Sfoglia il Catalogo ibs037
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7741-7760 di 10000 Articoli:
-
Lele il filo d'erba e la stella
Un folletto, un lupo, un filo d'erba, una stella cosa c'entrano con ciascuno di noi? Avventurandosi nella lettura di questo libro saremo condotti nella dimensione che esiste tra terra e cielo, dove finalmente potremo scoprire chi siamo e, se vogliamo, esserlo. Età di lettura: da 5 anni. -
Birillo, il gatto sempre brillo! Ediz. a colori
Le avventure del gatto Birillo, l'ape Mia e l'asino Anacleto. Birillo, simpatico quanto impacciato, è accusato di essere sempre brillo a causa della sua bevanda preferita che sembra proprio birra, invece è... buonissimo succo di mela! L'equivoco si conclude con una gran bevuta e la nuova amicizia fra Birillo, Mia e Anacleto. Età di lettura: da 5 anni. -
La biondina in gondoleta. Leggende, modi di dire, ricette, canzoni venete
Leggende, modi di dire, ricette, canzoni pongono la lente d’ingrandimento su una regione, il Veneto, ricca di tradizioni e di folklore che ha saputo coniugare i capisaldi della sua storia passata con gli spunti e le opportunità dei tempi moderni. Su tutta la narrazione si staglia il fascino eterno della città di Venezia, la perla dell’Adriatico -
Falcone è vivo
Discorso pronunciato dal giudice Paolo Borsellino alla Veglia per Giovanni Falcone, nella chiesa di Sant’Ernesto a Palermo, il 23 giugno 1992: «Occorre evitare che si ritorni di nuovo indietro. Occorre dare un senso alla morte di Giovanni, della dolcissima Francesca, dei valorosi uomini della sua scorta. Sono morti tutti per noi, per gli ingiusti, abbiamo un grande debito verso di loro e dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera. Facendo il nostro dovere; rispettando le leggi, anche quelle che ci impongono sacrifici; rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che possiamo trarne (anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro); collaborando con la giustizia; testimoniando i valori in cui crediamo, in cui dobbiamo credere, anche dentro le aule di giustizia. Troncando immediatamente ogni legame di interesse, anche quelli che ci sembrano innocui, con qualsiasi persona portatrice di interessi mafiosi, grossi o piccoli; accettando in pieno questa gravosa e bellissima eredità di spirito; dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo». -
Voglio i tuoi baci. Poesie romantiche che fan bene al cuore
Antologia illustrata di alcune prose e di tante poesie di Saffo, Catullo, Artemidoro di Daldi, Guido Cavalcanti, Jacopo di Bologna, Giovanni da Cascia, Nicolò Machiavelli, Carlo Goldoni, Giacomo Casanova, Lorenzo Da Ponte, Anton Maria Lamberti, Gabriele Rossetti, Niccolò Tommaseo, Francesco Dall'Ongaro, Aleardo Aleardi, Giovanni Prati, Laura Beatrice Mancini Oliva, Goffredo Mameli, Cristina Rossetti, Ippolito Nievo, Emilio Praga, Igino Ugo Tarchetti, Edmondo De Amicis, Neera, Giuseppe Giacosa, Alfredo Oriani, Vittoria Aganoor Pompilj, Giovanni Pascoli, Luigi Illica, Nicola Marchese, Sar Mérodack/Josephine Péladan, Leo Stein, Ada Negri, Béla Jenbach -
L'incubo di Putin. Anna Politkovskaja, voce libera
Il 7 ottobre 2006, nel giorno del compleanno di Vladimir Putin, una giornalista veniva uccisa nell’androne di casa sua, con le buste della spesa ancora in mano. Era Anna Politkovskaja e la sua unica colpa era di aver scritto la verità su cosa vedeva in Russia e in Cecenia. Questo libro ripercorre non solo l’attività giornalistica di una voce fuori dal coro, ma anche il travagliato passaggio dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica fino all’avvento di Putin e all’applicazione spregiudicata della sua politica autoritaria. Cosa significava e cosa significa fare opposizione interna all’ultimo Zar? Contiene intervista a Vera Politkovskaja, figlia di Anna -
I ricordi del detective
Primo Caralis è un affermato detective con un passato nell’Arma dei Carabinieri. Tra i suoi tanti incarichi si è trovato ad affrontare casi di spionaggio industriale, infedeltà coniugale, circonvenzione di incapace, furti, rapimenti, estorsioni, truffe. Dai suoi ricordi emerge uno spettro completo di debolezze e di vizi che sono all’origine di delitti e di comportamenti deviati di ogni genere. Ne risulta il quadro di una varia umanità che Fabrizio De Andrè, nella sua canzone “La città vecchia”, sintetizzò in questi due versi: ""Se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo""""."" -
Donne che hanno fatto l'Italia. Figure femminili di potere nella letteratura e nella riflessione intellettuale e politica del Risorgimento
Le donne hanno partecipato al Risorgimento italiano? Con che ruoli, con quali obiettivi? Il loro modo di agire e le loro posizioni intellettuali e politiche si sono differenziate rispetto all’azione e al pensiero degli uomini? Attraverso le biografie delle protagoniste ci si rende conto, che, in realtà, ciò che è mancato alle donne è un riconoscimento del loro percorso di genere nell’acquisizione del potere, non l’esercizio dello stesso. Se si sfoglia un libro di testo di scuola secondaria, infatti, i riferimenti alle donne che hanno partecipato attivamente e intellettualmente al Risorgimento sono approssimativi, quando non del tutto assenti. L’emancipazione delle donne dall’ambiente privato della casa, della famiglia e la loro confidenza con ruoli attivi di partecipazione al potere politico, sociale, passa anche da qui: dalla scoperta di chi ha aperto faticosamente una strada di indipendenza nazionale e individuale. -
L'equilibrista. Storia di un imprenditore diventato manager e tornato imprenditore
«Ho pensato a te». Comincia così, una sera in pizzeria, la carriera manageriale nel pubblico di un piccolo imprenditore che sino a quel momento si era dedicato alle sue aziende e alle sue passioni: calcio, rally, bicicletta e volo. Con la terza media, dalla gestione di piccole aziende lanciato alla guida di una delle più grandi spa pubbliche della Destra Tagliamento. In poco tempo. Un autodidatta che impara sul campo, lavora e a un certo punto piace, con varie sfumature, a destra e a sinistra. Sino a quando decide di fare prevalere l’indole imprenditoriale privata, scatenando un putiferio nel mondo politico e non solo. Sullo sfondo, una grande battaglia per scalare il trasporto pubblico locale in Friuli Venezia Giulia. Una vita in equilibro sino a quando il protagonista sbanda e rischia pericolosamente di precipitare. Deve scegliere: tornare indietro, fermarsi o andare avanti? Il suono del campanello di casa, un’alba di luglio, spariglia le carte. -
La magia dell'amore. Racconto tra sogno e realtà di una malattia genetica rara
Bernadette Marie è una bambina di 7 anni nata con una malattia genetica rara con mutazione del gene Gabrb3 che le provoca encefalopatia epilettica e un ritardo psicomotorio grave. Con questo libro onirico Bernadette Maria fa intuire alla mamma, autrice di testo e disegni, la vera storia da raccontare: dare un senso diverso alla disabilità, infondendo serenità, bellezza, speranza che fanno vivere la bambina in un modo unico, magico, verosimile. Basta crederci e aprire il cuore a questa possibilità. È solo allora che si riesce a rifiorire nella sofferenza e Bernadette Marie ne è la prova. La sua storia emana un profumo diverso: solo chi lo annusa riesce a coglierne la fragranza. Età di lettura: da 6 anni. -
Viaggio a nordest. Alla ricerca del filo ininterrotto della storia politica della Repubblica
Un viaggio, condotto su tre livelli, all'interno della storia e della comunicazione politica ed elettorale di un territorio particolare, le regioni del cosiddetto Nordest. Il primo livello, storico, è l'analisi dell'età della Seconda Repubblica che, usando una espressione molto forte, non esiste. Il secondo livello, letterario, è la metafora del viaggio attraverso l'Italia che vota a partire dal 1992. Il terzo e ultimo livello, di tipo retorico, è il climax discendente: dalle elezioni politiche alle comunali, passando per le tornate regionali e provinciali. Su tutto un ammonimento: serve ricordare. Soprattutto in un momento in cui la cancel culture si impone in maniera piuttosto forte nel mondo contemporaneo, ricordare diventa esercizio fondamentale per non perdere la memoria di ciò che siamo stati. -
Fatasperanza nel giardino dimenticato. Ediz. illustrata
Fatasperanza è chiamata a un'impresa impossibile: rimettere in piedi Vecchiastrega - arrabbiata con tutto e con tutti - dopo averle riordinato la casa e il giardino. Con l'aiuto del suo fedele collaboratore Mastromarcellino, Fatasperanza riuscirà a riportare il sorriso e i buoni sentimenti nella casa di Vecchiastrega, il cui giardino si riempirà magicamente degli schiamazzi di bambini festosi. Età di lettura: da 4 anni. -
Dall’idea d'Europa all'Unione europea. Il percorso scritto nei trattati di pace e nelle politiche di collaborazione
Perché privilegiare i trattati – di pace, di alleanza, di non aggressione o semplicemente di spartizione di territori altrui – come strumento di rilettura della storia? I trattati sovente sono falliti perché dietro c’erano gravi contraddizioni che non aspettarono molto tempo per esplodere. I trattati sono pur sempre quei momenti nei quali compaiono i vari ordinamenti statali, con i loro disegni politici, con il loro peso effettivo economico e militare, con le varie coperture ideali. Tuttavia lo stile diplomatico non riesce sempre a nascondere del tutto la realtà dei problemi. -
L'araldica nella Chiesa cattolica. Alla luce della legislazione canonica. Origini, usi, legislazione
Alla luce della legislazione canonica. Origini, usi, legislazione L'araldica rappresentò un fenomeno della storia europea, iniziato nel secolo XI, quale mezzo di identificazione dei cavalieri nei combattimenti tramite i colori e le figure disegnate sugli scudi; gli stemmi furono spesso utilizzati nei sigilli per autenticare documenti e le comunicazioni epistolari. I sigilli, impiegati prima della nascita dell'araldica, furono resi più elaborati aggiungendo alle figure emblemi araldici o segni di dignità ecclesiale. Il clero adottò le insegne per individuare, dalle ornamentazioni esterne allo scudo, l'ufficio, la dignità , la carica e la posizione gerarchica ricoperta dall'ecclesiastico. Poiché tutta la società del tempo (fin dal secolo XIII) era interessata all'araldica, la Chiesa dovette trovare nell'ambito della legge canonica una sistemazione giuridica degli emblemi del clero, degli ordini religiosi e delle sue istituzioni. Questo volume rende conto delle modalità con le quali la Chiesa, nei secoli, regolamentò il diritto a vestire le insegne pontificali e a indossare particolari copricapi in analogia all'araldica secolare che impiegava elmi, corone e cappelli quali simboli di nobiltà . Questo volume è il primo di una serie che il Vannucci ha dedicato all'araldica ecclesiastica. Piano dell'opera: L'araldica. Generalità . L'opera di Bartolo da Sassoferrato. Tecnica della blasonatura L'araldica nella Chiesa cattolica alla luce della legislazione canonica. Origini, usi, legislazione L'araldica negli Ordini religiosi, nelle Confraternite e nelle Chiese di rito orientale L'araldica ecclesiastica. Papi, antipapi, loro insegne e blasonature Ogni volume è autonomo e concluso in sé, ma viene utilmente completato, per chi voglia avere una visione organica dell'argomento, dagli altri tre, di prossima uscita per i nostri tipi. -
I viaggi di Gulliver
Grulliver parte per i suoi viaggi da bravo cittadino britannico, serenamente incastonato nella tranquilla persuasione della propria naturale superiorità: egli è un gigante in un mondo di nani; può risolvere con irrisoria e sprezzante facilità problemi che per gli altri sono insormontabili... Ma poi gli è inflitta l'esperienza che lo relativizza e, concretissimamente, lo ridimensiona. Subisce quindi l'immersione nella mostruosa realtà della nuova scienza: un paradossale battesimo i cui tratti carnevaleschi non hanno niente di allegro, ma sono la cupa testimonianza della follia tecnologica dilagante. Infine, la rivelazione: scopre di essere uno yahù, una bestia il cui barlume di ragione è volto al male. La verità alla quale Grulliver approda è tragica ma grottesca; e il ridicolo toglie ogni dignità alla tragedia. Esso solo resta, e dilaga. -
Carosello... e poi tutti a nanna. 1957-1977: i vent'anni che hanno cambiato l'Italia
Vito Molinari è uno che la televisione italiana l'ha tenuta a battesimo (è lui che, il 3 gennaio 1954,ne dirige la trasmissione inaugurale)e ne è stato protagonista per oltre cinquant'anni, dirigendo oltre 2000 trasmissioni, alcune delle quali davvero mitiche, da Un, due, tre con Tognazzi e Vianello a L'amico del giaguaro con Bramieri, Del Frate, Pisu e Corrado; da La via del successo con Walter Chiari e Carlo Campanini a Quelli della domenica che lancia Villaggio, Cochi e Renato, Montesano…; da Delia Scala Story a TuttoGovi; da Macario story alla celeberrima Canzonissima del 1962 con Dario Fo e Franca Rame, sospesa dalla censura del 1962. È lecito attendersi da un tale personaggio una parola autorevole sulla storia della televisione dai suoi inizi ad oggi. Molinari oggi, con questo volume informatissimo (Molinari ha diretto oltre 500 caroselli) e illustratissimo, ci dà qualcosa di più e di diverso: uno spaccato di vent'anni cruciali della vita italiana da un punto di vista privilegiato, quello di una piccola trasmissione – ogni sera attesissima da grandi e piccini – che ha influito come pochi altri spettacoli sul costume italiano e che ha attirato l'attenzione degli osservatori di tutto il mondo. Un fenomeno unico del quale ""Le Figaro"""" del 3 gennaio 1977 disse: """"Carosello è il contributo più originale dato dall'Italia alla storia della televisione"""". Molinari dedica un capitolo a ognuno degli anni di Carosello; ed è tale l'attenzione a quanto accade fuori degli studi televisivi che il libro si legge con piacere anche come utile promemoria dello sviluppo della società italiana: politica, sport, cultura; ogni capitolo è poi articolato in diverse rubriche, che danno conto dei personaggi e degl'interpreti dell'anno, dei caroselli più interessanti, riportano indiscrezioni e un'infinità di notizie. Forse non tutti sanno che: Il 5 settembre 1971 una selezione di Carosello venne presentata al Museo d'Arte Moderna di New York; nei vent'anni fra il 3 febbraio 1957 e il 1° gennaio 1977 andarono in onda 42000 caroselli, 500 (circa) dei quali firmati da Vito Molinari; a dirigere Carosello vennero chiamati registi del calibro dei fratelli Taviani, Ermanno Olmi, Gillo Pontecorvo, Giuliano Montaldo, Mauro Bolognini, Claude Lelouch… Le scenette vennero scritte dai maggiori autori (uno su tutti Marcello Marchesi) e interpretate dai maggiori attori di cinema e teatro, divi italiani e stranieri, mimi, cantanti, ballerini, soubrettes celebri… Carosello contribuì allo sviluppo della piccola industria del cartone animato italiano dei Pagot, Gavioli, Bozzetto, lanciando personaggi indimenticabili: Capitan Trinchetto, Jo Condor, Calimero, la Linea… Carosello finì, paradossalmente (ed è ancora compianto), perché ebbe troppo successo: la gente si concentrava più sulle storielle e sui personaggi che sui prodotti che dovevano essere pubblicizzati."" -
La realtà romanzesca
Milioni di lettori hanno aspettato con ansia, settimana per settimana, per quasi settecento settimane, di leggere la nuova puntata della rubrica La realtà romanzesca che dal 1964 al 1977 Mino Milani ha tenuto sulla ""Domenica del Corriere"""". Ora, per la gioia di quanti ripensano con nostalgia a quelle storie meravigliose e a favore di tutti coloro cui la giovane età ha impedito sinora di goderne, ne ripubblichiamo un'ampia scelta. Mino Milani prende spunto ogni volta da un episodio realmente accaduto per consegnarci una storia fantastica, alla quale l'esito sorprendente non toglie verità e anzi attribuisce una tinta drammatica e una dimensione in qualche modo mitica. Le affascinanti storie della realtà romanzesca ripropongono infatti (in versione moderna, dove protagonista non è un eroe tragico ma uno qualsiasi di noi) il più classico dei temi, quello dell'uomo a confronto col fato, ovvero con forze che lo trascendono e lo collocano, magari per un solo ma decisivo istante, al centro del grande, imperscrutabile gioco del destino. Il quale, per quanto minaccioso, finisce per rivelarsi, nei sapienti racconti di Mino Milani, un provvidenziale alleato: capace di offrire al protagonista (all'ultima riga del racconto: Milani è un maestro della suspence) l'inattesa e romanzesca via d'uscita da una situazione apparentemente senza speranza di salvezza."" -
Tanto domani mi sveglio
Bozzetti e ritratti a tutto tondo, aneddoti e retroscena piccanti o patetici, piccole e grandi miserie individuali, eventi drammatici (la vicenda Tortora, il suicidio di Tenco), avvenimenti politici (la ""discesa in campo"""" di Berlusconi vista da un'angolatura privilegiata e originalissima), giudizi critici acuti e impietosi, rancori e affetti pubblici e privati si intrecciano nel racconto che Lauzi dipana sul filo della memoria e di una indomita passione etica. Ne emerge un'immagine nitida, anche se non sempre edificante, del mondo della musica e dello spettacolo – non solo italiani – dell'ultimo cinquantennio: ove il talento e talvolta la genialità degli artisti coesistono con limiti umani che lo sguardo di Lauzi – di volta in volta severo, dolente, feroce – mette a nudo e denuncia: senza fare pettegolezzi, ma senza risparmiare nessuno, tantomeno sé stesso. Personaggio scomodo e senza reticenze, Lauzi non cerca mai di essere simpatico ma sempre e solo sincero; con questa «autobiografia in controcanto» ci offre un libro avvincente e importante: mentre racconta a modo suo, con amore e furore, """"l'altra faccia della verità """", quella mai detta sinora, Lauzi traccia la storia o meglio la controstoria di cinquant'anni di musica e di costume in Italia."" -
Figure bresciane. Nella cultura e nella letteratura tra Otto e Novecento
I rapporti che intercorrono tra cultura italiana e cultura locale si sono formati e hanno avuto una loro evoluzione nel tempo. Dal punto di vista letterario tali rapporti possono essere ricondotti alla contrapposizione tra letteratura nazionale e letteratura localizzata sul territorio, con tutte le implicazioni, linguistiche, oltre che culturali in senso lato, che tale contrapposizione comporta. Via via alternandosi, nel corso della storia, da situazioni di sudditanza o di imitazione a situazioni di orgogliosa rivendicazione di identità linguistica e letteraria, la cultura bresciana si trova oggi a confrontarsi con l'attualissima e generale contrapposizione tra localizzazione e globalizzazione. L'identità culturale si costituisce sulla base di un'appartenenza che traspare nelle opere di autori che in un qualche modo la caratterizzano. E questa appartenenza culturale non è altro che un patrimonio storico (letterario e non) che viene mantenuto vivo e riattualizzato continuamente. L'identità letteraria trova le proprie radici nella storia della letteratura, non in astratto, ma concretamente, nello studio, nella lettura e nella riproposta dei vari autori e delle loro opere. Introduzione di Ermanno Paccagnini -
Il fantastico Soldati. Mario Soldati tra surrealismo e distopia
Nel ventennale della morte ricordiamo Mario Soldati quale ""padre"""" della letteratura distopica italiana. Gli anni Settanta, momento storico di forte instabilità , vedono il romanzo distopico rispondere all'aspirazione dell'uomo contemporaneo ad una totalità , ormai perduta, di un mondo abitato dal senso. Il romanzo Lo smeraldo diviene una lente con cui osservare a fondo l'opera omnia dell'autore Soldati.""