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Carducci filologo e la filologia su Carducci. Atti del Convegno (Milanno, 6-7 novembre 2007)
La filologia carducciana si basa su due capisaldi: il testo e le fonti, cioè l'investigazione dei manoscritti e delle stampe per avvicinarsi, a volte un po' empiricamente, al testo autentico; e l'esibizione dei precedenti, della cultura dell'autore, delle fonti appunto, dal momento che ogni autore e ogni opera naviga, per così dire, nel grande e continuo flusso della letteratura. Il che è valido ancora oggidì, e il Carducci, come poeta in proprio, anche perché intendeva programmaticamente ricapitolare la tradizione classica e italica, è aperto a un'infinità di influenze, anche di autori e periodi in cui, in sede di teoria storica, taceva, a suo parere, lo spirito nazionale. -
Ottocento alfieriano
In questo volume l'autore, facendo seguito a una serie di pubblicazioni su Alfieri che vanno dal 1980 al 2006, offre il risultato di suoi nuovi studi alfieriani ai quali ha dedicato gli ultimi due anni. Come fa chiaramente comprendere il titolo (Ottocento alfieriano) l'autore, pienamente convinto che il nostro Ottocento (e non solo letterario) sia stato fortemente segnato da Alfieri, ha condotto approfondite ricerche per accertare la portata e il significato della presenza alfieriana nei nostri scrittori di quel secolo. -
Cambi Cavani Delfini. Tre protagonisti della cultura e della letteratura del Novecento fra Modena e l'Italia
Ferruccio Cambi, Guido Cavani e Antonio Delfini sono stati tre protagonisti della cultura e della letteratura del Novecento modenese. Cavani e Delfini con opere in prosa e poesia ottennero anche fama nazionale. In questo saggio viene preso in esame il rapporto che ebbero con la comune madre lingua, il dialetto modenese, e come questo abbia influenzato la loro principale produzione letteraria. Ripercorrere le loro vicende umane e letterarie, cercare di comprendere e far capire oggi, a decenni dalla loro scomparsa, cosa pensarono, come si mossero, quale fu e quale potrebbe essere attualmente la loro influenza (almeno per Modena e l'Italia). Due di loro (Cambi e Cavani) furono indubbiamente anche dei forti dialettali, cioè in grado di scrivere in poesia vernacolare modenese con alti significati ed esiti; il terzo, Delfini, non scrisse che alcuni frammenti nel dialetto della sua terra, ma la sua opera trasuda modenesità. Oltre ai tre protagonisti, questo saggio permette al lettore di ritrovare o scoprire personaggi, che hanno caratterizzato la vita culturale modenese del passato, una città per certi versi irriconoscibile. -
Poetiche della traduzione. Proust e Debenedetti
Che rapporto esiste fra critica della traduzione e pratiche teoriche del tradurre? Quali criteri estetici si riveleranno più adeguati per lo studio della traduzione debenedettiana di Proust? In questo breve saggio, Viviana Agostini-Ouafi parte dal presupposto che il critico della traduzione non è tenuto ad analizzare il testo di arrivo con la propria teoria del tradurre, quanto invece a seguire le tracce di una poetica implicita nella prassi stessa del traduttore. La relazione osmotica scrittore-traduttore svela i fondamenti estetici su cui si fonda la prassi traduttiva debenedettiana: una vera e propria poetica della (ri)scrittura il cui proustismo è in fondo già implicito nel ""debenedettismo"""" ante litteram di Proust."" -
Il diritto dell'immigrazione. Profili di diritto italiano, comunitario, internazionale e comparato
L'immigrazione, è materia assai vasta e complessa, ma anche ""viva e dinamica"""". La raccolta di studi che viene proposta ha lo scopo di offrire un quadro chiaro ed esaustivo dei principi ed istituti giuridici più rilevanti in materia, con riferimento sia all'ordinamento nazionale, internazionale e comunitario, sia in una prospettiva di comparazione con taluni tra gli stati più importanti dell'Occidente. Per quanto concerne in particolare l'ordinamento nazionale, l'attenzione è concentrata soprattutto sui profili di diritto pubblico ed amministrativo che attengono al governo dell'immigrazione, in specie per quanto concerne la distribuzione delle competenze e dei ruoli tra i diversi livelli di governo territoriale. Secondo un approccio interdisciplinare che ricostruisce il fenomeno nella sua complessità. Un'opera di interesse teorico ma anche di pratico utilizzo, per funzionari pubblici, operatori del settore e per gli stessi immigrati e le loro associazioni."" -
Ontologia dell'eroe tragico. Prospettive civili e modelli etici nel teatro, fra età dei Lumi e primo Risorgimento
Uno studio sulla natura 'civile' del teatro di tre grandi autori della letteratura italiana, fautori della libertà risorgimentale e ispiratori dell'Unità nazionale; alle soglie del Risorgimento, le tragedie di Alfieri, Foscolo e Manzoni inaugurano il pantheon della nascente nazione italiana la quale, ancora priva di glorie politiche e militari, assume le autorità letterarie come modello ispiratore tanto di una prassi intellettuale civilmente impostata, quanto dell'azione compiutamente pratica. Nelle loro opere restituiscono dignità letteraria ad una 'poesia politica' austera, innovativa e, soprattutto, indipendente. Al centro la figura di un eroe in cui si rinviene il modello archetipico del patriota e del difensore della libertà civile della nuova Italia, l'eroe tragico, che investe le figure teatrali di Saul, di Tieste e di Adelchi; ma anche la precedente esperienza della drammaturgia gesuitica rivolta a rintracciare nel paradigma biblico un modello di eroe-martire, destinato ad un compiuto risvolto nella realtà pratica della storia pre-risorgimentale -
Spunti del moderno. Saggi sulla letteratura del secondo Ottocento
Dieci saggi sulla letteratura del secondo Ottocento; tutti gli scrittori studiati in questi saggi appartengono a un'epoca caratterizzata dalla progressiva scomparsa del sistema letterario tradizionale, dal venir meno dei generi poetici e delle loro lingue deputate, dall'insorgenza del romanzo e del modello linguistico manzoniano, dall'apertura delle frontiere letterarie nazionali e dall'incremento degli scambi con l'estero; dal raggiungimento di un'Unità politica che acuisce le frammentazioni culturali e i regionalismi; dallo sviluppo dell'editoria. Elementi di novità che lo scrittore italiano di secondo Ottocento deve interpretare per proporre - se non fondare - un sistema letterario nuovo. -
L' Enrico, ovvero Bisanzio acquistato, poema eroico
Quest'edizione critica riporta alla luce un poema epico unico nella tradizione letteraria italiana: scritto da una donna, per di più a Venezia (città refrattaria per motivi storici ed idiologici a questo genere), e volto a rievocare gli avvenimenti della Quarta Crociata, cruciale quanto problematica per la storia, i possedimenti territoriali, le rotte mercantili e l'immagine di sé della Serenissima. Nell'introduzione si sottolinea la posizione ideologica dell'autrice di fronte alle vicende duecentesche, che videro contrapposti due campi cristiani, ma che in filigrana lasciano trasparire contrasti religiosi, politici, strategici e mercantili con l'Impero ottomano, i musulmani, gli ortodossi, e i riformati. Lungi dall'essere testo minore, ""L'Enrico"""" è cruciale per comprendere la poesia post-tassiana, la temperie veneziana del tempo, e l'enorme contributo di Marinella alla cultura a cavallo del Cinque e Seicento."" -
La cura dei disturbi alimentari. Il lavoro di equipe multidisciplinare
I DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) vanno curati da un team multidisciplinare; team che va gestito in modo efficiente e competente. Ci vuole il team management. L'intenzione è quella di offrire materiale chiaro, completo e pratico: utile per l'applicazione e la gestione del team. L'anoressia nervosa (AN), la bulimia nervosa (BN) e il disturbo da alimentazione incontrollata (BED) sono patologie al cui esordio concorrono, con peso variabile e con svariate possibilità di combinazione, molteplici fattori di ordine biologico, psicologico, familiare e sociale. L'approccio terapeutico multidisciplinare, che è un tentativo di risposta alla complessità e alla multifattorialità dei Disturbi del Comportamento Alimentare, prevede un'équipe di lavoro composta da diverse professionalità (psichiatra, psicologo, internista, educatore, dietista, psicoterapeuta, nutrizionista e le competenze di psicofarmacologia e psico-educazione). Il vantaggio è che la messa in campo delle varie professionalità fa sì che tutti i versanti coinvolti siano valutati e trattati in modo specialistico e professionalmente qualificato. -
Piccolo (e molto didascalico) viatico per un'introduzione alla poesia di Sanguinetti
Un'introduzione alla poesia di Edoardo Sanguineti, ad opera dell'amico Fausto Curi, che dedica al poeta un ""commiato personale"""". Il testo mette al centro lo stretto connubio tra ideologia e linguaggio, indispensabile per la comprensione del pensiero di Sanguineti... """"Tanto che egli era solito dire che non vi è ideologia più manifesta dell'ideologia della fine dell'ideologie."""" """"...Era un anarchico corretto da una buona dose di marxismo."""""" -
Chi difende i principi non negoziabili? La voce dei giuristi. Con DVD
Terzo volume de I Quaderni dell'Archivio Giuridico, raccoglie in parte, alcune lezioni nel contesto di convegni, seminari (Condizione giuridica della donna, aa. 2004-2011; Fondamenti del Diritto Europeo aa. 2005-2011),esercitazioni organizzate dalle cattedre di Istituzioni di Diritto romano e di Diritto Romano, incentrate essenzialmente sulle persone e, in particolare sul concepito, e sulle res. Si divide in due parti: la prima contiene lavori sulle ""Personae"""", essenzialmente sul concepito, in particolare propone un importante inedito del prof. Giuliano Vassalli, relazione tenuta alla Lumsa nel 2008, su """"La tutela del concepito"""", arricchito di un DVD con la registrazione dell'evento. La seconda parte è sulle """"Res"""", la tutela dell'ambiente, delle acque. Nel dettaglio i lavori riguardano lo ius Romanum, le personae, in particolare la protezione accordata al concepito, la crescita della res publica, la cura morum, l'opera dei censori, la posizione giuridica del monstrum e, più in generale, la rilevanza giuridica della forma umana."" -
Tra poesia e physiologia. Il sublime e la scienza della natura
Uno schema storiografico piuttosto frequente tende a distinguere il sublime degli antichi, che ha un accento prevalentemente retorico inteso a definire una certa istanza di grandezza per entro al discorso letterario, dal sublime dei moderni, che ha invece un accento prevalentemente filosofico, volto a definire un certo tipo di rapporto tra l'uomo e la natura. Gli studi più recenti hanno però dimostrato che, nella cultura greca e latina, l'idea di un sublime naturale non era ignorata e si esprimeva soprattutto attraverso una sensibilità cosmologica cui dava voce la poesia ispirata dalla physiología, cioè dalla scienza della natura. Lungi dal riuscire occasionale, l'interesse degli antichi per il sublime della natura non era meno importante dell'interesse per il sublime dello stile. -
La dottrina di Sergio Fois
Il volume raccoglie gli interventi tenuti in occasione dell'incontro di studio dedicato alla dottrina di Sergio Fois organizzato nell'autunno del 2011 presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Modena e Reggio Emilia. In tale contesto, sono stati ripresi alcuni dei temi centrali nel pensiero dell'autore, che si contraddistingue per una decisa impronta individualistica di matrice liberale e per l'attenzione costantemente riservata, da un lato, alla problematica delle libertà e, dall'altro lato, agli istituti giuridici che ne costituiscono l'essenziale presidio nell'ambito dello Stato democratico di diritto.... -
Lezioni magistrali di diritto costituzionale
La scienza del diritto costituzionale italiana ha conosciuto nel dopoguerra una stagione di grande fermento, nel corso della quale una generazione di giuristi che si erano formati durante la vigenza dello Statuto albertino cominciò ad analizzare la nuova realtà della Costituzione repubblicana. Una Costituzione alla cui redazione in taluni casi essa aveva anche contribuito e che tracciava un progetto politico-istituzionale per molti versi inedito (basti pensare all'ampliamento del catalogo dei diritti fondamentali o all'introduzione ex novo delle Regioni e della Corte Costituzionale). A tale nucleo iniziale si è poi progressivamente affiancata una classe di studiosi giunta alla maturità nella seconda metà del secolo scorso, che è stata chiamata ad applicarsi soprattutto sui numerosi passaggi della trama costituzionale lasciati incompiuti in Assemblea costituente, là dove, per comporre orientamenti ideologici e culturali talora addirittura divergenti, si dovette ricorrere a soluzioni di compromesso, rinviando al futuro una definizione più precisa di determinate materie. -
Intuitivamente liberi. Il contributo della filosofia sperimentale al dibattito sul libero arbitrio
Difficilmente le persone rinuncerebbero all'idea di essere creature che decidono e agiscono liberamente. Considerata l'attuale impasse concettuale, alcuni filosofi hanno iniziato a praticare filosofia sperimentale indagando, tramite metodi empirici, la nozione intuitiva di libertà delle persone comuni: i cosiddetti non filosofi. Qual è l'idea ordinaria di libero arbitrio? Perché le persone si ritengono libere? Come reagirebbero se la scienza provasse che il libero arbitrio è niente più che un'illusione? La filosofia sperimentale si propone di fornire un contributo innovativo al dibattito sul libero arbitrio e sulle risposte intuitive che esso produce. -
Carducci, la storia e gli storici
Il volume - che nasce dal progetto di ricerca Gli interessi storici e storiografici nella poesia e nella prosa di Giosuè Carducci, coordinato dal prof. Guido Capovilla - raccoglie i saggi di due generazioni di studiosi carducciani: Laura Fournier-Finocchiaro, Marco Sterpos, Alberto Brambilla, Fulvio Senardi, Valentina Gallo, Stefania Baragetti, Emilio Torchio. Il saggio di Capovilla Venezia e la sua storia nell'opera di Carducci è rimasto incompiuto. Un'incompiutezza, a cui queste parole carducciane ci fanno rassegnare: ""ma la storia è quel che è: volerla rifare noi a nostro senno, voler... cancellar d'un frego di penna le pagine che non ci gustano... è arbitrio"""". In una pagina famosa, Benedetto Croce riconosceva che l'""""ideale poetico"""" di Carducci aveva un evidente """"aspetto letterario ed erudito """": di conseguenza, """"nella [sua] lirica, doveva riversarsi la storia"""". Ed è una storia che abbraccia tutto l'arco cronologico: dalle battaglie omeriche fino a quelle risorgimentali (da Achille a Goffredo Mameli)."" -
Sulla rappresentanza
Il concetto di rappresentanza si situa al cuore della costruzione della nozione di Stato moderno: tutti i teorici e i filosofi dello Stato moderno hanno sviluppato una teoria della rappresentanza. Così, per Hobbes lo Stato è un organismo artificiale che non può parlare se non per il tramite dei suoi rappresentanti. Una siffatta costruzione dello Stato moderno non è tuttavia opera dei soli filosofi. Anche i giuristi vi hanno partecipato sviluppando, nell'ambito del diritto costituzionale, una dottrina sulla rappresentanza (così come essi hanno elaborato una dottrina della sovranità). Così facendo, tuttavia, essi non hanno semplicemente dato vita ad una dottrina sintetica della rappresentanza, bensì hanno costruito empiricamente una dottrina della rappresentanza in relazione a quella della sovranità... -
Prove d'autore. Genetica e tematiche strutturanti nell'officina di Italo Svevo
Nell'ambito di una considerazione ormai sempre più completa e circostanziata dell'intera opera di Italo Svevo, questo studio torna a occuparsi delle narrazioni brevi dello scrittore triestino, analizzandole secondo nuove prospettive e nuove chiavi di lettura, e assumendole come ""prove"""" di un laboratorio di ricerca vivo e fecondo, che intreccia e contamina con grande vivacità generi e stili, e testimonia un fervore d'invenzione, che non varia d'intensità neppure negli anni del più assorbente impegno di lavoro nella ditta Veneziani. L'attenzione a queste forme di scrittura narrativa, ancor oggi talora etichettate come """"minori"""", permette di allargare lo sguardo oltre gli esiti più celebrati della creatività di Svevo, e di riconsiderare dunque nella sua complessa logica interna un metodo di lavoro che procede per connessioni e innesti talvolta sorprendenti. Con una prefazione di Mario Sechi."" -
Tra estetica, poetica e retorica. In memoria di Emilio Mattioli
L'intento condiviso dagli studiosi italiani e stranieri che hanno voluto contribuire al presente volume è quello di rendere omaggio alla memoria di un amico, di un maestro, di un interlocutore prezioso: Emilio Mattioli. Emilio Mattioli sapeva radicarsi nel presente anche quando dirigeva lo sguardo al passato, contemplando le più antiche stagioni della filosofia e della letteratura senza alcuna nostalgia e senza alcuna forzata attualizzazione. Anche per questa via egli si mostrava fedele al metodo del suo maestro, Luciano Anceschi. Un metodo che gli permise di farsi testimone esemplare di quello speciale connubio di teoria e di pratica che sollecita la responsabilità dell'autore senza mai assolverlo dai rischi di un risoluto impegno intellettuale e civile. -
Prose dal dissesto. Antiromanzo e avanguardia negli anni Sessanta
Gli anni Sessanta del Novecento sono stati teatro di un fenomeno letterario che oggi molti ritengono del tutto archiviato. In quel decennio, infatti, un folto gruppo di autori si è dedicato alla composizione di romanzi polimorfi, discontinui, eccessivi, disarmonici, finanche illeggibili secondo i parametri che attualmente regolano la scrittura e la lettura. Nato nell'alveo del Gruppo 63, oggetto di un'accesa riflessione teorica, il romanzo sperimentale italiano degli anni Sessanta presenta una fenomenologia ampia e differenziata, esito delle assai diverse voci che lo hanno di volta in volta caratterizzato. Questo studio tenta di restituire la pluralità di quell'esperienza, e anziché tracciare una storia o limitarsi a ribadire le posizioni teoriche interne al dibattito, prova a sollecitare i testi, risvegliando le pagine in un mobile mosaico di sondaggi critici, assemblato intorno ad alcuni snodi prospettici fondamentali. Si vedrà allora quanto abbiano ancora da dire questi strani romanzi di Sanguineti, Malerba, Manganelli, Arbasino, Vasio, Spatola, Balestrini, Porta, Ceresa e Di Marco; e quanto il loro attraversamento possa ancora offrire una verifica inedita della nostra capacità di interpretazione della realtà.