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Rigopiano. La terra e la neve
Perché un libro su Rigopiano? Che cosa ha spinto i 37 autori presenti in questa piccola raccolta di testi, a mettere a nudo le emozioni più intime che hanno provocato in loro i tragici eventi del 18 gennaio 2017? Ognuno ha voluto ""parlarne"""" e ne sono scaturiti 37 scritti, in poesia o in prosa, secondo il genere letterario preferito da ciascuno. Nella postfazione, in particolare, partendo dal temperamento degli abruzzesi, vengono tracciate, sinteticamente, le conseguenze psicologiche di un evento traumatico e le possibilità di percorsi per l'elaborazione, in questo come in altri eventi simili. Il ricavato dalle vendite sarà destinato a scopi benefici."" -
Vorrei potertelo dire
Pigra, in sovrappeso e senza un briciolo di autostima, Ada a ventitré anni è diventata il bozzolo della persona che avrebbe potuto essere. Del tutto impreparata ad affrontare il mondo, subisce la perdita della madre. A due anni dalla scomparsa della figura materna, senza alcun preavviso, Ada inizia l'elaborazione del lutto. Si tratta di una vera e propria avventura nella quale il dolore spinge la protagonista verso una metamorfosi. Ada inizia così a scrivere un diario e a correre intorno al lago di Varese. La corsa e la scrittura l'aiuteranno a scoprire sé stessa e la vita. L'autrice è dotata di uno stile ironico, semplice e diretto. Ne risulta un libro di facile lettura che ricorda alle persone di qualsiasi età una semplice verità: una trasformazione è sempre possibile, ma a piccoli passi e senza dover attendere il momento ideale, il look adeguato o la congiunzione astrale perfetta. -
Avanzi di brace
Questa nuova silloge di versi di Marcello Ariano anzitutto conferma lo spessore letterario della ricerca intessuta dall'autore ormai da molti anni. S'avverte immediatamente che l'humus da cui deriva il mondo poetico di Ariano è senza dubbio di taglio classico, sia per la tenuta stilistica complessiva del testo (che dà l'idea di una precisa architettura del pensiero), sia per i costanti riferimenti al latino e al greco (soprattutto in ""Liceo Fiani"""") oppure alle figurazioni del mito. È poesia sapienziale, dunque, nella linea della più alta lezione novecentesca (dal secondo Ungaretti a Quasimodo). Poesia colta che si raggruma attorno a dei """"nuclei"""" fondamentali: anzitutto la riflessione attorno al tempo, che tutto travolge e pone lentamente nell'oblio. Un libro che si fa leggere d'un fiato che ci lascia un'eco di memoria e di tenerezza."" -
Artù lo sfortunello
Della cucciolata di Miciatta, la gatta di zio Carlo, solo Artù rimane a far compagnia alla mamma, ormai anziana. L'arrivo della bestiola fa la felicità di Filippo, nipotino di Carlo e Lidia, che vive nella villetta accanto, vicino a sua cugina Letizia, l'altra nipotina della coppia, una bimba viziata e prepotente quanto Filippo è educato e tollerante. Artù e Filippo diventano in breve ottimi amici, ma questo a Letizia garba poco... I suoi dispetti e le bugie che racconta per farsi perdonare tutto metteranno in seria difficoltà il gattino, anche se la tenacia e il buon cuore di Filippo avranno la meglio. Dopo molte peripezie e colpi di scena, la fortuna toccherà solo a chi è nel giusto, anche se tutti - proprio tutti - vivranno infine felici e contenti! Età di lettura: da 6 anni. -
La scacchiera, il teatro, la luna e le bombe (in una goccia d'inchiostro)
"La scacchiera, il teatro, la luna e le bombe"""" è una di quelle storie che appassionano il lettore fin da subito, che fanno amare il protagonista, che quando finisci di leggerle hai il sorriso in bocca e pensi che ancora possa esserci del buono al mondo. Al centro della vicenda Alfiero, giovane di sani principi, che via via avrà a che fare con una scacchiera, con il teatro, con la luna e con le bombe; un giovane con un amore da conquistare e i sogni ancora tutti da realizzare. Davanti ai suoi occhi passano alcuni tra i principali momenti che hanno caratterizzato la storia italiana a cavallo degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, periodo in cui la vicenda è ambientata; ecco lo sbarco dell'uomo sulla luna dalla diretta di Tito Stagno, ecco la strage di Piazza Fontana appresa dai giornali." -
Delizie in punta di penna
Un odore, a volte soltanto un rumore basta, e affiorano i ricordi, memorie di un passato più o meno recente. Un dolce comune e forse noioso per quante volte lo abbiamo mangiato la mattina a colazione, eppure indivisibile da quel periodo a cui noi, inconsciamente, siamo legati. Un ingrediente semplice, la sua forma e il suo colore ci riportano di prepotenza immagini di volti ed episodi mai dimenticati. Il cibo è memoria, è tradizione, è parte di noi anche nella costruzione della nostra crescita, fa di noi le persone che siamo. La cena del ritorno dopo un'assenza prolungata, la zuppa leggera quando stiamo male, i dolci delle feste comandate e della tradizione, la torta di compleanno sono tutte tappe di un cammino con al centro il cibo, la sua preparazione e il suo consumo conviviale. Siamo quello che mangiamo, ma anche come cuciniamo e con chi ci sediamo a tavola. Questo è il filo che unisce i racconti di questa antologia, dove momenti ed eventi sono irrimediabilmente legati all'arte culinaria. -
La pupa di pezza
In piena epoca fascista, spinta dal bisogno di contribuire alle parche entrate familiari, la giovane Gina va a servizio in casa del podestà. Rassicurata dalla presenza di donna Lucrezia, moglie dell'autorità cittadina e madre di un debosciato imbelle di nome Benito, la diciottenne florida è un bocconcino che quest'ultimo non si lascia scappare. La violenza è totale, e come tale viene vissuta con la vergogna che tutto il paese non manca di sottolineare. Il frutto di quell'atto arido e brutale non tarda a manifestarsi. Rosalba, il cui nome vuole essere simbolo di una rinascita, pagherà fin da subito il torto subito dalla madre, che la madre stessa vorrà raddrizzare pur soffrendone indicibilmente. ""La pupa di pezza"""" è il racconto di valori tramandati e mantenuti per cinque generazioni, e oltre, da un continente all'altro, per dimostrare che l'amore vero è anche privazione, è dare agli altri per un fine più importante."" -
Il rogo di Praga e altri racconti
Nella scrittura narrativa di Gino Di Tizio prende corpo e si fa orizzonte di osservazione un mondo contemporaneo abitato da tipi umani che si concedono ai loro eroismi e ai loro peccati, alle opportunità d'una scelta e agli accomodi di un destino di sofferenza e di disagio. Si tratta di un'osservazione oggettiva, ma leggera, lieve, garbata allo stesso tempo, perché l'autore riconosce nei fatti del mondo la misura di un'umanità che - malgrado il dolore - tenta di rimanere ancorata alla parte migliore di sé e della propria natura. Attraverso questi suoi personaggi, Gino Di Tizio preferisce infatti parlare di creature autentiche, di quelle ordinarie ""rivelazioni"""" che appartengono (anche quando sembrano altro) ai modi dell'esistenza e alle problematiche più del vissuto che dei copioni e delle recite."" -
Le cose
C'è un momento in cui, per ciascuno di noi, gli oggetti cessano di essere tali e si fanno cose, cioè entità e sostanza di fatti e vicende che raccontano la costruzione della propria vita e che anzi, nell'erigere, nel formare il destino, nel dare significato al mondo, giungono ad essere esse stesse esistenza, eventi tracciabili e riconoscibili del nostro dire, espressioni efficaci della nostra identità e del nostro quotidiano. Quel momento, infatti, si ha (ed è) quando gli «oggetti» invecchiano col tempo e, un po' per volta, si consumano insieme a noi; è anche quando ciascuno torna con la memoria a ricordare le ore delle favole e dei racconti, il giusto o l'ingiusto, la polvere lasciata transitare nel collo della clessidra e il pari o dispari degli amori. Il passaggio verso le «cose», allora, è il momento in cui ogni frazione si ricompone nel suo intero e ogni parte torna a farsi necessaria al suo tutto, perché se gli «oggetti» hanno l'ombra della sosta e della monotonia, le «cose» hanno, per noi, la luce che compie e il chiaro che illumina. -
Alla ricerca del confine
In questa nuova raccolta di Filadelfo Giuliano sono presenti alcuni dei temi che già si trovavano in ""Al di là del mare"""": l'infanzia, le donne, la paura dell'abbandono, il rimpianto e la nostalgia della madre, la Sicilia. Questi motivi adesso raggiungono una maturità stilistica e contenutistica. La presenza di autori amati e frequentati (Kafka, Hrabal, Benn, Tralke, Benjamin, Thomas) conferiscono alla silloge uno sviluppo lineare e cercano di fornire risposte ai grandi interrogativi che spesso la poesia pone: l'assenza di Dio, la morte come presenza quotidiana, le assenze che turbano e angosciano. Il poeta per Giuliano è un viandante che non dà ma cerca risposte."" -
Ci guardano
Questo canzoniere di Antonella Ricciuti ci conduce attraverso le varie sfumature dell'amore, con linguaggio chiaro, incisivo, senza artifici verbali o vuoti sperimentalismi. Le immagini sono semplici, ma proprio per questo ancora più vere: il lettore, pagina dopo pagina, si lascia andare al piacere della lettura, convinto dalla pienezza e verità delle emozioni espresse. Ecco, così, lo sguardo degli altri (da qui il titolo della raccolta), che sembrano increduli di fronte alla felicità dei due innamorati. Di fronte a un sentimento vero e forte non può esserci spazio per la paura, sconfitta dalla calda promessa di un conforto, senza riserve. I sentimenti sono forti, veri, tanto che a tratti la poetessa sembra voler rinunciare a se stessa, chiedendosi che cosa sarebbe di lei senza la persona amata. Ma l'amore dà e l'animo si apre di nuovo alla natura, con un volo più ampio, si innalza al cielo, ""parla con le stelle"""", si adagia, compagna e complice la luna, su cirri e nembi. Ognuno di noi troverà certamente, in questa raccolta, parole che sapranno giungere al cuore, risvegliare l'eco di emozioni universali."" -
Psicologia del quotidiano
Questo libro racconta la vita quotidiana interpretata in chiave psicologica anche nei suoi aspetti apparentemente più insignificanti. Sono per la maggior parte articoli apparsi in regolari rubriche su vari quotidiani e non soltanto con finalità culturali ma con il preciso intento di informare correttamente su determinati comportamenti e su precise dinamiche mentali sfrondando il tutto da inesattezze, errori e soprattutto dogmatismi che da sempre hanno caratterizzato la divulgazione psicologica e sessuologica. Questi scritti affrontano un arco di tempo non indifferente a riprova che gli strumenti psicologici devono in prima istanza affidarsi al buon senso, a fianco ovviamente di un'effettiva competenza. Un libro dunque rivolto più ai lettori interessanti alla materia che agli addetti ai lavori. -
La sfida della felicità per un'Europa federale
Sono passati alcuni secoli dalle idee rivoluzionarie sulla ""pubblica felicità"""" dei precursori del socialismo, e l'umanità è sempre in cammino per raggiungerla, confidando nella bontà di un'etica laica, basata sulla ragione, sulla giustizia sociale e capace di autoregolarsi e di autodefinirsi per una nuova sfida di civiltà. È venuto, quindi, il momento di ripensare la società all'interno della quale ci interessa vivere possibilmente felici, in armonia con la natura e con una bella rete di relazioni umane. È tutto nelle nostre mani: il desiderio di cambiare i nostri destini, la voglia di impegnarsi per un nuovo futuro dell'umanità e per ridisegnare, su basi decisamente federali, una nuova Unione Europea, un nuovo modo di stare insieme, con nuovi trattati e nuovi impegni, in cui trovi collocazione nella sua Carta dei Diritti Fondamentali, oltre alla dignità, libertà, uguaglianza, solidarietà, cittadinanza e giustizia, anche il diritto alla felicità."" -
Antiche feste d'Abruzzo. 44 occasioni per visitare una meravigliosa regione
Il libro raccoglie pagine ingiallite nel tempo, che tornano a rivivere insieme ai documenti d'epoca e a qualche rara testimonianza. Particolare spazio è dedicato all'analisi di fonti immacolate, tratte dall'archivio dell'autore. 44 feste celebrate, patrimonio antropologico e idenditario, di cui alcune di indubbia originalità, altre che ripetono uno schema fisso, altre ancora che raccontano di vetuste dispute, mai sopite, ma tutte ancora intrise di passione e di fede. -
Il trasferimento di Ciriaco Rodolà
«Ciriaco Rodolà giunse a destinazione pressappoco a mezzogiorno. Il posto gli sembrava carino, ordinato. L'aria della campagna era fresca e pulita: si produsse in due profondi respiri e già si sentiva meglio.» Più che altre mirabili cose quali la felicità, il dolore o persino l'amore, che restano e resteranno comunque sue semplici conseguenze, il movente unico che giustifica migliaia di anni di evoluzione umana è senz'altro l'insoddisfazione. Tutto confluisce in essa ed è attraverso la sua incessante azione che tutto si compie. L'insoddisfazione normalizza ogni vetta raggiunta e rende piatta qualsiasi esistenza, spinge alla ricerca ossessiva di ciò che è migliore. Questo romanzo racconta la vicenda di Ciriaco Rodolà che, insoddisfatto della propria vita, decide dopo numerosi ripensamenti di trasferirsi in un posto migliore. Ma cos'è, in fondo, un posto migliore se non la superficie su cui poggerà la novella insoddisfazione? -
La primavera della vita
Antonella solo apparentemente si è arresa alla monotonia della quotidianità. Dentro di sé spera che la sua vita possa cambiare grazie all'amore, che quando arriverà sconvolgerà la sua esistenza e innescherà in lei una sorprendente metamorfosi. Così la crisalide diventa farfalla: ma quanta sofferenza, quanti ostacoli, incomprensioni, delusioni incontrerà sulla difficile strada che conduce alla piena emancipazione personale e alla realizzazione dei più intimi desideri, prima che il processo di formazione possa approdare al suo pieno, gioioso e appagante compimento. -
Da grande farò la cuoca
Farò la cuoca è il racconto di un giorno all'Istituto Alberghiero di Pescara attraverso gli occhi di Gloria, sei anni. ""Ooohhh!"""" La stanza è piena dei vapori di grandi pentole sui fuochi, in cui sughi, carne e verdure borbottano nella bollitura; i piatti bianchi sono già disposti in fila: i piccoli da frutta, i piatti piani e quelli fondi. Più in là gli attrezzi da cucina, molti di più e molto più grandi di quelli delle cucine di casa. I cuochi vestiti di bianco lavorano fra frutta e verdura intorno a un tavolo color argento. Gloria non riesce a contenere la sua meraviglia: il suo naso si perde nei profumi del cibo e nelle diverse fragranze degli ingredienti e gli occhi non sanno dove fissarsi... Età di lettura: da 6 anni."" -
Maya e la stella magica
Maya Chuan ha appena dieci anni, vive nella valle del Ladakh, ai piedi della catena Himalayana, insieme al fratello minore Kimiro e a suo nonno Ben. La sua è un'esistenza semplice, scandita dai ritmi della natura, dalla forte spiritualità che si respira in quei luoghi e dai giochi con Yan, il suo migliore amico. L'unico neo che sembra macchiare la vita dei ragazzi è una strana malattia che da tempo affligge Myriam, la sorellina di Yan; nessun medico è mai riuscito a trovare una cura al misterioso malanno, e la famiglia sembra essersi rassegnata al peggio. Un giorno però, la maga Maluka rivela a Yan l'esistenza di un oggetto magico in grado di guarirla: si tratta di una polvere miracolosa contenuta in un cristallo a forma di stella a otto punte. Così i due amici, affiancati dall'Omino Verde - che ha sempre desiderato varcare i confini della valle per immergersi nel resto del mondo - e dalla grande aquila Rumma - che deve ritrovare i suoi cuccioli - partono per un'avventura unica, un viaggio che cambierà per sempre la loro vita e il loro modo di guardare il mondo. Età di lettura: da 9 anni. -
Più in là che l'orizzonte
Ci sono momenti in cui l'unica cosa da fare è andarsene. Ne avverte l'esigenza un diciottenne, personaggio preminente nel romanzo, uno fra i tantissimi che nel primo Novecento lasciarono casa, famiglia e memorie per raggiungere l'America. La sua è l'avventura del viaggio e la vita in un mondo la cui collocazione non era nemmeno immaginabile nel vapore delle navi che salpavano. L'America era oltre l'orizzonte. Il dramma celato dietro la partenza, le peripezie del viaggio, le insidie sempre in agguato non appartenevano a un individuo, ma erano le stesse per tutti quelli che avevano lasciato la loro terra. A lettura ultimata, inevitabilmente sorge una domanda: quanto hanno in comune le storie raccontate qui con quelle di chi raggiunge le coste dei nostri mari, mentre il loro orizzonte si sposta sempre più avanti? -
L' intangibile e il mondo adulto. Metodi ed esperienze per educare gli adulti in una società immateriale
Educazione, età adulta, intangibile: queste, le tre aree di esame del saggio. Una risposta alla possibilità di tracciare coordinate di educabilità nei soggetti adulti, che spendono le loro esperienze acquisite all'interno di organizzazioni. A tal proposito, il presente studio ha preso in considerazione due diverse realtà, ciascuna rispondente a contesti economici, organizzativi e umani appropriati. I due progetti hanno dimostrato come sia possibile lavorare sul capitale umano e sull'intangibile, e far corrispondere a tale cura un aumento del capitale economico, attraverso un rinnovato progetto di educazione degli adulti. Questa ipotesi di studio si basa sull'idea, inoltre, che il lavoro inteso come acquisizione continua di nuove competenze possa trascendere la trasformazione della materia. Si sviluppa un senso di appartenenza nei confronti di ciò che si produce all'interno di una realtà d'impresa: il prodotto non corrisponde per forza a un bene tangibile, ma a qualcosa che va ben oltre la materialità. È un bene che, per quanto non si possa toccare, appartiene pienamente a chi lo produce.