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Battiti di ciglia
Aprire un libro di Lia Lo Bue equivale a varcare una soglia, significa aprire uno spiraglio verso un mondo parallelo che ci costringe a cambiare prospettiva sull'esistenza. Già autrice apprezzata di versi e prose nei quali rifonde la propria vita trasfigurata dal sogno e da un genio folle in bilico tra l'affannosa ricerca di un senso e la felice certezza di un oltre, in questa raccolta Lia Lo Bue si apre all'indagine sulle meraviglie della morte. L'evento fatale e necessario, occorre precisarlo fin da subito, non assume alcuno dei consueti toni luttuosi, ma è indagato per mezzo della curiosa dimensione della meraviglia, di uno stupore ingenuo, il solo atteggiamento che ci consenta di schiudere la verità innervandola della gioia della luce. La morte, sembra dire Lia tra i versi, non è un pensiero, ma il pensiero; la morte propria, e non soltanto l'altrui, la morte che occhieggia furtiva dopo un incidente grave o nel manifestarsi di una cancrena, ci apre la mente e ci consente di assegnare il giusto valore al corpo e all'anima. -
Il vento della memoria
La poesia è sì veicolo e forma di espressione del poeta, con il suo significante ed il suo significato; ma il lettore ne diviene a sua volta parte attiva, perché la lettura e la comprensione del componimento poetico richiedono, allo stesso tempo, l'uso da parte del lettore di tutto il proprio bagaglio cognitivo e esperienziale, in una immersione che è allo stesso tempo lettura ed immedesimazione. E poiché ogni individuo è unico nel suo essere e nella sua esperienza peculiare, così unica in sintesi è la lettura e l'esperienza della poesia. Ogni lettura dello stesso componimento, poi, da parte dello stesso lettore è unica e irripetibile nel tempo, perché l'esperienza e gli stati d'animo sono in continuo divenire. Così il testo apparentemente fissato per sempre nell'inchiostro sulla carta, diviene una continua fonte di esperienza e di immersione sempre diversa nelle atmosfere, negli istanti evocati dalla parola, nel quadri poliedrici dei significati, in un percorso sempre nuovo e mai univoco. -
La terra mia
Le poesie giovanili nascono dall'esigenza di esprimere i primi sentimenti amorosi e vengono codificate nei canoni classici appresi a scuola. Col passare del tempo la vena poetica comincia a liberarsi lentamente dalle catene del classicismo e delle sue strutture, pur rimanendo ancora qualche regola di base, spesso legata alla rima. Si avvicina alla poesia in dialetto grazie ad un amico che scrive nella lingua madre. E per fargli uno scherzo compone la sua prima poesia in siciliano per partecipare ad un concorso a tema naturalistico a Buccheri, dove doveva iscriversi anche l'amico. Lo scherzo lo subisce invece lui, anche più di una volta, poiché l'amico non si iscrive neanche i successivi anni, ma ormai ci ha preso gusto in quello che fa così prosegue a scrivere in siciliano sulla la sua terra e la natura. Continua a partecipare al concorso naturalistico affiancando anche con foto che ritraggono l'argomento delle poesie. Scrive ancora in italiano, ma spesso predilige il siciliano. -
Poesia è
Senza soluzione di continuità con la precedente silloge ""Ieri oggi e domani"""", la nuova raccolta poetica di Maria Mele ha ancora una volta come indiscusso protagonista l'universo emotivo femminile che si srotola - rivelandosi al lettore - attraverso scene di vita dipinte a volte con una precisione quasi maniacale per i dettagli a volte invece solo abbozzate. Il mistero profondo della maternità, la consapevolezza serena del trascorrere del tempo unito al superamento dell'onnipotenza adolescenziale nella pienezza della maturità sono alcuni degli scenari nei quali la ricerca poetica si svolge. Filo rosso della raccolta l'interrogarsi sul valore dell'atto poetico identificato come cassa di risonanza delle emozioni di ciascuno nel sentire universale."" -
Diversamente poeta
Un viaggio tra le nostalgie di un passato che ha impresso un forte senso al presente. Amori, promesse, paure e speranze. Le rughe solcano il viso come ""fiumi in cerca del mare che attraversano il corpo e si fermano al cuore"""". Il tempo """"che è terra di confine tra realtà e finzione, e non appartiene a nessuno"""" è una costante che sfiora a ritmi lenti ogni verso. Un tempo inseguito, rimpianto, ma intensamente vissuto da una donna complessa che sogna la libertà che spezza ogni catena. Si impersona in tante donne, adulte o bambine a cui è stato tolto il tempo, a cui la violenza o le ingiustizie hanno negato il futuro e l'infanzia, per lei invece segnata da affetti familiari, capaci di alleviare le tortuosità dell'esistente. Restano i sentimenti puri, i sogni, le """"barchette di carta"""" per giocare e vivere, il mare e tante parole. Parole donate, lasciate per il futuro, perché una """"spacciatrice di parole"""", """"inventa versi per evitare la follia"""" e ama raccontare, """"senza volere nulla in cambio""""."" -
Nel qui e ora
"Scrivere un libro di poesie è sempre un'impresa ardua e allo stesso tempo piacevole. Ci troviamo di fronte a un testo che nasce dalla necessità dell'autrice di percorrere un sostanziale cammino interiore, indirizzato alla ricerca della propria Essenza Reale. Attraverso le parole contenute in queste bellissime poesie, si giunge alla comprensione che esiste qualcosa dentro di noi, che vive fuori dal tempo e dallo spazio e che, giorno dopo giorno, realizza la nostra unicità. Qualcosa che risiede nella nostra profondità e da cui scaturisce il nostro destino. Si tratta di un viaggio, che attraversa il regno dell'ignoto, per conoscere forze ed energie, che dimorano dentro ognuno di noi e che spesso non conosciamo. Sembra quasi un modo nuovo di utilizzare l'arte poetica per conoscere la nostra Anima mettendoci in sintonia con la vita. Forse Alessia vuole evidenziare il vero significato dell'Anima, che da sempre conosce esattamente quali sono le nostre mete e che ci aiuterà a raggiungerle solo se rinunciamo a intralciare il suo percorso."""" (Giuseppe Cascio)" -
Amor che t'amo
"Ogni volta è sempre infinita un'emozione, scrivere, sapendo che le mie poesie, verranno lette da persone che non conoscono e non sanno del mio vissuto. La chiave che ho voluto scegliere è l'Amore, forza positiva dell'animo umano. Amore verso l'Amato, per la nipote, per la propria Terra, in un mondo dove l'Amore conta sempre meno, perché troppo intriso di crudeltà e violenza. Ho voluto dedicare alcune poesie contro le violenze subite dalle donne, troppo spesso vittime di amori malati. L'Amore vero scioglie ogni barriera e libera lo spirito, che trova respiro e un'aria nuova. Una è dedicata a mia nipote Clara, l'amore più grande e più puro che si può provare verso un bambino.""""" -
Eccomi
"Ho deciso di dedicare questo libro a me stessa, perché racchiude momenti importanti della mia vita che, spero, nel tempo faranno capire, a chi lo leggerà, la mia vera natura. Nei versi non si può mentire, l'io esplode e contamina tutto il proprio essere! Per me scrivere è come respirare ed è anche un modo per parlarmi, per capirmi, per esistere. Ho dovuto lottare per vivere, sin da bambina, e in alcune poesie ho descritto la mia rinascita dopo aver sperimentato tre giorni di rianimazione, da lì e dall'amore dei miei cari, è venuta fuori quella forza che ha ridato un senso alla mia vita. Adesso sono qui e credo che poter esternare ancora i miei pensieri è un dono da non sprecare ed è meraviglioso condividerlo."""" (Salvatrice Motta)" -
Sottovoce
"La sua poesia canta l'amore per la natura che ella conosce bene grazie agli studi compiuti, l'amore per i suoi affetti più stretti e per tutto ciò che la circonda. I suoi versi raccontano di ricordi, rimpianti, sofferenza, riflessioni. Traspare la sua fede, l'attenzione verso gli altri, l'introspezione, la vita; in definitiva, il canovaccio di tutto il suo vissuto.""""" -
Fèrula
"È, questa, una raccolta di brevi liriche che - pur nella loro brevità - tutto esprimono quel dolore che le ha generate. Vi si legge una molteplicità di sentimenti. Insieme al grande dolore, profonda delusione e collera umana si intrecciano al perdono, alla speranza, ai ricordi ed infine alla pace dell'animo. La sofferenza, che dapprincipio si riversa in questi versi, lascia via via spazio alla ritrovata serenità di un animo, che, liberatosi del suo gravoso carico, si riapre a nuova vita e proprio alla vita intona, melodioso, il suo gioioso canto. Le numerose incisive metafore e il lessico semplice e chiaro contraddistinguono l'opera e lo stile della poetessa. La semplicità non induca tuttavia in errore: nulla vi è in questi versi che sia frutto dell'immediato, nulla che non sia stato lasciato a maturare o che non sia frutto d'attento e scrupoloso lavoro. Ogni parola è passata al vaglio dell'autrice e riposta in questa piccola faretra. Ella con cura ha scelto ogni singola freccia di questa raccolta affinché, scoccando, potesse giungere dritto al cuore del lettore.""""" -
La vita che ancora a me guarda e ancora mi ispira
"Scrivere questa raccolta di poesie per la Editrice Urso, in ricordo del poeta-psichiatra Franco Caruso, è stata una grande sfida con me stessa e soprattutto con le mie emozioni, che da anni traslocano da un paese all'altro e si modificano e crescono ogni volta nell'incontro con le persone che trovo nel mio cammino. Un regalo della vita che ha nutrito la mia attenzione e la mia sensibilità verso la sofferenza, la voglia di vivere e l'amore per il prossimo nella follia della vita, che distrugge e a fatica ricostruisce. È il pensiero ottimista che sfocia in un'alba, e si ferma a riflettere ad un tramonto colmo di coscienza dove nella mente affiora una sana nostalgia per le cose semplici e le inquietudini che desiderano trovare una certa libertà. È una pietra pesante che la mente si porta a dormire e che spesso spera di poter nascondere sotto il cuscino."""" (Maria Cristina Picciolini)" -
Vittima del finito in quest'oceano infinito
"Le poesie qui raggruppate sono frutto di un anno particolarmente intenso, i versi prendono vita in uno scenario ben definito, il tramonto dell'adolescenza, vissuto da un ragazzo che nutre dentro di sé uno spirito prettamente romantico. È proprio 'romanticismo' la parola chiave che permette al lettore di porsi con giusto sguardo di fronte a quanto segue, di capire il perché di simili azioni o simili riflessioni. L'aspirazione del cuore da una parte, la consapevolezza della realtà dall'altra; il finito e l'infinito si scontrano all'interno della raccolta, una battaglia, la loro, vissuta in prima persona dall''errante cavalier' il quale seppure consapevole della vanità delle proprie speranze tende comunque la propria mano all'infinito.""""" -
Pensami, ricordami, vedimi
"In questa poetica c'è sempre una spinta verso il positivo verso una soluzione sensata o, comunque, una via di scampo, che rivela l'""""abitudine"""" alla speranza. Le liriche, tra l'evocativo e il filosofico, hanno per tema il mare, i giardini fioriti, l'Amore (senza tacere la passione o l'erotismo, trattati senza insistenza), l'arte (in pittura e musica) e la forte attrazione per la propria città. È genuino e pervaso da buoni sentimenti, questo verseggiare, quasi debba servire anche all'educazione dei giovani, senza nulla tacere delle cose della vita. L'impostazione dei versi, molto spesso dispari e alternati per lo più brevi - rivela la predilezione dell'autrice per la letteratura francese di stampo rimbaldiano. È evidente un tipo di espressività sintetica, nella ricerca della parola significativa, che sappia penetrare nell'anima del lettore."""" (Eugenio Modesto)" -
Dell'indicibile essenza noi sostanza e pienezza
Opera selezionata nella quinta edizione del Concorso ""Libri di-versi in diversi libri""""."" -
... Tenta ancora la mia penna a tatuare la mia anima
"Attraverso la trascrizione privata ed emozionale in versi di spaccati di vita, Lorena trascina il lettore in un vortice di sensazioni sapientemente descritte, con parole a tratti limpide a tratti velate. Prendendo possesso del suo sentire interiore, nel rimescolamento tra passato e presente, emergono magmatiche le emozioni più nascoste; la poesia allora si fa pianto ma anche sforzo di rintracciare uno spazio di vita, un sorriso infantile rivissuto dalla poetessa attraverso le parole di chi ha riempito il suo tempo, riflettendo sui cicli di questa vita che ci propina gioie e dolori. I versi nuovi riflettono spesso su una società superficiale e crudele che sembra dominare i tempi: tematica non eccessivamente nuova per la poetessa, ma sicuramente qui più profonda e incalzante."""" (Manuela Trimarchi)" -
Oltre la vetrara
"Quarantacinque 'acquerelli' in cui l'amore per la natura, per i genitori, i nipotini ma anche per gli amici scomparsi è protagonista indiscusso. L'amore diventa così il collante di tutto il lavoro. I colori del cuore sono proposti in una scala di valori dove il sentimento per la natura si amalgama con quello nei confronti dei cari in genere. Per il padre viene utilizzato un pennello dalle sfumature speciali. I ricordi costituiscono vessillo speciale e premono sul presente nella speranza, ahimè vana, di rallentare il più possibile il tempo per godere più a lungo possibile dei frutti della vita. Il lettore è destinato ad essere rapito dai versi riservati ai tre nipotini destinatari di diverse poesie. Carlo in quel contesto diventa piccolo come loro per lasciarsi trasportare in un girotondo giocoso, fantastico e fantasioso. La natura, in ultimo, svolge un ruolo particolare quasi intimistico ed è spesso presente: la scoperta di un'alba particolare, la pioggia scrosciante.""""" -
Ti do una pagina del mio tempo. So che saprai leggerla
"C'è qualcosa che mi ferma, a volte, in un momento qualunque, qualcosa che è quasi qualcuno che mi chiama, una esigenza della mente e dell'anima di dare ascolto. Devo assecondare quel richiamo: il ritmo e la musicalità incalzano, il contenuto è lì: un insieme di sensazioni, ricordi, tristezza, gioia qualche volta, perfino rabbia... Questa è per me la poesia, e questa raccolta è una sintesi di emozioni che si estrinsecano a volte in chiaro, altre mediante metafore, altre ancora con qualche ermetismo dietro al quale, però, si nasconde sempre il messaggio dell'anima che vuole dire, pregare, affidarsi, gridare, liberarsi di tante cose che devono diventare una cosa sola, una sola musica, un solo quadro: una poesia.""""" -
È la luna che bussa alla porta
Sono spennellate di serenità e tenera luce quelle con cui, complici i propri versi, l'autrice ci accompagna in questa sua silloge. Sono messaggi, di speranza e pace, consegnati attraverso i sentieri della sua terra, dei suoi Colli, dei suoi intrapresi viaggi. Viaggi fisici; viaggi nel ricordo e nel tempo; viaggi attraverso le svolte e i fatti del quotidiano giorno; ma sempre e comunque, viaggi interiori, spirituali, introspettivi. Filosofici. Viaggi, dove talvolta la realtà non coincide con le aspirazioni del poeta, che desidera allora proiettarsi in dimensioni ""altre"""". Viaggi, che possono anche partire dalle tendenze contrapposte dell'animo moderno, ma in cui valori e natura - una natura che risolleva e medica - vengono sempre ricordati come ancore di salvezza e vita. Un viaggio in cui amare ed esser amati ripaga di tutto. In cui gli animali hanno un posto d'onore. In cui i bambini sono preziosi artefici e dispensatori di doni e magie. In cui un figlio è spesso il sigillo in cui si riassume il senso profondo dell'umano cammino. Un viaggio dove """"il vero poeta - come scrisse Goethe - è colui che ha la vocazione di accogliere in sé lo splendore del mondo""""."" -
Incanto
"Alla scrittura sono giunta in tarda età quasi per caso. Chiamata dalla scuola primaria del mio quartiere per un progetto che prevedeva di raccontare favole, vicende e stile di vita vissuta da giovani in casa e nelle scuole delle nostre città, il contatto con i bambini mi ha suggerito la voglia di scrivere qualcosa. Dopo la pensione il tempo del mio vivere non più frenetico mi ha permesso di soffermarmi sulla grandiosità del minuscolo, sulla lucentezza del nascosto, sulla preziosità del non appariscente. Sono nati così i miei versi che raccolgono i sentimenti come l'amore nelle molteplici sue forme e l'emozione per speciali momenti di vita o avvenimenti particolarmente toccanti.""""" -
La cripta degli scheletri
Due archeologi vengono uccisi misteriosamente al ritorno da un viaggio in Marocco. I due figli ventenni della coppia, indagheranno sul perché della loro morte, scopriranno così un misterioso quaderno che li condurrà con l'aiuto di Jack fino a Midelt. Jack è uno scassinatore assoldato da un terribile assassino, che vuole ad ogni costo il quaderno con gli appunti dei due archeologi. Amore, potere, vendetta e un pizzico di magia, fanno da contorno ad uno scenario etnico e lontano, in un libro da leggere tutto d'un fiato.