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Il ritmo dei miei pensieri
...Se quelle che ho scritto poi siano o non siano poesie non tocca a me dirlo; mi perdonerete, quindi, se anche stavolta nello scrivere queste note ricorrerò a tutti gli espedienti possibili per non usare quella parola (mi è capitato, a volte, di parlare dei miei testi come di ""prose in versi"""": farò di tutto anche per evitare di ricorrere a quest'ossimoro ridicolo e decisamente disonesto). Una buona parte dei componimenti raccolti in questo libro sono stati scritti durante il lockdown del 2020, quello primaverile, ma non mancano opere più antiche, di cui è difficile ormai risalire all'anno di composizione. Sono numerose anche le elaborazioni fatte recentemente di spunti e idee che ho scribacchiato su foglietti di ogni tipo nel corso della mia breve. Uno di questi foglietti, un post-it arancione, riportava queste parole: """"Taratà taratà ta ta / Ta taratà taratatà"""", accompagnate dal disegno di un paio di semicrome; sono diventate il brano che chiude questa raccolta. (L'autore)"" -
Me trupin brenda trupit... një fije pa mend...-Da dove vengo e dove vado
«...Nel ciclo di poesie di Suzana Malaj si dispiega il mondo albanese, dove l'uomo è alla ricerca di se stesso, ma le nebbie che avvolgono il tempo e la storia, cadono a pezzi, attraverso i versi... La perfezione dell'espressione artistica, le sfumature stilistiche, il dispiegarsi del simbolismo, eleva la poesia alla più alta tribuna dell'arte poetica. L'avanguardia di Suzana Malaj, tra l'assurdo e il moderno, caratterizza la ""scultura"""" di una visione di profondità spirituale ai fini grotteschi della follia collettiva. La scultura del verso, la """"colorazione"""" artistica, che collega il mito con le divinità, rivela il valore creativo, come tratto della propria personalità, supera le dimensioni degli spazi, il tempo letterario, supera anche l'""""orizzonte di ricezione"""".» (Emrije Krosi)"" -
Nel dilemma dell'esistenza
La poesia di Juljana Mehmeti non è certo filosofia, ma la contiene come ""domanda sull'esistenza"""", come stupefazione per ciò che esiste, muta, diviene, si trasforma, si abbellisce e si distrugge, e come """"meraviglia"""" per ciò che ci circonda; l'autrice riesce a trasfigurare la realtà e i sentimenti della vita con una versificazione che, evitando la narrazione, indirizza lo sguardo su un """"più in là"""" di montaliana memoria che gli altri non intuiscono, offrendo così ai suoi lettori creazioni poetiche come realtà universale. La Mehmeti è insomma, """"un'anima migratoria"""" che si dibatte nell'inevitabile confronto tra il Sé e il pensiero""""; che vive """"l'estasi del rinnovamento"""" attivando circuiti comunicativi interiori ove l'inconscio si perde dentro spazi vuoti e nella lettura del Mistero all'interno di """"riflessi stellari"""" e prospettive memoriali. Le poesie di questa raccolta si dispiegano come una sorta di dialogo della poetessa con se stessa e con un """"Tu"""" che si fa parola, sentimento, azione, incanto, emozione... (Domenico Pisana)"" -
Piume leggere
"Scrivere delle emozioni che provo, provare a cristallizzare momenti assoluti, nei quali la bellezza mi si concede, provare a sciogliere le dolorose consapevolezze della vita, attraverso le parole della nostra meravigliosa lingua, è l'esercizio che da alcuni anni faccio. Se il prodotto del mio lavoro sia o meno poesia è una domanda che non mi pongo. Quello che per me vale è la possibilità di offrire ad altri una canzone da cantare insieme, di condividere dei momenti per sentirsi vicini. Se le mie parole sono capaci di far risuonare le corde più profonde di altri esseri umani, sarà valsa la pena di mettere su carta queste emozioni. Raccolte in questa silloge ci sono alcune delle mie poesie che sono sopravvissute ad un lavoro incessante di censura e di cesello, poesie nelle quali ancora riconosco l'urgenza di uscire, non esercizi di stile, ma piccole fotografie di attimi di vita."""" (Maria Mele)" -
Volerei in libertà... E ritornerei un giorno...
"Questa silloge poetica è il racconto del viaggio esistenziale di una sognatrice, che come una bambina innocente e fantasiosa non smette di costruire castelli di sabbia e sirene magnifiche e misteriose adagiate sulla riva, malgrado l'arrivo delle onde marine. La paura, la nostalgia, la disillusione non sono sufficienti a placare il desiderio recondito di giocare a vivere e di fantasticare su mondi irreali. La maturità è uno stato della vita in cui ricomporre le pagine del proprio libro, in cui si raccoglie il senso di tutto, è il momento di asciugare le lacrime che scorrono lontano, perdonare le proprie mancanze, le assenze, guardare il proprio vecchio film con ironia e tenerezza, ma mai smettere di sognare. La poetessa è artista, è costruttrice e distruttrice, scultrice di pieghe di sorrisi e rivoli di lacrime su pietra liscia o crepata, è nuvola, è onda travolta e travolgente, è casa e faro per i suoi amori, è libera, in balia del vento, inseguita da un mulinello di foglie secche, è una roccia, appiglio al quale aggrapparsi e quando afferra una stella cadente tra le mani trova la sua vera essenza, quella di donna capace di volare."""" (Evelin Costa)" -
Chista è simenza rara nun si trova 'nmenzu a via. Poesie in lingua siciliana e italiana
L'autore, utilizzando varie espressioni linguistiche, dall'italiano al siciliano, dal romanesco al napoletano, tocca i temi cui più tiene, dall'amore all'amicizia, dalla famiglia agli affetti più cari, dal riscatto degli ultimi alla giustizia, comunque coniugata, dalle contraddizioni della società a quelle dell'uomo con le sue debolezze, incongruenze, incoerenze. Le poesie sono intrise di passione, ma le tematiche sono trattate con leggerezza, a volte con sottile ironia, senza mai offendere, quasi con affetto. Sono raggruppate per argomenti ma non sono elencate secondo un ordine specifico di importanza poiché in ciascuna di esse l'autore trasfonde le sue sensibilità, in lui unite in un tutt'uno inscindibile che ne caratterizza la personalità. Nella raccolta, particolare attenzione viene riservata alla Luna, fatta assurgere a paradigma della indifferenza umana. Ed è a questa indifferenza che l'autore rivolge l'invocazione, quasi una supplica, affinché muti atteggiamento, rivolga la propria attenzione alle vicende umane e si faccia parte attiva per la soluzione dei problemi del mondo. -
Panacea all'anima mia
"La mia terza raccolta di scritti è più che altro il diario della mia anima, nel periodo più critico che sta attraversando l'umanità tutta. A parte alcune poesie che giacevano da anni inedite in un cassetto, il resto è osservazione, descrizione e analisi della catastrofe che da svariati mesi ci affligge e che ha stravolto la nostra esistenza. Voglio lasciare ai miei lettori e soprattutto a quelli che non potranno avere memoria di ciò per la loro tenera età, come i miei nipotini, la testimonianza di quanto stiamo vivendo e dei suoi effetti, su ciascuno di noi, anche se all'apparenza sembriamo affrontare la quotidianità in modo normale e qualche volta, disinvolto. Voglio che si rendano conto, anche a distanza di tempo, di quanto questo minuscolo mostro ha potuto nuocere all'umanità totalmente impreparata ad affrontarlo, quanta morte e terrore ha seminato, quante famiglie ha distrutto, quante menti ha sconvolto."""" (Immacolata Motta)" -
Trine
"Che cos'è la vita? Tutti cerchiamo di definirla in qualche modo, ma la metafora usata da Paola Nateri è semplicemente eccezionale, preziosa, proprio come una trina. Una trina leggera e fragile, arricchita di fiori, frutti e gemme ricamati con perizia e passione, con una grande varietà di punti... Ma a volte succede che sbagliamo qualcosa, allora disfiamo e rifacciamo, a volte provochiamo dei danni più gravi, allora ci fermiamo a rammendare, finché la nostra vita, il nostro ricamo sarà concluso e sarà comunque un'opera d'arte."""" (Loredana Borghetto)" -
Sconfiggere la Sfinge
"Tra i versi della poetessa trovo dolore, forza e perdono. Il dolore arriva quando meno te lo aspetti ed a procurartelo è quasi sempre qualcuno che credevi amico o fratello... arriva all'improvviso pronto a soffocarti. Guai lasciarsi sconfiggere e sopraffare! Alessandra con i suoi versi ci stimola a trovare il coraggio di sfidare il dolore con la forza del perdono. La parte buona che alberga in ognuno di noi ci aiuta a far luce, a """"dare un nome alle cose"""", a capire il perché e l'origine di tale sofferenza. È solo grazie al perdono che ripuliamo l'anima dal dolore. Cambiamo la chiave della serratura che dà accesso ai nostri pensieri permettendo solo alle cose belle l'ingresso tra essi. Il ricordo di chi ci ha procurato dolore arriverà prima o poi ma non potendo più entrare non potrà nuovamente farci del male. Tutti conosciamo il volto del dolore, tutti lo abbiamo incontrato e tutti abbiamo sentito il peso dei suoi piedi mentre cercava di schiacciare le nostre anime... non tutti riusciamo a perdonare, a cambiare la chiave della serratura che dà libero accesso ai nostri pensieri... il tempo aiuta ma non cancella del tutto alcuni dolori. Ha ragione Alessandra nel dire che solo il coraggio di sfidare quell'inspiegabile male guardandolo dritto negli occhi, potrà darci la forza di perdonare ed il perdono è l'unica cura capace di sanare l'anima."""" (Carmela Di Rosa)" -
La scala della vita e altre poesie
"È del cammino della vita che Maria Antonietta ci parla nei suoi versi... sogni, sospiri, l'inevitabile fatica per raggiungere le agognate mete. La scala della vita è lunga, mai pienamente apprezzata come dovremmo e forse mai sottovalutata. Ogni conquista costa tanta fatica, tanto sacrificio... andiamo avanti speranzosi e senza mai dimenticare il passato, rispolverando ricordi e sogni infranti, pensando alle cadute ed a tutte le volte che ci siamo rialzati ed abbagliati dalla luce della speranza e dell'illusione abbiamo ricominciato a guadagnare ogni istante del nostro domani."""" (Carmela Di Rosa)" -
Ulula vento, ulula forte! Bussa il mio canto su tutte le porte
In poco meno di quaranta componimenti si è cercato di riassumere le diverse anime della produzione dell'autrice. A conferma di come sia difficile e forse inutile individuare un confine tra una poesia per adulti ed una filastrocca per bambini, i due tipi sono proposti nella stessa raccolta: si parte da alcuni brevi scritti che per tema, ritmi e livelli di lettura possono essere più indirizzati ad un pubblico adulto (introspettivi ma anche di riflessione su tematiche sociali, politiche e filosofiche), per continuare via via con altri più giocosi e pensati per parlare direttamente anche coi bambini di diversità e uguaglianza, ecologia e futuro. Seguono alcuni componimenti più leggeri, riflesso dell'amore materno dell'autrice, e descrizioni di ""mestieri"""" inusuali; chiudono la raccolta delle opere un po' più lunghe: un """"classico"""" rivisitato e due esempi di opere originali che l'autrice propone anche nei suoi laboratori coi bambini."" -
Non desidero altro
Una raccolta di poesie che saprà emozionare con semplicità, una visione poetica delle realtà vissute, uno sguardo riflessivo sull'animo umano. Attraverso le sue poesie l'autrice apre il suo cuore e la sua anima al lettore, donando un pezzettino di sé al suo pubblico. -
Sconfiggerò il silenzio
"Ad ogni verso si schiude uno scenario nuovo, ci si ritrova in paesaggi e momenti diversi, dipinti con maestria dal poeta che, procedendo per analogie quasi in una dimensione onirico-metafisica, ci permette di seguire il fluire del suo pensiero fino a giungere all'amara conclusione che alla fine del viaggio una manciata di cenere sarà tutto quello che resta nelle nostre mani."""" (Loredana Borghetto)" -
Sopra il senso delle cose
"Felice Serino vive una genuina stagione artistica, prolifica, raffinata e meritoria. Egli offre nei versi una lettura nuova della realtà sensoriale che trascina a sentire le poesie come frammenti di sogni, in cui la verità è a occhi nudi, che penetra dentro il cuore e la mente del poeta in una simbiotica ed intima sofferenza. Il plasma poetico di Felice Serino, dunque, diventa lavacro di emozioni, candida essenza di sentimento nell'incontro con l'umano. Ma la sensibilità del poeta va oltre l'orizzonte meramente umano, egli, ha ben chiara la proiezione verticalistica del proprio spirito: i versi documentano la religiosità dell'autore che si sviluppa in un tormento che è allo stesso tempo sicurezza e fonte di ispirazione. Il poeta è alla ricerca sofferta di un mondo di luce che rappresenta una moderna e pure intima rappresentazione di un eden perduto, relegato alla sua inferiore limitatezza dalla caducità di una materialità imperfetta, a cui solo il sogno può rendere l'anelito a quello infinito essere che chiude il cerchio tra umano e divino."""" (Michele Barbera)" -
Ricordi di un tempo senza tempo
"(...) Una nuova voce poetica si fa largo nell'immenso panorama della poesia che conta, divenendo nel tempo ancora più interessante; i cui versi di questo libro si presentano al pubblico, come un'amabile novità espressiva, rispecchiando in concreto una forma versatile così aperta, nel descrivere con chiarezza anche tematiche inquietanti, inerenti ai nostri giorni. In realtà, versi che attraggono, lasciando in chi legge il segno indelebile nella mente, come una sfumatura di brezza fresca e ricordarli non è poi così difficile, dopo aver letto con entusiasmo """"Mediterraneo"""", in cui dice: """"(...) Tu, Mediterraneo/custodisci tesori sommersi. / Non più navi elleniche, non più statue di eroi/i tuoi fondali custodiscono pietosi/corpi senz'anima/con un solo nome: uomo"""". Dinanzi a questa esaustiva poesia, e non solo, la mia emozione è stata altissima! Peraltro, in questo attuale momento pandemico, così amaro e difficile da comprendere, trovo che i versi di Enza Spagnolo siano un gentile antidoto culturale, assai lenitivo, di questi tempi, per chi ama la poesia, o meglio una grande ricchezza espressiva al nostro spirito assopito, nonché ferito da questi eventi mondiali che ancora ci tormentano, sperando presto in un futuro migliore."""" (Anna Scarpetta)" -
E al di là c'è il mare
«""E al di là c'è il mare"""". È con questa esclamazione che arriva il poeta Lucio Toneatto... """"Le parole e le mani son piene d'amore, ogni volta di più""""... non può che trattarsi d'amore ed è l'amore che trovo già nei primi versi della poesia, poesia che nel suo complesso è una bellissima dichiarazione d'amore, un amore così grande che riesce a saldare il passato anche se doloroso con il presente. Senza i dolori e le delusioni del passato non si può godere in pieno l'amore vero, quell'amore che tutto può, che aiuta a superare le difficoltà e le fatiche della vita, che dona la gioia del ristoro su un prato al tepore del sole, che dà la forza di rialzarsi e riprendere il cammino mano nella mano percorrendo la stessa strada nel futuro. Quando c'è amore non esistono problemi insuperabili e c'è sempre la speranza... """"non esistono montagne infinite. E al di là c'è il mare""""» (Carmela Di Rosa)"" -
Scrivo per te
"Dolcezza infinita in questi versi, in cui Cristina si rivela mamma e figlia dal cuore tenero e appassionato, manifestando l'affetto e l'amore che nutre nel suo cuore e nelle fibre più profonde della sua anima, con lo sguardo rivolto al cielo, al mare su cui incide con delicatezza le sue parole scritte e offerte a noi tutti. Donna di molteplici interessi e pregevoli capacità comunicative, riesce a comunicare con la poesia la sua bella umanità, che emoziona e ci indica ciò che vale davvero, essenza del vivere nel nostro tempo."""" (Maria Pina Astuni)" -
D come dono e come destino
«La raccolta poetica ""D come dono e come destino"""" di Donatella Manna può essere definita una ricerca personale e universale insieme. Del resto qual è l'essenza del viaggio se non la ricerca? La ricerca di un luogo fisico o emotivo, di un ricordo da portare a galla per farlo sopravvivere, per trasformarlo e, se necessario, curarlo. Se ci pensate bene, senza rendercene conto, finiamo per costruire la nostra vita proprio intorno a quelle emozioni che fanno la differenza. E certamente scrivere per Donatella Manna è dono e destino insieme, """"in quella costante ricerca del sole a cui dedica i suoi giorni"""".» (Valentina M. Di Salvo)"" -
Ginevra. Racconti storici e non
Una raccolta di racconti, personaggi storici minori, travolti dall'oblio del tempo, rivivono sulla carta e nella mente del lettore, accanto a nomi altisonanti e si avvicendano a personaggi frutto della fantasia dell'A., che si fanno portavoce delle sue idee e dei suoi sentimenti. -
Sul valico del Millennio. Poesie inedite (1998-2010)
Il pensiero poetico ha un suo procedere e un suo linguaggio che si sprofonda nell'abisso di ogni parola, in quella oscurità misteriosa che risveglia in noi emozioni e sentimenti, non destinati affatto a conclusioni razionali, come avviene per il discorso logico. Il linguaggio poetico che, come scrive Andrea Zanzotto, è qualcosa di sacrale, cerca di ""indicare"""", non arriva a definire e concludere, mostra come nessuna parola può essere la cosa: la rosa è la rosa, ma è anche qualcosa d'altro. E il poeta è colui che sperimenta e entra nella oscillazione dei significati. Non ha nulla di preciso da mostrare, nulla da sistemare in un ordine. Discute con l'imprevedibile, da cui invece rifugge la ragione filosofica. Volgendosi verso il reale, il poeta scopre mille sfumature, è l'umile raccoglitore di briciole della realtà che si affollano attorno alla sua fantasia, innumerevoli segni segreti dell'universo, che emergono dalla ancestrale notte da cui proveniamo. Sono questi segni che sollecitano a comporre parole che ci avvicinano a ciò che ci oltrepassa. E se poi vogliamo tentare di muoverci tra i margini dell'enigma e del mistero, i lettori potranno restare delusi nel constatare che nei miei versi le contraddizioni dell'essere tra Tutto e Nulla, tra ordine e oscurità, tra silenzio e grido, permangono e non liberano dalla inquietudine e dalla malinconia. La complessa sfaccettatura delle parole conferma che si è ben distanti dal pensiero filosofico e contribuisce altresì ad evitare una forma di oracolità, di declamazione di sentenze inappellabili, presenti in certe poesie contemporanee cariche di presunzione, perché dichiarate quasi messaggi degli dei immortali. Ecco perché spesso le mie poesie si chiudono con uno o più interrogativi, che di fatto non attendono risposte, in quanto difficilmente possono averne, risposte comunque destinate tutte a sfuggire dolorosamente. Le liriche qui presentate sono state scritte tra gli ultimi anni del millennio trascorso e i primi del nuovo; possono sembrare monocordi e ripetitive, quasi sempre intrise di una vena sottile di malinconia, ma credo che l'attento lettore saprà cogliere le segrete, diverse, minime, vibrazioni che ciascuna custodisce. (Vincenzo Fiaschitello)""