stesso presente. -
Il parto di Zeus. Athena e il sapere esperto
L’Athena dei poemi omerici è una figura complessa ma essenzialmente unitaria. Il suo epiteto Tritogeneia mostra come la dea sia attiva in tre campi in apparenza differenti. Il primo e più manifesto campo dei suoi interventi è quello dell’azione armata. Il secondo tratto che affiora dai poemi omerici è quello che evoca la dea tecnologica, collegata al mondo degli artigiani e delle arti esperte. Il terzo significativo tratto della sua personalità, infine, è quello per cui la dea è detta «molto sapiente», capace di dare «molti consigli». Per questo aspetto è la dea che più si avvicina alla madre Metis (la signora del giusto consiglio), ed è tanto cara al padre, il metieta Zeus. Il mito della nascita di Athena dalla testa di Zeus avrebbe, almeno in parte, dei precedenti in miti orientali. Di fatto, però, le fonti greche testimoniano che il mito deve essersi formato gradualmente, introducendo o variando di volta in volta singoli elementi. Da questo mito è possibile trarre insegnamenti di rilievo per la storia delle idee. -
Conoscenza e sentimento in J.-J. Rousseau. Libera personalità, principio di libertà e spirito comunitario
«Rousseau in sé raccoglie l'artista e il filosofo insieme, in inscindibile unità. Egli lotta contro la cultura che resta esteriore allo spirito e lo soffoca; non contro lo sviluppo attivo dello spirito, cui anzi vuol restituire la sua libertà e dignità: è rivendicazione dell'interiorità, non negazione della humanitas. Rousseau oltre all'intelletto indica in «quell'altra facoltà infinitamente più sublime, eppur mai contata per nulla», cioè nel sentimento, la vera via e l'essenza dell'interiorità che egli rivendica: ecco il punto centrale della sua filosofia. Qui la sorgente del suo appassionato amore per la natura; qui la sua profonda differenza dagli enciclopedisti; qui la fonte viva delle sue dottrine psicologiche e pedagogiche, religiose e morali, sociali e politiche. Rousseau è il vero fondatore del moderno principio di libertà, inteso quale esigenza di dignità umana; nella libertà di Rousseau la personalità è innalzata al suo valore di fine in sé; e in quanto è, e deve essere fine, si proclama la sua irriducibilità alla posizione di mezzo per il raggiungimento di finalità esteriori.» (Rodolfo Mondolfo) -
Per un'etica del limite. Elogio della sobrietà. Con «L'arte di godere di una salute perfetta» di Leonardo Lessio (1554-1623)
L'opera si sofferma su una virtù ""umile"""" e apparentemente marginale, o addirittura obsoleta: la sobrietà. Questa è in realtà una fondamentale virtù al tempo stesso filosofica e cristiana: permette infatti di """"prendere le distanze"""" dal mondo e dalle sue lusinghe e di concentrarsi sull'essenziale. Per confermare questa tesi, nell'opera viene riprodotto un opuscolo composto da Leonardo Lessio, uno scrittore e teologo fiammingo vissuto tra Cinquecento e Seicento. Si tratta del saggio dal titolo """"Hygiasticon, seu vera ratio valetudinis conservandae"""", ossia """"L'arte di godere di una salute perfetta"""": ivi Lessio ha inteso redigere una sorta di sintetico """"manuale"""" per condurre una vita lunga e in buona salute. I suoi suggerimenti suonano ancor oggi quanto mai puntuali ed efficaci; questo, senza trascurare il loro elevato spessore etico e religioso. Ciò rende le sue riflessioni estremamente attuali, oltreché adatte a chiunque sia pensoso tanto delle sorti dell'umanità, quanto dell'indirizzo da imprimere alla propria esistenza.""