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Discorsi di filosofia antica
Questo libro costituisce una raccolta di relazioni e lezioni, tenute dall'autore in vari luoghi fra il 2011 ed il 2013, tutte inerenti la filosofia antica e rivolte a non specialisti. Il primo di questi testi è costituito dalla trascrizione di una relazione del marzo 2013 al Liceo classico Gioberti di Torino, dal titolo ""L'umanesimo di Omero"""". Vi sono poi quattro lezioni, che sintetizzano la intera cultura greca (da Omero ad Epicuro), e che riproducono fedelmente parte del corso di Storia della Filosofia tenuto alla Facoltà di Psicologia della Università Statale degli studi di Milano Bicocca nell'ottobre 2013. Ancora, sono riportate due relazioni svolte presso la Libera Università Popolare di Milano nel novembre 2011 (""""Spazio e tempo negli antichi"""") e nel febbraio 2012 (""""Soggetto e sostanza in Aristotele""""). Chiude il libro un breve saggio inedito sul tema della """"alienazione"""" nella antica Grecia. Si ritrovano qui riassunti i principali risultati della interpretazione della filosofia greca che l'autore ha elaborato in questi anni. Oltre alla chiarezza, potrà giovare lo specifico approccio di queste relazioni, di tipo insieme """"divulgativo"""" ed """"attualizzante""""."" -
Matricola 76613. Il Mauthausen dimenticato di Aldo Valcarenghi
Nonostante la rilevanza della sua attività politica e resistenziale, dall'antifascismo liberalsocialista di ""Giustizia e Libertà"""" alla fondazione, con Lelio Basso, del Movimento di unità proletaria e del PSIUP; nonostante la breve e intensa testimonianza sul Lager di Mauthausen, apparsa nel 1946 su un periodico socialista e mai più ripubblicata, Aldo Valcarenghi non è stato sinora oggetto di attenzione storiografica o critico letteraria. L'oblio di quelle sue pagine è la cifra di come spesso non ci sia nulla di più inedito dell'edito. Questo piccolo libro, ricostruendo le principali tappe della sua militanza, arresto e prigionia, restituisce la drammatica autenticità dei nove appunti valcarenghiani sul campo di concentramento e vuole porsi, auspicabilmente, come materiale preparatorio per ulteriori studi sulla sua figura."" -
Relativismo e universalismo astratto. Le due facce speculari del nichilismo
La cultura dominante dell'odierno Occidente si manifesta come un'unità inscindibile e complementare di relativismo ed universalismo astratto. Fuori da questo paradigma angusto, l'uomo ha, per sua natura, bisogno di un universalismo sostanziale che partendo dall'esistenza di una Verità ontologica sulla propria condizione, metta in comunicazione il particolare e l'universale senza salti nel vuoto o astrazioni e respingendo completamente, allo stesso tempo, ogni tentazione relativistica. Un simile universalismo, che, oltre ogni forma, scavi nella sostanza dei bisogni e dei comportamenti umani, affonda le proprie radici nell'affermazione dell'esistenza di una natura umana conoscibile oltre il dato meramente biologico. Da questo presupposto muove la ricerca di un criterio di Bene universalizzabile preminente sui valori procedurali e pseudo-universali di libertà assoluta e di progresso tecnico-scientifico che rivestono come una patina consolatoria il nichilismo delle relazioni sociali dell'Occidente capitalistico. Se il Bene è conoscibile come verità generale sulla condizione e i bisogni dell'Uomo, da esso può sorgere la possibilità di un universalismo sostanziale. -
Le sfide del futuro
Il volume intitolato ""Le sfide del futuro"""", è la sesta pubblicazione dell'autrice e fa il punto su anni di lavoro e di ricerca, condotti in ambito giornalistico e filosofico."" -
Teatro
Il teatro di Maura Del Serra, qui riunito nella molteplice complessità del suo arco cronologico trentennale, abbraccia una pluralità di forme sceniche, ora corali ora dialogiche ora monologanti, che spaziano con incisiva e vivace profondità dall'""affresco"""" epocale alla fulminea microcellula drammatica e a forme singolari di teatro-danza sempre sorrette da un inventivo simbolismo di luci, colori, voci fuoriscena e suggestioni scenografiche. L'organon di questa scrittura - in versi e in prosa - fonde il nitore visionario con un senso vivace e concreto del phatos quotidiano, spesso nutrito da uno humour tipicamente affidato a personaggi """"terrestri"""" fino al farsesco, secondo la tradizione della commedia antica. Il teatro decisamente anti-minimalista della Del Serra mostra infatti il suo grato debito creativo verso i classici della tradizione drammaturgica e poetico-letteraria europea, dai tragici e lirici greci al barocco inglese e ispanico, al decandentismo e alle avanguardie artistiche del Novecento. In questa straordinaria galleria evocativa di presenze le voci interiori dell'autrice si incarnano di volta in volta, come la poesia ed ogni arte, per """"sognare la verità del mondo""""."" -
Solitudine ed esistenza. Kierkegaard, Nietzsche, Unamuno, Heidegger, Jaspers, Sartre, Camus, Marcel, Berdjaev, Abbagnano
Che cos'è la solitudine? Perché la solitudine è così inscindibilmente legata con l'esistenza umana? Quali e quante solitudini vive l'uomo di questo tempo? In che termini si può parlare di solitudine per l'autenticità e di isolamento dell'inautenticità? Come definire la solitudine in quanto isolamento positivo e l'isolamento in quanto solitudine negativa? Attraverso l'analisi delle opere fondamentali dei maggiori precursori e rappresentanti della filosofia contemporanea dell'esistenza, e con un linguaggio semplice e chiaro, questo libro offre la possibilità di riflettere sul problema e sull'esperienza della solitudine, profondamente connessi con le questioni del fondamento e del senso dell'esistenza umana, con la sua dimensione autentica e con quella inautentica, con il modo di essere individuale, personale, sociale e religioso dell'uomo, con la realtà della sua morte e con la verità del suo destino ultimo. -
La carriera di Edipo
Tre visioni opposte della figura paterna e del concetto di autorità. Una regista, un attore e una giovane assistente, stanno provando uno spettacolo d'avanguardia che si ispira alla figura di Edipo. Il testo su cui lavorano diventa un'occasione per rivelare il modo in cui ciascuno di loro ha vissuto il rapporto con il proprio padre. Durante le prove, la necessità di cercare un teatro rispondente alle loro aspirazioni crea una spaccatura all'interno del gruppo: Guido, l'attore, non esita a ricorrere ai favori di un dirigente corrotto per ottenere una ""raccomandazione"""" a pagamento; la regista Adriana si oppone drasticamente all'idea di Guido, mentre Chiara, giovanissima assistente alla regia, cerca di mediare le due posizioni. Sul finale i tre personaggi prenderanno le loro drastiche decisioni e si avvieranno per strade diverse seguendo ciascuno il proprio intimo modo di sentire."" -
Potere e alienazione in Foucault
Gli scritti di Foucault testimoniano un'attenzione rara alla vita che scorre ai margini: il potere è studiato mediante la 'posizione della rana', affermazione del filosofo. Il potere è analizzato nel suo costituirsi, non dal vertice ma dalle forze interagenti dal basso il cui effetto è il potere. -
Il pregiudizio lirico
"Non so se qualcuno vi abbia già posto mente: ma a me sembra cosa quanto mai indicativa, degna della massima attenzione e del più accurato esame, quella identificazione ormai invalsa come un luogo comune, in Italia e nel nostro tempo, tra poesia e lirica. I due termini sono considerati, in pratica, come sinonimi equivalenti e intercambiabili: e tale equazione non solo non viene mai discussa ma, in un certo senso, non viene neppure avvertita da chi ne fa uso. È ormai un postulato implicito, una sottintesa convenzione, talmente radicata e naturale che nessuno sente il bisogno di riflettervi su e di spiegarsela: è trattata, insomma, come una verità lapalissiana.""""" -
Maschere di tecnodemocrazia. Simulacri della derealizzazione
Nel flusso del nulla di una città di spettri senza ""luce"""" - dove più non è dato vedere, con Chaplin, la piccola fioraia cieca - sono di scena nuove figure tecno senza volto reale."" -
Da Omero a Saffo
"Le ragioni di questo libretto nascono nell'ambito di una necessità espressiva e si giustificano nella ricerca di un linguaggio. Il tempo assai lungo in cui questi poeti m'hanno tenuto compagnia è stato speso tutto a scavar le parole ogni volta che l'occasione di uno stimolo le abbia suggerite o anche solo illuminate, a richiamarle quanto fosse possibile alle qualità di forza, alle cadenze e ai luoghi di una geografia ritmica originaria, e infine a sillabarle, orientarle, muoverle in un ritmo nuovo e nell'eco di certi fatti interni, anch'essi nuovissimi. È sulla base di una tale premessa che questo esercizio ambisce a una qualche dignità""""." -
Del gabbiano
Nell'immaginario dell'autrice il Gabbiano è l'uccello dei mari che nella giovinezza le rivelò l'incontro col mare, nella concretezza della realtà come nella luce della poesia - poco importa che cosa ne abbiano fatto oggi i mutamenti globali. Ancora sfiora le onde e pesca con garbo, e con garbo si posa su moli e scogliere, come vola ad ali tese nei cieli, e non lo appesantiscono, come l'albatro, le vaste ali sulla sabbia. Così, con impeto e grazia, si alza a volo Giovanna a contemplare quel che sta in alto, o si china a raccogliere le piccole creature della terra. -
Il drago di carta
"Il drago di carta"""" porta in scena una delle figure più inquietanti della vita economica del nostro paese: Michele Sindona. La scena ha luogo a New York nell'aprile del 1979 e precede di soli tre mesi l'omicidio di Giorgio Ambrosoli avvenuto a Milano l'11 luglio (Sindona verrà riconosciuto come mandante e condannato all'ergastolo). In un edificio semiabbandonato l'incontro ebbe in realtà luogo in un Hotel di New York - Sindona incontra quello che ritiene essere il suo nemico di sempre, ma che pensa possa salvare il suo impero: Enrico Cuccia. Cuccia diventa invece - assieme ad Ambrosoli il nemico da abbattere. Il dramma ripercorre i momenti salienti di quell'incontro. Alla prevaricatoria personalità di Sindona che alterna istrionicamente momenti di accondiscendenza ad esplicite minacce sia nei confronti di Ambrosoli che dello stesso Cuccia, si contrappone la paziente e tenace resistenza dell'uomo di Mediobanca. Egli non può apertamente negare il suo aiuto, i suoi figli sono stati infatti minacciati di morte dai complici di Sindona, ma allo stesso tempo non può avvallare un'operazione dai contorni economici e politici così ambigui." -
Da quali stelle?
Il dramma ""Da quali stelle?"""", strutturato nel rispetto delle cosiddette """"unità aristoteliche"""", si svolge, nell'arco di circa due ore, il 15 ottobre 1899, in casa della sorella di Friedrich Nietzsche, Elisabeth, dove da alcuni anni egli è rinchiuso, per via della follia in cui è precipitato da tempo. È un compleanno speciale, poiché giunge a trovarlo il grande amore di un tempo, la bellissima Lou von Salomè, intenzionata a sottrarre Nietzsche dall'immagine artefatta che Elisabeth ne sta costruendo. Fra le due donne si scatena un feroce duello al cospetto di un Nietzsche che riaffiora e continuamente risprofonda nella sua follia. Il dramma è tutto giocato sulla tensione drammatica esplosiva fra le due donne e lo struggente lirismo del misterioso rapporto che lega Nietzsche alla inquietante bellezza di Lou, la donna che, fra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, fece innamorare di sé il fior fiore dell'intellighenzia mitteleuropea: da Freud a Rilke. Il titolo dell'opera è parte della frase pronunciata da Nietzsche la prima volta in cui incontrò Lou, nella primavera del 1882, nella Basilica di San Pietro, a Roma: """"Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?""""."" -
La cena di Vermeer
"La cena di Vermeer"""" racconta l'incredibile scommessa con l'arte e con la vita di Han van Meegeren, """"il falsario che truffò i nazisti"""". Obbligato a diventare falsario per sopravvivere, Han sceglie Vermeer: all'inizio vuole solo vendicarsi dei critici che lo hanno messo al bando, impedendogli di dipingere. Ma va oltre e non riesce più a fermarsi. Lui non """"falsifica"""" Vermeer, lui diventa Vermeer. Crea dei nuovi originali, riconosciuti e venerati nei musei come opera del grande maestro di Delft. E quando accetterà di parlare per salvarsi la vita, non sarà creduto e dovrà combattere per farsi giudicare colpevole. """"La cena di Vermeer"""" affronta un tema nodale di tutti i tempi, e particolarmente del nostro: il rapporto tra verità e apparenza. Come in un borgesiano gioco di specchi, si confrontano e si contaminano apparenti verità e vere apparenze, in una sorta di giallo in cui di continuo i ruoli del detective e dell'assassino si invertono, ma alla fine è legittimo sospettare che siano entrambi una sola entità: la vita." -
Ordo amoris
Il testo nasce dalla passione di alcuni insegnanti-studiosi di filosofia e teologia, animati dal desiderio di diffondere il pensiero filosofico e di renderlo attuale. Il carattere dei saggi, pur mantenendosi scientifico, è divulgativo, per permettere a chiunque di avvicinarsi a problematiche filosofiche e ad autori non spesso letti e studiati. L'obiettivo principale è sviluppare le capacità critico/argomentative di ciascuno, al fine di far comprendere che posizioni intransigenti non fanno che alimentare un atteggiamento fanatico, incapace di dialogare con l'alterità, trovando invece soluzioni di coabitazione nella distinzione, distinzione vista come ricchezza e valore. Il lavoro, frutto dell'elaborazione di conferenze tenute alla Biblioteca comunale ""San Giorgio"""" di Pistoia ha come tema-cardine l'amore. Ordo amoris è infatti il filo che lega gli articoli qui raccolti, ognuno dei quali si apre con indicazioni biografiche sul filosofo studiato, cercando poi di inquadrarne le linee guida del pensiero, per analizzare infine il tema dell'amore."" -
La farfalla. Versi rubati
Scritti con la mano ""intorpidita"""" - come direbbe Sante - e il cuore vigile. Nati così, ad ora incerta, senza un programma o un tema dominante. Sono notturni acquerelli metropolitani, interni di case di campagna con l'occhio che fugge rapido al varco salvifico del mare. Sono brevi note d'amore. Sono le epifanie della piccola Chiara, teneramente fotografata nel continuo miracolo della sua presenza nella vita di Sante e Delia. Ci sono sguardi di animali dai tratti umanoidi, dediche a compagni ancora prigionieri e ricordi di militanza. Memorie di stragi e Resistenza tradita dalla dimenticanza. Riflessioni su un presente di piombo cui sottende l'interrogativo se sia stato davvero peggiore dell'oggi quel tempo in cui il dissenso era il nemico pubblico numero uno."" -
Invito allo straniamento. Vol. 2: Costanzo Preve marxiano.
Il volume omaggia la filosofia di Costanzo Preve (1943-2013), uno dei pensatori più originali e meno riconosciuti del nostro tempo. Straniamento è il concetto brechtiano adottato da Preve come metafora dell'operazione filosofica e dello scopo della propria opera: mettere in moto un riorientamento, uno ""scuotimento"""" associato a un mutamento radicale di prospettiva, alla trasformazione dello sguardo con cui ci si accosta al mondo. Fare ingresso nel pensiero di Preve significa invitare a familiarizzare con lo straniamento, a prendere confidenza con la problematizzazione del proprio tempo. I contributi del presente volume mirano a produrre tale risultato, cercando di fornire al lettore alcune coordinate utili per orientarsi nel laboratorio filosofico che Preve ha costruito intorno al suo confronto con Marx e il marxismo."" -
Collisioni. Dialogo su scienza, religione e filosofia
Nato dal confronto tra due autori appartenenti a due diverse generazioni, il dialogo cerca di analizzare alcuni aspetti del rapporto tra filosofia, scienza e religione nel mondo contemporaneo. Il volume non vuole essere esaustivo, ma cerca piuttosto di fotografare alcuni nodi problematici della nostra epoca, caratterizzata dal dominio incontrollato della merce, che nella cultura si esprime con la negazione dell'autonomia delle diverse forme di conoscenza umana o con la loro strumentalizzazione. Contro simili deformazioni gli autori auspicano un rapporto più razionale tra scienza, religione e filosofia, che riconosca la centralità dell'uomo. -
Un caso di coscienza. Giuseppe Gangale e «La Rivoluzione protestante»
Filosofo, giornalista, glottologo, amico di Piero Gobetti, nome dimenticato, se si esclude l'ambiente protestante italiano, Giuseppe Gangale è un caso unico nella storia culturale del Novecento italiano. Animatore di Conscientia, una delle migliori riviste di matrice protestante degli anni Venti, Gangale tentò di unire la propria fede calvinista con il pensiero di Hegel sino al punto di delineare un inedito ""Marx calvinista"""". Nel 1925 raccolse l'invito di Gobetti di pubblicare un testo destinato a restare sepolto per decenni: La Rivoluzione protestante. Il presente saggio è un'indagine su questo evangelico battista e sulla particolare temperie culturale, dominata da Croce e Gentile, in cui si trovò a testimoniare sia la propria fede religiosa, sia il suo antifascismo: una """"doppia eresia"""" di fronte alla dittatura fascista e al Concordato del 1929. Opera di un eretico, il cui emblematico incipit così recita: """"Il cattolicismo è il male d'Italia"""". Gangale pose in modo radicale il problema della mancata Riforma in Italia. Riproporne oggi lo studio, significa porsi la domanda sul perché del degrado delle cose presenti in Italia: significa porsi un """"problema di coscienza"""".""