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L' umanesimo di Omero
Questo libro su Omero cerca di rivoluzionare le tradizionali interpretazioni dell'epoca omerica come civiltà agonale, sostenendo che l'opera omerica fu la prima opera umanistica del pensiero greco, da interpretare pertanto in continuità - e non in opposizione - con la cultura classica. L'autore pone qui in essere una approfondita analisi dell'Iliade e dell'Odissea, mostrando come Omero sia interpretabile in termini ""pre-filosofici""""."" -
Filosofia della verità e della giustizia. Il pensiero di Karel Kosík
Questo saggio, scritto da Linda Cesana, appartenente alla generazione filosofica del 1981, e da Costanzo Preve, della generazione filosofica del 1943, è un omaggio a Karel Kosík, pensatore oggi pressoché oscurato. La scelta del titolo del libro è stata dettata dal peso che le parole verità e giustizia rivestono nella riflessione di Kosík. Se in ""Dialettica del concreto"""" il filosofo utilizza spesso la parola verità, in alcune interviste e saggi degli anni Novanta del Novecento compare spesso anche la parola giustizia. Il vero e il giusto sono quindi rilegittimati ad oggetto proprio della filosofia, nella sua distinzione dall'ideologia. Nella seconda parte del libro il concetto guida è quello di """"seconda restaurazione"""" per leggere il ventennio 1989-2009 come caratterizzato dalla rappresentazione ideologica del Novecento come secolo delle ideologie sanguinare e che quindi silenzia i pensatori i quali, al pari di Kosík, criticarono il comunismo storico novecentesco senza abbracciare il liberismo occidentale. Per accogliere l'eredità di questo pensiero è necessario deideologizzare la filosofia, liberare lo spazio filosofico."" -
Senso e valore della filosofia. Tre domande, alcune risposte
Si sono poste tre domande rilevanti circa il senso ed il valore della attività filosofica, che è attività non solo di comprensione dell'intero, ma anche di valutazione della totalità sociale; dunque, se necessario, anche di progettualità alternativa. La filosofia, in Grecia, nacque infatti politica. La proposta è stata rivolta ad un discreto numero di studiosi i quali, pur accettando inizialmente l'invito ed apprezzando la rilevanza della proposta, si sono poi in ultimo ritirati. Crediamo che questa serie di defezioni sia stata dovuta non solo ai numerosi impegni, che pure sappiamo essere molti, quanto ad una reale difficoltà, presente nella maggior parte degli accademici, ad attribuire un senso ed un valore generale alla propria attività filosofica; oggi infatti, in università, l'attività filosofica è svolta in modo specialistico, spesso con un eccessivo riferimento a singole tematiche, sicché la filosofia ha progressivamente smarrito la propria capacità di rivolgersi direttamente all'intero, alla progettualità, alla fondazione onto-assiologica. Si tenta qui di portare la riflessione proprio su questi temi. -
Adattamento teatrale de «La vita accanto» di Mariapia Veladiano
"Mettere in scena la bruttezza come metafora, conservarne il mistero, non banalizzarlo rendendo realisticamente """"mostruosa"""" la protagonista, è un compito non piccolo poiché tutto quello che accade nel romanzo di Mariapia Veladiano e nella efficace riduzione teatrale di Maura Del Serra, ruota intorno a questa condizione. La letteratura e la poesia possono far vedere solo dicendo, il teatro deve far vedere anche agli occhi. L'invenzione della bruttezza sarà dunque il nostro punto di partenza, il cambio dello sguardo del pubblico alla fine del racconto; ci auguriamo sia il punto di arrivo."""" (Cristina Pezzoli)" -
1907. La prima settimana sociale dei cattolici italiani. Pistoia, 23-28 settembre
Nel settembre del 1907 si tenne a Pistoia la prima Settimana sociale dei cattolici italiani, promossa dall'Unione popolare presieduta da Toniolo. Era un momento difficile per il movimento cattolico italiano. L'enciclica ""Pascendi"""" che condannava l'eresia modernista era stata pubblicata proprio pochi giorni prima della Settimana pistoiese. Quale fu, dunque, il significato della Settimana pistoiese nel contesto delle vicende del movimento cattolico negli anni che vanno dal 1896 al 1914? Il volume ripercorre a grandi linee la storia del movimento cattolico in questi anni in Italia e in particolare a Pistoia, fornisce informazioni dettagliate sulla sua nuova organizzazione, sulla preparazione dell'evento pistoiese, sullo svolgimento dei lavori, sui relatori e sui partecipanti; cerca anche di valutare l'impatto che la Settimana ebbe sul movimento cattolico nazionale e locale, con un'attenzione particolarmente rivolta alle scelte politiche ed elettorali dei cattolici pistoiesi. Di quanto verificatosi in quei giorni a Pistoia ciò che ebbe maggior risalto sulla stampa anche nazionale furono i disordini provocati dalle proteste degli anticlericali."" -
Il crepuscolo del mattino. Diari di Alfredo e Mary. 1950-1953
"Mary Vettori e Alfredo Fabbri, dal 1950 al 1953, tennero entrambi un diario quello che qui si legge - mentre Mary continua a tenerlo a tutt'oggi per cui, gli ultimi due capitoli del libro riportano anche il suo, scritto dal 2008 al 2010, mentre stava accudendo amorevolmente Alfredo durante la malattia che lo condusse alla morte e quello successivo, dal 2010 al 2011. Il loro, è un diario frutto dell'esperienza stupefacente che si vive nel periodo del primo amore."""" (Siliano Simoncini)" -
Godot è arrivato. Conferenze, interventi e note critiche
Questi testi sono stati redatti per delle specifiche occasioni: seguono un certo filo conduttore e la poesia predomina; che sia una poesia tragica, comica o mistica, il poeta è la figura ricorrente, come se ormai solo un essere poeti possa farci uscire dagli incubi di una società in rovina... In queste pagine l'autore tenta solo l'abbozzo: la sua speranza è che qualche lettore possa ritrovare la forza della poesia non solo nel linguaggio ma in ogni atto di vita. Rilke e Goethe non erano poeti solo sulla carta... Erano soprattutto maestri di saggezza. In questo senso, come scrive l'autore, ""se lasciamo entrare nella nostra esistenza un autentico Maestro, potremo dire, quasi sorridendo: Godot è arrivato...""""."" -
Il pensiero filosofico di Enrico Berti
In questo libro è sintetizzata l'opera filosofica di uno dei maggiori pensatori italiani contemporanei, Enrico Berti. Teorizzatore della metafisica classica, studioso di Aristotele, storico della filosofia, Berti ha proposto, in oltre 50 anni di attività culturale ed accademica, soluzioni di grande originalità e valore non solo su temi filosofici, ma anche su temi etici, politici, educativi. Questa monografia, impreziosita da un saggio finale dello stesso Berti, si pone come una prima introduzione complessiva al suo pensiero. -
Invito allo straniamento. Vol. 1: Costanzo Preve filosofo.
Il volume omaggia la vita ed espone e discute la filosofia di Costanzo Preve (1943-2013), uno dei pensatori più originali, importanti e meno riconosciuti del nostro tempo. Straniamento è il concetto brechtiano adottato da Preve come metafora dell'operazione filosofica per eccellenza e dello scopo della propria opera: mettere in moto un ""riorientamento gestaltico"""", uno """"scuotimento"""" associato a un mutamento radicale di prospettiva, alla trasformazione dello sguardo con cui ci si accosta al mondo, inteso innanzitutto come mondo dei rapporti sociali. Invitare a fare ingresso nel pensiero di Preve significa invitare a familiarizzare con lo straniamento, a prendere confidenza con la problematizzazione del proprio tempo. I contributi del volume mirano a produrre tale risultato, da un lato presentando i principali temi e contenuti filosofici della vasta e originale produzione previana, dall'altro cercando di restituire l'atteggiamento filosofico che Preve ha incarnato e cercato di trasmettere nelle opere come nella quotidianità."" -
Il necessario fondamento umanistico del «comunismo»
Questo libro cerca di mostrare che una buona progettualità teorica del comunismo è necessaria, data la grave condizione di sofferenza materiale e spirituale prodotta dal modo di produzione capitalistico. Tale progettualità, per essere buona, necessita però di un fondamento filosofico, ossia di una buona conoscenza della natura umana. In assenza di questo fondamento, il ""comunismo"""" si trasforma in mera istanza oppositiva, smarrendo le proprie profonde radici culturali (orientali, greche, cristiane, medievali: non solo moderne). Solo invece recuperando una solida fondazione filosofica, nonché la consapevolezza della propria costante presenza nella storia umana, il """"comunismo"""" potrà tornare ad essere pensato nella maniera corretta, ovvero come un modo di produzione sociale ideale in cui vivere, in quanto conforme alla natura comunitaria dell'uomo."" -
L' arte di perdere
"Nella poesia di Elizabeth Bishop le cose oscillano tra essere come sono ed essere diverse da come sono. Quest'ambivalenza si manifesta talora con l'umorismo, talora con la metafora. In entrambi i casi si risolve invariabilmente in un salto paradossale: le cose diventano altre senza cessare di essere ciò che sono. Questo salto ha due nomi: immaginazione e libertà. L'immaginazione descrive l'atto poetico come un gioco gratuito; la libertà lo definisce come una scelta morale. Le poesie di Elizabeth Bishop hanno la levità di un gioco e la gravità di una decisione"""". (Octavio Paz)" -
Il dovere di continuare a pensare. Interventi, saggi e recensioni
"Il dovere di continuare a pensare"""" non è riservato ai filosofi. Al contrario, è proprio da parte di coloro che generalmente la società non indica come i """"detentori del pensiero"""" che ci si aspetta qualcosa in più, uno sforzo nuovo e sincero in questa direzione. È l'intera società che deve imporsi il dovere di esercitare il pensiero critico. Pensare, poetare, sognare, diventano attività marginali e inattuali, inservibili al funzionamento di un enorme macchinario in cui l'uomo svolge la sua docile funzione d'ingranaggio. A questa logica mortifera non si può fare altro che contrapporre una febbrile attività improduttiva come leggere e rileggere il Don Quijote, immedesimandomi a piacere in Sancio o nel Cavaliere della Trista Figura; giocare a fare la parte del tonto e fingersi pazzo, elaborare lutti, sognare, escogitare piani rivoluzionari, piani di fuga, piani di resistenza. Amare i propri amici e pregare affinché i nemici rimangano tali. Girovagare senza meta e senza scopo e infine pensare. Il dovere di continuare a pensare non ha nessun carattere costrittivo. Si tratta di sperimentare la gioia del vivere. Sentirla, coltivarla, diffonderla." -
Perché, nelle aule universitarie di filosofia, non si fa (quasi) più filosofia
Le riflessioni sintetizzate nelle tesi di questa pubblicazione non hanno alcun intento polemico. Non sono rivolte contro i docenti delle facoltà di filosofia, ma sono loro offerte, così che possano sollecitare la riflessione critica sul modo migliore di insegnare e di studiare la filosofia, che è quanto dovrebbe stare maggiormente a cuore a chi ha scelto di dedicare la propria vita a questa attività. -
Poesie e prose liriche
Integrate dalle prose liriche giovanili - ora offerte al lettore italiano in questa prima versione collettanea cronologicamente ordinata, a cura di Maura Del Serra - le poesie di Katherine Mansfield (1888-1923) formano l'intenso, intimo discanto, l'officina autobiografica della grande opera innovativa da lei orchestrata con rara perfezione nei racconti brevi, capisaldi del modernismo inglese ed europeo. Il multiforme ventaglio tematico, psicologico e formale di queste liriche - dall'elegia sensuale, ironica ed autoironica, all'onirismo fiabesco, dal bozzetto sociale e parodico al simbolismo erotico-funebre, dalle gioiose epifanie naturali fino ai dolorosi abissi conoscitivi dello sradicamento e della malattia - ci restituisce con vivacità ancor più nitida e complessa la presenza di una scrittrice che possiamo definire - come lei chiamava gli autori amati - ""una della nostra gente"""", sulla quale """"c'è una luce""""."" -
La musa metafisica. Lettere su filosofia e università
Questo scambio di lettere parte da un ampio commento di Giovanni Stelli al libro di Luca Grecchi ""Perché, nelle aule universitarie di filosofia, non si fa (quasi) più filosofia"""" (Petite Plaisance, Pistoia, 2013). Poiché i temi trattati da Stelli assumevano, sin dal suo primo commento, una rilevanza ed una ampiezza tale da non poter essere trascurati, Grecchi ha risposto con una lunga lettera, e poi ancora lo scambio si è protratto, abbracciando temi insieme storici, filosofici e politici. I due autori hanno pertanto convenuto che potesse essere di qualche interesse rendere pubblica questa loro conversazione."" -
Marx dalla totalità alla moltitudine (1841-1843)
1841-1843: Marx è impegnato in una titanica battaglia filosofica con se stesso per liberarsi del misticismo olistico tipico dell'idealismo tedesco e nella tensione verso un approccio scientifico e realista ai problemi della rivoluzione. Nella battaglia pone le basi metodologiche del a sua conversione al comunismo e due anni più tardi lo portano all'elaborazione della concezione materialistica della storia. Qui si narra dei principali episodi della battaglia, mostrando che essa non si risolve in una vittoria schiacciante della luce sulle tenebre. Esistono propensioni metafisiche di Hegel di cui Marx non riuscirà a liberarsi in gioventù e di cui anzi non si libererà mai completamente. Mettere a nudo queste propensioni è oggi necessario. Lo è in vista di una rifondazione del pensiero comunista, poiché seppur non è del tutto vero che l'hegelismo è la malattia giovanile di Marx è invece accertato che resta la malattia infantile del marxismo. È necessario portare alla luce le innovazioni teoretiche e metodologiche emerse dal tentativo di fare i conti con l'idealismo, perché è solo in quanto scienza che il marxismo può rivendicare la sua attualità come strumento di liberazione. -
Animali quasi umani. Short plays
Djuna Barnes è raramente associata al teatro, nonostante la sua ricca produzione sia critica che drammaturgica. Sono raccolti in questo volume i sedici atti unici per la scena, scritti tra il 1916 e il 1923, in collaborazione con quell'importante centro di sperimentazione teatrale che era il Provincetown Theatre di New York. Questa edizione italiana dei testi teatrali della Barnes è accompagnata dalle opere dell'artista Cristina Gardumi e da un'analisi critica di Silvia Masotti. In fuga dalle formule del teatro convenzionale, Djuna Barnes in questi testi porta avanti una ricerca sul linguaggio, sul rapporto tra parola e identità, sul conflitto tra coscienza e inconscio, sui temi dell'individuazione femminile. Djuna ci trasporta in un mondo di confine popolato da donne inquiete e inconsapevolmente sospese tra la natura umana e quella bestiale, animali quasi umani incastrati nei salotti borghesi. Al viaggiatore che sta per addentrarsi in questa galleria di ritratti si consiglia l'andatura del sonnambulo, un passo sospeso tra oggetti conosciuti in una densità spiazzante. -
Il quadrifoglio di Medea
I racconti del ""Quadrifoglio"""" di Umberto Fava somigliano a una vecchia pergamena dalla quale l'autore ha cancellato le primitive parole per sostituirle con nuove. Fava dice d'essere un amanuense, e se c'è qualcuno che non gli crede, gli mostra la penna d'oca e le dita sporche d'inchiostro. Da vecchio amanuense ha parole raminghe e perdute qua e là - sogno, attesa, Luna, amore... - superstiti parole lasciate come pro memoria sulle bianche tovaglie delle trattorie, sui rustici tavolacci delle osterie, perfino sui delicati palmi delle mani delle donne. Gli crediamo? Certo che Fava ha molti grilli e fantasie per la testa. È un """"fantastico"""" che dice di aver visto Antigone con la pala in mano seppellire i morti delle rappresaglie durante l'invasione italiana in Grecia; di aver sentito Priamo dire """"Sono tutti figli miei"""" rivolto ai caduti della guerra bianca sull'Adamello; di aver scorto la nave degli Argonauti scendere il Po davanti alla sua città in Ausonia; di aver incontrato per le vie della sua città una straniera, la Luna-Selene scesa sulla Terra per amore del bel Endimione; d'aver trovato le perdute ali di Icaro, d'averle provate e scoperto che sono ancora funzionanti..."" -
Discorsi sul bene
Questo testo raccoglie la parte monografica del corso di Storia della filosofia tenuta dall'autore nell'a.a. 2014-2015, grazie al Prof. Vittorio Morfino, presso l'Università degli studi di Milano Bicocca. Si tratta di quattro lezioni sul Bene, che ripercorrono, in maniera sintetica, le principali figure di questo concetto presenti nella storia del pensiero filosofico. Dato che il corso era rivolto ai laureandi in Psicologia, dunque a studenti che solitamente non possiedono nozioni filosofiche approfondite, il linguaggio delle lezioni è stato mantenuto piano e scorrevole, evitando il più possibile rimandi e complicazioni. Quanto interessava era soprattutto appassionare gli studenti al problema: una volta nato l'interesse, l'approfondimento verrà poi da sé (mentre non verrà mai in caso contrario). Completano il volume tre testi. Il primo è un saggio di risposta a tre domande sul senso e sul valore della filosofia. Il secondo ed il terzo sono le trascrizioni di due conferenze tenute nel 2015, rispettivamente su Aristotele e sulla questione morale. Vi risulta centrale la tematica onto-assiologica. -
Per una solidarietà globale. Insostenibilità e antispecismo: sarà l'etica a darci un futuro?
In questo breve, denso e documentato articolo, già pubblicato in rivista cinque anni fa ed ora riproposto con alcune integrazioni e con l'aggiunta di una sintetica bibliografia, sono indicate alcune delle riflessioni che negli ultimi decenni hanno contribuito al dibattito sulla insostenibilità del modello socio-economico occidentale e sulle macroscopiche sperequazioni che caratterizzano la società globalizzata. A fronte dei dati scientifici che accreditano alcuni degli scenari apocalittici da più parti paventati, si citano qui alcune proposte di analisti da tempo impegnati ad individuare possibili scelte virtuose che, facendo appello ad una accresciuta coscienza individuale, siano capaci di imprimere un nuovo segno alle scelte di ciascuno per preservare e custodire la vita di ogni essere senziente e di tutto il pianeta.