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Bellum in terris
Raccontare è come fotografare: fissare istanti inseriti nello scorrere del tempo della vita, un fluire costituito da attimi mai uguali a se stessi. Ma sono proprio quei fotogrammi, apparentemente statici, a dare il senso della dinamicità dell'esistenza, perché testimoniano che qualcuno è stato ""gettato"""" su questa terra, in un dato momento, in un certo spazio, per uno scopo. Quel qualcuno ha avuto un nome, un destino, un ruolo che, in qualche modo, hanno dato un determinato corso alla storia, come in un mosaico, che sarebbe stato diverso se una sola minuscola tessera fosse mancata o fosse stata un'altra. D'altro canto, gli esseri umani non sono solo attori dello spettacolo, bensì talvolta inermi spettatori, soggetti alle forze imponderabili della Natura che, nonostante e a dispetto della presunzione degli uomini, riafferma la propria sovranità incontrastata, apparentemente ignara e indifferente rispetto a tutto ciò che avviene su questa piccola sfera azzurra persa nell'immensità dell'universo."" -
Diseredati
Ognuno dei racconti di questa raccolta affronta drammi individuali che sono, al contempo, importanti temi sociali, dallo stupro alla pedofilia, dall'immigrazione clandestina alla disoccupazione, dalle lacune del nostro sistema sanitario all'inquinamento ambientale e molto altro ancora. La narrazione ci pone nella condizione di immedesimarci nei protagonisti, di vestirne i panni e, quindi, di partecipare al loro dolore e alla loro sofferenza. L'incedere degli avvenimenti è impietoso e l'autore lascia trapelare il proprio sdegno senza mascherarlo. I racconti diventano il mezzo privilegiato attraverso cui riflettere sui grandi problemi di attualità attraverso la ricerca di un forte coinvolgimento emotivo. Le storie prendono il posto delle notizie dei telegiornali, quelle che ascoltiamo ogni giorno, quasi fosse uno stillicidio quotidiano di cui ormai non riusciamo più a fare a meno ma a cui siamo talmente abituati da non farci più caso. -
Resa e riscatto
Un giornalista, in visita in Abruzzo, incontra un cassaintegrato, un ex sindacalista ed un ex parlamentare. I loro colloqui diventano un momento di profonda riflessione sui mali dell'Italia e sulle difficoltà a superare la crisi in cui il Paese è sprofondato. L'analisi del presente s'intreccia con le esperienze personali e i propri ricordi, cercando di rispondere alle domande generate dalla situazione attuale: da cosa hanno origine le recessioni e la disoccupazione di massa? Il debito pubblico è davvero un problema per il futuro d'una nazione? Cosa impedisce, oggi, agli Stati di garantire ad ogni cittadino un lavoro e ad ogni famiglia i servizi pubblici essenziali? Qual è la causa delle disuguaglianze sociali che affliggono e tendono a destabilizzare la nostra società? ""Resa e riscatto"""" è un viaggio attraverso il mondo dell'economia, un racconto per spiegare al lettore comune alcuni dei temi più dibattuti ai giorni nostri, come la globalizzazione e le disfunzioni del sistema monetario. Può esistere un'economia a misura d'uomo. Ma per realizzare un progetto politico così ambizioso, occorre prima sapere di quali strumenti disponiamo."" -
Il rapporto medico paziente e l'antropologia culturale
L'antropologia medica come disciplina si occupa di conoscere, descrivere, comprendere e interpretare le metodiche curative di altre popolazioni, gruppi e sotto-gruppi, definendo i differenti modi di intendere salute e malattia, segno e sintomo. La sua multidisciplinarietà ha creato la medicina narrativa tesa alla costruzione della biografia esistenziale tramite un colloquio, dove il libero fluire emozionale rende possibile penetrare interstizi psichici spesso inaccessibili con le usuali psico-terapie. Il rapporto medico paziente è il fulcro conoscitivo di questo territorio inesplorato. -
Il Miserere di Niccola Monti
Niccola Monti (Penne, 1767-1838), compositore vestino molto attivo nel panorama musicale abruzzese del sec. XIX, fu Maestro di cappella presso la Cattedrale di San Massimo in Penne; a quanto le fonti ci abbiano trasmesso, fu autore di numerose opere: Miserere; La prodigiosa manna; La giustizia placata; Giuseppe riconosciuto; Ester ed Assuero; Il trionfo di Giuditta; La sconfitta degli Assirj; Ezecchia re di Giuda; Abramo in Gerara, Nelle ore desolate di Maria SS.ma. Il suo nome è tradizionalmente associato al Miserere che annualmente, da lungo tempo, viene eseguito nella cittadina vestina, in occasione della solenne processione del venerdì santo; tale opera, nel tempo, ha assunto valenza di patrimonio condiviso dell'intera comunità cittadina, valore peculiare identitario quasi ""immateriale""""; documento """"etnomusicologico"""", quindi, tramandato a tutt'oggi oralmente e """"in funzione"""" dalle corali cittadine che si sono succedute nel tempo, impresso nella memoria dei singoli cantori che, nella loro devozione sacrale, hanno custodito linee di un disegno polifonico che, grazie agli stessi, è ora ancor vivo e documentabile."" -
Essenza di me
Alla ricerca di un sincretismo dei linguaggi, rafforzato proprio dalla scelta dell'elemento iconico, dai più classici oli su tela alle maschere realizzate nei materiali più disparati, l'Autore ci conduce attraverso ambiti assai vari, dall'esplorazione dell'interiorità a moti suscitati da elementi e spettacoli esterni. Dunque, poesia e immagini si incontrano e conducono per mano il fruitore lungo un sentiero ricco di stimoli e di suggestioni. Sorprendenti scelte linguistiche si accompagnano a quadri di sicuro impatto e creano una sinergia che passo dopo passo ci svela la visione dell'Autore, il suo sguardo sulle piccole e grandi cose della realtà, sempre alla ricerca di qualcosa di più alto e importante, ben distante dalla monotonia e dal grigiore della routine. La mente accorda, riunisce, separa anche, intuisce relazioni e somiglianze, e la letteratura indaga queste suggestioni, si addentra in esse. -
Le stanze della memoria
Questo romanzo, che si articola nella forma di una diretta e personale confessione, apre uno scorcio sulla realtà di una donna intenzionata a recuperare - malgrado le avversità e i contrappunti di un destino inclemente la propria dimensione di creatura sensibile e amante della vita, dei rapporti sociali, del bello su cui si costruiscono, via via, la speranza e l'attesa, il primato del desiderio e l'approdo che salva. È anche un itinerario nei propri luoghi e negli ambienti esposti alle mutazioni del tempo e delle culture, sicché il ritorno al paese d'origine, alla casa d'un tempo, agli orizzonti della giovinezza non si traduce sempre in un riconoscimento di ciò che era o di ciò che l'autrice conservava nel proprio cuore e nella propria memoria, perché non sempre le scelte degli amministratori sono state coerenti, cioè in sintonia con le necessità di chi - restando - vi ha organizzato l'esistenza e le tappe dell'umano viaggio. Il romanzo, inoltre, ha un dettato scorrevole, di facile lettura, e perciò si lascia attraversare piacevolmente, dalla prima alla sua ultima pagina, conservando ovunque il tono di un caldo e amichevole discorso. -
Ricordi di un hobbit
Sono trascorsi quindici anni dalla partenza di Frodo e Gandalf dai Porti Grigi, salpati sulle navi degli Elfi verso il Vero Occidente. Un ciclo si chiude, ma sarà ancora lunga l'attesa prima che se ne apra un altro. Sam Gangee è sindaco di Hobbiville e la figlia adolescente Elanor gli pone domande come spesso si fa agli anziani per scoprire la loro giovinezza, il mondo che hanno conosciuto, le avventure che hanno vissuto, tutte cose di cui non amano parlare. I figli non vanno delusi e Sam risponde ripercorrendo con l'emozione più che con la ragione i pericoli che ha corso, i mostri che ha incontrato, le meraviglie che ha visto, le sofferenze che ha patito. È con un pianto, più che con un grido, che volge al termine l'Età di Mezzo. Il mondo si trasforma: ma i fiori sono sempre gli stessi, sempre la stessa è la voce del vento nella foresta, le stelle brillano sempre nel cielo come gemme d'argento. Si chiude la Terza Era, declinano gli dèi e gli eroi, e sorge l'uomo, solo con la nuda spada nel suo pugno. -
Dove abita il mio cuore
"Come siamo arrivati fin qui? Racconta, ti prego, dall'inizio."""" Sembra quasi una voce bambina quella della donna che sta perdendo la memoria e implora restituzione. Una storia d'amore lunga una vita, i suoi protagonisti, il Falco e la Straniera, nei ricordi felici di un ragazzo e dei suoi adorati nonni, sulle note di un valzer famoso. La profonda complicità tra due donne, forse diverse solo in apparenza, i talenti, i segreti, l'orfelinato, la ritualità dei dolci e la struggente nostalgia per la terra d'Abruzzo ricamata sul cuore, per sempre." -
Principia
La raccolta propone versi e affabulazioni, o affabulazioni che si fanno versi e scrittura poetica, di un ""privato"""" che attraversa e rispecchia il tempo della quotidianità nei suoi ripiegamenti e nei suoi dettati esistenziali, ma anche al confronto con le grandi problematiche civili, con gli interrogativi morali e con le complessità della provincia, in parallelo con la storia contemporanea e con la realtà del cuore e della mente. Sono testi che s'incentrano su cifre e modalità espressive che, pagina dopo pagina, danno luogo ad un progetto di scrittura in cui il ritmo e la scansione degli accenti vanno dalla sintassi della lirica alle più quiete e sobrie tessiture della prosa, dalle allusioni corsare e cruciali delle poesie alla linearità e al respiro dei margini lunghi e dalle venture dell'intuizione e dell'irrefutabile allo scorrere adagio e mansueto dei periodi e delle proposizioni, per assecondare un bisogno non tanto di estetica o di ricerca formale, quanto di un dire che si realizzi entro un concetto più articolato di creatività ed entro le latitudini più ripide della comunicazione."" -
Streghe a Rocciagreve
Nell'antica e magica città di Rocciagreve, tra le montagne d'Abruzzo, vive una compagnia di simpatiche streghe pasticcione. Amiche per la pelle, trascorrono insieme il tempo a contatto con la natura e dedicandosi alle loro passioni. Tuttavia, a causa della loro goffaggine e incuria, troppo spesso si ritrovano a vivere disastrose ed esilaranti avventure. Ugualmente catastrofici e buffi sono i tentativi con cui Pigo X, ""stregolo"""" di chiara fama, cerca di indagare e controllare il mondo della magia. Fortunatamente il mago Orbiter interviene sempre per rimediare a così tanti pasticci! Su tutto, e su tutti, si affaccia il volto bonario e sorridente di una fantastica luna."" -
Nel mio regno non vi sono filosofi
"Nel mio regno non vi sono filosofi"""", non è solo un viaggio nella propria interiorità: l'autore ricerca, piuttosto, il senso del bisogno perenne dell'interrogare e dell'interrogarsi, sempre ineludibile anche quando lo si ritiene vano e lo si vorrebbe così estirpare. Ecco dunque, in una condanna platonica alla rovescia, i filosofi messi al bando e la ricerca della metafora, delle parole, forse anche di una voce che dica il macrocosmo nel microcosmo, il tutto nella parte, l'illimitato nel limite, alzarsi fiera e prendere corpo. La poesia di Giuliani non indica una via, non si prefigge di farlo né potrebbe, del resto, senza tradire se stessa, ma si presta piuttosto a essere la parola che ogni lettrice e ogni lettore possono fare propria, nel momento in cui, in quanto esseri umani, si è capaci di vivere dolore, emozione, dignità, compostezza, in prima persona, senza maschere." -
Dall'idea all'Ikea. 250 aforismi solidi contro la modernità liquida
Gli aforismi di Galgano Guidotti aggrediscono la modernità svelandone, attraverso originali intuizioni filosofiche, la natura desacralizzata, deculturata e tragica. Aforismi autentici, irridenti e ironici, quelli del nostro Autore, e non freddure o battute come una moda banale oggi impone. Guidotti, giunto alla terza pubblicazione, si conferma un esponente del ramo nobile di questo tanto peculiare quanto amato genere di scrittura, continuatore di una tradizione letteraria colta e raffinata. -
Matrioska
Dal grembo fecondo della Matrioska vengono fuori, uno dopo l'altro, i pensieri e le riflessioni di una poetica ricca e articolata. Molte e diverse le tematiche che Ornella Fiorentini affronta in questa Silloge. Toccante quel momento ""d'apertura"""" del colorato bozzolo da cui la fluidità del verso si riversa sul lettore e, come la stessa autrice dice di sé, lo """"pervade"""" col """"Soave effluvio di Rosa Pulcherrima"""". Storie, vicende, situazioni si incastrano e si susseguono in un crescendo di immagini ben definite. Emerge una realtà non sempre benevola, descritta però con estrema delicatezza. L'elegante costrutto delle liriche, per l 'uso costante dell'enjambement, richiama in un certo senso la struttura delle liriche di Camillo Sbarbaro e di Eugenio Montale. Arricchiscono la raccolta parecchi haiku, piccole """"gocce"""" iridescenti dove """"musica è la sillaba."""" (Carmela Tuccari)"" -
Nemesis. Una storia del tempo antico
"Il corpo di Nysos giaceva lì"""". Così, con la vista del cadavere straziato del suo discepolo più promettente, si aprono le prime crepe nelle sicurezze e nel tranquillo mondo di Alessandro, Esegeta per eccellenza delle opere di Aristotele e professore di filosofia peripatetica prima nella cittadina periferica di Afrodisia e più tardi ad Atene. Ma si apre, contemporaneamente, anche l'indagine del filosofo, deciso a svelare l'identità dell'assassino e a mettere al sicuro dei misteriosi papiri che, a loro volta, sembrano all'origine della catena di delitti susseguitisi in città. Sullo sfondo, la riflessione sui temi della condizione e dell'agire umani, la domanda se siamo liberi o determinati e, soprattutto, che cosa significhi essere liberi. Alessandro riuscirà a risolvere il caso e, nello stesso tempo, a darsi una risposta che riparte peraltro dai personaggi all'apparenza più deboli della vicenda e che, invece, finiranno per rivelarsi i più forti, i più affascinanti e carismatici, in un rovesciamento non casuale. Al susseguirsi incalzante degli eventi corrispondono dunque uno scavo psicologico e un'analisi filosofica non meno appassionanti." -
Nei silenzi da catturare
La raccolta si apre non a caso con un richiamo alla parola, a cui il poeta affida, pagina dopo pagina, un ruolo testimoniale e le molte ed argute persuasioni etiche ed esistenziali, perché la ""parola"""" - per Giovanni Di Guglielmo - è la latitudine espressiva nella quale maturano i dettati della biografia, ed è pure, allo stesso tempo, l'orizzonte nel quale prendono forza e si fanno espliciti i sentimenti, le investigazioni della mente e dell'animo, le pronunce della volontà, i racconti del vissuto e i legami che stringono i possessi e le perdite, non meno che i compromessi e le fughe. """"Dire"""", infatti, è riconoscersi, è dare significato alle proprie scelte, è narrare a sé e agli altri gli incontri che - di giorno in giorno - si sono incaricati di mostrare o di togliere, di insuperbire o di disilludere, come accade - appunto - nella vita di tutti e nella realtà che ciascuno percorre nei calendari e nelle personali costruzioni."" -
Sei tu
Le poesie di questo libro sono un'avventura attenta a mettere insieme le ricche e complesse affabulazioni di quei percorsi che rendono desta la vita e che sanno portare al chiaro della luce quel che è celato nel corso ordinario dei giorni: gli affetti, innanzitutto, la solennità delle tenerezze, gli accordi e le affinità che nascono dalle passioni e dall'amore, sulle istanze di un'esistenza che - per quanto generosa in taluni servigi - conserva i luoghi e i racconti della stanchezza, le scalfitture delle quotidiane avversioni e le villanie del broncio e del patimento. Nel fluire delle cose e degli echi, pare tuttavia che la natura voglia partecipare al gioco delle speranze e voglia pure - a suo modo - lenire le afflizioni dell'autrice, disporre ad altre aperture, mantenere uniti gli elementi sotterranei del poetare e della memoria, ma è solo nell'esteso e tremulo repertorio dell'amore che ogni fatto trova la sua certezza e la sua piena giustificazione, umana e poetica; è l'amore, la sua forza e i suoi turbamenti ad immettere energia nei nuclei e nelle pronunce della raccolta e a farne voce rivelatrice e feconda... -
A tempo scaduto
Sullo sfondo di una Milano bombardata e preda del mercato nero, dove fascisti e partigiani stanno preparando la resa dei conti, la moglie di un gerarca di Salò viene uccisa e il suo presunto assassino, l'amante, incriminato e catturato. Ma il commissario di polizia incaricato del caso non crede a questa versione dei fatti e in un mondo in rovina, dove i morti si contano a milioni, cerca di dipanare una vicenda aggrovigliata, inseguendo con ostinazione la verità di quell'unica morte. Alla ricerca del colpevole lo sollecitano non solo e non tanto lo scrupolo investigativo o un astratto senso del dovere, piuttosto, accanto all'urgenza di liberare un innocente, il convincimento, la necessità interiore di assumere appieno la responsabilità di un compito e di un ruolo in un'Italia dove molti, troppi - grandi e piccoli - sembrano averlo smarrito con facilità davvero eccessiva. -
La curvatura del cielo. Taccuini 2007-2013
Terza parte del trittico dei taccuini dell'autore, dopo Festina lente e I paraggi e il mondo - a coprire esattamente vent'anni di vita e di scrittura La curvatura del cielo ha struttura diversa dai volumi precedenti e una sua piena autonomia. Ritroviamo il viaggiatore e il saggista, impegnati a declinare continuamente una curiosità e fame di mondo connaturate e spontanee, ma anche l'uomo che più profondamente e insistentemente, rispetto ai volumi precedenti, si interroga sul senso delle cose e sul mondo attuale (come testimonia anche il saggio posto in appendice a fine volume). La curvatura del cielo è temporanea conclusione - come l'autore stesso adombra in una Nota - di un progetto nato casualmente che si è trasformato, negli anni, in una sfida di scrittura della vita. -
Abitavo la luce
Con Sablone si è di fronte ad un poeta autentico il cui primo impegno è quello di indicare le complesse identità che sottostanno alla comune biografia, i registi che si fanno orizzonti di conoscenza e gli itinerari che si inoltrano nelle sostanze del dubbio, nei territori spesso incogniti e disagevoli dell'io e nelle tracce di quella modernità che - nonostante gli ottimismi e le celebrazioni - si frantuma sovente nei cerchi della ragione, nel bilico fra ciò che è palese e ciò che è occulto e nelle nebbie in cui si sciolgono - o piuttosto si smarriscono - le proprie soggettività, le venture dei luoghi natii e l'oro delle personali esistenze. Fare poesia, quindi, per Benito Sablone, è soprattutto un viaggiare nel dettato dei simboli, un percorrere gli snodi delle metafore, un muoversi nella direzione delle fughe e dei ritorni e anche un investigare, un guardare ""dentro"""" e """"intorno"""" ai segni dei destini umani, un profferire da quell'aura magica e unica che - attraverso la scrittura della poesia - svela il profondo, gli ipogei della coscienza e fornisce occasioni e speranze di saggezza.""